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A. De Giuli- C. M. Naddeo
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4'livello: 2000 parole
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IITALIANOIIFAC ILE I
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ALYAtdizioni
Italiano Facile
Collana di racconti
Progetto grafico copertina: Leonardo Cardini
Progetto grafico intemo: Paolo Lippi
Illustrazioni inteme e copertina: Mat Pogo
- Prima edizione: 1996
Ultima ristampa: aprile 2008
ISBN libro 978-88-8644 -024-0
O ALMA EDTZIONI
viale dei Cadoma, 44 - 50129 Firenze - Italia
Te1. -39 055 416644 - Fax +39 055 473531
inlo@almaedizioni.it
url'x'. almaedizioni. it
Tutti i diritti di riproduzione, traduzione ed adattamento
sono riservati in Italia e all'estero
PRINTED IN ITALY
la Cittadina, azietda grafica - Gianico (BS)
info@lacittadina.it
-Notct.
A cura di Ciro Massimo Naddeo: pag. 5-28 e 4B-59
A ctu'u di Alessandro De Giuli: pag. 29-46 e 60-75
Alessandro De Giuli
Ciro Massimo Naddeo
OPERA!
ALMA Edizioni
Firenze
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VENEZIA
Opera!
INTRODUZIONE
La ragazza
I1 braccio era vicino al telefono. Forse la ragazza aveva cercato di
chiamare qualcuno, ma poi non aveva avuto il tempo di farlo. I lunghi
capelli neri scendevano sul viso e coprivano gli occhi. Sul collo c'era
una lunga linea viola. Da qui era uscito molto sangue. era caduto sul
letto e poi sul pavimento. Dalla finestra, che era aperta. entrava la luce
di un mattino grigio. A Venezia il cielo è sempre un po' triste.
"Laragazza è morta tra l'una e le due di questa notte", ha detto il
medico. "L'assassino 1'ha uccisa con un rasoio."
Il commissario di polizia Pino Occhiofìno si è acceso una sigaretta.
Ha guardato ancora una volta il corpo de77a ragazza e poi ha preso
qualcosa da1 tavolo vicino a1 letto.
"E questo cos'è1" - ha dorr.randato.
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pavimento: la pane della casa dove si
cammina
commissario: ispettore
di polizia
Opera!
"È musica classica, commissario. Quando la cameriera è entrata
nella camera, stamattina, ha detto che c'era questo cd che girava nello
stereo. Deve aver suonato tutta la notte."
Il commissario hamesso il cdnello stereo. L'ha ascoltato perqualche
secondo.
"Che musica triste...", ha detto.
"È it nequiem di Verdi, commissario: musica per i morti."
La camera era piena di poliziotti. Li aveva chiamati il direttore
dell'albergo un'ora prima, quando la cameriera era entrata per fare le
pulizie e aveva trovato latagazza sul letto, morta.
"Avete saputo chi era? Che cosa faceva?"
"Era una cantante d'opera. Sembra che sia aruivata ieri sera da Milano
insieme a un gruppo di musicisti. Si chiamava Antonietta'"
"Va bene, andiamo a sentire questi musicisti."
II commissario Occhiofino è uscito dalla camera. Era un po' nervoso'
Quella mattina non iniziava bene per lui. erano appena le dieci e c'era
già un brutto lavoro da fare: tro\ are un assassino non è una cosa facile.
"E quello chi è?" - ha chiesto al poliziotto che stava in piedi davanti
alla porta.
"Non 1o so commissario, voleva entrare a r.edere e io 1'ho fermato."
"Sono un detective privato", ho detto, "mi chiamo Antonio Esposito."
Il commissario Occhiofino è diventato ancora più nervoso: cometutti
i poliziotti, non amava i detective.
"Cosa fa qui? Che vuole'J"
"È una storia un po' lunga, commissario. Se mi lascia parlare, Le
spiego tutto."
II commissario Occhiofino mi ha guardato malissimo, con i suoi
cameriera: donna che lavora in albergo. E,s.. la cameriera pulisce le camere
dell'albergo.
Opera !
occhi da poliziotto un po' stupido.
"Va bene", ha detto, "sentiamo questa storia."
Mi sono acceso anch'io una sigaretta e ho iniziato a raccontare.
Opera !
PARTE PRIMA
Il proprietario
Tutto è cominciato una sera di qualche giorno fa. Era venerdì' A
Milano pioveva forte e faceva freddo. La mia vecchia volkswagen si
era fermata in mezzo alla strada, lasciandomi a piedi. Per fornare a casa
avevo camminato due chilometri sotto la pioggia ed ero arrivato con
i vestiti bagnati e i piedi gelati. Avevo i reumatismi e il riscaldamento
era rotto.
che fare? Di solito in questi casi mi preparo una buona cena. Così alle
otto ho iniziato a mangiare: spaghetti, pollo al marsala e patate' In quel
momento i1 proprietario. che abitava al piano di sotto e certamente mi
aveva \ rsto entrare. ha bussato alla porta.
Era un tipo basso. con gli occhiali. una di quelle
parlano non ti guardano in faccia.
"Sono qui per i soldi dell'affitto'', mi ha detto.
Lei mi capisce..."
Lo capivo, ma i soldi io non li avevo, si sa com'è il lavoro di un
detective. ci sono dei mesi buoni ed altri meno.
"Senta". gli ho detto, "questo mese il lavoro è andato male, ho avuto
pochissimi clienti: però Le darò i suoi soldi, non si preoccupi; deve solo
avere un po' dipazienza. aspettare ancora qualche giorno. Lei, invece,
non ha visto che il riscaldamento è rotto? Che cosa pensa di fare? Ha
intenzione di ripararlo o vuole farmi morire di freddo?"
riscaldamento: il riscaldamento serve per scaldarelacasa. Es .'. quando.fafreddo,
ctc c endo il ri s c aldantento.
ripararlo: sistemarlo, aggiustarlo, rimetterlo in funzione. F;s.'. questo orologitt
non vu, devo ripurarlo.
persone che quando
'due mesi di ritardo.
Opera!
"Prima paghi l'affitto e poi parliamo del riscaldamento", mi ha
risposto. E ha continuato: "Vede signor Esposito, il mio sbaglio è stato
di affittare la casa ad uno come Lei, che è di Napoli; con voi
meridionali non si sta mai tranquilli, c'è sempre qualche problema.
La verità è che l'Italia si divide in due: noi del nord, che lavoriamo e
siamo tutta gente onesta, e voi del sud, che invece non avete voglia di
f'ar niente e venite qui a rubarci i soldi. E non pensi che sono tazzista."
"Abito a Milano da vent'anni", ho detto io, "e discorsi come i suoi ne
ho sentiti tanti. Quello che penso non Glielo dico, perché con gente
come Lei non parlo. E adesso per favore se ne vada. devo ancora
mangiare e la cena diventa fredda."
Poi ho chiuso la porta e sono tornato a tavola' Lui è nmasto lì. dietro
la porta, 1'ho sentito mentre gridava "Le do ancora una settimana, non
un giorno di più1", quindi è andato via.
Ho pensato: "questo mondo èpieno d'idiotie iproprietari di case sono
i peggiori di tutti, ma adesso è meglio non pensarci' mi mangio questo
piatto di spaghetti e ci bevo sopra un bicchiere di Chianti."
Poi di bicchieri ne ho bevuti quattro, perché senza i1 riscaldar]lento
faceva proprio freddo, e alla fine per scaldarmi mi sono nlesso anche
il cappotto.
Più tardi, mentre mangiavo il pollo. ho sentito di nuor o bussare. ma
questa volta non era il proprietario. Dar-anti alla pona c era un rasazzo
di circa vent'anni, alto, magro e con i capelli lunghi.
"Pollo al marsala", mi ha detto, "non mi posso sbagliare, si sente dal
profumo, mia madre 1o faceva sempre. Posso entrare?"
Non 1o conoscevo. Che cosa voleva?
"Vengo dal Teatro dell'Opera", ha continuato, "lavoro alla biglietteria
meridionali: gente del sud. Es.: i meridionali vivrtrto tl rtttl. i serterttritttnli ctl
n o rtl.
cappotto
Opera!
della Scala. La direzione mi ha detto di portarle questo. Non mi chieda
perché."
Mi ha dato una busta bianca, con sopra il mio nome e i1 mio indirizzo.
Dentro c'era un biglietto con un invito per il giorno dopo. L'opera in
programma era La Bohème di Giacomo Puccini.
"Forse c'è uno sbaglio", ho detto, "io non aspettavo nessun invito.
Dev'essere per qualcun altro. Però Puccini mi piace e La Bohème ètna
grande opera."
"Allora lo tenga. Se Le piace Puccini, è un'occasione da non perdere.
Nel cast c'è Giuseppina Reggiani, la famosa soprano. La conosce?"
"Sì, ha una voce fantastica. Lei ha ragione: credo che terrò il
biglietto."
Scala: è il nome del Teatro dell'Opera
soprano: cantante d'opera (donna). Es.
di Milano.
: Maria Callas era una grancle soprttno.
Ope ru.l
La cantante
I1 commissario Occhiofino mi guardava con occhi impazienti.
Stava diventando nervoso.
"Sentasignor Esposito, io non ho tempo da perdere. Qui è morta una
ragazza e Lei mi parla di spaghetti e pollo al marsalal"
"Mi lasci finire, signor commissario. Le avevo detto che la storia era
un po' lunga. Allora, dov'ero arrivato... Ah sì: a La Boltèttte. Dunque,
la sera dopo sono andato alla Scala e ho ascoltato l'opera. Giuseppina
Reggiani ha cantato benissimo. Era una donna -erande e -srossa, con
una voce molto bella. Alla fine, quando tutto il pubblico si è alzato per
lasciare il teatro, un uomo con un vestito blu è venuto a chiamarmi.
"Venga", mi ha detto, "la signora Reggiani L'aspetta."
L'ho seguito per un lungo corridoio e poi per una scala di due piani
cheportavanellaparte del teatro riservata agli artisti. L'uomo ha aperto
una porta e mi ha invitato ad entrare.
Giuseppina Reggiani era seduta di tionte a1lo spec'-hit . Drr anti a lei
c'era una grande torta al cioccolato. La c,-intinte 1i ntangiara
velocemente, con 1e mani. E,ra srassa. nla a\e\a begli ocihi e un
sorriso un po' triste che la faceva sembrare sinrpatica.
"C'è un pazzo che vuole uccidermi", mi ha detto. "e la cosa non è
diverlente."
"Sentiamo". ho detto io.
Mi sono seduto su una sedia e mi sono acceso una sigaretta. Ptri.
siccome continuava a mangiare e non parlava, ho chiesto:
"Allora, cos'è questa storia? Perché pensa che qualcuno La r oglia
uccidere?"
impazienti: nervosi, il contrario di pazienti. Es : Cttrltt t \laritt srttttt itrtpa jerti,
n on vo glictno aspe ttare.
Opertr!
"Hanno già ucciso Rocco", ha risposto.
"Chi è Rocco?"
"Il mio gatto. Era bellissimo, bianco e malrone' Sembrava uscito da
un film di Walt Disney."
"Odio Walt Disney", ho detto, "e di gatti non mi occupo: sono un
detective, non la Protezione Animali."
"Hanno cercato di uccidere anche Gegia", ha detto lei.
"Ma quanti gatti ha?"
"Gegia non è un gatto, è la mia segretaria."
"Ah. allora le cose cambiano."
,,L'altra sera qualcuno lrha aggredita qui dentro ai teatro. Ha cercato
di colpirla con un rasoio. Lei è scappata, per salvarsi si è buttata dalla
finestra del secondo piano. Adesso è all'ospedale, con le gambe e le
braccia rotte."
La cantante ha preso un altro pezzo di torta, poi ha continuato:
"Guardi questa lettera, è ar:rivata ieri."
L'ho letta. Non c'era scritto molto, solo due parole""Morirete tttrte ''
"Quell'uomo non scherza". ha detto la cantante' "Lei dei e \coprire
chi è, prima che mi uccida."
"D'accordo, ma Le costerà un po'. E un lartrro Jiilllile 
"
..I soldi non mi mancano, sono una cantante ianlosa. hrr luaÙesso.
E poi 1o so bene: oggi la vita costa cara."
"In tutti i sensi", ho detto io.
Lei ha sorriso, mostrandomi la bocca sporca di cioccolata. La torta
era quasi finita.
"Non Le ho chiesto se ne vuole un po'."
"Grazie, non mangio cioccolata. Solo dolci alla frutta 
"
"Lei è uno strano tipo, signor Esposito, però mi è sln.ipltrc" 
"
Odio (inf. odiare): non amo, non mi piace Es : o'1i' ii rnure e Lltllo ld ntotttugtta
l'ha aggredita (inf. aggredire): ha cercato di ucciderla' dr larle del male'
Opera!
In quel momento qualcuno ha bussato alla porta. È entrato un uomo
alto, conun guanto nero allamano sinistra. Eraildirettore d'orchestra.
Mi ha guardato un momento e poi si è girato subito verso Ia donna:
"Torta al cioccolato", ha detto, "l'hai mangiata di nuovo. Lo sai che
non puoi."
La cantante ha abbassato gli occhi. Sembrava dispiaciuta.
"Avevi promesso di non farlo", ha continuato lui, "e invece guardati:
sei tutta sporca, hai la cioccolata anche nel naso."
"Hai ragione", ha detto lei, "ho sbagliato; ma tu mi conosci, i dolci mi
piacciono e la cioccolata è la mia passione."
E lui: "va bene, adesso pulisciti, per questa volta ti perdono."
