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IL SALTERIO DELLA TRADIZIONE - Commento dei Padri
SALMO 1
NT
1b	Mt 7,13 La via che conduce alla perdizione
1c	Lc 6,25 Guai a voi, che ora ridete
3	Mt 12,33 Un albero buono dà buoni frutti
	Lc 23,31 Se si tratta così il legno verde...
	Ap 22,2 L`albero della vita che dà ogni mese il suo frutto
	Gv 15,16 ...che voi portiate frutto...
	1Cor 3,9 Il campo di Dio siete voi
6	Lc 1-3,27 Io non so donde voi siate; via da me voi tutti, operatori d`iniquità
PP
1	ORIGENE: Quale inizio del Salterio potrebbe essere migliore di questa profezia e lode dell`uomo perfetto, nel Salvatore! Il Figlio unigenito è la sapienza ed è chiamato albero della vita in Pr 3,18 Origene riporta lezione beffardi: coloro che sono saggi e prudenti ai loro occhi e deridono gli altri, cominciando da quelli che sono più saldi nella fede. (La maggior parte dei Padri usa la lezione la cattedra dei pestilenti).
	BASILIO: Il salmo 1 è la base che sostiene tutto l`edificio del Salterio.
	GREGORIO NISSENO, Tr. 1 in Ps, c. 1: Anzitutto dobbiamo considerare a cosa tende il discorso, qual è il fine... Il fine della vita virtuosa è la beatitudine. E il vero beato è Dio, come dice 1Tm 6,15s Beato e unico sovrano, re dei re, signore dei signori, I`unico che possiede l`immortalità, che abita una luce inaccessibile e che nessuno degli uomini vide, né può vedere, al quale s`appartiene onore e potere sempiterno! A mio parere, questa è la definizione di beatitudine.
	Ma tra gli uomini è beato colui che assomiglia a Dio per la comunione con lui e la partecipazione alla sua vita. Questa dunque sarà la definizione della beatitudine umana: una somiglianza alla beatitudine divina.
	Tr 2, c. 8: Il salmo 1 è un`introduzione alla filosofia spirituale: ci ammonisce ad allontanarci dal maligno e ad accostarci al Buono, così da tendere alla somiglianza con Dio. Il salmo 1 è, in una certa misura, il titolo del salmo 2.
	c. 11: Il salmo 1 distoglie l`uomo dalla parentela contratta col male.
	EUSEBIO: Ogni uomo desidera la beatitudine; ecco perché questo primo salmo descrive chi è veramente beato. Il primo beato è il Salvatore. Questo salmo parla di lui, di lui che è lo sposo della Chiesa; la sfumatura sposo resa, in ebraico, dall`articolo.
	ILARIO: E` stupendo questo salmo come inizio del Salterio: esprime la speranza della beatitudine, la minaccia del giudizio, la promessa della incorporazione al mistero di Dio.
	EFREM, Hymni, Lamy 3, 988: I due disertori: Adamo ed Eva.
	AGOSTINO: Gesù Cristo non ha seguito il disegno dell`empio, come aveva fatto Adamo. Ha rifiutato il regno terrestre, mentre il ribelle aveva voluto ergere il suo trono verso Aquilone (cfr. Is 14,13).
	ARNOBIO IL GIOVANE: Adamo se ne è andato in compagnia del serpente e della donna. Vegliamo affinchè il nostro Adamo - la nostra ragione - non se ne vada in compagnia del diavolo e della carne.
	BEDA: C`è stato una volta un infelice, e dobbiamo ben guardarci dall`imitarlo. Questi se n`è andato lontano dal suo creatore: l`umanità è stata condotta, dal suo primo padre, nella regione della dissomiglianza. Ma verrà beato, il Nuovo Adamo. Gli uomini dunque compiano ogni sforzo per ritornare e per unirsi al loro capo resistendo al peccato.
1d	EFREM, Hymni. Lamy 2, 500:
	« Il maligno invidia Adamo.
	Falso amico, si è preso gioco di lui,
	offrendogli il veleno nel frutto ».
	Ibid. 4,726:
	« O anima, immagine del regno,
	chi dunque si è preso gioco di te
	spogliandoti della tua bellezza?
	Il Maligno si è preso gioco di me.
	Ha preso i miei ornamenti;
	e io sono nuda, disprezzata». (Cfr. Ez 16,15ss).
	RUPERTO rende testimonianza alla tradizione patristica sul carattere tragico della derisione condannata. La derisione culminerà ai piedi della croce, quando i beffardi scherniranno la Sapienza incarnata. De Op. Spir. Sancti, S. C. 131, pp. 203-207: Una Sapienza così grande è derisa, e derisa dai figli della follia. I loro insulti, li abbiamo letti: gli sputarono in faccia, lo colpirono con percosse e schiaffi. Lo vestirono con un manto rosso, gli posero sulla testa una corona di spine e una canna in mano; piegando il ginocchio lo schernivano: Salve, re dei giudei! Sulla croce, lo beffarono ancora di più: Ah, tu che distruggi il tempio di Dio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso!... Ha salvato altri e non può salvare se stesso! Se è il re d`Israele, scenda ora dalla croce, e crederemo in lui (Mt 27,40ss).
	Giobbe, in figura di Cristo, condannava già questi figli della follia che schernivano la sovrana Sapienza: Chi è deriso, come me, dal proprio amico, invocherà Dio che l`esaudirà (Gb 12,4). Giobbe intende dire: Il Cristo sarà schernito dal suo amico, il popolo ebraico, che è del suo sangue. Infatti questo popolo, con una follia stupefacente, giunse a maledire colui del quale aveva condiviso la mensa; derise il crocifisso di cui prefigurava il sacrificio nelle cerimonie del tempio. Gli scribi e i farisei derisero, mentre moriva, colui che, tutti i giorni, leggendo i profeti, proclamavano: Il grande re, il re dei re.E come gli amici di Giobbe, alzando gli occhi, non lo riconobbero, essi non riconobbero, o piuttosto non vollero riconoscere, che era quello il Messia promesso ai loro padri.
	Giobbe dunque annuncia, con parole profetiche: C`è un altro che, come me, sarà deriso dall`amico. In questo scherno, invocherà Dio e Dio l`esaudirà, fino a coronare questa derisione stessa, di gloria e di onore. Come oggi viene insultato il mio dolore, in quel giorno si insulterà la semplicità del Giusto. Lo si befferà perché si lascia condurre al macello come una pecora e perché, come un agnello davanti al tosatore, egli non apre la bocca (cfr. Ger 11,19). Si penserà che questo è ridicolo.
2	ORIGENE: Meditate la legge del Signore, sia che mangiate, sia che beviate, e anche durante la notte. Cita 1Ts 5,17: Pregate sempre. In senso allegorico, la tranquillità è il giorno e la notte è figura delle prove della vita.
	GREGORIO NISSENO, Tr. 1 in Ps, c. 9: Questa corsa verso la beatitudine non si fa grazie all`abilità dell`uomo, ma per la sollecitazione della speranza, che ogni giorno cammina innanzi al nostro desiderio. Quando si raggiunge questa beatitudine, che non si può in alcun modo esprimere, la speranza cessa.
	EUSEBIO: La legge del Signore è quella di Mosè ma anche, prima di essa, la legge naturale. Quando fanno per natura le cose della legge, costoro non aventi legge sono legge a se stessi (Rm 2,14). Dopo il Vangelo, la legge è il Vangelo.
	GIROLAMO: Meditate questa legge non soltanto leggendola, ma anche mettendola in pratica.
3	EUSEBIO: L`albero è, a un tempo, il Figlio di Dio - vicino ai fiumi delle divine Scritture che lo annunciano - e il giusto che, sempre unito alla legge divina, è irrigato da tutti i fiumi spirituali. Il suo tempo è il secolo futuro, essendo la vita presente il tempo in cui si coltiva e prepara il futuro.
	CIRILLO DI GERUSALEMME, Cat. 1, 4, p. 46: Facciamo degni frutti, affinché possiamo dire con il salmista: Io come olivo fruttifero... (Sal 51,8). Spetta a Dio il piantare e l`irrigare, a te il portare frutto.
	GREGORIO NISSENO: Il frutto dell`anima credente è lo Sposo stesso, che essa riflette nella sua vita luminosa.
	ILARIO: L`albero della vita è il Cristo. Cita Gen 2,9; Pr 3,18; Mt 12,33; Lc 23,31; Ap 22,2. Tutto ciò che fa, riuscirà bene: l`incorruzione assorbirà la corruzione, l`eternità assorbirà l`infermità, la forma di Dio assorbirà la forma della carne mortale (cfr. 1Cor 15,53s).
	GREGORIO MAGNO, Moralia, S. C. 212, p. 157 ss.: nella Sacra Scrittura l`albero è il simbolo della croce, dell`uomo giusto o empio, e talvolta della Sapienza incarnata. Inoltre Gregorio commenta Gb 14,7ss. C`è per l`albero una speranza: qualor venga tagliato, di nuovo rinverdisce, e i suoi rami germogliano; se invecchi nel terreno la sua radice, e nella polvere perisca il suo ceppo, ad un vapor d`acqua rigermina, e gettala chioma come quando fu piantato in principio.
