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DIVERTENTI 
STORIE ITALIANE 
by 
LEONORA FABBRI 
H A R R A P LONDON 
First published in Great Britain 1968 
by GEORGE G . HARRAP & C o . LTD 
182-184 High Holbom, London WC1V 7AX 
Reprinted: 1973; 1974 
© Leonora Fabbri Tacchi 1968 
AI! rights reserved. No part of this 
publication may be reproduced in any 
form or by any means without the prior 
permission of George G. Harrap & Co. Ltd 
ISBN 0 245 59279 2 
Printed and bound in Great Britain by 
REDWOOD BURN LIMITED 
Trowbridge & Esher 
PREFACE 
My purpose in writing this book was to provide easy, useful 
and interesting reading in Italian. 
At the same time I have attempted in the third section a diffi-
cult task: that of giving a profile of certain famous Italians 
through short anecdotes. Among the many stories which exist, 
some true and some perhaps untrue, I have selected those 
which throw the most light on the character of the man. If I 
succeed in creating in the reader a desire to learn more about 
these great men, whose achievement belongs not only to Italy, 
but to the world in general, my aim will be fulfilled. 
I would like to express my thanks to Mrs. Sarah Gibson for 
her assistance. 
Leonora Fabbri 
CONTENTS 
1. STORIELLE UMORISTICHE page 
Il barista pignolo 11 
Pierino 12 
In negozio 12 
Il vino e Vinsonnia 13 
Il vino e la sordità 13 
Studente suggestionabile 14 
In crociera 14 
Al cinema 15 
Ancora Pierino 16 
Ragazzi moderni 17 
Svantaggi dei grattacieli 17 
Il vino 18 
Scena western 19 
DalVindovina 20 
La preghiera di Pierino 20 
Vesperimento 21 
La vita 21 
La lotta 22 
Gli occhiali 22 
2. PROVERBI ILLUSTRATI E MODI DI DIRE 25 
Fra i due litiganti il terzo gode 27 
Chi trova un amico trova un tesoro 27 
Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio 27 
Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire 28 
Non tutto il male vien per nuocere 29 
La goccia che fa traboccare il vaso 30 
Arma a doppio taglio 31 
Salvare capra e cavoli 32 
Volli, sempre volli, fortissimamente volli 33 
L'uovo di Colombo 33 
Fare fiasco 34 
7 
3 . RACCONTI 35 
Stella 37 
Storia d'altri tempi 38 
Coniglio o gatto? 40 
Il vecchio e il bambino 42 
Intelligenza o istinto? 43 
Veglie 45 
Per il benessere pubblico 48 
Valluvione 52 
4. ANEDDOTI SU ALCUNI GRANDI ITALIANI 55 
Dante Alighieri 57 
Leonardo da Vinci 61 
Michelangelo Buonarroti 65 
Galileo Galilei 69 
Luigi Galvani e Alessandro Volta 72 
Giuseppe Garibaldi 75 
Giuseppe Verdi 78 
Guglielmo Marconi 81 
APPENDIX I 
Lettere utili 87 
APPENDIX II 
Proverbi e modi di dire 97 
VOCABOLARIO 103 
I. STORIELLE UMORISTICHE 
Il barista pignolo 
Un signore entra in un bar e chiede al barista: 
— Vorrei un bicchiere di vino, per favore* 
— Bianco о rosso ? 
— Rosso» 
— Dolce о secco? 
— Secco. 
— Locale о di marca ? 
— Locale. 
— Di fiasco о di bottiglia? 
— Non importa — esclama a questo punto il cliente. — Se 
sapevo che ci voleva tanto tempo avrei ordinato un caffè. 
— Allora vuole un caffè ? — domanda il barista. 
— Ma sì, mi dia un caffè. 
— Nero о macchiato ? 
— Nero ! — urla il cliente. 
— Ristretto о alto ? 
— Ristretto. 
— Corretto о semplice? 
A questo punto il signore scappa disperato. 
Vorrei 
di marca 
Non importa 
che ci voleva tanto tempo 
macchiato 
ristretto 
alto 
corretto 
scappa 
I should like 
a brand of high quality 
It doesn't matter 
that it would take so long 
with a drop of milk (Uterally, 
stained) 
caffè ristretto=a small cup of very 
strong coffee 
black expresso coffee of medium 
strength 
laced with spirits 
runs avvay 
IT 
Pierino 
Pierino sta imparando ad andare in bicicletta nella piazza del 
paese. 
La mamma seduta con alcune amiche a prendere il caffè da-
vanti a un bar, lo tiene d'occhio. 
Dopo vari tentativi Pierino riesce finalmente a tenersi in 
equilibrio e tutto orgoglioso, mentre passa pedalando davanti 
alla mamma, grida: 
— Guarda, mamma, ho imparato ! 
Le amiche si congratulano con la madre. 
Poco dopo Pierino passa di nuovo di fronte alle signore e 
grida: 
— Mamma, guarda, ci vado senza mani ! 
La mamma risponde: 
— Attento, Pierino, cascherai e ti farai male ! 
Altro giro di Pierino: 
— Mamma, senza mani e senza piedi ! 
Ultimo giro di Pierino: 
— (balbettando) Mamma, ssenssa dendi (senza denti) ! 
andare in bicicletta 
lo tiene d'occhio 
riesce finalmente a tenersi in 
equilibrio 
si congratulano con la madre 
ti farai male ! 
to ride a bicycle 
keeps an eye on him 
finally succeeds in keeping his 
balance 
congratulate the mother 
you will hurt yourself ! 
In negozio 
Una graziosa signorina entra in un negozio di calzature. 
COMMESSO {galantemente): Buon giorno, signorina. Che cosa 
desidera? 
SIGNORINA: Vorrei un paio di scarpe. 
Il commesso premurosamente le fa vedere scarpe di tutte le 
misure e di tutti i colori. La signorina ne sceglie un paio. 
SIGNORINA: Quanto costano queste di pelle lucida? 
COMMESSO: Per lei, signorina, una bacio ! 
SIGNORINA {senza mostrare sorpresa): Va bene, ne prendo due 
paia, e oggi pomeriggio manderò mia nonna a pagare il conto. 
(Conversazione fra amici) 
— Da un po* di tempo non riesco a dormire. 
— Nemmeno io, ma ho trovato un ottimo rimedio. 
— Davvero ? Che cosa prendi ? 
— Un buon bicchiere di vino prima di andare a letto. 
— E il vino ti fa dormire ? 
— No, ma mi rallegra la veglia. 
Da un po' di tempo For some time now 
mi rallegra la veglia it makes me enjoy being awake 
Un vecchio va dal medico perché teme di diventare sordo. 
— Dottore, ogni giorno ci sento meno. 
— Non si preoccupi. Vedrà che troveremo la causa della sua 
sordità. Mi dica: beve molto? Fuma molto? 
— Non fumo tanto, ma mi piace bere qualche bicchiere di 
vino. 
— Dovrebbe smettere di bere. L'alcool è molto dannoso. 
Provi a non berne per alcuni mesi, poi ritorni da me. 
Dopo tre mesi il vecchio ritorna dal medico. 
— E allora — grida il medico — va meglio ? Ha seguito il mio 
consiglio ? 
un negozio di calzature 
un paio di scarpe 
le fa vedere 
pelle lucida 
oggi pomeriggio 
a pair of shoes 
he shows her 
patent leather 
this afternoon 
a shoe shop 
Il vino e Vinsonnia 
Il vino e la sordità 
— Sicuro — risponde il paziente — per due mesi non ho 
bevuto nemmeno una goccia di vino, e devo dirle che l'udito è 
migliorato molto. 
— E poi ? 
— Poi, quando ho cominciato a sentire meglio mi sono 
accorto che quello che udivo era meno interessante di un buon 
bicchiere di vino, cosi ho ricominciato a bere ! 
di diventare sordo of going deaf 
Provi a non berne Try not to drink 
nemmeno una goccia not even a drop 
mi sono accorto I realized 
Studente suggestionabile 
Uno studente di medicina fa domanda di ammissione a un 
ospedale per specializzarsi in ostetricia. Il direttore dell'ospedale 
lo manda a chiamare per un'intervista. Durante l'intervista il 
direttore domanda allo studente perché abbia deciso di specializ-
zarsi in tale ramo della scienza medica. 
— Sono molto suggestionabile — risponde lo studente. — 
Quando ero in chirurgia ero sicuro di avere l'appendicite; in 
patologia medica soffrivo di asma e di mal di cuore; nel reparto 
psichiatrico mi sentivo impazzire. In ostetricia spero di stare 
tranquillo ! 
fa domanda di ammissione applies for admission 
lo manda a chiamare sends for him 
mi sentivo impazzire I could feel myself going mad 
In crociera 
Una signorina mentre è in crociera, la prima crociera della 
sua vita, scrive il seguente diario : 
PRIMO GIORNO: Il sole brilla nel cielo sereno; il mare è calmo; il 
viaggio è cominciato meravigliosamente. 
SECONDO GIORNO: HO conosciuto alcuni passeggeri; sono molto 
simpatici. 
TERZO GIORNO: A bordo si danno feste da ballo ed io mi diverto 
moltissimo. 
QUARTO GIORNO: HO conosciuto il capitano: è un uomo simpati-
cissimo. 
QUINTO GIORNO: HO parlato a lungo col capitano: è affascinante 
e mi fa la corte. 
SESTO GIORNO: La corte del capitano diventa sempre più in-
sistente. Sono molto emozionata; mi ha detto che se non cedo 
affonda lanave. 
SETTIMO GIORNO : Ho salvato la vita a duecentocinquanta pas-
seggeri. 
in crociera 
io mi diverto moltissimo 
mi fa la corte 
sempre più 
on a cruise 
I am enjoying myself very much 
he is flirting with me 
more and more 
Al cinema 
Un contadino, che raramente lasciava la sua casetta perduta in 
mezzo alle montagne, decise un giorno di andare nella più 
vicina città a far visita a degli amiqi. 
Purtroppo quando arrivò a casa degli amici non ci trovò nes-
suno, quindi pensò di andare al cinema. Forse era andato al 
cinema solo una volta o due in tutta la sua vita ed era un po' 
confuso quando si presentò allo sportello dei biglietti. 
— Signorina, vorrei un biglietto, per favore. 
— Dove vuole andare: in platea o in galleria? 
— Mah ! Io vorrei entrare per vedere questo film. 
La signorina pazientemente spiegò che la platea è al pianter-
reno mentre la galleria è più elevata a un piano superiore; il 
contadino prese un biglietto di galleria e si diresse verso l'en-
trata. 
Dopo un po' ritornò allo sportello: 
— Signorina, vorrei un altro biglietto. 
La signorina lo guardò sorpresa, ma poi gli dette un altro 
biglietto. 
Dopo pochi minuti l'uomo era di nuovo allo sportello: 
— Signorina, un altro biglietto. 
— Ma scusi, perché non compra i biglietti tutti insieme, per 
lei e per i suoi amici, invece di comprarne uno alla volta ? 
— Veramente, io voglio un biglietto per me solo, ma tutte le 
volte che cerco di entrare nella sala, trovo un cretino che me lo 
strappa ! 
sportello dei biglietti 
in platea o in galleria? 
si diresse verso Pentrata 
tutti insieme 
uno alla volta 
me lo strappa 
ticket window 
(in the) stalls or (in the) circle ? 
made for the entrance 
all together 
one at a time 
who tears it in half 
Ancora Pierino 
La mamma di Pierino è incinta di alcuni mesi. Un giorno de-
cide di dirlo a Pierino. 
— Pierino, ti devo dare una bella notizia: presto avrai un 
fratellino o una sorellina a farti compagnia* 
— Che sarà? un fratellino o una sorellina? 
— Non lo so ancora. 
— Quando arriverà ? 
— Fra circa quattro mesi, 
— Chi te lo dà? 
— Il babbo. 
— E ora dov'è ? 
A quest'ultima domanda la mamma pensa di dare al suo bam-
bino una spiegazione più vera e più chiara possibile. 
— Ora è nel pancino della mamma, 
Pierino non dice nulla ma corre nello studio dove il babbo sta 
lavorando e molto serio gli dice: 
— Babbo, non regalare più bambini alla mamma, perché 
l'ultimo Tha mangiato ! 
una bella notizia some good news 
a farti compagnia to keep you company 
più vera e più chiara possibile as truthfully and frankly as pos-
sible 
l'ultimo l'ha mangiato ! she has eaten the last one ! 
Ragazzi moderni 
— Mamma, come sono nato ? 
— Un caldo giorno di primavera è venuta una bellissima 
cicogna con un paniere. Ha lasciato il paniere davanti alla porta 
di casa, e dentro c'eri tu. 
— E tu come sei nata? 
— Mia madre mi ha raccontato che un giorno, mentre cam-
minava vicino a un campo di cavoli, sentì qualcuno piangere; si 
avvicinò e trovò me sotto un cavolo. 
— E la nonna com'è nata? 
— Il tuo bisnonno tornò un giorno dal mercato e disse alla 
tua bisnonna che le aveva comprato un regalo, e le dette la 
nonna. 
Commento del ragazzo. 
— Sai, mamma che nella nostra famiglia non abbiamo avuto 
una nascita normale per tre generazioni? 
davanti alla porta in front of the door 
senti qualcuno piangere she heard someone crying 
Svantaggi dei grattacieli 
Alcuni amici rientrano piuttosto tardi in albergo, uno di 
questi grattacieli moderni di oltre' venti piani. 
Il portiere molto dolente spiega agli ospiti che purtroppo 
l'ascensore non funzionava e non c'erano altre camere libere dis-
ponibili; purtroppo non avevano altra scelta che di salire le 
scale fino alle loro camere al ventesimo piano. 
— Be', amici, che cosa facciamo ? — esclama uno degli 
ospiti. — Contiamo gli scalini salendo per far passare prima il 
tempo ? 
— Io proporrei di raccontarci a vicenda della barzellette — 
dice un altro — così renderemo la salita più interessante. 
— Benissimo, ottima idea, esclamano in coro gli altri, e 
cominciano a salire le scale. 
Giunti al ventesimo piano dopo che tutti, eccetto uno, hanno 
raccontato la loro barzelletta, viene chiesto a quello che non 
aveva partecipato: 
— E tu non ne sai di barzellette? 
Questi molto a disagio mormora: 
— Sì, ne so una ma ho paura che non vi piacerà troppo. — Poi 
dopo una lunga pausa. — Ho dimenticato le chiavi delle camere 
in portineria ! 
l'ascensore non funzionava 
non avevano altra scelta che 
raccontarci a vicenda delle 
barzellette 
a disagio 
the lift was out of order 
there was nothing for it but 
(literally, no other choice) 
to take turns in telling each 
other funny stories 
uneasy 
II vino 
Il modo tradizionale di schiacciare Tuva per farci il vino è 
quello di pestarla coi piedi. 
Un turista inglese che si trovava in Italia durante la vendem-
mia, non avendo mai visto come si faceva il vino, chiese a un 
contadino di mostrargli l'intero processo. 
Quando vide il contadino dentro il tino che pestava energica-
mente l'uva coi piedi nudi, esclamò: 
— Non mi sembra troppo igienico schiacciare Puva in quel 
modo! 
Il contadino tranquillamente rispose: 
— Non si preoccupi ! Prima di entrare dentro mi sono lavato 
molto bene le mani ! 
schiacciare l'uva to crush the grapes 
pestarla to tread them 
Scena western 
La porta del Saloon si apre all'improvviso e a passi pesanti 
e lenti entra un uomo con le mani sulle pistole che porta appese 
ai fianchi. Mentre tutti si voltano a guardarlo un po' intimoriti, 
questi si avvicina al banco e grida: 
— Voglio un whisky ! 
— Ecco il whisky ! — lo serve prontamente il barista. L'uomo 
lo beve tutto d'un fiato poi prende un manico di scopa che vede 
sul pavimento, lo poggia su un ginocchio e . . . crac, lo spezza in 
due. Quindi si mette a sedere a un tavolino. 
Da un altro tavolino si alza un tizio che aveva osservato la 
scena. Si avvicina al banco e chiede un doppio whisky. Lo beve, 
raccoglie con aria di sfida i due pezzi del manico, li poggia sul 
ginocchio e . . . crac, li spezza in quattro. Quindi si rimette a 
sedere con un mezzo sorriso di trionfo. 
Un vecchietto che aveva attentamente seguito i movimenti dei 
due individui, si alza un po' traballante dalla sedia. Va lenta-
mente verso il banco, ordina due doppi whisky, li beve d'un 
fiato l'un dietro l'altro, raccatta i quattro pezzi di legno e, mentre 
i vari clienti lo guardano con voluta indifferenza, li poggia sul 
ginocchio . . . Si sente un crac e . . . la gamba si spezza in due. 
che porta appese ai fianchi 
un po' intimoriti 
tutto d'un fiato 
un manico di scopa 
lo spezza in due 
si rimette a sedere 
si alza un po' traballante 
at his hip 
a little scared 
at one gulp 
a broom-stick 
breaks it in half 
sits down again 
gets up a little unsteadily 
Dall'indovina 
INDOVINA : Lei è fortunata ! Vedo nel suo futuro un uomo bello, 
forte e ricco. Vedo un bel maschietto e una bella bambina che 
renderanno perfetta la sua unione con quest'uomo. Anni di 
felicità seguiranno. 
DONNA : E che succederà al mio attuale marito e tre figli ? 
che succederà what will happen 
La preghiera di Pierino 
Pierino sta andando a scuola, indugiandosi come al solito a 
guardare qua e là o a tirare sassi agli animali. Ad un tratto sente 
suonare l'orologio della torre e si accorge che è tardi. Proprio il 
giorno prima aveva promesso alla maestra che avrebbe fatto 
tutto il possibile per essere puntuale ! Ricordando la promessa 
fatta, sicuro ormai che senza uno speciale aiuto sarebbe arrivato 
in ritardo anche quel mattino, si rivolge al Cielo con questa 
fervida preghiera: «O Gesù, ti prego, aiutami ad arrivare in 
tempo ! » E si mette a correre. Quando arriva, sempre correndo, 
nelle vicinanze della scuola, mette un piede su una buccia di 
banana e fa uno scivolone tale che arriva col sedere proprio sul 
portone d'ingresso. Allora, impermalito, esclama:«Ma, Gesù, 
non era mica necessario spingere così forte ! » 
indugiandosi lingering 
tirare sassi to throw stones 
Ad un tratto Suddenly 
Proprio il giorno prima Only the day before 
si mette a correre he begins to run 
fa uno scivolone tale he slips so badly 
L'esperimento 
In un paese dove si produce un vino squisito, gli abitanti be-
vono un po' troppo, e non soltanto vino ! Il sindaco, un po' pre-
occupato, decide di chiamare un medico famoso affinché parli 
alla popolazione dei pericoli dell'alcoolismo. 
Un sabato sera la maggior parte degli abitanti si riunisce per 
ascoltare la conferenza del grande uomo. Questi comincia subito 
con un esperimento. Mentre il pubblico osserva attentamente, 
egli posa sulla tavola due bicchieri : uno pieno d'acqua e l'altro 
pieno d'alcool. Poi prende un verme vivo e lo mette nell'acqua; 
il verme riesce a uscire dal bicchiere. Allora lo mette in quello 
con l'alcool e il verme muore. A questo punto il medico do-
manda a uno degli spettatori, che era per l'appunto un grande 
bevitore: «Che cosa ho dimostrato, secondo lei? » L'uomo si 
alza ed esclama trionfante: « Lei, Professore, ha provato che chi 
non beve acqua e beve invece alcool non può avere vermi nell'in-
testino ! » 
pieno d'acqua full of water 
per l'appunto precisely 
La vita 
Nel mondo ci sono due categorie di persone: i ricchi e i 
poveri. 
Il soldato li difende tutti e due. 
Il cittadino li mantiene tutti e tre. 
L'avvocato li dissesta tutti e quattro. 
L'oste li avvelena tutti e cinque. 
L'onorevole li prende in giro tutti e sei. 
Le tasse spogliano tutti e sette. 
Il fannullone vive alle spalle di tutti e otto. 
II medico li uccide tutti e nove. 
Il becchino li sotterra tutti quanti. 
tutti e due 
li prende in giro 
vive alle spalle 
tutti quanti 
both of them 
makes fun of 
sponges on 
the M hole lot 
La lotta 
Un signore entra in un bar e chiede al barista con voce tre-
mante : 
— Mi dia un cognac subito, per favore, per prepararmi alla 
lotta. 
Il barista gli porge immediatamente il cognac. Il signore lo 
beve d'un fiato, poi: 
— Barista ! Un altro cognac prima della lotta ! 
E così di seguito per tre, quattro, cinque, nove cognac. Il 
signore, ormai ubriaco, rotola sotto il tavolo, ma prima ha ancora 
la forza di sussurrare: 
— Un ultimo cognac prima della lotta. 
A questo punto il barista, incuriosito, domanda: 
— Prima della lotta? Ma, scusi, di quale lotta sta parlando? 
— Di quella . . . — borbotta l'ubriaco — fra me e lei.. . Non 
ho un soldo per pagare ! 
E cosi di seguito and so on 
Non ho un soldo 1 haven't a penny 
Un uomo, piuttosto semplicione, vedendo che molte persone 
si mettono gli occhiali per leggere, decise di andare dall'oculista, 
per comprarne un paio. L'oculista lo fece accomodare e gli 
cominciò a provare diverse lenti dicendogli allo stesso tempo di 
leggere delle lettere scritte a grandi caratteri di fronte a lui. 
Dopo aver provato quasi tutte le lenti che c'erano a disposizione 
senza che l'uomo riuscisse a leggere, l'oculista perse la pazienza 
e gridò: 
Gli occhiali 
— Ma, buon uomo, sa leggere lei ? 
L'uomo tranquillamente rispose: 
— Certamente no, se sapessi leggere non avrei bisogno degli 
occhiali ! 
piuttosto semplicione 
lo fece accomodare 
rather a simpleton 
makes him comfortable 
2. PROVERBI ILLUSTRATI E 
MODI DI DIRE 
Fra i due litiganti il terzo gode 
Due cani intorno a un osso 
stavan per darsi addosso. 
E con occhi lucenti, 
col pelo dritto e digrignando 1 denti, 
Tuo all'altro diceva in italiano: 
— Se lo tocchi, ti sbrano ! 
Intanto l'osso, in mezzo all'aspra guerra, 
stava intatto e odoroso lì per terra. 
Un terzo cane, che a caso passò 
zitto zitto lo prese e se n'andò ! 
(Poesia di Renato Fucini) 
stavan per they were on the point of 
digrignando i denti baring their teeth 
zitto zitto as quiet as a mouse 
Chi trova un amico trova un tesoro 
Trova un amico e troverai un tesoro 
dice la Bibbia e son parole d'oro. 
Per altro credo meglio se tu dici 
trova un tesoro e troverai gli amici. 
(Ignoto epigrammista) 
Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio 
Si dice che Edison non si fidasse troppo né dei medici né delle 
medicine. Ma una volta che dovette mettersi a letto con un forte 
raffreddore e febbre alta fu costretto a mandare a chiamare il 
medico, soprattutto per far felici i familiari. 
Il medico venne, lo visitò e gli ordinò delle medicine. Gli 
raccomandò di prenderle regolarmente e di stare a letto. 
27 
La domestica prese la ricetta e andò alla farmacia per com-
prare le medicine ordinate. Il farmacista preparò le medicine e 
le dette alla domestica che le portò a Edison. 
Appena Edison vide le medicine, le prese e le buttò fuori dalla 
finestra. I familiari sorpresi gli chiesero spiegazione di un com-
portamento cosi strano ed Edison rispose. 
— Ho mandato a chiamare il medico perché anche i medici 
hanno il diritto di vivere; se nessuno li chiamasse dovrebbero 
cambiare professione. Ho fatto comprare le medicine perché 
anche il farmacista ha diritto di vivere. Ora vi sorprendete 
perché le ho buttate via. Ma non ho forse anch'io il diritto di 
vivere ? 
mandare a chiamare il medi- to call for the doctor 
Non cyè peggior sordo di chi non vuol sentire 
Un giorno Socrate vide un uomo che fuggiva inseguito da un 
altro armato di lancia. 
— Fermalo, fermalo ! — gridò l'uomo armato al filosofo, ma 
questi non fece niente. 
— Perché non hai fermato quell'assassino ? — chiese l'uomo 
a Socrate. 
— Un assassino? Che cosa vuoi dire con questa parola? 
— Ma come ! Un assassino è un uomo che ammazza. 
— Un cacciatore, allora? 
— Ignorante, voglio dire un uomo che ammazza un altro 
uomo. 
— Ah, un soldato ! 
— Ma no; un uomo che uccide un altro uomo in tempo di 
pace. 
— Ora ho capito: un carnefice. 
— Stupido ! Un uomo che ne uccide un altro in casa sua. 
co 
stare a letto 
la ricetta 
to stay in bed 
the prescription 
— Allora è un medico ! 
L'uomo armato proseguì l'inseguimento. 
Non c'è peggior sordo di chi None so deaf as those who will 
non vuol sentire not hear 
Non tutto il male vien per nuocere 
Impara Varte e mettila da parte 
Dopo anni di intenso studio e dopo aver passato tutti gli 
esami prescritti, arrivò finalmente anche per Laura, una stu-
dentessa come tante altre, il momento di presentare la sua tesi. 
Per tutti gli studenti universitari la tesi è l'ultimo ostacolo, 
superato il quale si ottiene finalmente il tanto desiderato 'pezzo 
di carta' chiamato laurea, che si crede apra le porte al successo, 
alla vera vita. 
Il titolo della tesi era « L'importanza delle case popolari in 
Italia. >> Per studiare a fondo tutti gli aspetti sociali relativi alle 
case popolari aveva lavorato gratuitamente per settimane in un 
centro sociale dove si cercava di risolvere ogni difficoltà di con-
vivenza degli abitanti di queste particolari case. 
La mancanza di alloggi e l'esagerato costo degli affitti è uno 
dei problemi più gravi di ogni paese che le autorità governative 
e locali cercano di risolvere costruendo a economia edifici somi-
glianti più ad alveari che ad abitazioni. Tali edifici vengono poi 
affittati ai cittadini che possono anche comprarseli a lunga sca-
denza. 
Ma io non voglio parlare del male di non avere una casa ma 
del male che venne a Laura quando presentando in bella scrit-
tura l'ultima stesura della sua tesi al professore che l'aveva 
assistita e consigliata durante lo svolgimento, si sentì dire che 
non poteva assolutamente presentare una tesi manoscritta e che 
doveva scriverla a macchina e presentarla in varie copie. 
Laura non sapeva scrivere a macchina e il costo di far datti-
lografare più di duecento pagine era troppo superiore alle sue 
possibilità finanziarie. I suoi genitori le avevano già mandato 
tutto quello che potevano; troppe volte aveva preso in prestito da 
amici soldi che ancora doveva restituire; troppe volte il suo 
pranzo era consistito di un cappuccino e unabrioscia per poter 
risparmiare nel mangiare; e allora, che fare? 
L'unica soluzione era d'imparare a dattilografare e copiare da 
sé la tesi. Aveva la fortuna di lavorare alcune ore in un ufficio 
dove poteva usare una vecchia macchina da scrivere. Così co-
minciando a battere sui tasti prima con due dita e lentamente, 
poi con quattro ma sempre lentamente, riuscì a presentare la tesi 
dattiloscritta entro il tempo richiesto. 
Non avendo i soldi fu costretta a diventare dattilografa, im-
parando un'arte che mise da parte per un po' di tempo ma che 
le fu poi estremamente utile, come mi raccontò più tardi, 
quando all'estero si trovò a scegliere fra lavare i piatti in una cu-
cina puzzolente e scrivere a macchina in un ufficio. 