Poi si è girato verso di me: "mia moglie non può mangiare dolci, il
medico gliel' ha proibito."
''Certi medici sono dei criminali". ho detto io.
\ I i :.rn., ù..ù \(r un' altra si garetta. La notizia che Giuseppina Reggiani
era spo>Jta "-trn i1 Jrrettore d'orchestra mi aveva un po' solpreso.
L'uomo si è seduro: si è rolto Ia Siacca. nla non il guanto.
"Le è piaciuta?'' - mi ha chierrtr.
"La torta? I 'ha mangiata tutta lei."
"Parlavo dell' opera..."
"Ah, l'opera... Sì, certo; sua moglie è bravissrma."
"È ,ero, ma ogni tanto ha delle strane idee. Adesso. per esempio,
crede che ci sia qualcuno che la vuole uccidere. È ntorto il gatto,
questo è tutto. Uno scherzo idiota di qualche ragazzo.
"Anche quelio che è successo alla segretaria era uno scherzo?,'
"Questa è un'altra storia. Quella donna ha un cattivo carattere.
nq---G suanto ria
diretlore d'orchestra I fr, I
Pattlo htr un buort t orouere. W
è gentile e simpati.co.
carattere: personalità. Es.
9!!!
Probabilmente ha avuto una brutta discussione
''E la lettera?"
"Ci sono tanti stupidi", ha risposto lui.
"Va bene". ho detto io alzandomi, "visto che è
piu bisogno di me. Buonasera e grazie per
hellissima."
"Aspetti" ha detto 1a cantante, "non ascolti mio marito. Sono io che
Lapago. Prendaquesti soldie cominci il lavoro. Eperfavore: trovi quel
pazzo."
La segretaria
"Senta, signor Esposito, io ancora non capisco dove vuole arrivare'
stanotte, qui a venezia, è morta un aragazzache si chiama Antonietta.
Lei invece mi parla di Milano, di Gegia e di Giuseppina Re-u-uiani 
"
Il commissario Pino occhiofino aveva fretta. come tutti i poiiziottr.
non sapeva ascoltare.
"Ancora un po' di pazienza. signor commissario' Ira pt-rct-r amvo a
Venezia e ad Antonietta", ho detto. Poi ho continulttr a rar-contale.
Allora, quando quella sera sono uscito dal teatro' ho pensato: "Per
cominciare, andrò a conoscere la segretaria. Forse questa Gegia ha
qualcosa d'interessante da dire."
Così il giorno dopo sono andato all'ospedale' Ho chiesto a
un'infermiera il numero della stanza e sono entrato'
Sul letto c'era una donna grassa, brutta. Dal modo in cui r.t.ri guardar a
con qualcuno."
tutto chiaro, non c'è
f invito: I'opera era
infermiera: donna che lavora in ospedale con i maiati
OPera!
si capiva che non stava bene, ma né Ie braccia né le gambe sembravano
rotte.
"Le devo fare alcune domande", ho detto' "Sono un detective' mi
chiamo Antonio E sPosito."
"Domande? Che domande? Non lo vede che sto male?"
"Lo so che sta male, è per questo che sono qui' E comunque non si
lamenti: dopo tutto è stata fortunata, poteva andarle peggio'"
"Ma che dice? Si può sapere cosa vuole da me?"
"Voglio solo che mi racconti cosa è successo quella sera"' ho
spi"gà-to, "e chi era quell'uomo, che cosaLe ha detto"' Allora' da dove
cominciamo?"
"Lei è un pazzo. Esca subito da qui o chiamo I'infermiera'"
A questo punto mi sono innervosito'
"senti" brutta grassona", ho detto mettendole un dito sulla faccia'
"crecii che :ia clir ertente per me stare qui a parlare con te? Cerca di non
fare la stupida e n>pondi alle dorlrar-rdel"
"Maleducatol \on Le penlletto dl parlarn-ri in questo modo"' Vada
vial"
..Allora non hai capito", ho continuato. "la .isnora Re-s-siani mi paga
per fare questo lavoro e io non me ne andrò da qui finché non avrai
risposto alle mie domande, è chiaro?"
"Scusi, ma Lei chi cerca?"
"Cerco Gegia, stanza 32l ."
.'Questaè1a322.1a321èquelladifronte.IorlichiamoRenata'ho
due by-pass e non mi posso arrabbiare. E adesso per favore chiami
I' infermiera: mi sento malissimo."
Qualche minuto dopo, finalmente, ho parlato con Gegia. stava a 
letto
non si lamenti (inf. lamentarsi): non protesti, non pianga Es': run si lamenti
sipnorina. la rita i' bcllu.
mi sono innervosito (inf. innervosirsi): sono diventato nel'voso, mt sono
arrabbiato.
Opera!
!-ome una mummia, con le gambe alzate e le braccia sul petto. Non
era brutta, ma aveva un viso iungo e magro come un quadro di
\Iodigliani e un modo di parlare un po' nervoso.
"Quella sera sono rimasta in teatro più del solito", mi ha detto.
"C'erano molte cose da fare e così alle nove non avevo ancora finito.
Siccome ero stanca ho deciso di continuare il lavoro a casa. Mi trovavo
al terzo piano, nella parte riservata agli uffici, e a parte me nel teatro
a quell'ora c'era soloil portiere, che però stava al piano terra, vicino
all'entrata. Ho attraversato i corridoi bui: mi ricordo che in quel
momento la radio interna del teatro diffondeva il Requiem di Verdi e
dentro di me ho avuto un po' di paura. perché quel Requiem è
bellissimo, ma di sera, nel teatro vuoto, fa una strana impressione. A
un certo punto ho sentito dei rumori dietro di me, è stato un momento,
mi sono girata e ho visto un uomo con un rasoio in mano. Ho gridato,
ho chiesto aiuto, ma la musica era troppo forte; allora ho cominciato
a corere, sono scesa fino a1 secondo piano, lui mi è venuto dietro e
ha cercato di colpirmi con il rasoio; così, quando ho visto che la
lìnestra era aperta, non ci ho pensato troppo: ho chiuso gli occhi e rri
sono buttata. Ora eccomi qui. ho le -sambe e le hracciit rotte. però
grazie a Dio sono viva."
"Ha visto il viso di quell'uomo?" - ho chiesto.
"E come è possibile", ha detto lei, "era tutto buio. non si vedeva
niente. L'unica cosa che mi ricordo è quel rasoio che aveva in mano,
Dro mio che paura, non ci posso pensare, ce l'ho ancora davanti agli
mummla
\Iodigliani: pittore italiano del '900, famoso per le sue donnr crÌ r i:r' Ìun,sù e
^-JSro.
diffondeva(inf.diffondere):mandat,a.trasmette\a.E\': it;t'aLlititli.iittttle\'otttla
,': :t sit a ntolto bel I a.
Ope ra!
occhi; ma lui proprio no, io non 1'ho visto, e questo 1'ho detto anche
alla polizia quando è venuta: domandatemi tutto, ma non com'era fatto
quei'uomo, perché non lo so. Io in quel momento pensavo solo a
scappare e certo non mi sono fermata a guardarlo' Ma adesso per
favòie mi lasci riposare. Stanotte non ho dormito e sono stanchissima."
La giovane cantante
Quando sono uscito dall'ospedale è cominciato a piovere. sono
andato verso la macchina ma una tagazza mi ha fermato'
' "Allora, cosa Le ha detto?" - mi ha chiesto'
"Eh?"
"Lei non è il signor Esposito? L'investigatore privato?"
"Sì, sono io."
"Gegia...", ha continuato lei, "non Le ha detto niente del pazzo?"
"Sì, mi ha spiegato tutto. Ma scusi: Lei chi è?"
Stava piovendo forte. Eravamo irt mezzo alla strada e ci stavamo
bagnando. Avevo i reumatismi.
"Mi chiamo Antonietta", ha risposto 1ei. "Le der o parlare'"
"Qui?"
"Qui o in un altro posto per ne è lo stesso.
"Aliora entriamo in n.racchina. \on ho voslia di fare la doccia'"
Laragazzaera una di quelle che non si dimenticano: alta, magra, con
un bel viso dolce, occhi verdi e lunghi capelli neri.
"Sono una delle cantanti de La Bohènre". mi ha detto quando siamo
entrati in macchina. "Sono venuta a trovare Gegia' Quel pazzo vuole
Opero !
-.--.-idere anche me. Guardi questa."
Era una lettera uguale a quella che mi aveva dato Giuseppina Reggiani.
f 'erano scritte le stesse parole: "Morirete tutte."
"Quando l' ha ricevuta?"
"L'altro giorno. All'inizio ho pensato a uno scherzo, ma dopo quello
;he è successo a Gegia... Come stava?"
"Come una che ha visto la morte in faccia. Ora dorme. non è un buon
:lomento per vederla."
".\llora tornerò domani. Adesso vado in teatro. Arrivederci, signor
Esposito."
"Aspetti, sta piovendo. Se non Le dispiace, L'accompagno."
Laragazza ha guardato prima me e poi la mia macchina.
"Con questa?" - ha detto.
"Stia tranquilla: è vecchia ma cammina ancora."
La macchina è partita facendo un gran rumore, però questa volta non
.i è fermata. Quando siamo arrivati in teatro, abbiamo incontrato
Giuseppina Reggiani. Stava mangiando dei bignè al cioccolaro.
"Ne volete uno?" - ci ha chiesto.
"No, grazie. La cioccolata non mi piace". ho rispo'to.
Le duecantantihannoparlato un po' tra loro. poi Giuseppina Reguiani
n-ri ha fatto una proposta.
"Tra due giorni iniziamo la tournée: La Bohènrc \a a Venezia. Lei
''.iene con noi, non è vero?"
Ci ho pensato un momento: mi pagava il viaggio e 1'albergo, pranzo
: cena nei migliori ristoranti. A casa mia morivo di freddo e giravo con
.l cappotto. Le ho detto di sì.
Così ieri sera sono arrivato a Venezia. Ho cenato in albergrr con i
:rusicisti e poi sono andato a dormire. Questa mattina. quando mi sono
rr egliato, Antonietta era morta.
ot:,4
PARTE SECONDA
Il commissario
"Questa storia non mi piace", ha cletto il commissario Occhiofino
quando ho finito di raccontare.
I1 cielo di venezia adesso era scuro. stava per piovere. Nell',albergo
continuavano ad arrivare poliziotti'
..Sehocapitobene,,,hadettoilcommissario,..l'assassinoèunpazzo
che sta ceriando di uccidere le donne che lavorano te La Bohème'"
"Esatto commissario: prima Gegia e adesso Antonietta' E il metodo
è sempre lo stesso: rasoio e Requiem di Verdi'"
Star'trmo scendendo le scale dell'albergo per andare nella ha1l' dove
c erano g1i altri artisti' I poliziotti stavano portando via il corpo della
ragazz'l.
.:Il R.qri.--.. ha ripetuto il comr.r-rissario. "è r.ero: tutte e due le volte
c'era quella strana musica che suonar a \la che cosa significa?"
"Non to so. Forse al nostro amico piace Verdr"' ho detto io'
Il commissario occhiofino ha sceso 1,ultin-ro piano di. scale. Poi si è
fermato davanti alla porta della hall'
"Andiamo a sentire questi artisti". ha detto'
Per tutta la ntartina 1a polizia ha ascoltato i musicisti. ma all'ora in cui
Antonietta era 1.rlorta. tlltti donlli\ ancr' -\nche sulle ultime ore di vita
dellaragazzalsn 5i 3r'gr ano molte inion.rlazioni: 1a sera, versole dieci,
qral"rio I'aveva vista salire nella sua camera' poi nessuno sapeva più
niente.
,.Brutta storia", haripetuto il commissario occhiofino mentre lasciava
1'albergo.
Opero!
II violinista
Fare il caffè è un'arte difficile: c'è chi la conosce bene, chi
't,bastanza, chi solo un po'. Il barista dell'albergo non la conosceva
:er niente.
"Lei è un criminale", gli ho detto, "questa roba la dia ai turisti."
Fuori pioveva. Avevo i reumatismi e anche un po' di mal di testa. Non
:ra 1a mia giornata. Forse non era neanche la mia settimana. Né il mio
:lese...
11 bar era pieno di musicisti. Uno di loro, un signore r-rn po' anziano
.'on i capelli bianchi, mi ha chiesto una sigaretta.
"Il medico me I'ha proibito", mi ha detto, "ma io non 1o ascolto: tanto
:rima o poi dobbiamo morire tutti."
''Mi sembra giusto". ho soriso.
''Lei dev'essere quel detective che lavora per la signora Reggiani, mi
.'naglio?"
''No, non si sbaglia. Sono io."
"Sa, dopo quello che è successo noi musicisti conlirl;i.illlrr ad a\ ere
-rn po' di paura. Ma mi scusi. non nli \ollo ull.rrÌ;:i-a'aniJt(ì: tlli
-'hiamo Enea e suono i1 i iolino nell'orch-str.1."
..piacere. Io rni Chiamo Antonio... Antrrr.ritr f .prr>itr.r..
"\'{eridionale?"
"Sì. di Napoli.''
'.\h, di Napoli... Come la mia ex moglie: trent'anni terribili."
'-\nche Lei è contro i meridionali?"
'\la no, cosa ha capito... Io sono contro il matrimonio!"
\bbiamo riso. Questo Enea era una persona simpatica.
roba: cosa (si usa per qualcosa di molto generale). Es.: cos'è questa roln?
enziano: vecchio (si usa per le persone). F,s.: il papà di Mario è anT.icrt'to, ha
| lnnt.