	Questo è accaduto al Signore stesso che, nell`ora della sua passione, ha detto: Se si tratta così il legno verde, che ne sarà del secco? (Lc 23,31). Disse questo per far comprendere che egli era l`albero verde e noi l`albero secco.
	I suoi rami sono germogliati ovunque, poiché la sua risurrezione ha moltiplicato ovunque i credenti. Si poteva dire che la sua radice era invecchiata nella terra, poiché la sua predicazione fu disprezzata dai giudei, e che il suo tronco morì nella polvere, poiché egli poté essere messo a morte, nella sua carne. Ma all`odore dell`acqua germogliò, quando la sua carne ritornò in vita per la potenza di Dio: la Santa Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, risuscitò la carne morta del Figlio unigenito. E si coronò come una giovane pianta quando i deboli apostoli, che erano stati sconvolti dalla sua morte e l`avevano rinnegato, ripresero animo grazie alla fede, davanti alla gloria della sua risurrezione. In confronto a questo albero verde, ogni uomo non è che polvere.
	... Il giusto muore nella polvere, tra le mani dei persecutori. Ma al sentore dell`acqua germoglia, poiché al sofflo dello Spirito semina germi di virtù nel cuore degli eletti, col suo esempio.
	RUPERTO, De Op. Spir. Sancti, S. C. 131, p. 247: Annunciando Cristo, Giobbe dice: l`albero ha una speranza; se è tagliato, rigermoglia, e i suoi rami si moltiplicano... Chi è quest`albero, se non colui che, al momento in cui veniva tagliato, diceva: Se si tratta così il legno verde, che ne sarà del secco? (Lc 23,31).
	Se lo si taglia, rigermoglia - il terzo giorno - con la risurrezione. Questo perché non c`è mai stato nulla di morto in lui, alcuna traccia di peccato... e molto più perché questo uomo era Dio, la cui vita è eterna.
	L`uomo nuovo è dunque l`albero della vita, sempre verde al soffio
	dello Spirito della Sapienza. Al fine di produrre il suo frutto per noi -nella vita presente, la salvezza delle anime, e nella vita futura la - risurrezione dei corpi - egli ha permesso che lo si tagliasse, avendo la certezza di germogliare di nuovo, dopo aver vinto in se stesso la frattura violenta della morte corporale che aveva subito.
	IPPOLITO, Sulla Santa Pasqua, pp. 78-79: Egli soppianta il legno con il legno e in luogo della mano perversa protesasi empiamente all`origine, egli lascia inchiodare piamente la sua mano immacolata e mostra su di esso tutta la vera Vita appesa... noi ne mangiamo e mangiando non moriamo.
	« Quest`albero è per me di salvezza eterna:
	di esso mi nutro, di esso mi pasco.
	Per le sue radici io affondo le mie radici,
	per i suoi rami mi espando, della sua rugiada mi inebrio,
	dal suo spirito, come da soffio delizioso, sono fecondato.
	Sotto la sua ombra ho piantato la mia tenda
	e ho trovato riparo dalla calura estiva.
	Per i suoi fiori fiorisco,
	dei suoi frutti mi delizio a sazietà,
	e colgo liberamente i frutti fin dalle origini a me destinati.
	Quest`albero è nutrimento alla mia fame,
	sorgente per la mia sete, manto per la mia nudità;
	le sue foglie sono spirito di vita e non foglie di fico
	Quest`albero è mia salvaguardia quando temo Dio,
	appoggio quando vacillo, premio quando combatto,
	trofeo quando ho vinto.
	Quest`albero è per me "il sentiero angusto e la via stretta";
	è la scala di Giacobbe, è la via degli angeli
	alla cui sommità realmente è `appoggiato` il Signore.
	Quest`albero dalle dimensioni celesti si è elevato dalla terra al cielo
	fondamento di tutte le coseso stegno dell`universo,
	supporto del mondo intero,
	vincolo cosmico che tiene unita la instabile natura umana,
	assicurandola con i chiodi invisibili dello Spirito,
	affinché stretta alla divinità non possa più distaccarsene.
	Con l`estremità superiore tocca il cielo,
	con i suoi piedi rafferma la terra,
	tiene stretto da ogni parte, con le braccia sconfinate,
	lo spirito numeroso e intermedio dell`aria.
	Egli era tutto in tutte le cose e dappertutto»
	RUPERTO, De Op. Spir. Sancti, S. C. 131, p. 117: Il Signore aveva piantato un paradiso spirituale, la Chiesa dei santi antichi, i patriarchi e i profeti... Adamo, che bell`albero! lsacco, che bell`albero!... Quanto al secondo Adamo, o meraviglia, è in lui che lo Spirito Santo pose il suo paradiso... questa anima divenne, essa stessa, il paradiso delle delizie di Dio, con l`albero della vita nel mezzo del paradiso, cioè la sostanza stessa del Verbo eterno, e l`albero della scienza del bene e del male, cioè le tentazioni della infermità che aveva assunto da noi...
	Ib., S. C. 165, p. 133: Noi leggiamo che, quando fu creato il paradiso terrestre, un fiume usciva dalla terra e bagnava tutta la superficie del suolo... Ma ecco che si innalzava il paradiso della nuova creatura, con le radici di un solo e unico albero di vita, cioè la fedeltà e le virtù dell`unico mediatore fra Dio e gli uomini, l`uomo Gesù Cristo. E` lui che il salmista celebra quando dice: Sarà come l`albero piantato alle sorgenti delle acque, che darà il suo frutto a suo tempo
	Quest`albero fu piantato lungo i corsi d`acqua, poiché sulla natura deua carne fu innestato il Verbo di Dio, il Dio Verbo, nella pienezza di tutte le grazie, sempre vivente e onnipotente. Questo è l`uomo che iniziò la nuova creazione, il germoglio santo, I`albero della vita.
	Ib., S. C. 131, p. 247: Nel momento in cui il Nuovo Adamo si addormentava, sapeva che avrebbe ripreso, col frutto centuplicato della sua obbedienza, lo Spirito che consegnava nelle mani del Padre.
	EFREM, Hymni, Lamy 4, 674:
	« Tendete le vostre mani verso il ramo
	della Verità, che i superbi non possono raggiungere.
	Egli abbassò la sua maestà, discese
	per sollevarci.
	In questo ramo di Verità si moltiplicano
	i figli della Verità.
	Cresciuti, giunti a maturazione, portano frutti
	di paradiso.
	Gesù, piega verso di noi il tuo amore,
	lasciaci afferrare questo ramo
	che tese i suoi frutti agli ingrati.
	Essi ne mangiarono e lo disprezzarono.
	Il ramo si inclinò sino all`inferno:
	prese Adamo, si rizzò, lo depose
	in paradiso.
	Benedetto colui che si è chinato verso di noi.
	Il ramo ha vinto i re,
	stende la sua ombra sul mondo intero.
	Noi vogliamo essere crocifissi all`albero
	di cui mangiamo il frutto.
	Venite, attacchiamoci all`albero
	che ci dona il pane di vita.
	Benedetto colui che ci accoglie alla sua ombra!
	Benedetto colui che ci corona con la sua grazia».
4	GREGORIO NISSENO, Tr. 2 in Ps, c. 8: Sconfitta la malizia, noi saremo riplasmati secondo il Cristo; e in tutti risplenderà la bellezza che in principio, era quella della nostra natura.
	ATANASIO: Gli empi non hanno radici.
	GIROLAMO: L`empio sarà così miserabile che la sua polvere non è neppure terra. Non ha niente di solido, tutto quello che ha, lo ha per il castigo. Non resta mai nello stesso luogo: maledizione dell`andar vagando come Caino (Gen 4,16).
5	EUSEBIO e CIRILLO ALESSANDRINO: Davide è il primo che ha parlato di risurrezione.
	EUSEBIO: Gli empi risusciteranno, ma per il castigo e la pena eterna.
6	ORIGENE: La Via dei giusti è il Cristo .
	EUSEBIO: Secondo la Scrittura, il Signore conosce il bene e non il male.
	GREGORIO NISSENO, Tr. 2 in Ps, c. 11: Il salmo 1 distoglie l`uomo dalla parentela contratta col male. Il salmo 2 gli mostra a chi bisogna aderire: pone davanti ai nostri occhi il Cristo manifestato nella carne e ci insegna che il credere in lui sarà la nostra beatitudine.
	AMBROGIO cita Lc 13,37: Io non vi conosco.
I CINQUE LIBRI DEI SALMI
	GREGORIO NISSENO vede un ordine e una progressione nella classificazione dei salmi in cinque libri.
	1° libro: Ci distoglie dalla menzogna e dall`assurdo, per insegnarci a cercare Dio (dal Sal 1 al Sal 40).
	2° libro: L`uomo che ha cominciato a gustare la dolcezza di Dio desidera la sua presenza e beve ardentemente alla sorgente divina(dal Sal 41 al Sal 71).
	3° libro: Partecipando di Dio, vede l`essere profondo delle cose e s`innalza al di sopra di tutte le cose terrene (dal Sal 72 al Sal 88).
	4° libro: Il profeta diviene mediatore, e fa discendere la misericordia di Dio (dal Sal 89 al Sal 105).
