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DIVERTENTI
STORIE ITALIANE
by
LEONORA FABBRI
H A R R A P LONDON
First published in Great Britain 1968
by GEORGE G . HARRAP & C o . LTD
182-184 High Holbom, London WC1V 7AX
Reprinted: 1973; 1974
© Leonora Fabbri Tacchi 1968
AI! rights reserved. No part of this
publication may be reproduced in any
form or by any means without the prior
permission of George G. Harrap & Co. Ltd
ISBN 0 245 59279 2
Printed and bound in Great Britain by
REDWOOD BURN LIMITED
Trowbridge & Esher
PREFACE
My purpose in writing this book was to provide easy, useful
and interesting reading in Italian.
At the same time I have attempted in the third section a diffi-
cult task: that of giving a profile of certain famous Italians
through short anecdotes. Among the many stories which exist,
some true and some perhaps untrue, I have selected those
which throw the most light on the character of the man. If I
succeed in creating in the reader a desire to learn more about
these great men, whose achievement belongs not only to Italy,
but to the world in general, my aim will be fulfilled.
I would like to express my thanks to Mrs. Sarah Gibson for
her assistance.
Leonora Fabbri
CONTENTS
1. STORIELLE UMORISTICHE page
Il barista pignolo 11
Pierino 12
In negozio 12
Il vino e Vinsonnia 13
Il vino e la sordità 13
Studente suggestionabile 14
In crociera 14
Al cinema 15
Ancora Pierino 16
Ragazzi moderni 17
Svantaggi dei grattacieli 17
Il vino 18
Scena western 19
DalVindovina 20
La preghiera di Pierino 20
Vesperimento 21
La vita 21
La lotta 22
Gli occhiali 22
2. PROVERBI ILLUSTRATI E MODI DI DIRE 25
Fra i due litiganti il terzo gode 27
Chi trova un amico trova un tesoro 27
Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio 27
Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire 28
Non tutto il male vien per nuocere 29
La goccia che fa traboccare il vaso 30
Arma a doppio taglio 31
Salvare capra e cavoli 32
Volli, sempre volli, fortissimamente volli 33
L'uovo di Colombo 33
Fare fiasco 34
7
3 . RACCONTI 35
Stella 37
Storia d'altri tempi 38
Coniglio o gatto? 40
Il vecchio e il bambino 42
Intelligenza o istinto? 43
Veglie 45
Per il benessere pubblico 48
Valluvione 52
4. ANEDDOTI SU ALCUNI GRANDI ITALIANI 55
Dante Alighieri 57
Leonardo da Vinci 61
Michelangelo Buonarroti 65
Galileo Galilei 69
Luigi Galvani e Alessandro Volta 72
Giuseppe Garibaldi 75
Giuseppe Verdi 78
Guglielmo Marconi 81
APPENDIX I
Lettere utili 87
APPENDIX II
Proverbi e modi di dire 97
VOCABOLARIO 103
I. STORIELLE UMORISTICHE
Il barista pignolo
Un signore entra in un bar e chiede al barista:
— Vorrei un bicchiere di vino, per favore*
— Bianco о rosso ?
— Rosso»
— Dolce о secco?
— Secco.
— Locale о di marca ?
— Locale.
— Di fiasco о di bottiglia?
— Non importa — esclama a questo punto il cliente. — Se
sapevo che ci voleva tanto tempo avrei ordinato un caffè.
— Allora vuole un caffè ? — domanda il barista.
— Ma sì, mi dia un caffè.
— Nero о macchiato ?
— Nero ! — urla il cliente.
— Ristretto о alto ?
— Ristretto.
— Corretto о semplice?
A questo punto il signore scappa disperato.
Vorrei
di marca
Non importa
che ci voleva tanto tempo
macchiato
ristretto
alto
corretto
scappa
I should like
a brand of high quality
It doesn't matter
that it would take so long
with a drop of milk (Uterally,
stained)
caffè ristretto=a small cup of very
strong coffee
black expresso coffee of medium
strength
laced with spirits
runs avvay
IT
Pierino
Pierino sta imparando ad andare in bicicletta nella piazza del
paese.
La mamma seduta con alcune amiche a prendere il caffè da-
vanti a un bar, lo tiene d'occhio.
Dopo vari tentativi Pierino riesce finalmente a tenersi in
equilibrio e tutto orgoglioso, mentre passa pedalando davanti
alla mamma, grida:
— Guarda, mamma, ho imparato !
Le amiche si congratulano con la madre.
Poco dopo Pierino passa di nuovo di fronte alle signore e
grida:
— Mamma, guarda, ci vado senza mani !
La mamma risponde:
— Attento, Pierino, cascherai e ti farai male !
Altro giro di Pierino:
— Mamma, senza mani e senza piedi !
Ultimo giro di Pierino:
— (balbettando) Mamma, ssenssa dendi (senza denti) !
andare in bicicletta
lo tiene d'occhio
riesce finalmente a tenersi in
equilibrio
si congratulano con la madre
ti farai male !
to ride a bicycle
keeps an eye on him
finally succeeds in keeping his
balance
congratulate the mother
you will hurt yourself !
In negozio
Una graziosa signorina entra in un negozio di calzature.
COMMESSO {galantemente): Buon giorno, signorina. Che cosa
desidera?
SIGNORINA: Vorrei un paio di scarpe.
Il commesso premurosamente le fa vedere scarpe di tutte le
misure e di tutti i colori. La signorina ne sceglie un paio.
SIGNORINA: Quanto costano queste di pelle lucida?
COMMESSO: Per lei, signorina, una bacio !
SIGNORINA {senza mostrare sorpresa): Va bene, ne prendo due
paia, e oggi pomeriggio manderò mia nonna a pagare il conto.
(Conversazione fra amici)
— Da un po* di tempo non riesco a dormire.
— Nemmeno io, ma ho trovato un ottimo rimedio.
— Davvero ? Che cosa prendi ?
— Un buon bicchiere di vino prima di andare a letto.
— E il vino ti fa dormire ?
— No, ma mi rallegra la veglia.
Da un po' di tempo For some time now
mi rallegra la veglia it makes me enjoy being awake
Un vecchio va dal medico perché teme di diventare sordo.
— Dottore, ogni giorno ci sento meno.
— Non si preoccupi. Vedrà che troveremo la causa della sua
sordità. Mi dica: beve molto? Fuma molto?
— Non fumo tanto, ma mi piace bere qualche bicchiere di
vino.
— Dovrebbe smettere di bere. L'alcool è molto dannoso.
Provi a non berne per alcuni mesi, poi ritorni da me.
Dopo tre mesi il vecchio ritorna dal medico.
— E allora — grida il medico — va meglio ? Ha seguito il mio
consiglio ?
un negozio di calzature
un paio di scarpe
le fa vedere
pelle lucida
oggi pomeriggio
a pair of shoes
he shows her
patent leather
this afternoon
a shoe shop
Il vino e Vinsonnia
Il vino e la sordità
— Sicuro — risponde il paziente — per due mesi non ho
bevuto nemmeno una goccia di vino, e devo dirle che l'udito è
migliorato molto.
— E poi ?
— Poi, quando ho cominciato a sentire meglio mi sono
accorto che quello che udivo era meno interessante di un buon
bicchiere di vino, cosi ho ricominciato a bere !
di diventare sordo of going deaf
Provi a non berne Try not to drink
nemmeno una goccia not even a drop
mi sono accorto I realized
Studente suggestionabile
Uno studente di medicina fa domanda di ammissione a un
ospedale per specializzarsi in ostetricia. Il direttore dell'ospedale
lo manda a chiamare per un'intervista. Durante l'intervista il
direttore domanda allo studente perché abbia deciso di specializ-
zarsi in tale ramo della scienza medica.
— Sono molto suggestionabile — risponde lo studente. —
Quando ero in chirurgia ero sicuro di avere l'appendicite; in
patologia medica soffrivo di asma e di mal di cuore; nel reparto
psichiatrico mi sentivo impazzire. In ostetricia spero di stare
tranquillo !
fa domanda di ammissione applies for admission
lo manda a chiamare sends for him
mi sentivo impazzire I could feel myself going mad
In crociera
Una signorina mentre è in crociera, la prima crociera della
sua vita, scrive il seguente diario :
PRIMO GIORNO: Il sole brilla nel cielo sereno; il mare è calmo; il
viaggio è cominciato meravigliosamente.
SECONDO GIORNO: HO conosciuto alcuni passeggeri; sono molto
simpatici.
TERZO GIORNO: A bordo si danno feste da ballo ed io mi diverto
moltissimo.
QUARTO GIORNO: HO conosciuto il capitano: è un uomo simpati-
cissimo.
QUINTO GIORNO: HO parlato a lungo col capitano: è affascinante
e mi fa la corte.
SESTO GIORNO: La corte del capitano diventa sempre più in-
sistente. Sono molto emozionata; mi ha detto che se non cedo
affonda lanave.
SETTIMO GIORNO : Ho salvato la vita a duecentocinquanta pas-
seggeri.
in crociera
io mi diverto moltissimo
mi fa la corte
sempre più
on a cruise
I am enjoying myself very much
he is flirting with me
more and more
Al cinema
Un contadino, che raramente lasciava la sua casetta perduta in
mezzo alle montagne, decise un giorno di andare nella più
vicina città a far visita a degli amiqi.
Purtroppo quando arrivò a casa degli amici non ci trovò nes-
suno, quindi pensò di andare al cinema. Forse era andato al
cinema solo una volta o due in tutta la sua vita ed era un po'
confuso quando si presentò allo sportello dei biglietti.
— Signorina, vorrei un biglietto, per favore.
— Dove vuole andare: in platea o in galleria?
— Mah ! Io vorrei entrare per vedere questo film.
La signorina pazientemente spiegò che la platea è al pianter-
reno mentre la galleria è più elevata a un piano superiore; il
contadino prese un biglietto di galleria e si diresse verso l'en-
trata.
Dopo un po' ritornò allo sportello:
— Signorina, vorrei un altro biglietto.
La signorina lo guardò sorpresa, ma poi gli dette un altro
biglietto.
Dopo pochi minuti l'uomo era di nuovo allo sportello:
— Signorina, un altro biglietto.
— Ma scusi, perché non compra i biglietti tutti insieme, per
lei e per i suoi amici, invece di comprarne uno alla volta ?
— Veramente, io voglio un biglietto per me solo, ma tutte le
volte che cerco di entrare nella sala, trovo un cretino che me lo
strappa !
sportello dei biglietti
in platea o in galleria?
si diresse verso Pentrata
tutti insieme
uno alla volta
me lo strappa
ticket window
(in the) stalls or (in the) circle ?
made for the entrance
all together
one at a time
who tears it in half
Ancora Pierino
La mamma di Pierino è incinta di alcuni mesi. Un giorno de-
cide di dirlo a Pierino.
— Pierino, ti devo dare una bella notizia: presto avrai un
fratellino o una sorellina a farti compagnia*
— Che sarà? un fratellino o una sorellina?
— Non lo so ancora.
— Quando arriverà ?
— Fra circa quattro mesi,
— Chi te lo dà?
— Il babbo.
— E ora dov'è ?
A quest'ultima domanda la mamma pensa di dare al suo bam-
bino una spiegazione più vera e più chiara possibile.
— Ora è nel pancino della mamma,
Pierino non dice nulla ma corre nello studio dove il babbo sta
lavorando e molto serio gli dice:
— Babbo, non regalare più bambini alla mamma, perché
l'ultimo Tha mangiato !
una bella notizia some good news
a farti compagnia to keep you company
più vera e più chiara possibile as truthfully and frankly as pos-
sible
l'ultimo l'ha mangiato ! she has eaten the last one !
Ragazzi moderni
— Mamma, come sono nato ?
— Un caldo giorno di primavera è venuta una bellissima
cicogna con un paniere. Ha lasciato il paniere davanti alla porta
di casa, e dentro c'eri tu.
— E tu come sei nata?
— Mia madre mi ha raccontato che un giorno, mentre cam-
minava vicino a un campo di cavoli, sentì qualcuno piangere; si
avvicinò e trovò me sotto un cavolo.
— E la nonna com'è nata?
— Il tuo bisnonno tornò un giorno dal mercato e disse alla
tua bisnonna che le aveva comprato un regalo, e le dette la
nonna.
Commento del ragazzo.
— Sai, mamma che nella nostra famiglia non abbiamo avuto
una nascita normale per tre generazioni?
davanti alla porta in front of the door
senti qualcuno piangere she heard someone crying
Svantaggi dei grattacieli
Alcuni amici rientrano piuttosto tardi in albergo, uno di
questi grattacieli moderni di oltre' venti piani.
Il portiere molto dolente spiega agli ospiti che purtroppo
l'ascensore non funzionava e non c'erano altre camere libere dis-
ponibili; purtroppo non avevano altra scelta che di salire le
scale fino alle loro camere al ventesimo piano.
— Be', amici, che cosa facciamo ? — esclama uno degli
ospiti. — Contiamo gli scalini salendo per far passare prima il
tempo ?
— Io proporrei di raccontarci a vicenda della barzellette —
dice un altro — così renderemo la salita più interessante.
— Benissimo, ottima idea, esclamano in coro gli altri, e
cominciano a salire le scale.
Giunti al ventesimo piano dopo che tutti, eccetto uno, hanno
raccontato la loro barzelletta, viene chiesto a quello che non
aveva partecipato:
— E tu non ne sai di barzellette?
Questi molto a disagio mormora:
— Sì, ne so una ma ho paura che non vi piacerà troppo. — Poi
dopo una lunga pausa. — Ho dimenticato le chiavi delle camere
in portineria !
l'ascensore non funzionava
non avevano altra scelta che
raccontarci a vicenda delle
barzellette
a disagio
the lift was out of order
there was nothing for it but
(literally, no other choice)
to take turns in telling each
other funny stories
uneasy
II vino
Il modo tradizionale di schiacciare Tuva per farci il vino è
quello di pestarla coi piedi.
Un turista inglese che si trovava in Italia durante la vendem-
mia, non avendo mai visto come si faceva il vino, chiese a un
contadino di mostrargli l'intero processo.
Quando vide il contadino dentro il tino che pestava energica-
mente l'uva coi piedi nudi, esclamò:
— Non mi sembra troppo igienico schiacciare Puva in quel
modo!
Il contadino tranquillamente rispose:
— Non si preoccupi ! Prima di entrare dentro mi sono lavato
molto bene le mani !
schiacciare l'uva to crush the grapes
pestarla to tread them
Scena western
La porta del Saloon si apre all'improvviso e a passi pesanti
e lenti entra un uomo con le mani sulle pistole che porta appese
ai fianchi. Mentre tutti si voltano a guardarlo un po' intimoriti,
questi si avvicina al banco e grida:
— Voglio un whisky !
— Ecco il whisky ! — lo serve prontamente il barista. L'uomo
lo beve tutto d'un fiato poi prende un manico di scopa che vede
sul pavimento, lo poggia su un ginocchio e . . . crac, lo spezza in
due. Quindi si mette a sedere a un tavolino.
Da un altro tavolino si alza un tizio che aveva osservato la
scena. Si avvicina al banco e chiede un doppio whisky. Lo beve,
raccoglie con aria di sfida i due pezzi del manico, li poggia sul
ginocchio e . . . crac, li spezza in quattro. Quindi si rimette a
sedere con un mezzo sorriso di trionfo.
Un vecchietto che aveva attentamente seguito i movimenti dei
due individui, si alza un po' traballante dalla sedia. Va lenta-
mente verso il banco, ordina due doppi whisky, li beve d'un
fiato l'un dietro l'altro, raccatta i quattro pezzi di legno e, mentre
i vari clienti lo guardano con voluta indifferenza, li poggia sul
ginocchio . . . Si sente un crac e . . . la gamba si spezza in due.
che porta appese ai fianchi
un po' intimoriti
tutto d'un fiato
un manico di scopa
lo spezza in due
si rimette a sedere
si alza un po' traballante
at his hip
a little scared
at one gulp
a broom-stick
breaks it in half
sits down again
gets up a little unsteadily
Dall'indovina
INDOVINA : Lei è fortunata ! Vedo nel suo futuro un uomo bello,
forte e ricco. Vedo un bel maschietto e una bella bambina che
renderanno perfetta la sua unione con quest'uomo. Anni di
felicità seguiranno.
DONNA : E che succederà al mio attuale marito e tre figli ?
che succederà what will happen
La preghiera di Pierino
Pierino sta andando a scuola, indugiandosi come al solito a
guardare qua e là o a tirare sassi agli animali. Ad un tratto sente
suonare l'orologio della torre e si accorge che è tardi. Proprio il
giorno prima aveva promesso alla maestra che avrebbe fatto
tutto il possibile per essere puntuale ! Ricordando la promessa
fatta, sicuro ormai che senza uno speciale aiuto sarebbe arrivato
in ritardo anche quel mattino, si rivolge al Cielo con questa
fervida preghiera: «O Gesù, ti prego, aiutami ad arrivare in
tempo ! » E si mette a correre. Quando arriva, sempre correndo,
nelle vicinanze della scuola, mette un piede su una buccia di
banana e fa uno scivolone tale che arriva col sedere proprio sul
portone d'ingresso. Allora, impermalito, esclama:«Ma, Gesù,
non era mica necessario spingere così forte ! »
indugiandosi lingering
tirare sassi to throw stones
Ad un tratto Suddenly
Proprio il giorno prima Only the day before
si mette a correre he begins to run
fa uno scivolone tale he slips so badly
L'esperimento
In un paese dove si produce un vino squisito, gli abitanti be-
vono un po' troppo, e non soltanto vino ! Il sindaco, un po' pre-
occupato, decide di chiamare un medico famoso affinché parli
alla popolazione dei pericoli dell'alcoolismo.
Un sabato sera la maggior parte degli abitanti si riunisce per
ascoltare la conferenza del grande uomo. Questi comincia subito
con un esperimento. Mentre il pubblico osserva attentamente,
egli posa sulla tavola due bicchieri : uno pieno d'acqua e l'altro
pieno d'alcool. Poi prende un verme vivo e lo mette nell'acqua;
il verme riesce a uscire dal bicchiere. Allora lo mette in quello
con l'alcool e il verme muore. A questo punto il medico do-
manda a uno degli spettatori, che era per l'appunto un grande
bevitore: «Che cosa ho dimostrato, secondo lei? » L'uomo si
alza ed esclama trionfante: « Lei, Professore, ha provato che chi
non beve acqua e beve invece alcool non può avere vermi nell'in-
testino ! »
pieno d'acqua full of water
per l'appunto precisely
La vita
Nel mondo ci sono due categorie di persone: i ricchi e i
poveri.
Il soldato li difende tutti e due.
Il cittadino li mantiene tutti e tre.
L'avvocato li dissesta tutti e quattro.
L'oste li avvelena tutti e cinque.
L'onorevole li prende in giro tutti e sei.
Le tasse spogliano tutti e sette.
Il fannullone vive alle spalle di tutti e otto.
II medico li uccide tutti e nove.
Il becchino li sotterra tutti quanti.
tutti e due
li prende in giro
vive alle spalle
tutti quanti
both of them
makes fun of
sponges on
the M hole lot
La lotta
Un signore entra in un bar e chiede al barista con voce tre-
mante :
— Mi dia un cognac subito, per favore, per prepararmi alla
lotta.
Il barista gli porge immediatamente il cognac. Il signore lo
beve d'un fiato, poi:
— Barista ! Un altro cognac prima della lotta !
E così di seguito per tre, quattro, cinque, nove cognac. Il
signore, ormai ubriaco, rotola sotto il tavolo, ma prima ha ancora
la forza di sussurrare:
— Un ultimo cognac prima della lotta.
A questo punto il barista, incuriosito, domanda:
— Prima della lotta? Ma, scusi, di quale lotta sta parlando?
— Di quella . . . — borbotta l'ubriaco — fra me e lei.. . Non
ho un soldo per pagare !
E cosi di seguito and so on
Non ho un soldo 1 haven't a penny
Un uomo, piuttosto semplicione, vedendo che molte persone
si mettono gli occhiali per leggere, decise di andare dall'oculista,
per comprarne un paio. L'oculista lo fece accomodare e gli
cominciò a provare diverse lenti dicendogli allo stesso tempo di
leggere delle lettere scritte a grandi caratteri di fronte a lui.
Dopo aver provato quasi tutte le lenti che c'erano a disposizione
senza che l'uomo riuscisse a leggere, l'oculista perse la pazienza
e gridò:
Gli occhiali
— Ma, buon uomo, sa leggere lei ?
L'uomo tranquillamente rispose:
— Certamente no, se sapessi leggere non avrei bisogno degli
occhiali !
piuttosto semplicione
lo fece accomodare
rather a simpleton
makes him comfortable
2. PROVERBI ILLUSTRATI E
MODI DI DIRE
Fra i due litiganti il terzo gode
Due cani intorno a un osso
stavan per darsi addosso.
E con occhi lucenti,
col pelo dritto e digrignando 1 denti,
Tuo all'altro diceva in italiano:
— Se lo tocchi, ti sbrano !
Intanto l'osso, in mezzo all'aspra guerra,
stava intatto e odoroso lì per terra.
Un terzo cane, che a caso passò
zitto zitto lo prese e se n'andò !
(Poesia di Renato Fucini)
stavan per they were on the point of
digrignando i denti baring their teeth
zitto zitto as quiet as a mouse
Chi trova un amico trova un tesoro
Trova un amico e troverai un tesoro
dice la Bibbia e son parole d'oro.
Per altro credo meglio se tu dici
trova un tesoro e troverai gli amici.
(Ignoto epigrammista)
Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio
Si dice che Edison non si fidasse troppo né dei medici né delle
medicine. Ma una volta che dovette mettersi a letto con un forte
raffreddore e febbre alta fu costretto a mandare a chiamare il
medico, soprattutto per far felici i familiari.
Il medico venne, lo visitò e gli ordinò delle medicine. Gli
raccomandò di prenderle regolarmente e di stare a letto.
27
La domestica prese la ricetta e andò alla farmacia per com-
prare le medicine ordinate. Il farmacista preparò le medicine e
le dette alla domestica che le portò a Edison.
Appena Edison vide le medicine, le prese e le buttò fuori dalla
finestra. I familiari sorpresi gli chiesero spiegazione di un com-
portamento cosi strano ed Edison rispose.
— Ho mandato a chiamare il medico perché anche i medici
hanno il diritto di vivere; se nessuno li chiamasse dovrebbero
cambiare professione. Ho fatto comprare le medicine perché
anche il farmacista ha diritto di vivere. Ora vi sorprendete
perché le ho buttate via. Ma non ho forse anch'io il diritto di
vivere ?
mandare a chiamare il medi- to call for the doctor
Non cyè peggior sordo di chi non vuol sentire
Un giorno Socrate vide un uomo che fuggiva inseguito da un
altro armato di lancia.
— Fermalo, fermalo ! — gridò l'uomo armato al filosofo, ma
questi non fece niente.
— Perché non hai fermato quell'assassino ? — chiese l'uomo
a Socrate.
— Un assassino? Che cosa vuoi dire con questa parola?
— Ma come ! Un assassino è un uomo che ammazza.
— Un cacciatore, allora?
— Ignorante, voglio dire un uomo che ammazza un altro
uomo.
— Ah, un soldato !
— Ma no; un uomo che uccide un altro uomo in tempo di
pace.
— Ora ho capito: un carnefice.
— Stupido ! Un uomo che ne uccide un altro in casa sua.
co
stare a letto
la ricetta
to stay in bed
the prescription
— Allora è un medico !
L'uomo armato proseguì l'inseguimento.
Non c'è peggior sordo di chi None so deaf as those who will
non vuol sentire not hear
Non tutto il male vien per nuocere
Impara Varte e mettila da parte
Dopo anni di intenso studio e dopo aver passato tutti gli
esami prescritti, arrivò finalmente anche per Laura, una stu-
dentessa come tante altre, il momento di presentare la sua tesi.
Per tutti gli studenti universitari la tesi è l'ultimo ostacolo,
superato il quale si ottiene finalmente il tanto desiderato 'pezzo
di carta' chiamato laurea, che si crede apra le porte al successo,
alla vera vita.
Il titolo della tesi era « L'importanza delle case popolari in
Italia. >> Per studiare a fondo tutti gli aspetti sociali relativi alle
case popolari aveva lavorato gratuitamente per settimane in un
centro sociale dove si cercava di risolvere ogni difficoltà di con-
vivenza degli abitanti di queste particolari case.
La mancanza di alloggi e l'esagerato costo degli affitti è uno
dei problemi più gravi di ogni paese che le autorità governative
e locali cercano di risolvere costruendo a economia edifici somi-
glianti più ad alveari che ad abitazioni. Tali edifici vengono poi
affittati ai cittadini che possono anche comprarseli a lunga sca-
denza.
Ma io non voglio parlare del male di non avere una casa ma
del male che venne a Laura quando presentando in bella scrit-
tura l'ultima stesura della sua tesi al professore che l'aveva
assistita e consigliata durante lo svolgimento, si sentì dire che
non poteva assolutamente presentare una tesi manoscritta e che
doveva scriverla a macchina e presentarla in varie copie.
Laura non sapeva scrivere a macchina e il costo di far datti-
lografare più di duecento pagine era troppo superiore alle sue
possibilità finanziarie. I suoi genitori le avevano già mandato
tutto quello che potevano; troppe volte aveva preso in prestito da
amici soldi che ancora doveva restituire; troppe volte il suo
pranzo era consistito di un cappuccino e unabrioscia per poter
risparmiare nel mangiare; e allora, che fare?
L'unica soluzione era d'imparare a dattilografare e copiare da
sé la tesi. Aveva la fortuna di lavorare alcune ore in un ufficio
dove poteva usare una vecchia macchina da scrivere. Così co-
minciando a battere sui tasti prima con due dita e lentamente,
poi con quattro ma sempre lentamente, riuscì a presentare la tesi
dattiloscritta entro il tempo richiesto.
Non avendo i soldi fu costretta a diventare dattilografa, im-
parando un'arte che mise da parte per un po' di tempo ma che
le fu poi estremamente utile, come mi raccontò più tardi,
quando all'estero si trovò a scegliere fra lavare i piatti in una cu-
cina puzzolente e scrivere a macchina in un ufficio.