Mentreparlavamo,nelbarèentratoancheildìrettored,orchestra.Si
è seduto à un tavolo e ha ordinato un Martini. Aveva il solito guanto
nero alla mano sinistra'
..Molti anni fa ha perso la mano in un incidente,,, mi ha detto Enea,
"e adesso nehaunadi legno. Però è ancoraunbell'uomo e con le donne
ha un grande successo. Specialmente con quelle giovani e carine'"
"E, la moglie?". ho chiesto.
Enea haip"nto la sigaretta. È venuto più vicino per non essere
ascoltato dagli altri musicisti.
"Senta, signor Esposito, lo sanno tutti perché 1'ha sposata' Non certo
p", u-"r". Prima di conoscere Giuseppina Reggiani quell'uomo non
".u 
n"rruno 
" 
adesso lavora solo perché è suo marito' questa è la verità'
Ma lei, povera donna, è troppo innamorata per capirlo' Come si dice:
l'amore ò cieco."
La violoncellista
La sera, per chiarirmi le idee, sono uscito a fare una passeggiata'
Vicino apiazza San Marco ho trovato un ristorante che proponeva
cucina tipica. Il proprietario era un uomo dalla taccia simpatica'
"Se il iignore mi permette. come primo Le consigiio i ravioli di
ricotta. Li pre paran'ria .roglie e in tutta Venezia nessuno lt fa così
buoni. E poi Le ponrr ln!-he una bottislia di Bardolino. con i ravioli è
il vino che ci vuole."
"Va bene", ho detto. "accetto il consiglio."
Lamogliemi ha servito 1a cena. Erauna signoradicircacinquant'anni,
cieco: non vede, non ha occhi. Es.: quell' uomo è cieco, non vede niente'
ravioli di ricotta: tiPo di Pasta.
Ope ra!
Ope rct!
petto grande e braccia muscolose, più simile a un uomo che a una
donna, però il marito aveva ragione: i suoi ravioli erano fantastici.
"I1 segreto è mettere due uova nella ricotta", mi ha spiegato, "e poi
due cucchiai di parmigiano. I ravioli devono essere molto grandi,
perché così si cuociono meglio. Io li faccio da trent'anni e sono
buonissimi."
Mi ha scritto la ricetta su un foglio e me ne ha portati ancora un po'.
Mentre mangiavo, mi sono accorto che a un tavolo alla mia destra era
sedutaunamusicistadell'orchestra. Quando mi havisto, si è avvicinata
per parlarmi.
"Mi chiamo Alba e suono il violoncello nell'orchestra". mi ha
detto. "Lei conosce Vivaldi?"
Come domanda era un po' strana.
"Antonio Vivaldi, il grande musicista? Certo che lo conosco. Ha
scritto delle cose bellissime."
"Era veneziano, come me. Lo chiamavano il prete rosso, perché era
un prete e aveva i capelli rossi. Così io e lui abbiamo due cose in
comune: la città e i capelli."
"È vero, anche Lei ha i capelli rossi
cose?"
''Così, era un modo per ini ziare laconversazione. \li posso sedere al
Suo tavolo?"
Stavo per dirle di sì, ma lei si era già seduta. Era una ragazza carina.
\Ia perché n-tl r.Ì!-.onta queste
muscolose: molto forti, grandi. Es.: Arnold SchwttrT.ene.{!t'r /i.i .r.... i"ilcrlrt
, ,1t,, ntrscolùsr +
r ioloncello dl
()-
prete: religioso del1a chiesa cattolica. Es.: ltt dttrttettica. itt cltiesa, il pret) parLa
Lt qente
Ope ro !
con lunghi capelli rossi ed occhi intelligenti. Non doveva avere più di
venticinque. ventisei anni.
"Ero molto amica di Antonietta", mi ha detto, "e stamattina, quando
è arrivata 1a polizia, stavo così male che non ho avuto 1 af orzadi parlare
con nessuno. Ma adesso non posso più aspettare' So che Lei è un
detective e Le vorrei dire una cosa importante"'
"Sentiamo."
"Si tratta del direttore d'orchestra. Forse Lei non lo sa' ma tra lui e
Antonietta c'era una relazione sentimentale'"
"Questo m'interessa più di Vivaldi", ho detto' "Continui'"
"Si eranoconosciuti qualche mese fa a Milano, mentre lavoravano ne
LerTrcLviatadi Verdi, ed erano diventati amanti' Naturalmente era una
relazione segretae la signoraReggiani non ne sapeva niente' All'inizio
le cose tra loro antlar,ano bene. ma poi sono colnir.rciati i problemi' Lui
era n-roltt gL-lo\o c'tlLru-:ttr ad -\ntonietta tlo1l [-lirceva. \on si sentiva
libera. Prrrprio ie ri .:l-.t. ':rinl.r Ji a':e1'a Lla.'i>11"\ntonietta ha parlato
con me. Mi ha iglio.h: ir; >i;ll.*;l 'il':ii u'-rtllo e che voleva
lasciarlo. G1i aveva clato un apptlllt.ll.lr-lìt.' "1.: iieii nella sua CaIIera
per dirgli questo. Perciò io sono sicur;Ì: 3 'i'1 
' '1't;"ins "
"Se è così", ho detto, "perché ha cercato di ri:;:i:re anche Gegia?
E perché ha scritto quelle lettere alla rlroelie e 'l -\tlton jeita'1"
Laragazz,a,non mi ha lasciato i1 tentpo di fintre rd .l\-rtllanda: si è alzata
ed è uscita da1 ristorante.
"signt rittrl"- ho griclattr. - 'Dirr 3 ' ': l
Sono corsrr tii..i.. El-" bui,l. ,, lllj:i. Ji-r\enti a noi. aveva un colore
verde scuro. lx r 1q',. r;:.-:.:. >: e girata per parlarmi un'ultima volta:
"Le ho già detto lrrrlrr. trr.r llli lasci andare."
Poi mi ha salutato ed è .corllparsa ne11a notte.
OPLro.'
Il direttore d'orchestra
Non so se conoscete La Bohème. Siamo a Parigi, nel 1800. Rodolfo
è un poeta senza soldi, Mimì una donna giovane e bella. I due
s'innamorano e vivono una grande passione malei, che è molto malata,
alla fine muore. Insomma, una storia romantica e tragica.
La scena più bella dell'opera è alla fine del primo atto. Fino a questo
momento noi abbiamo conosciuto solo Rodolfo e di Mimì ancora non
sappiamo niente. Adesso, finalmente, i due s'incontrano' È LÌna scena
famosa: Mimì, che abita nello stesso palazzo, bussa alla porta di
Rodolfo e gli chiede di accenderle un lume. Rodolfb 1a inr.ita ad entrare
e le offre da bere; poi le accende il lume e la riaccompagna alla porta,
ma la luce si spegne e la chiave di casa di Mimì cade per terra. Mentre
la cercano, al buio, le loro mani s'incontrano. La mano di Mimì è
tredda, gelata. Rodolfo la prende. Poi, mentre l'orchestra suona una
melodia dolcissima, inizia a cantare:
Che gelida mcmina!
Se lo lasci riscttldor.
Cercqr che giova? Al buio ttort .si trctttt'
Ma per.fortuna è uno notte tli luttcr.
e qui la luna l'abbiamo vicin&.
Aspetti, signorincL,
Le dirò con due parole
chi sono, che.foccio e come vivo. Vuole?
Chi son? Sono un Poeta.
Clre cosa .foccio? Scrivo.
E come vivo? Vivo.
lume: lirmpada.Es.'. la sera, quando Leggo, accentlo il ltrtttt '
Cercar chi giova?: A cosa seLve cercare? (la chiavei Citrr rlri = 'in ire
e Eù la luna l,abbiamo vicina-. Rodolfo abita in una mùn\irrda 
( appartamento
i'ultimo piano di un palazzo). per questo dice che la luna è r icina'
Opera!
Ivan. il tenore che faceva Rodolfo, non era italiano. Veniva daÌla
Bulgaria. Cantava quest'aria pronunciando le parole con il suo accento
straniero; ma al pubblico della Fenice, il Teatro dell'Opera di Venezia,
questo non interessava molto. La vera star dello spettacolo, infatti' era
GiuseppinaReggiani.
"Mi chiamano Mimì, ma il mio nome è LLtcia", cantava lei, "mi
chiamano Mimì, il perché non so...", e il pubblico del teatro era tutto
in piedi ad applaudirla.
Io ero seduto in un posto di prima fila e ascoltavo la musica senza
molta attenzione. Guardavo il direttore d'orchestra; pensavo alle
parole della violoncellistae mi dicevo: "Eccolo 1à. Con quel suo guanto
nero e la mano di legno, è un assassino perfetto."
Nonostante la mano, però, il marito di Giuseppina Reggiani era un
belt'r-romo: alto. sportivo. viso interessante e occhi neri. I1 classico tipo
che piace alle donne.
Dopo lo spettacolo. l'ho trovato al bar dell'albergo che beveva.
"Mi stavo chiedendo se Lei poteva essere l'assassino", gli ho detto.
"Non scherzi, per favore."
"L'altra sera Lei è andato nella camera di Antonietta verso le dieci.
Al1'una laragazzaera morta. Le sembra uno scherzo?"
L'ho visto cambiare espressione.
"Senta, signor Esposito, se dobbiamo parlare, è meglio andare da
un'a1tra parte. Non vo-elio che qualcuno ci ascolti."
Siamo Lrsciti clall'albergo e abbiamo camnlinato un po' per il centro
di Venezia. Era tardi. Le strade intorno apiazzaSan Marco erano quasi
tenore: cantante d'opera (uomo). Es.: LLtc:iano PavcLrotti è un tenore.
Ope ra !
deserte e nei canali passavano gli ultimi yaporetti. Siamo ar:rivati di
tronte al teatro La Fenice e poi abbiamo continuato fino a San Polo.
Finalmente, vicino al ponte di Rialto, abbiamo trovato un bar ancora
aperto. Quando ci siamo seduti, gli ho raccontato quello che avevo
saputo da Alba, la violoncellista.
"È vero", ha detto lui, "Antonietta era la mia amante. L'altra sera sono
andato nella sua camera alle dieci. ma non l'ho uccisa io."
"Però la ragazzaLe av ev adato quell' appuntamento per dirle che non
voleva più continuare la relazione. Mi sbaglio?"
"Aveva dei problemi e voleva stare da sola per un po'; ma non voleva
lasciarmi. Stava vivendo dei momenti molto difficili: prrma quella
lettera del pazzo chelavoleva uccidere, poi I'incidente di Geeia... Non
era tranquilla. Quella sera abbiamo parlato di questo. poi alle undici
sono andato via."
II direttore d'orchestra ha bevuto un bicchiere di Martini. Era già il
terzo da quando eravamo arrivati. Il bar era quasi vuoto. Oltre a noi,
c'era solo un vecchio con labarba lungae i vestiti sporchi che chiedeva
da bere. Il barista non glielo voleva dare.
"Niente soldi. niente vino". diceva.
ll vecchio mi si è avvicinato.
"Amico, non offriresti un bicchiere di vino a un po\.ero r ecchio che
ha sete?"
"Va bene", ho detto."Ehi barista, un bicchiere di vino per il signore.
Pago io."
"Grazte amico. Senti, non avresti anche una sigaretta? Sai. sono due
giorni che non fumo."
canali: vie d'acqua, strade nel mare
t'ittiL.
r aporetti
-@ 9!:,,!
"Eccoti la sigaretta. E adesso, per favore, non chiedermi più niente'
Sto parlando con il signore e non voglio essere disturbato."
"Va bene amico, ma se non me I'accendi, come la fumo questa
sigaretta?"
Gliel,ho accesa, poi ho continuato a parlare con il direttore d' orchestra.
"Allora, se ho capito bene, Lei è andato via dalla camera di Antonietta
alle undici, cioè quando laragazza era ancora viva."
"Sì, ma La prego, non dica niente a mia moglie: non voglio che 1o
sappia. E poi c'è un'altra cosa, forse la più importante: mentre uscivo
dalla camera, è suonato il telefono. Antonietta ha parlato con qualcuno
che chiedeva di vederla. Quell'uomo era Ivan, il cantante bulgaro' Da
un po' di tempo la ossessionava' La chiamava a tutte le ore del giorno
e della notte per leggerle la Bibbia'"
"LaBibbia'1"
"Sì. Quell'uonto è completanlenle piìzzo. Le leugeva le pagine
dell'Apocatisse e Ie dicera che la tìne del nlondo era vicina. Diceva
anche che dovevano sposar:i pnma del giorntt lìnale perché così era
deciso. Antonietta non si preoccupa\ I trLrpptr di lui e 1o vedeva
tranquillamente. Sono sicuro che anche ieri sera. dopo quella telefonata,
lui è andato nella sua camera. E adesso. per tar ore- non mi chieda più
niente; questo è tutto quello che so."
Bibbia: i1 libro sacro della religione clistiana e giudaica.
Apocalisse: è una delle parti della Bibbia; parla della fine de1 mondo
Ope ra!
ll bulgaro
I portieri di notte sono la coscienza segreta di ogni albergo. Stanno
svegli quando gli altri dormono e vedono cose che di giorno non si
vedono.
I1 portiere del nostro albergo era unragazzo con i capelli corti e il viso
poco simpatico. All'una meno un quarto di quella notte stava seduto
all'entrata e leggeva il giornale. GIi ho chiesto se Antonietta, Ia sera
prima verso le undici, avesse ricevuto delle telefonate in camera.
