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Gli organismi pluricellulari: il differenziamento 1 La cellula “virtuale” 2 Da una cellula ad un organismo ZIGOTE (ovocito fecondato) 3 4 IL DIFFERENZIAMENTO CELLULARE tessuti organi apparati ACQUISIZIONE DI DIVERSE CARATTERISTICHE STRUTTURALI ED ORGANIZZATIVE IN GRADO DI GARANTIRE FUNZIONI SPECIALIZZATE E ORGANIZZAZIONE IN: 5 Tesuto: gruppo di cellule organizzate in maniera caratteristica, che svolge funzioni specifiche TESSUTO: gruppo di cellule organizzate in maniera riconoscibile per svolgere funzioni specifiche 4 tipi di tessuti Tessuti Epiteliali Tessuti Connettivi Tessuto Nervoso Tessuti Muscolari Tesssuto adiposo Cartilagine Osso Sangue 6 Il rinnovamento dei tessuti Tessuti STABILI LABILI PERENNI (G. Bizzozzero 1870 c.a.) 7 Planaria 8 Zigote/Morula Foglietti embrionali Multipotenti/Progenitori 9 IL CONTROLLO DEL DIFFERENZIAMENTO ATTRAVERSO QUALI MECCANISMI L’ORGANISMO MANTIENE UN ORDINE SOCIALE TRA LE SUE CELLULE? ESISTE SOLTANTO UN CONTROLLO CENTRALE O QUESTO E’ INTEGRATO CON UN’AUTONOMIA ORGANIZZATIVA LOCALE (ORGANO, TESSUTO...)? 10 Il differenziamento Controllo centrale: sistema endocrino, sistema immunitario Strumenti del controllo centrale: ormoni, anticorpi, cellule killer circolanti Controllo locale: recettori, contatto cellulare, paracrinia, autocrinia, interazioni con la matrice e con altre cellule Strumenti del controllo locale: fattori di crescita, fattori di apoptosi, controllo della trasduzione del segnale, segregazione, giunzioni 11 COSA SI DEVE CONTROLLARE? Forma Localizzazione (movimento) Morte (apoptosi) Proliferazione FUNZIONI SPECIFICHE Trasformazione Differenziamento SEGNALI REGOLATIVI 12 13 ALCUNI ASPETTI DEL DIFFERENZIAMENTO: Come mantenere (e modificare) la forma cellulare: il citoscheletro Come “tenere insieme le cellule”: le giunzioni intercellulari 14 citoscheletro LA FORMA DELLE CELLULE 15 Il citoscheletro è una complessa rete proteica di filamenti e tubuli interconnessi che si estende nel citosol, dal nucleo alla faccia interna della membrana plasmatica E’ una matrice proteica che fornisce struttura architettonica alle cellule eucariotiche. Il citoscheletro conferisce un elevato livello di organizzazione interna alla cellula e permette alle cellule di assumere,mantenere o modificare una forma complessa. 16 FUNZIONI Costituisce “ossa” e “muscoli” della cellula e partecipa a: 1) Organizzazione dei componenti cellulari interni 2) Forma cellulare 3) Movimento coordinato 17 18 Il citoscheletro è anche strettamente associato con i processi di segnalazione e di adesione cellulare Intelaiatura composta da 3 componenti: 1) Microfilamenti 7nm (actina) 2) Microtubuli 25nm (tubulina) 3) Filamenti intermedi 10nm (famiglia eterogenea) che non funzionano da sole, ma associate a proteine accessorie, essenziali per il l’assemblaggio delle strutture citoscheletriche e per il loro funzionamento. 19 Proprietà meccaniche dei polimeri di actina, tubulina e vimentina: reticoli sottoposti a tensione in un viscosimetro. I filamenti intermedi si deformano facilmente, ma sopportano anche notevoli tensioni e stiramenti. I microfilamenti ed i microtubuli sono invece più rigidi e meno deformabili. 20 I microfilamenti, con un diametro di 7 nm, sono polimeri della proteina actina: servono alla struttura della cellula ed al movimento. 7nm Microfilamenti 21 I filamenti intermedi in ogni tipo cellulare sono formati da polimeri di proteine diverse♯, ma tutte simili per dimensioni e struttura. ♯ imporanti per diagnosi di tipo cellulare 10 nm Filamenti intermedi 22 I microtubuli sono composti dalla proteina tubulina ed hanno un diametro di 25 nm. 25 nm Microtubuli 23 24 25 Cremagliere per vescicole e organuli Strutture transienti Strutture permanenti 26 -50% tubulina libera 50% assemblata: situazione dinamica -Colchicina lega le subunità libere; arresta la cellula in mitosi -Taxolo impedisce la depolimerizzazione; arresta la cellula in mitosi -Entrambi usati nella terapia tumori 27 28 g 29 Legami forti Legami deboli -instabilità dinamica -un MT che cresce esplora l’ambiente -può stabilizzarsi se contatta una molecola o struttura cellulare opportuna 30 31 32 33 34 RE MT Golgi MT Trattamento con colchicina: RE collassa al centro Golgi si frammenta Rec proteici specifici RE legano chinesine Rec proteici specifici Golgi legano dineine 35 I microtubuli sono strutture dinamiche (+/-) I microtubuli ed il trasporto intracellulare 36 37 App. respiratorio 1x109 ciglia/cm2 Diametro 0.25um Inseriti in corpuscoli basali