Non tutto il male vien per 
nuocere 
case popolari 
gratuitamente 
difficoltà di convivenza 
la mancanza di alloggi 
somiglianti più ad alveari 
a lunga scadenza 
il costo di far dattilografare 
che fare? 
mise da parte 
all'estero 
No great loss but some small pro-
fit 
council houses 
without pay 
difficulties of living together 
the scarcity of lodgings 
looking more like beehives 
on a long term basis 
the cost of having it typed 
what's to be done ? 
she put aside 
abroad 
La goccia che fa traboccare il vaso 
Il seguente fatto è successo a Londra. Una signora trovò un 
ombrello mentre saliva sull'autobus. Lo portò al bigliettario di-
cendogli che qualcuno l'aveva probabilmente lasciato cadere 
mentre scendeva dall'autobus. Il bigliettario le rispose che non 
era responsabile degli oggetti trovati fuori dell'autobus e la si-
gnora doveva quindi portarlo direttamente al più vicino posto di 
polizia o all'ufficio oggetti smarriti. 
La signora scese dall'autobus e si avvicinò a un poliziotto 
porgendogli l'ombrello e spiegando la situazione. Il poliziotto, 
però, le disse che era spiacente ma non poteva prenderlo poiché 
aveva un lavoro urgente da fare; le indicò dov'era il posto di 
polizia, e l'ufficio oggetti smarriti. 
La signora cominciava ad essere stanca di quell'ombrello e 
poiché i detti uffici erano piuttosto lontani, salì su un altro auto-
bus, fece il biglietto, mise l'ombrello accanto al sedile poi si pre-
parò a scendere alla prossima fermata. 
Mentre stava per scendere, un signore la chiamò e porgendole 
gentilmente l'ombrello indesiderato le disse che l'aveva dimenti-
cato. La povera donna « fece buon viso a cattiva sorte » : prese 
l'ombrello, ringraziò il gentile signore e scese. Ma questa fu la 
goccia che fece traboccare il vaso. Decisa a sbarazzarsi dell'om-
brello ad ogni costo la signora salì sul primo autobus che riuscì 
a prendere, nascose l'ombrello sotto un sedile e scese in fretta. 
La goccia che fa traboccare il 
vaso 
ufficio oggetti smarriti 
era spiacente 
essere stanca di 
«fece buon visto a cattiva 
sorte » 
sbarazzarsi dell'ombrello 
The last straw that breaks the 
camel's back 
the lost property office 
he was sorry 
to be tired of 
made the best of a bad job 
to get rid of the umbrella 
Arma a doppio taglio 
Esopo era schiavo di Xanto che però era un padrone compren-
sivo ed apprezzava la sua saggezza e la sua intelligenza. 
Un giorno Xanto aveva molti illustri invitati é pregò Esopo di 
comprare al mercato i cibi migliori. A pranzo Esopo non servì 
che lingue cucinate in tutti i modi. Meravigliato Xanto chiese 
una spiegazione a Esopo che tranquillamente rispose: 
— Mi hai chiesto di comprare ciò che di meglio c'è sul mer-
cato. 
Che cosa c'è infatti di meglio della lingua che è il legame della 
vita civile, lo strumento della verità e della scienza, la regina di 
tutte le assemblee politiche? 
— Ebbene — replicò scherzando Xanto — domani inviterò 
tutti i miei amici e tu comprerai al mercato i cibi peggiori. 
Il giorno dopo Esopo servì ancora lingue in tutte le salse. 
Xanto un po' irritato lo chiamò e gli domandò che cosa volesse 
dire quella storia. 
— La lingua non è forse la cosa peggiore che esista ? — rispose 
Esopo. — Essa è causa di tutte le liti, di tutte le inimicizie, di 
tutte le guerre. 
Arma a doppio taglio Double-edged weapon 
non servi che lingue served nothing but tongues 
Salvare capra e cavoli 
Un contadino che portava con sé un lupo, una capra e una 
cesta di cavoli si trovò a dover attraversare un fiume. C'era una 
barca sulla riva ma era troppo piccola e poteva contenere, oltre 
a lui, solamente una delle due bestie. Come evitare che la capra 
mangiasse i cavoli o il lupo mangiasse la capra ? 
Il contadino, dopo aver pensato a lungo, risolse così il pro-
blema. Trasportò sulla riva opposta la capra; poi tornò indietro 
e rifece il tragitto col lupo. Lasciò il lupo sulla riva opposta e 
ricaricò la capra, con cui ritornò dove aveva lasciato i cavoli. 
Scaricò la capra e caricò i cavoli che trasportò dov'era il lupo. 
Poi ritornò solo a riprendere la capra e così riuscì ad evitare che 
la capra si trovasse sola col lupo o coi cavoli. 
Oggi * salvare capra e cavoli' vuol dire trovare il modo di 
risolvere brillantemente un problema difficile evitando guai. 
riusci ad evitare 
evitando guai 
succeeded in preventing 
avoiding disaster 
Volli, sempre volli, fortissimamente volli 
Vittorio Alfieri, grande poeta tragico vissuto nel 1700, era 
di famiglia agiata, e da giovane non ebbe mai preoccupazioni di 
carattere finanziario, anzi ebbe a sua disposizione più soldi di 
quanti ne avesse bisogno. Viaggiò moltissimo, divertendosi, ma 
senza mai trovare soddisfazione nei suoi vagabondaggi. Così de-
cise di cambiare vita, di fare qualcosa di creativo. Ma come po-
teva riguadagnare il tempo perduto? Studiando e lavorando 
accanitamente senza divertimenti o distrazioni. Non avendo 
troppa fiducia nella sua costanza arrivò al punto di ordinare al 
servitore di legarlo alla seggiola e di non scioglierlo per nessuna 
ragione durante le ore in cui doveva studiare. 
Più tardi, a chi gli domandava come fosse riuscito a diventare 
così famoso, rispondeva: «Volli, sempre volli, fortissimamente 
volli. » Questo motto è rimasto celebre per indicare una volontà 
forte, tenace e invincibile. 
famiglia agiata well-off family 
più soldi di quanti ne avesse more money than he needed 
bisogno 
legarlo alla seggiola to tie him to his chair 
L'uovo di Colombo 
Cristoforo Colombo riuscì con gran fatica e dopo aver bus-
sato a molte porte, a partire con tre barche, la Mina, la Pinta e la 
Santa Maria, e un equipaggio di galeotti per raggiungere l'Asia, 
viaggiando verso ovest. Scoprì invece l'America. Molti furono 
coloro che cercavano di diminuire l'importanza della sua im-
presa, dicendo che era stata semplicissima. Si dice che un giorno, 
Colombo, stanco di sentire questi mormorii, domandò a una 
riunione dove erano presenti molti di tali mormoratori. 
« Chi di voi è capace di fare star ritto un uovo? » Tutti pro-
varono ma nessuno riuscì. Allora Colombo prese l'uovo, lo 
schiacciò sulla tavola facendocelo star ritto con facilità. 
« In questo modo saremmo stati capaci anche noi » — grida-
rono gli spettatori. « E perché allora non lo avete fatto ? » rispose 
Colombo. 
Così oggi si usa l'espressione 'è come l'uovo di Colombo' per 
indicare una scoperta o un'invenzione che appare facilissima... 
dopo che uno è riuscito a farla. 
un equipaggio di galeotti a crew of galley-slaves 
fare star ritto un uovo to make an egg stand upright 
Fare fiasco 
Far fiasco vuol dire riuscire male in qualche cosa e quindi far 
cattiva figura. L'origine di questa espressione non è sicura. Si 
racconta che anticamente c'era a Firenze un comico che ogni 
sera improvvisava versi buffi sull'oggetto con cui si presentava 
al pubblico. Una sera cercò di fare versi su un fiasco ma non 
riuscì a soddisfare il pubblico che alla fine lo salutò con un coro 
di fischi. Si dice anche che la frase derivi dal lavoro del soffiatore 
di vetro che volendo fare un oggetto grazioso ed elegante finisce 
invece col fare un fiasco, cioè un oggetto comune e di pocovalore, 
fare fiasco to fail utterly 
far cattiva figura to cut a poor figure 
un coro di fischi a chorus of hisses 
soffiatore di vetro glass-blower 
3. RACCONTI 
Stella 
C'erano tre vacche nella stalla ma Stella è quella che ricordo 
conviva commozione. Era rossa di pelo e aveva due occhi enormi 
e acquosi, e così comprensivi e mansueti che quando le parlavo 
sembrava mi capisse. La mungevo senza timore e anche quando 
le mie mani inesperte le facevano male non mi dava mai 
calci. 
Abitavamo in una casa colonica solitaria a metà di una collina 
scoscesa che terminava in un fosso. Per la prima volta in vita mia 
avevo una camera tutta per me. Era celeste e bianca. Durante la 
notte il silenzio era interrotto solo da strani gridi di uccelli not-
turni. Mi affacciavo alla finestra e vedevo il cielo immenso, 
punteggiato di stelle quando era sereno, o nero come la pece 
quando era nuvoloso; e il bosco, addormentato, era accarezzato 
dai raggi argentei della luna, o stava in attesa di dissetarsi sotto 
le nuvole dense di pioggia. Il rumore della pioggia, l'odore della 
terra bagnata, il sollievo della campagna dissetata: avevo la 
capacità di partecipare a tutte queste manifestazioni della na-
tura. 
Il pomeriggio, al ritorno dalla scuola, portavo le vacche nel 
bosco a pascolare. 
Una sera, all'ora di ritornare a casa dal pascolo, Stella non 
voleva muoversi. Il bosco era in collina ed io vedevo dall'alto 
la sua testa rossiccia emergere tra le piante. Cominciai a get-
tarle dei sassi, pensando che volesse restare per finire di mangiare 
golosamente qualche saporito ciuffo d'erba, come era successo 
molte altre volte. Ricordo, ora, questa mia crudeltà infantile con 
vergogna e dolore perché quando decisi di scendere in mezzo al 
bosco, visto che non potevo in nessun modo persuaderla ad 
uscirne, vidi che teneva delicatamente fra le gambe un vitellino 
tutto bagnato. 
Aveva partorito nel bosco e nei suoi occhi dolci e stanchi lessi 
tutto il dolore che aveva appena sopportato. Se si fosse mossa 
dalla posizione in cui era, il vitellino sarebbe rotolato giù per la 
collina. 
Urlai e urlai con quanto fiato avevo e subito accorsero dei 
contadini del vicinato che portarono via il vitellino in una cesta 
seguiti da Stella e dal suo straziante muggito, 
non mi dava mai calci she never kicked me 
nero come la pece pitch dark 
gettarle dei sassi to throw stones at her 
ciuffo d'erba tuft of grass 
urlai con quanto fiato avevo I shouted as loud as I could 
Storia (Taltri tempi 
È notte. Un cavallo galoppa attraverso selve e boschi, incitato 
sempre più insistentemente dal suo cavaliere. Grosse nuvole 
cariche di pioggia coprono il cielo. Non si sentono gridi di ani-
mali notturni, non tira vento, l'aria è ferma come in attesa. Solo 
il galoppo impetuoso del cavallo rompe il silenzio della notte, 
con scricchiolii di rami secchi improvvisamente spezzati, fruscii 
di foglie, rumori di sassi mossi al passaggio dell'animale. Ad un 
tratto il brontolio del primo tuono è accompagnato da un lampo 
accecante che squarcia le nubi divenute nere e minacciose, e 
illumina lividamente la campagna. La luce non rivela città né 
paesi né case isolate, solo colline e montagne con alberi e fossi. 
« Via, via, più forte » incita il cavaliere che spera di trovare 
un riparo prima che scoppi il temporale. 
I tuoni e i lampi si susseguono incessantemente. All'improv-
viso grosse gocce d'acqua cominciano a cadere, prima rade poi 
sempre più fitte, e il fruscio delle foglie colpite aumenta con la 
pioggia. La luce,di un lampo illumina ad un tratto delle mura, e 
attraverso il cancello il cavaliere, che ha fermato di scatto il 
cavallo, vede file di lapidi bianche, spettrali. 
« Meglio un camposanto che niente ! » pensa il cavaliere. Si 
ferma, scende, apre il cancello, lega il cavallo ad esso e corre 
verso la cappella, mentre il temporale si scatena in tutta la sua 
violenza. In altre circostanze non si sarebbe mai fermato in un 
cimitero; avrebbe continuato il viaggio fino ad arrivare al paese. 
Generalmente, (in Italia), il cimitero viene costruito nelle vici-
nanze del paese e il luogo acquista un'atmosfera di mistero che 
incute un certo timore come se lo spirito di quei morti, che nel 
paese tutti conoscevano, rimanesse nelle vicinanze per vendi-
carsi di qualche torto ricevuto. Ma la stanchezza, il freddo e 
l'umidità che si sente penetrare fino alle ossa hanno il soprav-
vento; il cavaliere si avvicina alla cappella e spinge la porta che 
cade dai cardini con un tonfo. Un odore disgustoso di muffa e 
di rinchiuso lo investe. Nel centro della cappella vede, al lume 
di un lampo, un catafalco, la sola parte asciutta, e mentre la 
tempesta infuria, vi si sdraia. 
La spossatezza, il timore, i vestiti bagnati che gli gelano il 
corpo, lo fanno tremare. Non avrebbe dovuto fare questo viag-
gio, i familiari glielo avevano sconsigliato, specialmente dopo 
l'attacco di cuore che aveva recentemente avuto. Turbato da 
questi pensieri cade in un sonno agitato. 
Improvvisamente sente un alito caldo e umido sul viso. È 
sogno o realtà? Gli sembra di toccare qualcosa di peloso. Si 
sente soffocare. Tutti i racconti straordinari di diavoli, di streghe 
che i grandi raccontavano quando era piccolo, gli si confondono 
nella mente. Non riesce a respirare; quell'alito caldo lo soffoca, 
annaspa, un corpo peloso lo schiaccia . . . aiuto, aiuto . . . Cade 
nel buio. 
Tutto è avvenuto in pochi attimi. Il temporale si calma, i 
tuoni si allontanano, il cielo schiarisce. È l'alba. Il sole fa fuggire 
le ultime nuvole e si mette al lavoro per asciugare la terra ba-
gnata. 
Il becchino entra nel camposanto per controllare che la cap-
pella sia in ordine per la sepoltura di un vecchio del paese. Non 
si stupisce nel vedere il cancello aperto, pensa sia stato il vento; 
ma quando vede la porta della cappella scardinata comincia a 
sospettare che qualche cosa non vada bene. Entra nella cap-
pella e lo spettacolo dell'uomo sul catafalco col cavallo vicino che 
lo annusa lo lascia stupefatto. Ma è troppo tardi, il cavaliere è 
morto. Morto di paura del suo stesso fedele amico che aveva 
strappato la fune che lo legava al cancello per soccorrere il pa-
drone ? Chi lo sa ? 
prima che scoppi il temporale 
si susseguono 
All' improvviso 
qualche torto ricevuto 
cade dai cardini 
qualcosa di peloso 
Chi lo sa? 
before the storm breaks 
follow one another 
Suddenly 
some wrong done to them 
falls out of its hinges 
something hairy 
Who knows? 
Coniglio o gatto ? 
Eravamo in tempo di guerra ed ogni specie di carne, non im-
porta di quale animale, era preziosa. Ero molto piccola allora e 
non so più se mi ricordi l'episodio che sto per raccontare per 
esperienza diretta o per averlo sentito raccontare tante volte, 
perché era la storiella preferita degli abitanti di Vitoio, un paese 
della Garfagnana, di circa dodici case aggrappate su una roccia 
che nemmeno il terremoto del 1920, il quale distrusse tanti paesi, 
riuscì a screpolare. 
I soli animali domestici che avessi mai visto in quei paesi, 
eccetto qualche cane da caccia, le galline, le pecore, le vacche e 
qualche asino, erano i gatti, che giravano da una casa all'altra 
e appartenevano a tutti e a nessuno. Ebbene, durante la guerra 
il numero di tali animali era diminuito in modo impressionante; 
io ero troppo ingenua per capire come, però lo seppi quella fa-
mosa sera quando mio padre decise di far da cuoco. Mandò mia 
madre fuori tutto il giorno e si mise al lavoro per prepararle il 
suo piatto preferito: polenta di farina gialla e coniglio in umido. 
Mia madre ritornò quando tutto era pronto. Il profumo che 
aleggiava nella casa era veramente appetitoso. 
Mentre mia madre entrava, mio padre mise la polenta fu-
mante sulla tavola e si affrettò a preparare le porzioni di coniglio. 
Prima servì me, e mi dette la testa che era la mia parte preferita 
per il cervello, poi gli altri. Fui sorpresa che mi servisseper 
prima, ma poiché in casa mia non è mai esistito nessun problema 
di etichetta, non ci feci caso. 
Appena la mamma ebbe assaggiato il primo boccone, il babbo 
guardandola disse: 
— Be' ! Che cosa pensi di me come cuoco ? 
La mamma, continuando a mangiare con appetito, rispose con 
un mucchio di complimenti. 
Alla fine del pranzo, la mamma volle fare la sua sorpresa e 
andò in cantina dove aveva messo la zuppa inglese a raffreddare. 
Ritornò con una bella zuppiera piena di quel dolce delizioso, e 
mentre tutti facevamo esclamazioni di piacere, ella chiese al 
babbo: 
— Hai ammazzato due conigli, oggi ? Ne ho visto uno in 
cantina. È qualche festa speciale? 
Aveva un'espressione un po' dubbiosa nel fare tale domanda 
e il babbo rispose un po' imbarazzato: 
— Ce n'era uno che non mangiava troppo bene da qualche 
giorno, cosi ho pensato di ammazzarlo prima che si ammalasse o 
diventasse troppo magro. 
Questa fu una risposta che mi lasciò piuttosto sorpresa perche 
proprio il giorno prima ero andata io a cercare erba per i conigli 
e li avevo visti mangiare tutti con enorme appetito. 
Alla fine del pranzo, non so come, il discorso cadde sui gatti 
e sentii dire dal babbo quanto fosse buona la carne di gatto se 
veniva mangiata dopo uno speciale trattamento, cioè dopo averla 
lasciata in acqua corrente per almeno tre giorni per farle perdere 
il sapore e l'odore di selvatico; naturalmente doveva essere un 
gatto giovane. 
A questo discorso la mamma esclamò con estremo disgusto: 
— Non mangerei mai carne di gatto nemmeno se stessi per 
morir di fame. E poi sono sicura che ne riconoscerei il sapore 
immediatamente. 
— Ah sì ? — disse il babbo —. Tu ne riconosceresti il sapore ! 
Credi che il sapore della carne di gatto sia molto diverso da 
quello della carne di coniglio? 
— Ma certamente — rispose la mamma. 
— E così — insistè il babbo — sei proprio sicura di aver 
mangiato oggi carne di coniglio e non carne di gatto? 
— Che cosa vuoi dire con questo ? — Chiese la mamma subito 
sospettosa. — Non era forse coniglio ? 
— Del coniglio c'era solo la testa, il resto era un bel gatto 
grasso e giovane ! 
Tutti ci mettemmo a ridere, ma la mamma impallidì e si alzò 
per correre verso il bagno. 
Prima che si sospettasse qualcosa, la mamma era di ritorno 
con gli occhi rossi e ancora pallida. 
— Questa è la prima e l'ultima volta che ti lascio cucinare 
carne al sugo per me! — Disse decisa puntando un dito accusa-
tore verso il babbo. 
per averlo sentito raccontare 
aggrappate su una roccia 
fare da cuoco 
si mise al lavoro 
polenta di farina gialla 
coniglio in umido 
non ci feci caso 
la zuppa inglese 
un po' imbarazzato 
molto diverso da 
through having heard it told 
clinging to a rock 
to act as cook 
set to work 
maize flour pudding 
stewed rabbit 
I didn't pay much attention 
trifle 
a little embarrassed 
very different from 
Il vecchio e il bambino 
Con passo lento un vecchio attraversava il parco verde e pro-
fumato di fiori appena sbocciati. Era una sera di primavera, il 
sole tramontava e i suoi ultimi raggi giocavano con le foglie 
tenere degli alberi e brillavano di tanti colori sulle rose, sui garo-
fani, sui tulipani, sulle margherite. Diffondeva una luce dorata 
sulle piante, sull'erba appena nata, sui capelli bianchi del vec-
chio e sui capelli biondi di un bambino che giocava con numerosi 
aeroplani, seduto in terra. 
Il vecchio si fermò vicino al bambino a guardarlo mentre met-
teva i suoi aeroplani in formazione e ne imitava il rumore. 
Chiese dopo un po' di silenziosa attesa: 
— Che cosa farai quando sarai grande, bambino ? 
— Farò l'aviatore. Col mio aeroplano guiderò nel cielo una 
squadriglia di mille aeroplani, ma il mio sarà il più bello. 
— Perché vuoi fare l'aviatore ? 
— Perché voglio volare nel cielo. 
— E che cosa andrai a cercare nel cielo ? 
— Andrò a cogliere le stelle. 
— Ma le stelle sono molto lontane e dovrai volare molto per 
raggiungerle. 
— Lo so, ma il mio aeroplano sarà molto potente, non si rom-
perà mai e starò in cielo tutto il tempo che vorrò. Se vuoi venire 
anche tu, ti posso dare questo aeroplano. Ha un posto solo, ma è 
comodo. 
— Grazie, bambino, mi piacerebbe venire in cielo con te, ma 
non so pilotare l'aeroplano, e poi sono troppo vecchio e stanco e 
ho paura di non aver la forza di fare tanta strada. 
— Peccato ! Ci saremmo divertiti insieme. Ora devo andare a 
casa. Ciao ! 
E con i suoi aeroplani il bambino partì correndo attraverso il 
parco. 
Il vecchio continuò la sua strada. Il sole era tramontato. La 
sera era bella e un po' meno triste per il vecchio perché pensava 
che anche se egli non aveva più ambizioni né sogni, il bambino 
ne aveva tanti; e forse, chissà, avrebbe potuto realizzarli. 
Un vecchio, un bambino: due esistenze; una che finiva e 
l'altra che cominciava appena. 
Farò l'aviatore 
Ci saremmo divertiti insieme 
mi piacerebbe venire in cielo 
con te 
I shall be a pilot 
We would have had fun together 
I would have liked to go up into 
the sky with you 
Intelligenza o istinto ? 
Era un topolino di un comune color grigio ma dagli occhi 
vivacissimi. Agilissimo nei movimenti, s'insinuava con facilità 
nei buchi più piccoli, e se erano troppo piccoli li allargava pa-
zientemente rosicchiando legno o cemento a seconda del caso. 
Fu così che riuscì ad entrare nella credenza dove formaggio, olio 
e altre leccornie venivano conservate. 
Benché mangiasse con parsimonia, si scopri chi era il ladro, 
ma non era facile capire come riuscisse a bere l'olio dalla botti-
glia, che aveva un collo particolarmente stretto. Per scoprirlo 
decidemmo di fargli la posta. Ci volle molta pazienza, ma final-
mente una sera avemmo fortuna. 
Il topolino si arrampicò fino all'orlo della bottiglia, poi, tenen-
dosi aggrappato al collo di questa, con cautela infilò la coda 
dentro la bottiglia stessa ritirandola sgocciolante di olio. La leccò 
diligentemente e via dentro di nuovo finché fu sazio. Da allora 
in poi fu considerato per la sua astuzia come uno di famiglia. 
# # # 
I topi sono ghiotti di uova. Due studiosi vollero osservare il 
comportamento di una famiglia di topi di fronte a due uova. 
Le misero in soffitta nelle vicinanze della loro tana. Molte 
furono le notti che dovettero passare nell'attesa, prima che i topi 
si facessero vedere. Ma finalmente una notte la loro pazienza fu 
premiata. Usci un topolino dal buco e si avvicinò alle uova. Vi 
girò intorno poi andò via ritornando poco dopo con un com-
pagno. Si misero insieme a rosicchiare un uovo, uno da una 
parte e uno dall'altra. Dopo un notevole lavoro riuscirono a fare 
due buchi nel guscio e bevvero il contenuto con grande avidità. 
Poi rimaneva l'altro uovo. 
Vi girarono intorno ma non tentarono di rosicchiare il guscio; 
evidentemente non avevano più fame. Dopo l'ispezione entra-
rono nella tana e ritornarono con un compagno. Lo fecero di-
stendere a pancia all'aria, rotolarono sopra di lui l'uovo rimasto, 
poi, mentre il topo disteso abbracciava con le quattro zampine 
l'uovo, gli altri due lo presero per la coda e via pian piano lo 
trascinarono verso il buco della tana, che fortunatamente era 
abbastanza grande da ricevere topo e uovo insieme. Probabil-
mente avevano precedentemente preso le misure ! 
a seconda del caso 
fargli la posta 
infilò la coda dentro 
Da allora in poi 
according to the circumstances 
to be on the watch 
slipped its tail in 
From then on 
la loro pazienza fu premiata 
distendere a pancia all'aria 
piano piano 
avevano precedentemente 
preso le misure ! 
their patience was rewarded 
to stretch out on its back 
very slowly (gently) 
they had measured it beforehand ! 
Veglie 
Ora a Vitoio qualcuno ha la radio e forse anche la televisione, 
ma circa vent'anni fa non c'era né l'una né l'altra, e per passare 
le lunghe serate invernali gli abitanti si riunivano a veglia in una 
casa o in un'altra. Un enorme paiolo pieno di castagne stava a 
bollire sul fuoco,oppure una padella stava al lato del focolare 
piena di belle castagne marroni leggermente rossastre, pronte 
per essere arrostite. 
Durante tali serate si commentavano gli avvenimenti del gior-
no o si raccontavano fatti avvenuti. Le storie che affascinavano 
di più tutti quanti erano le storie di paure. La Santina, una don-
nona di mezza età, che sembrava un gigante, le sapeva raccon-
tare con una mimica da spanciarsi dal ridere. Che donna strana 
era la Santina, così grossa e con un marito piccolo e minuto ! 
« Una sera d'autunno — cominciò a raccontare durante una 
veglia mentre tutti l'ascoltavano attentamente — andavo a 
Casatico a trovare la Cocca. Ebbi il più grande spavento della 
mia vita. (La Santina aveva fama di non aver paura di nulla, né 
dei morti né dei vivi, come diceva sempre). Era una serataccia, 
tirava un vento che quasi portava via anche me, grande e grossa 
come sono. 
La strada era coperta di foglie di castagni, i quali scricchiola-
vano come anime in pena. Quando fui a metà strada, proprio da-
vanti al cimitero, tutto ad un tratto il vento smise completamente 
di soffiare. Il cielo nero come la pece sembrava che volesse aprire 
le cateratte da un momento all'altro. Tutto quel silenzio dopo 
tanti fruscii, scricchiolii e sibili mi fece un po' impressione e 
cercai di affrettare il passo. Avevo quasi sorpassato il cimitero 
quando sentii uno strano fruscio dietro di me. Lì per lì pensai 
che fossi io a farlo camminando sulle foglie perché quando mi 
fermavo il fruscio taceva, ma poi mi resi conto che non potevo 
essere io coi piedi, perché era un rumore che si allontanava, poi 
si avvicinava, un po' era a destra e un po' era a sinistra» Non 
c'era un albore di luce, non potevo vedere nulla. Allora comin-
ciai a correre e quello a correre come me, mi fermai e il rumore 
si fermò, mi girai intorno ed ebbi l'impressione che qualcosa mi 
legasse intorno alla vita. Non ragionai più » 
Mentre parlava accompagnava il racconto con gli stessi movi-
menti e gesti che descriveva ed era affascinante guardarla. Tutti 
pendevano dalle sue labbra. 