"Faccio il portiere, non il poliziotto". mi ha risposto. "Qui c'è tanta
gente e non posso ricordarmi tutto."
"Forse così ti ricordi meglio", ho detto.
Gli ho dato cinquantamila lire. Di solito è un buon modo per avere
informazioni. Ma a lui non bastavano, voleva altri soldi.
"Per meno di centomila non parlo", ha detto.
"Va bene, eccoti le altre cinquantamila. Adesso rispondi."
"Laragazzaha ricevuto una telefonata dalla 205. Sono sicuro di non
sbagliarmi, perché io stesso ho passato la comunicazit'ne."
"Chi c'è nella 205?"
Mi ha guardato con la mano aperta e un sorriso idiota sulla faccia'
"Allora, perché non rispondi?"
"Altre centom il.a, gr azie."
"Tu sei pazzo..."
"Niente soldi, niente informazione."
"E va bene. tieni le centomila: allora, chi c'è?"
"È 1a camera del cantante bulgaro, quello un po' strano che ha se,lpre
Ia Bibbia in mano."
Ho controllato le chiavi delle camere. La 205 era lì. Iran non era
Opera!
ancora tornato.
"Ti ha detto dove andava?". ho chiesto.
"Altre centom lla, gr azie."
A questo punto mi sono arrabbiato.
"Se non rispondi subito", ho detto, "ti rompo lafaccia."
"Va bene, va bene, ma stia calmo. È uscito mezz'ora fa; aveva una
valigia. Mi hachiesto dovepotevaprendere ilvaporetto perSantaLucia
e io g1ie1'ho detto."
"Santa Lucia?"
"Sì. la stazione dei treni."
Sonouscito di corsadall'albergo. Facevafreddoe avevo i reumatismi.
Siccome avevo mangiato troppo, i pantaloni erano stretti. A volte fare
il detective non è un bel lavoro.
Sono arivato alla fermata dei vaporetti, sul Canal Grande. L'ultimo
era pas\ato da circa \enti minuti. IÌ servizio sarebbe ricominciato la
mattina dopo. Se volevo andare alla stazione. dovevo pensare a
qualcos'altro.
C'era un uomo con una vecchia barca che aspettar.a clienti Ià davanti,
nelcanale:
"Ha bisogno di un vaporetto, signore? Venga, La porlo io con la mia
barca. Per centomila lire L'accompagno dove vuole."
"Ma è carissimo!" - ho detto. " Possibile che qui a Venezia costi tutto
centomilalire?"
"Di notte i prez-zi sono questi. Prendere o lasciare."
Abbiamo attra\ ersato i1 Canal Grande. La barca era lentissima e il
motore sembrava sul punto di morire daun momento all'altro. Anuoto
avrei fatto prima.
* il'-?&t Q
Ope ra.l
Finalmente sono arrivato alla stazione. A quell'ora era quasi deserta.
Ho controllato I'orario dei treni e ho visto che ce n'era uno per Milano
che partiva alle due meno dieci. Mancavano cinque minuti. Sono corso
al binario. C'era un uomo con un cappotto blu che aspettava il treno.
Aveva un libro in mano. Era Ivan.
"Buonasera", gli ho detto. "Parte?"
Mi ha spiegato che dopo quello che era successo non si sentiva di
continuare la tournée e che voleva tornare a Milano. Io gli ho ripetuto
1e parole del direttore d'orchestra.
"Se parte", gli ho detto, "tutti penseranno che Lei è I'assassino."
Si è messo a piangere. Poi ha iniziato a gridare. Parlava in bulgaro,
sembrava un pazzo. Allora ho cercato di calmarlo. L' ho accompagnato
al bar e gli ho ordinato una camomilla. Io ho preso un whiskey. Odio
la camomilla. Dopo un po' stava meglio, ha cominciato a parlare.
"È rero. l'altra sera ho telefonato ad Antonietta. Le ho chiesto se
potevanlo r ederci. \el terzo atto io e lei dovevamo cantare un duetto,
unpezzo molto dittìciie. Così, anche se era tardi, io volevo ripeterlo
ancora. Ma lei mi ha detto che non era sola e che non poteva. Aveva
una voce strana, molto preoccupata. Perciò non ho insistito. Sapevo
che aveva una relazione con il direttore d'orchestra. Iui era molto
geloso e non le permetteva di vedermi. Io, però. non ero innamorato
di lei. e non è vero che le telefonavo a tLltte 1e ore. In un mese, l'avrò
chiamata tre o quattro volte. questo è tutto. Per me Antonietta era solo
un'anricn. "
''E Ia Bibbia l"
binario: la "strada'' del tren... E>.. i. rretto per Roma parte dal binario rutmero 1.
camomilla: bevanda calda e nla::rnte. Es.: sono molto nervoso, lto bisogno di
ttnct crunomilltt.
duetto:pezzomusicaleperduemu:icisti.Es.: idueortistihannocantatoundLrctto
di Mozart.
Opera!
"Sono cristiano e seguo la parola del Signore. La Bibbia la porto
.empre con me e qualche volta l'ho letta anche ad Antonietta. N4a
qlresto non è proibito, no? Mi creda, signor Esposito: io non ho ucciso
'tJ,rÌ,$àZZa."
È passato qualche giorno. Con Ivan e con il direttore d'orchestra,
dopo quella notte, non ho più parlato. A chi dovevo credere? Alba, la
r ioloncellista dai capelli rossi, continuava a ripetermi che I'assassino
era i1 direttore d'orchestra, ma quella tagazza mi sembrava un po'
matta e non sapevo se prenderla sul serio. E poi: se 1'assassino era
\ eramente il marito di Giuseppina Reggiani, perché i1 bulgaro aveva
.-ercato di scappare? Insomma, era un bel mistero. lntanto la sera
.-ontinuavo ad andare a teatro. Ormai conoscevo Ltr Bohènte a
ntemoria e i musicisti e i cantanti si erano abituati alla rnia presenza. Con
Enea, il violinista, ero diventato amico. Ogni volta che lo vedevo lui era
sempre molto simpatico; ma spesso mi parlava anche della moglie
napoletana e dei trent'anni terribili passati con lei, e allora dovevo
rscoltarelunghi discorsi sugli orrori dellavitamatrimoniale. Finaltr.rente.
una mattina, siamo partiti da Venezia. La tournée contintlar a a1 sud. 1a
prossima città era Napoli.
prenderla sul serio (inf. prendere): crederle. E s.: Cland.i.tt nott (li( c ttlù t i.; '. t t itd
,: devi prenderltt sttl serio.
w Opera !
PARTE TERZA
Il maresciallo
Il camerino era piccolo, come tutti quelli dei musicisti del1'orchestra.
C'era una sedia, un tavolo e uno specchio. 11 violoncello era vicino alla
porta; era di colore marrone scuro e aveva Ia data scritta sul legno' Più
a clestra c'era una borsa; dentro si vedevano un'agenda, un paio di
occhiali e un librol di questo si leggeva anche il titolo: "Antonio Vivaldi,
musicista veneziano. Vita e opere del prete rosso."
Lei era seduta davanti allo specchio, con la testa sul tavolo e i lunghicapelli rossi che le scendevano sulle spal1e. Aveva una -qonna nera e Lìna
carnicia hianca sporca di sangue. Era caduto anche su1 pavimento il
sangue. e A\ L-\ iÌ 1'ol'nlato tanti piccoli laghi Iossi che nessuno aveva
ancora pulito. Dal1tr stÈte tr \ i'-ino alla iinc.tt lr usciva una musica triste.
"L'hannotrovata,uli altn n.ru.icisti". ha de tttr un carabiniere. "Siccome
Tarugazzaera in ritardo. sono venuti a cercarla nel sutl camerino. Ma
lei era già morta."
Il maresciallo dei carabinieri Felice Lanzetta ha ipento 1o stereo e ha
tirato fuori il cd.
"Questa musica è veramente triste". ha de tto. "ia pensare alla morte."
"È il Requiem di Verdi. r.t.tlrercirillrr. S:ntbra che quel pazzolo abbia
usato anche le ultr.e r t lte ."
"Adesso nrrr'r l,' .---'.; f::.. :a: :,'rl(llllì.
I1 maresciallo si e ,,.,.:.-inrrtrr alla tìnestra e ha guardato la città: a
Napoli c'era un bel :o1e e il cielo aveva il colore azzurro del mare.
camerino: in teatro. la :tanza personale di un artista. Es.: prima d.i cominciare
lo spcttrtcolo. gli orti.tti 'i 1t1 1 1ts1s,111s in t crttteritr,t.
maresciallo: comanclante .Jei carabinieri.
Opera.l
'\on è la giornata giusta per morire", ha pensato.
Poi ò uscito dal camerino e si è preparato a rispondere alle domande
::i eiornalisti. Lo stavano aspettando dapiù diun'oraormai, eranotutti
*;r'anti all'entrata del San Carlo, il Teatro dell'Opera di Napoli.
'.Laragazzasi chiamava Alba", ha spiegato il maresciallo, "e suonava
', ioloncello nell'orchestra. È morta poco prima dell'inizio delle prove
:: La Bohème. L'assassino è un cantante bulgaro, si chiama Ivan. Lo
.:biamo già preso. Nel suo camerino abbiamo trovato il rasoio che ha
-.ato per uccidere la ragazza. Era ancora sporco di sangue.
Frobabilmente è 1o stesso rasoio che ha usato anche a Milano e a
'.'enezia. Per ora non ho nient'altro da dire."
II barbiere
"-{llora, signor Esposito, ci lascia?"
Giuseppina Reggiani parlava con la bocca piena di ciocctrlata Star.a
rangiando una grande torta. come a1 solito. Era .edute nel suo
- imerino. Dalla finestra entrava una bella luce chiara. -\ \lpoli erano
: cinque del pomeriggio e faceva caldo.
"Parto stasera", ho detto. "Adesso che tutto è finito non c'è piùl
::sogno di me."
Erano passati due giorni dalla morte di Alba. Dopo aver trovato il
;Soio. i carabinieri avevano arrestato Ivan. Ormai non c'era più
--rbbio: era lui 1'assassino.
"Però che strano", ho detto, "si è lasciato prendere come uno
...rpido."
prove: ripetizioni di uno spettacolo, preparazione. B,s- prima di uno spettacolo
.; rti sti.fanno mo l.te p rot e.
Operu !
"Si è sentito troppo sicuro di sé... E comunque non dimentichi che
eraùr.pazzq un maniaco... Ma è meglio non pensarci più. Vuole un
po' di torta?"
"No, grazie, Le ho già detto che non mi piace."
"Va bene", ha detto lei prendendone un pezzo con le mani, "allora
dovrò mangiarla tutta io. Ho bisogno di energie: oggi abbiamo provato
tutto il giorno. Domani sera ci sarà molta gente in teatro. Abbiamo già
trovato i sostituti di Ivan e della povela Alba. Come si dice: the show
must go on."
"Cosa?"
"significa: lo spettacolo deve continuare. Lei non conosce I'inglese?"
"No. a scuola ho studiato il latino, e le uniche parole inglesi che
conosco sono brandY e whiskeY."
La cantante r.t.ri ha sorriso c91 i suoi occhi tristi. poi ha preso un altro
pezzo di tortil e se 1'è nle:so in hocca.
"Aclesso n.ri scusi". ni ha detto. "ma La devo lasciare. È I'ora degli
esercizi."
"Ginnastica per dimagrire?" - ho chiesto.
"No, esercizi per la voce: vocalizzi."
"Ah, certo... Che stupido."
"Vede, signor Esposito, c'è solo una cosa. oltre a1la voce, che
permette a una buona cantante di essere utla "rande caltante: il lavoro.
Io faccio due ore di esercizi la rnlttinl e due ore rl pomeriggio, e in
vent'anrii nt lr h,. r'r'r.ri .lltrto LII {irrnlLr. GLrardi gli altri: dopo le prove,
vanno subrto in .l:::_:,r a :r,.n :.nnr. piu niente. Io invece rimango qui
e non me ne r adtr iì;:.'he :.iot.i Ìri Iìnito i miei esercizi."
L'ho salutata. \lentre u:.-ir tr. ho incontratoEnea, il violinista. Siamo
andati ;rl bar a bere un ultrrno bicchiere e poi abbiamo fatto ùn pezzo
dimagrire: diventare magra. Es.: Maria è troppo grassa, dovrebhe di.magrire
Opera!
:i strada insieme.
"Quel bulgaro non mi eramai piaciuto", miha detto, "perciò non sono
.rrrpreso che sia lui I'assassino. Era un tipo strano, staYa sempre da
-.rÌo e non parlava mai con nessuno. Una volta gli ho chiesto perché
:\'e SSe sempre quella faccia così triste e 1ui sa cosa ha fatto? Ha preso
:r11a tasca un libro..."
"LaBibbia?"
"Sì... Insomma, ha preso questa Bibbia e mi ha letto una frase
:ell'Apocalisse."
"E Lei cosa ha detto?"
"E, che dovevo dire? Le sembra normale un tipo così'? A me no...
Perciò sono stato zitto e me ne sono andato."
\bbiamo camminato per il centro, attraversando via Toledo, la
Galleria epiazzaPlebiscito. Poi siamo arrivati di fronte a1 mare. Enea
:la detto ancora qualcosa sulla moglie napoletana e infine mi ha
.elutato.
Io ho continuato a passeggiare, entrando nella Napoli clei qtrartieri
:opolari: vecchi paTazzi, le donne sedute a parlare davarlti alla porta e
. bambini che giocavano per 1a strada. Un uorl.itr rendera sigarette
', icino al semaf'oro.