	5° libro: Alla sommità di questa quinta ascensione, contempla tutto il piano della Salvezza (dal Sal 106 al Sal 150). Alla fine di ogni parte, l`amen, amen esprime una perpetua azione di grazie. Di libro in libro, l`anima giunge alla felicità suprema che sarà comune a tutti: la celebrazione della lode divina (Sal 150). Nell`interpretazione di Gregorio Nisseno, il salmo che apre ogni libro ne esprime il contenuto.
SALMO 2
NT
1	At 4,25-28 (Citato nel discorso di Pietro)
	Ap 11,18 E le nazioni si erano adirate
2	Ap 19,19 I re adunati per far la guerra con quello che stava sul cavallo
	Ap 11,15 Il regno del mondo è passato al Signore nostro e al suo Cristo
3	Mc 11,29-30 Prendete su di voi il mio giogo...
	Lc 3,22; Mt 3,17; Mc 1,11 Tu sei il mio Figlio diletto
	At 13,33 Dio ha risuscitato Gesù come sta scritto nel salmo 2: Oggi ti ho generato
	Eb 1,5 A quale mai degli angeli disse Iddio: Figlio mio sei tu?
	Eb 5,5 Colui che gli ha detto: Figlio mio sei tu, gli ha pure detto: Tu sei sacerdote in eterno
	2Pt 1,17 Dalla maestosa gloria discese su di lui quella voce: Questo è il Figlio mio diletto
8	Gv 17,6 Coloro che mi hai dato... erano tuoi
9	Ap 2,27..le pascerà con verga di ferro... potestà che ho ricevuto dal Padre mio
	Ap 12,5 E partorì un figlio maschio il quale pascolerà tutte le genti con verga di ferro
12	Mt 28,19 Ammaestrate tutte le genti
PP
	ILARIO, Tractatus super Psalmos, In Ps 2, PL 9, 263 ss.:
	- vv. 1-2: Di chi e di che cosa si tratta in questo salmo? L`autorità apostolica non lascia alcun dubbio: Signore, tu che per mezzo dello Spirito Santo hai detto per bocca del nostro padre, il tuo servo Davide: Perché si sono agitate le genti... Infatti si sono veramente riuniti, in questa città, contro il tuo santo servo Gesù, che hai unto come Cristo, Erode e Ponzio Pilato con le genti e i popoli di Israele (At 4,24ss). E la condanna di Gesù è stata decisa di comune accordo dal pretore e dal tetrarca. Il salmo usa l`espressione adatta; infatti le genti si sono agitate, per una passione cieca e incontrollata: sono i soldati di Pilato che hanno imposto la corona di spine al Signore, che l`hanno deriso e schiaffeggiato, gli hanno dato da bere aceto e fiele e gli hanno aperto il costato. I popoli, cioè i giudei, si sono smarriti in falsi ragionamenti, e non hanno riconosciuto proprio colui sul quale meditavano quando leggevano la legge... I re della terra sono Erode e Pilato che detenevano il potere regale in quel tempo.
	- v 5: ... nella sua ira. La natura divina, immutabile, non può turbarsi; ma il colpevole, sottoposto al castigo, sente l`autore del castigo come irritato, poiché il dolore di chi soffre corrisponde all`ira di colui che castiga. Cita Mt 3,7: ...l`ira che vi sovrasta. Dio non passa da uno stato d`animo a un altro: Io sono il Signore e non muto (Ml 3,6 ) ma il giudice onnipotente decreta il castigo.
	- vv. 6-9: Ma io sono stato costituito re... Figlio mio sei tu. Chiedi a me... Tu le pascerai... Tutto questo è detto del Figlio unigenito di Dio, Gesù Cristo nostro Signore. Il Figlio unigenito di Dio è prima di tutti i secoli. Essendo il Verbo di Dio, non è nel tempo, ma prima del tempo. Ha creato il tempo,
	è il principio di tutte le cose. Per comprendere queste parole: Io oggi ti ho generato, dobbiamo confrontare e spiegare il profeta con l`apostolo e l`apostolo col profeta.
	Ma io sono stato costituito re... Il Cristo è re. Come negarlo quando il ladrone stesso lo ha confessato: ... Signore, ricordati di me, quando sarai giunto nel tuo regno... (Lc 23,42). Anche i magi lo hanno riconosciuto: Dov`è il nato re dei giudei? (Mt 2,2). E Pilato: Tu sei il re dei giudei (Mt 27,11)
	D`altra parte, alla domanda del sommo sacerdote: Ti scongiuro per il Dio vivo di dirci se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio (Mt 26,63). Il Signore risponde: Tu l`hai detto; anzi vi dico che d`ora innanzi vedrete il Figlio dell`uomo seduto a destra dell`Onnipotente venire sulle nubi del cielo (Mt 26,64). Il Figlio dell`uomo e il Figlio di Dio sono la stessa persona: la natura divina resta anche assumendo la natura umana. Gesù è Figlio dell`uomo, pur continuando ad essere Figlio di Dio: eleva l`umanità conservando intatta la divinità. La forza divina non si degrada nell`unione con l`infermità umana, anzi questa infermità viene dotata di forza: infatti, il Figlio dell`uomo siede alla destra di Dio e lo vedremo venire sulle nubi del cielo.
	Dunque questo re è costituito su Sion, la santa montagna di Dio: si tratta della Gerusalemme celeste che è nostra madre. Colui che è stato costituito re annuncia il decreto di Dio, perché ci si ricordi che egli deve venire sulle nubi del cielo - lui, contro il quale si sono agitate le genti e si sono riuniti insieme i principi - e perché, turbati per la conoscenza della venuta del Messia, gli uomini si pentano di aver disprezzato l`umiltà della sua carne.
	L`insegnamento del Vangelo si svolge secondo l`ordine della profezia. Al versetto del salmo: Figlio mio sei tu, io oggi ti ho generato corrisponde Mt 26,64:D`ora innanzi vedrete il Figlio dell`uomo seduto a destra dell`Onnipotente. Queste parole del Cristo ci mostrano in quale momento il Figlio dell`uomo, che è pure Figlio di Dio, riceve la dignità di sedere con Dio: prima, ne era degno il Figlio di Dio ma da questo momento anche il Figlio dell`uomo ne diventa degno; e ciò che dimora figlio dell`uomo, è generato come figlio perfetto di Dio come riprendendo e comunicando al suo proprio corpo, per la potenza della sua risurrezione, la gloria della sua eternità. E` questa la gloria che chiedeva al Padre suo quando era ancora nel corpo mortale. Infatti, lui che era in forma di Dio, aveva preso la forma di schiavo; ed era per questa forma di schiavo che aveva preso che egli chiedeva la gloria divina nella quale rimaneva: Padre, glorificami presso di te con la gloria che avevo presso di te, prima che il mondo fosse (Gv 17,5). Non chiede nulla di nuovo, non desidera ciò che appartiene ad altri, chiede di essere come è stato: prega per essere come era fin dall`eternità, per essere generato nella forma che gli appartiene. Infatti in questo momento non era ancora interamente ciò che chiedeva di divenire. Chiedeva di diventare interamente ciò che era stato e niente altro. Ma mentre continuava veramente ad essere ciò che era stato, ed era sul punto di divenire ciò che egli non era, nasceva come per una nuova nascita a ciò che non era ancora interamente.
	Dunque, questo giorno è quello in cui egli afferrò la gloria della risurrezione, per la quale nasce a ciò che era stato prima di tutti i tempi. E se il Figlio dell`uomo deve ormai manifestarsi seduto alla destra della Potenza di Dio, è perché la natura della carne, glorificata dopo la risurrezione, era innalzata alla dignità che Egli aveva avuto dall`eternità: poiché - essendo la carne mortale assorbita dalI`immortalità - il Figlio dell`uomo destinato a sedere col Padre, nasceva come Figlio di Dio, il Vivente (Ap 1,18) che non deve più morire.
	L`apostolo sottolinea queste due nascite, l`una nel tempo e l`altra prima del tempo, e distingue la portata dell`una e dell`altra. Della felice nascita fuori del tempo egli scrive: Egli è... il primogenito di tutta la creazione, giacché in lui furon create tutte le cose nei cieli e sulla terra, le cose visibili e le invisibili (Col 1,15s).Poi egli dice che il Cristo è pure primogenito per la sua risurrezione dai morti: Primogenito di tra i morti, affinché in ogni cosa egli tenga il primato (Col 1,18). Infatti nasce a ciò che non era nel momento in cui diviene ciò che era stato: è il primogenito tra i morti, lui che era stato generato prima di ogni creatura. Colui che è primogenito dei morti,è lo stesso che era primogenito prima di ogni creatura.
	Queste parole del salmo: Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato non si riferiscono al parto della Vergine ma alla risurrezione di Gesù dai morti; I`autorità dell`apostolo ce lo garantisce. Infatti in At 13,22ss. Leggiamo: ... vi rechiamo la buona novella, che la promessa fatta ai nostri padri, Dio l`ha adempita con i nostri figli, risuscitando Gesù, come sta scritto anche nel salmo secondo: Mio figlio sei tu, oggi io ti ho generato. Ed egli l`ha adempiuta quando l`ha risuscitato dai morti perché non veda più la morte.