ancorati al citosch (radichette) 38 39 I filamenti intermedi (IF) hanno un diametro di circa 8-12 nm e sono organizzati in fasci proteici resistenti e durevoli. Hanno un ruolo fondamentale strutturale, di sostegno della tensione cellulare. I filamenti intermedi sono le strutture più stabili e meno solubili del citoscheletro (si mantengono intatte anche in soluzioni saline concentrate e detergenti non ionici). La tipizzazione dei filamenti intermedi serve anche come strumento diagnostico in medicina ed è particolarmente utile nella diagnosi dei tumori, in quanto le cellule tumorali mantengono i filamenti intermedi caratteristici del tessuto di origine, indipendentemente dalla localizzazione del tumore nel corpo. 40 Formano un reticolo in tutto il citoplasma ed un intreccio a canestro intorno al nucleo (la lamina nucleare) 41 le proteine degli IF sono fibrose e sono caratterizzate da un dominio centrale ad alfa elica, a bastoncello formato da circa 310-318 amino acidi, che è conservato in dimensioni, struttura secondaria e in alcuni casi anche in sequenza. 42 Due dimeri si assemblano in modo antiparallelo e sfalsato a formare un tetramero. I tetrameri non sono polarizzati. I tetrameri si associano tra di loro e poi si compattano insieme. La fosforilazione di residui di serina nel dominio amminoterminale controlla l’assemblaggio. Es: la lamina nucleare che circonda il nucleo si disassembla quando la serina si fosforila (ciclo cellulare). 43 44 Gli IF possono essere raggruppati in sei classi. Le classi I e II comprendono le cheratine, proteine che organizzano i “tonofilamenti” delle cellule epiteliali che ricoprono la superficie del corpo e le sue cavità. Ci sono 20 tipi di cheratine e 8 cheratine dure, specifiche di capelli ed unghie. Si distinguono in cheratine acide (I) e cheratine basiche (II) che si assemblano in eterodimeri. 45 46 (Cheratine diverse. Epidermolisi bollosa simplex: mutazione di una cheratina epidermica) 47 La classe III degli IF include la vimentina, la desmina e la proteina gliale fibrillare acidica (GFA). La vimentina è localizzata nei tessuti connettivi ed in altre tipi cellulari di origine non epiteliale. La desmina si trova nelle cellule muscolari, mentre la GFA è caratteristica delle cellule della glia che circondano ed isolano le cellule nervose. 48 La classe IV degli IF sono le proteine dei neurofilamenti (NF) che strutturano gli assoni ed i prolungamenti delle cellule nervose. I neurofilamenti che si trovano nel sistema nervoso embrionale sono costituiti da nestina, che forma la classe VI degli IF. 49 50 La lamina nucleare La classe V è costituita dalle lamìne nucleari A, B e C, che formano una rete filamentosa lungo la faccia interna della membrana nucleare di tutte le cellule eucariote. Hanno un segnale di localizzazione nucleare. La formazione del reticolo è dinamica durante la divisione cellulare (P in serina). 51 L’actina è presente in tutte le cellule eucariotiche, dove rappresenta il 5% delle proteine cellulari. I MICROFILAMENTI 52 53 I microfilamenti, con un diametro di 7 nm, sono polimeri della proteina actina: servono alla struttura della cellula ed al movimento. 54 Le singole molecole di actina sono denominate “actina G” (actina globulare). In condizioni adeguate, le molecole di actina G polimerizzano a formare i microfilamenti; sotto questa forma, l'actina è chiamata “actina F” (actina filamentosa) Polarità intrinseca 55 I filamenti di actina sono polari, con un’estremità positiva (+) a crescita veloce ed una negativa (-), inerte ed a crescita lenta. 56 l'estremità in crescita di un microfilamento è formata da actina F-ATP, mentre il corpo del filamento è composto da actina F-ADP. 57 La polimerizzazione dell’actina richiede Mg2+, K+ ed ATP. Si ha una fase di latenza, in cui si nucleano nuovi filamenti e poi una fase di polimerizzazione rapida, in cui si allungano i filamenti. Dopo la polimerizzazione, l’ATP si idrolizza ad ADP, che resta intrappolato nel polimero. L’estremità con ADP depolimerizza più rapidamente. Tuttavia l'idrolisi dell'ATP non è indispensabile per l'allungamento dei microfilamenti. 58 Proteine che legano l’actina mascherano i siti di polimerizzazione Es. timosina: piccola proteina che blocca la polimerizzazione. Due modelli di inibizione. Profilina: accelera lo scambio di ATP con ADP nei monomeri di actina e quindi regola la polimerizzazione dell’actina durante il movimento cellulare. 