"Dammene un pacchetto", gli ho detto.
"Ecco, signore... Sono tremila lire."
-\vevo soloun biglietto da cinquantamila. L'uomo non aveva il resto.
"Venite, le andiamo a cambiare da Gennaro."
"Chi è Gennaro?"
"È il barbiere qui di fionte."
Questo Gennaro era un uomo di circa sessant'anni. Aspettava clienti
Venite: a Napoli si usa il "Voi" invece del ''Lei
: ssl?" ma "Cosavolete signor Ro.rsr.'".
barbiere: pelsona che taglia i capelli e ta 1a barba
-ipelli.
. Non si dice "CosavtLole signor
E-:.'. ral, t dal ba rbi e re a to gl it r n t t i
O pe ru!
davanti all'enffata del negozio.
"Cinquantamila lire da cambiare non ce 1'ho", ha detto, "oggi ho
Iavorato poco e nella cassa ci sono solo trentamila lire. Però, se il
signore è d'accordo, con le ventimila che mancano vi faccio barba e
capelli e così siamo a Posto."
"Ho il treno che parte tra un' ora e mezza",ho detto. "Non penso che
sia possibile."
"Vi faccio tutto in meno di rnezz'ora. GuardateVi
avete proprio bisogno."
allo specchio: ne
Un minuto dopo ero seduto sulla poltrona del barbiere, con
I'asciugamano intorno al collo. A Napoli è così: vai a comprare le
sigarette e alla fine ti fanno barba e capelli.
"Cominciamo dalla barba", mi ha detto' "Vi rnetto questo sapone
speciale. che fa bene a1la peile. Ecco... Adesso state fermo con Ia testa,
non r-rìLro\ eteVi..."
Non so perché. ma quando l'ho l'isto prendere il rasoio ho avuto
paura. E per ull momento. nella mia immaginazione, Gennaro è
diventato un pazzo assassino.
"Stia attento con quel rasoio", ho detto. "Non vorrei farmi male."
Gennaro ha sorriso.
"Non preoccupateVi, signore; faccio questo lavoro da quarant'anni
e non ho mai avuto problemi. Veclete". ha continuato, mentre mi
passava dolcementc il rasoio sul collo. "fare i1 barbiere è un po' come
suonare i1 ritrlintr: arrn 1;-Ì r.ttano sitli\tra si tiene fermalatesta, econla
destra si pas:.r iÌ rùStricr SU e giu lungo il riso. Ecco... Sentite che
musica? È cone un concerto di Paganini l"
Lo so che può sembrare stupido. ma quando ho sentito queste parole
r [1rt&rJ asclusamano
'§ &§$ff
/t
Opera!
ho avuto un terribile pensiero: e se invece di Ivan l'assassino fosse
Enea? Sì, proprio lui, il violinista, quell'uomo così simpatico e gentile.
"No", mi sono detto, "non può essere."
Ma ormai non riuscivo a togliermi quelf idea dalla testa. Ho cercato
di ricordarmi la nostra conversazione di poco prima: Enea era stato
gentile, come al solito, poi mi aveva detto che era stanco e che voleva
riposarsi. E se invece era solo un modo per liberarsi di me? Proprio quel
pomeriggio Giuseppina Reggiani era da sola in teatro...
Non dovevo perdere altro tempo. Mi sono tolto l'asciugamano e con
la faccia ancora sporca di sapone sono uscito dal negozio. Gennaro è
rimastocon il rasoio in mano, senza capire.
Fuori era buio. La città era piena di suoni e di luci: le ultime ore del
giorno sono sempre le più animate. C'era tanta gente che passeggiava
e per le strade c'era molto traffico.
Ho preso un taxi. rna dopo dieci minuti che eravamo fèrmi sempre allo
stesso semaforo ho capito che era meglio andare a piedi. Sono sceso
dal taxi e ho cominciato a correre, cento metri, duecento... Dopo
trecento metri ero già stanco. Mi facevano male le gambe e i pantaloni
erano sempre più stretti, ma non potevo fermarmi e così ho continuato
a corTere.
Finalmente, dopo circa un quarto d'ora, sono arrivato al teatro. Ero
distrutto. Quella sera, siccome non c'era lo spettacolo, la porta
centrale era cl'riusa. Allora ho fatto iÌ giro e sono entrato da quella
riserr ata a_s1i rrti\ti. -\l pianrr I.rra nLrn c era nessuno, ho salito le scale
e sono andato al .ec..r,io lianrr. dùr e c era il camerino di Giuseppina
Reggiani. Ho attrar er:ulo i .'ttrridoi bui e silenziosi del teatro. Poi ho
animate: piene di vita, ilcontrano di noiose
dove c'è setttpre ntttlta vito.
distrutto: stanchissimo. Es.: sorro distnrtto.
Es.: mi pincciono le città animate,
ho Lavoratr.t tutttt il giorno.
9t:.,!
.:ntito qualcosa, come una musica, e più mi avvicinavo al camerino
:e1la cantante più diventava forte. Era una musica triste, seria. Io la
- rrnoscevo bene, non potevo sbagliarmi : quello era il Requiem di Verdi !
EPILOGO
),lapoli, i1 giorno dopo.
Seduto al tavolo del ristorante, guardavo il mare attraverso le finestre.
I1 tempo era bello e f isola di Capri, in mezzo al Golfo, sembrava
'' icinissima. I giornali del mattino parlavano tutti di Giuseppina
Reggiani.
Quando ero entrato nel camerino della cantante, la sera prima, Enea
ìtava per ucciderla. Aveva messo il cd del Requiem di Verdi nello
ltereo e aveva già preso il rasoio. Io ero riuscito a fermarlo: lo avevo
colpito in faccia e poi avevo tirato fuori la pistola. Più tardi era arrivata
la polizia. Enea si era messo a piangere e aveva raccontato la sua storia.
Tutto era iniziato il giorno in cui la moglie. dopo trent'anni di
matrimonio, era andata via con un aitro. Enea dr lei non a\.eva saputo
più niente, ma da quel momento a\ e\ a cominciato ad avere un odio
profondo per tutte le donne. Visto che non poteva uccidere la moglie,
aveva deciso di ammazzare le altre: prima Gegia, che però si era
salvata, poi Antonietta e infine Alba. Giuseppina Reggiani doveva
e ssere I'ultima. Per riuscire meglio in questo suo progetto Enea aveva
lasciato il rasoio sporco di san-eue nel camerino di Ivan. Così i
i-.::>.. Pistola....-..-;"ffiì*"
'(:r1tÈa-:'ffiE{f
(gr_)
ammazzare'. uccidere.
carabinieri 1o avevano arrestato e nessuno si era più preoccupato
dell'assassino. Per fortura, però, io avevo capito tutto'
Adesso, prima di prendere i1 treno, ero venuto a pranzo nel ristorante
di un mio vecchio amico.
"Ecco gli spaghetti", mi ha detto, "li ho fatti con il pomodoro fresco
e la cipoìla coÀ" m hai chiesto. E poi devi provare i merluzzetti' ci
ho messo il vino e il limone e sono buonissimi' Come contorno ti
consiglio un'insalata; e infine, se hai ancora fame' ci sono anche le
frittelle di baccalà e f impepata di cozze' A Milano dove li trovi dei
piatticosì?"
Ho guardato tutte quelle cose buonissimp'
"Forse non dovrei", ho pensato, "sto diventando troppo grasso'"
Poi ho bevuto un bicchiere di vino e ho iniziato a mangiare' E stato
un pranzo fantastico'
Opera!
FINE,
merluzzetti: tiPo di Pesce.
frittelle di baccalà: piatto di pesce tipico di Napoii
impepata di cozze'. piatto di mare tipico di Napoli'
-u
Laragazza
Antonietta, una giovane cantante d'opera, è stata uccisaconun rasoio in un albergo
di Venezia. Era arrivata la sera prima da Milano insieme a un gruppo di n'rusicisti'
11 detective privato Antonio Esposito racconta aI commissario occhiofino come è
iniziata quella storia.
Parte prima
Il proprietario
Trito È iniriato qualche giorno prima quando Esposito. detective senza soldi e
con poco lavoro. r.iceve c1al1a Scala cli Milano un inVito per La Boftàrle di Giacorno
Puccini.
La cantante
La sera dopo Esposito r-a alla Scala e ascolta l'opera. .\11a tìne dello spettacolo
Giuseppina Reggiani, una famosa cantante' I uole parlare con lui Gli dice che
qualcunohaucciso il suo gatto e poi haaggredito Gegia' 1a \ua \egretaria' Dopo questi
iatti.lacantanteharicevutounaletteraconquesteparole: 
".\lttriretetutte"'Ladonna
chiede a Esposito di scoprire chi vr.role 1a sua Ilorte. \ lcntre \tanno parlando ariva
i1direttored'orchestra,cheèanchei1 r'naritodellaiantante L'uomononcredealle
parLre <1e11a moglie; tuttavia la clonna paga Espo.ittr e gli dice di iniziare il lavoro.
La segretaria
Il gioino dopo Espo,rito 1x sll s;pedrle ,l .onoscere Gegia, la segretada di
Gius-eppina Re_egiani. Dopo uno :L,aglirr di camera. riesce a parlarle. La donna gli
racconta che una sera. fìenlre eru in teatro. un uomo con un rasoio ha tentato di
ucciderla. Per salvarsi. lei:i è buttata dal secondo piano del teatro. Adesso è
all'ospedale con le braccia e le carnbe rotte.
Ope ra!
RIASSUNTO
Introduzione
Opera!
La giovane cantante
All'uscitadall'ospedale unaragazzalèrmaEsposito. Si chiama Antonietta, è una
dellecantantideLaBohème. Anchelei, come GìuseppinaReggiani, haricevutouna
lettera dall'uomo con il rasoio. Più tardi, in teatro, Esposito incontra di nuovo
GiuseppinaReggiani. Lacantantelo invitaadandareintoumée. Così duegiornidopo
Esposito è a Venezia. La sera cena insieme ai musicisti. La mattina dopo, quando
si sveglia, Antonietta è morta.
Parte seconda
Il commissario
Espos:ito hafinito diraccontare. Insieme al commjssario Occhiofino cerca di capire
meglio quello'che è successo. Una cosa è chiara: l'assassino è un pazzo che sta
cercando di uccidere le donne che lavorano ne La Bohème. I1 suo metodo è sempre
lo stesso: rasoio e Requiem di Verdi. Ogni volta infatti c'era quella strana musica
che suonava. Il commissario Occhiofino parla con i musir:isti, ma non riesce a sapere
molto: all'ora in cui Antonietta è morta tutti dormivano.
Il violinista
Al bar dell'albergo Esposito conosce Enea, un anziano violinista. Enea dice ad
Esposito che il direttore d'orchestra porta sempre un guanto nero perché ha perso
la mano in un incidente; poi aggiunge che que1l'uomo non ha sposato Giuseppina
Reggirni per amore. mr per ittleresse.
La violoncellista
La sela Esposito va a mangiare in un ristorante victno a piazza San \Iarco. Qui
incontra Alba, una giovane violoncellista dai capelli rossr. La rtgazzl dice ad
Esposito che tra Antonietta e il direttore d'orchesffa c'era una telazione sentimentale,
e che certamente 1ui 1'hauccisaperché 1ei voleva lasciarlo. Esposito fì altre domande
aÌÌa violoncellista, ma Ia ragazza se ne va senza rispondere.
Il direttore d'orchestra
Qualche seradopo Esposito è a teatro ad asc oltare La Bohèrn a. Dopo lo spettacolo
incontra il direttore d'orchestra e gli ripete Ie parole di A1ba. la violoncellista.
Opera!
L'uomo ammette che tra 1ui e Antoniettac'eraunarelazione sentimenlale, ammette
anche di essere stato nella camera della ragazza dalle dieci alle undici, ma non di
averla uccisa. Secondo lui 1'assassino è Ivan, un cantante bulgaro che negli uitimi
giorni ossessionava Antonietta.
Il bulgaro
Più tardi Esposito parlacon il portiere di notte dell'albergo. 11 ragazzo gli dà alcune
infbrmazioni su Ivan. I1 cantante buigaro è alla stazione e sta cercando di partire per
Milano. Quando Esposito 1o trova, gliripete leparoledel direttored'orchestla. Ivan
comincia apiangere, poi dice che 1a serain cui Antoniettaè morta, lui non 1'havista
ma Ie ha solo telefonato. Dopo qualche giorno Esposito e i musicisti partono da
Venezia. La tournée continua a Napoli.
Parte terza
Il maresciallo
Dopo Antonietta, l'uomo con il rasoio ha fatto Lrna nuova vittima: Alba, 1a
violoncellista dai capelli rossi. è stata uccisa in teatro. I carabinieri di Napoli hanno
arrestato Ivan. il cantante bulgaro. Nel suo camerino infatti hannotrovato un rasoio
ancora sporco di sangue.
Il barbiere
Due giornidopoEsposito vainteatro a salutare Giu:eppina Reggiani. Adesso che
è tutto finito il detective ha deciso di tornare a \ I i I ano. L scendo dal teatro i ncontra
Enea, i1 violinista. I due fanno un pezzo di strada insieme e poi si salutano. Mentre
è dal barbiere, Esposito capisce che l'assassino è Enea. Co:i corre di nuovo in teatro.