« Aumentai la corsa, e coi capelli ritti sulla testa, urlando 
come una pazza, arrivai alla casa della Cocca. Il cane della 
Cocca cominciò ad abbaiare come un forsennato e invece di 
venirmi incontro a farmi le feste come sempre faceva, cominciò 
a digrignare i denti abbaiando con ferocia. Bussai alla porta e 
finalmente la Cocca venne ad aprirmi. » 
— Cocca, Cocca, ho incontrato gli spiriti stasera davanti al 
camposanto, hanno tentato di legarmi ! 
La Cocca, una vecchietta piccola e grinzosa, prima si spaventò 
nel vedermi in quello stato ma poi disse: 
— O Santina, ma non vedete che avete perso il gomitolo di 
lana e il filo vi s'è attorcigliato tutto intorno al corpo ! « Poi si 
mise a ridere e a ridere da non poter parlare. Allora mi guardai 
e vidi che avevo i ferri col lavoro a maglia in tasca ed ero tutta 
legata dal filo. Anch'io mi misi a ridere. Ma vi dico che ebbi una 
paura da farmi venire i capelli bianchi. Da quella volta in poi, 
tutte le sere che passo davanti al camposanto mi metto sempre 
una mano in tasca per esser sicura di non aver perso il gomi-
tolo. >> 
# # * 
« Una notte poi — riprese dopo un poco la Santina — incon-
trai proprio il diavolo. Fortuna che sono una donna coraggiosa 
altrimenti sarei impazzita. 
Venivo da Puglianella. Avevo appena attraversato il colle di 
Rava quando dal fondo del fosso sentii uno scatenio infernale. 
Mi fermai in ascolto e urlai: 
— Chi c'è laggiù ? Rispondete ! 
Nessuna risposta e silenzio assoluto. Stetti un po' in ascolto 
e dopo poco sentii di nuovo il rumore di catene. Decisi di andare 
a vedere cos'era. Arrivai vicino al fosso, ma era buio pesto e non 
vidi nulla. Di nuovo il rumore delle catene si fece sentire molto 
vicino e guardando nel fosso vidi due occhi di fuoco che bril-
lavano nell'oscurità. 
— Chiunque tu sia, diavolo, uomo o spirito, rispondi. Hai 
bisogno di aiuto ? 
Silenzio di nuovo e solo due occhi luminosi si mostravano a 
intervalli. Allora presi un sasso e lo gettai nel fosso. 
Uno scatenio pauroso seguito da un urlo bestiale fece sèguito, 
poi silenzio di nuovo e anche gli occhi sparirono. Aspettai un 
pezzo ma non sentii né vidi più nulla, perciò venni a casa. » 
— Che cos'era? Che cos'era? — domandarono ansiosi gli 
ascoltatori. « Il giorno dopo tornai a vedere in pieno giorno ma 
nel fosso non vidi nulla eccetto che rami spezzati. Ci pensai 
tutto il giorno, ma proprio non riuscii a trovare una spiegazione. 
La sera dopo, passando alla stessa ora di là, sentii ancora lo 
scatenio. Venni a Vitoio, andai dal prete che era già a letto, lo 
convinsi a venire via con me con l'acqua benedetta. Se volete, 
potete domandargli come scacciò il demonio. Anche lui vide 
gli occhi infuocati e sentì le catene. Da allora in poi non ho più 
visto occhi luminosi né sentito rumori di catene. » 
— Ma allora era proprio il diavolo ! — disse qualcuno. 
Il Menico che era stato ad ascoltare attentamente tutto il 
racconto chiese a questo punto: 
— Santina, successe in quel fosso a circa un centinaio di 
metri dal colle di Rava vicino al metato dei Raffaelli ? 
— Proprio là, Menico — rispose la Santina sorpresa. 
Ci avete visto il diavolo anche voi ? 
— No, no — disse il Menico, ridendo sotto i baffi, — ci metto 
la trappola per la lepre, proprio nel buco che avete descritto voi. 
È una trappola molto pesante, e da quando la prima lepre che ci 
presi mangiò la corda, l'ho sostituita con una catena. 
— Volete dire — esclamò offesa la Santina — che non era il 
diavolo, ma che era la vostra lepre? Se è così, vuol dire che il 
diavolo si era trasformato in lepre perché quando il prete l'ebbe 
benedetto e fatti gli scongiuri non si senti più rumori né si vide 
più niente. 
— Pensatela come volete, Santina — replicò il Menico — io 
so che in quel posto ci ho preso già due lepri ! 
Una bella risata degli ascoltatori dissipò l'atmosfera un po' 
tesa che si era creata. 
veglie 
le storie di paure 
spanciarsi dal ridere 
lì per lì 
qualcosa mi legasse intorno 
alla vita 
coi capelli ritti sulla testa 
farmi la festa 
digrignare i denti 
il gomitolo di lana 
scatenio 
Chiunque tu sia 
successe 
ridendo sotto i baffi 
evening gatherings 
ghost-stories 
to split one's sides with laughter 
instantly, then and there 
something was tied round my 
waist 
with my hair standing on end 
to give me a hearty welcome 
to gnash its teeth 
the ball of wool 
rattling of chains 
Whoever you are 
did it happen 
laughing up his sleeve 
Per il benessere pubblico 
« Come ha detto ? Io dovrei lasciare la mia casa, la mia terra, 
il mio paese perché ci vogliono fare un lago ? Ma lei ha voglia di 
scherzare ? » 
La vecchietta che aveva pronunciato queste parole con espres-
sione incredula convinta che quel signore ben vestito venuto 
dalla città volesse prenderla in giro, avrà avuto ottant'anni o 
forse anche di più. Piccola di statura, coi capelli bianchissimi 
raccolti in una treccia appuntata dietro la testa, tutta vestita di 
nero, guardava con occhi sgranati, perduti in una rete di rughe 
su un viso abbronzato, quell'uomo che veniva da lontano per 
dirle cose dell'altro mondo. 
« Signora, non può immaginare come mi dispiaccia venire per 
la prima volta a casa sua per portarle una notizia così triste. Lei 
avrà sentito parlare di questo lago artificiale che da molti anni 
si vuol costruire da queste parti. Questa valle è proprio il posto 
ideale. Basta costruire una diga allo sbocco e raccogliere 
l'acqua dei fiumi vicini e il lago è pronto. Mi creda, sarà una 
ricchezza per tutti gli abitanti di questa zona. E poi pensi al-
l'utilità di una riserva d'acqua così grande ! Costruiranno una 
centrale elettrica e tutta la provincia potrà avere abbastanza 
elettricità a un prezzo modesto, non solo per i privati ma anche 
per le fabbriche e l'industria in genere. » 
Più l'uomo parlava e più triste diventava il viso delladonna. 
Cominciava a rendersi conto che non era uno scherzo. 
« Ma allora è vero, allora devo proprio lasciare la casa dove 
sono nata e dove sono nati i miei genitori e i miei figlioli. Tutto 
finirà sotto l'acqua. Ma dove andrò ? Come farò alla mia età a 
vivere in un altro posto? Senta, capisco che lei non ha colpa ma 
ci deve essere uno sbaglio. Ci sono altre persone vecchie come 
me che non vorranno andar via e non ci possono mandar via con 
la forza. » 
E la povera donna si torceva le mani sempre più agitata. 
« Capisco il suo dolore, ma pensi che lei può scegliere una 
casetta nuova con tutte le comodità moderne e non rimpiangerà 
di avere lasciato questa. Pensi anche che lasciando la sua casa 
farà del bene a tutti. La creazione di un lago artificiale è nel-
l'interesse comune, e il benessere pubblico è più importante del 
benessere di un solo individuo. » 
« Ma qui non si tratta di un solo individuo. Questo è un paese 
grande, ci sono molti abitanti. Vivono qui da generazioni. Ha 
visto la nostra chiesa? È molto antica, sa? È del tempo dei 
Romani. E il palazzo dei Signori l'ha visto ? Ci sono delle sale 
grandi come tutta la mia casa e tutte dipinte. E tutte le ville 
nuove che hanno costruito negli ultimi anni ? » 
« Si, lo so, ma ormai non c'è nulla da fare. Lei ha un anno di 
tempo per il trasloco. Fra un anno l'acqua comincerà ad allagare 
il paese. Mi scusi, Signora, e si faccia coraggio. » 
E con queste parole l'uomo quasi scappò via per non vedere 
più il viso doloroso della vecchietta che non aveva più nemmeno 
la forza di parlare. 
Arrivò presto il giorno in cui l'acqua doveva cominciare ad 
allagare il paese. 
Tutti gli abitanti lo avevano abbandonato eccetto la vecchiet-
ta che col cuore palpitante aveva seguito il lavoro degli in-
gegneri e degli operai ed era diventata ancora più piccola e 
rugosa. L'uomo della città era ritornato a parlarle, e molti altri 
avevano cercato di convincerla con le buone a lasciare la sua casa. 
Le avevano spiegato che di fronte alla necessità di costruire una 
strada nuova, una ferrovia, un lago per il benessere di tutti, 
qualcuno doveva soffrire e sacrificarsi. La povera vecchia diceva 
di capire ma trovava cosi ingiusto dover abbandonare la sua casa, 
la sua terra, le sole cose care che le erano rimaste. Non aveva 
nessuno e voleva morire dov'era nata ed essere seppellita vicino 
ai suoi cari. 
Il giorno stabilito alcuni uomini ispezionarono ogni casa per 
essere sicuri che non vi fosse rimasto nessuno. Anche la casa 
della vecchietta era finalmente vuota. 
L'acqua cominciò pian piano a correre per i vicoli del paese. 
Gli abitanti stavano a guardare dall'alto. Parlavano con voce 
triste come se assistessero a un funerale, quello per la sepoltura 
delle loro case. Ad un tratto un uomo di mezza età si slanciò 
verso il paese urlando: « Ho dimenticato Sant'Antonio in chie-
sa ! » Inutilmente i compaesani cercarono di trattenerlo, gri-
dando che era pericoloso, che tornasse indietro senza rischiare 
la sua vita per la statua di un santo. Lo videro entrare nell'acqua 
che a tratti lo copriva fino a mezza gamba, lo videro raggiungere 
la chiesa ed entrare. Attesero col cuore sospeso aspettandosi 
di vedere la chiesa crollare da un momento all'altro. E invece lo 
videro uscire con una statua sulle spalle. Era riuscito a raggiun-
gere Sant'Antonio. Ma durante questo tempo l'acqua aveva au-
mentato la velocità e la quantità, sembrava che il fiume avesse 
rotto gli argini e si rovesciasse con impeto su tutto e su tutti. Lo 
videro lottare contro la corrente e procedere lentamente attra-
verso la piazza. Improvvisamente si fermò come se volesse ri-
prendere fiato prima di ripartire. Guardò verso una casa, gettò il 
santo nell'acqua e via di corsa come se avesse cambiato idea e 
cercasse di salvare se stesso invece del santo. Non Io videro più 
per un po' di tempo ma quando riappari un'esclamazione di 
sgomento uscì dalle bocche di tutti: « Ma è Filomena, è Filo-
mena. » 
Al posto della statua di Sant'Antonio, aveva sulle spalle la 
vecchietta, che era sfuggita all'ispezione o si era nascosta per 
morire col suo paese. Alcuni si slanciarono per aiutare l'uomo e 
la vecchia che gridava : « Lasciami andare, voglio stare a casa 
mia ! » 
Le donne cercavano di consolarla dicendole che doveva 
ringraziare Sant'Antonio se era ancora viva, perché se non fosse 
stato per lui nessuno sarebbe ritornato al paese mentre l'acqua 
sempre più impetuosa ne prendeva possesso. 
Ora un bellissimo lago azzurro, che sembra naturale, si estende 
per tutta la valle. Filomena si è rassegnata nella sua nuova 
casetta e sorveglia i bambini che giocano sulle rive mentre alcuni 
pescatori le fanno vedere ogni tanto una grossa trota che hanno 
appena pescato. Nelle vicinanze della città situata nel fondo 
valle è sorta una centrale idroelettrica. È così che l'Italia detiene 
il primato europeo nella costruzione degli impianti idroelettrici 
e nella produzione dell'energia elettrica e viene al terzo posto 
nella graduatoria mondiale. 
Numerosi turisti vengono ad ammirare l'acqua chiarissima 
del lago che riflette il verde dei boschi circostanti, e sono ansiosi 
di vedere le rovine che emergono qualche volta alla superficie, e 
sembrano i ruderi di una città fantastica. 
lei ha voglia di scherzare you are joking 
prenderla in giro to make fun of her 
rendersi conto to realize 
riprendere fiato to get his breath back 
L'alluvione 
— Era giorno di festa ed io volevo dormire fino a tardi — 
cominciò a raccontare la mia amica — ma mia sorella mi svegliò 
bruscamente gridando: « Non c'è nemmeno un goccio d'acqua !>> 
« E mi svegli per così poco ? » risposi io irritata per il brusco 
risveglio. Poco dopo mia madre venne a dirci preoccupata che 
il telefono non funzionava e non c'era elettricità. Allora anch'io 
cominciai a preoccuparmi e vestitami in fretta uscii con mia 
sorella per andare a vedere che cosa succedeva. 
Ci eravamo allontanate appena un centinaio di metri dalla 
casa quando vedemmo nella strada un rigagnolo d'acqua che 
veniva dalla direzione del fiume. Pensando che si fossero rotte 
delle tubature fermammo alcuni passanti per domandare che 
cosa fosse successo. « Stanotte il fiume ha straripato e ha alla-
gato diversi quartieri ! » fu la risposta. Invece di spaventarci, 
decidemmo di andare a vedere, eccitate al pensiero dell'insolito 
spettacolo. Fu allora che sentimmo all'improvviso il rumore 
scrosciante dell'acqua che trasformando la strada in un letto di 
fiume si precipitava verso di noi. 
Ci mettemmo a correre verso casa, sentendo la gente che ur-
lava da una finestra all'altra trasmettendosi tragiche notizie del-
l'inondazione. Salimmo i pochi gradini per entrare nel nostro 
appartamento e cominciammo a trasportare biancheria e mobili 
al piano superiore. L'acqua intanto saliva gli scalini ed entrava 
in casa. Continuammo a trasportare di sopra la nostra roba 
finché l'acqua ci arrivò alla vita ; allora stanche, sporche di fango, 
salimmo al primo piano e ci sedemmo esauste ad aspettare e a 
sperare. 
* # * 
LTn contadino quando vide l'acqua venire pensò prima di tutto 
a metter in salvo i suoi maiali. Purtroppo riuscì a spingerne uno 
soltanto al piano superiore, gli altri furono portati via dall'acqua 
che aveva invaso tutto il pianterreno. Così si ritrovò a dividere la 
camera col suo maiale aspettando i soccorsi. 
Il maiale era tranquillo ma le ore passavano senza che giun-
gesse alcun aiuto. Il contadino aveva fame e forse pensava alle 
salsicce che avrebbe potuto fare con quell'unica bestia; ma 
anche il maiale aveva fame, e forse pensava alla stessa cosa ed era 
meno tranquillo. Il tempo passava lentamente e il maiale era 
sempre più inquieto finché ad un tratto cominciò a girare intorno 
al padrone annusandolo e digrignando i denti. Il poveruomo 
dovette salire su un armadio ma il maiale sempre più feroce cer-
cava a sua volta di arrampicarsi; voleva mangiare il padrone, Isoccorsi non arrivavano e l'acqua continuava a salire. La bestia 
si agitava sempre più finché si udì un crac e il pavimento crollò 
trascinando il maiale nell'acqua. Il contadino rimase per mira-
colo sull'armadio e i soccorsi arrivarono in tempo a salvarlo. 
# # # 
La tragedia cominciò durante la notte. La violenza delle acque, 
dopo molti giorni di pioggia torrenziale, ruppe gli argini del 
fiume. Una massa d'acqua e di fango invase la città, entrando 
nelle case e nei negozi e trascinando con sé porte, finestre, 
mobili, tronchi d'albero, automobili. Per alcuni giorni l'acqua 
continuò a salire allagando le cantine e ben presto anche il 
pianterreno delle case. Gli abitanti dopo un primo momento di 
sbigottimento si misero con coraggio disperato a combattere il 
fiume. Uomini, donne e ragazzi, appena l'acqua cominciò a 
calare, si misero per le strade a pulire, a spazzare via la melma, a 
lavare i negozi, cercando di salvare il salvabile. 
Da tutte le parti del mondo arrivarono soccorsi, e parole dì 
conforto e di simpatia. Gli uomini uniti nella disgrazia riuscirono 
in breve a restituire alla loro città un aspetto decente. 
Ora il fiume scorre di nuovo nel suo letto, calmo e amichevole. 
I negozi sono pieni come prima di merce bellissima. Solo sui 
muri è rimasto il segno dov'è arrivata l'acqua sporca; e sul volto 
pallido e triste della gente si vede il segno della lotta immane 
combattuta, ma presto sparirà, e della catastrofe passata rimarrà 
solo un pallido ricordo. 
dormire fino a tardi 
il fiume ha straripato 
senza che giungesse alcun 
aiuto 
dovette salire 
spazzare via la melma 
to sleep in 
the river has burst its banks 
without any help arriving 
was trying to climb up 
to sweep away the slime 
4. ANEDDOTI SU ALCUNI 
GRANDI ITALIANI 
Dante Alighieri* 
L'Inferno è la prima cantica della Divina Commedia di 
Dante. È la più drammatica e ricca di umanità, ed era anche la 
più conosciuta ai suoi tempi. La gente diceva vedendo passare 
il poeta: « Ecco l'uomo che va e torna dall'Inferno come e quan-
do vuole ! » 
La Divina Commedia, che è l'opera più importante di Dante, 
è infatti la descrizione in versi di un suo viaggio immaginario 
attraverso l'Inferno, il Purgatorio e il Paradiso. 
Mentre allora la lingua generalmente usata nelle opere let-
terarie era il latino, Dante volle invece scrivere il suo immortale 
Poema in italiano 'nobilitando ' la lingua volgare, cioè quella par-
lata dal popolo. 
Al tempo di Dante l'Italia era divisa in molte parti, come del 
resto lo è stata per secoli. Le città stesse, sotto il dominio dei 
vari principi italiani e stranieri e la supremazia della Chiesa, erano 
sede di continue lotte tra partiti. A Firenze i Guelfi e i Ghibellini 
si contendevano il governo della città. I Guelfi a loro volta si 
divisero in due fazioni: i Bianchi e i Neri, i cui capi appartene-
vano a due importanti famiglie fiorentine, rispettivamente i 
Cerchi e i Donati. 
Dante dette agli italiani divisi una lingua in comune che fu 
l'unico vincolo di unità morale e intellettuale per molti secoli. 
Per questo egli è giustamente chiamato « il padre della lingua 
italiana. » 
Il poeta partecipò alla vita politica di Firenze e collaborò 
attivamente coi Guelfi Bianchi. E quando questi furono accusati 
di aver congiurato contro il governo, Dante insieme ad altri fu 
mandato in esilio e gli furono confiscati tutti i suoi beni. Da 
allora egli vagò da una città a un'altra senza poter mai tornare a 
Firenze che amava tanto. Disgustato dalle ingiustizie, dalle 
gelosie e dall'odio non volle più occuparsi di politica, e si chiuse 
in se stesso dedicandosi completamente alla sua arte, la poesia, di 
cui era molto orgoglioso. 
Si racconta a questo proposito che un giorno, passando da-
vanti all'officina di un fabbro, sentì recitare malamente alcuni 
suoi versi. Entrò senza indugio nella bottega dell'artigiano e 
senza dir parola cominciò a buttare all'aria tutti gli arnesi che 
gli capitavano sotto mano. Il fabbro sbigottito cercando di fer-
marlo gridò : 
« Che cosa state facendo? Siete pazzo? Volete rovinare tutti i 
miei arnesi ? » 
Dante rispose sdegnosamente: 
« I versi che storpiate sono gli arnesi del mio mestiere, ed io 
tratto i vostri arnesi come voi trattate i miei ! » 
Si dice anche che per la stessa ragione il poeta bastonasse 
un asinaio il quale non osò nemmeno ribellarsi. 
# # * 
Dante era un uomo orgoglioso soprattutto perché era piena-
mente cosciente della sua grandezza e della sua superiorità 
d'ingegno e di cultura rispetto ai suoi contemporanei* 
Quando era ancora a Firenze ebbe vari incarichi pubblici. 
Una volta i consiglieri, dovendo mandare un'ambasceria al papa 
Bonifazio VIII, scelsero unanimemente Dante. Il poeta rimase 
un po' indeciso poi esclamò: « Se io vado chi rimane? Se io 
rimango, chi va? D 
# « # 
Oggi gl'Italiani usano proverbi e modi di dire senza sapere 
che fu Dante a scriverli nella sua Divina Commedia. Ne citerò 
alcuni più conosciuti. 
« Per me si va nella città dolente, 
Per me si va nell'eterno dolore, 
Per me si va tra la perduta gente. 
Lasciate ogni speranza, voi ch'entrate. » 
Dante immagina che queste parole siano scritte sulla porta del-
l'Inferno; oggi si usano quando si prende una decisione che 
avrà gravi conseguenze, o s'intraprende un'attività che com-
porterà difficoltà e sacrifici. 
« Io ero tra color che son sospesi » 
(While I was with the spirits who dwell in suspense.) 
INFERNO, Canto //, 52 
dice Virgilio a Dante per spiegargli che non era né tra i dannati 
né tra i beati. Questa espressione si usa per chi è in una situazione 
incerta e non sa decidersi. 
« Tu proverai si come sa di sale 
lo pane altrui e com'è duro calle 
lo scendere e il salir per l'altrui scale. » 
(Thou shalt make trial of 
how salt doth taste 
Another's bread, and how 
hard the path to 
Descend and mount 
upon another9s stair,) * 
PARADISO, Canto XVII, 58-60 
Questi versi così efficaci predicono l'esilio di Dante. Sono pa-
role che tanti esuli hanno ripetuto con profonda tristezza. 
Dante viaggiò molto durante il suo esilio, e ospitato da ricche 
famiglie si guadagnava da vivere svolgendo varie attività. Spesso 
malinconico e pensoso, sopportò i disagi e le umiliazioni del-
l'esilio con la sua solita superiorità e con sdegnoso distacco. Il 
seguente episodio lo dimostra. 
Quando egli era a Verona, un tale gli fece notare che i Signori 
che lo ospitavano mostravano di apprezzare molto il loro buffone 
e non s'interessavano a lui. Il poeta rispose: « Ogni simile ama 
il suo simile. » 
« Il perder tempo a chi più sa più spiace. » 
Verso usato anche oggi con lo stesso significato. Chi è molto 
istruito sa che il campo del sapere è illimitato, e cosciente di 
quanto sia breve la vita, conosce meglio di altri il valore del 
tempo. 
la lingua volgare 
sede di continue lotte 
furono confiscati tutti i suoi 
beni 
a questo proposito 
senza indugio 
che gli capitavano sotto mano 
modi di dire 
Ne citerò 
si guadagnava da vivere 
Ogni simile ama il suo simile 
the vernacular 
centre of continual struggles 
all his goods were confiscated 
in this connection 
without delay 
that he could put his hands on 
idioms 
I will quote 
he earned his living 
It takes one to recognize another 
* Dante Alighieri nacque a Firenze nei 1265 e morì a Ravenna nel 
1321. La sua opera più importante è la Divina Commedia, divisa in tre 
cantiche: Inferno, Purgatorio, Paradiso. Altre opere in poesia e in 
prosa sono : Vita Nova (poesie che narrano la storia del suo amore per 
Beatrice, la donna di cui s'innamorò all'età di nove anni e che morì 
giovanissima); De Vulgari Eloquentia (trattato sul linguaggio)» De 
Monarchia (trattato politico); il Convivio (di carattere filosofico), 
alcune Epistole; Le Rime (raccolta di poesie). 
Leonardo da Vinci* 
Fin da piccolo Leonardo s'interessò profondamente alla na-
tura osservando e dipingendo piante, rocce, animali. Ebbe la for-tuna di vivere nella bella campagna toscana in completa libertà, 
e nella sua camera faceva collezione di ogni sorta di cose. Un 
giorno il padre, Ser Piero da Vinci, notaio, gli disse scherzando: 
« Un mio contadino mi ha dato questa tavoletta chiedendomi 
di farla dipingere a Firenze, ma forse tu potrai dipingerla meglio 
di un pittore di professione. » 
« Va bene, babbo », rispose Leonardo, « la dipingerò io. » 
11 ragazzo si mise al lavoro. Dipinse una caverna buia dalla quale 
stava uscendo un drago che compose mettendo insieme le carat-
teristiche più strane di diversi animali e usando colori brillanti. 
A lavoro finito, sistemò il dipinto vicino alla porta in modo che 
dalla finestra semichiusa un solo raggio di sole battesse sul feroce 
drago. Quindi chiamò il padre. Ser Piero, entrando nella stanza 
buia e vedendo il mostro orrendo, che sembrava stesse per av-
ventarsi su di lui, ebbe un sussulto. Fu solo dopo alcuni minuti 
che si accorse del figlio che lo stava guardando con un sorriso di 
soddisfazione. 
Ser Piero non dette la tavola dipinta al contadino, ma la ven-
dette. Poco tempo dopo questo episodio, Ser Piero disse al 
figlio che lo avrebbe mandato a Firenze come apprendista nella 
bottega del famoso pittore Andrea del Verrocchio. 
* # # 
Leonardo fu pittore, scultore, architetto, ingegnere, inventore, 
musicista, scenografo, anatomista, matematico, naturalista, 
astronomo, scrittore, filosofo; non è mai esistito un genio così 
versatile e universale. Cominciò la sua carriera a Firenze ese-
guendo dipinti sia per le autorità fiorentine che per i vari signori 
del posto. 
# # # 
Quando la situazione politica divenne piuttosto difficile in 
questa città, Leonardo scrisse una lettera a Ludovico Sforza, 
detto il Moro, Duca di Milano, offrendogli i suoi servigi. In 
questa lettera rimasta famosa, Leonardo, appena trentenne, pro-
fessò di saper fare praticamente ogni cosa, sia in tempo di pace 
che in tempo di guerra. Riporterò alcuni brani, leggermente 
modificati nella forma: « So costruire ponti leggerissimi e forti, 
atti a portare facilissimamente, e con quelli seguire e fuggire i 
nemici; altri sicuri e inoffensibili da fuoco e battaglia, facili e 
comodi da levare e porre. Ho modi di arder e disfare quelli del 
nemico. So toglier via l'acqua dei fossi e fare infiniti ponti, scale 
e altri strumenti a questo scopo. Ho modi di minare ogni rocca o 
altra fortezza. Occorrendo, farò bombarde comodissime e facili 
da portare e con quelle buttare sassi, a similitudine di tempesta, 
con grave danno e confusione del nemico. In mare ho modi di 
fare molti strumenti atti a offendere e difendere, e navi che 
faranno resistenza. Ho modi, per cave e vie segrete e distorte 
fatte senza alcun strepito, per venire a un dato luogo, anche se 
bisognasse passare sotto fossi o fiumi. Farò carri coperti, sicuri e 
inoffensibili per passare attraverso i nemici. In tempo di pace 
credo soddisfare benissimo a paragone di ogni altro in architet-
tura, in composizione di edifici, pubblici e privati e in conducer 
acque da un luogo a un altro . . . Similmente in scultura di mar-
mo, di bronzo e di terra, e in pittura. Ancora potrò dare opera a 
un cavallo di bronzo che sarà gloria immortale ed eterno onore 
della felice memoria del Signor Vostro padre e dell'inclita casa 
Sforzesca. E se alcuna delle sopra dette cose ad alcuno paresse 
impossibile, mi offro prontissimo a farne prova nel parco vostro 
o in qualsiasi luogo che piacerà a Vostra Eccellenza. » 
# * * 
È stato detto che solo un incosciente o un genio poteva scri-
vere una lettera simile. Ludovico il Moro non pensò che fosse 
un incosciente e mandò a chiamare questo giovane straordinario. 