Non tutto il male vien per
nuocere
case popolari
gratuitamente
difficoltà di convivenza
la mancanza di alloggi
somiglianti più ad alveari
a lunga scadenza
il costo di far dattilografare
che fare?
mise da parte
all'estero
No great loss but some small pro-
fit
council houses
without pay
difficulties of living together
the scarcity of lodgings
looking more like beehives
on a long term basis
the cost of having it typed
what's to be done ?
she put aside
abroad
La goccia che fa traboccare il vaso
Il seguente fatto è successo a Londra. Una signora trovò un
ombrello mentre saliva sull'autobus. Lo portò al bigliettario di-
cendogli che qualcuno l'aveva probabilmente lasciato cadere
mentre scendeva dall'autobus. Il bigliettario le rispose che non
era responsabile degli oggetti trovati fuori dell'autobus e la si-
gnora doveva quindi portarlo direttamente al più vicino posto di
polizia o all'ufficio oggetti smarriti.
La signora scese dall'autobus e si avvicinò a un poliziotto
porgendogli l'ombrello e spiegando la situazione. Il poliziotto,
però, le disse che era spiacente ma non poteva prenderlo poiché
aveva un lavoro urgente da fare; le indicò dov'era il posto di
polizia, e l'ufficio oggetti smarriti.
La signora cominciava ad essere stanca di quell'ombrello e
poiché i detti uffici erano piuttosto lontani, salì su un altro auto-
bus, fece il biglietto, mise l'ombrello accanto al sedile poi si pre-
parò a scendere alla prossima fermata.
Mentre stava per scendere, un signore la chiamò e porgendole
gentilmente l'ombrello indesiderato le disse che l'aveva dimenti-
cato. La povera donna « fece buon viso a cattiva sorte » : prese
l'ombrello, ringraziò il gentile signore e scese. Ma questa fu la
goccia che fece traboccare il vaso. Decisa a sbarazzarsi dell'om-
brello ad ogni costo la signora salì sul primo autobus che riuscì
a prendere, nascose l'ombrello sotto un sedile e scese in fretta.
La goccia che fa traboccare il
vaso
ufficio oggetti smarriti
era spiacente
essere stanca di
«fece buon visto a cattiva
sorte »
sbarazzarsi dell'ombrello
The last straw that breaks the
camel's back
the lost property office
he was sorry
to be tired of
made the best of a bad job
to get rid of the umbrella
Arma a doppio taglio
Esopo era schiavo di Xanto che però era un padrone compren-
sivo ed apprezzava la sua saggezza e la sua intelligenza.
Un giorno Xanto aveva molti illustri invitati é pregò Esopo di
comprare al mercato i cibi migliori. A pranzo Esopo non servì
che lingue cucinate in tutti i modi. Meravigliato Xanto chiese
una spiegazione a Esopo che tranquillamente rispose:
— Mi hai chiesto di comprare ciò che di meglio c'è sul mer-
cato.
Che cosa c'è infatti di meglio della lingua che è il legame della
vita civile, lo strumento della verità e della scienza, la regina di
tutte le assemblee politiche?
— Ebbene — replicò scherzando Xanto — domani inviterò
tutti i miei amici e tu comprerai al mercato i cibi peggiori.
Il giorno dopo Esopo servì ancora lingue in tutte le salse.
Xanto un po' irritato lo chiamò e gli domandò che cosa volesse
dire quella storia.
— La lingua non è forse la cosa peggiore che esista ? — rispose
Esopo. — Essa è causa di tutte le liti, di tutte le inimicizie, di
tutte le guerre.
Arma a doppio taglio Double-edged weapon
non servi che lingue served nothing but tongues
Salvare capra e cavoli
Un contadino che portava con sé un lupo, una capra e una
cesta di cavoli si trovò a dover attraversare un fiume. C'era una
barca sulla riva ma era troppo piccola e poteva contenere, oltre
a lui, solamente una delle due bestie. Come evitare che la capra
mangiasse i cavoli o il lupo mangiasse la capra ?
Il contadino, dopo aver pensato a lungo, risolse così il pro-
blema. Trasportò sulla riva opposta la capra; poi tornò indietro
e rifece il tragitto col lupo. Lasciò il lupo sulla riva opposta e
ricaricò la capra, con cui ritornò dove aveva lasciato i cavoli.
Scaricò la capra e caricò i cavoli che trasportò dov'era il lupo.
Poi ritornò solo a riprendere la capra e così riuscì ad evitare che
la capra si trovasse sola col lupo o coi cavoli.
Oggi * salvare capra e cavoli' vuol dire trovare il modo di
risolvere brillantemente un problema difficile evitando guai.
riusci ad evitare
evitando guai
succeeded in preventing
avoiding disaster
Volli, sempre volli, fortissimamente volli
Vittorio Alfieri, grande poeta tragico vissuto nel 1700, era
di famiglia agiata, e da giovane non ebbe mai preoccupazioni di
carattere finanziario, anzi ebbe a sua disposizione più soldi di
quanti ne avesse bisogno. Viaggiò moltissimo, divertendosi, ma
senza mai trovare soddisfazione nei suoi vagabondaggi. Così de-
cise di cambiare vita, di fare qualcosa di creativo. Ma come po-
teva riguadagnare il tempo perduto? Studiando e lavorando
accanitamente senza divertimenti o distrazioni. Non avendo
troppa fiducia nella sua costanza arrivò al punto di ordinare al
servitore di legarlo alla seggiola e di non scioglierlo per nessuna
ragione durante le ore in cui doveva studiare.
Più tardi, a chi gli domandava come fosse riuscito a diventare
così famoso, rispondeva: «Volli, sempre volli, fortissimamente
volli. » Questo motto è rimasto celebre per indicare una volontà
forte, tenace e invincibile.
famiglia agiata well-off family
più soldi di quanti ne avesse more money than he needed
bisogno
legarlo alla seggiola to tie him to his chair
L'uovo di Colombo
Cristoforo Colombo riuscì con gran fatica e dopo aver bus-
sato a molte porte, a partire con tre barche, la Mina, la Pinta e la
Santa Maria, e un equipaggio di galeotti per raggiungere l'Asia,
viaggiando verso ovest. Scoprì invece l'America. Molti furono
coloro che cercavano di diminuire l'importanza della sua im-
presa, dicendo che era stata semplicissima. Si dice che un giorno,
Colombo, stanco di sentire questi mormorii, domandò a una
riunione dove erano presenti molti di tali mormoratori.
« Chi di voi è capace di fare star ritto un uovo? » Tutti pro-
varono ma nessuno riuscì. Allora Colombo prese l'uovo, lo
schiacciò sulla tavola facendocelo star ritto con facilità.
« In questo modo saremmo stati capaci anche noi » — grida-
rono gli spettatori. « E perché allora non lo avete fatto ? » rispose
Colombo.
Così oggi si usa l'espressione 'è come l'uovo di Colombo' per
indicare una scoperta o un'invenzione che appare facilissima...
dopo che uno è riuscito a farla.
un equipaggio di galeotti a crew of galley-slaves
fare star ritto un uovo to make an egg stand upright
Fare fiasco
Far fiasco vuol dire riuscire male in qualche cosa e quindi far
cattiva figura. L'origine di questa espressione non è sicura. Si
racconta che anticamente c'era a Firenze un comico che ogni
sera improvvisava versi buffi sull'oggetto con cui si presentava
al pubblico. Una sera cercò di fare versi su un fiasco ma non
riuscì a soddisfare il pubblico che alla fine lo salutò con un coro
di fischi. Si dice anche che la frase derivi dal lavoro del soffiatore
di vetro che volendo fare un oggetto grazioso ed elegante finisce
invece col fare un fiasco, cioè un oggetto comune e di pocovalore,
fare fiasco to fail utterly
far cattiva figura to cut a poor figure
un coro di fischi a chorus of hisses
soffiatore di vetro glass-blower
3. RACCONTI
Stella
C'erano tre vacche nella stalla ma Stella è quella che ricordo
conviva commozione. Era rossa di pelo e aveva due occhi enormi
e acquosi, e così comprensivi e mansueti che quando le parlavo
sembrava mi capisse. La mungevo senza timore e anche quando
le mie mani inesperte le facevano male non mi dava mai
calci.
Abitavamo in una casa colonica solitaria a metà di una collina
scoscesa che terminava in un fosso. Per la prima volta in vita mia
avevo una camera tutta per me. Era celeste e bianca. Durante la
notte il silenzio era interrotto solo da strani gridi di uccelli not-
turni. Mi affacciavo alla finestra e vedevo il cielo immenso,
punteggiato di stelle quando era sereno, o nero come la pece
quando era nuvoloso; e il bosco, addormentato, era accarezzato
dai raggi argentei della luna, o stava in attesa di dissetarsi sotto
le nuvole dense di pioggia. Il rumore della pioggia, l'odore della
terra bagnata, il sollievo della campagna dissetata: avevo la
capacità di partecipare a tutte queste manifestazioni della na-
tura.
Il pomeriggio, al ritorno dalla scuola, portavo le vacche nel
bosco a pascolare.
Una sera, all'ora di ritornare a casa dal pascolo, Stella non
voleva muoversi. Il bosco era in collina ed io vedevo dall'alto
la sua testa rossiccia emergere tra le piante. Cominciai a get-
tarle dei sassi, pensando che volesse restare per finire di mangiare
golosamente qualche saporito ciuffo d'erba, come era successo
molte altre volte. Ricordo, ora, questa mia crudeltà infantile con
vergogna e dolore perché quando decisi di scendere in mezzo al
bosco, visto che non potevo in nessun modo persuaderla ad
uscirne, vidi che teneva delicatamente fra le gambe un vitellino
tutto bagnato.
Aveva partorito nel bosco e nei suoi occhi dolci e stanchi lessi
tutto il dolore che aveva appena sopportato. Se si fosse mossa
dalla posizione in cui era, il vitellino sarebbe rotolato giù per la
collina.
Urlai e urlai con quanto fiato avevo e subito accorsero dei
contadini del vicinato che portarono via il vitellino in una cesta
seguiti da Stella e dal suo straziante muggito,
non mi dava mai calci she never kicked me
nero come la pece pitch dark
gettarle dei sassi to throw stones at her
ciuffo d'erba tuft of grass
urlai con quanto fiato avevo I shouted as loud as I could
Storia (Taltri tempi
È notte. Un cavallo galoppa attraverso selve e boschi, incitato
sempre più insistentemente dal suo cavaliere. Grosse nuvole
cariche di pioggia coprono il cielo. Non si sentono gridi di ani-
mali notturni, non tira vento, l'aria è ferma come in attesa. Solo
il galoppo impetuoso del cavallo rompe il silenzio della notte,
con scricchiolii di rami secchi improvvisamente spezzati, fruscii
di foglie, rumori di sassi mossi al passaggio dell'animale. Ad un
tratto il brontolio del primo tuono è accompagnato da un lampo
accecante che squarcia le nubi divenute nere e minacciose, e
illumina lividamente la campagna. La luce non rivela città né
paesi né case isolate, solo colline e montagne con alberi e fossi.
« Via, via, più forte » incita il cavaliere che spera di trovare
un riparo prima che scoppi il temporale.
I tuoni e i lampi si susseguono incessantemente. All'improv-
viso grosse gocce d'acqua cominciano a cadere, prima rade poi
sempre più fitte, e il fruscio delle foglie colpite aumenta con la
pioggia. La luce,di un lampo illumina ad un tratto delle mura, e
attraverso il cancello il cavaliere, che ha fermato di scatto il
cavallo, vede file di lapidi bianche, spettrali.
« Meglio un camposanto che niente ! » pensa il cavaliere. Si
ferma, scende, apre il cancello, lega il cavallo ad esso e corre
verso la cappella, mentre il temporale si scatena in tutta la sua
violenza. In altre circostanze non si sarebbe mai fermato in un
cimitero; avrebbe continuato il viaggio fino ad arrivare al paese.
Generalmente, (in Italia), il cimitero viene costruito nelle vici-
nanze del paese e il luogo acquista un'atmosfera di mistero che
incute un certo timore come se lo spirito di quei morti, che nel
paese tutti conoscevano, rimanesse nelle vicinanze per vendi-
carsi di qualche torto ricevuto. Ma la stanchezza, il freddo e
l'umidità che si sente penetrare fino alle ossa hanno il soprav-
vento; il cavaliere si avvicina alla cappella e spinge la porta che
cade dai cardini con un tonfo. Un odore disgustoso di muffa e
di rinchiuso lo investe. Nel centro della cappella vede, al lume
di un lampo, un catafalco, la sola parte asciutta, e mentre la
tempesta infuria, vi si sdraia.
La spossatezza, il timore, i vestiti bagnati che gli gelano il
corpo, lo fanno tremare. Non avrebbe dovuto fare questo viag-
gio, i familiari glielo avevano sconsigliato, specialmente dopo
l'attacco di cuore che aveva recentemente avuto. Turbato da
questi pensieri cade in un sonno agitato.
Improvvisamente sente un alito caldo e umido sul viso. È
sogno o realtà? Gli sembra di toccare qualcosa di peloso. Si
sente soffocare. Tutti i racconti straordinari di diavoli, di streghe
che i grandi raccontavano quando era piccolo, gli si confondono
nella mente. Non riesce a respirare; quell'alito caldo lo soffoca,
annaspa, un corpo peloso lo schiaccia . . . aiuto, aiuto . . . Cade
nel buio.
Tutto è avvenuto in pochi attimi. Il temporale si calma, i
tuoni si allontanano, il cielo schiarisce. È l'alba. Il sole fa fuggire
le ultime nuvole e si mette al lavoro per asciugare la terra ba-
gnata.
Il becchino entra nel camposanto per controllare che la cap-
pella sia in ordine per la sepoltura di un vecchio del paese. Non
si stupisce nel vedere il cancello aperto, pensa sia stato il vento;
ma quando vede la porta della cappella scardinata comincia a
sospettare che qualche cosa non vada bene. Entra nella cap-
pella e lo spettacolo dell'uomo sul catafalco col cavallo vicino che
lo annusa lo lascia stupefatto. Ma è troppo tardi, il cavaliere è
morto. Morto di paura del suo stesso fedele amico che aveva
strappato la fune che lo legava al cancello per soccorrere il pa-
drone ? Chi lo sa ?
prima che scoppi il temporale
si susseguono
All' improvviso
qualche torto ricevuto
cade dai cardini
qualcosa di peloso
Chi lo sa?
before the storm breaks
follow one another
Suddenly
some wrong done to them
falls out of its hinges
something hairy
Who knows?
Coniglio o gatto ?
Eravamo in tempo di guerra ed ogni specie di carne, non im-
porta di quale animale, era preziosa. Ero molto piccola allora e
non so più se mi ricordi l'episodio che sto per raccontare per
esperienza diretta o per averlo sentito raccontare tante volte,
perché era la storiella preferita degli abitanti di Vitoio, un paese
della Garfagnana, di circa dodici case aggrappate su una roccia
che nemmeno il terremoto del 1920, il quale distrusse tanti paesi,
riuscì a screpolare.
I soli animali domestici che avessi mai visto in quei paesi,
eccetto qualche cane da caccia, le galline, le pecore, le vacche e
qualche asino, erano i gatti, che giravano da una casa all'altra
e appartenevano a tutti e a nessuno. Ebbene, durante la guerra
il numero di tali animali era diminuito in modo impressionante;
io ero troppo ingenua per capire come, però lo seppi quella fa-
mosa sera quando mio padre decise di far da cuoco. Mandò mia
madre fuori tutto il giorno e si mise al lavoro per prepararle il
suo piatto preferito: polenta di farina gialla e coniglio in umido.
Mia madre ritornò quando tutto era pronto. Il profumo che
aleggiava nella casa era veramente appetitoso.
Mentre mia madre entrava, mio padre mise la polenta fu-
mante sulla tavola e si affrettò a preparare le porzioni di coniglio.
Prima servì me, e mi dette la testa che era la mia parte preferita
per il cervello, poi gli altri. Fui sorpresa che mi servisseper
prima, ma poiché in casa mia non è mai esistito nessun problema
di etichetta, non ci feci caso.
Appena la mamma ebbe assaggiato il primo boccone, il babbo
guardandola disse:
— Be' ! Che cosa pensi di me come cuoco ?
La mamma, continuando a mangiare con appetito, rispose con
un mucchio di complimenti.
Alla fine del pranzo, la mamma volle fare la sua sorpresa e
andò in cantina dove aveva messo la zuppa inglese a raffreddare.
Ritornò con una bella zuppiera piena di quel dolce delizioso, e
mentre tutti facevamo esclamazioni di piacere, ella chiese al
babbo:
— Hai ammazzato due conigli, oggi ? Ne ho visto uno in
cantina. È qualche festa speciale?
Aveva un'espressione un po' dubbiosa nel fare tale domanda
e il babbo rispose un po' imbarazzato:
— Ce n'era uno che non mangiava troppo bene da qualche
giorno, cosi ho pensato di ammazzarlo prima che si ammalasse o
diventasse troppo magro.
Questa fu una risposta che mi lasciò piuttosto sorpresa perche
proprio il giorno prima ero andata io a cercare erba per i conigli
e li avevo visti mangiare tutti con enorme appetito.
Alla fine del pranzo, non so come, il discorso cadde sui gatti
e sentii dire dal babbo quanto fosse buona la carne di gatto se
veniva mangiata dopo uno speciale trattamento, cioè dopo averla
lasciata in acqua corrente per almeno tre giorni per farle perdere
il sapore e l'odore di selvatico; naturalmente doveva essere un
gatto giovane.
A questo discorso la mamma esclamò con estremo disgusto:
— Non mangerei mai carne di gatto nemmeno se stessi per
morir di fame. E poi sono sicura che ne riconoscerei il sapore
immediatamente.
— Ah sì ? — disse il babbo —. Tu ne riconosceresti il sapore !
Credi che il sapore della carne di gatto sia molto diverso da
quello della carne di coniglio?
— Ma certamente — rispose la mamma.
— E così — insistè il babbo — sei proprio sicura di aver
mangiato oggi carne di coniglio e non carne di gatto?
— Che cosa vuoi dire con questo ? — Chiese la mamma subito
sospettosa. — Non era forse coniglio ?
— Del coniglio c'era solo la testa, il resto era un bel gatto
grasso e giovane !
Tutti ci mettemmo a ridere, ma la mamma impallidì e si alzò
per correre verso il bagno.
Prima che si sospettasse qualcosa, la mamma era di ritorno
con gli occhi rossi e ancora pallida.
— Questa è la prima e l'ultima volta che ti lascio cucinare
carne al sugo per me! — Disse decisa puntando un dito accusa-
tore verso il babbo.
per averlo sentito raccontare
aggrappate su una roccia
fare da cuoco
si mise al lavoro
polenta di farina gialla
coniglio in umido
non ci feci caso
la zuppa inglese
un po' imbarazzato
molto diverso da
through having heard it told
clinging to a rock
to act as cook
set to work
maize flour pudding
stewed rabbit
I didn't pay much attention
trifle
a little embarrassed
very different from
Il vecchio e il bambino
Con passo lento un vecchio attraversava il parco verde e pro-
fumato di fiori appena sbocciati. Era una sera di primavera, il
sole tramontava e i suoi ultimi raggi giocavano con le foglie
tenere degli alberi e brillavano di tanti colori sulle rose, sui garo-
fani, sui tulipani, sulle margherite. Diffondeva una luce dorata
sulle piante, sull'erba appena nata, sui capelli bianchi del vec-
chio e sui capelli biondi di un bambino che giocava con numerosi
aeroplani, seduto in terra.
Il vecchio si fermò vicino al bambino a guardarlo mentre met-
teva i suoi aeroplani in formazione e ne imitava il rumore.
Chiese dopo un po' di silenziosa attesa:
— Che cosa farai quando sarai grande, bambino ?
— Farò l'aviatore. Col mio aeroplano guiderò nel cielo una
squadriglia di mille aeroplani, ma il mio sarà il più bello.
— Perché vuoi fare l'aviatore ?
— Perché voglio volare nel cielo.
— E che cosa andrai a cercare nel cielo ?
— Andrò a cogliere le stelle.
— Ma le stelle sono molto lontane e dovrai volare molto per
raggiungerle.
— Lo so, ma il mio aeroplano sarà molto potente, non si rom-
perà mai e starò in cielo tutto il tempo che vorrò. Se vuoi venire
anche tu, ti posso dare questo aeroplano. Ha un posto solo, ma è
comodo.
— Grazie, bambino, mi piacerebbe venire in cielo con te, ma
non so pilotare l'aeroplano, e poi sono troppo vecchio e stanco e
ho paura di non aver la forza di fare tanta strada.
— Peccato ! Ci saremmo divertiti insieme. Ora devo andare a
casa. Ciao !
E con i suoi aeroplani il bambino partì correndo attraverso il
parco.
Il vecchio continuò la sua strada. Il sole era tramontato. La
sera era bella e un po' meno triste per il vecchio perché pensava
che anche se egli non aveva più ambizioni né sogni, il bambino
ne aveva tanti; e forse, chissà, avrebbe potuto realizzarli.
Un vecchio, un bambino: due esistenze; una che finiva e
l'altra che cominciava appena.
Farò l'aviatore
Ci saremmo divertiti insieme
mi piacerebbe venire in cielo
con te
I shall be a pilot
We would have had fun together
I would have liked to go up into
the sky with you
Intelligenza o istinto ?
Era un topolino di un comune color grigio ma dagli occhi
vivacissimi. Agilissimo nei movimenti, s'insinuava con facilità
nei buchi più piccoli, e se erano troppo piccoli li allargava pa-
zientemente rosicchiando legno o cemento a seconda del caso.
Fu così che riuscì ad entrare nella credenza dove formaggio, olio
e altre leccornie venivano conservate.
Benché mangiasse con parsimonia, si scopri chi era il ladro,
ma non era facile capire come riuscisse a bere l'olio dalla botti-
glia, che aveva un collo particolarmente stretto. Per scoprirlo
decidemmo di fargli la posta. Ci volle molta pazienza, ma final-
mente una sera avemmo fortuna.
Il topolino si arrampicò fino all'orlo della bottiglia, poi, tenen-
dosi aggrappato al collo di questa, con cautela infilò la coda
dentro la bottiglia stessa ritirandola sgocciolante di olio. La leccò
diligentemente e via dentro di nuovo finché fu sazio. Da allora
in poi fu considerato per la sua astuzia come uno di famiglia.
# # #
I topi sono ghiotti di uova. Due studiosi vollero osservare il
comportamento di una famiglia di topi di fronte a due uova.
Le misero in soffitta nelle vicinanze della loro tana. Molte
furono le notti che dovettero passare nell'attesa, prima che i topi
si facessero vedere. Ma finalmente una notte la loro pazienza fu
premiata. Usci un topolino dal buco e si avvicinò alle uova. Vi
girò intorno poi andò via ritornando poco dopo con un com-
pagno. Si misero insieme a rosicchiare un uovo, uno da una
parte e uno dall'altra. Dopo un notevole lavoro riuscirono a fare
due buchi nel guscio e bevvero il contenuto con grande avidità.
Poi rimaneva l'altro uovo.
Vi girarono intorno ma non tentarono di rosicchiare il guscio;
evidentemente non avevano più fame. Dopo l'ispezione entra-
rono nella tana e ritornarono con un compagno. Lo fecero di-
stendere a pancia all'aria, rotolarono sopra di lui l'uovo rimasto,
poi, mentre il topo disteso abbracciava con le quattro zampine
l'uovo, gli altri due lo presero per la coda e via pian piano lo
trascinarono verso il buco della tana, che fortunatamente era
abbastanza grande da ricevere topo e uovo insieme. Probabil-
mente avevano precedentemente preso le misure !
a seconda del caso
fargli la posta
infilò la coda dentro
Da allora in poi
according to the circumstances
to be on the watch
slipped its tail in
From then on
la loro pazienza fu premiata
distendere a pancia all'aria
piano piano
avevano precedentemente
preso le misure !
their patience was rewarded
to stretch out on its back
very slowly (gently)
they had measured it beforehand !
Veglie
Ora a Vitoio qualcuno ha la radio e forse anche la televisione,
ma circa vent'anni fa non c'era né l'una né l'altra, e per passare
le lunghe serate invernali gli abitanti si riunivano a veglia in una
casa o in un'altra. Un enorme paiolo pieno di castagne stava a
bollire sul fuoco,oppure una padella stava al lato del focolare
piena di belle castagne marroni leggermente rossastre, pronte
per essere arrostite.
Durante tali serate si commentavano gli avvenimenti del gior-
no o si raccontavano fatti avvenuti. Le storie che affascinavano
di più tutti quanti erano le storie di paure. La Santina, una don-
nona di mezza età, che sembrava un gigante, le sapeva raccon-
tare con una mimica da spanciarsi dal ridere. Che donna strana
era la Santina, così grossa e con un marito piccolo e minuto !
« Una sera d'autunno — cominciò a raccontare durante una
veglia mentre tutti l'ascoltavano attentamente — andavo a
Casatico a trovare la Cocca. Ebbi il più grande spavento della
mia vita. (La Santina aveva fama di non aver paura di nulla, né
dei morti né dei vivi, come diceva sempre). Era una serataccia,
tirava un vento che quasi portava via anche me, grande e grossa
come sono.
La strada era coperta di foglie di castagni, i quali scricchiola-
vano come anime in pena. Quando fui a metà strada, proprio da-
vanti al cimitero, tutto ad un tratto il vento smise completamente
di soffiare. Il cielo nero come la pece sembrava che volesse aprire
le cateratte da un momento all'altro. Tutto quel silenzio dopo
tanti fruscii, scricchiolii e sibili mi fece un po' impressione e
cercai di affrettare il passo. Avevo quasi sorpassato il cimitero
quando sentii uno strano fruscio dietro di me. Lì per lì pensai
che fossi io a farlo camminando sulle foglie perché quando mi
fermavo il fruscio taceva, ma poi mi resi conto che non potevo
essere io coi piedi, perché era un rumore che si allontanava, poi
si avvicinava, un po' era a destra e un po' era a sinistra» Non
c'era un albore di luce, non potevo vedere nulla. Allora comin-
ciai a correre e quello a correre come me, mi fermai e il rumore
si fermò, mi girai intorno ed ebbi l'impressione che qualcosa mi
legasse intorno alla vita. Non ragionai più »
Mentre parlava accompagnava il racconto con gli stessi movi-
menti e gesti che descriveva ed era affascinante guardarla. Tutti
pendevano dalle sue labbra.