Epilogo
11 giorno dopo Esposito è a1 ristorante e ricorda i fatti della sera pdma. Quando
era arrivato in teatro, Enea stava per uccidere Giuseppina Re-e-lian i. Esposito 1'aveva
fermato, poi era an ivata la polizia. 11 violinista aveva raccontato la sua storia: da
quando la moglie l'aveva lasciato, aveva cominciato ad avere un odio profondo per
tutte Ie donne. Per questo aveva ucciso Antonietta e Alba. Giuseppina Reggiani
doveva essere l'ultima vinima. Per fbrtuna, però, Esposito aveva capito tutto.
Oyte ra.l
Intervista sull'opera
Giomalista: Signore e signori buonasera. Come sapete, oggi alla Scala
di Milano era in programma un'opera molto famosa: LcL Traviata di
Giuseppe Verdi. Siamo venuti davanti all'entrata del teatro per fare
alcune interviste. Lo spettacolo è appena finito. ecco il primo spettatore
che esce... Scusi, come si chiama?
Esposito: Mi chiamo Antonio Esposito. Perché?
G.: Sono un giornalista della televisione. Le vorei fare alcune
domande.
E.: Guardi, lo spettacolo è durato ffe ore e io non ho ancora cenato.
Sto morendo di fame. Perciò mi lasci andare, per favore.
G.: Solo un minuto, La prego. Non Le chiedo di più.
E.: E va bene, sentiamo queste domande.
G.:Allora, signor Esposito: Le è piaciuta 1'opera?
E.: Sì. i cantanti erano bravi. E anche 1'orchestra era di buon livello.
G.: Lei viene spesso qui alla Scala?
E.: Ci vengo da vent'anni, da quando abito a Milano. Prima abitavo
a Napoli e andavo al teatro San Carlo.
G.: Ah, allora Lei deve conoscere molto bene l'opera.
E.: Ahbastanza.Ha finito con le dornande l
G.: Non ancora. Qual è il rnusicista più importante nella storia
dell'opera. secondo Lei'l Rossini l \-erdi l Puccini?
E.: Ma cos'è: un -siocol
G.: È solo unzr piccolrt inter\ i\la. Risponda. per favore.
E.: Guardi, secondo nre il musicista più importante è Claudio
Monteverdi. Senza di lui non ci sarebbero né Il barbiere di Siviglia di
Rossini. té Lo TrcLticLln di Yerdi. né La Bohème di Puccini.
G.: E perché?
E.: Perché Monteverdi. nel 1660, ha inventato 1'opera moderna. Il suo
Opera!
Orfeo èrlprimo esempio di melodramma, cioè di opera musicale, così
come lo conosciamo oggi: una storia in musica, con arie, duetti e coro.
G.: Ho capito. E Rossini? Le piace?
E.: Sì, certo. Anche lui è un grande; il più grande del suo tempo,
secondo me. Ma adesso per favore mi lasci andare. Ho fame.
G.: Un momento, ci spieghi meglio. Perché secondo Lei Rossini è un
grande musicista?
E.: Perché ha scritto delle opere popolarissime, ma anche di grande
qualità. Come Lei sa, negli anni in cui Rossini è vissuto, cioè tra sette
e ottocento, l'opera era veramente uno spettacolo popolare, come oggi
il cinema e la tv; a quel tempo tutti andavano a teatro, sia i ricchi che
i poveri. E le opere di Rossini erano le più amate, perché avevano delle
arie bellissime che tutti potevano ricordare e cantare facilmente. Era
un musicista geniale: lo sa in quanto tempo ha scritto Il barbiere di
Siviglia?
G.: No, in quanto?
E.: In venti giorni.
G.:Soltanto?
E,.: Sì, ma per lui erano già molti. Di solito, per le altre opere non gli
servivano più di due settimane. Rossini era così: scriveva musica in
ogni momento, spesso anche a letto.
G.: Perché, era malato?
E.: No, ma era pigro. Una volta, per esempio, mentre stava scrivendo
della musica, gli è caduto un foglio sotto al letto. Lui, invece di alzarsi
per prenderlo, ha preferito ricominciare a scrivere su un altro foglio.
Più tardi è arrivato un suo amico, ha preso il foglio e gli ha detto'. " Ma
hai scritto una musica tutta diversal" E Rossini:"Vuol dire che lct
nrusica scritta prima la terrò per un'ctltra occesione." Insomma, per
pigro: il contrario di attivo: si dice di una persona che non ha voglia di faticare.
che non vuole stancarsi . Es.'. .\lario è ntolto pigro, donne sempre.
lui comporre era naturale come
mistero.
Opera!
respirare. Però nella sua vita c'è un
G.: Quale mistero?
E: A 31 anni, dopo aver scritto tantissime opere, improvvisamente
smette; e da allora fino alla morte, quasi quarant'anni dopo, non ne
scrive più neanche una. Nessuno ha mai capito perché.
G.: Lei sa molte cose, signor Esposito. Complimenti.
E.: Grazie. Posso andare?
G.: Un momento, mi dica ancora una cosa su Giuseppe Verdi: che ne
pensa?
E.: Mi piace molto, anche se tra lui e Rossini c'è una grande
differenza.
G.:Cioè?
E.: Senta, adesso basta. Abbiamo parlato già troppo, mi sembra...
G.: Scusi signor Esposito, ma Lei non può andare via così. Prima ci
deve dire qual è questa differenza.
E.: E va bene. Per tutto il settecento, fino al tempo di Rossini, il teatro
musicale è soprattutto opera buffa e le storie che racconta sono
leggere e divertenti come unacommedia. Nell'ottocento invece le cose
cambiano. L'opera diventa seria, spesso tragica. Le storie del
melodramma ottocentesco parlano sempre di amori infelici: di solito ci
sono due uomini, uno buono e uno cattivo, che amano la stessa donna.
Lei naturalmente ama il primo, ma quasi sempre il buono muore e il
cattivo vince. Qualche volta, invece, come ne La Traviater e ne La
Bohème, è la donna che muore, ma ii risultato è sempre 1o stesso: il
finale è tragico. Giuseppe Verdi è stato un maestro di questo genere.
E con lui anche Vincenzo Bellini e Gaetano Donizetti.
G.: Quali opere di Verdi preferisce?
comporre: ne1la musica, scrivere un'opera, creare, inventare.
buffa: comica, divertente, che fa ridere. Es.: Flavia è buJftt, quando lu vedo rido
sempre.
Opera.l
E.: Sono tutte magnifiche, ma ce ne sono tre che sicuramente sono
tra le più belle di tutta la storia della musica: Rigoletto, La Traviata e
il Trovatore. In queste opere ci sono delle arie che tutti hanno cantato
almeno una volta nella vita: "La donno è mobile","Di quella pira"...
G.: Lei le canta spesso?
E.: La mattina, sotto la doccia. Per quest'occasione Verdi è perfetto.
Quando mi faccio la barba invece canto Rossini.
G.: Il barbiere di Siviglia?
E.: Naturalmente!
G.: Bene, signor Esposito, mi dica un'ultima cosa: Le piace Puccini?
E,.: Moltissimo.
G.:E La Bohème?
E.: Non mi parli di quest'opera, per favore.
G.: Perché?
E.: È una storia un po' lunga, Gliela racconterò un'altra volta. Adesso
La saluto. vado a mangiare.
G.: D'accordo. Allora graziee arivederci.
E,.: Senta, non conosce un buon ristorante qui vicino?
G.: Certo, ce n'è uno molto buono in via Brera. Fanno una pasta e
tagioli che è la fine del mondo.
E.: Con i fagioli freschi?
G.: Freschissimi.
E.: Benissimo, io adoro la pasta e fagioli. E come secondo cosa mi
consiglia?
G.: Guardi, secondo me dovrebbe provare il brasato con le cipolle:
è la loro specialità.
E.: Allora ci vado subito. Grazie e aruivederci.
G.: Arrivederci signor Esposito e buon appetitol
la fine del mondo: eccezionale. tantastica
,:e voglio ancora 1fi7 pea.a.o.
adoro (inf. adorare): rr-ri piace rllollt'. Er..
brasato: piatto di carne.
E..: Q:rertri torta è la.firte delm.ondo,
\cirtt-o il rnare e odio la montagna.
O pera!
ESERCTZT
Introduzione - La ragazzà
l. Meni una X sulle {rasi vere
Nell'albergo qualcuno ha ucciso
a) una cameriera tr
b) una canlante
c) il direttore
d) una ragazza tr
e) Antonietta tr
2. Scegli il verbo giusto
La camera era piena di poliziotti. Li (chiamava / aveva chiamati /
chiamò) lldirettore dell' albergo un' oraprima, quando la cameriera era
entrata per fare le pulizie e (trova / ha trovato / aveva trovato) la
ragazza sul letto, morta.
"sapete chi (era / è stata / era stata)? Che cosa(fa /faceva /faccia)?" - ha
domandato il commissario Pino Occhiofino.
"(Era stam / È stuta / Era) una cantante d'opera. Sembra che (arrivi / è
arrivata / sia arrivata) ieri serada Milano insieme a un gruppo di
musicisti. Si chiamava Antonietta."
"Va bene. Andiamo a sentire questi musicisti. Forse (abbiamo capito /
capiremo / avremo capito) qualcosa."
Il commissario Occhiofito (è Ltscito / uscivct / era uscito) dalla
camera. (.Era stato / Era / È; un po' nervoso. Quella mattina non
ir:nziava bene per lui. (Sono / Erano / Saranno) appena le undici e
(c'era/ c'era staio / c'è t7o76) giàun brutto lavoro da fare: trovare un
Opera!
assassino non è una cosa facile.
"E quello chi (era / è stato / è)?" - ha chiesto al poliziotto che
stava in piedi davanti alla porta.
"Non lo so commissario, (voleva / era voluto / vuole') entrare a
vedere e io l' (avevo fermato / ho fermato / abbia.fermato)."
"(Ero / Sono stato / Sono) un detective privato", ho detto, "mi chiamo
Antonio Esposito."
Il commissario Occhiofino (diventava / è diventato / era diventato)
ancora più nervoso: come tutti i poliziotti, non (amava / ama / ha
amato) i detective.
"Cosa (fai / fa / hai fatto) qu1? Che (vuole / vuoi / volevi)?"
"È una storia un po' lunga, commissario. Se mi (tasci / lascia'
va / lascia) parlare, Le (spiego / avevo spiegato / ho spiegato) tutto."
Parte prima - Il proprietario
l. Metti uno X sulle frasi vere
Il proprietario
a) va da Esposito per chiedere i soldi dell'affitto
b) va da Esposito per cenare
c) vuole invitare Esposito a teatro
d) non ama i meridionali
e) non ama la gente del sud
f) non ama la gente de1 nord
tr
tr
tr
tr
tr
T
Opera!
2. Completa con i pronomi e con ne
"Sono qui per l'affitto" ha detto il proprietario, due mesi di
ritardo, Lei mi capisce..."
Lo capivo, ma i soldi io non avevo, si sa com'è il lavoro di
un detective, ci sono dei mesi buoni ed altri meno.
"Senta", ho detto, "questo mese il lavoro è andato male, ho
avuto pochissimi clienti; però 
- 
darò i suoi soldi, non
preoccupi; deve solo avere un po' di pazietza, aspettare ancora
qualche giorno. Lei, invece, non ha visto che il riscaldamento è rotto?
Che cosa pensa di fare? Ha intenzione di riparar o vuole
far- morire di freddo?"
"Prima paghi 1'affitto e poi parliamo del riscaldamento", ha
risposto. E ha continuato: "vede signor Esposito, il mio sbaglio è stato
di affittare la casa ad uno come 
-, 
che è di Napoli; con voi
meridionalinon-stamai tranquilli, c'è sempre qualcheproblema."
"Abito a Milano da vent'anni ho detto, "e discorsi come i
suoi 
- 
ho sentiti tanti. Quello che penso non 
- 
dico.
perché con gente come 
- 
non parlo. E adesso per favore
vada, devo ancora mangiare e la cena diventa fredda."
Parte prima - La cantante
l. Metti una X sulle frasi vere
GiuseppinaReggiani
a) ha paura cheilpazzo uccida Rocco
b) ha paura che il pazzo la uccida
c) si è buttata dal secondo piano del teatro
d) è la moglie del direttore d'orchestra
e) ha una segretaria che si chiama Gegia
f) ha invitato Esposito alla Scala
L]
=
Opera!
2. Riordina il dialogo
a) - Odio Walt Disney e di gatti non mi occupo: sono un detective,
non la Protezione Animali.
b) - Gegia non è un gatto, è Ia mia segretaria.
c)-ChièRocco?
d) - Allora, cos'è questa storia? Perché pensa che qualcuno La voglia
uccidere?
e) - Ma quanti gatti ha?
f) - 11 mio gatto. Era bellissimo, bianco e marrone. Sembrava uscito
da un film di Walt Disney.
g) - Ah, allora le cose cambiano.
h) - Hanno già ucciso Rocco.
i) - Hanno cercato di uccidere anche Gegia.
Parte prima - La segretaria
l. Metti una X sulle .frasi vere
Gegia
a) è una donna grassa e brutta
b) si è buttata dalla finestra dell'ospedale
c) si è buttata dalla finestra del teatro
d) ha due by-pass
e) ha un viso lungo e magro
f) ha le braccia e le gambe rotte
g) è una cantante d'opera
Lr
tr
tr
=-
Opera!
2. Scegli il verbo giusto
All'ospedale.
"Le devo fare alcune domande", ho detto, ,,sono un detective. mi
chiamo Antonio Esposito."
"Domande? Che domande? Non 1o (vedi / vede / veda) chesto male?,,
"Lo so che (sto / stai / sta) male, è per questo che sono qui. E
comunque non (ti lamenti / lamentare / si lamenti): dopo tutto è stata
fortunata, poteva andarle peggio."