	Dunque, secondo l`apostolo, questa parola di Dio Padre è stata detta il giorno della risurrezione. Vediamo se i Vangeli danno lo stesso insegnamento. Il Signore risorto si rivolge così ai suoi apostoli: Ogni potere è stato dato a me in cielo e in terra. Andate dunque ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo (Mt 28,18). Risorto, ha infatti ogni potere in cielo e in terra. E dicendo: Mi è stato dato, dimostra che egli ha chiesto ciò che ha ricevuto.
	- v. 8: Chiedi a me e ti darò le genti in eredità e in possesso i confini della terra. Ha dunque ricevuto quanto chiedeva: le genti in eredità. Ha chiesto questo quando disse: Padre, l`ora è venuta: glorifica tuo Figlio affinché il Figlio tuo glorifichi te; come tu gli hai dato ogni potere sopra ogni carne, affinché dia la vita eterna a tutti coloro che tu gli hai dato (Gv 17,1s). E ancora: Prego non solamente per essi, ma anche per quelli che, mediante la loro parola, crederanno in me (Gv 17,20).
	Sua eredità è dunque dare la vita eterna a ogni carne, e che tutte le genti, battezzate e ammaestrate, rinascano alla vita: non più affidate al governo degli angeli e suddivise secondo il loro numero, come ricorda il cantico di Mosè, ma accolte nella famiglia del Signore e annoverate come familiari della casa di Dio. Infatti ormai porzione del Signore non è più soltanto Israele; il confine della sua eredità non si limita al solo Giacobbe. Tutte le genti, un tempo divise secondo il numero degli angeli, appartengono ormai a un solo sovrano: formano il popolo di Dio; e la folla immensa di tutti i morti che risuscitano è l`eredità eterna dell`erede che è da sempre: il primogenito di tra i morti.
	... e in possesso i confini della terra. Questo stico non è la semplice ripetizione del precedente, quasi significasse soltanto che la terra è data al Cristo. Poiché il salmo non dice: il tuo possesso fino ai confini della terra, ma in possesso i confini della terra. Una cosa è lo spazio circoscritto e un`altra è ciò che lo circoscrive. E l`abisso che circoscrive la terra: E` lui che l`ha fondata sui mari (Sal 23,2) dice la Scrittura; e questa immensità che si chiama abisso è essa stessa circoscritta dalla potenza della sostanza spirituale e divina, secondo la parola dell`apostolo: Da lui e per lui e a lui ogni cosa: a lui gloria nei secoli dei secoli, così sia (Rm 11,36). Ora, questa regione inferiore e questo immenso abisso sono abitati; Giovanni ce lo dice in Ap 5,3s. Nessuno nel cielo né sulla terra né sotto la terra... fu trovato degno di aprire il libro né di guardarlo. Giovanni non parla dei morti sepolti sotto terra, poiché egli non dice di questo terzo soggiorno: quelli che sono nella terra, ma quelli che sono sotto la terra; non sono quindi dei morti ma dei viventi che non hanno, tra loro, nessuno capace di aprire il libro. Non è dunque solo la terra che è data al Signore, ma tutto ciò che la circonda.
	Questo mistero ci è spiegato dall`apostolo Paolo quando scrive: Il Cristo, sussistendo in natura di Dio, non considerò questa sua eguaglianza con Dio come una rapina, ma svuotò se stesso, assumendo la forma di schiavo, e facendosi simile all`uomo; e trovato nel sembiante come uomo, umiliò se stesso, fattosi obbediente fino alla morte, e alla morte di croce. Perciò Dio lo esaltò, e gli donò il nome che è sopra ogni nome, affinché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi, e degli esseri celesti e dei terrestri, e di quei sotto terra, e ogni lingua confessi che Signore è Gesù Cristo a gloria di Dio Padre (Fil 2,6ss).
	Dunque, sussistendo in natura di Dio, prese la forma di schiavo; si potrebbe anche dire: essendo Dio, nacque come uomo. E dopo la sua morte in croce, è stato esaltato fino a ricevere il Nome che è al di sopra di ogni nome: esaltato fino a essere Dio, perché non c`è un nome più grande di quello di Dio. Gli è stato dato ciò che ha chiesto: di essere, cioè, come era prima dell`incarnazione; infatti aveva preso la forma di schiavo pur sussistendo in natura di Dio. Ha ricevuto inoltre il possesso dei confini della terra: Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi, e degli esseri celesti e dei terrestri, e di quei sotto terra, e ogni lingua confessi che Signore è Gesù Cristo a gloria di Dio Padre. Non è solo la terra che gli è data, ma anche quello che è al di sopra e al di sotto di essa e i confini che la delimitano. Oggi ti ho generato: generato oggi, nasce nella gloria di Dio Padre: come prezzo della sua morte, la forma di schiavo che ha assunto è glorificata fino alla forma di Dio che aveva prima e che resta in lui. Una nascita nuova avviene nel tempo: per riprendere la gloria di Dio Padre, colui che era stato trovato in forma di schiavo nasce come primogenito dai morti.
	- v. 9: Le pascerai con verga di ferro, come vaso di vasaio le frantumerai. Per quanti ignorano le caratteristiche della parola divina e la sua forza, questo versetto sembra essere contrario alla bontà di Dio. Ma anzitutto, il verbo pascere, in questo caso, allude a un governo giusto e mite. La parola greca poimaneìs significa: tu le condurrai come un pastore, con la sollecitudine di un pastore. Infatti il Cristo è il Buon Pastore, e noi siamo le sue pecore, per le quali egli dà la vita. Quanto alla parola ràbdos (verga) essa ritorna nel salmo 44, 7 ove significa direzione, governo. Il Cristo conduce le genti con una verga che non è fragile, ma di ferro, cioè solida e ferma.
	E` per pascerle che le spezza; non ha chiesto una eredità per farla perire: quando egli spezza, non è per distruggere, lui non disprezza un cuore spezzato e umiliato (cfr. Sal 50,17).
	Come il vasaio riplasma un vaso caduto dalle sue mani, il Signore fa un secondo vaso che piace ai suoi occhi... Questo può intendersi riferito anche alla risurrezione dei corpi.
	- v. 10: E ora, re... In questo caso non si tratta di re in senso politico, ma di quanti hanno vinto ii peccato che regnava in loro. Comprendete: è un invito a comprendere quanto sta per essere esposto. In questo modo essi conosceranno il mistero del piano divino e, obbedendo ai precetti, saranno coeredi di nostro Signore Gesù Cristo, e dunque saranno re.
	- v. 11: Servite il Signore nel timore, ed esultate per lui con tremore. Il Signore non accetta che lo si sena con leggerezza o negligenza; vuole che, nel culto, il timore abbia il suo posto: così i servi di Dio non si abbandoneranno alla negligenza nel servizio che hanno accettato. Ma perché non si pensi che si tratta del timore provato davanti a un tiranno, il profeta aggiunge: Esultate per lui. La gioia si unisce al timore, perché il timore stesso diventa una causa di gioia nella consapevolezza di un servizio fedele.
	- v. 12: Impariamo ora in cosa consiste questo timore esultante, questa esultanza che trema: Cogliete la correzione. I termini stessi usati mostrano una volontà impaziente e sollecita: questa correzione non si deve solo domandare, ma si deve afferrare. Infatti il Signore trova la sua gioia nei violenti che si impadroniscono del regno dei cieli (Mt 11,12). E Paolo scrive ai Filippesi: Corro, se mai riesca ad afferrare quello per cui sono stato anch`io afferrato (3,12). Poiché, se Dio ha assunto il nostro corpo mortale, estraneo alla sua natura divina, quando si è incarnato e si è fatto uomo, a noi spetta ora afferrare ciò che egli stesso è: la nostra sollecitudine deve far violenza a questa gloria nella quale egli ha introdottola nostra natura corruttibile. Noi afferreremo quello per cui anche noi siamo stati afferrati, se otterremo la natura di Dio, dal momento che egli stesso ha preso la natura umana. Bisogna dunque afferrare la dottrina, possederla come stringendola e come per un legame di carne, perché non ci sfugga. Per eccitare il nostro zelo il profeta aggiunge: Che non si adiri il Signore... Questa ira ricorda il giorno del castigo. In questo giorno, se non teniamo saldamente l`insegnamento afferrato, saremo dannati.
	Il profeta conclude questo salmo così ricco di mistero dicendo: Beati tutti quelli che confidano in lui. La perfezione della beatitudine non esige una speranza trepida e ambigua: occorre una confidenza irremovibile e una volontà incrollabile: infatti confidare è più che sperare. Confidiamo dunque in lui, poiché è fedele colui che ha detto: Chi crede in Colui che mi ha mandato... non è sottoposto a giudizio, ma passa da morte a vita (Gv 5,24). Chi dice questo è Gesù Cristo nostro Signore, che è benedetto nei secoli dei secoli. Amen.