« Aumentai la corsa, e coi capelli ritti sulla testa, urlando
come una pazza, arrivai alla casa della Cocca. Il cane della
Cocca cominciò ad abbaiare come un forsennato e invece di
venirmi incontro a farmi le feste come sempre faceva, cominciò
a digrignare i denti abbaiando con ferocia. Bussai alla porta e
finalmente la Cocca venne ad aprirmi. »
— Cocca, Cocca, ho incontrato gli spiriti stasera davanti al
camposanto, hanno tentato di legarmi !
La Cocca, una vecchietta piccola e grinzosa, prima si spaventò
nel vedermi in quello stato ma poi disse:
— O Santina, ma non vedete che avete perso il gomitolo di
lana e il filo vi s'è attorcigliato tutto intorno al corpo ! « Poi si
mise a ridere e a ridere da non poter parlare. Allora mi guardai
e vidi che avevo i ferri col lavoro a maglia in tasca ed ero tutta
legata dal filo. Anch'io mi misi a ridere. Ma vi dico che ebbi una
paura da farmi venire i capelli bianchi. Da quella volta in poi,
tutte le sere che passo davanti al camposanto mi metto sempre
una mano in tasca per esser sicura di non aver perso il gomi-
tolo. >>
# # *
« Una notte poi — riprese dopo un poco la Santina — incon-
trai proprio il diavolo. Fortuna che sono una donna coraggiosa
altrimenti sarei impazzita.
Venivo da Puglianella. Avevo appena attraversato il colle di
Rava quando dal fondo del fosso sentii uno scatenio infernale.
Mi fermai in ascolto e urlai:
— Chi c'è laggiù ? Rispondete !
Nessuna risposta e silenzio assoluto. Stetti un po' in ascolto
e dopo poco sentii di nuovo il rumore di catene. Decisi di andare
a vedere cos'era. Arrivai vicino al fosso, ma era buio pesto e non
vidi nulla. Di nuovo il rumore delle catene si fece sentire molto
vicino e guardando nel fosso vidi due occhi di fuoco che bril-
lavano nell'oscurità.
— Chiunque tu sia, diavolo, uomo o spirito, rispondi. Hai
bisogno di aiuto ?
Silenzio di nuovo e solo due occhi luminosi si mostravano a
intervalli. Allora presi un sasso e lo gettai nel fosso.
Uno scatenio pauroso seguito da un urlo bestiale fece sèguito,
poi silenzio di nuovo e anche gli occhi sparirono. Aspettai un
pezzo ma non sentii né vidi più nulla, perciò venni a casa. »
— Che cos'era? Che cos'era? — domandarono ansiosi gli
ascoltatori. « Il giorno dopo tornai a vedere in pieno giorno ma
nel fosso non vidi nulla eccetto che rami spezzati. Ci pensai
tutto il giorno, ma proprio non riuscii a trovare una spiegazione.
La sera dopo, passando alla stessa ora di là, sentii ancora lo
scatenio. Venni a Vitoio, andai dal prete che era già a letto, lo
convinsi a venire via con me con l'acqua benedetta. Se volete,
potete domandargli come scacciò il demonio. Anche lui vide
gli occhi infuocati e sentì le catene. Da allora in poi non ho più
visto occhi luminosi né sentito rumori di catene. »
— Ma allora era proprio il diavolo ! — disse qualcuno.
Il Menico che era stato ad ascoltare attentamente tutto il
racconto chiese a questo punto:
— Santina, successe in quel fosso a circa un centinaio di
metri dal colle di Rava vicino al metato dei Raffaelli ?
— Proprio là, Menico — rispose la Santina sorpresa.
Ci avete visto il diavolo anche voi ?
— No, no — disse il Menico, ridendo sotto i baffi, — ci metto
la trappola per la lepre, proprio nel buco che avete descritto voi.
È una trappola molto pesante, e da quando la prima lepre che ci
presi mangiò la corda, l'ho sostituita con una catena.
— Volete dire — esclamò offesa la Santina — che non era il
diavolo, ma che era la vostra lepre? Se è così, vuol dire che il
diavolo si era trasformato in lepre perché quando il prete l'ebbe
benedetto e fatti gli scongiuri non si senti più rumori né si vide
più niente.
— Pensatela come volete, Santina — replicò il Menico — io
so che in quel posto ci ho preso già due lepri !
Una bella risata degli ascoltatori dissipò l'atmosfera un po'
tesa che si era creata.
veglie
le storie di paure
spanciarsi dal ridere
lì per lì
qualcosa mi legasse intorno
alla vita
coi capelli ritti sulla testa
farmi la festa
digrignare i denti
il gomitolo di lana
scatenio
Chiunque tu sia
successe
ridendo sotto i baffi
evening gatherings
ghost-stories
to split one's sides with laughter
instantly, then and there
something was tied round my
waist
with my hair standing on end
to give me a hearty welcome
to gnash its teeth
the ball of wool
rattling of chains
Whoever you are
did it happen
laughing up his sleeve
Per il benessere pubblico
« Come ha detto ? Io dovrei lasciare la mia casa, la mia terra,
il mio paese perché ci vogliono fare un lago ? Ma lei ha voglia di
scherzare ? »
La vecchietta che aveva pronunciato queste parole con espres-
sione incredula convinta che quel signore ben vestito venuto
dalla città volesse prenderla in giro, avrà avuto ottant'anni o
forse anche di più. Piccola di statura, coi capelli bianchissimi
raccolti in una treccia appuntata dietro la testa, tutta vestita di
nero, guardava con occhi sgranati, perduti in una rete di rughe
su un viso abbronzato, quell'uomo che veniva da lontano per
dirle cose dell'altro mondo.
« Signora, non può immaginare come mi dispiaccia venire per
la prima volta a casa sua per portarle una notizia così triste. Lei
avrà sentito parlare di questo lago artificiale che da molti anni
si vuol costruire da queste parti. Questa valle è proprio il posto
ideale. Basta costruire una diga allo sbocco e raccogliere
l'acqua dei fiumi vicini e il lago è pronto. Mi creda, sarà una
ricchezza per tutti gli abitanti di questa zona. E poi pensi al-
l'utilità di una riserva d'acqua così grande ! Costruiranno una
centrale elettrica e tutta la provincia potrà avere abbastanza
elettricità a un prezzo modesto, non solo per i privati ma anche
per le fabbriche e l'industria in genere. »
Più l'uomo parlava e più triste diventava il viso delladonna.
Cominciava a rendersi conto che non era uno scherzo.
« Ma allora è vero, allora devo proprio lasciare la casa dove
sono nata e dove sono nati i miei genitori e i miei figlioli. Tutto
finirà sotto l'acqua. Ma dove andrò ? Come farò alla mia età a
vivere in un altro posto? Senta, capisco che lei non ha colpa ma
ci deve essere uno sbaglio. Ci sono altre persone vecchie come
me che non vorranno andar via e non ci possono mandar via con
la forza. »
E la povera donna si torceva le mani sempre più agitata.
« Capisco il suo dolore, ma pensi che lei può scegliere una
casetta nuova con tutte le comodità moderne e non rimpiangerà
di avere lasciato questa. Pensi anche che lasciando la sua casa
farà del bene a tutti. La creazione di un lago artificiale è nel-
l'interesse comune, e il benessere pubblico è più importante del
benessere di un solo individuo. »
« Ma qui non si tratta di un solo individuo. Questo è un paese
grande, ci sono molti abitanti. Vivono qui da generazioni. Ha
visto la nostra chiesa? È molto antica, sa? È del tempo dei
Romani. E il palazzo dei Signori l'ha visto ? Ci sono delle sale
grandi come tutta la mia casa e tutte dipinte. E tutte le ville
nuove che hanno costruito negli ultimi anni ? »
« Si, lo so, ma ormai non c'è nulla da fare. Lei ha un anno di
tempo per il trasloco. Fra un anno l'acqua comincerà ad allagare
il paese. Mi scusi, Signora, e si faccia coraggio. »
E con queste parole l'uomo quasi scappò via per non vedere
più il viso doloroso della vecchietta che non aveva più nemmeno
la forza di parlare.
Arrivò presto il giorno in cui l'acqua doveva cominciare ad
allagare il paese.
Tutti gli abitanti lo avevano abbandonato eccetto la vecchiet-
ta che col cuore palpitante aveva seguito il lavoro degli in-
gegneri e degli operai ed era diventata ancora più piccola e
rugosa. L'uomo della città era ritornato a parlarle, e molti altri
avevano cercato di convincerla con le buone a lasciare la sua casa.
Le avevano spiegato che di fronte alla necessità di costruire una
strada nuova, una ferrovia, un lago per il benessere di tutti,
qualcuno doveva soffrire e sacrificarsi. La povera vecchia diceva
di capire ma trovava cosi ingiusto dover abbandonare la sua casa,
la sua terra, le sole cose care che le erano rimaste. Non aveva
nessuno e voleva morire dov'era nata ed essere seppellita vicino
ai suoi cari.
Il giorno stabilito alcuni uomini ispezionarono ogni casa per
essere sicuri che non vi fosse rimasto nessuno. Anche la casa
della vecchietta era finalmente vuota.
L'acqua cominciò pian piano a correre per i vicoli del paese.
Gli abitanti stavano a guardare dall'alto. Parlavano con voce
triste come se assistessero a un funerale, quello per la sepoltura
delle loro case. Ad un tratto un uomo di mezza età si slanciò
verso il paese urlando: « Ho dimenticato Sant'Antonio in chie-
sa ! » Inutilmente i compaesani cercarono di trattenerlo, gri-
dando che era pericoloso, che tornasse indietro senza rischiare
la sua vita per la statua di un santo. Lo videro entrare nell'acqua
che a tratti lo copriva fino a mezza gamba, lo videro raggiungere
la chiesa ed entrare. Attesero col cuore sospeso aspettandosi
di vedere la chiesa crollare da un momento all'altro. E invece lo
videro uscire con una statua sulle spalle. Era riuscito a raggiun-
gere Sant'Antonio. Ma durante questo tempo l'acqua aveva au-
mentato la velocità e la quantità, sembrava che il fiume avesse
rotto gli argini e si rovesciasse con impeto su tutto e su tutti. Lo
videro lottare contro la corrente e procedere lentamente attra-
verso la piazza. Improvvisamente si fermò come se volesse ri-
prendere fiato prima di ripartire. Guardò verso una casa, gettò il
santo nell'acqua e via di corsa come se avesse cambiato idea e
cercasse di salvare se stesso invece del santo. Non Io videro più
per un po' di tempo ma quando riappari un'esclamazione di
sgomento uscì dalle bocche di tutti: « Ma è Filomena, è Filo-
mena. »
Al posto della statua di Sant'Antonio, aveva sulle spalle la
vecchietta, che era sfuggita all'ispezione o si era nascosta per
morire col suo paese. Alcuni si slanciarono per aiutare l'uomo e
la vecchia che gridava : « Lasciami andare, voglio stare a casa
mia ! »
Le donne cercavano di consolarla dicendole che doveva
ringraziare Sant'Antonio se era ancora viva, perché se non fosse
stato per lui nessuno sarebbe ritornato al paese mentre l'acqua
sempre più impetuosa ne prendeva possesso.
Ora un bellissimo lago azzurro, che sembra naturale, si estende
per tutta la valle. Filomena si è rassegnata nella sua nuova
casetta e sorveglia i bambini che giocano sulle rive mentre alcuni
pescatori le fanno vedere ogni tanto una grossa trota che hanno
appena pescato. Nelle vicinanze della città situata nel fondo
valle è sorta una centrale idroelettrica. È così che l'Italia detiene
il primato europeo nella costruzione degli impianti idroelettrici
e nella produzione dell'energia elettrica e viene al terzo posto
nella graduatoria mondiale.
Numerosi turisti vengono ad ammirare l'acqua chiarissima
del lago che riflette il verde dei boschi circostanti, e sono ansiosi
di vedere le rovine che emergono qualche volta alla superficie, e
sembrano i ruderi di una città fantastica.
lei ha voglia di scherzare you are joking
prenderla in giro to make fun of her
rendersi conto to realize
riprendere fiato to get his breath back
L'alluvione
— Era giorno di festa ed io volevo dormire fino a tardi —
cominciò a raccontare la mia amica — ma mia sorella mi svegliò
bruscamente gridando: « Non c'è nemmeno un goccio d'acqua !>>
« E mi svegli per così poco ? » risposi io irritata per il brusco
risveglio. Poco dopo mia madre venne a dirci preoccupata che
il telefono non funzionava e non c'era elettricità. Allora anch'io
cominciai a preoccuparmi e vestitami in fretta uscii con mia
sorella per andare a vedere che cosa succedeva.
Ci eravamo allontanate appena un centinaio di metri dalla
casa quando vedemmo nella strada un rigagnolo d'acqua che
veniva dalla direzione del fiume. Pensando che si fossero rotte
delle tubature fermammo alcuni passanti per domandare che
cosa fosse successo. « Stanotte il fiume ha straripato e ha alla-
gato diversi quartieri ! » fu la risposta. Invece di spaventarci,
decidemmo di andare a vedere, eccitate al pensiero dell'insolito
spettacolo. Fu allora che sentimmo all'improvviso il rumore
scrosciante dell'acqua che trasformando la strada in un letto di
fiume si precipitava verso di noi.
Ci mettemmo a correre verso casa, sentendo la gente che ur-
lava da una finestra all'altra trasmettendosi tragiche notizie del-
l'inondazione. Salimmo i pochi gradini per entrare nel nostro
appartamento e cominciammo a trasportare biancheria e mobili
al piano superiore. L'acqua intanto saliva gli scalini ed entrava
in casa. Continuammo a trasportare di sopra la nostra roba
finché l'acqua ci arrivò alla vita ; allora stanche, sporche di fango,
salimmo al primo piano e ci sedemmo esauste ad aspettare e a
sperare.
* # *
LTn contadino quando vide l'acqua venire pensò prima di tutto
a metter in salvo i suoi maiali. Purtroppo riuscì a spingerne uno
soltanto al piano superiore, gli altri furono portati via dall'acqua
che aveva invaso tutto il pianterreno. Così si ritrovò a dividere la
camera col suo maiale aspettando i soccorsi.
Il maiale era tranquillo ma le ore passavano senza che giun-
gesse alcun aiuto. Il contadino aveva fame e forse pensava alle
salsicce che avrebbe potuto fare con quell'unica bestia; ma
anche il maiale aveva fame, e forse pensava alla stessa cosa ed era
meno tranquillo. Il tempo passava lentamente e il maiale era
sempre più inquieto finché ad un tratto cominciò a girare intorno
al padrone annusandolo e digrignando i denti. Il poveruomo
dovette salire su un armadio ma il maiale sempre più feroce cer-
cava a sua volta di arrampicarsi; voleva mangiare il padrone, Isoccorsi non arrivavano e l'acqua continuava a salire. La bestia
si agitava sempre più finché si udì un crac e il pavimento crollò
trascinando il maiale nell'acqua. Il contadino rimase per mira-
colo sull'armadio e i soccorsi arrivarono in tempo a salvarlo.
# # #
La tragedia cominciò durante la notte. La violenza delle acque,
dopo molti giorni di pioggia torrenziale, ruppe gli argini del
fiume. Una massa d'acqua e di fango invase la città, entrando
nelle case e nei negozi e trascinando con sé porte, finestre,
mobili, tronchi d'albero, automobili. Per alcuni giorni l'acqua
continuò a salire allagando le cantine e ben presto anche il
pianterreno delle case. Gli abitanti dopo un primo momento di
sbigottimento si misero con coraggio disperato a combattere il
fiume. Uomini, donne e ragazzi, appena l'acqua cominciò a
calare, si misero per le strade a pulire, a spazzare via la melma, a
lavare i negozi, cercando di salvare il salvabile.
Da tutte le parti del mondo arrivarono soccorsi, e parole dì
conforto e di simpatia. Gli uomini uniti nella disgrazia riuscirono
in breve a restituire alla loro città un aspetto decente.
Ora il fiume scorre di nuovo nel suo letto, calmo e amichevole.
I negozi sono pieni come prima di merce bellissima. Solo sui
muri è rimasto il segno dov'è arrivata l'acqua sporca; e sul volto
pallido e triste della gente si vede il segno della lotta immane
combattuta, ma presto sparirà, e della catastrofe passata rimarrà
solo un pallido ricordo.
dormire fino a tardi
il fiume ha straripato
senza che giungesse alcun
aiuto
dovette salire
spazzare via la melma
to sleep in
the river has burst its banks
without any help arriving
was trying to climb up
to sweep away the slime
4. ANEDDOTI SU ALCUNI
GRANDI ITALIANI
Dante Alighieri*
L'Inferno è la prima cantica della Divina Commedia di
Dante. È la più drammatica e ricca di umanità, ed era anche la
più conosciuta ai suoi tempi. La gente diceva vedendo passare
il poeta: « Ecco l'uomo che va e torna dall'Inferno come e quan-
do vuole ! »
La Divina Commedia, che è l'opera più importante di Dante,
è infatti la descrizione in versi di un suo viaggio immaginario
attraverso l'Inferno, il Purgatorio e il Paradiso.
Mentre allora la lingua generalmente usata nelle opere let-
terarie era il latino, Dante volle invece scrivere il suo immortale
Poema in italiano 'nobilitando ' la lingua volgare, cioè quella par-
lata dal popolo.
Al tempo di Dante l'Italia era divisa in molte parti, come del
resto lo è stata per secoli. Le città stesse, sotto il dominio dei
vari principi italiani e stranieri e la supremazia della Chiesa, erano
sede di continue lotte tra partiti. A Firenze i Guelfi e i Ghibellini
si contendevano il governo della città. I Guelfi a loro volta si
divisero in due fazioni: i Bianchi e i Neri, i cui capi appartene-
vano a due importanti famiglie fiorentine, rispettivamente i
Cerchi e i Donati.
Dante dette agli italiani divisi una lingua in comune che fu
l'unico vincolo di unità morale e intellettuale per molti secoli.
Per questo egli è giustamente chiamato « il padre della lingua
italiana. »
Il poeta partecipò alla vita politica di Firenze e collaborò
attivamente coi Guelfi Bianchi. E quando questi furono accusati
di aver congiurato contro il governo, Dante insieme ad altri fu
mandato in esilio e gli furono confiscati tutti i suoi beni. Da
allora egli vagò da una città a un'altra senza poter mai tornare a
Firenze che amava tanto. Disgustato dalle ingiustizie, dalle
gelosie e dall'odio non volle più occuparsi di politica, e si chiuse
in se stesso dedicandosi completamente alla sua arte, la poesia, di
cui era molto orgoglioso.
Si racconta a questo proposito che un giorno, passando da-
vanti all'officina di un fabbro, sentì recitare malamente alcuni
suoi versi. Entrò senza indugio nella bottega dell'artigiano e
senza dir parola cominciò a buttare all'aria tutti gli arnesi che
gli capitavano sotto mano. Il fabbro sbigottito cercando di fer-
marlo gridò :
« Che cosa state facendo? Siete pazzo? Volete rovinare tutti i
miei arnesi ? »
Dante rispose sdegnosamente:
« I versi che storpiate sono gli arnesi del mio mestiere, ed io
tratto i vostri arnesi come voi trattate i miei ! »
Si dice anche che per la stessa ragione il poeta bastonasse
un asinaio il quale non osò nemmeno ribellarsi.
# # *
Dante era un uomo orgoglioso soprattutto perché era piena-
mente cosciente della sua grandezza e della sua superiorità
d'ingegno e di cultura rispetto ai suoi contemporanei*
Quando era ancora a Firenze ebbe vari incarichi pubblici.
Una volta i consiglieri, dovendo mandare un'ambasceria al papa
Bonifazio VIII, scelsero unanimemente Dante. Il poeta rimase
un po' indeciso poi esclamò: « Se io vado chi rimane? Se io
rimango, chi va? D
# « #
Oggi gl'Italiani usano proverbi e modi di dire senza sapere
che fu Dante a scriverli nella sua Divina Commedia. Ne citerò
alcuni più conosciuti.
« Per me si va nella città dolente,
Per me si va nell'eterno dolore,
Per me si va tra la perduta gente.
Lasciate ogni speranza, voi ch'entrate. »
Dante immagina che queste parole siano scritte sulla porta del-
l'Inferno; oggi si usano quando si prende una decisione che
avrà gravi conseguenze, o s'intraprende un'attività che com-
porterà difficoltà e sacrifici.
« Io ero tra color che son sospesi »
(While I was with the spirits who dwell in suspense.)
INFERNO, Canto //, 52
dice Virgilio a Dante per spiegargli che non era né tra i dannati
né tra i beati. Questa espressione si usa per chi è in una situazione
incerta e non sa decidersi.
« Tu proverai si come sa di sale
lo pane altrui e com'è duro calle
lo scendere e il salir per l'altrui scale. »
(Thou shalt make trial of
how salt doth taste
Another's bread, and how
hard the path to
Descend and mount
upon another9s stair,) *
PARADISO, Canto XVII, 58-60
Questi versi così efficaci predicono l'esilio di Dante. Sono pa-
role che tanti esuli hanno ripetuto con profonda tristezza.
Dante viaggiò molto durante il suo esilio, e ospitato da ricche
famiglie si guadagnava da vivere svolgendo varie attività. Spesso
malinconico e pensoso, sopportò i disagi e le umiliazioni del-
l'esilio con la sua solita superiorità e con sdegnoso distacco. Il
seguente episodio lo dimostra.
Quando egli era a Verona, un tale gli fece notare che i Signori
che lo ospitavano mostravano di apprezzare molto il loro buffone
e non s'interessavano a lui. Il poeta rispose: « Ogni simile ama
il suo simile. »
« Il perder tempo a chi più sa più spiace. »
Verso usato anche oggi con lo stesso significato. Chi è molto
istruito sa che il campo del sapere è illimitato, e cosciente di
quanto sia breve la vita, conosce meglio di altri il valore del
tempo.
la lingua volgare
sede di continue lotte
furono confiscati tutti i suoi
beni
a questo proposito
senza indugio
che gli capitavano sotto mano
modi di dire
Ne citerò
si guadagnava da vivere
Ogni simile ama il suo simile
the vernacular
centre of continual struggles
all his goods were confiscated
in this connection
without delay
that he could put his hands on
idioms
I will quote
he earned his living
It takes one to recognize another
* Dante Alighieri nacque a Firenze nei 1265 e morì a Ravenna nel
1321. La sua opera più importante è la Divina Commedia, divisa in tre
cantiche: Inferno, Purgatorio, Paradiso. Altre opere in poesia e in
prosa sono : Vita Nova (poesie che narrano la storia del suo amore per
Beatrice, la donna di cui s'innamorò all'età di nove anni e che morì
giovanissima); De Vulgari Eloquentia (trattato sul linguaggio)» De
Monarchia (trattato politico); il Convivio (di carattere filosofico),
alcune Epistole; Le Rime (raccolta di poesie).
Leonardo da Vinci*
Fin da piccolo Leonardo s'interessò profondamente alla na-
tura osservando e dipingendo piante, rocce, animali. Ebbe la for-tuna di vivere nella bella campagna toscana in completa libertà,
e nella sua camera faceva collezione di ogni sorta di cose. Un
giorno il padre, Ser Piero da Vinci, notaio, gli disse scherzando:
« Un mio contadino mi ha dato questa tavoletta chiedendomi
di farla dipingere a Firenze, ma forse tu potrai dipingerla meglio
di un pittore di professione. »
« Va bene, babbo », rispose Leonardo, « la dipingerò io. »
11 ragazzo si mise al lavoro. Dipinse una caverna buia dalla quale
stava uscendo un drago che compose mettendo insieme le carat-
teristiche più strane di diversi animali e usando colori brillanti.
A lavoro finito, sistemò il dipinto vicino alla porta in modo che
dalla finestra semichiusa un solo raggio di sole battesse sul feroce
drago. Quindi chiamò il padre. Ser Piero, entrando nella stanza
buia e vedendo il mostro orrendo, che sembrava stesse per av-
ventarsi su di lui, ebbe un sussulto. Fu solo dopo alcuni minuti
che si accorse del figlio che lo stava guardando con un sorriso di
soddisfazione.
Ser Piero non dette la tavola dipinta al contadino, ma la ven-
dette. Poco tempo dopo questo episodio, Ser Piero disse al
figlio che lo avrebbe mandato a Firenze come apprendista nella
bottega del famoso pittore Andrea del Verrocchio.
* # #
Leonardo fu pittore, scultore, architetto, ingegnere, inventore,
musicista, scenografo, anatomista, matematico, naturalista,
astronomo, scrittore, filosofo; non è mai esistito un genio così
versatile e universale. Cominciò la sua carriera a Firenze ese-
guendo dipinti sia per le autorità fiorentine che per i vari signori
del posto.