"Ma che (dica / dice / dici) ? Si può sapere cosa vuole da me?,,
"Voglio solo che (mi racconti / mi racconta / si racconti) cosa è
successo quella sera", ho spiegato, "e chi era quell'uomo, che cosa le
ha detto. Allora, da dove cominciamo?"
"Lei è un pazzo. (Esci / Esca / Esce) subito da qui o chiamo
I'infermiera."
A questopunto (mi sono inneruosito /mi innervosisco/miinnervosivo).
"(Senta / Senti / Sente), brutta grassona", ho detto mettendole un dito
sulla faccia, "credi che (sii /J'osse / sia) divertente per me stare qui a
parlare con te? (Cerca / Cerchi / Cerco)di non fare la stupida e ( rls-
ponde / risponda / rispondi) alle domande, è chiaro?"
"( Scusi / Scusa / Mi scusa), ma Lei chi (cerchi / cerca / ha cercato)?,,
"Cerco Gegia, stanza 321".
Ope ro!
3. Completa con le seguenti parole:
ancora, dentro, ora, del solito, a un cefio punto, ma, dietro, in quel
momento, quando, a pafte, vicino, fino, allora, perché, siccome
Gegia racconta:
"Quella sera sono rimastain teatro più C'erano
molte cose da fare e alle nove non avevo finito.
ero stanca ho deciso di continuare il lavoro a
casa. Mi trovavo al terzo piano, nella parte riservata agli uffici, e
me nel teatro a quell' ora c' era solo il pofiiere, che
stava al piano tera, all' entrata. Ho attraversato
la radio de1 teatroi corridoi bui: mi ricordo che
diffondeva il Requiem di Verdi e di me hoavuto
un po' di paura, quel Requiem èbellissimo,
ma di sera, nel teatro vuoto, fa una strana impressione.
ho sentitodeirumori
di me, è stato un momento, mi sono girata e ho visto un uomo con un
rasoio in mano. Ho gridato, ho chiesto aiuto, la
musica era troppo forte; ho cominciato a coffere,
sono scesa al secondo piano, lui mi è venuto
dietro e ha cercato di colpitmi con il rasoio; così,
ho visto che 1a finestra era aperta, non ci ho pensato troppo: ho chiuso
gli occhi e mi sono buttata. eccomi qui, ho le gambe
e le braccia rotte, però grazie a Dio sono viva."
9!:rl
Parte prima - La giovane cantante
l. Metti una r .sulle frasi vere
Antonietta
a) muore a Venezia
b) invita Esposito a Venezia
c) incontra Esposito a Milano
d) incontra Esposito fuori dall'ospedale
e) è la segretaria di Giuseppina Reggiani
f) canta ne La Bohème
Parte seconda - Il commissario
l. Metti una X sulle .frasi vere
L'uomo con il rasoio
a) ha ucciso Gegia a Venezia
b) ha ucciso Gegia a Milano
c) ha ucciso Antonietta a Milano
d) ha ucciso Antonietta aYetezia
e) ha ucciso Antonietta nella sua camera d'albergo
fl ama La Bohème
g) ama il Requiem di Verdi
Parte seconda - Il violinista
l. Metti una X sulle Jrasi vere
I1 direttore d'orchestra
a) ha una moglie di Napoli
b) ha una mano di legno
c) ha sposato Giuseppina Reggiani per amore
d) ha sposato Gruseppina Reggiani per interesse
e) ha sposato Giuseppina Reggiani perché è una
donna giovane e carina
tr
tr
tr
l
l
[l
T
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tr
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tr
tr
tr
tr
tr
tr
tr
L-l
Ope ra!
2. Riordinct il dialogo
a) - Piacere. Io mi chiamo Antonio... Antonio Esposito.
b) - No, non si sbaglia. Sono io.
c) - Sa, dopo quello che è successo noi musicisti cominciamo ad avere
un po' di paura. Ma mi scusi, non mi sono ancora presentato: mi
chiamo Enea e suono il violino nell'orchestra.
d) - Ma no, cosa ha capito... [o sono contro il matrimonio!
e) - Sì, di Napoli.
f) - Lei dev'essere quel detective che lavora per la signora Reggiani,
mi sbaglio?
g) - Meridionale?
h) - Anche Lei è contro i meridionali?
i) - Ah, di Napoli... Come la mia ex moglie: trent'anni tenibili.
Parte seconda - La violoncellista
I . Metti tttto X sttllt' ftirri rert'
La violonceilista dice che
a) il direttore d'orchestra ha ucciso Antonietta
b) il direttore d'orchestra voleva lasciare Ar.rtonietta
c) Antonietta voleva lasciare il direttore d'orchestra
d) Antonietta e il direttore d'orchestra a\.e\ ano una
relazione
e) Antonietta è andata nella camera del direttore
d'orchestra alle dieci
f) il direttore d'orchestra e Antonietta avevano un
appuntamento alle dieci
L]t-
:l
I
l
..
Opera!
2. Completa con i pronomi, con ci, con ne e con lct tenninazione del
participio passato
Al ristorante.
"Se il signore 
- 
permette, come primo 
- 
consiglio i ravioli
di ricotta. 
- 
prepara mia moglie e in tutta Venezia nessuno
fa così buoni. E poi- porto anche una bottiglia di Bardolino.
Con i ravioli è i1 vino che 
- 
vuole."
"Va bene", ho detto, "accetto il consiglio."
La moglie ha servit- la cena. Era una signora di circa
cinquant'anni, petto grande e braccia muscolose, più simile a un uomo
che a una donna. Ma il marito aveva ragione: i suoi ravioli erano
fantastici.
"Come ha fatt ?" - 
- 
ho chiest
"I1 segreto è mettere le uova nella ricotta."
"Quante uova ha mess ?"
ho mess due, non di più. E Poi ho mess
anche tre cucchiai di parmigiano."
La donna ha scritt la ricetta su un foglio e poi ha
chiest : :
vuole ancora un Po'?"
"Sì, grazie. Sono buonissimi".
"Va bene, allora porto subito un altro piatto."
Parte seconda - Il direttore d'orchestra
l. Metti utr« X sLrlle frusi tere
11 direttore d'orchestra dice che
a,; ha ucciso Antonietta
b) alle dieci è andato nella camera di Antonietta
tr
tr
Ope ra!
c) alle undici ha telefonato ad Antonietta
d) lui e Antonietta leggevano spesso la Bibbia
e) tra lui e Antonietta non c'era nessuna relazione
sentimentale
f) Ivan è andato nella camera di Antonietta
2. Completo scegliendo alcune delle seguenti parole:
fino, poiché, alla fine, mentre, così, perché, mentre. ancora. con, poi,
sempre, allora, prima, insomma, finalmente, perché, senza, mai, già
Non so se conoscete La Bohème. Siamo a Parigi, nel 1800. Rodolfo
è un poeta 
- 
soldi, Mimì una donna giovane e bella. I due
s'innamorano e vivono una grande passione, ma lei, che è molto
malata, muore. , una storia
romantica e tragica. La scena più bella dell'opera è alla fine del primo
atto. a questo momento noi abbiamo conosciuto solo
Rodolfo e di Mimì non sappiamo niente. Adesso,
i due s'incontrano. E una scena famosa: Mimì. che
abita nello stesso palazzo, bussa alla por-ta di Rodolfo e gli chiede di
accenderle un lume. Rodolfo la invita ad entrare e le offre da bere;
le accende il lume e la riaccompagna alla porta, ma la
luce si spegne e la chiave di casa di Mimì cade per teffa. 
-
la cercano, al buio, le loro mani s'incontrano. La mano di Mimì è
fredda, gelata. Rodolfo laprende. Poi, 1'orchestra suona
una melodia dolcissima. iniziaa cantare.
tl
tr
tr
tr
Opertr!
3. Scegli I'e,spressione giwsta
I1 maritodi GiuseppinaReggiani eraunbell'uomo: alto, spofiivo, viso
interessante e occhi rlerr. (Dopo / Prima / Mentre) 1o spettacolo, (/' ,/
gli / ti) ho trovato al bar dell'albergo che beveva.
"Mi stavo (chiesto / chiedendo / chiedere) se Lei poteva essere
I'assassino", (le / gli / ne')ho detto.
"Non (scizerzare / scherza / scherzi), per favore."
"L'altra sera Lei (andava / è andata / è andato) nella camera di
Antonietta verso le dieci. All'unalaragazza era mortal (ti / Le / gli)
sembra uno scherzo?"
(Gliel' / Le / L') ho visto cambiare espressione.
"(Senta / Senti / Sente), signor Esposito, se dobbiamo parlare, è
meglio andare da un'altra parte. Non voglio che qualcuno (ci as-
colta / ci ascolti / ascoltarci).
Vicino (là / al / del) ponte di Rialto abbiamo trovato un bar ancora
aperto. Quando ci siamo seduti (/e / gliel' / gli)ho raccontato quello
che avevo saputo da Alba, la violoncellista.
"È vero", ha detto lui, "Antonietta era la mia amante. L'altra sera
(andavo / sono andato / ci sono andato) nella sua camera verso le dieci,
ma non (l'ho uccisa / gli ho ucciso / I'ho ucciso) io."
Parte seconda - Il bulgaro
l. Meni una X .wlle frasi vere
lvan dice che
a) fa i1 portiere, non il poliziotto
b) doveva cantare un duetto con Antonietta
c) vuole centomila lire per parlare
d) non ha telefonato ad Antonietta
e) legge la Bibbia perché è cristiano
f) aveva una relazione con Antonietta
tr
tr
tr
tr
I
2. Metti i i
Sono uscito
L'accompagno dove
"Ma è carissimo!"
Venezia (costare)
9t:.".
verbi al tempo giusto
di corsa dall'albergo. (Fare) freddo
e (avere) i reumatismi. Siccome (mangiare)-
troppo, i pantaloni (essere) strettr.
A volte (fare) =.- il detective non è un bel lavoro'
(Arrivare) allafermatadei vaporetti,
sul Canal Grande. L'ultimo (passare)
circa venti minuti. 11 servizio (ricominciare)
la mattina dopo. Se volevo andare alla
stazione, (dovere) - pensare a qualcos'altro.(Esserci) 
- 
un uomo con una barca che (aspettare)
clienti là davanti, nel canale'
"(Avere) bisogno di un vaporetto, signore? (Venire)
porto io con la mia barca. Per centomila lire
(volere)
- (dire) . "Possibile che qui a
tutto centomila lire?"
da
La
"Di notte i prezzi (essere) questi. Prendere o
lasciare."
([noi] Attraversare) il Canal
Grande. La barca (essere) lentissima e il motore
(sembrare)- sul punto di morire da un momento
all'altro. A nuoto (fare) Prima.
Parte terza - Il maresciallo
L Metti una X sullc.[r«.si vere
ANapoli
a) è morta Antonietta
b) l'assassino ha ucciso ancora
c) 1'assassino ha ucciso la violoncellista
E
E
t
OpercL!
d) 1'assassino ha ucciso Alba
e) la polizia ha arrestato Ivan
t) la polizia ha arrestato il direttore d'orchestra
2. Completa con le preposiz.ioni
Il camerino era piccolo, come tutti quelli 
- 
musicisti
orchestra. C'era una sedia, un tavolo e uno specchio. Il
violoncello era vicino 
- 
porta; era 
- 
colore marrone
scuro e aveva la data scritta legno. più __ destra
c'era una borsa; dentro si vedevano un'agenda, un paio di occhiali e
un libro;- questo si leggeva anche il titolo: "Antonio Vivaldi,
musicista veneziano. Vita e opere prete rosso."
Lei era seduta davanti specchio, la testa
tavolo e i lunghi capelli rossi che le scendevano _
spalle. Aveva una gonna nera e una camicia bianca sporca
sangue. Era caduto anche _ pavimento il sangue, e aveva
formato tanti piccoli laghi rossi. stereo vicino
fìnestra usciva una musica triste-
Parte terza - Il barbiere
l. Meti una x .sulle Jrasi vere
Esposito
a) ha arrestato Ivan
b) si è sentito troppo sicuro di sé
c) capisce che l'assassino è Enea
d) capisce che I'assassino è il barbiere
tr
Lrr
tr
tr
tr
tr
t
Opero!
2. Riordina il dialogo
a) - Si è sentito troppo sicuro di sé... E, comunque non dimentichi che
eravnpazzo, un maniaco... Ma è meglio non pensarci più. Vuole un
po' di torta?
b)- No, a scuola ho studiato il latino e le uniche parole inglesi che
conosco sono brandy e whiskey.
c) - Cosa?
d) - Allora, signor Esposito, ci lascia?
e) - No, grazie, Le ho già detto che non mi piace.
f) - Significa: lo spettacolo deve continuare. Lei non conosce
I'inglese?
g) - Allora dovrò mangiarla tutta io. Ho bisogno di energie: oggi
abbiamo provato tutto il giorno. Domani sera ci sarà molta gente in
teatro. Abbiamo giàtrovato i sostituti di Ivan e dellapovera Alba. Come
si dice: the show must go on.
h) - Sì, parto stasera. Adesso che è tutto finito non c'è più bisogno
di me. Però che strano, lvan si è lasciato prendere come uno stupido.
3. Scegli I'espressione giusttt
ANapoli.
Un uomo vendeva sigarette vicino al semaforo.
"(Me lo tlcti / Dcmtmene / Dontmelo) un pacchetto", gli ho detto.