Leonardo non solo dimostrò di saper fare quanto aveva dichia-
rato ma organizzò anche feste e spettacoli grandiosi intratte-
nendo e divertendo gli ospiti come cantante e musicista. 
Tuttavia le sue idee erano così originali che il più delle volte 
non era preso sul serio. Fu spesso umiliato e perfino maltrattato; 
ma egli, pur disprezzando quegli animi meschini, non cercò mai 
di vendicarsi. Fu sempre generoso e disinteressato. Ebbe sempre 
una grande compassione e il massimo rispetto per tutti gli esseri 
viventi. 
Quando passava nel mercato comprava gli uccelli tenuti in 
gabbia dai venditori per ridar loro la libertà. Si fermava se ve-
deva un animaletto nella strada per metterlo al sicuro dal piede 
dei passanti. Per questo suo rispetto della vita, che era per lui 
sacra, diventò vegetariano. 
In quanto ai guadagni egli diceva: « Guarda che la cupidità 
del guadagno non superi in te l'onore dell'arte, perché il gua-
dagno dell'onore è maggiore dell'onore delle ricchezze, » 
# # • 
Quasi nulla sappiamo della vita amorosa di Leonardo. Era 
molto bello fisicamente; aveva gli occhi azzurri, i capelli biondi 
e ondulati, lineamenti fini e aristocratici. « Con le sue mani fini 
da signore egli poteva spezzare un ferro di cavallo e disegnare il 
paesaggio più vaporoso, » Era così affascinante, di gentile aspet-
to, forte, simpatico, che molte devono essere state le donne inna-
morate di lui e che hanno tentato a loro volta di farlo innamorare. 
Ma inutilmente cercheremmo l'amore per ima donna nella 
sua vita, eccetto forse guardando il ritratto di Monna Lisa del 
Giocondo (o Gioconda) dal sorriso tanto enigmatico. 
Leonardo era lento nei suoi lavori, forse perché cercava in 
tutto di raggiungere la perfezione o forse perché passava con-
tinuamente dallo studio di una scienza a un'altra. Ma fu deli-
beratamente lento nel dipingere questo ritratto che dopo tre 
anni di frequenti sedute non era ancora finito ? Monna Lisa era 
sposata e non ci è giunto nessun pettegolezzo riguardo la sua 
onestà. Durante queste lunghe sedute un sentimento d'affetto 
doveva essere nato fra questo straordinario pittore e la sua mo-
della, affetto che forse sarebbe diventato più profondo se Monna 
Lisa non fosse improvvisamente morta durante un viaggio in 
Calabria. Leonardo tenne sempre con sé il ritratto incompiuto 
della Gioconda anche quando accettò l'ospitalità del Re Fran-
cesco I di Francia nel Castello di Amboise, dove se ne distaccò 
solo alla sua morte. 
per avventarsi su di lui 
ebbe un sussulto 
facili e comodi da levare e 
porre 
per cave senza alcun 
strepito 
il più delle volte 
Guarda che 
to rush upon him 
gave a start 
easy and handy to raise and lower 
by means of tunnels con-
structed noiselessly 
most of the time 
Take care that 
* Leonardo nacque a Vinci (vicino a Firenze) nel 145a e morì ad 
Amboise in Francia nel 1519. È conosciuto soprattutto come pittore 
— fra le sue opere principali ricordiamo : La Gioconda, il Cenacolo, 
la Vergine delle Rocce, l Annunciazione^ l'Adorazione dei Magi —, 
ma ci ha lasciato importanti studi su tutte le scienze : pittura, archi-
tettura, anatomia, meccanica, matematica e ottica, botanica, idraulica, 
ingegneria militare e aerodinamica. 
Michelangelo Buonarroti* 
Il padre di Michelangelo non voleva che il figlio perdesse 
tempo con scalpello e pennelli, desiderava per lui una carriera 
più redditizia; ma Michelangelo voleva a tutti i costi diventare 
un artista. Una volta, avendolo sorpreso mentre disegnava, papà 
Buonarroti andò su tutte le furie. Il ragazzo invece di badare ai 
rimproveri, lo guardava con interesse, e quando la sfuriata fu 
passata, esclamò: « Che bel padre in collera sarebbe questo a 
dipingerlo ! » 
La passione di Michelangelo per Parte era così forte che alla 
fine il padre lo mandò come apprendista da Ghirlandaio, dalla 
cui bottega passò presto alla scuola dei Medici. Lorenzo dei 
Medici, detto il Magnifico, protettore delle arti e degli artisti, 
era allora signore di Firenze. Un giorno, mentre Michelangelo 
scolpiva la testa di un vecchio fauno nel giardino dei Medici, il 
Magnifico passò tra i giovani apprendisti e si fermò ad osservare 
la scultura esclamando: « Il tuo fauno è vecchio.Non sai che a 
un vecchio dovrebbero mancare almeno alcuni denti ? » Miche-
langelo, emozionatissimo, ebbe la presenza di spirito di rispondere 
« A un vecchio sì, ma a un fauno ? Un fauno dovrebbe essere 
metà uomo e metà capra. Le capre perdono forse i denti ? » 
Lorenzo sorrise a questa risposta pronta e spiritosa. Il giorno 
dopo, quando ritornò, notò che Michelangelo aveva tenuto conto 
delle sue osservazioni e aveva tolto alcuni denti al suo fauno. Da 
allora il giovane artista fu preso sotto la protezione del grande 
patrono delle arti. 
# # # 
Quando i Medici furono cacciati da Firenze Michelangelo 
andò a Roma, dove trovò una grande confusione. La chiesa 
stessa era corrotta e sede di corruzione: dovunque gelosie, ven-
dette, rancori. 
* # # 
Il papa Giulio II era più ansioso di eternare la sua memoria 
con una tomba colossale che con opere buone. Lo scultore fu 
incaricato di creare quaranta statue, che dovevano circondare la 
tomba del papa. Egli si mise subito al lavoro ma troppo presto 
il papa, assorbito da altre preoccupazioni, smise di pagare rego-
larmente. Michelangelo più volte sollecitò il pagamento, e cos-
tretto dalla estrema necessità di fondi, egli, cosi orgoglioso, più 
volte si presentò al Vaticano senza essere ricevuto. Alla fine, 
furibondo, lasciò detto al papa che lo venisse a cercare, se 
avesse avuto bisogno di lui, e se ne tornò a Firenze. Giulio II lo 
mandò a chiamare varie volte ma Michelangelo ignorò voluta-
mente il richiamo finché il papa stesso non gli venne incontro 
promettendogli di riparare il torto fattogli. 
# # # 
Michelangelo fu scultore, pittore, architetto e poeta, ma scol-
pire e scolpire il marmo era la sua vera grande passione. Fu 
principalmente per merito suo che le cave di marmo di Carrara 
ripresero in pieno la loro attività. Benché fossero conosciute dal 
tempo dei Romani erano state per lungo tempo quasi abbando-
nate. 
Michelangelo era ben conosciuto nella zona non solo perché 
era un ottimo cliente ma anche perché era molto difficile con-
tentarlo. Infatti egli cercava sempre il marmo più bianco, cioè 
il più puro che si potesse trovare. 
Fu questa sua ricerca continua del marmo senza alcuna im-
purità che lo portò alla scoperta del marmo quasi perfetto sul 
Monte Altissimo vicino a Pietrasanta dove non esisteva però né 
cava né strada. 
A Carrara Michelangelo era sempre accolto come un car-
rarino, ma quando, dopo aver ottenuto il consenso del papa, 
per cui lavorava in quel periodo, decise di scavare il marmo 
della nuova cava, gli abitanti di Carrara e dintorni diventarono 
i suoi nemici. 
# # # 
Aprendo un'altra cava, anche se non troppo lontana, avrebbe 
tolto loro parte del lavoro. Egli non riusci né con promesse né 
con soldi a trovare operai che volessero lavorare per lui e fu 
costretto a portare con sé degli amici da Firenze. Ma le difficoltà 
sembravano insormontabili : si trattava di staccare i blocchi gi-
ganteschi dal monte, trascinarli abbasso, costruire la strada per 
trasportarli al mare e da qui imbarcarli; e tutto questo con poche 
inesperte persone, fra cui solo un ragazzo del luogo. 
Il marmo fu trovato, perfetto e in grande quantità ma il lavoro 
procedeva lentamente e assorbiva non solo i denari offerti dal 
papa ma anche quelli personali dello scultore. Poi successe una 
disgrazia. L'unico giovane del luogo che si era offerto di lavorare 
per Michelangelo fu ucciso dalla caduta di un masso. I lavori 
furono sospesi; Michelangelo addoloratissimo e disperato cre-
dette che tutto fosse perduto. Fu allora che i carrarini pentiti di 
averlo ostacolato fino allora e ritendendosi in parte responsabili 
della disgrazia, si decisero ad aiutarlo. E il marmo più puro fu 
finalmente a disposizione delle sue stupende mani. 
# # # 
Grande non si nasce, si diventa lavorando accanitamente, 
sperimentando, soffrendo atrocemente. Quando Michelangelo 
dipingeva la cupola della Cappella Sistina, i colori gli gocciola-
vano sul viso, sugli occhi, ma egli continuava in posizione scomo-
dissima piegato all'indietro, perdendo la nozione del tempo, 
dimenticandosi persino di mangiare o di dormire. Raramente poi 
era soddisfatto dal risultato, che secondo lui non era mai perfetto. 
La grande statua del Mosè che si trova a Roma, nella chiesa di 
S. Pietro in Vincoli, appare cosi viva che si può ben credere che 
Michelangelo abbia detto con ira, dopo averla compiuta: 
« Perché non parli ? » 
# # * 
Il grande artista lavorò fino alla fine, creando, imparando, in-
segnando; esclamò prima di morire: «Ho appena imparato 
abbastanza da cominciare ora il mio capolavoro ! » 
scalpello e pennelli 
andò su tutte le furie 
chisel and brushes 
flew into a rage 
la presenza di spirito the presence of mind 
aveva tenuto conto had borne in mind 
riparare il torto to right the wrong 
le cave di marmo the marble quarries 
successe una disgrazia a disaster happened 
* Michelangelo Buonarroti nacque a Caprese, vicino ad Arezzo nel 
1475 e morì a Roma nel 1564. Fra le sue numerose opere ricordiamo 
le statue del Mosè, del David, le Pietà, i Sepolcri dei Medici, gli 
affreschi della Cappella Sistina, la cupola di San Pietro. 
Galileo Galilei* 
Galileo cominciò a studiare medicina all'università di Pisa, 
sua città natale. Fin da giovanissimo egli rivelò due aspetti tipici 
della sua personalità: lo spirito di osservazione dei fenomeni 
della natura e la necessità di verificare le conclusioni altrui prima 
di accettarle come vere. 
Quando era studente, trovandosi una volta nel Duomo di Pisa 
ad ammirarne le bellezze, notò una lampada che oscillava. Si 
precipitò dal suo padrino, che lo assisteva nei suoi esperi-
menti, e riprodusse il moto oscillatorio, scoprendo così la misura 
del tempo per mezzo del pendolo. 
Galileo non solo metteva in dubbio gli insegnamenti dei suoi 
professori e di altri scienziati ma specialmente quelli di Aristo-
tele, conquistandosi ben presto fama di spirito di contraddizione. 
Un giorno aveva sezionato un cadavere e aveva mostrato al 
gruppo che assisteva alla dimostrazione come solo un nervo sot-
tile arrivasse al cuore mentre fino allora si era creduto che il 
cuore fosse il centro del sistema nervoso. Un tale fra i presenti 
disse a Galileo: « Voi mi avete fatto vedere la cosa tanto chiara-
mente che se Aristotele non ponesse il cuore al centro del sistema 
nervoso, quasi quasi direi che voi avete ragione. » 
Questi erano i preconcetti contro cui Galileo doveva lottare, 
ma egli lo faceva con esperimenti pratici tali da non lasciar 
dubbi. Famose sono le sue esperienze sulla caduta dei gravi. 
Lo scienziato sosteneva che due gravi di peso diverso fatti cadere 
simultaneamente dalla stessa altezza sarebbero arrivati insieme 
al suolo contraddicendo ancora una volta Aristotele. Dalla cima 
della Torre Pendente, alla presenza di una notevole folla 
Galileo provò la sua asserzione, e quale fu la sorpresa di tutti nel 
vedere che i due pesi arrivarono contemporaneamente alla base 
della Torre. Strano però che nessuno si fosse preoccupato di 
provare una teoria così facilmente dimostrabile, ma tanta era 
l'autorità della parola di Aristotele ! 
* * # 
69 
Galileo non seguì per molto gli studi di medicina passando 
presto alla matematica, alla fisica e all'astronomia. Nel 1609 si 
sparse la voce a Venezia, dove si trovava Galileo, che un olandese 
avesse inventato un certo occhiale col quale gli oggetti lontani ap-
parivano come se fossero vicini. Immediatamente lo scienziato 
fabbricò il cannocchiale e lo perfezionò, dandolo poi generosa-
mente in regalo alla Repubblica di Venezia. Dal cannocchiale al 
telescopio il passo fu breve. Fu questo strumento che gli permise 
lo studio accurato dell'universo. Scoprì la montuosità della luna 
e i quattro satelliti maggiori di Giove, trovò che la Via Lattea e le 
nebulose erano un insieme di stelle fisse che per la loro immensa 
distanza e la loro piccolezza rispetto alle altre si rendevano im-
percettibilialla semplice vista. Le sue scoperte sull'astronomia, 
sempre chiaramente espresse, venivano pubblicate dal Nuncio 
Sidereo e tutto il mondo seguiva, dapprima con incredulità e 
scetticismo poi con ammirazione, le meraviglie scoperte in cielo 
dal signor Galileo. Lo scienziato diffondeva queste sue scoperte 
da una università all'altra con conferenze e lezioni private. 
Ricevette altri riconoscimenti ed onori da parte di principi e 
scienziati ma suscitò anche molte gelosie e odio. Osservando 
l'universo col telescopio corresse molte credenze errate e tutto 
andò bene finché non pretese di correggere un grave errore so-
stenuto, non solo da Aristotele, ma anche dalla Chiesa, quello 
che la Terra fosse ferma e il Sole si muovesse. Già Copernico, 
uno scienziato polacco che visse e studiò a Bologna e a Roma, 
aveva affermato che, contrariamente a quanto si credeva, il Sole 
è al centro dell'universo e la Terra gli gira intorno. Prevedendo 
che la sua teoria gli avrebbe provocato molti guai fu per lungo 
tempo incerto se pubblicarla o no. Si decise solo in seguito alle 
preghiere di persone importanti. Ebbe l'idea di dedicarla al papa 
e per maggior tranquillità, « il giorno che gli portarono la prima 
copia stampata del suo libro, sapete che fece ? Morì. » 
# * * 
Quando Galileo nel suo libro « Il Dialogo dei Massimi Sis-
temi » espose e confermò la stessa teoria, le cose andarono un po' 
diversamente. 
Questa teoria contrastava in modo particolare, secondo la 
Chiesa, con un passo delle Sacre Scritture, cioè quello nel quale 
si narra di Giosuè che disse: «Fermati, Sole. » «E il Sole si 
fermò nel mezzo del cielo e non si affrettò verso il tramonto 
per la durata di quasi un giorno intero. » Sostenere quindi che 
il Sole è fermo era non solo errore ma 'peccato'. Galileo fu per-
ciò accusato di eresia e processato. Il processo di Galileo da parte 
del Santo Ufficio è uno degli episodi più tristi accaduti per i 
continui contrasti fra scienza e religione. Galileo, vecchio e ma-
lato, fu costretto a sopportare le dure fatiche di un lungo viaggio 
da Firenze, dove allora abitava, a Roma, e le grandi umiliazioni 
di un lungo ed estenuante processo. Aveva la scelta di rinnegare 
le sue scoperte o di essere incarcerato a vita. Forse se fosse stato 
giovane e forte avrebbe lottato per la verità, ma aveva settan-
tanni, era malato e stanco, e cosi rinnegò le sue scoperte scien-
tifiche. A vendetta di tanto oltraggio a uno dei più sublimi 
spiriti, la tradizione popolare ha voluto vedere al posto del vec-
chio esausto un ribelle che in piedi esclama: « Eppur si muove ! » 
Galileo fu condannato e le sue opere proibite. A causa dei 
disagi sofferti egli perse anche la vista. Passò gli ultimi anni della 
sua vita nella sua villa di Arcetri a Firenze assistito amorevol-
mente da una figlia suora. Fu solo nel 1757 che la Congregazione 
dell'Indice debberò di omettere il decreto che proibiva le opere 
che trattavano del moto della terra. 
quasi quasi 
caduta dei gravi 
Dalla cima della Torre Pen-
dente 
si sparse la voce 
fu costretto a 
deliberò di omettere 
nearly, 'for two pins' 
the fall of weights 
From the top of the Leaning 
Tower 
it was heard 
was forced to 
decided to leave out 
* Galileo Galilei, matematico, astronomo, fisico e filosofo, nacque 
a Pisa nel 1564 e morì a Firenze nel 1642. 
Luigi Galvani e Alessandro Volta* 
Galvani insegnava anatomia all'università di Bologna e si 
interessava con particolare dedizione allo studio della struttura 
degli animali. Un giorno lo scienziato, mentre si trovava nel suo 
gabinetto di lavoro con altre persone, stava spellando delle rane 
non a scopo di studio ma per preparare un brodo alla moglie che 
era particolarmente ghiotta di questa leccornia. Durante questo 
lavoro dovette uscire un momento dalla stanza lasciando le rane 
su un tavolo vicino a una macchina elettrostatica. Uno dei pre-
senti toccò con uno scalpello il nervo della zampetta di una rana 
mentre la macchina veniva azionata. Immediatamente tutt'e 
due le zampette si mossero. Galvani fu subito chiamato ad osser-
vare questo fatto cosi nuovo e sorprendente, e la moglie gli fece 
notare che le convulsioni della rana si presentavano soltanto 
quando dalla macchina scoccava una scintilla. Dall'osservazione 
di questo fenomeno e da numerosi e continui esperimenti, che 
durarono degli anni, Galvani giunse alla conclusione che esi-
steva l'elettricità animale. Lo scienziato dette notizia ufficiale 
della scoperta concludendo con queste parole : « una tale elettri-
cità diffusa per tutte le membra pare che abbia la sua propria 
sede nei muscoli e nei nervi, da cui trapassa attraverso un arco 
metallico o una catena di uomini o di qualunque altra sorta di 
corpi conduttori. » La notizia si diffuse in tutto il mondo. Molti 
erano gli scienziati che stavano studiando i fenomeni relativi 
all'elettricità senza riuscire a capire che cosa fosse questo fluido 
misterioso, e le conclusioni di Galvani furono immediatamente 
accettate. Volta stesso, che insegnava fisica all'università di 
Pavia, non trovò dapprima obiezioni. 
11 nome di Volta era già conosciuto non solo per i suoi esperi-
menti sull'elettricità ma anche per le sue interessanti osserva-
zioni sul gas. Osservando che il gas delle paludi, più tardi detto 
metano, s'infiammava all'aria, fabbricò un moschetto e una 
pistola ad aria infiammabile. Volta era uno scienziato allegro e 
spiritoso e si dice che si divertisse molto a fare scherzi agli amici 
e ai conoscenti con queste sue invenzioni. Oltre alla pistola, 
come applicazione pratica del gas infiammabile, ideò anche una 
* lampada perpetua ' che consumava il gas delle paludi e si accen-
deva con la scintilla elettrica. Cosi Volta si può considerare anche 
il precursore dell'illuminazione a gas oltre che di quella elettrica. 
È strano che un genio come Volta fosse da bambino tutt'altro 
che precoce; si temè addirittura che fosse muto. Solo a sette 
anni cominciò a parlare e per un po' di tempo si mostrò piuttosto 
lento nell'apprendere. Ben presto però riacquistò con la sua vi-
vacità d'ingegno il tempo perduto. Suo padre diceva notando 
con meraviglia i progressi del figlio: «Avevo in casa un dia-
mante e l'ignoravo ! » 
Dopo la scoperta di Galvani, Volta continuò a studiare il feno-
meno ripetendo gli stessi esperimenti sugli animali e facendo 
nuove prove. Cosi sorsero i primi dubbi sull'elettricità animale. 
Ben presto egli dimostrò che l'elettricità scoperta da Galvani 
non era di origine animale e si poteva ottenere con una 
catena di metalli. Galvani continuò in un primo tempo a so-
stenere le proprie conclusioni coadiuvato da molti scienziati 
illustri. Sorse così una polemica che divenne abbastanza aspra 
ma si placò gradualmente perché la voce di Galvani si affievolì a 
causa di gravi sventure domestiche. Inoltre, in seguito a un cam-
biamento di governo venne imposto a tutti i cittadini, professori 
e scienziati compresi, di giurare fedeltà al nuovo regime. Luigi 
Galvani, fedele a se stesso e alle sue idee, non volle prestare 
giuramento e fu allontanato dalla cattedra e da ogni pubblico 
ufficio. 
È vero che in seguito il governo revocò il provvedimento ma era 
troppo tardi per Galvani che aveva lasciato questo basso mondo. 
Volta invece visse abbastanza da ricevere riconoscimenti e 
onorificenze. Dopo lunghi anni di ricerche giunse alla inven-
zione della pila. L'annuncio ufficiale di questa meravigliosa in-
venzione, base essenziale per le successive applicazioni del-
l'elettricità, venne dato con la famosa lettera del 20 marzo 1810 
indirizzata al Presidente della Royal Society di Londra, Sir 
Joseph Banks, che venne letta alla dotta società il 26 giugno 
dello stesso anno. 
Volta fu anche invitato ufficialmente a Parigi dove mostrò la 
pila e lesse la comunicazione « Sull'identità del fluido elettrico 
col fluido galvanico », alla presenza di Napoleone e di uomini 
illustri nel campo della scienza.Napoleone stesso lo colmò di 
onori. Tanta era l'ammirazione di questo grande generale per 
Volta che quando lo scienziato, dopo trent'anni di insegnamento, 
ormai vecchio e stanco, espresse il desiderio di ritirarsi, Napo-
leone disse: « Se l'insegnamento gli pesa, glielo alleggeriremo, 
vorrà dire che farà una sola lezione all'anno. Ogni grande 
generale muore sul campo di battaglia. » E Volta accettò. 
a scopo di studio 
ghiotta di 
quando dalla macchina scoc-
cava una scintilla 
in seguito a 
invenzione della pila 
for the purpose of study 
greedy for 
when a spark came from the 
machine 
as a consequence of 
the invention of the pile 
# Luigi Galvani, medico e fisico, nacque a Bologna nel 1737 e 
morì nel 1798. La sua fama è legata principalmente alla scoperta 
dell'elettricità animale. 
Alessandro Volta nacque a Como nel 1745 e vi morì nel 1827. La 
sua invenzione più importante fu la pila, che costituisce la base 
essenziale per le successive applicazioni dell'elettricità. Importanti 
furono le sue osservazioni e applicazioni del gas delle paludi, detto 
poi metano; precursore quindi non solo dell'illuminazione elettrica 
ma anche di quella a gas. 
Giuseppe Garibaldi? 
« Eroe dei due Mondi »: questo l'appellativo dato al maggior 
fautore dell'unità d'Italia. Garibaldi, uomo unico dalla voce 
melodiosa e dal sorriso dolcissimo, affascinò uomini, donne e 
ragazzi di ogni paese e di ogni condizione. 
« Eroismo e semplicità : ecco Garibaldi » scrive Gustavo 
Sacerdote nel tracciare la biografia del generale, ma dobbiamo 
aggiungere « amore per la libertà e per il vero, e odio per la men-
zogna e la tirannide » come egli lasciò scritto nel suo Testamento 
Politico. 
Per molti anni Garibaldi combattè nel Sud America per 
l'indipendenza di quei paesi, e i suoi soldati lo seguivano con 
adorazione. 
Mentre si trovava a Montevideo, dove viveva in estrema 
povertà con la moglie Anita, sublime ed eroica compagna del-
l'Eroe, venne a trovarlo un ufficiale per portargli i ringrazia-
menti del Generale Pacheco, dopo le vittorie di Salto. Era sera. 
L'ufficiale entrò nella sua abitazione, una modesta casetta 
sempre aperta, e al buio cercava tastoni nell'atrio per trovare la 
porta della camera. Urtò contro una sedia e imprecò sommes-
samente. 
« Moglie », gridò Garibaldi di dentro « non senti che c'è qual-
cuno nel corridoio. Fa luce ! » 
« E con che cosa devo far luce? » replicò Anita. « Non sai che 
non abbiamo in casa nemmeno due soldi per comprare una 
candela? » 
« Ah ! È vero », disse Garibaldi. Si alzò, aprì la porta e disse: 
« Venga pure avanti, venga pure avanti ! » quasi volesse, con la 
sua voce, accompagnare il visitatore. 
L'ufficiale entrò. Ma l'oscurità era così profonda che egli 
dovette dire il suo nome per farsi riconoscere da Garibaldi. 
« Signor mio,» disse questi.«Lei mi scuserà, ma quando con-
clusi il mio patto con la Repubblica di Montevideo, dimenticai 
di mettere fra le condizioni anche la razione di candele, e Anita 
non ha denaro a sufficienza per comprarne una. Dobbiamo dun-
que restare al buio. Fortunatemente lei viene, come suppongo, 
per parlarmi e non per vedermi. » 
In realtà l'ufficiale parlò con Garibaldi ma non lo vide. 
Uscito da quella casa, si recò dal generale Pacheco e gli rac-
contò l'accaduto. Questi prese subito dei soldi e li mandò a 
Garibaldi. 
Non volendo offendere il suo amico Pacheco, Garibaldi 
accettò il denaro, ma l'indomani lo fece distribuire tra le vedove 
ed i figli dei soldati caduti a Salto. 
# # # 
Nel 1848 Garibaldi ritornò in Italia dopo quattordici anni 
di assenza. Gl'Italiani non ne potevano più della dominazione 
austriaca ed avevano solo bisogno di un capo per insorgere in 
massa. Garibaldi accorse al richiamo della patria. Le sue vittorie 
furono quasi miracolose. 
Quando, coi suoi Mille Volontari, andò alla conquista della 
Sicilia e poi del Sud Italia passando di vittoria in vittoria, egli 
combatteva sempre in prima fila. 
Vicino a Calatafimi sembrava ormai che le Forze dei Borboni 
stessero per sopraffare i garibaldini. Uno dei suoi generali, Nino 
Bixio, disse a Garibaldi quello che molti forse già pensavano, 
senza osare di dichiararlo. 
« Generale, temo che bisognerà ritirarsi ! » 
«Che dite mai, Bixio?» rispose l'Invincibile, «Qui si fa 
l'Italia o si muore. » 
E gridando con la sua voce tonante « Avanti ! » si slanciò in-
nanzi a tutti. Il suo esempio trascinò gli altri e fu la vittoria. 
cercava tastoni nell'atrio 
Urtò contro 
Fa luce 
l'accaduto 
non ne potevano più 
insorgere in massa 
he groped his way into the hall 
He stumbled against, bumped 
into 
Bring a light 
what had happened 
could no longer stand 
to rise up in a body; to revolt 
stessero per sopraffare 
bisognerà ritirarsi 
were about to overcome 
we will have to retreat (it will be 
necessary) 
* Giuseppe Garibaldi nacque a Nizza nel 1807 e morì a Caprera, 
isola a nord della Sardegna, nel 1882. Fu uno dei più importanti 
personaggi del Risorgimento Italiano, movimento storico dell'Otto-
cento che portò alPindipendenza dell'Italia dalla dominazione 
straniera e alPUnificazione della nazione. 
Giuseppe Verdi* 
Il Milleottocento fu per l'Italia un secolo di grandi eventi. 