# # #
Quando la situazione politica divenne piuttosto difficile in
questa città, Leonardo scrisse una lettera a Ludovico Sforza,
detto il Moro, Duca di Milano, offrendogli i suoi servigi. In
questa lettera rimasta famosa, Leonardo, appena trentenne, pro-
fessò di saper fare praticamente ogni cosa, sia in tempo di pace
che in tempo di guerra. Riporterò alcuni brani, leggermente
modificati nella forma: « So costruire ponti leggerissimi e forti,
atti a portare facilissimamente, e con quelli seguire e fuggire i
nemici; altri sicuri e inoffensibili da fuoco e battaglia, facili e
comodi da levare e porre. Ho modi di arder e disfare quelli del
nemico. So toglier via l'acqua dei fossi e fare infiniti ponti, scale
e altri strumenti a questo scopo. Ho modi di minare ogni rocca o
altra fortezza. Occorrendo, farò bombarde comodissime e facili
da portare e con quelle buttare sassi, a similitudine di tempesta,
con grave danno e confusione del nemico. In mare ho modi di
fare molti strumenti atti a offendere e difendere, e navi che
faranno resistenza. Ho modi, per cave e vie segrete e distorte
fatte senza alcun strepito, per venire a un dato luogo, anche se
bisognasse passare sotto fossi o fiumi. Farò carri coperti, sicuri e
inoffensibili per passare attraverso i nemici. In tempo di pace
credo soddisfare benissimo a paragone di ogni altro in architet-
tura, in composizione di edifici, pubblici e privati e in conducer
acque da un luogo a un altro . . . Similmente in scultura di mar-
mo, di bronzo e di terra, e in pittura. Ancora potrò dare opera a
un cavallo di bronzo che sarà gloria immortale ed eterno onore
della felice memoria del Signor Vostro padre e dell'inclita casa
Sforzesca. E se alcuna delle sopra dette cose ad alcuno paresse
impossibile, mi offro prontissimo a farne prova nel parco vostro
o in qualsiasi luogo che piacerà a Vostra Eccellenza. »
# * *
È stato detto che solo un incosciente o un genio poteva scri-
vere una lettera simile. Ludovico il Moro non pensò che fosse
un incosciente e mandò a chiamare questo giovane straordinario.
Leonardo non solo dimostrò di saper fare quanto aveva dichia-
rato ma organizzò anche feste e spettacoli grandiosi intratte-
nendo e divertendo gli ospiti come cantante e musicista.
Tuttavia le sue idee erano così originali che il più delle volte
non era preso sul serio. Fu spesso umiliato e perfino maltrattato;
ma egli, pur disprezzando quegli animi meschini, non cercò mai
di vendicarsi. Fu sempre generoso e disinteressato. Ebbe sempre
una grande compassione e il massimo rispetto per tutti gli esseri
viventi.
Quando passava nel mercato comprava gli uccelli tenuti in
gabbia dai venditori per ridar loro la libertà. Si fermava se ve-
deva un animaletto nella strada per metterlo al sicuro dal piede
dei passanti. Per questo suo rispetto della vita, che era per lui
sacra, diventò vegetariano.
In quanto ai guadagni egli diceva: « Guarda che la cupidità
del guadagno non superi in te l'onore dell'arte, perché il gua-
dagno dell'onore è maggiore dell'onore delle ricchezze, »
# # •
Quasi nulla sappiamo della vita amorosa di Leonardo. Era
molto bello fisicamente; aveva gli occhi azzurri, i capelli biondi
e ondulati, lineamenti fini e aristocratici. « Con le sue mani fini
da signore egli poteva spezzare un ferro di cavallo e disegnare il
paesaggio più vaporoso, » Era così affascinante, di gentile aspet-
to, forte, simpatico, che molte devono essere state le donne inna-
morate di lui e che hanno tentato a loro volta di farlo innamorare.
Ma inutilmente cercheremmo l'amore per ima donna nella
sua vita, eccetto forse guardando il ritratto di Monna Lisa del
Giocondo (o Gioconda) dal sorriso tanto enigmatico.
Leonardo era lento nei suoi lavori, forse perché cercava in
tutto di raggiungere la perfezione o forse perché passava con-
tinuamente dallo studio di una scienza a un'altra. Ma fu deli-
beratamente lento nel dipingere questo ritratto che dopo tre
anni di frequenti sedute non era ancora finito ? Monna Lisa era
sposata e non ci è giunto nessun pettegolezzo riguardo la sua
onestà. Durante queste lunghe sedute un sentimento d'affetto
doveva essere nato fra questo straordinario pittore e la sua mo-
della, affetto che forse sarebbe diventato più profondo se Monna
Lisa non fosse improvvisamente morta durante un viaggio in
Calabria. Leonardo tenne sempre con sé il ritratto incompiuto
della Gioconda anche quando accettò l'ospitalità del Re Fran-
cesco I di Francia nel Castello di Amboise, dove se ne distaccò
solo alla sua morte.
per avventarsi su di lui
ebbe un sussulto
facili e comodi da levare e
porre
per cave senza alcun
strepito
il più delle volte
Guarda che
to rush upon him
gave a start
easy and handy to raise and lower
by means of tunnels con-
structed noiselessly
most of the time
Take care that
* Leonardo nacque a Vinci (vicino a Firenze) nel 145a e morì ad
Amboise in Francia nel 1519. È conosciuto soprattutto come pittore
— fra le sue opere principali ricordiamo : La Gioconda, il Cenacolo,
la Vergine delle Rocce, l Annunciazione^ l'Adorazione dei Magi —,
ma ci ha lasciato importanti studi su tutte le scienze : pittura, archi-
tettura, anatomia, meccanica, matematica e ottica, botanica, idraulica,
ingegneria militare e aerodinamica.
Michelangelo Buonarroti*
Il padre di Michelangelo non voleva che il figlio perdesse
tempo con scalpello e pennelli, desiderava per lui una carriera
più redditizia; ma Michelangelo voleva a tutti i costi diventare
un artista. Una volta, avendolo sorpreso mentre disegnava, papà
Buonarroti andò su tutte le furie. Il ragazzo invece di badare ai
rimproveri, lo guardava con interesse, e quando la sfuriata fu
passata, esclamò: « Che bel padre in collera sarebbe questo a
dipingerlo ! »
La passione di Michelangelo per Parte era così forte che alla
fine il padre lo mandò come apprendista da Ghirlandaio, dalla
cui bottega passò presto alla scuola dei Medici. Lorenzo dei
Medici, detto il Magnifico, protettore delle arti e degli artisti,
era allora signore di Firenze. Un giorno, mentre Michelangelo
scolpiva la testa di un vecchio fauno nel giardino dei Medici, il
Magnifico passò tra i giovani apprendisti e si fermò ad osservare
la scultura esclamando: « Il tuo fauno è vecchio.Non sai che a
un vecchio dovrebbero mancare almeno alcuni denti ? » Miche-
langelo, emozionatissimo, ebbe la presenza di spirito di rispondere
« A un vecchio sì, ma a un fauno ? Un fauno dovrebbe essere
metà uomo e metà capra. Le capre perdono forse i denti ? »
Lorenzo sorrise a questa risposta pronta e spiritosa. Il giorno
dopo, quando ritornò, notò che Michelangelo aveva tenuto conto
delle sue osservazioni e aveva tolto alcuni denti al suo fauno. Da
allora il giovane artista fu preso sotto la protezione del grande
patrono delle arti.
# # #
Quando i Medici furono cacciati da Firenze Michelangelo
andò a Roma, dove trovò una grande confusione. La chiesa
stessa era corrotta e sede di corruzione: dovunque gelosie, ven-
dette, rancori.
* # #
Il papa Giulio II era più ansioso di eternare la sua memoria
con una tomba colossale che con opere buone. Lo scultore fu
incaricato di creare quaranta statue, che dovevano circondare la
tomba del papa. Egli si mise subito al lavoro ma troppo presto
il papa, assorbito da altre preoccupazioni, smise di pagare rego-
larmente. Michelangelo più volte sollecitò il pagamento, e cos-
tretto dalla estrema necessità di fondi, egli, cosi orgoglioso, più
volte si presentò al Vaticano senza essere ricevuto. Alla fine,
furibondo, lasciò detto al papa che lo venisse a cercare, se
avesse avuto bisogno di lui, e se ne tornò a Firenze. Giulio II lo
mandò a chiamare varie volte ma Michelangelo ignorò voluta-
mente il richiamo finché il papa stesso non gli venne incontro
promettendogli di riparare il torto fattogli.
# # #
Michelangelo fu scultore, pittore, architetto e poeta, ma scol-
pire e scolpire il marmo era la sua vera grande passione. Fu
principalmente per merito suo che le cave di marmo di Carrara
ripresero in pieno la loro attività. Benché fossero conosciute dal
tempo dei Romani erano state per lungo tempo quasi abbando-
nate.
Michelangelo era ben conosciuto nella zona non solo perché
era un ottimo cliente ma anche perché era molto difficile con-
tentarlo. Infatti egli cercava sempre il marmo più bianco, cioè
il più puro che si potesse trovare.
Fu questa sua ricerca continua del marmo senza alcuna im-
purità che lo portò alla scoperta del marmo quasi perfetto sul
Monte Altissimo vicino a Pietrasanta dove non esisteva però né
cava né strada.
A Carrara Michelangelo era sempre accolto come un car-
rarino, ma quando, dopo aver ottenuto il consenso del papa,
per cui lavorava in quel periodo, decise di scavare il marmo
della nuova cava, gli abitanti di Carrara e dintorni diventarono
i suoi nemici.
# # #
Aprendo un'altra cava, anche se non troppo lontana, avrebbe
tolto loro parte del lavoro. Egli non riusci né con promesse né
con soldi a trovare operai che volessero lavorare per lui e fu
costretto a portare con sé degli amici da Firenze. Ma le difficoltà
sembravano insormontabili : si trattava di staccare i blocchi gi-
ganteschi dal monte, trascinarli abbasso, costruire la strada per
trasportarli al mare e da qui imbarcarli; e tutto questo con poche
inesperte persone, fra cui solo un ragazzo del luogo.
Il marmo fu trovato, perfetto e in grande quantità ma il lavoro
procedeva lentamente e assorbiva non solo i denari offerti dal
papa ma anche quelli personali dello scultore. Poi successe una
disgrazia. L'unico giovane del luogo che si era offerto di lavorare
per Michelangelo fu ucciso dalla caduta di un masso. I lavori
furono sospesi; Michelangelo addoloratissimo e disperato cre-
dette che tutto fosse perduto. Fu allora che i carrarini pentiti di
averlo ostacolato fino allora e ritendendosi in parte responsabili
della disgrazia, si decisero ad aiutarlo. E il marmo più puro fu
finalmente a disposizione delle sue stupende mani.
# # #
Grande non si nasce, si diventa lavorando accanitamente,
sperimentando, soffrendo atrocemente. Quando Michelangelo
dipingeva la cupola della Cappella Sistina, i colori gli gocciola-
vano sul viso, sugli occhi, ma egli continuava in posizione scomo-
dissima piegato all'indietro, perdendo la nozione del tempo,
dimenticandosi persino di mangiare o di dormire. Raramente poi
era soddisfatto dal risultato, che secondo lui non era mai perfetto.
La grande statua del Mosè che si trova a Roma, nella chiesa di
S. Pietro in Vincoli, appare cosi viva che si può ben credere che
Michelangelo abbia detto con ira, dopo averla compiuta:
« Perché non parli ? »
# # *
Il grande artista lavorò fino alla fine, creando, imparando, in-
segnando; esclamò prima di morire: «Ho appena imparato
abbastanza da cominciare ora il mio capolavoro ! »
scalpello e pennelli
andò su tutte le furie
chisel and brushes
flew into a rage
la presenza di spirito the presence of mind
aveva tenuto conto had borne in mind
riparare il torto to right the wrong
le cave di marmo the marble quarries
successe una disgrazia a disaster happened
* Michelangelo Buonarroti nacque a Caprese, vicino ad Arezzo nel
1475 e morì a Roma nel 1564. Fra le sue numerose opere ricordiamo
le statue del Mosè, del David, le Pietà, i Sepolcri dei Medici, gli
affreschi della Cappella Sistina, la cupola di San Pietro.
Galileo Galilei*
Galileo cominciò a studiare medicina all'università di Pisa,
sua città natale. Fin da giovanissimo egli rivelò due aspetti tipici
della sua personalità: lo spirito di osservazione dei fenomeni
della natura e la necessità di verificare le conclusioni altrui prima
di accettarle come vere.
Quando era studente, trovandosi una volta nel Duomo di Pisa
ad ammirarne le bellezze, notò una lampada che oscillava. Si
precipitò dal suo padrino, che lo assisteva nei suoi esperi-
menti, e riprodusse il moto oscillatorio, scoprendo così la misura
del tempo per mezzo del pendolo.
Galileo non solo metteva in dubbio gli insegnamenti dei suoi
professori e di altri scienziati ma specialmente quelli di Aristo-
tele, conquistandosi ben presto fama di spirito di contraddizione.
Un giorno aveva sezionato un cadavere e aveva mostrato al
gruppo che assisteva alla dimostrazione come solo un nervo sot-
tile arrivasse al cuore mentre fino allora si era creduto che il
cuore fosse il centro del sistema nervoso. Un tale fra i presenti
disse a Galileo: « Voi mi avete fatto vedere la cosa tanto chiara-
mente che se Aristotele non ponesse il cuore al centro del sistema
nervoso, quasi quasi direi che voi avete ragione. »
Questi erano i preconcetti contro cui Galileo doveva lottare,
ma egli lo faceva con esperimenti pratici tali da non lasciar
dubbi. Famose sono le sue esperienze sulla caduta dei gravi.
Lo scienziato sosteneva che due gravi di peso diverso fatti cadere
simultaneamente dalla stessa altezza sarebbero arrivati insieme
al suolo contraddicendo ancora una volta Aristotele. Dalla cima
della Torre Pendente, alla presenza di una notevole folla
Galileo provò la sua asserzione, e quale fu la sorpresa di tutti nel
vedere che i due pesi arrivarono contemporaneamente alla base
della Torre. Strano però che nessuno si fosse preoccupato di
provare una teoria così facilmente dimostrabile, ma tanta era
l'autorità della parola di Aristotele !
* * #
69
Galileo non seguì per molto gli studi di medicina passando
presto alla matematica, alla fisica e all'astronomia. Nel 1609 si
sparse la voce a Venezia, dove si trovava Galileo, che un olandese
avesse inventato un certo occhiale col quale gli oggetti lontani ap-
parivano come se fossero vicini. Immediatamente lo scienziato
fabbricò il cannocchiale e lo perfezionò, dandolo poi generosa-
mente in regalo alla Repubblica di Venezia. Dal cannocchiale al
telescopio il passo fu breve. Fu questo strumento che gli permise
lo studio accurato dell'universo. Scoprì la montuosità della luna
e i quattro satelliti maggiori di Giove, trovò che la Via Lattea e le
nebulose erano un insieme di stelle fisse che per la loro immensa
distanza e la loro piccolezza rispetto alle altre si rendevano im-
percettibilialla semplice vista. Le sue scoperte sull'astronomia,
sempre chiaramente espresse, venivano pubblicate dal Nuncio
Sidereo e tutto il mondo seguiva, dapprima con incredulità e
scetticismo poi con ammirazione, le meraviglie scoperte in cielo
dal signor Galileo. Lo scienziato diffondeva queste sue scoperte
da una università all'altra con conferenze e lezioni private.
Ricevette altri riconoscimenti ed onori da parte di principi e
scienziati ma suscitò anche molte gelosie e odio. Osservando
l'universo col telescopio corresse molte credenze errate e tutto
andò bene finché non pretese di correggere un grave errore so-
stenuto, non solo da Aristotele, ma anche dalla Chiesa, quello
che la Terra fosse ferma e il Sole si muovesse. Già Copernico,
uno scienziato polacco che visse e studiò a Bologna e a Roma,
aveva affermato che, contrariamente a quanto si credeva, il Sole
è al centro dell'universo e la Terra gli gira intorno. Prevedendo
che la sua teoria gli avrebbe provocato molti guai fu per lungo
tempo incerto se pubblicarla o no. Si decise solo in seguito alle
preghiere di persone importanti. Ebbe l'idea di dedicarla al papa
e per maggior tranquillità, « il giorno che gli portarono la prima
copia stampata del suo libro, sapete che fece ? Morì. »
# * *
Quando Galileo nel suo libro « Il Dialogo dei Massimi Sis-
temi » espose e confermò la stessa teoria, le cose andarono un po'
diversamente.
Questa teoria contrastava in modo particolare, secondo la
Chiesa, con un passo delle Sacre Scritture, cioè quello nel quale
si narra di Giosuè che disse: «Fermati, Sole. » «E il Sole si
fermò nel mezzo del cielo e non si affrettò verso il tramonto
per la durata di quasi un giorno intero. » Sostenere quindi che
il Sole è fermo era non solo errore ma 'peccato'. Galileo fu per-
ciò accusato di eresia e processato. Il processo di Galileo da parte
del Santo Ufficio è uno degli episodi più tristi accaduti per i
continui contrasti fra scienza e religione. Galileo, vecchio e ma-
lato, fu costretto a sopportare le dure fatiche di un lungo viaggio
da Firenze, dove allora abitava, a Roma, e le grandi umiliazioni
di un lungo ed estenuante processo. Aveva la scelta di rinnegare
le sue scoperte o di essere incarcerato a vita. Forse se fosse stato
giovane e forte avrebbe lottato per la verità, ma aveva settan-
tanni, era malato e stanco, e cosi rinnegò le sue scoperte scien-
tifiche. A vendetta di tanto oltraggio a uno dei più sublimi
spiriti, la tradizione popolare ha voluto vedere al posto del vec-
chio esausto un ribelle che in piedi esclama: « Eppur si muove ! »
Galileo fu condannato e le sue opere proibite. A causa dei
disagi sofferti egli perse anche la vista. Passò gli ultimi anni della
sua vita nella sua villa di Arcetri a Firenze assistito amorevol-
mente da una figlia suora. Fu solo nel 1757 che la Congregazione
dell'Indice debberò di omettere il decreto che proibiva le opere
che trattavano del moto della terra.
quasi quasi
caduta dei gravi
Dalla cima della Torre Pen-
dente
si sparse la voce
fu costretto a
deliberò di omettere
nearly, 'for two pins'
the fall of weights
From the top of the Leaning
Tower
it was heard
was forced to
decided to leave out
* Galileo Galilei, matematico, astronomo, fisico e filosofo, nacque
a Pisa nel 1564 e morì a Firenze nel 1642.
Luigi Galvani e Alessandro Volta*
Galvani insegnava anatomia all'università di Bologna e si
interessava con particolare dedizione allo studio della struttura
degli animali. Un giorno lo scienziato, mentre si trovava nel suo
gabinetto di lavoro con altre persone, stava spellando delle rane
non a scopo di studio ma per preparare un brodo alla moglie che
era particolarmente ghiotta di questa leccornia. Durante questo
lavoro dovette uscire un momento dalla stanza lasciando le rane
su un tavolo vicino a una macchina elettrostatica. Uno dei pre-
senti toccò con uno scalpello il nervo della zampetta di una rana
mentre la macchina veniva azionata. Immediatamente tutt'e
due le zampette si mossero. Galvani fu subito chiamato ad osser-
vare questo fatto cosi nuovo e sorprendente, e la moglie gli fece
notare che le convulsioni della rana si presentavano soltanto
quando dalla macchina scoccava una scintilla. Dall'osservazione
di questo fenomeno e da numerosi e continui esperimenti, che
durarono degli anni, Galvani giunse alla conclusione che esi-
steva l'elettricità animale. Lo scienziato dette notizia ufficiale
della scoperta concludendo con queste parole : « una tale elettri-
cità diffusa per tutte le membra pare che abbia la sua propria
sede nei muscoli e nei nervi, da cui trapassa attraverso un arco
metallico o una catena di uomini o di qualunque altra sorta di
corpi conduttori. » La notizia si diffuse in tutto il mondo. Molti
erano gli scienziati che stavano studiando i fenomeni relativi
all'elettricità senza riuscire a capire che cosa fosse questo fluido
misterioso, e le conclusioni di Galvani furono immediatamente
accettate. Volta stesso, che insegnava fisica all'università di
Pavia, non trovò dapprima obiezioni.
11 nome di Volta era già conosciuto non solo per i suoi esperi-
menti sull'elettricità ma anche per le sue interessanti osserva-
zioni sul gas. Osservando che il gas delle paludi, più tardi detto
metano, s'infiammava all'aria, fabbricò un moschetto e una
pistola ad aria infiammabile. Volta era uno scienziato allegro e
spiritoso e si dice che si divertisse molto a fare scherzi agli amici
e ai conoscenti con queste sue invenzioni. Oltre alla pistola,
come applicazione pratica del gas infiammabile, ideò anche una
* lampada perpetua ' che consumava il gas delle paludi e si accen-
deva con la scintilla elettrica. Cosi Volta si può considerare anche
il precursore dell'illuminazione a gas oltre che di quella elettrica.
È strano che un genio come Volta fosse da bambino tutt'altro
che precoce; si temè addirittura che fosse muto. Solo a sette
anni cominciò a parlare e per un po' di tempo si mostrò piuttosto
lento nell'apprendere. Ben presto però riacquistò con la sua vi-
vacità d'ingegno il tempo perduto. Suo padre diceva notando
con meraviglia i progressi del figlio: «Avevo in casa un dia-
mante e l'ignoravo ! »
Dopo la scoperta di Galvani, Volta continuò a studiare il feno-
meno ripetendo gli stessi esperimenti sugli animali e facendo
nuove prove. Cosi sorsero i primi dubbi sull'elettricità animale.
Ben presto egli dimostrò che l'elettricità scoperta da Galvani
non era di origine animale e si poteva ottenere con una
catena di metalli. Galvani continuò in un primo tempo a so-
stenere le proprie conclusioni coadiuvato da molti scienziati
illustri. Sorse così una polemica che divenne abbastanza aspra
ma si placò gradualmente perché la voce di Galvani si affievolì a
causa di gravi sventure domestiche. Inoltre, in seguito a un cam-
biamento di governo venne imposto a tutti i cittadini, professori
e scienziati compresi, di giurare fedeltà al nuovo regime. Luigi
Galvani, fedele a se stesso e alle sue idee, non volle prestare
giuramento e fu allontanato dalla cattedra e da ogni pubblico
ufficio.
È vero che in seguito il governo revocò il provvedimento ma era
troppo tardi per Galvani che aveva lasciato questo basso mondo.
Volta invece visse abbastanza da ricevere riconoscimenti e
onorificenze. Dopo lunghi anni di ricerche giunse alla inven-
zione della pila. L'annuncio ufficiale di questa meravigliosa in-
venzione, base essenziale per le successive applicazioni del-
l'elettricità, venne dato con la famosa lettera del 20 marzo 1810
indirizzata al Presidente della Royal Society di Londra, Sir
Joseph Banks, che venne letta alla dotta società il 26 giugno
dello stesso anno.
Volta fu anche invitato ufficialmente a Parigi dove mostrò la
pila e lesse la comunicazione « Sull'identità del fluido elettrico
col fluido galvanico », alla presenza di Napoleone e di uomini
illustri nel campo della scienza.Napoleone stesso lo colmò di
onori. Tanta era l'ammirazione di questo grande generale per
Volta che quando lo scienziato, dopo trent'anni di insegnamento,
ormai vecchio e stanco, espresse il desiderio di ritirarsi, Napo-
leone disse: « Se l'insegnamento gli pesa, glielo alleggeriremo,
vorrà dire che farà una sola lezione all'anno. Ogni grande
generale muore sul campo di battaglia. » E Volta accettò.
a scopo di studio
ghiotta di
quando dalla macchina scoc-
cava una scintilla
in seguito a
invenzione della pila
for the purpose of study
greedy for
when a spark came from the
machine
as a consequence of
the invention of the pile
# Luigi Galvani, medico e fisico, nacque a Bologna nel 1737 e
morì nel 1798. La sua fama è legata principalmente alla scoperta
dell'elettricità animale.
Alessandro Volta nacque a Como nel 1745 e vi morì nel 1827. La
sua invenzione più importante fu la pila, che costituisce la base
essenziale per le successive applicazioni dell'elettricità. Importanti
furono le sue osservazioni e applicazioni del gas delle paludi, detto
poi metano; precursore quindi non solo dell'illuminazione elettrica
ma anche di quella a gas.
Giuseppe Garibaldi?
« Eroe dei due Mondi »: questo l'appellativo dato al maggior
fautore dell'unità d'Italia. Garibaldi, uomo unico dalla voce
melodiosa e dal sorriso dolcissimo, affascinò uomini, donne e
ragazzi di ogni paese e di ogni condizione.
« Eroismo e semplicità : ecco Garibaldi » scrive Gustavo
Sacerdote nel tracciare la biografia del generale, ma dobbiamo
aggiungere « amore per la libertà e per il vero, e odio per la men-
zogna e la tirannide » come egli lasciò scritto nel suo Testamento
Politico.
Per molti anni Garibaldi combattè nel Sud America per
l'indipendenza di quei paesi, e i suoi soldati lo seguivano con
adorazione.
Mentre si trovava a Montevideo, dove viveva in estrema
povertà con la moglie Anita, sublime ed eroica compagna del-
l'Eroe, venne a trovarlo un ufficiale per portargli i ringrazia-
menti del Generale Pacheco, dopo le vittorie di Salto. Era sera.
L'ufficiale entrò nella sua abitazione, una modesta casetta
sempre aperta, e al buio cercava tastoni nell'atrio per trovare la
porta della camera. Urtò contro una sedia e imprecò sommes-
samente.
« Moglie », gridò Garibaldi di dentro « non senti che c'è qual-
cuno nel corridoio. Fa luce ! »
« E con che cosa devo far luce? » replicò Anita. « Non sai che
non abbiamo in casa nemmeno due soldi per comprare una
candela? »
« Ah ! È vero », disse Garibaldi. Si alzò, aprì la porta e disse:
« Venga pure avanti, venga pure avanti ! » quasi volesse, con la
sua voce, accompagnare il visitatore.
L'ufficiale entrò. Ma l'oscurità era così profonda che egli
dovette dire il suo nome per farsi riconoscere da Garibaldi.
« Signor mio,» disse questi.«Lei mi scuserà, ma quando con-
clusi il mio patto con la Repubblica di Montevideo, dimenticai
di mettere fra le condizioni anche la razione di candele, e Anita
non ha denaro a sufficienza per comprarne una. Dobbiamo dun-
que restare al buio. Fortunatemente lei viene, come suppongo,
per parlarmi e non per vedermi. »
In realtà l'ufficiale parlò con Garibaldi ma non lo vide.
Uscito da quella casa, si recò dal generale Pacheco e gli rac-
contò l'accaduto. Questi prese subito dei soldi e li mandò a
Garibaldi.