"Ecco, signore. Sono tremila lire."
Avevo solo un biglietto da cinquantan.rila. L'uomo non aveva i1 resto.
"Venite, (vi / le / glielel andianro a cambiare da Gennaro."
Questo Gennaro era un uomo di circa sessant'anni. Aspettava clienti
davanti (all'/ dell'/ dall') entrata del ne-uozio.
"Cinquantamila lire da cambiare non ((-(, li / ce / ce 1') ho", ha detto.
Opera!
"Oggi ho lavorato poco e nella cassa ci sono solo trentamila lire. Però,
se il signore è d'accordo, con 1e ventimila che (manca / mancano /
manco) Vi faccio barba e capelli e così siamo a posto."
"Ho il treno che parte (dopo / per / tra) tn' ota e mezza" , ho detto,
"non credo che (è / era / sia') possibile."
"Vi faccio tutto in meno di mezz'ora. (Guarda / GuardctteVi /
Guardati') allo specchio: (ne / li / Voi) avete proprio bisogno."
Un minuto dopo ero seduto (sul/ su/ sulla) poltrona del barbiere, con
1'asciugamano(intorno / dento / di fronte) al collo. (In / A / Nella)
Napoli è così: vai a comprare le sigarette e (.gli / li / tl) fanno barba e
capelli.
4. Corupletct con le preposiz.ioni
Ho preso un taxi, ma dopo dieci minuti che eravamo fermi sempre
stesso semaforo ho capito che era meglio andare 
-
piedi. Sono sceso 
- 
taxi e ho cominciato coffere,
cento metri, duecento... Dopo trecento metri ero già stanco. Mi
facevano male le gambe e i pantaloni erano sempre più stretti, ma non
potevo fermarmi e così ho continuato coffere. Finalmente,
dopo circa un quarto ora, sono arrivato- teatro.
Quella sera, siccome non c'era lo spettacolo, la porta centrale era
chiusa. Allora ho fatto il giro e sono entrato 
- 
quella riservata
artisti. 
- 
piano terra non c'era nessuno, ho salito
Ie scale e sono andato 
- 
secondo piano, dove c'erail camerino
di Giuseppina Reggiani. Poi ho sentito qualcosa, e più mi avvicinavo
camerino cantante più diventava forte. Era una
musica triste, seria. Io la conoscevo bene, non potevo sbagliarmi:
quello era il Requiem di Verdi I
O pe rcL!
Epilogo
l. Metti uncr X sulle frosi vere
Enea
a) ha ucciso GiusePPina Reggiani tr
b) ha ucciso la moglie I
c) ha ucciso Antonietta e Alba tr
d) ha lasciato la moglie tr
e) ha ucciso la moglie perché I'aveva lasciato -f
f) ha ucciso perché la moglie I'aveva lasciato tr
2. Corupleta scegliendo ctlcune delle seguenti parole:
a un certo punto, più, quando, perché, dopo, mai, fino a, per, infine,
che, da quel momento, prima, visto che, mentre.
Tutto era iniziato il giorno in cui la moglie, 
-- 
trent' anni
di matrimonio. era andata via con un altro. Enea dl lei non aveva saputo
più niente, ma 
-
aveva cominciato
ad avere un odio profondo per tutte le donne. non
poteva uccidere la moglie, aveva deciso di ammazzare le
altre: Gegia, che però si era salvata, poi Antonietta e
Alba. Giuseppina Reggiani doveva essere l'ulttma'
Per riuscire meglio in questo suo progetto Enea aveva lasciato il rasoio
sporco di sangue nel camerino di Ivan. così i carabinieri 1o avevano
affestato e nessuno si era preoccupato del1' assassino.
fbrtuna. io aYe\o caPito tutto.
Altri esercizi
l. Completa con I'imPerativo
Dopo la fine di questa storia, Esposito ha deciso di andare dal medico. Ecco i consigli che ha ricevutr
LEI
Se vuole stare bene,
14"À,*
TU
Se vuoi stare bene.
mangrare
mangiarla
bere
berne
fumare
riposarsi
andare
andarci
fare
farlo
poca pastal
solo a pranzol
molto vino!
poco I
!
I
a letto tardil
presto I
sport !
tutti i giornil
non
poca pasta!
solo a pranzo
molto r inolnon
poco I
:ìt\
o
non
non non a letto tardil
presto I
sport:
tutti i giornil
2. Cosa significa?
1) riparare
2) meridionale
3) odiare
4) infermiera
5) lamentarsi
6) anziano
7) cieco
Ope ra !
a) rompere
b) sistemare
c) pagare
a) persona che abita al sud
b) cantante d'opera
c) piatto tipico
a) ripetere molte volte
b) non amare
c) uccidere
a) donna che lavora in albergo
b) donna che lavora in ospedale
c) parte del teatro riservata agli artisti
a) riscaldarsi
b) scherzare
c) protestare
a) simpatico
b) vecchio
c) grasso
a) persona che non vede
b) persona che mangia molti dolci
c) persona che ha molto successo con
donne
1e
8) lume
9) binario
l0) camerino
11) dimagrire
12) ammazzare
Ope ra!
a) parte del cotpo umano
b) libro religioso
c) lampada
a) strumento musicale
b) strada del treno
c) pezzo musicale per due cantanti
a,) rugazzo che lavora in un rislorante
b) stanza de1 teatro riservata agli artisti
c) piccola canzone
a) diventare magri
b) fare esercizi per la voce
c) correre
a) mangiare molto
b) diventare pazzi
c) uccidere
OPera!
ATTIVTTA'IN CLASSE
ALCT]NI SUGGERIMENTI PER L'INSEGNANTE*
Attività 1
Dopo laletturadi un capitolo o di unaparte del racconto, dividere laclasseingruppi.
Ogni gruppo prepara su un fbglio delle dornande su quanto letto e le consegna al
gruppo vicino. Esempio: se ci sono tre gruppi A, B e C, A prepara le domande per
B, B per C e C per A. Quando i fogli tornano indietro con le risposte, ogni gruppo
corregge I'altro.
Attività 2
Si formano del1e coppie. Ognuno dei due studenti fa un riassunto scriito di un
capitolo o di una parte del racconto e consegna il foglio all'altro, che lo corregge.
Attività 3
Uno studente parla di un personaggio del racconto. La classe deve indovinare chi
Attività 4
La classe viene divisa in due gruppi. A turno uno dei due gruppi propone all'altro
tre parole riportate in nota. ll gruppo rivale deve costruire un piccolo dialogo
trtrlizzando almeno due de1le parole proposte.
Attività 5
Drammalrzzazione. Gli studenti (divisi in coppie o in gruppi, a secondadel numero
dei personaggi) mettono in scena un dialogo del racconto, cercando di ripetere il pitì
lèdelmente possibile le battute del testo.
Variante A: f insegnante consegna ad ogni gruppo un foglio con sopra un dialogo
de1 racconto da cui sono state olte alcune battute. Gli studenti devono completare
il dialogo e poi metterlo in scena.
Variante B: g1i studenti interpretano liberamente un dialogo de1 racconto.
*N.B. Leattivitàpropostepossonoesseresvolteindipendentementedall'ordine
di presentazione.
Operu.l
Di aloghi consigl iati per la dram marizzazione:
Parte prima
I I proprietario. P e r s ona g g i : Es p o s it o e il p r o p ri e ta r i t t
Lncantante. PersctncLggi: Esposito,GiuseppiruLRegg,ianieildirettored'orc'hestra.
Questo dialogo puìt essere divi.so in tlue porti:
u) Espo.silo e Giuseppina Reggittni
b) E.rposito, Giuseppina Reggiani e il direttore d'orchestrcr
I-a segretaria. Personaggi: Espnsitrt e Renattt (la dorttttt 8/'(t,ss(/,
I-a giovane cantante. Personttggi: Espttsito e Antortiettu
Parte seconda
Lavioloncellista. Persorutggi: Esposittt,ilproprietariotlelri\torante,lamttglie
deL proprietario e Albtt
Anche questo dialogo può essere tlit,istt irt tltre parti:
a) Esprlsito, il proprietario del ristorcmte e la moglie del proprietori.o
b) Espo.tiro e Albrt
Ildirettored'orchestra. Persr»taggi:Esposito,ildirettored'orche.stra,ilveccltio
con i vestili sprtrchi (evenluctlmente onche il burista)
Attività 6
Per scritto, g1i studenti fanno una descrizione lìsica e/o psicologica di uno o più
personaggi del racconto
Attività 7'F
A coppie g1i studenti si raccontano un'esperienza personale in cui hanno avuto
molta paura. Poi si fbrnlano nuo\e coppie e ogni studente racconta all'altro
1'esperienzache g1i è stattrraccontata dal compagno precedente, e così via. Alla fine,
ogni studente racconta a tutta Ia classe I'ultima esperienza che g1i è stata rifèr'ita.
lnizierà così: "Racconterò una cosa che è successa a... " In seguito f insegnante può
chiedereaglistudentidifareunrcomposizione acasr.incuiognunoracconteràla
plopria esperienza.
'!da fare dopo aver letto il racconto di Gegia, nel capitolo La segretaria
Opera!
Attività 8
Ogni studente scrive una ricetta di un piatto tipico del suo paese e la propone alla
classe.
Attività 9
Conversazione (a coppie, in gruppo o
dell' insegnante r. Ecco alcuni spunti:
- Sei mai sttrto alL'opera?
tutta la classe insieme sotto la suida
- Conosci la trama di qualche opera famosa?
- Qual è il tuo rapltnrto con la mu,siccr I Che tipo di musico ascolti? Swni qualche
,strumento ?
- Com'è la cucina del tuo paese?
- Conosci la cucina italiana? Cosone pensi?
- Sei mai ,ttato in una delLe città in cui si svolge il racconto (MiLano,
Napoli)? Se sì, in che occasione?
- Trtr le regioni deL tuo Paese esistorut dffirenze economiche, sociali,
,qeografiche o culturali I
- Cosa soi della differenz.a tra il nord e il sLtd d'ltalia?
Alla fìne de1la conversazione, I'insegnante può chiedere agli studenti di f:u'e a casa
un riassunto scritto di quanto è stato detto in classe.
Venezia
politiche
9!:!,!
SOLUZIONI ESERCIZT
Introduzione - LA R.A.GAZZL
1.' Vero b, d, e
2: aveva chiamatil aveva trovato; era; faceva; Era; sia arrivata;
capiremo, è uscito; Era; Eranol c'era; è; voleva; ho fermato: Sono; è
diventatol amava; fa; vuole; lascia; spiego
Parte prima - IL PROPRIETARIO1: Vero a, d, e
2: mi ; li; gli; Le; si; ripararlo; farmi; mi; Lei ; si; gli; ne; Glielo; Lei; se
ne
Parte prima - LA CANTANTE
l: Vero b, d, e, f
2: d-h-c-f-a-i-e-b-g
Parte prima - LA SEGRETARIA
1: Vero c, e, f
2: vede; sta; si lamenti, dice; mi racconti; Esca; mi sono innervositol
Senti; sia; Cercal rispondi; Scusi; cerca
3: del solito; ancora; Siccome; a parte; vicino; in quel momentol
dentro;perché; A un certo punto; dietro; ma; allora; fìno; quando; Ora
Parteprima - LA GIOVANE CANTANTE
1: vero: a, c, d, f
Parte seconda - IL CO\IMISSARIO
1: Vero d, e, g
Opera!
Parte seconda - IL VIOLINISTA
1: Vero b. d
2: f-b-c-a-g e-i-h-d
Parte seconda - LA VIOLONCELLISTA
1: Vero a, c, d, f
2: mi;Le Li; li; Le; ci; mi ha servito; li ha fatti; le ho chiesto; ci ha
messo: Ce ne ho messe; ci ho messo; mi ha scritto; mi ha chiesto; Ne;
Gliene
Parte seconda - IL DIRETTORE D'ORCHESTRA
1: Vero b, f
2'. setza; alla fine; Insomma; Fino; ancora; finalmente; poi; Mentre;
mentre
3 : Dopo ; 1' ; chiedendo; gli; scherzi ; è andato; Le; L' ; Senta; ci ascolti;
al: gli: sono andato: l'ho uccisa
Parte seconda - IL BULGARO
1: Vero b, e
2:Faceva; avevo, avevo mangiato; erano, fare; Sono arrivato; era
passato; sarebbe ricominciato (ricominciava); dovevo; C'era; aspettava;
Ha; Venga; vuole; ho detto; costi; sono; Abbiamo attraversato; era;
sembrava; avrei fatto
Parte terza' IL MARESCIALLO
1: Vero b; c; d; e
2: dei; dell'; alla; di; sul; a; di; dell allo; conl sul; sulle; di; sul; Dallo;
alla
o?:!!
Parteterza - IL BARBIERE
1: Vero c
2: d-h-a-e-g-c-f-b
3: Dammene; le; all'; ce l'; mancano; tra; sia; GuardateVi; ne; sulla;
intorno; A; ti
4: a1lo; a; dal; a; a; d'; al; da; agli; Al; al; al; della;
Epilogo
l: Vero c, f
2: dopo; da quel momento; Visto che; prima; infine; più; Per
1:
LEI
mangi
lamangi
beva
ne beva
fumi
si riposi
vada
ci vada
faccia
lo faccia
2: 1)b; 2)a; 3)b;
Altri esercizi
TU
mangia
mangiala
bere
bevine
fimare
riposati
andare
vacci
fai / fa'
fal1o
4)b; 5)c; 6)b: 1) a: 8,lc: 9tb: 10tb: 1 I )a; 12)c