2	GREGORIO NISSENO, Tr. 2 in Ps, c. 8: il salmo 1 è un`introduzione alla filosofia spirituale: ci esorta ad allontanarci dal maligno, ad accostarci al Buono e a tendere, con tutte le nostre forze, alla somiglianza con Dio. Si potrebbe dire che il salmo 1 è l`introduzione al salmo 2. Proclamando la prima beatitudine, ci invita a lasciare l`empietà- e il salmo 2 c`insegna come avverrà la liberazione: annuncia il mistero evangelico; profetizza la nascita nella carne di colui che per noi, è nato oggi - poiché questo oggi è una frazione di tempo -, di colui che da sempre è il Figlio generato dal Padre, che da sempre è Dio, che da sempre è nel seno del Padre.
	l salmo 2 annuncia il regno del Cristo e la sua signoria sugli uomini che un tempo non erano sottomessi alla legge, che non servivano Dio e, di conseguenza, erano annoverati tra le genti, estranei a Dio e alla legge. Diciamo piuttosto che erano empi, perché non avevano ricevuto la legge di Dio, anzi ne rigettavano il giogo. Il giogo è, in questo caso, il precetto.
	Chiamati essi pure al regno che domina sopra tutti gli altri regni, questi uomini, che un tempo vivevano senza Dio, divengono eredi di Dio, per la fede in colui che è stato generato oggi ed è stato consacrato re per regnare su di loro. Essi sono rigenerati, essi pure sono divenuti re.
	Con la sua verga di ferro, cioè con la sua potenza invincibile, spezza in loro ciò che è terra e fango, e li fa passare alla natura incorruttibile.
	Tr. 2 in Ps, c. 11: Il salmo 1 distoglie l`uomo dalla parentela contratta col male; il salmo 2 mostra a chi bisogna aderire: pone davanti ai nostri occhi il Cristo manifestato nella carne, e ci insegna che il credere in lui sarà la nostra beatitudine.
	ORIGENE: Le nazioni sono le genti; i popoli sono i giudei che non hanno accolto Cristo.
	EUSEBIO: Nascita del Cristo. Il profeta annuncia come il Cristo sarà perseguitato dalle macchinazioni dei giudei. Mentre il salmo 1 annunciava la beatitudine di uno solo: il Cristo, il salmo 2 invita tutti a partecipare alla beatitudine. Annuncia la chiamata delle genti e chiama a salvezza tutti i regni della terra. Profetizza che tutti questi beni giungeranno a compimento nel Cristo.
	Dopo averci spiegato le due vie, il salmista dice: E` per la fede in lui che tutti gli uomini entreranno nella via della salvezza.
2	ORIGENE: Agli uomini è dato un Salvatore: perché allora, il tumulto delle genti? E perché il popolo ebreo, che conosce la legge, trama cose vuote contro di lui? E tutti i re della terra, sempre in discordia tra loro, si uniscono contro di lui, in una concordia fraudolenta. Non sapevano che la loro empietà operava contro il Cristo e Dio... Quanto è detto qui si addice solo al Cristo, che ha riempito del suo nome tutta la terra. E` il Figlio che dice agli angeli: Spezziamo le loro catene di iniquità, dopo porteranno il giogo soave.
3	EUSEBIO: Le catene e il giogo sarebbero quelli imposti dai re: Spezziamo le catene delle genti, gettiamo via il giogo di questi popoli, che meditano cose vane.
	CIRILLO Dl GERUSALEMME, Cat. 13, 12, p. 245: Spezziamo le loro catene: sarebbero gli angeli che dicono questo, parlando delle catene di Pietro in prigione.
5-6	EUSEBIO: Nella sua ira: il tempo del giudizio. Costituito re: questo concorda con tutto il Nuovo Testamento e col salmo 109,1 s. Sion:(cfr. Eb 12,22).
	EFREM, Hymni, Lamy 1, 590:
	« Tra la porpora dei re della terra,
	presero una veste, e la fecero indossare al figlio del re. Facendo
	questo, essi profetizzavano, e anche Caifa profetizzò. Tradivano
	il regno, ma a loro insaputa ne salutarono il re.
	Volendo strappargli il regno,
	gliene diedero un altro.
	Poiché egli è il re dei re,
	e tutti i principi gli sono sottomessi ».
	CIRILLO ALESSANDRINO, In Ioann. 3,1, PG 73,410: E come uomo che Cristo dice questo. c. 3: Il Cristo è costituito mediatore dal Padre, come dice il salmista nel salmo 2.
7-8	EUSEBIO: Oggi ti ho generato: generazione temporale. Prima della stella del mattino (Sal 109,3): generazione eterna.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Figlio mio: generazione eterna. Oggi: I`incarnazione, affinché colui che è veramente Figlio mostri agli uomini la via dell`adozione e del regno.
	ILARIO cita At 13,33 Dio ha compiuto la promessa, risuscitando il Signore, come è detto nel salmo secondo: Io oggi ti ho generato. Quando il Signore risuscita, dice: Ogni potere mi è stato dato (Mt 28,18)
8	ORIGENE: Come uomo, è stato costituito erede di tutto. Cita Gv 17,6: Erano tuoi e tu me li hai dati.
	EUSEBIO: Chiedi a me: questo si applica al Salvatore.
	RUFINO: Non voglio che siano le genti a chiedermi l`adozione; domanda tu, e io la darò loro!
	GIROLAMO: Se i giudei non ti accolgono, ti darò le genti.
	BEDA: Chiedi a me: incarnati, per poter domandare. E voi re: è il Figlio che si rivolge ai re, in un atteggiamento di mitezza e amicizia, per farli tornare a sé.
	RUPERTO: Quando fu innalzato sulla croce, chiese e, come rivestito di una dignità sacerdotale, fu esaudito.
9	ORIGENE: In che senso il Padre, dandogli l`eredità, dice: Frantumerai...? Allude al dolore profondo della compunzione: Sacrificio a Dio è uno spirito contrito (Sal 50,17). Il Cristo è re e pastore: le pascerai.
	EUSEBIO: Il Cristo pascerà le sue pecore con un bastone da pastore, ma le ribelli con una verga di ferro. Non le colpisce per ucciderle, ma per riplasmarle: è come il vasaio che salva la sua materia riplasmandola, prima di passarla al fuoco. Ger 18,6): E non potrò io forse, come questo vasaio, operare con voi casa d`Israele?
	GREGORIO NISSENO, Tr. 2 in Ps, c. 7: Con verga di ferro: il suo potere eterno spezza l`argilla e riplasma gli uomini per l`incorruzione.
	ILARIO sottolinea il verbo poimaneìs, pastoraliter reges: egli è il buon pastore. Il Cristo non ha chiesto un`eredità per distruggerla e disperderla; il salmista allude a Ger 18,4: Il Cristo farà come il vasaio che, quando gli cade un vaso, si affretta a riplasmarlo. Parimenti Dio riplasma il vaso, così come piace ai suoi occhi. Noi, vasi del vasaio, muoriamo col Cristo e rinasciamo con lui secondo una forma nuova, che piace a Dio.
	CIRILLO Dl GERUSALEMME, Cat. 13, 12, p. 245: La verga di ferro fu l`impero romano.
10	EUSEBIO: Abbandonatevi all`insegnamento del Vangelo.
	ILARIO: Re, perché noi regniamo col Cristo: Il regno di Dio è in mezzo a voi (Lc 17,21). Dunque noi conosciamo tutto il mistero della volontà divina.
	ORIGENE: Beati, perché ormai servi di Dio. Pieni di timore: timore di perdere, per negligenza, la beatitudine di Dio. La collera e l`ira di Dio sono un simbolo per esprimere il giudizio.
	CIRILLO Dl GERUSALEMME, Cat. 14, 13, p. 278: Esultate perché il Signore è risorto, ma tremando, perché la terra ha tremato e perché l`angelo vi è apparso come il lampo.
	ILARIO: Il servizio di Dio si fonda sul timore e la gioia.
12	ORIGENE: Una fedee una speranza che non ammettono il minimo dubbio: ferme, stabili, incrollabili. Pitra, an. 3: Beati quelli che confidano in Cristo: tutto il salmo parla di lui. La fede in lui corona le buone opere del salmo 1 e completa la beatitudine. Gli ebrei dicono che il salmo 1 e il salmo 2 formano un tutt`uno.
	EUSEBIO: La pena per il peccato è chiamata ira e collera. Presto, cioè alla fine di questa vita, quelli che credono in Cristo saranno beati. Il salmo 2 aggiunge le indicazioni che mancavano al primo: non basta allontanarsi dal peccato e meditare la legge di Dio, bisogna credere in Cristo ed entrare a far parte della sua eredità. Il salmo 1 chiama beato un sol uomo; il salmo 2 annuncia la beatitudine di tutti gli uomini, purché si affidino al Cristo.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Cogliamo la correzione subito e con forza.
	ILARIO: Cogliete: esprime l`impazienza, la fretta e lo zelo per impadronircene: Il regno di Dio patisce violenza e i violenti se ne impadroniscono (Mt 11,12). Paolo corre per coglierlo (cfr. Fil 3,12). Dio ha preso l`uomo con l`incarnazione e, a nostra volta, dobbiamo affrettarci per cogliere Dio.
	In brevi: ben presto, I`inferno vendicatore vi afferrerà.
SALMO 3
NT
2	Mt 27,43 Ha confidato in Dio; se Dio lo ama, lo liberi adesso
	Mt 27,42 Scenda ora dalla croce e noi crederemo in lui
	Mc 15,34 Dio mio, perché mi hai abbandonato?