All'inizio del secolo il popolo oppresso dalla dominazione stra-
niera non aveva la forza di ribellarsi. Gl'Italiani erano divisi ma 
tutti anelavano all'unità e alla libertà. Non potevano comunicare 
con la parola perché la censura austriaca era severissima, e la 
musica di Verdi, così immediata xe palpitante di sentimento, 
diventò il linguaggio comune. Per questo Verdi divenne il 
Maestro della rivoluzione per il Risorgimento. Tutti cantavano 
i suoi cori, esprimendo attraverso la sua musica il loro grande 
amore per l'Italia. Quando alla fine di un'opera verdiana il pub-
blico gridava in teatro e fuori « Evviva Verdi ! » voleva anche 
dire Evviva Vittorio Emanuele Re d'Italia, sotto la cui monarchia 
gl'Italiani speravano di riunirsi in libertà. 
Verdi ebbe molte noie dalla censura austriaca e prima di 
rappresentare le sue opere doveva più volte cambiare parole e 
musica. Ma sapeva anche vendicarsi di queste umiliazioni. Un 
giorno un generale austriaco lo fece chiamare e gli ordinò una 
marcia che servisse per le sue truppe. « Generale » rispose 
freddamente il maestro «io non ho che arie di ritirata: se 
volete ! » 
La conquista della fama non è mai facile ma per alcuni le diffi-
coltà iniziali sembrano insormontabili. I genitori di Verdi erano 
poveri e semplici; il paese dov'egli nacque e passò l'infanzia e 
l'adolescenza non offriva molto a un giovane come lui che a quin-
dici anni non aveva più nulla da imparare dai suoi maestri di 
musica; il Conservatorio di Milano gli rifiutò l'ammissione 
perché la commissione con parere unanime non ritenne che egli 
avesse meriti straordinari. Il grande compositore diceva amara-
mente a questo proposito : « Capite ! Mi hanno trovato inetto 
alla musica e mi hanno bocciato ! » Ma Verdi superò tutti questi 
ostacoli. Solo quando gli morirono i due figli e la moglie sembrò 
non riuscire a risollevarsi, ma ecco ad aiutarlo Giuseppina 
Strepponi, la prima donna del Nabucco che ottenne uno strepi-
toso successo alla Scala di Milano. In seguito divenne sua 
moglie e lo seguì ovunque. 
# # • 
Fu la prima a cantare le melodie appena composte. Fu la 
donna di cui l'uomo di genio ha bisogno per liberarlo da tutte le 
noie grandi e piccole della vita che possono turbarlo, irritarlo, 
diminuirne la capacità creativa. È stato detto che senza di lei, 
Verdi non sarebbe stato Verdi. Il grande compositore provava 
un grande affetto per la sua Peppina, com'egli la chiamava, ma 
il suo più grande amore fu sempre la musica. Scrisse una volta: 
« Io l'ho adorata e l'adoro la mia arte. E quando sono fra me e me 
alle prese con le mie note, allora il cuore palpita, le lagrime pio-
vono dagli occhi e la commozione ed i piaceri sono indicibili. » 
Fiaschi e successi sonole grandi pene e le grandi gioie di un 
artista, un alternarsi di felicità incontenibile e di dolore insop-
portabile. « La Traviata », alla prima rappresentazione, si con-
cluse con un fiasco solenne. Quella sera un maligno spettatore 
si avvicinò all'autore per fargli le condoglianze. « Le condogli-
anze a me ? » disse Verdi. « Ma fatele a voi stesso ! » 
« A me ? e che c'entro io ? » « Sì, sì, a voi che non avete com-
preso la mia musica. È la vostra sensibilità e il vostro gusto che 
sono morti. » aggiunse Verdi, lasciando senza parola il velenoso 
critico. 
# # # 
Con l'avanzare degli anni Verdi cominciò a provare un senso 
di tristezza e di amarezza. Scrisse una volta a una sua cara amica: 
« Penso che la vita sia la cosa più stupida che esista, e, quel che è 
peggio, inutile. Che cosa abbiamo fatto, tirando le somme? La 
risposta è una sola : nulla ! » Da questo si vede come per le menti 
veramente sublimi anche le opere più elevate sono niente. 
# # # 
Qualcuno ha detto che Verdi fosse « piuttosto tirato » coi soldi 
ma il seguente episodio, fra tanti altri, prova il contrario. 
Un giorno d'inverno, il maestro passando da Busseto vide 
alcuni contadini e molti bambini scalzi nella neve. Ne rimase 
tanto addolorato che mandò subito a comprare cento paia di 
scarpe di differenti misure, per adulti e per bimbi. L'indomani 
tutte quelle scarpe furono consegnate con queste parole: 
«Distribuitele a coloro che sono scalzi: non posso vedere 
della gente camminare in gennaio con i piedi nudi nella neve; ma 
mi raccomando: nessuno sappia che queste scarpe vengono da 
me. » 
* # # 
Verdi passò gli anni più sereni della sua vita a Sant'Agata, e 
fu proprio la moglie a convincerlo a ritirarsi nella pace della 
campagna dedicandosi all'agricoltura e agli animali. Diceva 
scherzosamente: «a Sant'Agata sono felice, sempre in mezzo 
alle bestie, alle migliori però, i quadrupedi ! . . . Che volete, in 
teatro sono sempre circondato da cani della peggior razza . . . » 
anelavano all'unità 
molte noie dalla censura 
con parere unanime 
In seguito 
alle prese 
piuttosto tirato 
scalzi 
nessuno sappia 
yearned for unity 
much trouble with the censor 
with unanimous opinion 
Later 
wrestling with 
rather mean 
bare-footed 
no-one must know 
* Giuseppe Verdi nacque a Roncole, frazione di Busseto' (in pro-
vincia di Parma) nel 1813 e morì a Milano nel 1901. Ricordiamo fra 
le sue opere : il Nabucco, VErnaniy il Rigoletto, il Trovatore, la Traviata, 
Un Ballo in Maschera, la Forza del Destino, Don Carlos, Aida, 
Otello, Falstaff (composto all'età di 80 anni). Oltre alle opere com-
pose musica da camera e musica sacra, specialmente famosa la Messa 
di Requiem. 
Guglielmo Marconi* 
« Pioniere delle radiocomunicazioni e del radar », « domina-
tore degli spazi », « padre della telegrafia senza fili » e persino 
« l'essere più felice del globo »; queste le varie classificazioni 
date a Marconi, l'ultima quando Marconi aveva trentanni, nel 
1904. Furono gli Americani a scrivere: « Nel periodo più bello 
della sua vita, ha già tutto per sé: un'eminente posizione mon-
diale, gloria, denari, amori femminili a volontà. » 
Marconi aveva cominciato presto il suo cammino verso la 
gloria. Da ragazzo si divertiva con pile e campanelli elettrici ed 
era persino riuscito ad avere un piccolo laboratorio in soffitta. 
Tutti i ragazzi hanno più o meno qualche occupazione alla quale 
si dedicano con particolare interesse, ma Marconi, a differenza di 
altri ragazzi, era costante nell'applicarsi alla sua attività pre-
ferita. Suo padre non approvava troppo che egli perdesse tanto 
tempo nel giocare invece di studiare, ma la madre, vedendo la 
costanza del figlio, e forse per un'intuizione tutta materna delle 
sue qualità, cercò sempre di aiutarlo. Non solo gli dava i soldi 
per comprare le materie prime per i suoi esperimenti ma lo in-
coraggiava, lo guidava e si interessava a ciò che faceva. Annette 
Jameson, così si chiamava la madre di Marconi, era di buona 
famiglia oriunda scozzese ma stabilita da tempo in Irlanda. 
«Aveva un'espressione dolcissima: occhi celesti e penetranti 
come quelli del figlio Guglielmo, e voce armoniosa. Di apparenza 
piuttosto chiusa e fredda, era di sentimenti forti e chiari come il 
figlio. » 
Anche Marconi era infatti apparentemente freddo ma di senti-
menti fortissimi e volontà ferrea. Si dedicava ai suoi esperimenti 
con un fervore e una passione veramente contagiosi. Fin da gio-
vane aveva saputo suscitare la spontanea collaborazione di tutti 
coloro che lo seguivano da vicino nei suoi lavori, e più tardi i 
suoi operai e i suoi collaboratori lavorarono tenacemente e spon-
taneamente seguendo il suo esempio. 
La radiotelegrafia, appena Marconi l'ebbe sperimentata con 
81 
successo, fu immediatamente applicata sulle navi, che in caso 
di naufragio potevano cosi chiamare in aiuto le navi più vicine. 
A questo proposito vorrei ricordare il tristissimo naufragio del 
Titanic che a quel tempo era la più grande nave del mondo. Fu 
grazie alla radiotelegrafia che i superstiti furono salvati. Il 
Titanic era salpato da Southampton per New York con più di 
duemila persone a bordo per il viaggio inaugurale. La sera del 
14 aprile 1912 alle 23.40, a due giorni dall'arrivo in porto, 
mentre navigava alla velocità di 24 nodi e mezzo investì un ice-
berg riportando una falla dalla quale l'acqua inondava i com-
partimenti stagni e i locali delle caldaie. Non appena il coman-
dante si rese conto della gravità della situazione dette ordine di 
trasmettere il segnale radiotelegrafico di soccorso. Il segnale fu 
raccolto da vari piroscafi che si affrettarono ad andare in aiuto 
al Titanic. Ma quando arrivarono sul posto la potente nave, che 
era ritenuta inaffondabile, era colata a picco. Settecento per-
sone circa furono salvate. Marconi era a New York ed aveva 
anzi prenotato sul Titanic un posto per il viaggio di ritorno. 
L'eco mondiale del salvataggio dei superstiti del Titanic grazie 
alla radiotelegrafia mise in evidenza l'urgente necessità di instal-
lare tale servizio su tutte le grosse navi. Il governo inglese affidò 
alla compagnia fondata da Marconi la costruzione dei necessari 
impianti permettendo così allo scienziato, in un periodo di 
difficoltà finanziarie, di continuare le sue ricerche. 
Marconi viaggiò moltissimo e benché fosse stato costretto a 
venire in Inghilterra, non avendo ottenuti oppoggi in Italia, 
tuttavia serbò sempre un grande amore per la sua patria. Infatti 
offrì sempre Fuso delle sue invenzioni prima di tutti all'Italia. 
Marconi era uomo di pace e sognava per l'umanità progresso 
e fratellanza universale. La sua grandezza fu pienamente ap-
prezzata quand'egli era ancora in vita e ricevette attestazioni 
mondiali, onorificenze, lauree Honoris Causa e altre ricompense 
scientifiche fra cui il premio Nobel per la fisica. 
materie prime raw materials 
oriunda scozzese of Scottish origin 
compartimenti stagni watertight compartments 
era colata a picco had sunk 
mise in evidenza showed 
quand'egli era ancora in vita while he was still alive 
* Guglielmo Marconi nacque a Sasso (Bologna) nel 1874 e m°rìa 
Roma nel 1937* 
SUGGESTIONS FOR FURTHER 
READING 
DANTE E IL suo SECOLO, by Indro Montanelli* Rizzoli, Milano (1964). 
LEONARDO (LA RESURREZIONE DEGLI DEI), by Mereskovskù Aldo 
Martello, Milano. 
LEONARDO, by Francesco Severi. Universale Studium, Roma (1954). 
LEONARDO DA VINCI, by John Thomas. Fratelli Fabbri, Milano (1958). 
VITA DI MICHELANGELO, by Bino Sanminiatelli. Ente Nazionale 
Biblioteche Popolari e Scolastiche, Roma. 
L'ELETTRICITÀ (UOMINI, SCOPERTE, APPLICAZIONI), by Giuseppe 
Revessi. Vallecchi, Firenze (1951). 
ALESSANDRO VOLTA, by Aldo Mieli. Formiggini, Roma (1927). 
VITA DI GALILEO, by Vincenzo VivianL Rizzoli, Milano (1954). 
VITA DI GARIBALDI, by Gustavo Sacerdote. Rizzoli, Milano (1957). 
VERDI VIVO, by Emilio Radius. Bompiani, Milano (1951). 
AUTOBIOGRAFIADALLE LETTERE: VERDI. Rizzoli, Milano (1951). 
GUGLIELMO MARCONI, by Giuseppe Pession. UTET, Torino (1941). 
APPENDICE I 
LA LETTERA 
Le lettere che scriviamo giornalmente si possono dividere in tre 
gruppi: 
1. Lettere ad amici o parenti. 
2. Lettere a conoscenti o persone di riguardo. 
3. Lettere d'affari a ditte o associazioni (istituti, scuole, ecc.). 
Ci sono alcune regole generali che valgono per tutte: in alto a 
destra si mette il nome del luogo da cui si scrive, poi giorno, mese, 
anno; in alto a sinistra si scrive nome, cognome e indirizzo del 
destinatario (non sempre necessario). I titoli che precedono il nome 
si abbreviano come segue: 
Egregio Signor in Egr. Sig. 
Egregio Dottor in Egr. Dott. 
Egregio Professor in Egr. Prof 
Egregio Ingegner in Egr. Ing. 
Gentile 
o Gentilissima Signora in Gent. 
o Gentma Sig.ra 
Gentile 
o Gentilissima Signorina in Gent. 
o Gent.ma Sigma 
Queste regole valgono anche per Pindirizzo sulla busta. 
Londra> 9 maggio 1967 
Egr. Dott. Luigi Magri 
Via Giuseppe Mazzini, 4 
Firenze 
ITALIA 
L'indirizzo del mittente, se non si scrive su carta intestata, viene 
generalmente messo sotto la firma. 
L'intestazione, il contenuto e la chiusa variano a seconda dei tre 
gruppi suddetti. 
1. Lettere ad amici 0 parenti 
(a) Intestazione: Caro o Carissimo o Mio caro Mario 
Cara o Carissima o Mia cara Maria 
87 
(b) Contenuto : si usa il « tu ». 
(c) Chiusa : Cordiali saluti o Ti saluto caramente o {con espressioni 
più affettuose) Ti abbraccio e ti bacio affettuosamente o Con 
affetto o Affettuosi saluti e baci. 
Si firma col solo nome. 
2. Lettere a conoscenti o persone di riguardò 
(а) Intestazione: (non si abbreviano i titoli) 
Egregio Signor Rossi, o Gentile Signora Bianchi, o Gentile 
Signorina, o Egregio Dottore 
(б) Contenuto: si usa il « lei » 
(c) Chiusa: Con i miei migliori saluti o La prego di gradire i miei 
migliori saluti o (molto formale) La prego di voler gradire 
i miei ossequi o i sensi della mia stima. 
Si firma con nome e cognome. 
3. Lettere d'affari a ditte 0 associazioni 
(a) Intestazione: Spettabile (abbreviato Spett.) Ditta o Spettabile 
Segreteria o Egregio Direttore 
(ò) Contenuto: si usa il « Voi » se ci si rivolge alla ditta impersonal-
mente o il « Lei » se ci si rivolge al Direttore 
(c) Chiusa: Distinti saluti o Distintamente, o Molto distintamente 
La lettera è un documento molto personale e non è consigliabile 
copiare dei modelli, tuttavia ho pensato di raccogliere vari generi di 
lettere che potranno servire come guida. 
LETTERE D'INVJTO 
Invito formale a cena. 
Gentile Signor Bianchi, 
mi prendo la libertà d'invitarLa* a cena a casa mia per la sera del 5 
corrente, o, se non potesse, per la sera dopo, cioè domenica prossima. 
Sarà per me un grande piacere che, spero, mi vorrà concedere. 
Nel frattempo, La prego di gradire i miei migliori saluti. 
Invito a cena a un amico o parente. 
Carissimo Luigi, 
sarò molto felice se vorrai venire a cena a casa mia sabato prossimo, 
9 aprile. 
Avrò così il piacere di passare qualche ora con te. Cerca di venire ! 
Nell'attesa di rivederti presto, ti saluto affettuosamente. 
* See note at end of section• 
Invito formale a partecipare a una gita. 
Gentile Signora, 
sono ad invitarLa a partecipare a una gita a Firenze che la mia 
famiglia ed io faremo in auto sabato prossimo. Passeremo a prender-
La alle otto del mattino, e prevediamo di ritornare verso le sette di 
sera. Saremo veramente felici se potrà venire con noi, e cercheremo 
di farLe trascorrere una giornata piacevole e interessante visitando le 
belle opere d'arte di Firenze. 
Mi auguro che accetterà, e Le porgo i più cordiali saluti. 
Accettazione invito. 
Gentile Signorina, 
ho ricevuto stamattina il Suo gentile invito a pranzo che accetto con 
grande piacere. 
Non sono mai stata a Barga ma ricordo la Sua bella descrizione di 
questa incantevole cittadina, e sono cèrta che mi piacerà moltissimo. 
Non vedo Torà che arrivi domenica per partire di buon'ora e 
rivederLa presto. 
Grazie infinite e cordiali saluti a Lei e alla Sua famiglia. 
LETTERE DI RICHIESTA 
Richiesta d'indirizzi d'alberghi e materiale illustrativo a un'agenzia 
turistica. 
Spett.le Direzione, 
Vi sarei molto grato se voleste cortesemente inviarmi alcuni opus-
coli illustrativi di Firenze e dintorni, unitamente ad alcuni indirizzi 
di pensioni e di alberghi. 
Vorrei venire in Italia Testate prossima in villeggiatura e desidero 
stare a Firenze per una settimana nel mese di giugno. 
Con molti ringraziamenti e distinti saluti. 
Richiesta d'informazioni a un albergatore sulle condizioni di soggiorno. 
Egregio Signor Direttore, 
gradirei conoscere quali condizioni mi potrebbe offrire per un 
soggiorno di 15 giorni nel Suo albergo, con mia moglie e mio figlio di 
14 anni. 
Avremmo intenzione di venire il primo agosto e ripartire il 16 di 
mattina, e vorrei sapere i prezzi da Lei praticati per una camera 
singola e una matrimoniale con bagno o doccia, pensione completa, 
compreso il servizio e le tasse. 
Rimanendo in attesa di un Suo cortese riscontro, ringrazio e porgo 
distinti saluti. 
Richiesta di libri e cataloghi a una Casa Editrice. 
Egregio Signor Direttore, 
vorrei acquistare due copie del libro di Salvator Gotta intitolato 
« Ottocento », pubblicato da codesta Casa Editrice, 
Gradirei sapere se poteste cortesemente spedirmele per posta, e in 
tal caso quanto verrebbero a costare, comprese le spese di spedi-
zione. 
Colgo l'occasione per chiederLe anche una copia del catalogo delle 
opere pubblicate dalla Sua Casa Editrice. 
La ringrazio e La saluto distintamente. 
Richiesta di un favore a un amico. 
Caro Mario, 
vengo con questa mia a domandarti un favore. 
Quando ero a Firenze vidi in una grande libreria in Via Cavour 
un libro che volevo comprare e che poi dimenticai. Si tratta di 
un'enciclopedia degli aneddoti e credo costi 6.000 lire ma non ne 
sono sicura. Ti dispiacerebbe acquistarmela e spedirmela? Allego un 
vaglia postale per la somma suddetta e se costasse di più ti manderò 
immediatamente la differenza. 
Ti chiedo scusa del disturbo e ti ringrazio infinitamente. 
Con affettuosi saluti. 
LETTERE DI PRENOTAZIONE 
Prenotazione albergo. 
Spett.le Direzione, 
Vi sarei grata se poteste riservare una camera matrimoniale e una 
camera singola per una settimana dal 10 al 17 giugno per me, per mio 
marito e per mia figlia di 12 anni. 
Prima di confermare la prenotazione desidererei che mi faceste 
sapere i Vostri prezzi, per pensione completa e per mezza pensione, 
compreso servizio e tasse. Vorrei inoltre sapere quanto costa avere la 
doccia o il bagno privato. 
In attesa di una Vostra cortese risposta, Vi porgo i più distinti 
saluti. 
Conferma prenotazione. 
Egregio Signor Magni, 
con riferimento alla Sua lettera del 7 aprile, desidero confermare 
la prenotazione di una camera matrimoniale con doccia e di una 
camera singola ai prezzi da Lei quotati nella Sua lettera, tutto com-
preso. 
Arriverò con mio marito e mia figlia il 10 giugno verso le otto di 
sera. 
La ringrazio della Sua sollecita risposta e Le invio distinti saluti. 
LETTERE DI RINGRAZIAMENTO 
Ringraziamento per una cena. 
Egregio Signor Fabbri, 
La ringrazio sentitamente per la cena veramente squisita e per una 
serata indimenticabile. 
Mi dispiacque proprio quando arrivò Torà di venire via, ma tutte 
le belle cose hanno purtroppo una fine. 
Mi auguro tuttavia di rivederLa presto con la Sua famiglia. 
RingraziandoLa ancora vivamente, La prego di gradire i miei 
migliori saluti e auguri. 
Ringraziamento per fiori ricevuti. 
Gentile Signor Ponti, 
che bella sorpresa ricevere lo stupendo mazzo di garofani che Lei 
mi ha gentilmente mandato ! 
Li ho graditi moltissimo; i garofani sono i fiori che io preferisco. 
Sono molto commossa per la Sua gentilezza; non avrebbe dovuto 
disturbarsi cosi ed io La ringrazio veramente di cuore. 
Sperando di rivederLa presto, La prego di gradireunitamente alla 
Sua famiglia i miei migliori saluti. 
Ringraziamento per cortesie ricevute. 
Gentilissima Signora, 
La ringrazio tanto di tutto quello che ha fatto per me; non so pro-
prio come avrei fatto senza il Suo aiuto. Le sono tanto grata per la 
Sua calda accoglienza e non dimenticherò mai quanto è stata buona e 
gentile con me. 
Spero di ricambiare in qualche modo le Sue gentilezze in un 
vicino futuro. 
Ancora grazie e i più cordiali saluti. 
Ringraziamento a un amico o parente per un regalo. 
Carissimo Giulio, 
Ho ricevuto oggi il tuo bel regalo e mi affretto a ringraziarti. È 
veramente meraviglioso ed io ti sono immensamente grata per il 
gentilissimo pensiero e per aver scelto proprio ciò che desideravo. 
Ancora grazie e tanti affettuosi saluti. 
Brevi frad di ringraziamento. 
— Ringrazio vivamente e contraccambio cordiali saluti 
— Ringraziando contraccambio migliori saluti 
— Sinceri ringraziamenti 
— A nome di tutta la mia famiglia ringrazio caldamente e porgo i più 
cordiali saluti 
— Grazie infinite e i più cari saluti 
— Commossa ringrazio caldamente, 
LETTERE DI RALLEGRAMENTI, FELICITAZIONI, AUGURI 
Per la nascita di un figlio. 
Gentilissima Signora, 
la lieta notizia mi ha veramente rallegrato e mi affretto a inviarLe 
le mie più vive felicitazioni. 
Auguro al Suo bambino una vita lunga e felice, e a Lei e a Suo 
marito un'esistenza lieta e serena, 
A un1 amica che si sposa* 
Cara Gloria, 
non puoi immaginare con quanta gioia ho appreso la lieta notizia 
del tuo prossimo matrimonio. Me ne rallegro di cuore e auguro a te e 
al tuo futuro marito di vivere felici, di amarvi sempre e di poter 
realizzare ogni Vostro desiderio. 
Per il compleanno. 
Mia cara Lucia, 
domani è il tuo compleanno e ti scrivo non solo per farti tanti 
auguri ma per esserti più vicina in questo giorno. 
Ogni compleanno dovrebbe essere una lietissima festa; ma oltre 
a questo io ti auguro salute, pace, serenità ed ogni bene. 
Ti abbraccio con tanto affetto. 
Auguri per Natale. 
Gentile Signorina, 
mi dispiace di non averLe scritto prima ma non potrei terminare 
l'anno senza inviarLe i miei migliori auguri. 
Uno dei miei più grandi desideri è quello di poter mantenere fre-
quenti contatti con le persone care; se non è possibile vederle» vorrei 
almeno poter scrivere spesso. Purtroppo le numerose attività di 
lavoro e di casa me lo impediscono e così mi posso concedere il pia-
cere di scrivere a tutti solo alla fine dell'anno. So che anche Lei è 
molto occupata e sono certa che comprenderà e mi perdonerà. 
Ed ora voglio augurare a Lei e alla Sua famiglia Buon Natale e 
felice Anno Nuovo. Possa l'anno nuovo recarLe ogni bene. 
Brevi frasi di auguri. 
— Auguri vivissimi 
— Rallegramenti e auguri 
— Vi giungano le più vive felicitazioni 
— I migliori auguri di Buon Natale e felice Anno Nuovo 
— Augurando brillante avvenire 
— Augurando successo più brillante. 
LETTERE DI SALUTO 
A un'amica o parente. 
Carissima, 
mi ha fatto tanto piacere ricevere la tua cara lettera. Mi dispiace 
di non averti risposto prima ma, come sai, il lavoro mi tiene sempre 
molto occupata e così trascuro le persone care. Però non le dimentico ! 
Penso spesso con nostalgia alle belle passeggiate fatte insieme e alle 
calorose discussioni ! 
Come stai ? Noi stiamo tutti bene ma vorremmo rivederti. Quando 
verrai a trovarci ? Lo sai, vero, che saremo sempre lieti di averti con 
noi? 
Sperando di rivederti presto, invio a te e ai tuoi cari tanti saluti e 
baci. 
Brevi frasi di saluto. 
— Un saluto cordiale 
— Un affettuoso saluto 
— Cordiali saluti 
— Arrivederci a presto 
— Un pensiero affettuoso e cari saluti 
— Ricordandovi affettuosamente 
— Vi abbraccio e vi bacio con affetto 
— Tanti saluti 
— I migliori saluti e auguri. 
NOTE 
Si noti l'uso della lettera maiuscolo con le forme "Lei" e "Voi". 
Per esempio: "La prego "il Suo gentile invito", "la Sua 
famiglia", "una Vostra risposta", ecc. 
APPENDICE II 
(Where parallels exist in English these have been given in preference to a 
direct translation.) 
Acqua cheta rovina i ponti. 
Far venire Vacquolina in bocca. 
Affogare in un bicchier d'acqua. 
Vabito non fa il monaco. 
U vero amico si vede nel bisogno. 
Uappetito viene mangiando. 
Un uomo avvisato è mezzo 
salvato. 
Ambasciator non porta pena. 
L'avaro è come il porco, ch'è 
buono dopo morto. 
Temete, litiganti sventurati, più 
delle liti stesse, gli avvocati. 
Beati gli ultimi se i primi son 
modesti. 
Non è bello ciò eh"è bello, ma è 
bello ciò che piace. 
Bellezza senza bontà è come vino 
svanito. 
Bellezza è come un fiore che nasce 
e presto muore. 
Le bugie hanno le gambe corte. 
A buon intenditor poche parole. 
Still waters run deep. 
To make one's mouth water. 
To get drowned in one's own 
spittle. 
To make mountains out of mole-
hills. 
It is not the cowl that makes the 
monk. 
A friend in need is a friend 
indeed. 
Appetite comes with eating. 
Afore warned afore armed. 
* Don't blame the announcer of 
bad news. 
Messengers should neither be 
beheaded nor hanged 
The miser does nothing well 
except when he dies. 
Lawyer's gowns are lined with 
the wilfulness of their clients. 
Beauty springs from modest be-
ginnings. 
Beauty is in the eye of the 
beholder. 
Beauty without virtue is like a 
violet without smell. 
Beauty is a blossom. 
A lie has no leg. 
A word is enough to the wise. 
Chi s'aiuta il ciel l'aiuta, God helps those who help them-
selves. 
Chi cerca trova. 
Chi si contenta gode. 
Chi troppo vuole niente ha. 
Chi la dura la vince. 
Chi fa da sé fa per tre. 
Chi dorme non piglia pesci. 
Chi ben comincia è alla metà 
dell'opera. 
Chi va piano va sano e va lontano. 
Chi primo arriva primo macina. 