Non volendo offendere il suo amico Pacheco, Garibaldi
accettò il denaro, ma l'indomani lo fece distribuire tra le vedove
ed i figli dei soldati caduti a Salto.
# # #
Nel 1848 Garibaldi ritornò in Italia dopo quattordici anni
di assenza. Gl'Italiani non ne potevano più della dominazione
austriaca ed avevano solo bisogno di un capo per insorgere in
massa. Garibaldi accorse al richiamo della patria. Le sue vittorie
furono quasi miracolose.
Quando, coi suoi Mille Volontari, andò alla conquista della
Sicilia e poi del Sud Italia passando di vittoria in vittoria, egli
combatteva sempre in prima fila.
Vicino a Calatafimi sembrava ormai che le Forze dei Borboni
stessero per sopraffare i garibaldini. Uno dei suoi generali, Nino
Bixio, disse a Garibaldi quello che molti forse già pensavano,
senza osare di dichiararlo.
« Generale, temo che bisognerà ritirarsi ! »
«Che dite mai, Bixio?» rispose l'Invincibile, «Qui si fa
l'Italia o si muore. »
E gridando con la sua voce tonante « Avanti ! » si slanciò in-
nanzi a tutti. Il suo esempio trascinò gli altri e fu la vittoria.
cercava tastoni nell'atrio
Urtò contro
Fa luce
l'accaduto
non ne potevano più
insorgere in massa
he groped his way into the hall
He stumbled against, bumped
into
Bring a light
what had happened
could no longer stand
to rise up in a body; to revolt
stessero per sopraffare
bisognerà ritirarsi
were about to overcome
we will have to retreat (it will be
necessary)
* Giuseppe Garibaldi nacque a Nizza nel 1807 e morì a Caprera,
isola a nord della Sardegna, nel 1882. Fu uno dei più importanti
personaggi del Risorgimento Italiano, movimento storico dell'Otto-
cento che portò alPindipendenza dell'Italia dalla dominazione
straniera e alPUnificazione della nazione.
Giuseppe Verdi*
Il Milleottocento fu per l'Italia un secolo di grandi eventi.
All'inizio del secolo il popolo oppresso dalla dominazione stra-
niera non aveva la forza di ribellarsi. Gl'Italiani erano divisi ma
tutti anelavano all'unità e alla libertà. Non potevano comunicare
con la parola perché la censura austriaca era severissima, e la
musica di Verdi, così immediata xe palpitante di sentimento,
diventò il linguaggio comune. Per questo Verdi divenne il
Maestro della rivoluzione per il Risorgimento. Tutti cantavano
i suoi cori, esprimendo attraverso la sua musica il loro grande
amore per l'Italia. Quando alla fine di un'opera verdiana il pub-
blico gridava in teatro e fuori « Evviva Verdi ! » voleva anche
dire Evviva Vittorio Emanuele Re d'Italia, sotto la cui monarchia
gl'Italiani speravano di riunirsi in libertà.
Verdi ebbe molte noie dalla censura austriaca e prima di
rappresentare le sue opere doveva più volte cambiare parole e
musica. Ma sapeva anche vendicarsi di queste umiliazioni. Un
giorno un generale austriaco lo fece chiamare e gli ordinò una
marcia che servisse per le sue truppe. « Generale » rispose
freddamente il maestro «io non ho che arie di ritirata: se
volete ! »
La conquista della fama non è mai facile ma per alcuni le diffi-
coltà iniziali sembrano insormontabili. I genitori di Verdi erano
poveri e semplici; il paese dov'egli nacque e passò l'infanzia e
l'adolescenza non offriva molto a un giovane come lui che a quin-
dici anni non aveva più nulla da imparare dai suoi maestri di
musica; il Conservatorio di Milano gli rifiutò l'ammissione
perché la commissione con parere unanime non ritenne che egli
avesse meriti straordinari. Il grande compositore diceva amara-
mente a questo proposito : « Capite ! Mi hanno trovato inetto
alla musica e mi hanno bocciato ! » Ma Verdi superò tutti questi
ostacoli. Solo quando gli morirono i due figli e la moglie sembrò
non riuscire a risollevarsi, ma ecco ad aiutarlo Giuseppina
Strepponi, la prima donna del Nabucco che ottenne uno strepi-
toso successo alla Scala di Milano. In seguito divenne sua
moglie e lo seguì ovunque.
# # •
Fu la prima a cantare le melodie appena composte. Fu la
donna di cui l'uomo di genio ha bisogno per liberarlo da tutte le
noie grandi e piccole della vita che possono turbarlo, irritarlo,
diminuirne la capacità creativa. È stato detto che senza di lei,
Verdi non sarebbe stato Verdi. Il grande compositore provava
un grande affetto per la sua Peppina, com'egli la chiamava, ma
il suo più grande amore fu sempre la musica. Scrisse una volta:
« Io l'ho adorata e l'adoro la mia arte. E quando sono fra me e me
alle prese con le mie note, allora il cuore palpita, le lagrime pio-
vono dagli occhi e la commozione ed i piaceri sono indicibili. »
Fiaschi e successi sonole grandi pene e le grandi gioie di un
artista, un alternarsi di felicità incontenibile e di dolore insop-
portabile. « La Traviata », alla prima rappresentazione, si con-
cluse con un fiasco solenne. Quella sera un maligno spettatore
si avvicinò all'autore per fargli le condoglianze. « Le condogli-
anze a me ? » disse Verdi. « Ma fatele a voi stesso ! »
« A me ? e che c'entro io ? » « Sì, sì, a voi che non avete com-
preso la mia musica. È la vostra sensibilità e il vostro gusto che
sono morti. » aggiunse Verdi, lasciando senza parola il velenoso
critico.
# # #
Con l'avanzare degli anni Verdi cominciò a provare un senso
di tristezza e di amarezza. Scrisse una volta a una sua cara amica:
« Penso che la vita sia la cosa più stupida che esista, e, quel che è
peggio, inutile. Che cosa abbiamo fatto, tirando le somme? La
risposta è una sola : nulla ! » Da questo si vede come per le menti
veramente sublimi anche le opere più elevate sono niente.
# # #
Qualcuno ha detto che Verdi fosse « piuttosto tirato » coi soldi
ma il seguente episodio, fra tanti altri, prova il contrario.
Un giorno d'inverno, il maestro passando da Busseto vide
alcuni contadini e molti bambini scalzi nella neve. Ne rimase
tanto addolorato che mandò subito a comprare cento paia di
scarpe di differenti misure, per adulti e per bimbi. L'indomani
tutte quelle scarpe furono consegnate con queste parole:
«Distribuitele a coloro che sono scalzi: non posso vedere
della gente camminare in gennaio con i piedi nudi nella neve; ma
mi raccomando: nessuno sappia che queste scarpe vengono da
me. »
* # #
Verdi passò gli anni più sereni della sua vita a Sant'Agata, e
fu proprio la moglie a convincerlo a ritirarsi nella pace della
campagna dedicandosi all'agricoltura e agli animali. Diceva
scherzosamente: «a Sant'Agata sono felice, sempre in mezzo
alle bestie, alle migliori però, i quadrupedi ! . . . Che volete, in
teatro sono sempre circondato da cani della peggior razza . . . »
anelavano all'unità
molte noie dalla censura
con parere unanime
In seguito
alle prese
piuttosto tirato
scalzi
nessuno sappia
yearned for unity
much trouble with the censor
with unanimous opinion
Later
wrestling with
rather mean
bare-footed
no-one must know
* Giuseppe Verdi nacque a Roncole, frazione di Busseto' (in pro-
vincia di Parma) nel 1813 e morì a Milano nel 1901. Ricordiamo fra
le sue opere : il Nabucco, VErnaniy il Rigoletto, il Trovatore, la Traviata,
Un Ballo in Maschera, la Forza del Destino, Don Carlos, Aida,
Otello, Falstaff (composto all'età di 80 anni). Oltre alle opere com-
pose musica da camera e musica sacra, specialmente famosa la Messa
di Requiem.
Guglielmo Marconi*
« Pioniere delle radiocomunicazioni e del radar », « domina-
tore degli spazi », « padre della telegrafia senza fili » e persino
« l'essere più felice del globo »; queste le varie classificazioni
date a Marconi, l'ultima quando Marconi aveva trentanni, nel
1904. Furono gli Americani a scrivere: « Nel periodo più bello
della sua vita, ha già tutto per sé: un'eminente posizione mon-
diale, gloria, denari, amori femminili a volontà. »
Marconi aveva cominciato presto il suo cammino verso la
gloria. Da ragazzo si divertiva con pile e campanelli elettrici ed
era persino riuscito ad avere un piccolo laboratorio in soffitta.
Tutti i ragazzi hanno più o meno qualche occupazione alla quale
si dedicano con particolare interesse, ma Marconi, a differenza di
altri ragazzi, era costante nell'applicarsi alla sua attività pre-
ferita. Suo padre non approvava troppo che egli perdesse tanto
tempo nel giocare invece di studiare, ma la madre, vedendo la
costanza del figlio, e forse per un'intuizione tutta materna delle
sue qualità, cercò sempre di aiutarlo. Non solo gli dava i soldi
per comprare le materie prime per i suoi esperimenti ma lo in-
coraggiava, lo guidava e si interessava a ciò che faceva. Annette
Jameson, così si chiamava la madre di Marconi, era di buona
famiglia oriunda scozzese ma stabilita da tempo in Irlanda.
«Aveva un'espressione dolcissima: occhi celesti e penetranti
come quelli del figlio Guglielmo, e voce armoniosa. Di apparenza
piuttosto chiusa e fredda, era di sentimenti forti e chiari come il
figlio. »
Anche Marconi era infatti apparentemente freddo ma di senti-
menti fortissimi e volontà ferrea. Si dedicava ai suoi esperimenti
con un fervore e una passione veramente contagiosi. Fin da gio-
vane aveva saputo suscitare la spontanea collaborazione di tutti
coloro che lo seguivano da vicino nei suoi lavori, e più tardi i
suoi operai e i suoi collaboratori lavorarono tenacemente e spon-
taneamente seguendo il suo esempio.
La radiotelegrafia, appena Marconi l'ebbe sperimentata con
81
successo, fu immediatamente applicata sulle navi, che in caso
di naufragio potevano cosi chiamare in aiuto le navi più vicine.
A questo proposito vorrei ricordare il tristissimo naufragio del
Titanic che a quel tempo era la più grande nave del mondo. Fu
grazie alla radiotelegrafia che i superstiti furono salvati. Il
Titanic era salpato da Southampton per New York con più di
duemila persone a bordo per il viaggio inaugurale. La sera del
14 aprile 1912 alle 23.40, a due giorni dall'arrivo in porto,
mentre navigava alla velocità di 24 nodi e mezzo investì un ice-
berg riportando una falla dalla quale l'acqua inondava i com-
partimenti stagni e i locali delle caldaie. Non appena il coman-
dante si rese conto della gravità della situazione dette ordine di
trasmettere il segnale radiotelegrafico di soccorso. Il segnale fu
raccolto da vari piroscafi che si affrettarono ad andare in aiuto
al Titanic. Ma quando arrivarono sul posto la potente nave, che
era ritenuta inaffondabile, era colata a picco. Settecento per-
sone circa furono salvate. Marconi era a New York ed aveva
anzi prenotato sul Titanic un posto per il viaggio di ritorno.
L'eco mondiale del salvataggio dei superstiti del Titanic grazie
alla radiotelegrafia mise in evidenza l'urgente necessità di instal-
lare tale servizio su tutte le grosse navi. Il governo inglese affidò
alla compagnia fondata da Marconi la costruzione dei necessari
impianti permettendo così allo scienziato, in un periodo di
difficoltà finanziarie, di continuare le sue ricerche.
Marconi viaggiò moltissimo e benché fosse stato costretto a
venire in Inghilterra, non avendo ottenuti oppoggi in Italia,
tuttavia serbò sempre un grande amore per la sua patria. Infatti
offrì sempre Fuso delle sue invenzioni prima di tutti all'Italia.
Marconi era uomo di pace e sognava per l'umanità progresso
e fratellanza universale. La sua grandezza fu pienamente ap-
prezzata quand'egli era ancora in vita e ricevette attestazioni
mondiali, onorificenze, lauree Honoris Causa e altre ricompense
scientifiche fra cui il premio Nobel per la fisica.
materie prime raw materials
oriunda scozzese of Scottish origin
compartimenti stagni watertight compartments
era colata a picco had sunk
mise in evidenza showed
quand'egli era ancora in vita while he was still alive
* Guglielmo Marconi nacque a Sasso (Bologna) nel 1874 e m°rìa
Roma nel 1937*
SUGGESTIONS FOR FURTHER
READING
DANTE E IL suo SECOLO, by Indro Montanelli* Rizzoli, Milano (1964).
LEONARDO (LA RESURREZIONE DEGLI DEI), by Mereskovskù Aldo
Martello, Milano.
LEONARDO, by Francesco Severi. Universale Studium, Roma (1954).
LEONARDO DA VINCI, by John Thomas. Fratelli Fabbri, Milano (1958).
VITA DI MICHELANGELO, by Bino Sanminiatelli. Ente Nazionale
Biblioteche Popolari e Scolastiche, Roma.
L'ELETTRICITÀ (UOMINI, SCOPERTE, APPLICAZIONI), by Giuseppe
Revessi. Vallecchi, Firenze (1951).
ALESSANDRO VOLTA, by Aldo Mieli. Formiggini, Roma (1927).
VITA DI GALILEO, by Vincenzo VivianL Rizzoli, Milano (1954).
VITA DI GARIBALDI, by Gustavo Sacerdote. Rizzoli, Milano (1957).
VERDI VIVO, by Emilio Radius. Bompiani, Milano (1951).
AUTOBIOGRAFIADALLE LETTERE: VERDI. Rizzoli, Milano (1951).
GUGLIELMO MARCONI, by Giuseppe Pession. UTET, Torino (1941).
APPENDICE I
LA LETTERA
Le lettere che scriviamo giornalmente si possono dividere in tre
gruppi:
1. Lettere ad amici o parenti.
2. Lettere a conoscenti o persone di riguardo.
3. Lettere d'affari a ditte o associazioni (istituti, scuole, ecc.).
Ci sono alcune regole generali che valgono per tutte: in alto a
destra si mette il nome del luogo da cui si scrive, poi giorno, mese,
anno; in alto a sinistra si scrive nome, cognome e indirizzo del
destinatario (non sempre necessario). I titoli che precedono il nome
si abbreviano come segue:
Egregio Signor in Egr. Sig.
Egregio Dottor in Egr. Dott.
Egregio Professor in Egr. Prof
Egregio Ingegner in Egr. Ing.
Gentile
o Gentilissima Signora in Gent.
o Gentma Sig.ra
Gentile
o Gentilissima Signorina in Gent.
o Gent.ma Sigma
Queste regole valgono anche per Pindirizzo sulla busta.
Londra> 9 maggio 1967
Egr. Dott. Luigi Magri
Via Giuseppe Mazzini, 4
Firenze
ITALIA
L'indirizzo del mittente, se non si scrive su carta intestata, viene
generalmente messo sotto la firma.
L'intestazione, il contenuto e la chiusa variano a seconda dei tre
gruppi suddetti.
1. Lettere ad amici 0 parenti
(a) Intestazione: Caro o Carissimo o Mio caro Mario
Cara o Carissima o Mia cara Maria
87
(b) Contenuto : si usa il « tu ».
(c) Chiusa : Cordiali saluti o Ti saluto caramente o {con espressioni
più affettuose) Ti abbraccio e ti bacio affettuosamente o Con
affetto o Affettuosi saluti e baci.
Si firma col solo nome.
2. Lettere a conoscenti o persone di riguardò
(а) Intestazione: (non si abbreviano i titoli)
Egregio Signor Rossi, o Gentile Signora Bianchi, o Gentile
Signorina, o Egregio Dottore
(б) Contenuto: si usa il « lei »
(c) Chiusa: Con i miei migliori saluti o La prego di gradire i miei
migliori saluti o (molto formale) La prego di voler gradire
i miei ossequi o i sensi della mia stima.
Si firma con nome e cognome.
3. Lettere d'affari a ditte 0 associazioni
(a) Intestazione: Spettabile (abbreviato Spett.) Ditta o Spettabile
Segreteria o Egregio Direttore
(ò) Contenuto: si usa il « Voi » se ci si rivolge alla ditta impersonal-
mente o il « Lei » se ci si rivolge al Direttore
(c) Chiusa: Distinti saluti o Distintamente, o Molto distintamente
La lettera è un documento molto personale e non è consigliabile
copiare dei modelli, tuttavia ho pensato di raccogliere vari generi di
lettere che potranno servire come guida.
LETTERE D'INVJTO
Invito formale a cena.
Gentile Signor Bianchi,
mi prendo la libertà d'invitarLa* a cena a casa mia per la sera del 5
corrente, o, se non potesse, per la sera dopo, cioè domenica prossima.
Sarà per me un grande piacere che, spero, mi vorrà concedere.
Nel frattempo, La prego di gradire i miei migliori saluti.
Invito a cena a un amico o parente.
Carissimo Luigi,
sarò molto felice se vorrai venire a cena a casa mia sabato prossimo,
9 aprile.
Avrò così il piacere di passare qualche ora con te. Cerca di venire !
Nell'attesa di rivederti presto, ti saluto affettuosamente.
* See note at end of section•
Invito formale a partecipare a una gita.
Gentile Signora,
sono ad invitarLa a partecipare a una gita a Firenze che la mia
famiglia ed io faremo in auto sabato prossimo. Passeremo a prender-
La alle otto del mattino, e prevediamo di ritornare verso le sette di
sera. Saremo veramente felici se potrà venire con noi, e cercheremo
di farLe trascorrere una giornata piacevole e interessante visitando le
belle opere d'arte di Firenze.
Mi auguro che accetterà, e Le porgo i più cordiali saluti.
Accettazione invito.
Gentile Signorina,
ho ricevuto stamattina il Suo gentile invito a pranzo che accetto con
grande piacere.
Non sono mai stata a Barga ma ricordo la Sua bella descrizione di
questa incantevole cittadina, e sono cèrta che mi piacerà moltissimo.
Non vedo Torà che arrivi domenica per partire di buon'ora e
rivederLa presto.
Grazie infinite e cordiali saluti a Lei e alla Sua famiglia.
LETTERE DI RICHIESTA
Richiesta d'indirizzi d'alberghi e materiale illustrativo a un'agenzia
turistica.
Spett.le Direzione,
Vi sarei molto grato se voleste cortesemente inviarmi alcuni opus-
coli illustrativi di Firenze e dintorni, unitamente ad alcuni indirizzi
di pensioni e di alberghi.
Vorrei venire in Italia Testate prossima in villeggiatura e desidero
stare a Firenze per una settimana nel mese di giugno.
Con molti ringraziamenti e distinti saluti.
Richiesta d'informazioni a un albergatore sulle condizioni di soggiorno.
Egregio Signor Direttore,
gradirei conoscere quali condizioni mi potrebbe offrire per un
soggiorno di 15 giorni nel Suo albergo, con mia moglie e mio figlio di
14 anni.
Avremmo intenzione di venire il primo agosto e ripartire il 16 di
mattina, e vorrei sapere i prezzi da Lei praticati per una camera
singola e una matrimoniale con bagno o doccia, pensione completa,
compreso il servizio e le tasse.
Rimanendo in attesa di un Suo cortese riscontro, ringrazio e porgo
distinti saluti.
Richiesta di libri e cataloghi a una Casa Editrice.
Egregio Signor Direttore,
vorrei acquistare due copie del libro di Salvator Gotta intitolato
« Ottocento », pubblicato da codesta Casa Editrice,
Gradirei sapere se poteste cortesemente spedirmele per posta, e in
tal caso quanto verrebbero a costare, comprese le spese di spedi-
zione.
Colgo l'occasione per chiederLe anche una copia del catalogo delle
opere pubblicate dalla Sua Casa Editrice.
La ringrazio e La saluto distintamente.
Richiesta di un favore a un amico.
Caro Mario,
vengo con questa mia a domandarti un favore.
Quando ero a Firenze vidi in una grande libreria in Via Cavour
un libro che volevo comprare e che poi dimenticai. Si tratta di
un'enciclopedia degli aneddoti e credo costi 6.000 lire ma non ne
sono sicura. Ti dispiacerebbe acquistarmela e spedirmela? Allego un
vaglia postale per la somma suddetta e se costasse di più ti manderò
immediatamente la differenza.
Ti chiedo scusa del disturbo e ti ringrazio infinitamente.
Con affettuosi saluti.
LETTERE DI PRENOTAZIONE
Prenotazione albergo.
Spett.le Direzione,
Vi sarei grata se poteste riservare una camera matrimoniale e una
camera singola per una settimana dal 10 al 17 giugno per me, per mio
marito e per mia figlia di 12 anni.
Prima di confermare la prenotazione desidererei che mi faceste
sapere i Vostri prezzi, per pensione completa e per mezza pensione,
compreso servizio e tasse. Vorrei inoltre sapere quanto costa avere la
doccia o il bagno privato.
In attesa di una Vostra cortese risposta, Vi porgo i più distinti
saluti.
Conferma prenotazione.
Egregio Signor Magni,
con riferimento alla Sua lettera del 7 aprile, desidero confermare
la prenotazione di una camera matrimoniale con doccia e di una
camera singola ai prezzi da Lei quotati nella Sua lettera, tutto com-
preso.
Arriverò con mio marito e mia figlia il 10 giugno verso le otto di
sera.
La ringrazio della Sua sollecita risposta e Le invio distinti saluti.
LETTERE DI RINGRAZIAMENTO
Ringraziamento per una cena.
Egregio Signor Fabbri,
La ringrazio sentitamente per la cena veramente squisita e per una
serata indimenticabile.
Mi dispiacque proprio quando arrivò Torà di venire via, ma tutte
le belle cose hanno purtroppo una fine.
Mi auguro tuttavia di rivederLa presto con la Sua famiglia.
RingraziandoLa ancora vivamente, La prego di gradire i miei
migliori saluti e auguri.
Ringraziamento per fiori ricevuti.
Gentile Signor Ponti,
che bella sorpresa ricevere lo stupendo mazzo di garofani che Lei
mi ha gentilmente mandato !
Li ho graditi moltissimo; i garofani sono i fiori che io preferisco.
Sono molto commossa per la Sua gentilezza; non avrebbe dovuto
disturbarsi cosi ed io La ringrazio veramente di cuore.
Sperando di rivederLa presto, La prego di gradireunitamente alla
Sua famiglia i miei migliori saluti.
Ringraziamento per cortesie ricevute.
Gentilissima Signora,
La ringrazio tanto di tutto quello che ha fatto per me; non so pro-
prio come avrei fatto senza il Suo aiuto. Le sono tanto grata per la
Sua calda accoglienza e non dimenticherò mai quanto è stata buona e
gentile con me.
Spero di ricambiare in qualche modo le Sue gentilezze in un
vicino futuro.
Ancora grazie e i più cordiali saluti.
Ringraziamento a un amico o parente per un regalo.
Carissimo Giulio,
Ho ricevuto oggi il tuo bel regalo e mi affretto a ringraziarti. È
veramente meraviglioso ed io ti sono immensamente grata per il
gentilissimo pensiero e per aver scelto proprio ciò che desideravo.
Ancora grazie e tanti affettuosi saluti.
Brevi frad di ringraziamento.
— Ringrazio vivamente e contraccambio cordiali saluti
— Ringraziando contraccambio migliori saluti
— Sinceri ringraziamenti
— A nome di tutta la mia famiglia ringrazio caldamente e porgo i più
cordiali saluti
— Grazie infinite e i più cari saluti
— Commossa ringrazio caldamente,
LETTERE DI RALLEGRAMENTI, FELICITAZIONI, AUGURI
Per la nascita di un figlio.
Gentilissima Signora,
la lieta notizia mi ha veramente rallegrato e mi affretto a inviarLe
le mie più vive felicitazioni.
Auguro al Suo bambino una vita lunga e felice, e a Lei e a Suo
marito un'esistenza lieta e serena,
A un1 amica che si sposa*
Cara Gloria,
non puoi immaginare con quanta gioia ho appreso la lieta notizia
del tuo prossimo matrimonio. Me ne rallegro di cuore e auguro a te e
al tuo futuro marito di vivere felici, di amarvi sempre e di poter
realizzare ogni Vostro desiderio.
Per il compleanno.
Mia cara Lucia,
domani è il tuo compleanno e ti scrivo non solo per farti tanti
auguri ma per esserti più vicina in questo giorno.
Ogni compleanno dovrebbe essere una lietissima festa; ma oltre
a questo io ti auguro salute, pace, serenità ed ogni bene.
Ti abbraccio con tanto affetto.
Auguri per Natale.
Gentile Signorina,
mi dispiace di non averLe scritto prima ma non potrei terminare
l'anno senza inviarLe i miei migliori auguri.
Uno dei miei più grandi desideri è quello di poter mantenere fre-
quenti contatti con le persone care; se non è possibile vederle» vorrei
almeno poter scrivere spesso. Purtroppo le numerose attività di
lavoro e di casa me lo impediscono e così mi posso concedere il pia-
cere di scrivere a tutti solo alla fine dell'anno. So che anche Lei è
molto occupata e sono certa che comprenderà e mi perdonerà.
Ed ora voglio augurare a Lei e alla Sua famiglia Buon Natale e
felice Anno Nuovo. Possa l'anno nuovo recarLe ogni bene.
Brevi frasi di auguri.
— Auguri vivissimi
— Rallegramenti e auguri
— Vi giungano le più vive felicitazioni
— I migliori auguri di Buon Natale e felice Anno Nuovo
— Augurando brillante avvenire
— Augurando successo più brillante.
LETTERE DI SALUTO
A un'amica o parente.
Carissima,
mi ha fatto tanto piacere ricevere la tua cara lettera. Mi dispiace
di non averti risposto prima ma, come sai, il lavoro mi tiene sempre
molto occupata e così trascuro le persone care. Però non le dimentico !
Penso spesso con nostalgia alle belle passeggiate fatte insieme e alle
calorose discussioni !