5	Mt 28,6; Mc 16,6; Lc 24,34 E` risorto
	Rm 6,4 Cristo fu risuscitato da morte
PP
1-2	ORIGENE: Congiurano contro il Cristo: Crocifiggilo (Mc 15,13), non c`è salvezza per lui. Queste parole equivalgono a: Scenda dalla croce e noi crederemo (Mt 27,42).
	EUSEBIO: Quelli che vogliono vivere piamente in Cristo, devono aspettarsi la persecuzione.
	AGOSTINO: I nemici si sono moltiplicati, ce ne sono stati persino tra i discepoli.
	GREGORIO NISSENO, Tr. 2 in Ps, c. 10: Il salmo spiega la tentazione che minaccia da parte del nemico. Il nemico ti vede già consacrato re per la fede e ti vede regnare col vero Cristo. Quindi cerca di farti cadere da una dignità tanto grande, non dall`esterno, ma venendo ad abitare in te. Poiché il nemico ha il potere di turbarci solo se noi lo conosciamo e se, per una sorta di parto infelice, diventiamo padri di uno spirito malvagio che si solleva contro il nostro regno...
	Il nemico è uno solo, ma si moltiplica nei suoi subalterni e delegati.
	GREGORIO NISSENO su diàpsalma (pausa), Tr. 2 in Ps, c. 10: I nostri predecessori hanno pensato che il diapsalma esprimesse un cambiamento di pensiero, di discorso o di interlocutore. Senza rigettare ciò che hanno detto i Padri, desideriamo precisare il nostro pensiero su questo punto: noi crediamo che il corso del salmo s`interrompa, se così si può dire, quando lo Spirito Santo illumina il profeta e gli dà un`ulteriore luce sul mistero, per l`utilità di coloro che riceveranno l`oracolo.
	Allora il profeta s`interrompe e concede al suo animo una pausa per accogliere questa conoscenza dei misteri celesti, che gli giunge attraverso l`illuminazione divina. Pensate a dei compagni di viaggio o a dei commensali: improvvisamente, si ode un suono. La conversazione s`interrompe. L`attenzione e il pensiero si volgono verso il luogo da cui è venuto il rumore; si fa silenzio e ci si ferma, per ascoltare più intensamente questo suono. Quando esso cessa, la conversazione riprende. Così fa Davide, docile all`ispirazione dello Spirito Santo: esprimeva nel salmo quello che gli era stato detto; e se, mentre cantava, lo Spirito gli diceva qualcosa all`orecchio del cuore, egli arrestava il suo canto. Poi, ricolmo di pensieri divini, cominciava di nuovo a cantarli e adattava il canto alla nuova ispirazione che aveva ricevuto.
	Se dunque si vuole una definizione: il diapsalma è l`arresto o l`intervallo che si verifica nel corso di un salmo quando il profeta riceve una nuova luce da parte di Dio. Altra definizione: è il segno di un insegnamento ispirato segretamente all`anima, da parte dello Spirito Santo: il discorso s`interrompe affinché questo insegnamento sia ascoltato con più attenzione. Perché non si creda che questo silenzio voglia dire: qui s`interrompe l`ispirazione, alcuni traduttori aggiungono aeì (sempre).
	Il profeta esprimeva nella salmodia la conoscenza che Dio gli aveva impresso nell`anima; ma se qualche nuova ispirazione risuonava improvvisa all`orecchio del suo cuore, si raccoglieva in se stesso per ascoltarla, interrompendo il suo canto.
	Gli interpreti greci hanno chiamato questa interruzione diapsalma. Nel salmo 3, dopo aver cantato la sua disperazione e la sua angoscia, il salmista s`interrompe con un diapsalma e lancia il grido di liberazione che Dio gli ispira nel segreto: Ma sei tu Signore che mi accogli! e l`espressione del rendimento di grazie: Mi ha esaudito! Un nuovo diapsalma, poiché lo Spirito rivela al profeta come egli sfuggirà alla morte. Per un`improvvisa illuminazione dello Spirito, gli è rivelato il mistero della passione, vede in visione la figura stessadel Salvatore ed esclama: Io mi sono addormentato, mi sono destato perché il Signore mi accoglierà.
	GIROLAMO, I. H.: Per diapsalma usa la parola semper.
	Ep. 26, p. 240: La chiama sela, diapsalma, semper.
3	ORIGENE: Ma sei tu Signore che mi accogli... colui che innalza il mio capo. E` il Cristo che parla, sapendo che il Padre lo accoglierà e lo esalterà come è detto in Fil 2,9. Il salmo comincia con una preghiera e continua con un rendimento di grazie.
	EUSEBIO: Celebra Dio come protettore, come sua gloria, come colui che lo esalta.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Ma tu Signore... E` ispirato nel segreto e ha fiducia in colui che lo ispira. Pronuncia la parola di salvezza: Sei tu Signore che mi accogli.
	AGOSTINO: Susceptor meus (V): il Verbo assume la natura umana.
4	ORIGENE: Il santo monte è il cielo.
	EUSEBIO e GIROLAMO: Il santo monte è il Cristo.
	AGOSTINO: Per la giustizia di Cristo, noi stessi saremo come monti di Cristo.
5	ORIGENE: lo mi sono addormentato: questo si riferisce esclusivamente al Cristo. Il Signore parla della sua dormizione, del suo sonno al momento della passione. Noi diciamo che il nostro Signore Gesù Cristo ha dormito, quando la sua anima si è separata dal corpo... Questo sonno, nel Salvatore, non fu inattività dell`anima: questa cessò soltanto di servirsi del corpo. Anche in quel tempo Gesù fece molto per la salvezza delle anime: Andò a predicare agli spiriti che erano in carcere (1Pt 3,19). Dopo questo sonno, il Padre lo accolse e lo risvegliò.
	EUSEBIO: Io mi sono coricato e addormentato. Profezia: Davide spera di risorgere, e ciò è avvenuto quando Cristo è disceso agli inferi: Molti corpi di santi risuscitarono (Mt 27,52).
	ILARIO, In Ps 131, al v. 8: Si tratta del sonno della morte di cui Giacobbe aveva detto: Giuda è un leoncello, chi oserà svegliarlo? (Gen 49,9). Il leone è il solo animale che dorme senza paura e nella sicurezza... Così è anche del Cristo: pur addormentato, è troppo forte per temere.
	AGOSTINO e BEDA: Io mi sono addormentato: io ho il potere di deporre la mia anima e di poterla riprendere (cfr. Gv 10,18).
	RUPERTO, De Vict. Verbi Dei, PL 169, 1481 ss.: Tu ti sei addormentato, tu hai riposato come un leone (cfr. (Gen 49,9, profezia di Giacobbe). Quando hai detto consummatum est (Gv 19,30), avevi compiuta la tua opera: ti sei riposato con la preda.
6	ORIGENE: Non temerò: ha raggiunto la massima sicurezza per la sua fiducia in Dio. E` il Salvatore che parla, sapendo che chiederanno la sua crocifissione.
	EUSEBIO: Il profeta prega che si affretti la risurrezione del Signore al fine di ottenere la salvezza per mezzo di essa.
8	EUSEBIO: Del Signore la salvezza. L`inizio del salmo diceva: Non c`è salvezza per lui nel suo Dio!; la sua conclusione dice: La salvezza la risurrezione è per il tuo popolo. Cita Ef 1,3: Ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale in Cristo, e Mt 1,21: Lo chiamerai Gesù, poiché salverà il suo popolo.CIRILLO ALESSANDRINO: Il Cristo fa scendere sul popolo la benedizione di Dio.
SALMO 4
NT
3b	Rm 8,20 La creazione è soggetta alla vanità
	2Tm 3,4 Gli uomini saranno amanti del piacere più che di Dio
5	Ef 4,26 Citazione
7	Ap 7,2-4...aveva il sigillo del Dio vivente... Non danneggiate la terra... fino a che non abbiamo segnato sulle loro fronti col sigillo i servi del nostro Dio... Centoquarantaquattromila segnati
9	Eb 4,10 Chi è entrato nel riposo di Dio, anch`egli si riposa dalle sue opere
PP
	ORIGENE: Salmo sulla vittoria del Cristo. Il profeta manifesta ai santi e a quanti saranno salvati che essi hanno il compito e l`incarico di pregare e che sarà salvato chiunque invocherà il nome del Signore. La Scrittura chiama tribolazione la prova dei santi, che è per il loro bene: chiama flagello l`awersità che si abbatte sui peccatori.
1b	AGOSTINO: Dio, da cui viene la mia giustizia.
	GIROLAMO: Tutto questo salmo si riferisce al Cristo.
1c	ORIGENE: Dio mette in salvo il suo fedele non già impedendo ai malvagi di agire, ma dilatando il suo cuore.
1d	EUSEBIO: Sta per essere esaudito, ma non cessa di pregare. Chiede di essere esaudito per grazia, non per le opere.
2	GREGORIO NISSENO, Tr. 2 in Ps, c. 10: In un certo senso, il profeta interpella tutta la società umana sul suo vuoto; poi egli riceve questa rivelazione: Sappiate che il Signore ha reso mirabile il suo santo. Questo santo è il Signore. Tr. 1, c. 4: I cuori pesanti sanno distinguere la verità dalla menzogna, ma scelgono ciò che non ha consistenza e trascurano le cose eterne.
	ORIGENE: Quando i discepoli non agiscono secondo l`insegnamento ricevuto, i maestri dicono che essi hanno lo spirito rozzo e ottenebrato.