59 Lamellipodi: estensioni dinamiche durante il movimento 60 11 gennaio 2017 62 63 ANIMAZIONE 4 MOVIMENTO CELLULARE 64 Specializzazioni delle superficie apicale: i microvilli Aumentano la superficie di assorbimento 65 la struttura portante del microvillo è costituita da un denso fascio di microfilamenti. Le estremità positive sono rivolte verso la punta, dove sono ancorate alla membrana cellulare tramite una placca amorfa elettron-densa. 66 Citocalasina impedisce la polimeriz Falloidina impedisce la depolimeriz Movimenti cellulari “congelati” Timosina Profilina Microvilli Muscolo Allungamento filopodi 67 Le proteine associate all’actina, per formare fasci paralleli, strutture a rete e strutture contrattili. Associazione con la miosina II 68 molecole di filamina servono a fare da ponte tra due microfilamenti che si intersecano, formando larghe reti tridimensionali 69 Le proteine motrici legate ai filamenti di actina: le miosine. Sono una famiglia di proteine che legano l’actina e idrolizzano l’ATP ad ADP + P. Miosina II scoperta nel muscolo scheletrico, è la più abbondante ed è presente in molti tipi cellulari ( 1 mol. miosina ogni 100 di actina). La miosina I è più piccola ed è presente in cellule non muscolari (forma ancestrale di miosina?), caratterizzata da testa motrice . 70 71 A seconda della struttura della coda, la miosina non muscolare può legarsi alla membrana o ad un secondo filamento di actina. Può attaccare un filamento di actina alla membrana, allineare due filamenti di actina uno sull’altro, oppure muovere una vescicola lungo un filamento. 72 In questi esempi la testa della miosina si muove verso la l’estremità positiva del filamento di actina. 73 Animazione 5 actin motors 74 75 Complessi similmuscolari temporanei in cellule non muscolari. L’anello contrattile : nastro di actina e di miosina II. Le fibre da stress: si inseriscono nella membrana nei contatti focali (punti di contatto tra la membrana e la matrice extracellulare). Rispondono a tensioni generate nella cellula (per esempio durante il movimento cellulare). Sono generalmente transitorie, tranne che nelle strutture adesive e nelle cinture adesive delle cellule epiteliali. 76 Il citoscheletro è coinvolto in: organizzazione spaziale del citoplasma movimenti intracellulari degli organelli segregazione dei cromosomi durante la divisione cellulare citochinesi movimento delle cellule sul substrato contrazione muscolare E’ caratteristico delle sole cellule eucariotiche 77 Figura 5.13 REGOLAZIONE DEI MOVIMENTI TRASLAZIONALI DELLE PROTEINE INTRINSECHE E DELLE INTERAZIONI CON L’AMBIENTE ESTERNO esterno INTERNO 78 interno interno interno interno 79 80 Animazione 6 contrazione miocardiocito 81 GIUNZIONI INTERCELLULARI 82 Figura 9.1 83 84 85 Complesso giunzionale 86 87 88 89 Giunzioni occludenti 90 Figura 9.39 91 giunzione occludente Parziale fusione degli strati lipidici; è la piu’ “forte” giunzione; impermeabile ad acqua e soluti; 92 Giunzioni occludenti Polarizzazione cellulare 93 Polarizzazione cellulare 94 Giunzioni di membrana 95 96 Figura 9.41 97 Emidesmosoma 98 99 Figura 9.36 Cellula 1 Cellula 2 100 Figura 9.44 101 102 Figura 9.45 103 104 Gap junction Membrane strettamente accollate Cellule unite da canali proteici di collegamento 105 106 Complesso giunzionale 107 108 CLASSIFICAZIONE FUNZIONALE DELLE GIUNZIONI TRA CELLULE Giunzioni occludenti: giunzioni tight (zonula occludente) Giunzioni con funzioni di ancoraggio: siti di attacco di filamenti di actina a) giunzioni cellula-cellula (zonula aderente) b) giunzioni cellula-matrice (adesioni focali) 2) siti di attacco di filamenti intermedi: a) giunzioni cellula-cellula (desmosomi) b) giunzioni cellula-matrice (emidesmosomi) Giunzioni con funzioni di comunicazione: a) giunzioni gap (giunzione serrata) b) sinapsi chimiche 109 TIPO DI GIUNZIONE Proteine di adesione transmembrana Ligando extraxcellulare Componente citoscheletrica coinvolta Proteine intracellulari di ancoraggio Cellula-cellula Zonula aderente Desmosoma Caderina (E-caderina) Caderina (desmogleina e desmocollina) Caderina in cellule vicine Desmogleina e Desmocollina in cellule vicine Filamenti di actina Filamenti intermedi a- eb- catenine, vincolina, a-actinina,g-catenina Demoplachine,g-catenina Cellula – Matrice Adesione focale Emidesmosoma Integrine Integrinaa4b4*, BP180 *epidermiolisi bollosa Proteine della matrice extracellulare Proteine della matrice extracellulare Filamenti di actina Filamenti intermedi Talina, vincolino,a-actinina, filamina Plectina, BP230 110 111 112 113 114 https://sites.google.com/site/istologiaxbiologiacellulareclc/
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