o tutti insieme: ◦ disfunzione diastolica. ◦ Disfunzione sistolica. ◦ Aritmie e disturbi della conduzione. ◦ Ipotensione ortostatica. Nel complesso la diagnosi si può ottenere tramite biopsia diretta, sicuramente il metodo più sicuro, tramite ecocardiografia o tramite MRI. La prognosi non è affatto buona soprattutto per pazienti con stadio avanzato di coinvolgimento cardiaco che possono beneficiare di un trapianto di cuore. • EMOCROMATOSI dove il ferro che si deposita a livello del tessuto miocardico tipicamente provoca questo tipo di patologia. • SARCOIDOSI DEL MIOCARDIO. • SINDROME DA CARCINOIDE dove i fattori prodotti dal carcinoide hanno la capacità di indurre una importante alterazione del miocardio con fibrosi e stenosi, spesso accompagnata da insufficienza della valvola tricuspide. Il quadro è simile a quello visto per agenti anoressizzanti fentermina e simili che hanno la capacità di indurre importanti quadri di fibrosi. LE MIOCARDITI: le miocarditi sono delle INFIAMMAZIONI DEL MUSCOLO CARDIACO che possono essere causate da: • PATOLOGIE INFETTIVE sicuramente le più comuni in assoluto e spesso complicate da episodi di autoimmunità. Nella stragrande maggioranza dei casi le miocarditi sono dovute alla azione di virus, nello specifico: ◦ Coxsaeckie virus B. ◦ adenovirus. ◦ HBV. ◦ HCV. ◦ HIV. • IPERSENSIBILITÀ A FARMACI. • IRRADIAZIONE, AGENTI CHIMICI E FISICI. QUADRO CLINICO: una miocardite virale può essere preceduta o accompagnata da una serie di sintomi simil influenzali o associati alla parte alta dell'apparato respiratorio. Le manifestazioni cliniche di questa patologia possono essere estremamente variabili, a partire da una asintomatica anomalia del tratto ST o dell'onda T fino ad una morte 12 Miocardite virale in un campione autoptico, il paziente presentava uno scompenso cardiaco. immagine tratta da wikipedia Giordano Perin; fisiopatologia medica: cardiologia 6: cardiomiopatie improvvisa e aritmie ventricolari passando per una sindrome similcoronarica. • ESAME OBIETTIVO risulta fondamentalmente normale, eventualmente si potranno percepire alla ascoltazione cardiaca: ◦ primo suono cardiaco ridotto. ◦ Insufficienza mitralica. ◦ Rumore da frizione pericardica in presenza di una pericardite associata. • BIOPSIA che dimostra la presenza di una necrosi cellulare con infiltrati cellulari infiammatori. Generalmente la patologia è autorisolutiva, ma in alcuni casi può portare a cronicizzazione. TRATTAMENTO: essendo la patologia autorisolutiva generalmente, la astensione dall'esercizio fisico è generalmente sufficiente. Si possono poi sviluppare quadri che necessitano di un trattamento clinico come: • SCOMPENSO CARDIACO. • TACHIARITMIE. • BLOCCO ATRIOVENTRICOLARE. Che vanno tratti come tali. PARTICOLARI FORME DI MIOCARDITE: oltre alla comune miocardite virale, come accennato, esistono anche altre miocarditi che possono inserirsi in quadri più specifici: • ENDOCARDITE NEL MALATO DI HIV dove a causa della suscettibilità alle infezioni, soprattutto virali e fungine, si possono avere quadri di miocardite anche nel 10% dei pazienti, spesso le manifestazioni sono abbastanza importanti: ◦ effusione pericardica. ◦ Allargamento della camera destra del cuore. ◦ Aritmie. • MIOCARDITE BATTERICA si tratta di patologie rare, associate generalmente ad un mancato trattamento o comunque ad una complicanza di una endocardite. L'invasione batterica del miocardio si traduce generalmente nella formazione di ascessi che interessano gli anelli valvolari e il setto interventricolare. La MIOCARDITE DIFTERICA è una tipica conseguenza della infezione da corinebacterium difteriae: la tossina pantropa prodotta da questo batterio ha una azione cardiaca molto importante e riduce moltissimo la produzione di