	EUSEBIO: Pesanti di cuore: quelli che sono lenti ad ascoltare la parola di Dio. Che vi serve seguire la vanità e cercare la menzogna, abbandonando la verità? Sappiate che Dio non abbandona mai i suoi santi. Convertitevi e vi esaudirà, perché egli mi ascolta.
	AGOSTINO: Prima della venuta del Figlio di Dio, tutto si può scusare; ma ora che la Verità è presente, voi inseguite ancora la vanità?
	BEDA: Pesanti di cuore: deponete le vostre preoccupazioni terrene.
3	EUSEBIO: Il suo santo è il Cristo. Non lascerai che il tuo santo veda la corruzione (Sal 15,10).
	GREGORIO NISSENO, Tr. I in Ps, c. 4: Solo la santità è degna d`ammirazione, e non ciò che cercano gli uomini, che esiste solo nel loro vano modo di pensare, che sembra avere in sé l`essere mentre è solo apparenza. Essi vorrebbero vedere: Chi ci mostrerà?...
	ORIGENE: Quando griderò a lui: questo grido non esce dalla bocca dell`uomo; anzi l`uomo, raccolto in se stesso nella cella del suo cuore chiude le porte dei sensi e, uscendo completamente da se stesso, lancia questo grido verso Dio, che solo può udire la sua voce. Cita l`esempio di Mosè al quale il Signore disse: Perché gridi verso di me? (Es 14,15, mentre la Scrittura non dice affatto che Mosè abbia parlato.
	BEDA: Sappiatelo: è il Cristo che parla.
4	ORIGENE: Adiratevi: è il turbamento involontario. Di ciò che dite nei vostri cuori: i peccati della lingua (la parte per il tutto) suscitino in voi la compunzione e vi provochino rimorsi quando vi coricate. Riflettete su ciò che avete fatto durante il giorno, e solo dopo sentitevi tranquilli. Pitra: Prima di abbandonarvi al sonno della notte, pentitevi nel vostro cuore.
	AQUILA: Tacete e abbandonate la collera.
	EUSEBIO: Li invita a trattenere lo scoppio della collera, se questa li investe con violenza; li persuade a non agire sotto questo impulso anche se hanno di che lamentarsi verso qualcuno (cfr. Gc 5,9). E passi ancora l`essere irritati durante il giorno; ma la sera, quando vi ritirate per andare a dormire, ripensando alla vostra giornata, pentitevi, non seguite la tentazione che vi provoca. Come Aquila afferma, è l`orgoglio la sorgente e la radice del peccato.
	CRISOSTOMO: La collera, I`ira e l`irascibilità sono strumenti utili per scuotere la nostra sonnolenza, per dare vigore al nostro animo e renderlo più appassionato. Quando l`uomo è troppo irascibile diventa brutale; quando lo è troppo poco, è un accidioso.
	CIRILLO ALESSANDRINO E AGOSTINO: Non peccate: è il peccato esteriore della ribellione. Nel salmo 18, 13 e altrove sarà chiamato, con più precisione, il grande peccato; e Cirillo Alessandrino preciserà che si tratta della trasgressione esteriore, contrapposta al peccato interiore.
	AMBROGIO, In Ps 3, 6 al v. 8: Non ti esorta ad andare in collera; è una concessione alla tua passione.
	AGOSTINO: Il peccato è l`apostatare da Dio, la ribellione, la defezione.
	GIROLAMO E BEDA: L orgoglio è I origine del peccato.
	ATANASIO: Sui vostri giacigli, nel silenzio, fate tacere ciò che sale nei vostri cuori.
5	GREGORIO NISSENO: Sacrificio di giustizia: nella rivelazione, il profeta ha compreso che si debbono abolire le vittime della legge.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Il Cristo ha abolito l`ombra e ora è presente la luce della verità. Sacrificio di giustizia è il Cristo.
	AGOSTINO: Sacrificio di giustizia è il passaggio dalla vita di peccato alla vita nuova.
	ORIGENE: Dobbiamo elevarci dai beni dell`antica alleanza (cfr. Dt 28-30) ai beni spirituali. Pitra: La gioia del	cuore proviene dalla contemplazione di Dio.
6	EUSEBIO: Coloro che scelgono le vanità della vita e non sperano né credono di vedere un giorno i veri beni, dicono: Chi ci mostrerà i beni? Essi non li vedono perché non sono illuminati dalla luce del tuo volto. Ma noi, che siamo segnati dalla luce del tuo volto, sappiamo chi ce li mostrerà e chi ce li darà.
	GREGORIO NISSENO, Tr. 1 in Ps, c. 4: Chi volge lo sguardo verso Dio, disprezza queste ricchezze di schiavi: allora il suo sguardo è illuminato e percepisce l`esultanza che emana dal volto di Dio. Hai dato gioia nel mio cuore: gioisco della tua presenza. Questo salmo mostra che, vivendo così, si trova la pace e la tranquillità, nella speranza che viene dalla comunione con Dio.
6b	ORIGENE: Che cosa è questo segno, se non una comunicazione della divinità?
	GREGORIO NAZIANZENO, Or. 40, 36, PG 36, 410: Ciò vuol dire che i segni dell`illuminazione del battesimo sono impressi e riconosciuti.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Il volto del Padre, la cui luce è stata impressa in noi, è il Figlio, splendore della sua gloria. Ci ha segnati per conformarci a lui. A quelli che credono, ha infuso l`illuminazione del suo Spirito come un`immagine divina.
	AMBROGIO: Dio, la cui immagine è il Cristo, ci ha segnati.
	AGOSTINO: I credenti sono come una moneta che porta l`immagine del re. Come Cesare esige da voi la moneta che porta la sua effigie, cosi` Dio richiede a voi la sua immagine. A Cesare si paga il tributo; a Dio, si rende un`anima illuminata, che porta l`impronta della luce del suo volto.
	GIROLAMO: Chi ha il volto segnato dalla luce del Signore, contempla Dio a capo scoperto. In Ez 9,4, Dio ordina di segnare la fronte di coloro che piangono.
	BEDA: Le nostre virtù ci rendono simili a Dio.
7	EUSEBIO: Frumento e vino sono le benedizioni comunemente descritte nelle Sante Scritture. Questi beni sono figura delle benedizioni future (cfr. Col 2,16s ). Eusebio interpreta multiplicati sunt (V) come la dispersione di coloro che non vogliono confidare totalmente in Dio.
	GREGORIO NAZIANZENO, Or 14, 21, PG 35, 886: Il profeta ci invita a non attaccare la nostra anima alle cose che si vedono, né a misurare la felicità con la sazietà del frumento e del vino.
	AGOSTINO: Multiplicati sunt (V): dispersi, non possono cercare Dio in semplicità di cuore. La molteplicità è un avversario dichiarato della semplicità. Unità e semplicità sintetizzano tutto il commento di Agostino sulla fine del salmo.
	BEDA: I malvagi si dissipano, si disperdono; ma io dormirò, cioè mi ritirerò dalle preoccupazioni di questa vita. Mi riposerò in idipsum (V), cioè in questa pace che non conosce turbamenti.
8In idipsum (V)
	EUSEBIO: Mi coricherò e dormirò: è il riposo dell`anima dopo la più alta contemplazione ed è pure il sonno della morte. A coloro che camminano per la via larga, il vino, l`olio e il grano che essi considerano come i soli beni; ma a me, la gioia spirituale.
	CRISOSTOMO: Che vuol dire in idipsum? Questa espressione vuol dire: tutto raccolto in me stesso, non diviso né disperso in mille preoccupazioni... Chi è libero dalle sollecitudini del secolo presente, riposa tranquillo: si sazia dei piaceri della sapienza.
	ILARIO suddivide così:
	Dedisti laetitiam in corde meo
	a tempore frumenti et viini et olei sui
	multiplicati sunt in idipsum.
	AGOSTINO: Dobbiamo essere soli e semplici, cioè separati dalla folla, amanti dell`eternità e dell`unità. L`uomo fedele esulta e dice: in pace in idipsum, esprimendo così che il suo animo è estraneo alle cose terrene. (Questo per quanto riguarda il salmo 4).
	Esp. sul Sal 18,1, al v. 11: Agostino ha la lezione in idipsum invece di in semetipsa, e traduce: I giudizi del Signore sono veri, giusti in idipsum, cioè destinati non alle liti che dividono ma alla comunione nell`unità. In idipsum: lo Spirito Santo.
	Esp. sul Sal 121, al v. 3: Che significa la parola idipsum? Esprime ciò che è immutabile, non ciò che si presenta ora in un modo, ora in un altro. Che è l`idipsum, se non ciò che è, ciò che è eterno?
	GIROLAMO: In Ps 4: Idipsum: a un tempo. In Ps 61: In idipsum: in Cristo. In Ps 121: In idipsum: nell`unico corpo della Chiesa, per mezzo del Cristo.
	CIRILLO ALESSANDRINO: In idipsum, cioè con gli altri santi.