Come stai ? Noi stiamo tutti bene ma vorremmo rivederti. Quando
verrai a trovarci ? Lo sai, vero, che saremo sempre lieti di averti con
noi?
Sperando di rivederti presto, invio a te e ai tuoi cari tanti saluti e
baci.
Brevi frasi di saluto.
— Un saluto cordiale
— Un affettuoso saluto
— Cordiali saluti
— Arrivederci a presto
— Un pensiero affettuoso e cari saluti
— Ricordandovi affettuosamente
— Vi abbraccio e vi bacio con affetto
— Tanti saluti
— I migliori saluti e auguri.
NOTE
Si noti l'uso della lettera maiuscolo con le forme "Lei" e "Voi".
Per esempio: "La prego "il Suo gentile invito", "la Sua
famiglia", "una Vostra risposta", ecc.
APPENDICE II
(Where parallels exist in English these have been given in preference to a
direct translation.)
Acqua cheta rovina i ponti.
Far venire Vacquolina in bocca.
Affogare in un bicchier d'acqua.
Vabito non fa il monaco.
U vero amico si vede nel bisogno.
Uappetito viene mangiando.
Un uomo avvisato è mezzo
salvato.
Ambasciator non porta pena.
L'avaro è come il porco, ch'è
buono dopo morto.
Temete, litiganti sventurati, più
delle liti stesse, gli avvocati.
Beati gli ultimi se i primi son
modesti.
Non è bello ciò eh"è bello, ma è
bello ciò che piace.
Bellezza senza bontà è come vino
svanito.
Bellezza è come un fiore che nasce
e presto muore.
Le bugie hanno le gambe corte.
A buon intenditor poche parole.
Still waters run deep.
To make one's mouth water.
To get drowned in one's own
spittle.
To make mountains out of mole-
hills.
It is not the cowl that makes the
monk.
A friend in need is a friend
indeed.
Appetite comes with eating.
Afore warned afore armed.
* Don't blame the announcer of
bad news.
Messengers should neither be
beheaded nor hanged
The miser does nothing well
except when he dies.
Lawyer's gowns are lined with
the wilfulness of their clients.
Beauty springs from modest be-
ginnings.
Beauty is in the eye of the
beholder.
Beauty without virtue is like a
violet without smell.
Beauty is a blossom.
A lie has no leg.
A word is enough to the wise.
Chi s'aiuta il ciel l'aiuta, God helps those who help them-
selves.
Chi cerca trova.
Chi si contenta gode.
Chi troppo vuole niente ha.
Chi la dura la vince.
Chi fa da sé fa per tre.
Chi dorme non piglia pesci.
Chi ben comincia è alla metà
dell'opera.
Chi va piano va sano e va lontano.
Chi primo arriva primo macina.
Chi tardi arriva male alloggia.
Chi non ha testa abbia gambe.
Far castelli in aria.
Cader dalla padella nella brace.
Casa mia, pur piccina che tu sia,
tu mi sembri una badia.
Non ci capisco un'acca.
Da capo a piede.
Non aver né capo né coda.
Cercare un ago in un mucchio di
fieno,
A cavai donato non si guarda in
bocca.
Se un cieco guida l'altro tutti e
due cascano nella fossa.
Non destare il can che dorme.
Troppo cuochi guastano la cucina.
Dal dire al fare c'è di mezzo il
mare.
Dal detto al fatto c'è un gran
tratto.
Detto, fatto.
He who will seek may find.
He is rich enough that wants
nothing.
He that wants too much has
nothing.
He that endures, overcomes.
He that acts for himself acts for
three.
The early bird catches the worm.
Well begun, is half done.
Slow and steady wins the race.
Who first cometh to the mill,
first grinds.
Last come last served.
A forgetful head makes a weary
pair of heels.
To build castles in the air.
To jump out of the frying pan
into the fire.
East or West, home is best.
I can't make head or tail of it.
From head to foot.
To have neither rhyme nor
reason.
To look for a needle in a hay
stack.
Don't look a gift horse in the
mouth.
If the blind leads the blind, both
shall fall into the ditch.
Let sleeping dogs lie.
Too many cooks spoil the broth.
• It is easier said than done.
No sooner said than done.
U diavolo non è brutto quanto si
dipinge.
Se gliene concedi un dito se ne
prende un braccio.
Fa il dovere e non temere.
Il dubbio è padre del sapere.
Essere al verde.
Umana cosa è errare. (' Errare
humanutn est.')
Contan più gli esempi che le
parole.
Essere fuori di sé.
Essere tra l'incudine e il martello.
L'eccezione conferma la regola.
Dolce far niente
Il ferro va battuto quando è caldo.
Sprecare il fiato.
Il fine giustifica i mezzi.
Tutto è bene quel che finisce bene.
Non c'è fumo senza fuoco.
Fare la spola.
Fare un buco nell'acqua.
Far rizzare i capelli in capo.
Darsela a gambe.
Quando il gatto non è in paese i
topi ballano.
La gatta frettolosa fece i gattini
ciechi.
Qui gatta ci cova.
Non c'è gioia senza noia.
Ne uccidepiù la gola che la
spada.
The devil is not so black as he is
painted.
Give him an inch, and he'll take
an ell.
Do well and dread no shame.
Doubt is the father of knowledge.
To be in the red; to be hard up.
To err is human.
Example will avail ten times more
than precept.
To be out of one's wits; to be
beside oneself.
To be between the devil and the
deep sea.
The exception proves the rule.
The sweet condition of doing
nothing.
Strike while the iron is hot.
To waste one's breath.
The end justifies the means.
All's well that ends well.
No smoke without fire.
To go to and fro.
To make a drop in the ocean.
To make one's hair stand on end.
To take to one's heels.
When the cat's away the mice
may play.
The hasty bitch brings forth
blind whelps.
There is more in this than meets
the eye.
No joy without annoy.
Gluttony kills more than the
sword.
Tutti i gusti son gusti.
Sui gusti non si disputa. ('De
gustibus non est disputandum').
Guardarsi in cagnesco.
La lingua batte dove il dente
duole.
Lontan dagli occhi lontan dal
cuore.
Sbarcare il lunario.
There is no accounting for tastes.
To eye one another with mutual
dislike.
To scowl at each other.
The tongue ever turns to the
aching tooth.
Out of sight out of mind.
To make both ends meet.
To scrape a living.
Mal comune mezzo gaudio.
11 medico pietoso fa la piaga ver-
minosa.
È meglio un uovo oggi che una
gallina domani.
Mente sana in corpo sano. ^ Mens
sana in corpore sano')
Tutto il mondo è paese.
I monti stan fermi ma le persone
camminano.
Ognuno tira l'acqua al suo mulino.
II mondo è bello perché è variato.
Meglio soli che mal accompa-
gnati.
Company in misery makes it
light.
The tender surgeon makes a foul
wound.
A bird in the hand is worth two
in the bush.
A healthy mind in a healthy body.
Sun shines everywhere.
Friends may meet, but mountains
never greet.
To feather one's own nest.
Variety is the spice of life.
Better be alone that in ill com-
pany.
La notte porta consiglio.
L'occasione fa l'uomo ladro.
Occhio per occhio, dente per
dente.
Non è tutt'oro quel che riluce.
L'ozio è il padre di tutti i vizi.
The night will give you counsel.
Opportunity makes the thief.
An eye for an eye, a tooth for a
tooth.
All is not gold that glitters.
Idleness is the root of all evil.
Prendere la palla al balzo. To seize a favourable oppor-
tunity.
Bisogna fare il passo secondo la
gamba.
Aver paura della propria ombra.
Prendere due piccioni con una
fava.
Presto e bene non stanno assieme.
Promettere mare e monti.
Rìde bene chi ride ultimo.
Ridere sotto i baffi
Non saper che pesci pigliare.
Sano come un pesce.
Saperla lunga.
Sbagliando s'impara.
Somigliarsi come due gocce
d'acqua.
Ogni simile ama il suo simile.
Meglio tardi che mai.
Tenere il piede su due staffe.
L'uomo non vive di solo pane.
Buon vino fa buon sangue.
Vivere alla giornata.
Volere è potere.
Cut your coat according to your
cloth.
To be afraid of one's own shadow.
To kill two birds with one stone.
Haste makes waste.
To promise heaven and earth.
To promise great things.
He laughs best that laughs last.
To laugh up one's sleeve.
To be at one's wits end.
As sound as a bell.
To know all the ins and outs.
One learns by one's mistakes.
To be as like as two peas.
Birds of a feather flock together.
Better late than never.
To run with the hare and hunt
with the hounds.
Man shall not live by bread alone.
Good wine makes good blood.
To live from hand to mouth.
Where there is a will, there is a
way.
VOCABOLARIO
ABBREVIATIONS : adj. = adjective ; adv. — adverb ; condit. — con-
ditional; / . = feminine; masculine; n. = noun; p. def.=past
definite; p. part.=past participle; subj. = subjunctive.
NOUNS: Nouns ending in -o are masculine, and those ending in -a
are feminine, unless otherwise indicated.
a, ad, to; at
abbagliante (adv.)y dazzling
abbaiare, to bark
abbandonare, to abandon; to
give up
abbassare, to lower
abbasso (adv.), down, below
abbastanza, enough; fairly
abbondante, plentiful
abbondanza, plenty, abundance
abbracciare, to embrace
abbronzare, to tan
abilità, ability
abisso, abyss
abitante (m. and /.), inhabitant
abitazione, residence
abito, dress
abituarsi (a), to get used (to)
abitudine (/.), habit
accadere, to happen
accanitamente, doggedly
accanto a, beside, near, by
accarezzare, to caress
accecante, blinding
accecare, to blind; to dazzle
accendere, to switch on; to
light
accennare, to indicate
accento, accent
acceso, p. part. of accendere
accettare, to accept
accidenti! Damn !
accoglienza, reception
accogliere, to receive
accolse, p. def of accogliere
accolto, p. part of accogliere
accomodarsi, to sit down; to
make oneself at home
accompagnare, to accompany
acconsentire, to consent
accontentare, to content
accontentarsi, to be satisfied
with
accordo, agreement; essere
d'accordo, to agree
accorgersi, to notice, to realize
accorrere, to hasten
accorse, p. def of accorgersi
and accorrere
accorto, p. part of accorgersi
accurato, accurate; careful
acqua, water
acquistare, to acquire; to pur-
chase
acquoso, watery
acuto, sharp; shrill
adattarsi, to adapt oneself
adatto, suitable
addolorare, to grieve
addormentarsi, to fall asleep
addormentato, asleep
adesso, now
adolescenza, adolescence
adorare, to adore, worship
adulto, adult, grown-up
aereo, aeroplane
aeroplano, aeroplane
affacciarsi, to show oneself (at
a window, etc.)
affare (#1.), business, affair
affascinante, fascinating
affascinare, to fascinate, to
enchant, to charm
affermare, to state, to affirm
affermazione (/.), affirmation
afferrare, to grasp, to seize
affettare, to slice
affetto, affection, love
affettuoso, affectionate
affidare, to entrust
affievolirsi, to weaken
affinché, in order that
affittare, to let; to rent
affitto, rent
affogare, to drown, to sink
affollare, to crowd
affollato, crowded
affondare, to sink
affresco, fresco
affrettare, affrettarsi, to hurry
affrontare, to face
afoso, stuffy, close
agevolare, to facilitate
agghiacciare, to freeze ; to
paralyse
aggiungere, to add
aggiunse, p. def. of aggiungere
aggiustare, to adjust, to mend
aggrapparsi, to cling to, to
stick to
agguato, ambush, snare
agiatezza, ease, comfort
agiato, well-to-do, rich, well off
agio, ease
agire, to act
agitare, to shake
agistarsi, to agitate oneself
agli, to the
aglio, garlic
agnello, lamb
ago, needle
agonia, agony
agosto, August
agricoltore, farmer
ai, to the
aia, threshing-floor
aiuola, flower-bed
aiutante, assistant
aiutare, to help
aiuto, help
ala, wing
alba, dawn, daybreak
alberato, planted with trees
albergatore, innkeeper, hotel-
keeper
albergo, hotel
albero, tree
albore (m.), brightness, light
alcuno, some
aleggiare, to flap, flutter
alfine, at last
alimentare, to feed
alito, breath ; light breeze
alia, to the
allagare, to flood
allargare, to widen, to enlarge
alleato, ally
allegato, enclosure, enclosed
alleggerire, to lighten, alleviate
allegramente, cheerfully, gaily
allegria, gaiety
allegro, cheerful, merry
allentare, to loosen
allevare, to rear (young); to
bring up (a family)
alleviare, to relieve
alloggiare, to lodge
alloggio, lodging
allontanare, to send away
allontanarsi, to go away
allora, then, at that time
allungare, to lengthen
alluvione (/.), flood, inundation
almeno, at least
alpinismo, mountain climbing
altezza, height
alto, high
altoparlante (m.)t loudspeaker
altrettanto, as much as; altret-
tanto I the same to you
altrimenti, otherwise
altro, other
altrove, elsewhere
altrui, of others
alveare (m.), beehive
alzare, to lift
alzarsi, to get up
amante (m. and /.), lover,
mistress
amare, to love
amarezza, bitterness
amaro, bitter
ambasceria, message
ambedue,both
ambiente (#*.), surroundings;
atmosphere
ambiguo, ambiguous
ambizione (/.), ambition
amichevole, friendly
amicizia, friendship
amico (a), friend
ammalarsi, to fall sick
ammalato, sick, ill
ammattire, to go mad
ammazzare, to kill
ammesso, admitted
ammettere, to admit
ammirare, to admire
ammirazione (/.), admiration
ammissione (/.), admission
amore (m.)f love
amorevole, loving
amoroso, loving, amorous
ampio, ample, spacious
analizzare, analyse
anche, also, too; even
ancora, again ; yet, still ; more
andare, to go
aneddoto, anecdote
anelare, to be eager for, to yearn
anello, ring
angelo, angel
angolo, angle; corner
angoscia, anguish
anima, soul
animale (m.)t animal
annaspare, to grope
annegare, to drown
anno, year
annodare, to knot
annoiare, to annoy, to bore
annoiarsi, to be bored
annullare, to annul
annuncio, announcement
annunziare, to announce
ansia, anxiety
ansioso, anxious
antenato, ancestor
antico, old; antique
anzi, on the contrary
anziano, aged, old
aperto, open
apparenza, appearance, aspect
apparire, to appear
appartamento, flat
appartenere, to belong
appellativo, appellative
appena, scarcely, as soon as,
hardly
appendere, to hang up
appendicite (/.), appendicitis
appetito, appetite
appetitoso, appetizing
applaudire, to applaud
applicarsi, to apply onself
appoggiare, to lean
appoggio, help, support
apprendista (m. and /.), appren-
tice
apprezzare, to appreciate
approfittarsi, to avail oneself of
approvare, to approve
appuntamento, appointment,
meeting
appunto, note; (adv.\ precisely
aprile, April
aprire, to open
arbusto, shrub, bush
architetto, architect
ardere, to burn
argento, silver
argenteo (adj.), silver
argine (m.\ bank; dyke; em-
bankment
argomento, subject, topic
aria, air
aristocratico, aristocratic
arma, weapon
armadio, cupboard
armare, to arm
armonioso, harmonious
arnese (&*•), tool
arrabbiarsi, to become angry
arrampicarsi, to climb, to shin
arrestare, to arrest
arricchire, to enrich; to become
rich
arrivare, to arrive
arrivo, arrival
arrossire, to blush
arrostire, to roast
arte (/.), art
articolo, article
artigiano, artisan
ascensore (/w.), lift
asciugare, to dry
asciutto, dry
ascoltare, to listen to
ascoltatore, listener
asino, ass
asma, asthma
aspettare, to wait for
aspettarsi, to expect
aspetto, appearance, aspect
aspro, harsh, sour; rough
assaggiare, to taste
assalire, to attack
assassinare, to murder
assassino, murderer, assassin
assegno, cheque
assenza, absence
asserzione (/.), assertion
assicurare, to assure; to insure
assistente (m. and/.), assistant
assistere, to assist
assomigliare, to be like
assorbire, to absorb, to take up
astuzia, cunning, shrewdness
atmosfera, atmosphere
atrio, hall
atroce, atrocious
attaccare, to attach
attaccato, tied, attached
atteggiamento, attitude
attendere, to wait for
attentamente, attentively
attento! look out! careful!
attenzione (/.), attention
attesa, waiting
attestazione (/.), attestation
attimo, instant
attitudine (/.), disposition
attivamente, actively
attività, activity
atto, act; (adj.)y suitable
attorno, round, around
attraente, attractive
attraversare, to cross
attraverso, across
attuale, present, real
augurare, to wish
augurio, wish
aumentare, to increase; to grow
aumento, increase
aurora, day-break
austriaco, Austrian
autista, chauffeur
auto, motor car (<abbrev. of auto-
mobile)
autore (*»•), author
autorità, authority
autostrada, motor-way
avanti, forward
avanzare, to advance
avaro, miser
avere, to have
aviatore (m.)> airman, pilot
avidità, greed
avido, eager, greedy
avvelenare, to poison
avvenire, to happen
avventarsi, to rush at
avventura, adventure
avverarsi, to prove true
avvertire, to warn
avvicinarsi, to approach
avvisare, to inform
avviso, notice
avvocato, lawyer
azione (/.), action
azzurro, blue
babbo, daddy
baciare, to kiss
bacio, kiss
badare, to mind, to pay atten-
tion to
baffi (m. />/.), moustache
bagliore (m.), flash, gleam
bagnare, to wet; bagnarsi, to
get wet
bagno, bath
balbettare, to stammer, to
stutter
balcone (m.), balcony
ballare, to dance
ballo, ball, dance
bambina, baby, little girl
bambino, baby, little boy
banca, bank
banchina, bench
banco, counter; desk
bandiera, flag
bara, coffin
barba, beard
barbaro, barbarian
barca, boat
barista (m.)f barman
barzelletta, jest, joke
basare, to base, to found
base (/.), base
basso, low; mean
basta, enough
bastare, to be enough
bastonare, to thrash
bastone (m.), stick
battaglia, battle
battere, to beat, to hit
beato, blessed
becchino, grave-digger
becco, beak
bellezza, beauty
bello, beautiful, fine, handsome
benché, although
bene, well, good
benessere (m.)9 welfare
bensì, rather; but
benvenuto, welcome
bere, to drink
bestemmia, imprecation
bestia, beast, animal
biancheria, linen; clothing
bianco, white
Bibbia, bible
bicchiere (m.), glass
bicicletta, bicycle
bigliettario, conductor; book-
ing clerk
biglietto, ticket
biondo, blonde, fair
bisnonno, great grandfather
bisnonna, great grandmother
bisognare, to need, to want
bisogno, need
bocca, mouth
bocciare, to fail at an exam
boccone (#*•), mouthful
boia (m.), executioner
bollente, boiling
bollire, to boil
bombarda, bombard
bontà, goodness
borbottare, to mutter
bordo, board
borsa, purse, bag
borsetta, handbag
bosco, wood, forest
botte (/.), cask, barrel
bottega, shop, store
botteghino, box-office
bottiglia, bottle
bozza, draft, copy
braccio, arm
brano, extract
bravo, clever, skilful, honest
breve, brief
brezza, breeze
brillante, brilliant; witty
brillare, to glitter, to sparkle
brivido, shiver
brodo, broth, soup
brontolare, to grumble
brontolio, grumbling
bronzo, bronze
bruciare, to bum, to set on fire
brusco, sharp, abrupt
brutto, ugly
buca, hole
bucare, to perforate, to pierce
buccia, peel, skin
buco, hole
bufera, blizzard
buffo, funny
buffone (m.), jester, fool
bugia, lie
bugiardo, liar
buio, darkness
buono, good
bussare, to knock
buttare, to throw
caccia, hunt
cacciare, to hunt; to drive
away
cacciatore (w.), hunter
cadavere (m.)y corpse
cadere, to fall
caduta, fall
caffé (m.)y coffee
calamita, magnet
calcio, kick
caldo, heat; (adj.), warm, hot
calma, calm
calmare, to calm
calore (m.\ heat, warmth
calpestare, to trample on, to
tread upon
calza, stocking
calzatura, footwear
cambiamento, change
cambiare, to change
cambio, change
camera, bedroom
cameriere (m.), waiter
camicia, shirt
camminare, to walk
cammino, path, road
campagna, countryside
campanello, bell, doorbell
campo, field
camposanto, cemetery
cancello, gate
candela, candle
cane (#*.), dog
cannocchiale (m.), spy-glass
cantante, singer
cantare, to sing
cantica, poem
cantina, cellar
canzone (/.), song
capace, capable
capacità, ability, skill
capello, hair
capire, to understand
capitano, captain
capitare, to happen, to come to
cappella, chapel
cappello, hat
cappotto, coat
capra, goat
carattere (m.)> character
caratteristica, characteristic
carcere (m.)t prison, jail
carezza, caress
carezzare, to caress
carnefice (m.), executioner
caricare, to load
carico, load; loaded
caro, dear
carriera, career
carta, paper
casa, house, home
cascare, to fall
cascata, fall; waterfall
caso, case; per caso, by chance
cassa, box, case
cassetto, drawer
castagna, chestnut
castagno, chestnut-tree
catafalco, catafalque
catena, chain
cattivo, bad
causa, cause; a causa di, owing
to
cautela, caution
cava, quarry, pit
cavaliere (m.), rider
cavallo, horse
cavolo, cabbage
cedere, to yield, give in
celebre, renowned, famous
celeste, blue
cena, supper
Cenacolo, the Last Supper
cenare, to sup
cencio, rag
cenere (/.), ash
cenno, sign
censura, censure
censurare, to censure
centinaio, about hundred
cento, hundred
centro, centre
cercare, to look for, to seekcercare di, to try
certezza, certainty
certo, certain, sure
cervello, brain
cessare, to cease
cesta, cesto, basket
che, that, than; who, whom
chi, who, whom, he who
chiacchiera, gossip
chiacchierare, to gossip, to
chat
chiamare, to call
chiamarsi, to be called
chiamata, call
chiarezza, clearness
chiarire, to clarify
chiaro, clear
chiave (/.), key
chiedere, to ask
chiesa, church
chiesi, p. def. of chiedere
chiesto, p. part, of chiedere
chinarsi, to bow down
chirurgia, surgery
chissà, who knows !