Chi tardi arriva male alloggia. 
Chi non ha testa abbia gambe. 
Far castelli in aria. 
Cader dalla padella nella brace. 
Casa mia, pur piccina che tu sia, 
tu mi sembri una badia. 
Non ci capisco un'acca. 
Da capo a piede. 
Non aver né capo né coda. 
Cercare un ago in un mucchio di 
fieno, 
A cavai donato non si guarda in 
bocca. 
Se un cieco guida l'altro tutti e 
due cascano nella fossa. 
Non destare il can che dorme. 
Troppo cuochi guastano la cucina. 
Dal dire al fare c'è di mezzo il 
mare. 
Dal detto al fatto c'è un gran 
tratto. 
Detto, fatto. 
He who will seek may find. 
He is rich enough that wants 
nothing. 
He that wants too much has 
nothing. 
He that endures, overcomes. 
He that acts for himself acts for 
three. 
The early bird catches the worm. 
Well begun, is half done. 
Slow and steady wins the race. 
Who first cometh to the mill, 
first grinds. 
Last come last served. 
A forgetful head makes a weary 
pair of heels. 
To build castles in the air. 
To jump out of the frying pan 
into the fire. 
East or West, home is best. 
I can't make head or tail of it. 
From head to foot. 
To have neither rhyme nor 
reason. 
To look for a needle in a hay 
stack. 
Don't look a gift horse in the 
mouth. 
If the blind leads the blind, both 
shall fall into the ditch. 
Let sleeping dogs lie. 
Too many cooks spoil the broth. 
• It is easier said than done. 
No sooner said than done. 
U diavolo non è brutto quanto si 
dipinge. 
Se gliene concedi un dito se ne 
prende un braccio. 
Fa il dovere e non temere. 
Il dubbio è padre del sapere. 
Essere al verde. 
Umana cosa è errare. (' Errare 
humanutn est.') 
Contan più gli esempi che le 
parole. 
Essere fuori di sé. 
Essere tra l'incudine e il martello. 
L'eccezione conferma la regola. 
Dolce far niente 
Il ferro va battuto quando è caldo. 
Sprecare il fiato. 
Il fine giustifica i mezzi. 
Tutto è bene quel che finisce bene. 
Non c'è fumo senza fuoco. 
Fare la spola. 
Fare un buco nell'acqua. 
Far rizzare i capelli in capo. 
Darsela a gambe. 
Quando il gatto non è in paese i 
topi ballano. 
La gatta frettolosa fece i gattini 
ciechi. 
Qui gatta ci cova. 
Non c'è gioia senza noia. 
Ne uccidepiù la gola che la 
spada. 
The devil is not so black as he is 
painted. 
Give him an inch, and he'll take 
an ell. 
Do well and dread no shame. 
Doubt is the father of knowledge. 
To be in the red; to be hard up. 
To err is human. 
Example will avail ten times more 
than precept. 
To be out of one's wits; to be 
beside oneself. 
To be between the devil and the 
deep sea. 
The exception proves the rule. 
The sweet condition of doing 
nothing. 
Strike while the iron is hot. 
To waste one's breath. 
The end justifies the means. 
All's well that ends well. 
No smoke without fire. 
To go to and fro. 
To make a drop in the ocean. 
To make one's hair stand on end. 
To take to one's heels. 
When the cat's away the mice 
may play. 
The hasty bitch brings forth 
blind whelps. 
There is more in this than meets 
the eye. 
No joy without annoy. 
Gluttony kills more than the 
sword. 
Tutti i gusti son gusti. 
Sui gusti non si disputa. ('De 
gustibus non est disputandum'). 
Guardarsi in cagnesco. 
La lingua batte dove il dente 
duole. 
Lontan dagli occhi lontan dal 
cuore. 
Sbarcare il lunario. 
There is no accounting for tastes. 
To eye one another with mutual 
dislike. 
To scowl at each other. 
The tongue ever turns to the 
aching tooth. 
Out of sight out of mind. 
To make both ends meet. 
To scrape a living. 
Mal comune mezzo gaudio. 
11 medico pietoso fa la piaga ver-
minosa. 
È meglio un uovo oggi che una 
gallina domani. 
Mente sana in corpo sano. ^ Mens 
sana in corpore sano') 
Tutto il mondo è paese. 
I monti stan fermi ma le persone 
camminano. 
Ognuno tira l'acqua al suo mulino. 
II mondo è bello perché è variato. 
Meglio soli che mal accompa-
gnati. 
Company in misery makes it 
light. 
The tender surgeon makes a foul 
wound. 
A bird in the hand is worth two 
in the bush. 
A healthy mind in a healthy body. 
Sun shines everywhere. 
Friends may meet, but mountains 
never greet. 
To feather one's own nest. 
Variety is the spice of life. 
Better be alone that in ill com-
pany. 
La notte porta consiglio. 
L'occasione fa l'uomo ladro. 
Occhio per occhio, dente per 
dente. 
Non è tutt'oro quel che riluce. 
L'ozio è il padre di tutti i vizi. 
The night will give you counsel. 
Opportunity makes the thief. 
An eye for an eye, a tooth for a 
tooth. 
All is not gold that glitters. 
Idleness is the root of all evil. 
Prendere la palla al balzo. To seize a favourable oppor-
tunity. 
Bisogna fare il passo secondo la 
gamba. 
Aver paura della propria ombra. 
Prendere due piccioni con una 
fava. 
Presto e bene non stanno assieme. 
Promettere mare e monti. 
Rìde bene chi ride ultimo. 
Ridere sotto i baffi 
Non saper che pesci pigliare. 
Sano come un pesce. 
Saperla lunga. 
Sbagliando s'impara. 
Somigliarsi come due gocce 
d'acqua. 
Ogni simile ama il suo simile. 
Meglio tardi che mai. 
Tenere il piede su due staffe. 
L'uomo non vive di solo pane. 
Buon vino fa buon sangue. 
Vivere alla giornata. 
Volere è potere. 
Cut your coat according to your 
cloth. 
To be afraid of one's own shadow. 
To kill two birds with one stone. 
Haste makes waste. 
To promise heaven and earth. 
To promise great things. 
He laughs best that laughs last. 
To laugh up one's sleeve. 
To be at one's wits end. 
As sound as a bell. 
To know all the ins and outs. 
One learns by one's mistakes. 
To be as like as two peas. 
Birds of a feather flock together. 
Better late than never. 
To run with the hare and hunt 
with the hounds. 
Man shall not live by bread alone. 
Good wine makes good blood. 
To live from hand to mouth. 
Where there is a will, there is a 
way. 
VOCABOLARIO 
ABBREVIATIONS : adj. = adjective ; adv. — adverb ; condit. — con-
ditional; / . = feminine; masculine; n. = noun; p. def.=past 
definite; p. part.=past participle; subj. = subjunctive. 
NOUNS: Nouns ending in -o are masculine, and those ending in -a 
are feminine, unless otherwise indicated. 
a, ad, to; at 
abbagliante (adv.)y dazzling 
abbaiare, to bark 
abbandonare, to abandon; to 
give up 
abbassare, to lower 
abbasso (adv.), down, below 
abbastanza, enough; fairly 
abbondante, plentiful 
abbondanza, plenty, abundance 
abbracciare, to embrace 
abbronzare, to tan 
abilità, ability 
abisso, abyss 
abitante (m. and /.), inhabitant 
abitazione, residence 
abito, dress 
abituarsi (a), to get used (to) 
abitudine (/.), habit 
accadere, to happen 
accanitamente, doggedly 
accanto a, beside, near, by 
accarezzare, to caress 
accecante, blinding 
accecare, to blind; to dazzle 
accendere, to switch on; to 
light 
accennare, to indicate 
accento, accent 
acceso, p. part. of accendere 
accettare, to accept 
accidenti! Damn ! 
accoglienza, reception 
accogliere, to receive 
accolse, p. def of accogliere 
accolto, p. part of accogliere 
accomodarsi, to sit down; to 
make oneself at home 
accompagnare, to accompany 
acconsentire, to consent 
accontentare, to content 
accontentarsi, to be satisfied 
with 
accordo, agreement; essere 
d'accordo, to agree 
accorgersi, to notice, to realize 
accorrere, to hasten 
accorse, p. def of accorgersi 
and accorrere 
accorto, p. part of accorgersi 
accurato, accurate; careful 
acqua, water 
acquistare, to acquire; to pur-
chase 
acquoso, watery 
acuto, sharp; shrill 
adattarsi, to adapt oneself 
adatto, suitable 
addolorare, to grieve 
addormentarsi, to fall asleep 
addormentato, asleep 
adesso, now 
adolescenza, adolescence 
adorare, to adore, worship 
adulto, adult, grown-up 
aereo, aeroplane 
aeroplano, aeroplane 
affacciarsi, to show oneself (at 
a window, etc.) 
affare (#1.), business, affair 
affascinante, fascinating 
affascinare, to fascinate, to 
enchant, to charm 
affermare, to state, to affirm 
affermazione (/.), affirmation 
afferrare, to grasp, to seize 
affettare, to slice 
affetto, affection, love 
affettuoso, affectionate 
affidare, to entrust 
affievolirsi, to weaken 
affinché, in order that 
affittare, to let; to rent 
affitto, rent 
affogare, to drown, to sink 
affollare, to crowd 
affollato, crowded 
affondare, to sink 
affresco, fresco 
affrettare, affrettarsi, to hurry 
affrontare, to face 
afoso, stuffy, close 
agevolare, to facilitate 
agghiacciare, to freeze ; to 
paralyse 
aggiungere, to add 
aggiunse, p. def. of aggiungere 
aggiustare, to adjust, to mend 
aggrapparsi, to cling to, to 
stick to 
agguato, ambush, snare 
agiatezza, ease, comfort 
agiato, well-to-do, rich, well off 
agio, ease 
agire, to act 
agitare, to shake 
agistarsi, to agitate oneself 
agli, to the 
aglio, garlic 
agnello, lamb 
ago, needle 
agonia, agony 
agosto, August 
agricoltore, farmer 
ai, to the 
aia, threshing-floor 
aiuola, flower-bed 
aiutante, assistant 
aiutare, to help 
aiuto, help 
ala, wing 
alba, dawn, daybreak 
alberato, planted with trees 
albergatore, innkeeper, hotel-
keeper 
albergo, hotel 
albero, tree 
albore (m.), brightness, light 
alcuno, some 
aleggiare, to flap, flutter 
alfine, at last 
alimentare, to feed 
alito, breath ; light breeze 
alia, to the 
allagare, to flood 
allargare, to widen, to enlarge 
alleato, ally 
allegato, enclosure, enclosed 
alleggerire, to lighten, alleviate 
allegramente, cheerfully, gaily 
allegria, gaiety 
allegro, cheerful, merry 
allentare, to loosen 
allevare, to rear (young); to 
bring up (a family) 
alleviare, to relieve 
alloggiare, to lodge 
alloggio, lodging 
allontanare, to send away 
allontanarsi, to go away 
allora, then, at that time 
allungare, to lengthen 
alluvione (/.), flood, inundation 
almeno, at least 
alpinismo, mountain climbing 
altezza, height 
alto, high 
altoparlante (m.)t loudspeaker 
altrettanto, as much as; altret-
tanto I the same to you 
altrimenti, otherwise 
altro, other 
altrove, elsewhere 
altrui, of others 
alveare (m.), beehive 
alzare, to lift 
alzarsi, to get up 
amante (m. and /.), lover, 
mistress 
amare, to love 
amarezza, bitterness 
amaro, bitter 
ambasceria, message 
ambedue,both 
ambiente (#*.), surroundings; 
atmosphere 
ambiguo, ambiguous 
ambizione (/.), ambition 
amichevole, friendly 
amicizia, friendship 
amico (a), friend 
ammalarsi, to fall sick 
ammalato, sick, ill 
ammattire, to go mad 
ammazzare, to kill 
ammesso, admitted 
ammettere, to admit 
ammirare, to admire 
ammirazione (/.), admiration 
ammissione (/.), admission 
amore (m.)f love 
amorevole, loving 
amoroso, loving, amorous 
ampio, ample, spacious 
analizzare, analyse 
anche, also, too; even 
ancora, again ; yet, still ; more 
andare, to go 
aneddoto, anecdote 
anelare, to be eager for, to yearn 
anello, ring 
angelo, angel 
angolo, angle; corner 
angoscia, anguish 
anima, soul 
animale (m.)t animal 
annaspare, to grope 
annegare, to drown 
anno, year 
annodare, to knot 
annoiare, to annoy, to bore 
annoiarsi, to be bored 
annullare, to annul 
annuncio, announcement 
annunziare, to announce 
ansia, anxiety 
ansioso, anxious 
antenato, ancestor 
antico, old; antique 
anzi, on the contrary 
anziano, aged, old 
aperto, open 
apparenza, appearance, aspect 
apparire, to appear 
appartamento, flat 
appartenere, to belong 
appellativo, appellative 
appena, scarcely, as soon as, 
hardly 
appendere, to hang up 
appendicite (/.), appendicitis 
appetito, appetite 
appetitoso, appetizing 
applaudire, to applaud 
applicarsi, to apply onself 
appoggiare, to lean 
appoggio, help, support 
apprendista (m. and /.), appren-
tice 
apprezzare, to appreciate 
approfittarsi, to avail oneself of 
approvare, to approve 
appuntamento, appointment, 
meeting 
appunto, note; (adv.\ precisely 
aprile, April 
aprire, to open 
arbusto, shrub, bush 
architetto, architect 
ardere, to burn 
argento, silver 
argenteo (adj.), silver 
argine (m.\ bank; dyke; em-
bankment 
argomento, subject, topic 
aria, air 
aristocratico, aristocratic 
arma, weapon 
armadio, cupboard 
armare, to arm 
armonioso, harmonious 
arnese (&*•), tool 
arrabbiarsi, to become angry 
arrampicarsi, to climb, to shin 
arrestare, to arrest 
arricchire, to enrich; to become 
rich 
arrivare, to arrive 
arrivo, arrival 
arrossire, to blush 
arrostire, to roast 
arte (/.), art 
articolo, article 
artigiano, artisan 
ascensore (/w.), lift 
asciugare, to dry 
asciutto, dry 
ascoltare, to listen to 
ascoltatore, listener 
asino, ass 
asma, asthma 
aspettare, to wait for 
aspettarsi, to expect 
aspetto, appearance, aspect 
aspro, harsh, sour; rough 
assaggiare, to taste 
assalire, to attack 
assassinare, to murder 
assassino, murderer, assassin 
assegno, cheque 
assenza, absence 
asserzione (/.), assertion 
assicurare, to assure; to insure 
assistente (m. and/.), assistant 
assistere, to assist 
assomigliare, to be like 
assorbire, to absorb, to take up 
astuzia, cunning, shrewdness 
atmosfera, atmosphere 
atrio, hall 
atroce, atrocious 
attaccare, to attach 
attaccato, tied, attached 
atteggiamento, attitude 
attendere, to wait for 
attentamente, attentively 
attento! look out! careful! 
attenzione (/.), attention 
attesa, waiting 
attestazione (/.), attestation 
attimo, instant 
attitudine (/.), disposition 
attivamente, actively 
attività, activity 
atto, act; (adj.)y suitable 
attorno, round, around 
attraente, attractive 
attraversare, to cross 
attraverso, across 
attuale, present, real 
augurare, to wish 
augurio, wish 
aumentare, to increase; to grow 
aumento, increase 
aurora, day-break 
austriaco, Austrian 
autista, chauffeur 
auto, motor car (<abbrev. of auto-
mobile) 
autore (*»•), author 
autorità, authority 
autostrada, motor-way 
avanti, forward 
avanzare, to advance 
avaro, miser 
avere, to have 
aviatore (m.)> airman, pilot 
avidità, greed 
avido, eager, greedy 
avvelenare, to poison 
avvenire, to happen 
avventarsi, to rush at 
avventura, adventure 
avverarsi, to prove true 
avvertire, to warn 
avvicinarsi, to approach 
avvisare, to inform 
avviso, notice 
avvocato, lawyer 
azione (/.), action 
azzurro, blue 
babbo, daddy 
baciare, to kiss 
bacio, kiss 
badare, to mind, to pay atten-
tion to 
baffi (m. />/.), moustache 
bagliore (m.), flash, gleam 
bagnare, to wet; bagnarsi, to 
get wet 
bagno, bath 
balbettare, to stammer, to 
stutter 
balcone (m.), balcony 
ballare, to dance 
ballo, ball, dance 
bambina, baby, little girl 
bambino, baby, little boy 
banca, bank 
banchina, bench 
banco, counter; desk 
bandiera, flag 
bara, coffin 
barba, beard 
barbaro, barbarian 
barca, boat 
barista (m.)f barman 
barzelletta, jest, joke 
basare, to base, to found 
base (/.), base 
basso, low; mean 
basta, enough 
bastare, to be enough 
bastonare, to thrash 
bastone (m.), stick 
battaglia, battle 
battere, to beat, to hit 
beato, blessed 
becchino, grave-digger 
becco, beak 
bellezza, beauty 
bello, beautiful, fine, handsome 
benché, although 
bene, well, good 
benessere (m.)9 welfare 
bensì, rather; but 
benvenuto, welcome 
bere, to drink 
bestemmia, imprecation 
bestia, beast, animal 
biancheria, linen; clothing 
bianco, white 
Bibbia, bible 
bicchiere (m.), glass 
bicicletta, bicycle 
bigliettario, conductor; book-
ing clerk 
biglietto, ticket 
biondo, blonde, fair 
bisnonno, great grandfather 
bisnonna, great grandmother 
bisognare, to need, to want 
bisogno, need 
bocca, mouth 
bocciare, to fail at an exam 
boccone (#*•), mouthful 
boia (m.), executioner 
bollente, boiling 
bollire, to boil 
bombarda, bombard 
bontà, goodness 
borbottare, to mutter 
bordo, board 
borsa, purse, bag 
borsetta, handbag 
bosco, wood, forest 
botte (/.), cask, barrel 
bottega, shop, store 
botteghino, box-office 
bottiglia, bottle 
bozza, draft, copy 
braccio, arm 
brano, extract 
bravo, clever, skilful, honest 
breve, brief 
brezza, breeze 
brillante, brilliant; witty 
brillare, to glitter, to sparkle 
brivido, shiver 
brodo, broth, soup 
brontolare, to grumble 
brontolio, grumbling 
bronzo, bronze 
bruciare, to bum, to set on fire 
brusco, sharp, abrupt 
brutto, ugly 
buca, hole 
bucare, to perforate, to pierce 
buccia, peel, skin 
buco, hole 
bufera, blizzard 
buffo, funny 
buffone (m.), jester, fool 
bugia, lie 
bugiardo, liar 
buio, darkness 
buono, good 
bussare, to knock 
buttare, to throw 
caccia, hunt 
cacciare, to hunt; to drive 
away 
cacciatore (w.), hunter 
cadavere (m.)y corpse 
cadere, to fall 
caduta, fall 
caffé (m.)y coffee 
calamita, magnet 
calcio, kick 
caldo, heat; (adj.), warm, hot 
calma, calm 
calmare, to calm 
calore (m.\ heat, warmth 
calpestare, to trample on, to 
tread upon 
calza, stocking 
calzatura, footwear 
cambiamento, change 
cambiare, to change 
cambio, change 
camera, bedroom 
cameriere (m.), waiter 
camicia, shirt 
camminare, to walk 
cammino, path, road 
campagna, countryside 
campanello, bell, doorbell 
campo, field 
camposanto, cemetery 
cancello, gate 
candela, candle 
cane (#*.), dog 
cannocchiale (m.), spy-glass 
cantante, singer 
cantare, to sing 
cantica, poem 
cantina, cellar 
canzone (/.), song 
capace, capable 
capacità, ability, skill 
capello, hair 
capire, to understand 
capitano, captain 
capitare, to happen, to come to 
cappella, chapel 
cappello, hat 
cappotto, coat 
capra, goat 
carattere (m.)> character 
caratteristica, characteristic 
carcere (m.)t prison, jail 
carezza, caress 
carezzare, to caress 
carnefice (m.), executioner 
caricare, to load 
carico, load; loaded 
caro, dear 
carriera, career 
carta, paper 
casa, house, home 
cascare, to fall 
cascata, fall; waterfall 
caso, case; per caso, by chance 
cassa, box, case 
cassetto, drawer 
castagna, chestnut 
castagno, chestnut-tree 
catafalco, catafalque 
catena, chain 
cattivo, bad 
causa, cause; a causa di, owing 
to 
cautela, caution 
cava, quarry, pit 
cavaliere (m.), rider 
cavallo, horse 
cavolo, cabbage 
cedere, to yield, give in 
celebre, renowned, famous 
celeste, blue 
cena, supper 
Cenacolo, the Last Supper 
cenare, to sup 
cencio, rag 
cenere (/.), ash 
cenno, sign 
censura, censure 
censurare, to censure 
centinaio, about hundred 
cento, hundred 
centro, centre 
cercare, to look for, to seekcercare di, to try 
certezza, certainty 
certo, certain, sure 
cervello, brain 
cessare, to cease 
cesta, cesto, basket 
che, that, than; who, whom 
chi, who, whom, he who 
chiacchiera, gossip 
chiacchierare, to gossip, to 
chat 
chiamare, to call 
chiamarsi, to be called 
chiamata, call 
chiarezza, clearness 
chiarire, to clarify 
chiaro, clear 
chiave (/.), key 
chiedere, to ask 
chiesa, church 
chiesi, p. def. of chiedere 
chiesto, p. part, of chiedere 
chinarsi, to bow down 
chirurgia, surgery 
chissà, who knows ! 