proteine strutturali. Nel complesso abbiamo: ◦ cardiomegalia. ◦ Grave insufficienza cardiaca. Già dopo pochi giorni dalla emersione clinica della infezione. La terapia antitossinica deve essere immediata. • MIOCARDITE A CELLULE GIGANTI miocardite a causa non identificata, si caratterizza per la emersione di una insufficienza progressiva e di tachiaritmie che portano il paziente alla morte nel giro di un anno circa. Il trapianto di cuore è spesso necessario. • CARDITE DI LYME: circa il 10% dei pazienti sviluppa un coinvolgimento cardiaco 13 Giordano Perin; fisiopatologia medica: cardiologia 6: cardiomiopatie durante una infezione da borrelia burgdorferi. Generalmente l'infezione è di scarsa entità e gravità e provoca un calo della conduzione atrioventricolare che può raramente portare fino alla disfunzione ventricolare e alla sincope. 14 Giordano Perin; fisiopatologia medica: cardiologia 7: ischemia coronarica, NSTEMI e STEMI ISCHEMIA CORONARICA, NSTEMI E STEMI l'ischemia coronarica, l'infarto miocardico senza elevazione del tratto ST (NSTEMI) e l'infarto miocardico con elevazione del tratto ST (STEMI) sono tre eventi che presentano una causa comune: la mancanza di una adeguata ossigenazione del tessuto miocardico. A seconda della durata e della gravità di tale ischemizzazione, l'evento potrà presentarsi come più o meno grave. Complessivamente le ischemie coronariche acute possono essere classificate con il seguente schema: ISCHEMIA CORONARICA: detta anche MALATTIA ISCHEMICA DEL CUORE, è una condizione in cui un inadeguato supporto di ossigeno ad una regione del miocardio provoca un danno ischemico: questo avviene generalmente quando si viene a creare una discrepanza tra un aumento delle necessità metaboliche locali e il flusso ematico coronarico effettivo. La causa principale è sicuramente la aterosclerosi delle arterie coronarie epicardiche. EPIDEMIOLOGIA: si tratta di una patologia estremamente diffusa in tutto il mondo e si stima che nei paesi sviluppati sia la patologia dotata del maggior costo sociale in assoluto. Come si può intuire, i fattori predisponenti lo sviluppo di una tale patologia sono fondamentalmente gli stessi legati allo sviluppo della aterosclerosi, quindi: • fattori associati alla struttura del vaso o a parametri fisici del sangue quali: 1 Giordano Perin; fisiopatologia medica: cardiologia 7: ischemia coronarica, NSTEMI e STEMI ◦ irregolarità della superficie del vaso, in particolare la tonaca intima, e sue biforcazioni. ◦ Rigidità della struttura del vaso. ◦ Ipertensione arteriosa. • Fattori associati alla presenza di un danno metabolico tossico e infiammatorio: ◦ fumo. ◦ Ipercolesterolemia. ◦ Iperglicemia. ◦ Iperomocisteinemia. Patologie associate e concomitanti quali OBESITÀ, DIABETE DI TIPO 2 E INSULINO RESISTENZA, incrementano notevolmente il rischio di sviluppo di una patologia anginosa coronarica. Dal punto di vista epidemiologico è importante ricordare però che: • si stima che il 25% dei pazienti che va incontro ad un infarto del miocardio permanga asintomatico e non giunga quindi alla attenzione medica. Questi pazienti presentano naturalmente tutti i fattori di rischio associati ad un infarto del miocardio, compresa la morte improvvisa. • Una certa percentuale di pazienti che subisce un infarto del miocardio, giunge alla attenzione medica non tanto per ischemia miocardica, quanto piuttosto per lo sviluppo di una cardiomiopatia secondaria con dilatazione della camera ventricolare e conseguente insufficienza cardiaca. Si parla di cardiomiopatia ischemica. FISIOPATOLOGIA: come accennato la causa della patologia ischemica è un incremento non bilanciato della richiesta locale di ossigeno. I fattori che possono incrementare la richiesta di ossigeno del tessuto