chiudere, to close
chiuso, locked, closed
ciascuno, each, each one
cibo, food
cicogna, stork
cieco, blind
cielo, sky
cima, top
cimitero, cemetery
cinque, five
ciò, that, this, which, what
cioè, namely, that is
circa, about, nearly
circondare, to surround
circostante, surrounding
circostanza, circumstance
citare, to quote
città, town, city
cittadina, small town
ciuffo, tuft
civiltà, civilization
cliente (m•), client, customer
clima (m.), climate
coadiuvare, to help, assist
coda, queue, tail
cogliere, to gather
collaborare, to collaborate
collaborazione (/.), collabora-
tion
collega (m. and/.), colleague
collera, anger
collezione (/.), collection
collina, hill
collo, neck
colore (m.), colour
coloro, those
colpa, fault
colpevole, guilty
colpire, to hit, strike
coltivare, to cultivate
comandante (#*.), commanding
officer
comandare, to order, command
combattere, to fight
come, how, as, like
comico, funny; (m.n.), come-
dian
cominciare, to commence, to
begin
comitiva, company, party
commedia, play
commettere, to commit
commesso (-a), shop assistant;
p. part of commettere
commosso, affected, moved,
touched
commozione (/.), emotion, agi-
tation
commuovere, to move, to
touch
comodità, comfort
comodo, comfortable
compagno, companion
compiere, to accomplish
compiuto, accomplished
complicazione (/), complica-
tion
comporre, to compose
comportarsi, to behave
compose, p.def of comporre
compositore (m.)y composer
composto, composed
comprare, to buy
comprensivo, understanding
compromettere, compromise
comune, common
comunque, anyhow, however
con, with, by
concedere, to concede, to allow
concepire, to conceive, to ima-
gine
concesso, granted
concludere, to conclude
concluse, p. def of concludere
condanna, sentence, condemna-
tion
condannare, to sentence, to
condemn
condoglianza, condolence
conferenza, lecture
conferma, confirmation
confine (m.), border
confondere, to confuse
conforto, comfort, consolation
confusione (/.), confusion, dis-
order
congiurare, to plot, conspire
congratularsi (con), to con-
gratulate
coniglio, rabbit
conoscente (m. and/.), acquaint-
ance
conoscenza, knowledge
conoscere, to know
conquista, conquest
conquistare, to conquer
consegnare, to deliver
conseguenza, consequence
consenso, consent
conservare, to keep
consigliare, to advise
consigliere (m.), counsellor
consiglio, advice
consistere, to consist
consolare, to comfort
consumare, to wear out
contadino, peasant
contare, to count
contemporaneo, contemporary
contenere, to contain
contento, content, glad
continuare, to continue
continuo, continuous, lasting
conto, account, bill
contraccambiare, to recipro-
cate
contraddire, to contradict
contraddizione (/.), contradic-
tion
contrario, contrary
contrasto, contrast, opposition
contribuire, contribute
contro, against
controllare, to check, control
convincere, to convince
convivenza, living together
coperchio, cover, lid
coperta, cover, coverlet; blanket
coperto, covered
copia, copy
copiare, to copy
coprire, to cover
coraggio, courage
coraggioso, brave
corda, rope
cordiale, cordial; affectionate
coro, choir
corpo, body
correggere, to correct
corrente, current; («./.),draught,
current
correre, to run
corresse, p. def of correggere
corretto, correct
corridoio, corridor
corrompere, to corrupt, bribe
corrotto, corrupt (ed)
corruzione (/.), corruption
corsa, race, run
corte (/•), court; fare la corte,
to flirt
cortile (m.), courtyard
corto, brief, short
cosa, thing
cosciente, aware
coscienza, conscience
così, as, so, thus
cosicché, so that
costa, coast
costanza, steadiness, perse-
verance
costare, to cost
costituire, to constitute
costo, cost
costoso, costly
costretto,p. part. of costringere
costringere, to compel
costruire, to build, construct
costruzione (/.), building
costume (m.), custom; fancy
dress
creare, to create
credenza, belief; sideboard
credere, to believe, think
crepuscolo, dusk, twilight
crescere, to grow; to rise
cretino, idiot, stupid
critica, criticism
criticare, to criticize
croce (/,), cross
crociera, cruise
crollare, to fall in, collapse
crudele, cruel
crudeltà, cruelty
cucina, kitchen ; cooking
cucinare, to cook
cucire, to sew
cui, which, whom, whose
cultura, culture
cuocere, to cook, boil
cuore (m.)9 heart
cupidità, cupidity, greed
cupola, dome
cura, care, cure
curarsi, to take care of; to mind
curioso, curious
curva, bend
da, from, by, to
dagli, dai, dal, dalla, dalle,
from the; by the
dannato, damned
danneggiare, to damage
danno, damage, hurt
dannoso, damaging
dapprima, at first
dare, to give
data, date
dato, p. part of dare
dattilografare, to type
dattilografo (-a), typist
davanti, in front of
davvero, indeed, really
debito, debt
debole, weak
debolezza, weakness
decidere, to decide
decise, p. part, of decidere
decisione (/»), decision
deciso, decided
dedicarsi, to devote oneself
dedizione (/.), dedication
definire, to define
degli, of the
degno, worthy
dei, del, of the
delitto, crime
delizioso, delightful
8
della, delle, dello, of the
deludere, to disappoint
delusione (/.), disappointment
demolire, demolish
denaro, money
dente (#?.), tooth
dentro, inside
denunciare, to denounce
depresso, depressed
derivare, to derive
descrivere, to describe
desiderare, to wish, desire
desiderio, wish, desire
destinatario, addressee
destino, destiny, fate
destra, right
dettare, to dictate
detto (p. part• of dire), said;
called
di, of
dia, subj. of dare
dialogo, dialogue
diamante (m.)y diamond
diavolo, devil
dichiarare, to declare
dichiarazione (/.), statement
dietro, behind, back
difendere, to defend
difesa, defense
difetto, defect, fault
differenza, difference
difficile, difficult
difficoltà, difficulty
diffidenza, diffidence ; suspi-
cion
diffondere, to spread
diffuse, p. def of diffondere
diffuso, p. part, of diffondere
diffusione (/.)> diffusion
diga, dam, dyke
digerire, to digest
dignità, dignity
digrignare, to gnash, grind
dimenticanza, forgetfulness
dimenticare, to forget
diminuire, to diminish
dimostrare, to demonstrate, to
prove
dintorno, around
Dio, God
dipendere, to depend on
dipingere, to paint
dipinto, painting, picture; pain-
ted
dire, to say, to tell; modo di
dire, saying
direzione (/.), direction; man-
agement; office
dirigere, to direct
diritto, right; straight
disagio, uneasiness, discomfort
discesa, descent
discordia, discord
discorso, speech
discussione (/.), debate, discus-
sion
discutere, to discuss
disegnare, to draw
disegno, design, drawing
disfare, to undo, to demolish
disgrazia, accident, misfortune
disgraziato, unfortunate, un-
lucky (man)
disgustare, to disgust
disgusto, disgust
disinteresse (m.), unselfishness
disinvoltura, ease; coolness
disobbedire, to disobey
disperato, desperate
disperarsi, to lose hope, despair
disponibile, available
disposizione (/.), disposal; in-
clination
disprezzare, to despise
disprezzo, contempt, scorn
dissetarsi, to quench one's
thirst
disse, p. def. of dire
distaccarsi, to part
distacco, detachment
distratto, absent-minded
distrazione (/.), distraction
distribuire, to distribute
distruggere, to destroy
distruzione (/.), destruction
disturbare, to disturb
disturbo, trouble, annoyance
dito, fingerditta, firm
divenire, to become
diventare, to become
diverso, different
divertente, amusing
divertimento, amusement, en-
tertainment
divertire, to amuse, to entertain
dividere, to divide
divisione (/.), division
diviso (p. part, of dividere),
divided
dodici, twelve
dolce, sweet
dolcezza, sweetness
dolore (m.)y ache, grief, pain
doloroso, painful
domanda, question
domandare, to ask
domenica, Sunday
domestica, maid, servant
domestico, domestic; servant
dominare, to dominate, govern
dominatore (tn.)y ruler
dominazione (/.), domination,
rule
dominio, rule, domination
donna, woman, lady
dopo, after
doppio, double
dorato, golden
dormire, to sleep
dotto, learned
dottore (m.), doctor
dove, where
dovere, to have to; (w.m.), duty
drago, dragon
drammatico, dramatic
dubbio, doubt
dubbioso, doubtful
dubitare, to doubt
duca (m.)y duke
due, two
duemila, two thousand
dunque, consequently, then
duecento, two hundred
duecentocinquanta, two hun-
dred and fifty
duomo, cathedral
durante, during
durare, to last
durata, duration
duro, hard
e, ed, and
è, is
ebbene (adv\ well
eccellente, excellent
eccetto, except
eccezione (/.), exception
eccitamento, eccitazione (/.),
excitement
eccitare, to excite
ecco, here is
edificio, building
educare, to bring up
educato, brought up
educazione (/.), manners, up-
bringing
effetto, effect
efficace, effectual
egli, he
elegante, elegant, smart
elemento, element
elettricità, electricity
elevato, high
eliminare, eliminate
ella, she
emergere, to emerge, stand out
emigrare, to emigrate
emozionarsi, to get excited
emozione (/.), excitement
energia, energy
enorme, huge, enormous
entrambi, both
entrare, to go in, enter
entro, within
epidemia, epidemic
episodio, episode
eppure, and yet
equilibrio, balance
equipaggio, crew
erba, grass
ereditare, to inherit
eresia, heresy
eretico, heretic
eroe (m.), hero
eroismo, heroism
errore (m.)y error, mistake
esame (m.), examination
esaminare, to examine, to in-
vestigate
esattezza, accuracy
esatto, exact, precise
esausto, exhausted
esclamare, to exclaim
eseguire, to effect, execute
esempio, example, instance
esercito, army
esiliare, to exile
esiliato, exile
esilio, exile
esistenza, existence, life
esistere, to exist
esitare, to hesitate
esperimento, experiment; test;
trial
esperto, expert
esplorare, to explore
esporre, to expose
espose, p. def\ of esporre
espresse, p. def. of esprimere
espressione, (/.), expression
espresso, p. part of esprimere
esprimere, to express
essere, to be; («.), being
estendere, to extend, stretch
esterno, outside
estero, foreign; all'estero,
abroad
esule (m.), exile
età, age
eterno* eternal
evadere, to evade, to escape
evento, event
evidente, evident
evitare, to avoid
evviva, long live 1
fa, ago
fabbrica, factory
fabbricare, to make, to fabricate
fabbro, smith
faccenda, affair, matter, thing
faccia, face
facciata, fa9ade, front
facile, easy
facilità, ease
fallire, to fail, to be unsuccess-
ful
falso, false
fama, fame
fame (/.), hunger
famiglia, family
famoso, famous
fango, mud
fare, to do; to make
farina, flour
farmacia, chemist's shop
farmacista, chemist
fasciare, to bandage
fata, fairy
fatica, labour, toil
faticare, to work hard
fatto, fact; (p. part of fare)
fauno, faun
favore (m.), favour, kindness;
per favore, please
fazione (/>.), faction
febbre (/•), fever
fece, p. def of fare
fede (/.), faith
fedele, faithful
fedeltà, faithfulness
felice, happy
felicità, happiness
felicitazione (/.), congratula-
tion
fenomeno, phenomenon
ferire, to hurt
fermare, to stop
fermo, steady, still
feroce, fierce, cruel
ferocia, cruelty
ferro, iron
ferrovia, railway
fervore (im«), ardour, fervour
festa, feast, holiday
fiaba, fairy-tale
fiamma, flame
fianco, flank, side
fiasco, flask, fiasco ; fare fiasco,
to fail
fiato, breath
fico, fig
fidarsi, to rely, to trust
fiducia, confidence, trust
fieno, hay
fiera, fair
figlia, daughter
figlio, son
figura, figure, shape
fila, row, line, queue
filo, thread
filosofia, philosophy
finalmente, at last
finanziario, financial
finché, as long as; till, until
fine (/.), end; (m.)y aim
finestra, window
finezza, finesse
fingere, to pretend
finire, to finish
fino a, till, until
fiore (m.)y flower
fiorire, to flourish, flower
firma, signature
firmare, to sign
fìsica, physics
fissare, to stare
fitto, thick
fiume (m.)t river
focolare (m.)y fireplace
foglia, leaf
foglio, sheet of paper
folia, crowd
fondare, to found, to build
fondazione (/.), foundation
fondo, bottom; fondi, capital
fontana, fountain
forma, shape
formaggio, cheese
formare, to form, shape
forno, oven
forse, perhaps
forte (m.), fort; (adj.), strong,
hard
fortuna, luck
forza, power, strength
forzare, to compel, force
fosso, ditch
fotografia, photograph
fra, between, among, in (time)
frase (/.), phrase, sentence
fratellanza, brotherhood
fratello, brother
frattanto, in the meantime,
meanwhile
frattempo, meanwhile
freddo, cold
frequentare, to attend, frequent
fresco, cool
fretta, hurry; avere fretta, to
be in a hurry
fronte (/.), forehead; (///.), front
fruscio, rustle
frutta, fruit
frutto, fruit
fuggire, to flee
fulmine (m.), lightning
fumare, smoke
fumo, smoke
fune (/.), rope
funerale (m.), funeral
funzionare, to function, run
fuoco, lire
fuori, out, outside
furibondo, furioso, furious
futuro, future
gabbia, cage
gabinetto, toilet; cabinet
galeotto, convict
galleria, gallery
gallina, hen
gallo, cock
galoppare, to gallop
gamba, leg
gara, competition
garofano, carnation
gatto, cat
gelare, to freeze
gelato, ice-cream
gelosia, jealousy
geloso, jealous
generale, general
genere (m.), kind, gender, sort
generosità, generosity
generoso, generous
genio, genius
genitore (w.), parent
gente (/.), people
gentile, kind, polite
gentilezza, kindness
gentiluomo, gentleman
germogliare, to bud
gesta (/> />/.), deeds
gesto, gesture
gettare, to fling, to throw
ghiacciare, to freeze
ghiaccio, ice
ghiotto, greedy
già, already ; yes, of course
giacca, jacket
giacere, to lie down
giallo, yellow
giardino, garden
gigante, giant, gigantic
ginecologia, gynaecology
ginocchio, knee
giocare, to play
giocattolo, toy
gioco, game, play
gioia, joy
giornale (m.), newspaper
giornaliero, daily
giornalista (tn. and/.)> journalist
giornata, day
giorno, day
giovane (/.), young
giovanotto, young man
gioventù (/.), youth
girare, to turn, to travel; to go
about
giro, round, tour
girovago, rover, wanderer
gita, excursion, trip
giù, down
giudicare, to judge
giudice (m.), judge
giudizio, judgment, decision
giugno, June
giungere, to arrive, to get to
giunsi, p. def \ of giungere
giunto, p. part. of giungere
giuramento, oath
giurare, to swear
giusto, fair, just
gloria, glory
goccia, gocciola, drop
gocciolare, to drip
godere, to be happy, to enjoy
gola, throat
goloso, greedy
gomitolo, ball (of thread)
gomma, rubber
gonna, skirt
governare, to govern
governo, government
gradino, step
gradire, to accept; to find plea-
sant
gradito, agreeable, pleasant
grado, degree
grande, great, large
grandioso, grand
grappolo, bunch
grasso, fat, grease
gratitudine (/.), gratitude
grato, grateful, obliged
grattacielo, skyscraper
gratuito, free
grave, serious; (n.m.)> weight
gravità, gravity, seriousness
grazie, thanks
grazioso, pretty
gridare, to shout, to cry
grido, cry, shout, scream
grigio, grey
grillo, cricket
grinza, crease, wrinkle
grinzoso, creased, wrinkled
grosso, big, thick
grotta, cave, grotto
guadagnare, to gain, to earn
guadagno, gain, profit
guaio, trouble, accident
guanto, glove
guardare, to look at
guardia, guard
guarire, to recoverguastare, to ruin, spoil, break
guasto, p. part, of guastare;
(n.m.)y breakdown, damage
guerra, war
guida, guide
guidare, to drive, to lead
guscio, shell (of an egg)
gustare, to enjoy
gusto, flavour, taste
i, the
idea, idea
ideale, ideal
ideare, to imagine, to plan
identico, identical
ieri, yesterday
igiene, hygiene
ignorante, ignorant, rude
ignoranza, ignorance, rudeness
ignorare, to ignore
ignoto, unknown
illudere, to deceive
illuminare, to enlighten
illuminazione (/.), illumina-
tion, lighting
illusione (/.), illusion
illustre, famous
imbarazzo, embarrassment
imbarcare, to ship
imbrogliare, to cheat, to swindle
imitare, to imitate
immaginare, to imagine, to de-
vise
immagine (/.), image, picture
immediato, immediate
immobile, motionless, immo-
bile
impallidire, to turn pale
imparare, to learn
impaurire, to frighten
impaurirsi, to get frightened
impaziente, impatient
impazienza, impatience
impazzire, to go mad
impedire, to hinder, to prevent
impegno, engagement
impercettibile, imperceptible
impeto, impetuosity
impetuoso, impetuous
impianto, installation, plant
impiegato, clerk
impiego, job, position
imporre, to impose
importare, to import; to matter
importante, important
importanza, importance
imposto, p. part. of imporre
imprecare, to curse
impresa, enterprise
impressionare, to alarm, to
impress
imprevisto, unexpected
impronta, mark
improvvisamente, suddenly
improvvisare, to improvize
improvviso, sudden, unexpec-
ted; all'improvviso, sud-
denly
imprudente, imprudent
inaugurale, inaugural
incantevole, enchanting
incanto, charm
incapace, unable
incaricare, to entrust, to com-
mission
incarico, commission, task
incendiare, to set on fire
incendio, fire, blaze
incertezza, uncertainty
incerto, doubtful, uncertain
incidente (m.)> accident
incinta, pregnant
incitare, to incite
includere, to include
incominciare, to begin
incompiuto, unfinished
incompreso, misunderstood
incontentabile, insatiable, ex-
acting
incontrare, to meet
incontro, meeting
incoraggiare, to encourage
incosciente, foolish
incredibile, incredible
incredulità, incredulity
incrocio, crossing
incubo, nightmare
incuriosire, to make curious
incutere, to inspire ; to strike
indebolire, to weaken
indegno, unworthy
indescrivibile, indescribable
indesiderato, unwanted
indicare, to point out, to sliow,
to indicate
indicibile, inexpressible
indietro, behind
indimenticabile, unforgettable
indirizzare, to address
indirizzo, address
individuo, individual
indomani, next day
indovinare, to guess
indugiare, to linger, delay
indugio, delay
industria, industry
inesperto, inexperienced, un-
skilled
inesplorato, unexplored
inevitabile, inevitable
infamia, infamy, shame
infantile, childish
infanzia, childhood
infatti, in fact
infedele, faithless, false
infelice, unhappy
infelicità, unhappiness
infermità, illness
infermo, ill, sick
inferno, hell
infiammarsi, to become excited;
to catch fire
infilare, to slip on, string
influenzare, to affect
informare, to inform
informazione (/.), information
ingannare, to deceive
inganno, deceit, trick
ingegnere (m.), engineer
ingegno, genius, talent
ingenuo, ingenuous
ingiustizia, injustice
ingiusto, unfair
inglese, English
ingrato, ungrateful
ingrediente (m.), ingredient
ingresso, entrance
ingrossare, to swell, to rise
inimicizia, hostility
iniziale, initial
iniziare, to begin
inizio, beginning
innamorare, to charm
innamorarsi, to fall in love
inoffensibile, invulnerable
inoltre, besides
inondare, to flood
inondazione, flood
insegnamento, teaching
insegnante, teacher
insegnare, to teach
inseguimento, chase
inseguire, to chase
insieme, together
insinuarsi, to creep into
insistere, to insist
insopportabile, unbearable
insorgere, to rise up
insomma, in short ; after all
insormontabile, insurmount-
able
installare, to install
insuccesso, failure
intanto, meanwhile
intelligente, intelligent, clever
intelligenza, intelligence
intenzione (/.), intention
interessarsi, to take an interest
interesse (ni.), interest
interno, inside, inner, interior
intero, whole, entire
interrogare, to question
interrompere, to break off,
interrupt
intervista, interview
intorno, around
intraprendere, to undertake
intrattenere, to entertain
invadere, to invade
invece, instead
inventare, to invent
invenzione (/.), invention
inverno, winter
investire, to invest
inviare, to send
invidia, envy
invidiare, to envy
invincibile, invincible
invitare, to invite
invitato, guest
invito, invitation
io, I
Irlanda, Ireland
ironia, irony
ironico, ironical
irritare, to irritate
isola, island
ispezionare, to inspect
ispirare, to inspire
istante (m.), instant, moment
istinto, instinct
istruire, to instruct, teach
istruito, cultured
istruzione (/.), education
Italia, Italy
italiano, Italian
la, the
là, there
labbro, lip
laboratorio, work room, labora-
tory
lacrima, lagrima, tear
ladro, thief, burglar, robber
laggiù, down there
lamentarsi, to complain, to
mourn
lampada, lamp
lampeggiare, to flash
lampo, lightning
lana, wool
lapide (/,), tombstone
larghezza, width
largo, wide, broad, large
lasciare, to leave; to desert
lassù, up there
lato, side
latte (#?.), milk
latteo, milky
laurea, degree (academic)
lavare, to wash
lavorare, to work
lavoro, work
leccare, to lick
leccornia, delicacy
legame (m.)> bond, tie
legare, to tie
leggere, to read
leggero, light
legno, wood
lei, you, she, her
lente (/.), lens
lentezza, slowness
lento, slow
lepre, hare
lessi, p. def of leggere
lettera, letter
letto, p. part, of leggere; (n.) bed
lettura, reading
levare, to lift, raise
lezione (/.), lesson
liberare, to free, liberate
liberazione (/.), liberation
libero, free
libertà, freedom
libreria, bookshop
libro, book
linea, line
lineamento, feature
lingua, language, tongue
liscio, smooth
lite (/.), dispute, quarrel
litigare, to quarrel
litigio, quarrel
livello, level
lo, the; him, it
locale, local; (n.m.), room, place
lodare, to praise
lode (/,), praise
lontananza, distance
lontano, far, distant
loro, they, them, their mancare, to lack, to miss
lotta, fight, struggle mandare, to send
lottare, to fight mangiare, to eat
luccicare, to glitter manica, sleeve
luce (/.), light manico, handle
lucido, bright, clear maniera, manner
lui, he, him mano (/.), hand
luna, moon manoscritto, manuscript
lunghezza, length mansueto, gentle
lupo, wolf mantenere, to maintain
lungo, long; along marca, brand
luogo, place marcia, march
lusso, luxury marciapiede (/w.), pavement
marciare, to march
ma, but marcio, rotten
macchia, blot, spot, stain mare (m.), sea
macchiare, to stain, to soil marea, tide
macchina, engine, machine, marinaio, sailor
car marito, husband
madre (/«), mother marmo, marble
maestra, school mistress martedì, Tuesday
maestro, teacher, master martello, hammer
maggio, May marzo, March
maggioranza, majority maschera, mask
maggiore, bigger, elder, greater maschio, male
maglia, knitted garment massa, mass, pile
magro, thin; poor masso, big stone
mai, never, ever materia, subject, matter
maiale (0?.), pig, pork materiale (m.), material
malato, sick matrimonio, marriage, wed-
malattia, illness, disease ding
male, harm, evil; (adv.), badly mattina, mattino, morning
maledizione (/.), curse matto, crazy, mad
maligno, spiteful maturo, ripe
malinconia, melancholy, sad- media, average
ness medicina, medicine
malinconico, sad medico, doctor, physician
maltrattare, to ill-treat meglio, better
mamma, mummy melodia, melody
mancanza, lack melodioso, melodious
membro, member
meno, less
mente (/.), mind, intellect
mentre, while
menzogna, falsehood
meraviglia, astonishment ; won-
der
meravigliarsi, to be astonished
meraviglioso, marvellous, ama-
zing
mercante (m.)y merchant
mercato, market
merce (/.), goods
mercoledì, Wednesdaymeritare, to deserve
meschino, mean
mese (m.)f month
messo (p. part of mettere),
put, placed
mestiere (m.), profession, trade
metà, half
metano, methane
metallo, metal
metodo, method, way
metro, metre
mettere, to put
mettersi, to set oneself, to be-
gin ; to put on
mezzo, half; means
migliorare, to improve
migliore, better
mille, thousand
mimica, mimicry
minacciare, to threaten
minaccioso, threatening
miniera, mine
minuto, minute
miseria, poverty, distress
misura, measure, measurement
misurare, to measure
mittente (m. and/.), sender
mobile (m.), piece of furniture
mobilia, furniture
moda, fashion
modella, model
modo, manner, way
modificare, to change, to modi-
fy .
moglie (/.), wife
molteplice, manifold
molto, much; very
momento, moment
mondiale, world-wide
mondo, world
moneta, coin
montagna, mountain
monte (m.), mount
morbido, soft
mordere, to bite
morire, to die
mormorare, to murmur, whis-
per
mormorio, whisper
mortale, deadly
morte (/.), death
morto, dead
mossi, p. def of muovere
mosso, p. part of muovere
mostra, exhibition, show
mostrare, to show
mostro, monster
moto, motion; movement
movimento, movement
mucca, cow
mucchio, heap, pile
muffa, mould
muggito, mooing
mungere, to milk
muovere, to move
muoversi, to move
muro, wall
musica, music
musicista (#?.), musician
muto, dumb, silent
nacque, p. def. of nascere
nascere, to be born, to rise
nascita, birth
nascondere, to hide
nascosi, p. abs, of nascondere
nascosto, p. part o/nascondere
naso, nose
Natale, Christmas
nato, born
natura, nature
naturale, natural
naturalmente, naturally
naufragare, to be shipwrecked
naufragio, shipwreck
nave (/.), ship
navigazione (/•), navigation
nazionale, national
nazione (/.), nation
ne, of it, of them
né . . . né, neither . . . nor
nebbia, fog
nebulosa, nebula, star-cluster
necessario, necessary
necessità, necessity
negare, to deny
negli, in the
negozio, shop
nei, nel, nello, nella, nelle, in
the
nemico, enemy
nemmeno, not even
nero, black
nervo, nerve
nervoso, nervous
nessuno, nobody, no one ; no
neve (/.), snow
nevicare, to snow
nido, nest
niente, nothing
nipote (m. and /.), nephew,
niece;grandson,grand-daughter
nobile, noble
nobilitare, to ennoble
nodo, knot
noia, boredom
noioso, boring
nome (01.), name
nominare, to name; to appoint
non, not
nonna, grandmother
nonno, grandfather
nonostante, in spite of
nord, north
norma, rule
nostalgia, home-sickness
nostro, our, ours
nota, note
notaio, notary
notare, to notice
notevole, considerable
notizia, news
noto, famous
nottata, night
notte (/.)> night
notturno, nocturnal
nove, nine
novità, novelty, news
nozione (/.), notion
nube (/.), cloud
nudo, naked, bare; nude
nulla, nothing
numero, number
numeroso, numerous
nuocere, to be harmful, to harm
nuotare, to swim
nuovo, new; di nuovo, again
nutrire, to feed
nuvola, cloud
nuvoloso, cloudy
o, or
obbligare, to compel, to force
obbligo, duty, obligation
obiettare, to object
obiettivo, objective
obiezione (/.), objection
occasione (/.), chance, occasion
occhiali, glasses, spectacles
occhiata, glance
occhio, eye
occorrere, to need, want
occupare, to occupy
occupato, busy, occupied
oceano, ocean
oculista (*«.), eye-specialist,
oculist
odiare, to hate
odio, hate
odioso, hateful
odorare, to smell, to scent
odore (m.), odour, scent, smell
odoroso, scented, fragrant
offendere, to offend, to hurt
offendersi, to take offence
offerta, offer
offerto, offered
offesa, offence
officina, workshop
offrire, to offer
oggetto, object
oggi, today
ogni, every, each
ognuno, each, everyone
olio, oil
oltraggiare, to insult, outrage
oltraggio, insult, outrage
oltre, beyond, further
oltrepassare, to exceed, surpass
ombra, shadow, shade
ombrello, umbrella
onda, wave
ondulato, wavy
onestà, honesty
onesto, honest
onorare, to honour
onore (m.)y honour
onorificenza, honour; title
opera, work; opera
operaio, workman
operare, to act, operate
opinione (/.), opinion
opportunità, opportunity
opportuno, opportune
opposto, contrary, opposite
oppresso, oppressed
oppressore (m.), oppressor
opprimere, to oppress
oppure, or
opuscolo, leaflet, pamphlet
ora, hour; now; time
orario, time-table
ordinare, to order
ordinato, tidy; ordered
ordine (/«.), order
organizzare, to organize
orgoglio, pride
orgoglioso, proud
originale, original
origine (/.), origin
orizzonte (m.), horizon
ormai, by now
ornare, to adorn
oro, gold
orologio, clock, watch
orrendo, horrible, dreadful
orrore (mJ)> horror
osare, to dare
oscurità, darkness
oscuro, dark
ospitale, hospitable
ospitalità, hospitality
ospitare, to give hospitality
ospite (m. and/.), guest
osservare, to observe
osservazione (/•), observation,
remark
ossessionare, to obsess
ossessione (/.), haunting fear
osso, bone
ostacolare, to hinder
ostacolo, obstacle
ostentare, to show off
ostetricia, obstetrics
ostile, hostile
ostinarsi, to insist, persist
ostinazione (/.), obstinacy
ottanta, eighty
ottenere, to obtain
ottico, optician
ottimismo, optimism
ottimo, best; excellent
otto, eight
ovunque, everywhere
ovvio, obvious
ozio, idleness, leisure
ozioso, idle, indolent
pacchetto, packet
pacco, package, parcel
pace (/.), peace
padella, frying-pan
padre (m,), father
padronanza, mastery, command
padrona, landlady; mistress
padrone (m.), master, owner
paesaggio, landscape; scenery
paese (m.)y country; village
pagamento, payment
pagare, to pay
pagina, page
paglia, straw
paio, pair, couple; (pi./.) paia
paiolo, pail
palazzo, palace
palla, ball
pallido, pale
palo, pole
palpitare, to throb
palpito, beat, throb
palude (/.), marsh
pancia, belly
pane (m.)> bread
paniere (m.)y basket
pànico, panic
pantaloni, trousers
papa (m.)y pope
paradiso, heaven, paradise
paragonare, to compare
paragone (m.)y comparison
parco, park
parcheggiare, to park
parecchio, a good deal of; a lot
parente (m. and /.), relative
parere, to seem, to appear; (n.