chiudere, to close 
chiuso, locked, closed 
ciascuno, each, each one 
cibo, food 
cicogna, stork 
cieco, blind 
cielo, sky 
cima, top 
cimitero, cemetery 
cinque, five 
ciò, that, this, which, what 
cioè, namely, that is 
circa, about, nearly 
circondare, to surround 
circostante, surrounding 
circostanza, circumstance 
citare, to quote 
città, town, city 
cittadina, small town 
ciuffo, tuft 
civiltà, civilization 
cliente (m•), client, customer 
clima (m.), climate 
coadiuvare, to help, assist 
coda, queue, tail 
cogliere, to gather 
collaborare, to collaborate 
collaborazione (/.), collabora-
tion 
collega (m. and/.), colleague 
collera, anger 
collezione (/.), collection 
collina, hill 
collo, neck 
colore (m.), colour 
coloro, those 
colpa, fault 
colpevole, guilty 
colpire, to hit, strike 
coltivare, to cultivate 
comandante (#*.), commanding 
officer 
comandare, to order, command 
combattere, to fight 
come, how, as, like 
comico, funny; (m.n.), come-
dian 
cominciare, to commence, to 
begin 
comitiva, company, party 
commedia, play 
commettere, to commit 
commesso (-a), shop assistant; 
p. part of commettere 
commosso, affected, moved, 
touched 
commozione (/.), emotion, agi-
tation 
commuovere, to move, to 
touch 
comodità, comfort 
comodo, comfortable 
compagno, companion 
compiere, to accomplish 
compiuto, accomplished 
complicazione (/), complica-
tion 
comporre, to compose 
comportarsi, to behave 
compose, p.def of comporre 
compositore (m.)y composer 
composto, composed 
comprare, to buy 
comprensivo, understanding 
compromettere, compromise 
comune, common 
comunque, anyhow, however 
con, with, by 
concedere, to concede, to allow 
concepire, to conceive, to ima-
gine 
concesso, granted 
concludere, to conclude 
concluse, p. def of concludere 
condanna, sentence, condemna-
tion 
condannare, to sentence, to 
condemn 
condoglianza, condolence 
conferenza, lecture 
conferma, confirmation 
confine (m.), border 
confondere, to confuse 
conforto, comfort, consolation 
confusione (/.), confusion, dis-
order 
congiurare, to plot, conspire 
congratularsi (con), to con-
gratulate 
coniglio, rabbit 
conoscente (m. and/.), acquaint-
ance 
conoscenza, knowledge 
conoscere, to know 
conquista, conquest 
conquistare, to conquer 
consegnare, to deliver 
conseguenza, consequence 
consenso, consent 
conservare, to keep 
consigliare, to advise 
consigliere (m.), counsellor 
consiglio, advice 
consistere, to consist 
consolare, to comfort 
consumare, to wear out 
contadino, peasant 
contare, to count 
contemporaneo, contemporary 
contenere, to contain 
contento, content, glad 
continuare, to continue 
continuo, continuous, lasting 
conto, account, bill 
contraccambiare, to recipro-
cate 
contraddire, to contradict 
contraddizione (/.), contradic-
tion 
contrario, contrary 
contrasto, contrast, opposition 
contribuire, contribute 
contro, against 
controllare, to check, control 
convincere, to convince 
convivenza, living together 
coperchio, cover, lid 
coperta, cover, coverlet; blanket 
coperto, covered 
copia, copy 
copiare, to copy 
coprire, to cover 
coraggio, courage 
coraggioso, brave 
corda, rope 
cordiale, cordial; affectionate 
coro, choir 
corpo, body 
correggere, to correct 
corrente, current; («./.),draught, 
current 
correre, to run 
corresse, p. def of correggere 
corretto, correct 
corridoio, corridor 
corrompere, to corrupt, bribe 
corrotto, corrupt (ed) 
corruzione (/.), corruption 
corsa, race, run 
corte (/•), court; fare la corte, 
to flirt 
cortile (m.), courtyard 
corto, brief, short 
cosa, thing 
cosciente, aware 
coscienza, conscience 
così, as, so, thus 
cosicché, so that 
costa, coast 
costanza, steadiness, perse-
verance 
costare, to cost 
costituire, to constitute 
costo, cost 
costoso, costly 
costretto,p. part. of costringere 
costringere, to compel 
costruire, to build, construct 
costruzione (/.), building 
costume (m.), custom; fancy 
dress 
creare, to create 
credenza, belief; sideboard 
credere, to believe, think 
crepuscolo, dusk, twilight 
crescere, to grow; to rise 
cretino, idiot, stupid 
critica, criticism 
criticare, to criticize 
croce (/,), cross 
crociera, cruise 
crollare, to fall in, collapse 
crudele, cruel 
crudeltà, cruelty 
cucina, kitchen ; cooking 
cucinare, to cook 
cucire, to sew 
cui, which, whom, whose 
cultura, culture 
cuocere, to cook, boil 
cuore (m.)9 heart 
cupidità, cupidity, greed 
cupola, dome 
cura, care, cure 
curarsi, to take care of; to mind 
curioso, curious 
curva, bend 
da, from, by, to 
dagli, dai, dal, dalla, dalle, 
from the; by the 
dannato, damned 
danneggiare, to damage 
danno, damage, hurt 
dannoso, damaging 
dapprima, at first 
dare, to give 
data, date 
dato, p. part of dare 
dattilografare, to type 
dattilografo (-a), typist 
davanti, in front of 
davvero, indeed, really 
debito, debt 
debole, weak 
debolezza, weakness 
decidere, to decide 
decise, p. part, of decidere 
decisione (/»), decision 
deciso, decided 
dedicarsi, to devote oneself 
dedizione (/.), dedication 
definire, to define 
degli, of the 
degno, worthy 
dei, del, of the 
delitto, crime 
delizioso, delightful 
8 
della, delle, dello, of the 
deludere, to disappoint 
delusione (/.), disappointment 
demolire, demolish 
denaro, money 
dente (#?.), tooth 
dentro, inside 
denunciare, to denounce 
depresso, depressed 
derivare, to derive 
descrivere, to describe 
desiderare, to wish, desire 
desiderio, wish, desire 
destinatario, addressee 
destino, destiny, fate 
destra, right 
dettare, to dictate 
detto (p. part• of dire), said; 
called 
di, of 
dia, subj. of dare 
dialogo, dialogue 
diamante (m.)y diamond 
diavolo, devil 
dichiarare, to declare 
dichiarazione (/.), statement 
dietro, behind, back 
difendere, to defend 
difesa, defense 
difetto, defect, fault 
differenza, difference 
difficile, difficult 
difficoltà, difficulty 
diffidenza, diffidence ; suspi-
cion 
diffondere, to spread 
diffuse, p. def of diffondere 
diffuso, p. part, of diffondere 
diffusione (/.)> diffusion 
diga, dam, dyke 
digerire, to digest 
dignità, dignity 
digrignare, to gnash, grind 
dimenticanza, forgetfulness 
dimenticare, to forget 
diminuire, to diminish 
dimostrare, to demonstrate, to 
prove 
dintorno, around 
Dio, God 
dipendere, to depend on 
dipingere, to paint 
dipinto, painting, picture; pain-
ted 
dire, to say, to tell; modo di 
dire, saying 
direzione (/.), direction; man-
agement; office 
dirigere, to direct 
diritto, right; straight 
disagio, uneasiness, discomfort 
discesa, descent 
discordia, discord 
discorso, speech 
discussione (/.), debate, discus-
sion 
discutere, to discuss 
disegnare, to draw 
disegno, design, drawing 
disfare, to undo, to demolish 
disgrazia, accident, misfortune 
disgraziato, unfortunate, un-
lucky (man) 
disgustare, to disgust 
disgusto, disgust 
disinteresse (m.), unselfishness 
disinvoltura, ease; coolness 
disobbedire, to disobey 
disperato, desperate 
disperarsi, to lose hope, despair 
disponibile, available 
disposizione (/.), disposal; in-
clination 
disprezzare, to despise 
disprezzo, contempt, scorn 
dissetarsi, to quench one's 
thirst 
disse, p. def. of dire 
distaccarsi, to part 
distacco, detachment 
distratto, absent-minded 
distrazione (/.), distraction 
distribuire, to distribute 
distruggere, to destroy 
distruzione (/.), destruction 
disturbare, to disturb 
disturbo, trouble, annoyance 
dito, fingerditta, firm 
divenire, to become 
diventare, to become 
diverso, different 
divertente, amusing 
divertimento, amusement, en-
tertainment 
divertire, to amuse, to entertain 
dividere, to divide 
divisione (/.), division 
diviso (p. part, of dividere), 
divided 
dodici, twelve 
dolce, sweet 
dolcezza, sweetness 
dolore (m.)y ache, grief, pain 
doloroso, painful 
domanda, question 
domandare, to ask 
domenica, Sunday 
domestica, maid, servant 
domestico, domestic; servant 
dominare, to dominate, govern 
dominatore (tn.)y ruler 
dominazione (/.), domination, 
rule 
dominio, rule, domination 
donna, woman, lady 
dopo, after 
doppio, double 
dorato, golden 
dormire, to sleep 
dotto, learned 
dottore (m.), doctor 
dove, where 
dovere, to have to; (w.m.), duty 
drago, dragon 
drammatico, dramatic 
dubbio, doubt 
dubbioso, doubtful 
dubitare, to doubt 
duca (m.)y duke 
due, two 
duemila, two thousand 
dunque, consequently, then 
duecento, two hundred 
duecentocinquanta, two hun-
dred and fifty 
duomo, cathedral 
durante, during 
durare, to last 
durata, duration 
duro, hard 
e, ed, and 
è, is 
ebbene (adv\ well 
eccellente, excellent 
eccetto, except 
eccezione (/.), exception 
eccitamento, eccitazione (/.), 
excitement 
eccitare, to excite 
ecco, here is 
edificio, building 
educare, to bring up 
educato, brought up 
educazione (/.), manners, up-
bringing 
effetto, effect 
efficace, effectual 
egli, he 
elegante, elegant, smart 
elemento, element 
elettricità, electricity 
elevato, high 
eliminare, eliminate 
ella, she 
emergere, to emerge, stand out 
emigrare, to emigrate 
emozionarsi, to get excited 
emozione (/.), excitement 
energia, energy 
enorme, huge, enormous 
entrambi, both 
entrare, to go in, enter 
entro, within 
epidemia, epidemic 
episodio, episode 
eppure, and yet 
equilibrio, balance 
equipaggio, crew 
erba, grass 
ereditare, to inherit 
eresia, heresy 
eretico, heretic 
eroe (m.), hero 
eroismo, heroism 
errore (m.)y error, mistake 
esame (m.), examination 
esaminare, to examine, to in-
vestigate 
esattezza, accuracy 
esatto, exact, precise 
esausto, exhausted 
esclamare, to exclaim 
eseguire, to effect, execute 
esempio, example, instance 
esercito, army 
esiliare, to exile 
esiliato, exile 
esilio, exile 
esistenza, existence, life 
esistere, to exist 
esitare, to hesitate 
esperimento, experiment; test; 
trial 
esperto, expert 
esplorare, to explore 
esporre, to expose 
espose, p. def\ of esporre 
espresse, p. def. of esprimere 
espressione, (/.), expression 
espresso, p. part of esprimere 
esprimere, to express 
essere, to be; («.), being 
estendere, to extend, stretch 
esterno, outside 
estero, foreign; all'estero, 
abroad 
esule (m.), exile 
età, age 
eterno* eternal 
evadere, to evade, to escape 
evento, event 
evidente, evident 
evitare, to avoid 
evviva, long live 1 
fa, ago 
fabbrica, factory 
fabbricare, to make, to fabricate 
fabbro, smith 
faccenda, affair, matter, thing 
faccia, face 
facciata, fa9ade, front 
facile, easy 
facilità, ease 
fallire, to fail, to be unsuccess-
ful 
falso, false 
fama, fame 
fame (/.), hunger 
famiglia, family 
famoso, famous 
fango, mud 
fare, to do; to make 
farina, flour 
farmacia, chemist's shop 
farmacista, chemist 
fasciare, to bandage 
fata, fairy 
fatica, labour, toil 
faticare, to work hard 
fatto, fact; (p. part of fare) 
fauno, faun 
favore (m.), favour, kindness; 
per favore, please 
fazione (/>.), faction 
febbre (/•), fever 
fece, p. def of fare 
fede (/.), faith 
fedele, faithful 
fedeltà, faithfulness 
felice, happy 
felicità, happiness 
felicitazione (/.), congratula-
tion 
fenomeno, phenomenon 
ferire, to hurt 
fermare, to stop 
fermo, steady, still 
feroce, fierce, cruel 
ferocia, cruelty 
ferro, iron 
ferrovia, railway 
fervore (im«), ardour, fervour 
festa, feast, holiday 
fiaba, fairy-tale 
fiamma, flame 
fianco, flank, side 
fiasco, flask, fiasco ; fare fiasco, 
to fail 
fiato, breath 
fico, fig 
fidarsi, to rely, to trust 
fiducia, confidence, trust 
fieno, hay 
fiera, fair 
figlia, daughter 
figlio, son 
figura, figure, shape 
fila, row, line, queue 
filo, thread 
filosofia, philosophy 
finalmente, at last 
finanziario, financial 
finché, as long as; till, until 
fine (/.), end; (m.)y aim 
finestra, window 
finezza, finesse 
fingere, to pretend 
finire, to finish 
fino a, till, until 
fiore (m.)y flower 
fiorire, to flourish, flower 
firma, signature 
firmare, to sign 
fìsica, physics 
fissare, to stare 
fitto, thick 
fiume (m.)t river 
focolare (m.)y fireplace 
foglia, leaf 
foglio, sheet of paper 
folia, crowd 
fondare, to found, to build 
fondazione (/.), foundation 
fondo, bottom; fondi, capital 
fontana, fountain 
forma, shape 
formaggio, cheese 
formare, to form, shape 
forno, oven 
forse, perhaps 
forte (m.), fort; (adj.), strong, 
hard 
fortuna, luck 
forza, power, strength 
forzare, to compel, force 
fosso, ditch 
fotografia, photograph 
fra, between, among, in (time) 
frase (/.), phrase, sentence 
fratellanza, brotherhood 
fratello, brother 
frattanto, in the meantime, 
meanwhile 
frattempo, meanwhile 
freddo, cold 
frequentare, to attend, frequent 
fresco, cool 
fretta, hurry; avere fretta, to 
be in a hurry 
fronte (/.), forehead; (///.), front 
fruscio, rustle 
frutta, fruit 
frutto, fruit 
fuggire, to flee 
fulmine (m.), lightning 
fumare, smoke 
fumo, smoke 
fune (/.), rope 
funerale (m.), funeral 
funzionare, to function, run 
fuoco, lire 
fuori, out, outside 
furibondo, furioso, furious 
futuro, future 
gabbia, cage 
gabinetto, toilet; cabinet 
galeotto, convict 
galleria, gallery 
gallina, hen 
gallo, cock 
galoppare, to gallop 
gamba, leg 
gara, competition 
garofano, carnation 
gatto, cat 
gelare, to freeze 
gelato, ice-cream 
gelosia, jealousy 
geloso, jealous 
generale, general 
genere (m.), kind, gender, sort 
generosità, generosity 
generoso, generous 
genio, genius 
genitore (w.), parent 
gente (/.), people 
gentile, kind, polite 
gentilezza, kindness 
gentiluomo, gentleman 
germogliare, to bud 
gesta (/> />/.), deeds 
gesto, gesture 
gettare, to fling, to throw 
ghiacciare, to freeze 
ghiaccio, ice 
ghiotto, greedy 
già, already ; yes, of course 
giacca, jacket 
giacere, to lie down 
giallo, yellow 
giardino, garden 
gigante, giant, gigantic 
ginecologia, gynaecology 
ginocchio, knee 
giocare, to play 
giocattolo, toy 
gioco, game, play 
gioia, joy 
giornale (m.), newspaper 
giornaliero, daily 
giornalista (tn. and/.)> journalist 
giornata, day 
giorno, day 
giovane (/.), young 
giovanotto, young man 
gioventù (/.), youth 
girare, to turn, to travel; to go 
about 
giro, round, tour 
girovago, rover, wanderer 
gita, excursion, trip 
giù, down 
giudicare, to judge 
giudice (m.), judge 
giudizio, judgment, decision 
giugno, June 
giungere, to arrive, to get to 
giunsi, p. def \ of giungere 
giunto, p. part. of giungere 
giuramento, oath 
giurare, to swear 
giusto, fair, just 
gloria, glory 
goccia, gocciola, drop 
gocciolare, to drip 
godere, to be happy, to enjoy 
gola, throat 
goloso, greedy 
gomitolo, ball (of thread) 
gomma, rubber 
gonna, skirt 
governare, to govern 
governo, government 
gradino, step 
gradire, to accept; to find plea-
sant 
gradito, agreeable, pleasant 
grado, degree 
grande, great, large 
grandioso, grand 
grappolo, bunch 
grasso, fat, grease 
gratitudine (/.), gratitude 
grato, grateful, obliged 
grattacielo, skyscraper 
gratuito, free 
grave, serious; (n.m.)> weight 
gravità, gravity, seriousness 
grazie, thanks 
grazioso, pretty 
gridare, to shout, to cry 
grido, cry, shout, scream 
grigio, grey 
grillo, cricket 
grinza, crease, wrinkle 
grinzoso, creased, wrinkled 
grosso, big, thick 
grotta, cave, grotto 
guadagnare, to gain, to earn 
guadagno, gain, profit 
guaio, trouble, accident 
guanto, glove 
guardare, to look at 
guardia, guard 
guarire, to recoverguastare, to ruin, spoil, break 
guasto, p. part, of guastare; 
(n.m.)y breakdown, damage 
guerra, war 
guida, guide 
guidare, to drive, to lead 
guscio, shell (of an egg) 
gustare, to enjoy 
gusto, flavour, taste 
i, the 
idea, idea 
ideale, ideal 
ideare, to imagine, to plan 
identico, identical 
ieri, yesterday 
igiene, hygiene 
ignorante, ignorant, rude 
ignoranza, ignorance, rudeness 
ignorare, to ignore 
ignoto, unknown 
illudere, to deceive 
illuminare, to enlighten 
illuminazione (/.), illumina-
tion, lighting 
illusione (/.), illusion 
illustre, famous 
imbarazzo, embarrassment 
imbarcare, to ship 
imbrogliare, to cheat, to swindle 
imitare, to imitate 
immaginare, to imagine, to de-
vise 
immagine (/.), image, picture 
immediato, immediate 
immobile, motionless, immo-
bile 
impallidire, to turn pale 
imparare, to learn 
impaurire, to frighten 
impaurirsi, to get frightened 
impaziente, impatient 
impazienza, impatience 
impazzire, to go mad 
impedire, to hinder, to prevent 
impegno, engagement 
impercettibile, imperceptible 
impeto, impetuosity 
impetuoso, impetuous 
impianto, installation, plant 
impiegato, clerk 
impiego, job, position 
imporre, to impose 
importare, to import; to matter 
importante, important 
importanza, importance 
imposto, p. part. of imporre 
imprecare, to curse 
impresa, enterprise 
impressionare, to alarm, to 
impress 
imprevisto, unexpected 
impronta, mark 
improvvisamente, suddenly 
improvvisare, to improvize 
improvviso, sudden, unexpec-
ted; all'improvviso, sud-
denly 
imprudente, imprudent 
inaugurale, inaugural 
incantevole, enchanting 
incanto, charm 
incapace, unable 
incaricare, to entrust, to com-
mission 
incarico, commission, task 
incendiare, to set on fire 
incendio, fire, blaze 
incertezza, uncertainty 
incerto, doubtful, uncertain 
incidente (m.)> accident 
incinta, pregnant 
incitare, to incite 
includere, to include 
incominciare, to begin 
incompiuto, unfinished 
incompreso, misunderstood 
incontentabile, insatiable, ex-
acting 
incontrare, to meet 
incontro, meeting 
incoraggiare, to encourage 
incosciente, foolish 
incredibile, incredible 
incredulità, incredulity 
incrocio, crossing 
incubo, nightmare 
incuriosire, to make curious 
incutere, to inspire ; to strike 
indebolire, to weaken 
indegno, unworthy 
indescrivibile, indescribable 
indesiderato, unwanted 
indicare, to point out, to sliow, 
to indicate 
indicibile, inexpressible 
indietro, behind 
indimenticabile, unforgettable 
indirizzare, to address 
indirizzo, address 
individuo, individual 
indomani, next day 
indovinare, to guess 
indugiare, to linger, delay 
indugio, delay 
industria, industry 
inesperto, inexperienced, un-
skilled 
inesplorato, unexplored 
inevitabile, inevitable 
infamia, infamy, shame 
infantile, childish 
infanzia, childhood 
infatti, in fact 
infedele, faithless, false 
infelice, unhappy 
infelicità, unhappiness 
infermità, illness 
infermo, ill, sick 
inferno, hell 
infiammarsi, to become excited; 
to catch fire 
infilare, to slip on, string 
influenzare, to affect 
informare, to inform 
informazione (/.), information 
ingannare, to deceive 
inganno, deceit, trick 
ingegnere (m.), engineer 
ingegno, genius, talent 
ingenuo, ingenuous 
ingiustizia, injustice 
ingiusto, unfair 
inglese, English 
ingrato, ungrateful 
ingrediente (m.), ingredient 
ingresso, entrance 
ingrossare, to swell, to rise 
inimicizia, hostility 
iniziale, initial 
iniziare, to begin 
inizio, beginning 
innamorare, to charm 
innamorarsi, to fall in love 
inoffensibile, invulnerable 
inoltre, besides 
inondare, to flood 
inondazione, flood 
insegnamento, teaching 
insegnante, teacher 
insegnare, to teach 
inseguimento, chase 
inseguire, to chase 
insieme, together 
insinuarsi, to creep into 
insistere, to insist 
insopportabile, unbearable 
insorgere, to rise up 
insomma, in short ; after all 
insormontabile, insurmount-
able 
installare, to install 
insuccesso, failure 
intanto, meanwhile 
intelligente, intelligent, clever 
intelligenza, intelligence 
intenzione (/.), intention 
interessarsi, to take an interest 
interesse (ni.), interest 
interno, inside, inner, interior 
intero, whole, entire 
interrogare, to question 
interrompere, to break off, 
interrupt 
intervista, interview 
intorno, around 
intraprendere, to undertake 
intrattenere, to entertain 
invadere, to invade 
invece, instead 
inventare, to invent 
invenzione (/.), invention 
inverno, winter 
investire, to invest 
inviare, to send 
invidia, envy 
invidiare, to envy 
invincibile, invincible 
invitare, to invite 
invitato, guest 
invito, invitation 
io, I 
Irlanda, Ireland 
ironia, irony 
ironico, ironical 
irritare, to irritate 
isola, island 
ispezionare, to inspect 
ispirare, to inspire 
istante (m.), instant, moment 
istinto, instinct 
istruire, to instruct, teach 
istruito, cultured 
istruzione (/.), education 
Italia, Italy 
italiano, Italian 
la, the 
là, there 
labbro, lip 
laboratorio, work room, labora-
tory 
lacrima, lagrima, tear 
ladro, thief, burglar, robber 
laggiù, down there 
lamentarsi, to complain, to 
mourn 
lampada, lamp 
lampeggiare, to flash 
lampo, lightning 
lana, wool 
lapide (/,), tombstone 
larghezza, width 
largo, wide, broad, large 
lasciare, to leave; to desert 
lassù, up there 
lato, side 
latte (#?.), milk 
latteo, milky 
laurea, degree (academic) 
lavare, to wash 
lavorare, to work 
lavoro, work 
leccare, to lick 
leccornia, delicacy 
legame (m.)> bond, tie 
legare, to tie 
leggere, to read 
leggero, light 
legno, wood 
lei, you, she, her 
lente (/.), lens 
lentezza, slowness 
lento, slow 
lepre, hare 
lessi, p. def of leggere 
lettera, letter 
letto, p. part, of leggere; (n.) bed 
lettura, reading 
levare, to lift, raise 
lezione (/.), lesson 
liberare, to free, liberate 
liberazione (/.), liberation 
libero, free 
libertà, freedom 
libreria, bookshop 
libro, book 
linea, line 
lineamento, feature 
lingua, language, tongue 
liscio, smooth 
lite (/.), dispute, quarrel 
litigare, to quarrel 
litigio, quarrel 
livello, level 
lo, the; him, it 
locale, local; (n.m.), room, place 
lodare, to praise 
lode (/,), praise 
lontananza, distance 
lontano, far, distant 
loro, they, them, their mancare, to lack, to miss 
lotta, fight, struggle mandare, to send 
lottare, to fight mangiare, to eat 
luccicare, to glitter manica, sleeve 
luce (/.), light manico, handle 
lucido, bright, clear maniera, manner 
lui, he, him mano (/.), hand 
luna, moon manoscritto, manuscript 
lunghezza, length mansueto, gentle 
lupo, wolf mantenere, to maintain 
lungo, long; along marca, brand 
luogo, place marcia, march 
lusso, luxury marciapiede (/w.), pavement 
marciare, to march 
ma, but marcio, rotten 
macchia, blot, spot, stain mare (m.), sea 
macchiare, to stain, to soil marea, tide 
macchina, engine, machine, marinaio, sailor 
car marito, husband 
madre (/«), mother marmo, marble 
maestra, school mistress martedì, Tuesday 
maestro, teacher, master martello, hammer 
maggio, May marzo, March 
maggioranza, majority maschera, mask 
maggiore, bigger, elder, greater maschio, male 
maglia, knitted garment massa, mass, pile 
magro, thin; poor masso, big stone 
mai, never, ever materia, subject, matter 
maiale (0?.), pig, pork materiale (m.), material 
malato, sick matrimonio, marriage, wed-
malattia, illness, disease ding 
male, harm, evil; (adv.), badly mattina, mattino, morning 
maledizione (/.), curse matto, crazy, mad 
maligno, spiteful maturo, ripe 
malinconia, melancholy, sad- media, average 
ness medicina, medicine 
malinconico, sad medico, doctor, physician 
maltrattare, to ill-treat meglio, better 
mamma, mummy melodia, melody 
mancanza, lack melodioso, melodious 
membro, member 
meno, less 
mente (/.), mind, intellect 
mentre, while 
menzogna, falsehood 
meraviglia, astonishment ; won-
der 
meravigliarsi, to be astonished 
meraviglioso, marvellous, ama-
zing 
mercante (m.)y merchant 
mercato, market 
merce (/.), goods 
mercoledì, Wednesdaymeritare, to deserve 
meschino, mean 
mese (m.)f month 
messo (p. part of mettere), 
put, placed 
mestiere (m.), profession, trade 
metà, half 
metano, methane 
metallo, metal 
metodo, method, way 
metro, metre 
mettere, to put 
mettersi, to set oneself, to be-
gin ; to put on 
mezzo, half; means 
migliorare, to improve 
migliore, better 
mille, thousand 
mimica, mimicry 
minacciare, to threaten 
minaccioso, threatening 
miniera, mine 
minuto, minute 
miseria, poverty, distress 
misura, measure, measurement 
misurare, to measure 
mittente (m. and/.), sender 
mobile (m.), piece of furniture 
mobilia, furniture 
moda, fashion 
modella, model 
modo, manner, way 
modificare, to change, to modi-
fy . 
moglie (/.), wife 
molteplice, manifold 
molto, much; very 
momento, moment 
mondiale, world-wide 
mondo, world 
moneta, coin 
montagna, mountain 
monte (m.), mount 
morbido, soft 
mordere, to bite 
morire, to die 
mormorare, to murmur, whis-
per 
mormorio, whisper 
mortale, deadly 
morte (/.), death 
morto, dead 
mossi, p. def of muovere 
mosso, p. part of muovere 
mostra, exhibition, show 
mostrare, to show 
mostro, monster 
moto, motion; movement 
movimento, movement 
mucca, cow 
mucchio, heap, pile 
muffa, mould 
muggito, mooing 
mungere, to milk 
muovere, to move 
muoversi, to move 
muro, wall 
musica, music 
musicista (#?.), musician 
muto, dumb, silent 
nacque, p. def. of nascere 
nascere, to be born, to rise 
nascita, birth 
nascondere, to hide 
nascosi, p. abs, of nascondere 
nascosto, p. part o/nascondere 
naso, nose 
Natale, Christmas 
nato, born 
natura, nature 
naturale, natural 
naturalmente, naturally 
naufragare, to be shipwrecked 
naufragio, shipwreck 
nave (/.), ship 
navigazione (/•), navigation 
nazionale, national 
nazione (/.), nation 
ne, of it, of them 
né . . . né, neither . . . nor 
nebbia, fog 
nebulosa, nebula, star-cluster 
necessario, necessary 
necessità, necessity 
negare, to deny 
negli, in the 
negozio, shop 
nei, nel, nello, nella, nelle, in 
the 
nemico, enemy 
nemmeno, not even 
nero, black 
nervo, nerve 
nervoso, nervous 
nessuno, nobody, no one ; no 
neve (/.), snow 
nevicare, to snow 
nido, nest 
niente, nothing 
nipote (m. and /.), nephew, 
niece;grandson,grand-daughter 
nobile, noble 
nobilitare, to ennoble 
nodo, knot 
noia, boredom 
noioso, boring 
nome (01.), name 
nominare, to name; to appoint 
non, not 
nonna, grandmother 
nonno, grandfather 
nonostante, in spite of 
nord, north 
norma, rule 
nostalgia, home-sickness 
nostro, our, ours 
nota, note 
notaio, notary 
notare, to notice 
notevole, considerable 
notizia, news 
noto, famous 
nottata, night 
notte (/.)> night 
notturno, nocturnal 
nove, nine 
novità, novelty, news 
nozione (/.), notion 
nube (/.), cloud 
nudo, naked, bare; nude 
nulla, nothing 
numero, number 
numeroso, numerous 
nuocere, to be harmful, to harm 
nuotare, to swim 
nuovo, new; di nuovo, again 
nutrire, to feed 
nuvola, cloud 
nuvoloso, cloudy 
o, or 
obbligare, to compel, to force 
obbligo, duty, obligation 
obiettare, to object 
obiettivo, objective 
obiezione (/.), objection 
occasione (/.), chance, occasion 
occhiali, glasses, spectacles 
occhiata, glance 
occhio, eye 
occorrere, to need, want 
occupare, to occupy 
occupato, busy, occupied 
oceano, ocean 
oculista (*«.), eye-specialist, 
oculist 
odiare, to hate 
odio, hate 
odioso, hateful 
odorare, to smell, to scent 
odore (m.), odour, scent, smell 
odoroso, scented, fragrant 
offendere, to offend, to hurt 
offendersi, to take offence 
offerta, offer 
offerto, offered 
offesa, offence 
officina, workshop 
offrire, to offer 
oggetto, object 
oggi, today 
ogni, every, each 
ognuno, each, everyone 
olio, oil 
oltraggiare, to insult, outrage 
oltraggio, insult, outrage 
oltre, beyond, further 
oltrepassare, to exceed, surpass 
ombra, shadow, shade 
ombrello, umbrella 
onda, wave 
ondulato, wavy 
onestà, honesty 
onesto, honest 
onorare, to honour 
onore (m.)y honour 
onorificenza, honour; title 
opera, work; opera 
operaio, workman 
operare, to act, operate 
opinione (/.), opinion 
opportunità, opportunity 
opportuno, opportune 
opposto, contrary, opposite 
oppresso, oppressed 
oppressore (m.), oppressor 
opprimere, to oppress 
oppure, or 
opuscolo, leaflet, pamphlet 
ora, hour; now; time 
orario, time-table 
ordinare, to order 
ordinato, tidy; ordered 
ordine (/«.), order 
organizzare, to organize 
orgoglio, pride 
orgoglioso, proud 
originale, original 
origine (/.), origin 
orizzonte (m.), horizon 
ormai, by now 
ornare, to adorn 
oro, gold 
orologio, clock, watch 
orrendo, horrible, dreadful 
orrore (mJ)> horror 
osare, to dare 
oscurità, darkness 
oscuro, dark 
ospitale, hospitable 
ospitalità, hospitality 
ospitare, to give hospitality 
ospite (m. and/.), guest 
osservare, to observe 
osservazione (/•), observation, 
remark 
ossessionare, to obsess 
ossessione (/.), haunting fear 
osso, bone 
ostacolare, to hinder 
ostacolo, obstacle 
ostentare, to show off 
ostetricia, obstetrics 
ostile, hostile 
ostinarsi, to insist, persist 
ostinazione (/.), obstinacy 
ottanta, eighty 
ottenere, to obtain 
ottico, optician 
ottimismo, optimism 
ottimo, best; excellent 
otto, eight 
ovunque, everywhere 
ovvio, obvious 
ozio, idleness, leisure 
ozioso, idle, indolent 
pacchetto, packet 
pacco, package, parcel 
pace (/.), peace 
padella, frying-pan 
padre (m,), father 
padronanza, mastery, command 
padrona, landlady; mistress 
padrone (m.), master, owner 
paesaggio, landscape; scenery 
paese (m.)y country; village 
pagamento, payment 
pagare, to pay 
pagina, page 
paglia, straw 
paio, pair, couple; (pi./.) paia 
paiolo, pail 
palazzo, palace 
palla, ball 
pallido, pale 
palo, pole 
palpitare, to throb 
palpito, beat, throb 
palude (/.), marsh 
pancia, belly 
pane (m.)> bread 
paniere (m.)y basket 
pànico, panic 
pantaloni, trousers 
papa (m.)y pope 
paradiso, heaven, paradise 
paragonare, to compare 
paragone (m.)y comparison 
parco, park 
parcheggiare, to park 
parecchio, a good deal of; a lot 
parente (m. and /.), relative 
parere, to seem, to appear; (n. 
m.), opinion 
parete (/.), wall 
parlare, to speak 
parola, word 
parsimonia, frugality 
parte (/.), part; party; place 
partecipare, to participate 
partenza, departure 
particolare, particular, detail 
partire, to depart, leave 
partito, party 
parto, childbirth 
partorire, to give birth 
pascolo, pasture 
passaggio, passage, crossing 
passante (m. and /.), passer-by 
passatempo, hobby, pastime 
passeggero (m.), passenger, tra-
veller; (adj.), passing, transi-
tory 
passeggiare, to go for a walk 
passeggiata, walk 
passione (/.), passion 
passo, step, passage 
pasta, paste, cake, dough 
patire, to endure, suffer 
patria, native land 
patrono, patron, protector 
patto, pact, agreement 
paura, fear 
pausa, pause 
pavimento, floor 
paziente, patient 
pazienza, patience 
pazzia, folly, madness 
pazzo, mad, insane 
peccato, sin ; che peccato ! 
what a pity 
pece (/.), pitch 
pecora, sheep 
pedalare, to pedal, to cycle 
peggio, worse 
peggiorare, to make worse; to 
grow worse 
peggiore, worse 
pelle (/.), skin 
pelo, fur, hair 
peloso, hairy 
pena, pain, punishment; valere 
la pena, to be worth while 
pendente, leaning 
pendenza, incline, slope 
pendere, to lean 
penetrare, to penetrate 
penna, pen; feather 
pennello, brush, paint-brush 
pensare, to think 
pensiero, thought 
pensieroso, pensive, thoughtful 
pensione (/.), boarding house; 
pension 
pensoso, pensive 
pentirsi, to regret, to repent 
pentola, pot, saucepan 
per, for; by; through 
perché, why, because 
perciò, therefore; thus 
perdere, to lose, miss 
perdita, loss 
perdonare, to forgive 
perdono, forgiveness 
perfetto, perfect 
perfezionare, to improve, per-
fect 
perfezione (/.), perfection 
perfino, even 
pericolo, danger 
pericoloso, dangerous 
permanenza, stay 
permesso, leave, permission ; 
allowed 
permettere, to allow, permit 
permise, p. def. of permettere 
però, but, however 
perse,p. def. of perdere 
persino, even 
perso, lost 
persona, person 
personaggio, character 
personale, personal; (n.m.) staff 
persuadere, to convìnce, per-
suade 
pesante, heavy 
pesare, to weigh; to be heavy 
pescare, to fish 
pesce (m.), fish 
peso, load, weight 
pestare, to trample on 
pettegolezzo, gossip, gossiper 
petto, breast, chest 
pezzetto, little bit 
pezzo, piece; (adv.), a while 
piacere, to like, to please 
piacere (0?.), pleasure 
piacevole, nice, pleasant 
pianeta (m.), planet 
piangere, to cry, weep 
piano, slowly 
piano, floor 
pianta, plant, tree 
piantare, to plant 
pianterreno, ground floor 
pianura, plain 
piatto, dish, plate 
piazza, square 
picchiare, to beat, strike, 
knock 
piccione («.), pigeon 
piccolezza,smallness; insignifi-
cance 
piccolo, small 
piede (m.), foot 
piegare, to bend, fold 
piena, flood 
pieno, full 
pietà, pity, piety 
pietra, stone 
pigiare, to crush, press 
pigliare, to take 
pignolo, fussy 
pilotare, to pilot, drive 
pino, pine 
pioggia, rain 
pioniere (m.)t pioneer 
piovere, to rain 
piovigginare, to drizzle 
piroscafo, steamer 
pistola, gun, pistol 
pittore (m.)y painter 
pittura, painting 
più, more 
piuttosto, rather 
placarsi, to subside 
platea, stalls and pit 
po', poco, little 
podere (m.), farm 
poesia, poetry 
poeta (m.), poet 
poggiare, to lean 
poi, afterwards, then 
poiché, as, for, since 
polacco, Polish; Pole 
polemica, controversy 
polenta, maize meal 
politica, politics 
polizia, police 
poliziotto, policeman 
polmone (m.)> lung 
polvere (/.), dust 
pomeriggio, afternoon 
ponte (m.\ bridge; deck 
popolare, popular 
popolazione (/.), population 
popolo, people 
porco, pork, swine 
porgere, to hand, give 
porre, to lay, place, put 
porta, door 
portamento, bearing 
portare, to carry, bring; to wear 
portiere (m.), door-keeper 
portineria, porter's lodge 
porto, port, harbour 
portone (m.), front door 
posare, to lay, place, put 
posizione (/.), position, situation 
possedere, to own, possess 
possibile, possible 
possibilità, possibility 
posta, mail, post 
posto, place 
potente, powerful 
potenza, power 
potere, to be able; (n.m.), power 
povero, poor 
povertà, poverty 
pranzo, lunch, dinner 
prato, meadow 
precauzione (/.), precaution 
precedente, previous 
precipitarsi, to rush 
precisione (/.), precision, accu-
racy 
preciso, precise 
precoce, precocious 
preconcetto, prejudice 
precursore (m.), precursor 
preferenza, preference 
preferire, to prefer 
pregare, to pray, to beg 
preghiera, prayer 
premiare, to reward 
premio, prize, reward 
prendere, to take 
prenotare, to book 
prenotazione (/.), booking 
preoccupare, to worry 
preoccupato, worried 
preoccupazione (/.), preoccu-
pation 
preparare, to prepare 
prescrivere, prescribe 
presentare, to present 
presentarsi, to appear 
presente, present 
prese, p. def of prendere 
presenza, presence 
preso, p. part. of prendere 
prestito, loan 
presto, quick, early, poon 
prete, priest 
pretendere, to claim 
prevedere, to foresee 
prezioso, precious 
prezzo, price 
previsione (/.), expectation 
prima, before, earlier 
primavera, spring 
primo, first 
primogenito, first-born 
principale, main, chief 
principe (m.)y prince 
principio, beginning 
privare, to deprive 
probabile, likely 
probabilità, chance 
procedere, to proceed 
processare, to prosecute 
processo, process; trial 
prodotto, product 
produrre, to produce 
professare, to profess 
profeta (m.), prophet 
profondità, deepness, depth 
profondo, deep, profound 
progettare, to plan 
proibire, to forbid 
promessa, promise 
promesso, promised 
promettere, to promise 
pronto, ready 
proporre, to propose 
proposta, proposal 
proposito, purpose 
proprietà, estate, property 
proprio, exactly, just 
proseguire, to continue 
prossimo, next 
proteggere, to protect 
protestare, to protest 
protettore (m.), protector, patron 
protezione (/.), patronage 
prova, test, proof 
provare, to try, to test; to feel 
provincia, province 
provocare, to cause 
provvedimento, measure 
prudenza, prudence 
pubblicare, to publish 
pubblicazione (/.), issue 
pubblico, public 
pulire, to clean 
pulizia, cleanliness 
punire, to punish 
punizione (/.), punishment 
punta, point, end 
puntare, to point 
punteggiato, dotted 
punto, point, dot 
puntuale, punctual 
purché, provided (that) 
pure, also 
puro, pure 
purtroppo, unfortunately 
puzzare, to smell bad, to stink 
puzzo, stink 
puzzolente, stinking 
quadro, picture 
qualche, some, any 
qualcosa, something 
qualcuno, somebody, anybody 
quale, which, what 
qualsiasi, any, whatever 
qualunque, any, whatever 
quando, when 
quanto, how much; as much as 
quasi, almost 
quattro, four 
quattordici, fourteen 
quel, quella, quello, that 
quei, quelle, quegli, those 
questo, this 
qui, here 
quindi, therefore 
rabbia, anger, fury 
rabbrividire, to shiver, shudder 
raccogliere, to gather, to pick 
raccolse, p. def. of raccogliere 
raccolto, p. part. of raccogliere 
raccomandare, to recommend 
raccomandarsi, to implore 
raccontare, to relate, to tell 
racconto, story, tale 
radio, wireless; radio 
rado, sparse; di rado, seldom 
raffreddare, to cool 
raffreddore, cold 
ragazza, girl 
ragazzo, boy 
raggio, ray 
raggiungere, to reach, arrive 
ragione (/,), reason 
ragionevole, reasonable 
rallegrare, to cheer 
rallegrarsi, to rejoice, con-
gratulate 
rallentare, to slow down 
ramo, branch 
rancore (m.), grudge; bitterness 
rapidamente, rapidly 
rapido, fast, quick 
rappresentante («.), repre-
sentative 
rappresentare, to represent; to 
perform 
rappresentazione (/.), per-
formance 
raro, rare 
rassegnarsi, to resign oneself 
rassomigliare, to resemble 
razza, race 
re (ro.), king 
reagire, to react 
reale, real; royal 
realizzare, to realize, to carry 
out 
realtà, reality, in realtà, really 
reazione (/.), reaction 
recarsi, to go 
recente, recent 
recitare, to act, to recite 
redditizio, profitable 
regalare, to make a present 
regalo, present 
regina, queen 
regola, rule 
regolarmente, regularly 
relazione (/.), report 
rendere, to make, render 
rendersi conto, to realize 
respirare, to breathe 
respiro, breath 
responsabile, responsible 
restare, to remain, stay 
restituire, to return, to give 
back 
resto, change; del resto, be-
sides 
rete (/.), net 
revocare, to revoke 
ribellarsi, to rebel 
ribelle, rebel 
ricambiare, to reciprocate 
ricchezza, riches 
ricco, rich 
ricerca, research 
ricetta, prescription; recipe 
ricevere, to receive 
ricevimento, reception, party 
ricevuta, receipt 
richiamo, call 
richiesta, request 
riconoscere, to recognize 
riconoscenza, gratitude 
riconoscimento, recognition 
ricordare, to remember 
ricordo, recollection; souvenir 
ridere, to laugh 
ridurre, to reduce 
rifiutare, to refuse 
rigagnolo, rivulet 
riguardo, consideration 
rimandare, to postpone; to 
send back 
rimanere, to remain 
rimase, p. def. of rimanere 
rimasto, p. part. of rimanere 
rimedio, cure, remedy 
rimpiangere, to regret 
rimproverare, to reproach 
rimprovero, rebuke, reproach 
ringraziamenti, thanks 
ringraziare, to thank 
rinnegare, to deny 
riparare, to repair 
riparo, shelter 
ripetere, to repeat 
ripido, steep 
riportare, to report 
riposarsi, to rest 
riposo, rest 
risata, laughter 
riscaldare, to heat 
rischiare, to risk 
risollevarsi, to raise again 
risolvere, to resolve 
risparmiare, to save up 
rispettare, to respect 
rispetto, respect 
rispondere, to reply, answer 
risposi, p. abs. of rispondere 
risposta, reply 
risposto, p. part of rispondere 
risveglio, awakening 
ritardare, to delay 
ritardo, delay; in ritardo, 
late 
ritirare, to withdraw, to retire 
ritirata, retreat 
ritornare, to return 
ritorno, return 
ritratto, portrait 
riunirsi, to meet 
riuscire, to succeed 
rivelare, to reveal 
riva, bank 
rivista, magazine 
rivolgersi, to apply to, to turn 
to 
roba, things 
rocca, fortress 
roccia, rock 
rodere, to gnaw, nibble 
romanzo, novel 
rompere, to break 
rondine (/.), swallow 
rosa, rose; pink 
rosicchiare, to eat, to gnawrosso, red 
rotolare, to roll 
rotondo, round 
rotto, broken 
rovina, ruin 
rovinare, to ruin 
rubare, to steal 
rudere (m.)> ruin 
ruga, wrinkle 
rugoso, wrinkled 
rumore (tn.)f noise 
rumoroso, noisy 
ruppe, p. def of rompere 
ruscello, stream 
rustico, rustic 
ruvido, rough 
sabato, Saturday 
sabbia, sand 
sacco, bag, sack 
sacrificarsi, to sacrifice oneself 
sacrificio, sacrifice 
saggezza, wisdom 
saggio, wise 
sala, hall, room 
salare, to salt 
sale (m.)t salt 
salire, to go up, to climb 
salita, slope, rise 
salpare, to sail 
salsa, sause 
salsiccia, sausage 
saltare, to jump 
salto, jump 
salutare, to greet 
salute (/.), health 
saluto, greeting 
salvare, to save, to rescue 
salvataggio, rescue 
salvezza, safety 
salvo, safe 
sangue (m.)t blood 
sano, healthy, sound 
sapere, to know; (n.m.), know-
ledge 
sapienza, knowledge 
sapone (/».), soap 
sapore (m.), taste 
saporito, delicious, tasty 
sasso, stone 
sazio, full 
sbagliare, to mistake 
sbarazzarsi, to get rid of 
sbigottimento, dismay 
sbigottire, to dismay, terrify 
sbocciare, to blossom 
sbranare, to tear to pieces 
scacciare, to drive out 
scadenza, expiration 
scala, staircase; ladder 
scaldare, to warm 
scalino, step 
scalpello, chisel 
scalzo, barefoot 
scambiare, to exchange 
scappare, to escape, run away 
scaricare, to unload 
scarpa, shoe 
scatenare, to unchain 
scatola, box 
6catto, sudden movement; di 
scatto, suddenly 
scavare, to dig 
scegliere, to choose 
scelta, choice 
scelto, chosen 
scena, scene 
scendere, to come down, to 
descend 
scese, p. def of scendere 
sceso, p. part of scendere 
scherzare, to joke 
scherzo, joke, trick 
schiarire, to get clear 
schiacciare, to crush 
schiavo, slave 
schiena, back 
schifo, disgust 
schiuma, foam, froth 
sci, ski 
sciagura, disaster, misfortune 
scientifico, scientific 
scienza, science 
scienziato, scientist 
sciocco, fool; tasteless 
sciogliere, to untie 
sciolsi, p. def of sciogliere 
sciolto {p. part of sciogliere), 
untied; loose 
scivolare, to slip 
scoglio, reef, rock 
scolpire, to sculpture, chisel, 
engrave 
scommettere, to bet 
scommessa, bet 
scomodo, uncomfortable 
scomparire, to vanish, dis-
appear 
sconosciuto, unknown 
scoperta, discovery 
scoperto, open; discovered 
scopo, aim, purpose 
scoprire, to discover, find out 
scordare, to forget 
scorgere, to discern 
scorrere, to flow 
scozzese, Scot; Scottish 
scricchiolio, creaking 
scritto, written 
scrittore (m.), writer 
scrittura, writing 
scrivere, to write 
scrosciante, roaring 
scultore (m.), sculptor 
scultura, sculpture 
scuola, school 
scuro, dark 
scusarsi, to apologize 
sdegno, disdain 
sdegnoso, disdainful 
sdraiarsi, to lie down 
se, if 
sé, oneself, himself, herself 
sebbene, although 
seccatura, trouble, nuisance 
secco, dry 
secolo, century 
secondo, second; according to 
sedere, to sit; (w.wi.), bottom 
sedile (#*.), seat 
sedia, chair 
seduta, sitting 
seggiola, chair 
segno, sign, mark 
segreto, secret 
seguente, following 
seguire, to follow 
seguito, in seguito, later on; 
in seguito a, owing to 
sei, six 
selva, wood, forest 
selvatico, wild 
sembrare, to seem 
seme (m.), seed 
semplice, simple ; natural 
semplicità, simplicity 
sempre, always 
sensazione (/.), sensation, ex-
citement 
sensibile, sensitive 
sensibilità, sensitiveness 
senso, sense 
sentenza, decree, decision 
sentiero, footpath 
sentimento, feeling, sentiment 
sentire, to hear, to feel 
sentirsi, to feel 
senza, without 
separare, to part, to divide 
sepoltura, burial 
seppellire, to bury 
sera, evening 
serata, evening 
serbare, to preserve 
sereno, calm, cloudless 
serio, earnest, serious; sul 
serio, seriously 
servigio, service 
servire, to serve 
servirsi, to use; to help oneself 
servitore (m.)% servant 
servizio, service; set 
sessanta, sixty 
seta, silk 
sete (/.), thirst 
sette, seven 
settecento, seven hundred 
settimana, week 
severo, severe, strict 
sezionare, to dissect 
sfida, challenge 
sfiducia, distrust 
sfinito, worn out 
sfondare, to break down 
sfondo, background 
sfortuna, bad luck 
sfortunato, unlucky 
sforzo, attempt, effort 
sfuggire, to escape 
sgomento, alarm, fright 
sgradevole, disagreeable 
sguardo, look, glance 
si, yes 
sia • • • che, whether . . . or 
sibilo, hiss 
siccome, as 
sicurezza, certainty 
sicuro, certain; safe 
siepe (/.), hedge 
significare, to mean 
significato, meaning, sense 
signora, lady; madam, Mrs 
signore, gentleman, sir, Mr; 
master 
signorina, young lady, Miss 
silenzio, silence 
silenzioso, quiet, silent 
simile, alike; fellow-creature 
simpatia, liking, sympathy 
simpatico, agreeable, nice 
sinceramente, sincerely 
sincerità, sincerity 
sincero, sincere 
sindaco, Mayor 
sinistra, left 
sino, until 
sistema (#z.), system 
sistemare, to arrange, settle 
situazione (/.), situation 
slanciarsi, to rush on 
sleale, disloyal 
slealtà, disloyalty 
slegare, to untie 
smarrire, to lose 
smettere, to give up, to stop 
smise, p. def. of smettere 
smesso, />. part of smettere 
smontare, to dismount 
soccorrere, to help 
soccorso, help 
sociale, social 
società, society 
soddisfacente, satisfactory 
soddisfare, to satisfy 
soddisfazione (/.), satisfaction 
sofferenza, suffering 
soffiare, to blow 
soffitta, attic 
soffocare, to choke 
soffrire, to suffer 
soggiorno, stay, sojourn 
sognare, to dream 
sogno, dream 
soldato, soldier 
soldo, money 
sole (m.), sun 
solitario, solitary, lonely 
solito, usual; di solito, as usual 
sollecitare, to hasten 
sollevare, to lift 
sollievo, comfort, relief 
solo, alone; only 
somigliare, to resemble 
somma, sum, tirare le somme 
to sum up 
sommesso, low 
sonno, sleep 
sopportare, to bear, to endure 
sopra, above, on 
sopraffare, to overcome 
soprattutto, above all 
sordità, deafness 
sordo, deaf 
sorella, sister 
sorgere, to rise, to stand up 
sorprendere, to surprise 
sorprendersi, to be surprised 
sorpresa, surprise 
sorridere, to smile 
sorrise, />. def. of sorridere 
sorriso, smile; p. part, of sorri-
dere 
sorse, p. def of sorgere 
sorta, kind, sort 
sorvegliare, to watch over 
sospendere, to interrupt 
sospettare, to suspect 
sospettoso, suspicious 
sospeso, interrupted 
sospirare, to sigh 
sospiro, sigh 
sosta, rest, pause 
sostegno, support 
sostenere, to bear, to maintain 
sostituire, to replace 
sotterrare, to bury 
sottile, subtle, thin 
sotto, under, beneath 
sottomettere, to conquer 
spalla, shoulder, back 
sparare, to shoot, fire 
spaventare, to frighten 
spaventarsi, to be frightened 
spavento, fright 
spazio, space 
spazzare, to sweep 
specie (/.), sort, kind 
spedire, to send 
spellare, to skin 
spendere, to spend 
speranza, hope 
sperare, to hope 
spesa, expense 
speso (p. part, of spendere), 
spent 
spesso, often 
spettatore ([m.), spectator 
spettrale, ghostly 
spezzare, to break 
spiacente, sorry 
spiacevole, unpleasant 
spiaggia, seashore, beach 
spiegare, to explain 
spingere, to push 
spinto, p. part* of spingere 
spirito, wit, spirit, ghost 
spiritoso, witty 
splendere, to shine 
splendore (m.)t splendour 
spogliare, to strip 
spogliarsi, to undress 
sporcare, to dirty 
sporco, dirty 
sportello, door (of a carriage); 
window (of booking office) 
sposare, to marry 
spossatezza, fatigue 
spostare, to displace 
squadriglia, squadron 
squarciare, to tear, to split 
squisito, exquisite 
stabilire, to establish 
staccare, to detach, remove 
stagione (/.), season 
stalla, cowshed, stable 
stampa, press, print 
stampare, to print 
stancare, to tire 
stanchezza, tiredness 
stanco, tired 
stanza, room 
stare, to stay 
Stato, State 
stato, p. part, of stare and 
essere 
statua, statue 
statura, height, stature 
stazione (/.), station 
stella, star 
stesso, same, self 
stile (m.), style 
stima, esteem 
stimare, to value, to esteem 
storia, history, story 
storpiare, to cripple, to mangle 
strada, road, street, way 
straniero, foreigner; (adj.), fo-
reign 
strano, strange, odd 
strappare, to tear 
straripare, to overflow 
straziante, distressingstrega, witch 
strepito, uproar 
strepitoso, striking 
stretto, narrow, tight 
stringere, to grasp, tighten 
strumento, instrument 
struttura, structure 
studente (m. and /•), student 
studiare, to study 
studio, study, studio 
stupefatto, astonished 
stupendo, splendid 
stupido, stupid 
stupirsi, to be surprised 
su, on, up 
subire, to undergo 
subito, at once 
succedere, to happen 
successo, success; p. part. of 
succedere 
sudare, to perspire, sweat 
sudicio, filth, filthy 
suggerire, to suggest 
suggestionare, to impress 
suggestionabile, impression-
able 
sugo, sauce, gravy 
suo, his, hers, your(s) 
suolo, ground, soil 
suonare, to play (an instrument) ; 
to ring 
suono, sound 
suora, nun 
superare, to excel, surpass 
superbo, proud 
superfìcie (/.), surface 
superiore, superior 
superstite (m. and /.), survivor 
supporre, to suppose 
suscitare, to rouse 
sussultare, to start, jump 
sussulto, start 
svantaggio, disadvantage 
svegliare, to wake (up) 
sventura, misfortune 
sviluppare, to develop 
sviluppo, development 
svolgere, to unfold 
svolgimento, development 
tacere, to be silent 
tagliare, to cut 
tale, such 
talento, talent 
tana, den; hole 
tanto, much, so much 
tardare, to be late 
tardi, late 
tassa, tax 
tavola, table, board 
tavolino, small table 
tazza, cup 
té, tea 
teatro, theatre 
telefonare, to telephone 
telefono, telephone 
temere, to fear 
tempesta, storm 
tempo, time, weather 
temporale (m.), storm 
tenace, tenacious 
tenere, to keep 
tenerezza, tenderness 
tenero, tender 
tentare, to attempt, to try 
tentativo, attempt 
teoria, theory 
terminare, to finish, end 
termine (m.), end 
terra, earth, ground 
terremoto, earthquake 
terrore, terror 
terzo, third 
tesi (/.), thesis 
tesoro, treasure 
testa, head 
testamento, testament 
tetto, roof 
timidezza, shyness 
timido, shy 
timore (m.), fear 
tipico, typical 
tirannide (/.), tyranny 
tirare, to pull; to throw 
titolo, title 
toccare, to touch 
togliere, to take away 
togliersi, to take off 
tomba, tomb, grave 
tonante, thundering 
tonfo, thump, fall 
topo, mouse 
tormentare, to worry, torment 
tornare, to return 
torre (/,)> tower 
torto, wrong 
tra, among, between, in 
traballante, staggering 
traboccare, to overflow 
tracciare, to outline 
tradire, to betray 
tradurre, to translate 
tragitto, trip 
trama, plot 
tramontare, to set 
tramonto, sunset 
tranquillamente, calmly, 
quietly 
trappola, trap 
trarre, to draw 
trascinare, to drag 
trascorrere, to pass, to spend 
(time) 
trascorso,/), part, of trascorrer 
trascurare, to neglect 
traslocare, to remove 
trasloco, removal 
trasportare, to transport 
trasporto, transport 
trattamento, treatment, recep-
tion 
trattare, to treat; to deal with 
trattarsi, to be a question of 
trattenere, to hold back 
tratto; ad un tratto, suddenly 
travolgere, to sweep away 
treccia, plait 
tremare, to tremble 
tremendo, terrible, dreadful 
treno, train 
trentenne, thirty years old 
trionfare, to be triumphant 
trionfo, triumph 
triste, sad 
tristezza, sadness 
troncare, to break off 
tronco, trunk 
troppo, too, too much 
trota, trout 
trovare, to find 
tulipano, tulip 
tuonare, to thunder 
tuono, thunder 
turbare, to trouble 
turno, turn 
tuttavia, however 
tutto, all, whole 
ubbidire, to obey 
ubriacarsi, to get drunk 
ubriaco, drunk 
ubriacone, drunkard 
uccello, bird 
uccidere, to kill 
ucciso (p. def. of uccidere), 
killed 
udire, to hear 
udito, hearing 
ufficiale, official; officer 
ufficio, office 
uguaglianza, equality 
uguale, equal 
ultimo, last 
umanità, humanity 
umano, human 
umido, damp 
umile, humble 
umiliazione (/,), humiliation 
umore (m.), humour, mood 
umorismo, humour 
unanime, unanimous 
unico, unique, only 
unificazione (/.), unification 
unire, to unite, join 
unità, unity 
universale, universal 
università, university 
universo, universe 
uno, one 
uomo, man 
uovo, egg 
uragano, hurricane 
urlare, to shout, howl 
urlo, shout, howl 
urtare, to stumble upon; to 
hit 
usanza, custom 
usare, to use 
uscire, to go out 
uscita, way out 
utile, useful 
utilità, use, usefulness 
utilizzare, to make use of 
uva, grapes 
vacanza, holiday 
vacca, cow 
vagabondaggio, wandering 
vagabondare, to roam, wan-
der 
vagare, to wander 
vaglia, money order 
vagone (m.\ truck, wagon 
valere, to be worth 
valore (m.), value 
vantaggio, advantage 
vaporoso, hazy 
variare, to vary, change 
varietà, variety 
vario, various, different 
vaso, vase 
vecchiaia, old age 
vecchio, old; old man 
vedere, to see 
veduta, sight, view 
veglia, wake, watch 
vegliare, to sit up 
veleno, poison 
velenoso, poisonous 
veloce, quick, swift 
velocemente, quickly 
velocità, speed 
vena, vein 
vendere, to sell 
vendita, sale 
vendetta, revenge 
venditore (m.), seller 
vendicarsi, to take revenge 
venire, to come 
ventesimo, twentieth 
venti, twenty 
vento, wind; tira vento, it is 
windy 
verde, green 
vergogna, disgrace, shame 
verificare, to check, verify 
verità, truth 
verme (m.), worm 
vero, true; truth 
versare, to pour 
verso, towards; verse 
vestire, to dress 
vestito, dress, suit 
vetrina, shopwindow 
vetro, glass 
vetta, summit 
via, way 
viaggio, journey 
viaggiare, to travel 
vicenda; a vicenda, in turn 
vicinanza, proximity 
vicinato, neighbourhood 
vicino, near; neighbour 
vicolo, alley 
vide, p. def. of vedere 
vietare, to forbid 
vigna, vigneto, vineyard 
vile, coward 
vincere, to win 
vincolo, bond, tie 
vino, wine 
vinto, p. part. of vincere 
violento, violent 
violenza, violence 
viso, face 
vista, view, sight 
visto, seen 
visse, p. def of vivere 
vissuto, p. part. of vivere 
vita, life 
vite (/•), vine 
vitello, calf 
vitto, food 
vittoria, victory 
vivace, lively 
vivere, to live 
vivo, alive 
voce (/.), voice 
voglia, wish, desire 
voi, you 
volare, to fly 
volentieri, willingly 
volere, to want, wish 
volgare, vulgar 
volli,/>. def o/volere 
volo, flight 
volontà, will 
volta, time; turn 
voltarsi, to turn 
volto, face 
vostro, your, yours 
votare, to vote 
vuotare, to empty 
vuoto, empty; vacuum 
zampa, zampina, paw 
zia, aunt 
zio, uncle 
zitto, silent 
zucchero, sugar 
zuppa, soup 
zuppiera, soup bowl

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