m.), opinion
parete (/.), wall
parlare, to speak
parola, word
parsimonia, frugality
parte (/.), part; party; place
partecipare, to participate
partenza, departure
particolare, particular, detail
partire, to depart, leave
partito, party
parto, childbirth
partorire, to give birth
pascolo, pasture
passaggio, passage, crossing
passante (m. and /.), passer-by
passatempo, hobby, pastime
passeggero (m.), passenger, tra-
veller; (adj.), passing, transi-
tory
passeggiare, to go for a walk
passeggiata, walk
passione (/.), passion
passo, step, passage
pasta, paste, cake, dough
patire, to endure, suffer
patria, native land
patrono, patron, protector
patto, pact, agreement
paura, fear
pausa, pause
pavimento, floor
paziente, patient
pazienza, patience
pazzia, folly, madness
pazzo, mad, insane
peccato, sin ; che peccato !
what a pity
pece (/.), pitch
pecora, sheep
pedalare, to pedal, to cycle
peggio, worse
peggiorare, to make worse; to
grow worse
peggiore, worse
pelle (/.), skin
pelo, fur, hair
peloso, hairy
pena, pain, punishment; valere
la pena, to be worth while
pendente, leaning
pendenza, incline, slope
pendere, to lean
penetrare, to penetrate
penna, pen; feather
pennello, brush, paint-brush
pensare, to think
pensiero, thought
pensieroso, pensive, thoughtful
pensione (/.), boarding house;
pension
pensoso, pensive
pentirsi, to regret, to repent
pentola, pot, saucepan
per, for; by; through
perché, why, because
perciò, therefore; thus
perdere, to lose, miss
perdita, loss
perdonare, to forgive
perdono, forgiveness
perfetto, perfect
perfezionare, to improve, per-
fect
perfezione (/.), perfection
perfino, even
pericolo, danger
pericoloso, dangerous
permanenza, stay
permesso, leave, permission ;
allowed
permettere, to allow, permit
permise, p. def. of permettere
però, but, however
perse,p. def. of perdere
persino, even
perso, lost
persona, person
personaggio, character
personale, personal; (n.m.) staff
persuadere, to convìnce, per-
suade
pesante, heavy
pesare, to weigh; to be heavy
pescare, to fish
pesce (m.), fish
peso, load, weight
pestare, to trample on
pettegolezzo, gossip, gossiper
petto, breast, chest
pezzetto, little bit
pezzo, piece; (adv.), a while
piacere, to like, to please
piacere (0?.), pleasure
piacevole, nice, pleasant
pianeta (m.), planet
piangere, to cry, weep
piano, slowly
piano, floor
pianta, plant, tree
piantare, to plant
pianterreno, ground floor
pianura, plain
piatto, dish, plate
piazza, square
picchiare, to beat, strike,
knock
piccione («.), pigeon
piccolezza,smallness; insignifi-
cance
piccolo, small
piede (m.), foot
piegare, to bend, fold
piena, flood
pieno, full
pietà, pity, piety
pietra, stone
pigiare, to crush, press
pigliare, to take
pignolo, fussy
pilotare, to pilot, drive
pino, pine
pioggia, rain
pioniere (m.)t pioneer
piovere, to rain
piovigginare, to drizzle
piroscafo, steamer
pistola, gun, pistol
pittore (m.)y painter
pittura, painting
più, more
piuttosto, rather
placarsi, to subside
platea, stalls and pit
po', poco, little
podere (m.), farm
poesia, poetry
poeta (m.), poet
poggiare, to lean
poi, afterwards, then
poiché, as, for, since
polacco, Polish; Pole
polemica, controversy
polenta, maize meal
politica, politics
polizia, police
poliziotto, policeman
polmone (m.)> lung
polvere (/.), dust
pomeriggio, afternoon
ponte (m.\ bridge; deck
popolare, popular
popolazione (/.), population
popolo, people
porco, pork, swine
porgere, to hand, give
porre, to lay, place, put
porta, door
portamento, bearing
portare, to carry, bring; to wear
portiere (m.), door-keeper
portineria, porter's lodge
porto, port, harbour
portone (m.), front door
posare, to lay, place, put
posizione (/.), position, situation
possedere, to own, possess
possibile, possible
possibilità, possibility
posta, mail, post
posto, place
potente, powerful
potenza, power
potere, to be able; (n.m.), power
povero, poor
povertà, poverty
pranzo, lunch, dinner
prato, meadow
precauzione (/.), precaution
precedente, previous
precipitarsi, to rush
precisione (/.), precision, accu-
racy
preciso, precise
precoce, precocious
preconcetto, prejudice
precursore (m.), precursor
preferenza, preference
preferire, to prefer
pregare, to pray, to beg
preghiera, prayer
premiare, to reward
premio, prize, reward
prendere, to take
prenotare, to book
prenotazione (/.), booking
preoccupare, to worry
preoccupato, worried
preoccupazione (/.), preoccu-
pation
preparare, to prepare
prescrivere, prescribe
presentare, to present
presentarsi, to appear
presente, present
prese, p. def of prendere
presenza, presence
preso, p. part. of prendere
prestito, loan
presto, quick, early, poon
prete, priest
pretendere, to claim
prevedere, to foresee
prezioso, precious
prezzo, price
previsione (/.), expectation
prima, before, earlier
primavera, spring
primo, first
primogenito, first-born
principale, main, chief
principe (m.)y prince
principio, beginning
privare, to deprive
probabile, likely
probabilità, chance
procedere, to proceed
processare, to prosecute
processo, process; trial
prodotto, product
produrre, to produce
professare, to profess
profeta (m.), prophet
profondità, deepness, depth
profondo, deep, profound
progettare, to plan
proibire, to forbid
promessa, promise
promesso, promised
promettere, to promise
pronto, ready
proporre, to propose
proposta, proposal
proposito, purpose
proprietà, estate, property
proprio, exactly, just
proseguire, to continue
prossimo, next
proteggere, to protect
protestare, to protest
protettore (m.), protector, patron
protezione (/.), patronage
prova, test, proof
provare, to try, to test; to feel
provincia, province
provocare, to cause
provvedimento, measure
prudenza, prudence
pubblicare, to publish
pubblicazione (/.), issue
pubblico, public
pulire, to clean
pulizia, cleanliness
punire, to punish
punizione (/.), punishment
punta, point, end
puntare, to point
punteggiato, dotted
punto, point, dot
puntuale, punctual
purché, provided (that)
pure, also
puro, pure
purtroppo, unfortunately
puzzare, to smell bad, to stink
puzzo, stink
puzzolente, stinking
quadro, picture
qualche, some, any
qualcosa, something
qualcuno, somebody, anybody
quale, which, what
qualsiasi, any, whatever
qualunque, any, whatever
quando, when
quanto, how much; as much as
quasi, almost
quattro, four
quattordici, fourteen
quel, quella, quello, that
quei, quelle, quegli, those
questo, this
qui, here
quindi, therefore
rabbia, anger, fury
rabbrividire, to shiver, shudder
raccogliere, to gather, to pick
raccolse, p. def. of raccogliere
raccolto, p. part. of raccogliere
raccomandare, to recommend
raccomandarsi, to implore
raccontare, to relate, to tell
racconto, story, tale
radio, wireless; radio
rado, sparse; di rado, seldom
raffreddare, to cool
raffreddore, cold
ragazza, girl
ragazzo, boy
raggio, ray
raggiungere, to reach, arrive
ragione (/,), reason
ragionevole, reasonable
rallegrare, to cheer
rallegrarsi, to rejoice, con-
gratulate
rallentare, to slow down
ramo, branch
rancore (m.), grudge; bitterness
rapidamente, rapidly
rapido, fast, quick
rappresentante («.), repre-
sentative
rappresentare, to represent; to
perform
rappresentazione (/.), per-
formance
raro, rare
rassegnarsi, to resign oneself
rassomigliare, to resemble
razza, race
re (ro.), king
reagire, to react
reale, real; royal
realizzare, to realize, to carry
out
realtà, reality, in realtà, really
reazione (/.), reaction
recarsi, to go
recente, recent
recitare, to act, to recite
redditizio, profitable
regalare, to make a present
regalo, present
regina, queen
regola, rule
regolarmente, regularly
relazione (/.), report
rendere, to make, render
rendersi conto, to realize
respirare, to breathe
respiro, breath
responsabile, responsible
restare, to remain, stay
restituire, to return, to give
back
resto, change; del resto, be-
sides
rete (/.), net
revocare, to revoke
ribellarsi, to rebel
ribelle, rebel
ricambiare, to reciprocate
ricchezza, riches
ricco, rich
ricerca, research
ricetta, prescription; recipe
ricevere, to receive
ricevimento, reception, party
ricevuta, receipt
richiamo, call
richiesta, request
riconoscere, to recognize
riconoscenza, gratitude
riconoscimento, recognition
ricordare, to remember
ricordo, recollection; souvenir
ridere, to laugh
ridurre, to reduce
rifiutare, to refuse
rigagnolo, rivulet
riguardo, consideration
rimandare, to postpone; to
send back
rimanere, to remain
rimase, p. def. of rimanere
rimasto, p. part. of rimanere
rimedio, cure, remedy
rimpiangere, to regret
rimproverare, to reproach
rimprovero, rebuke, reproach
ringraziamenti, thanks
ringraziare, to thank
rinnegare, to deny
riparare, to repair
riparo, shelter
ripetere, to repeat
ripido, steep
riportare, to report
riposarsi, to rest
riposo, rest
risata, laughter
riscaldare, to heat
rischiare, to risk
risollevarsi, to raise again
risolvere, to resolve
risparmiare, to save up
rispettare, to respect
rispetto, respect
rispondere, to reply, answer
risposi, p. abs. of rispondere
risposta, reply
risposto, p. part of rispondere
risveglio, awakening
ritardare, to delay
ritardo, delay; in ritardo,
late
ritirare, to withdraw, to retire
ritirata, retreat
ritornare, to return
ritorno, return
ritratto, portrait
riunirsi, to meet
riuscire, to succeed
rivelare, to reveal
riva, bank
rivista, magazine
rivolgersi, to apply to, to turn
to
roba, things
rocca, fortress
roccia, rock
rodere, to gnaw, nibble
romanzo, novel
rompere, to break
rondine (/.), swallow
rosa, rose; pink
rosicchiare, to eat, to gnawrosso, red
rotolare, to roll
rotondo, round
rotto, broken
rovina, ruin
rovinare, to ruin
rubare, to steal
rudere (m.)> ruin
ruga, wrinkle
rugoso, wrinkled
rumore (tn.)f noise
rumoroso, noisy
ruppe, p. def of rompere
ruscello, stream
rustico, rustic
ruvido, rough
sabato, Saturday
sabbia, sand
sacco, bag, sack
sacrificarsi, to sacrifice oneself
sacrificio, sacrifice
saggezza, wisdom
saggio, wise
sala, hall, room
salare, to salt
sale (m.)t salt
salire, to go up, to climb
salita, slope, rise
salpare, to sail
salsa, sause
salsiccia, sausage
saltare, to jump
salto, jump
salutare, to greet
salute (/.), health
saluto, greeting
salvare, to save, to rescue
salvataggio, rescue
salvezza, safety
salvo, safe
sangue (m.)t blood
sano, healthy, sound
sapere, to know; (n.m.), know-
ledge
sapienza, knowledge
sapone (/».), soap
sapore (m.), taste
saporito, delicious, tasty
sasso, stone
sazio, full
sbagliare, to mistake
sbarazzarsi, to get rid of
sbigottimento, dismay
sbigottire, to dismay, terrify
sbocciare, to blossom
sbranare, to tear to pieces
scacciare, to drive out
scadenza, expiration
scala, staircase; ladder
scaldare, to warm
scalino, step
scalpello, chisel
scalzo, barefoot
scambiare, to exchange
scappare, to escape, run away
scaricare, to unload
scarpa, shoe
scatenare, to unchain
scatola, box
6catto, sudden movement; di
scatto, suddenly
scavare, to dig
scegliere, to choose
scelta, choice
scelto, chosen
scena, scene
scendere, to come down, to
descend
scese, p. def of scendere
sceso, p. part of scendere
scherzare, to joke
scherzo, joke, trick
schiarire, to get clear
schiacciare, to crush
schiavo, slave
schiena, back
schifo, disgust
schiuma, foam, froth
sci, ski
sciagura, disaster, misfortune
scientifico, scientific
scienza, science
scienziato, scientist
sciocco, fool; tasteless
sciogliere, to untie
sciolsi, p. def of sciogliere
sciolto {p. part of sciogliere),
untied; loose
scivolare, to slip
scoglio, reef, rock
scolpire, to sculpture, chisel,
engrave
scommettere, to bet
scommessa, bet
scomodo, uncomfortable
scomparire, to vanish, dis-
appear
sconosciuto, unknown
scoperta, discovery
scoperto, open; discovered
scopo, aim, purpose
scoprire, to discover, find out
scordare, to forget
scorgere, to discern
scorrere, to flow
scozzese, Scot; Scottish
scricchiolio, creaking
scritto, written
scrittore (m.), writer
scrittura, writing
scrivere, to write
scrosciante, roaring
scultore (m.), sculptor
scultura, sculpture
scuola, school
scuro, dark
scusarsi, to apologize
sdegno, disdain
sdegnoso, disdainful
sdraiarsi, to lie down
se, if
sé, oneself, himself, herself
sebbene, although
seccatura, trouble, nuisance
secco, dry
secolo, century
secondo, second; according to
sedere, to sit; (w.wi.), bottom
sedile (#*.), seat
sedia, chair
seduta, sitting
seggiola, chair
segno, sign, mark
segreto, secret
seguente, following
seguire, to follow
seguito, in seguito, later on;
in seguito a, owing to
sei, six
selva, wood, forest
selvatico, wild
sembrare, to seem
seme (m.), seed
semplice, simple ; natural
semplicità, simplicity
sempre, always
sensazione (/.), sensation, ex-
citement
sensibile, sensitive
sensibilità, sensitiveness
senso, sense
sentenza, decree, decision
sentiero, footpath
sentimento, feeling, sentiment
sentire, to hear, to feel
sentirsi, to feel
senza, without
separare, to part, to divide
sepoltura, burial
seppellire, to bury
sera, evening
serata, evening
serbare, to preserve
sereno, calm, cloudless
serio, earnest, serious; sul
serio, seriously
servigio, service
servire, to serve
servirsi, to use; to help oneself
servitore (m.)% servant
servizio, service; set
sessanta, sixty
seta, silk
sete (/.), thirst
sette, seven
settecento, seven hundred
settimana, week
severo, severe, strict
sezionare, to dissect
sfida, challenge
sfiducia, distrust
sfinito, worn out
sfondare, to break down
sfondo, background
sfortuna, bad luck
sfortunato, unlucky
sforzo, attempt, effort
sfuggire, to escape
sgomento, alarm, fright
sgradevole, disagreeable
sguardo, look, glance
si, yes
sia • • • che, whether . . . or
sibilo, hiss
siccome, as
sicurezza, certainty
sicuro, certain; safe
siepe (/.), hedge
significare, to mean
significato, meaning, sense
signora, lady; madam, Mrs
signore, gentleman, sir, Mr;
master
signorina, young lady, Miss
silenzio, silence
silenzioso, quiet, silent
simile, alike; fellow-creature
simpatia, liking, sympathy
simpatico, agreeable, nice
sinceramente, sincerely
sincerità, sincerity
sincero, sincere
sindaco, Mayor
sinistra, left
sino, until
sistema (#z.), system
sistemare, to arrange, settle
situazione (/.), situation
slanciarsi, to rush on
sleale, disloyal
slealtà, disloyalty
slegare, to untie
smarrire, to lose
smettere, to give up, to stop
smise, p. def. of smettere
smesso, />. part of smettere
smontare, to dismount
soccorrere, to help
soccorso, help
sociale, social
società, society
soddisfacente, satisfactory
soddisfare, to satisfy
soddisfazione (/.), satisfaction
sofferenza, suffering
soffiare, to blow
soffitta, attic
soffocare, to choke
soffrire, to suffer
soggiorno, stay, sojourn
sognare, to dream
sogno, dream
soldato, soldier
soldo, money
sole (m.), sun
solitario, solitary, lonely
solito, usual; di solito, as usual
sollecitare, to hasten
sollevare, to lift
sollievo, comfort, relief
solo, alone; only
somigliare, to resemble
somma, sum, tirare le somme
to sum up
sommesso, low
sonno, sleep
sopportare, to bear, to endure
sopra, above, on
sopraffare, to overcome
soprattutto, above all
sordità, deafness
sordo, deaf
sorella, sister
sorgere, to rise, to stand up
sorprendere, to surprise
sorprendersi, to be surprised
sorpresa, surprise
sorridere, to smile
sorrise, />. def. of sorridere
sorriso, smile; p. part, of sorri-
dere
sorse, p. def of sorgere
sorta, kind, sort
sorvegliare, to watch over
sospendere, to interrupt
sospettare, to suspect
sospettoso, suspicious
sospeso, interrupted
sospirare, to sigh
sospiro, sigh
sosta, rest, pause
sostegno, support
sostenere, to bear, to maintain
sostituire, to replace
sotterrare, to bury
sottile, subtle, thin
sotto, under, beneath
sottomettere, to conquer
spalla, shoulder, back
sparare, to shoot, fire
spaventare, to frighten
spaventarsi, to be frightened
spavento, fright
spazio, space
spazzare, to sweep
specie (/.), sort, kind
spedire, to send
spellare, to skin
spendere, to spend
speranza, hope
sperare, to hope
spesa, expense
speso (p. part, of spendere),
spent
spesso, often
spettatore ([m.), spectator
spettrale, ghostly
spezzare, to break
spiacente, sorry
spiacevole, unpleasant
spiaggia, seashore, beach
spiegare, to explain
spingere, to push
spinto, p. part* of spingere
spirito, wit, spirit, ghost
spiritoso, witty
splendere, to shine
splendore (m.)t splendour
spogliare, to strip
spogliarsi, to undress
sporcare, to dirty
sporco, dirty
sportello, door (of a carriage);
window (of booking office)
sposare, to marry
spossatezza, fatigue
spostare, to displace
squadriglia, squadron
squarciare, to tear, to split
squisito, exquisite
stabilire, to establish
staccare, to detach, remove
stagione (/.), season
stalla, cowshed, stable
stampa, press, print
stampare, to print
stancare, to tire
stanchezza, tiredness
stanco, tired
stanza, room
stare, to stay
Stato, State
stato, p. part, of stare and
essere
statua, statue
statura, height, stature
stazione (/.), station
stella, star
stesso, same, self
stile (m.), style
stima, esteem
stimare, to value, to esteem
storia, history, story
storpiare, to cripple, to mangle
strada, road, street, way
straniero, foreigner; (adj.), fo-
reign
strano, strange, odd
strappare, to tear
straripare, to overflow
straziante, distressingstrega, witch
strepito, uproar
strepitoso, striking
stretto, narrow, tight
stringere, to grasp, tighten
strumento, instrument
struttura, structure
studente (m. and /•), student
studiare, to study
studio, study, studio
stupefatto, astonished
stupendo, splendid
stupido, stupid
stupirsi, to be surprised
su, on, up
subire, to undergo
subito, at once
succedere, to happen
successo, success; p. part. of
succedere
sudare, to perspire, sweat
sudicio, filth, filthy
suggerire, to suggest
suggestionare, to impress
suggestionabile, impression-
able
sugo, sauce, gravy
suo, his, hers, your(s)
suolo, ground, soil
suonare, to play (an instrument) ;
to ring
suono, sound
suora, nun
superare, to excel, surpass
superbo, proud
superfìcie (/.), surface
superiore, superior
superstite (m. and /.), survivor
supporre, to suppose
suscitare, to rouse
sussultare, to start, jump
sussulto, start
svantaggio, disadvantage
svegliare, to wake (up)
sventura, misfortune
sviluppare, to develop
sviluppo, development
svolgere, to unfold
svolgimento, development
tacere, to be silent
tagliare, to cut
tale, such
talento, talent
tana, den; hole
tanto, much, so much
tardare, to be late
tardi, late
tassa, tax
tavola, table, board
tavolino, small table
tazza, cup
té, tea
teatro, theatre
telefonare, to telephone
telefono, telephone
temere, to fear
tempesta, storm
tempo, time, weather
temporale (m.), storm
tenace, tenacious
tenere, to keep
tenerezza, tenderness
tenero, tender
tentare, to attempt, to try
tentativo, attempt
teoria, theory
terminare, to finish, end
termine (m.), end
terra, earth, ground
terremoto, earthquake
terrore, terror
terzo, third
tesi (/.), thesis
tesoro, treasure
testa, head
testamento, testament
tetto, roof
timidezza, shyness
timido, shy
timore (m.), fear
tipico, typical
tirannide (/.), tyranny
tirare, to pull; to throw
titolo, title
toccare, to touch
togliere, to take away
togliersi, to take off
tomba, tomb, grave
tonante, thundering
tonfo, thump, fall
topo, mouse
tormentare, to worry, torment
tornare, to return
torre (/,)> tower
torto, wrong
tra, among, between, in
traballante, staggering
traboccare, to overflow
tracciare, to outline
tradire, to betray
tradurre, to translate
tragitto, trip
trama, plot
tramontare, to set
tramonto, sunset
tranquillamente, calmly,
quietly
trappola, trap
trarre, to draw
trascinare, to drag
trascorrere, to pass, to spend
(time)
trascorso,/), part, of trascorrer
trascurare, to neglect
traslocare, to remove
trasloco, removal
trasportare, to transport
trasporto, transport
trattamento, treatment, recep-
tion
trattare, to treat; to deal with
trattarsi, to be a question of
trattenere, to hold back
tratto; ad un tratto, suddenly
travolgere, to sweep away
treccia, plait
tremare, to tremble
tremendo, terrible, dreadful
treno, train
trentenne, thirty years old
trionfare, to be triumphant
trionfo, triumph
triste, sad
tristezza, sadness
troncare, to break off
tronco, trunk
troppo, too, too much
trota, trout
trovare, to find
tulipano, tulip
tuonare, to thunder
tuono, thunder
turbare, to trouble
turno, turn
tuttavia, however
tutto, all, whole
ubbidire, to obey
ubriacarsi, to get drunk
ubriaco, drunk
ubriacone, drunkard
uccello, bird
uccidere, to kill
ucciso (p. def. of uccidere),
killed
udire, to hear
udito, hearing
ufficiale, official; officer
ufficio, office
uguaglianza, equality
uguale, equal
ultimo, last
umanità, humanity
umano, human
umido, damp
umile, humble
umiliazione (/,), humiliation
umore (m.), humour, mood
umorismo, humour
unanime, unanimous
unico, unique, only
unificazione (/.), unification
unire, to unite, join
unità, unity
universale, universal
università, university
universo, universe
uno, one
uomo, man
uovo, egg
uragano, hurricane
urlare, to shout, howl
urlo, shout, howl
urtare, to stumble upon; to
hit
usanza, custom
usare, to use
uscire, to go out
uscita, way out
utile, useful
utilità, use, usefulness
utilizzare, to make use of
uva, grapes
vacanza, holiday
vacca, cow
vagabondaggio, wandering
vagabondare, to roam, wan-
der
vagare, to wander
vaglia, money order
vagone (m.\ truck, wagon
valere, to be worth
valore (m.), value
vantaggio, advantage
vaporoso, hazy
variare, to vary, change
varietà, variety
vario, various, different
vaso, vase
vecchiaia, old age
vecchio, old; old man
vedere, to see
veduta, sight, view
veglia, wake, watch
vegliare, to sit up
veleno, poison
velenoso, poisonous
veloce, quick, swift
velocemente, quickly
velocità, speed
vena, vein
vendere, to sell
vendita, sale
vendetta, revenge
venditore (m.), seller
vendicarsi, to take revenge
venire, to come
ventesimo, twentieth
venti, twenty
vento, wind; tira vento, it is
windy
verde, green
vergogna, disgrace, shame
verificare, to check, verify
verità, truth
verme (m.), worm
vero, true; truth
versare, to pour
verso, towards; verse
vestire, to dress
vestito, dress, suit
vetrina, shopwindow
vetro, glass
vetta, summit
via, way
viaggio, journey
viaggiare, to travel
vicenda; a vicenda, in turn
vicinanza, proximity
vicinato, neighbourhood
vicino, near; neighbour
vicolo, alley
vide, p. def. of vedere
vietare, to forbid
vigna, vigneto, vineyard
vile, coward
vincere, to win
vincolo, bond, tie
vino, wine
vinto, p. part. of vincere
violento, violent
violenza, violence
viso, face
vista, view, sight
visto, seen
visse, p. def of vivere
vissuto, p. part. of vivere
vita, life
vite (/•), vine
vitello, calf
vitto, food
vittoria, victory
vivace, lively
vivere, to live
vivo, alive
voce (/.), voice
voglia, wish, desire
voi, you
volare, to fly
volentieri, willingly
volere, to want, wish
volgare, vulgar
volli,/>. def o/volere
volo, flight
volontà, will
volta, time; turn
voltarsi, to turn
volto, face
vostro, your, yours
votare, to vote
vuotare, to empty
vuoto, empty; vacuum
zampa, zampina, paw
zia, aunt
zio, uncle
zitto, silent
zucchero, sugar
zuppa, soup
zuppiera, soup bowl