8c	Singulariter
	ORIGENE: Se questo è detto della persona del Cristo, si allude a un luogo unico nel suo genere. Se questo è detto del profeta, questa espressione vale a: da solo
	CRISOSTOMO: Ciò vuol dire: separato dagli empi; ho la pace presso di te, io abito separato... A che cosa attribuisci la santità irraggiante di coloro che abitano nel deserto? E cita Geremia: E` bene per l`uomo l`aver portato il giogo fin dalla sua fanciullezza: sederà solitario e silenzioso (Lam 3,27).
	CIRILLO ALESSANDRINO: La sorte dei santi, di coloro che sono distinti, messi a parte, scelti e separati.
	AGOSTINO: La molteplicità perisce ma i santi custodiscono l`unità. Cita At 4,32: La moltitudine dei credenti era un cuor solo e un`anima sola.
	BEDA: In sepe (V), si contrappone a in re.
	PASCASIO RADBERTO, In Mt, PL 120, 961-962: Padre, nelle tue mani raccomando lo spirito mio (Lc 23,46). Affida un deposito prezioso a Dio Padre che governa tutte le cose. L`affidarsi del Figlio all`amore del Padre, è armonia perfetta: poiché il Padre non ha nulla di più caro del Figlio e, per il Figlio, nulla è più grande del Padre. Il Padre e il Figlio sono consustanziali, la loro uguaglianza è perfetta, essi sono uniti da un solo amore che è lo Spirito Santo. Con certezza assoluta, ciò che il Figlio affida al Padre non è perduto, ma al contrario è ben custodito: lo spirito del Figlio consegnato al Padre è un deposito al sicuro, un pegno in buone mani; è per questo che il Figlio dice nel salmo 15,10: Tu non abbandonerai la mia anima all`inferno né lascerai che il tuo santo veda la corruzione
	Solo il Padre può accogliere il Cristo Figlio di Dio. Solo il Padre è abbastanza grande perché il Cristo affidi nelle sue mani il proprio spirito, che contiene tutti i tesori della sapienza e della scienza.
	E chinato il capo, consegnò lo spirito (Gv 19,30 ). Consegnarlo, non è perderlo il Cristo non l`ha perso, I`ha consegnato, perché aveva il potere di consegnare il suo spirito quando voleva, a chi voleva e come voleva: Ho il potere di dare la mia vita e il potere di riprenderla (Gv 10,18). Le due cose erano in suo potere, perché la potenza del Padre e del Figlio è una. Quando consegnò lo spirito al Padre, questo non sfuggì al suo dominio poiché anche il Cristo è Dio. Il Cristo Figlio di Dio è morto ed è stato sepolto, per fondare il sacramento della nostra salvezza. Poiché il chinare il capo e il consegnare lo spirito, affidandolo al Padre, è compiere la parola: Ho il potere di dare la mia vita e ancora: In pace a un tempo mi coricherò e dormirò. In questo sonno della morte, il Cristo dormì e riposò più sicuro di quanto non siamo noi nel nostro sonno quotidiano. Ha fatto questo per invitarci alla stessa pace, a un sonno e a un riposo pieno di speranza e alla gloria della risurrezione. Dunque fratelli miei, se comprendiamo che cosa vuol dire rendere o consegnare lo spirito nelle mani di Dio, fin d`ora vegliamo sulla nostra condotta, affinché nell`ora della morte possiamo chiamare il Padre a voce alta, chinare il capo e consegnargli il nostro spirito nella pace, riposando ormai nel suo seno.
	RUPERTO, De Op. Spir. Sancti, S. C. 131, P. 245: Allora il nuovo Adamo si addormentò- e addormentandosi disse: Padre, nelle tue mani raccomando il mio spirito (Lc 23,46 ). Era sicuro, quando parlava così, sicuro e certo che avrebbe presto recuperato il suo deposito. Nel momento in cui si addormentava, non ignorava la prontezza con cui si sarebbe risvegliato e con quale prontezza avrebbe ripreso il suo spirito, che ora rimetteva nelle mani del Padre.
NOTA SUL RIPOSO
	Riposo di Dio - del Cristo - della creatura. Questo riposo riguarda i salmi 3; 4; 14; 15; 45; 54; 56; 91; 94; 114; 131; 138; 149.
	CRISOSTOMO, In Gen 10,7, PG 55, 83: Benedisse il settimo giorno e lo consacrò, cioè lo mise a parte, perché in esso Dio aveva cessato da ogni opera che aveva creata e fatta (Gen 2,3). Fin dall`inizio, Dio ci fa comprendere, anche se in modo velato, che bisogna scegliere un giorno intero nell`arco della settimana e consacrarlo al culto. Ciò non è contrario a Gv 5,17: Il Padre mio opera fino al presente ed io opero come lui. In Ep. ad Eb 6,3 PG 63, 57: In Eb 4,9, Paolo non dice riposo ma sabato, usa il nome proprio, il nome della festa. Chiama sabato il regno.
	Come Dio si è riposato da tutto il lavoro che aveva fatto, così è per chi è entrato nel suo riposo.
	Quando dice ai giudei: Non indurite i vostri cuori come i vostri padri, non parla della Palestina né del sabato dell`antica legge, ma di un altro riposo, che è quello vero (cfr. Eb 4,7ss): in questo non ci sono dolore, tristezza e gemiti; non ci sono più angoscia, fatica o tormenti, ma solo il timore di Dio che dona felicità eterna all`anima.
	AGOSTINO, Gen. ad litt. 4, 6, PL 34, 301 ss.:
	- c. 8 E` scritto che Dio si riposò nel settimo giorno da tutto il lavoro che aveva fatto; egli benedisse questo giorno e lo consacrò perché si riposò in se stesso.
	In primo luogo, non si può credere che Dio si sia affaticato nell`opera della creazione. Anche un uomo non si stancherebbe per dire fiat; a maggior ragione, Dio.
	- c. 9 Si può capire invece come Dio doni il riposo in sé all`uomo; la carità diffusa nei nostri cuori (cfr. Rm 5,5 ) ci sospinge verso di lui così che, quando saremo arrivati, ci riposeremo.
	- c. 10 La Scrittura, parlandoci del riposo di Dio, ci suggerisce di sperare il nostro futuro riposo in lui; ma noi abbiamo il dovere di cercare di conoscere se egli stesso ha potuto riposare.
	- c. 11 Il sabato giudaico fu prescritto come figura di quello futuro, come tipo del riposo spirituale che Dio, con questo segno misterioso, prometteva ai suoi fedeli per le loro opere buone. E il Cristo Signore che soffrì la passione quando lo volle, confermò il mistero di questo riposo con la sua sepoltura. Infatti, nel sabato, si riposò nel sepolcro: questo giorno fu per lui di santo riposo, dopo aver compiute tutte le sue opere nel sesto giorno, quello della Parasceve. Infatti usò questa stessa parola quando disse: Consummatum est (Gv 19,30). Che cosa stupisce se Dio ha voluto annunciare in questo modo il giorno in cui il Cristo si sarebbe riposato dalle sue opere per un giorno?
	- c. 12 Il Signore dice: Il Padre mio opera fino al presenfe ed io opero (Gv 5,17). Dio sostiene tutte le sue opere altrimenti non potrebbero sussistere. E` in lui che noi viviamo,ci muoviamo e siamo. (At 17,28).
	- c. 13 Ora noi vediamo le opere buone di Dio, ma il suo riposo lo vedremo dopo che avremo compiuto le nostre opere buone. E` questo che ha voluto esprimere quando ha comandato al popolo ebreo d`osservare un giorno di riposo (cfr. Es 20,8).
	Una volta venuto il tempo della grazia, il fedele riceve e comprende il sacramento del battesimo come il giorno del riposo del Signore nel sepolcro: riposa dalle opere passate per camminare in novità di vita (cfr. Rm 6,4), riconoscendo che Dio opera in lui, che Dio a un tempo opera e si riposa, a un tempo govema tutta la creazione e ha in se stesso la pace eterna.
	- c. 14 Dio non si stanca creando, non si riposa cessando di creare, ma per mezzo della Scrittura ha voluto esortarci a desiderare il riposo col farci conoscere che ha santificato il giorno in cui si è riposato da tutte le sue opere. Infatti in nessun altro luogo della Scrittura si legge che egli abbia santificato qualcosa né in principio, né in qualsiasi altro giorno della creazione. Ma ha voluto santificare il giorno in cui si riposò da tutte le sue opere come se per lui, che non si affatica nell`operare, il riposo avesse più valore dell`azione. Ed è questo che egli dice agli uomini nel Vangelo, quando afferma che Maria ha scelto la parte migliore. Tuttavia Marta faceva un`opera buona... (cfr. Lc 10,39ss).
	- c. 15 E` tale l`infermità della nostra anima che essa si compiace delle sue opere, o piuttosto si compiace in esse invece di riposarsi da esse. La scrittura dice che Dio si riposò da tutto il lavoro che aveva fatto: Dio ci fa comprendere così che egli non si è compiaciuto delle sue opere come uno che avesse bisogno d`agire, che si fosse sentito prima frustrato e poi soddisfatto. Tutto ciò che è creato da lui gli deve l`essere; ma egli non deve la sua felicità a nessuno... Non ha santificato il giorno in cui ha cominciato la creazione né il giorno in cui l`ha completata - perché la sua gioia avrebbe potuto apparire come potenziata dall`azione - ha santificato il giorno in cui si è riposato da tutto il lavoro che aveva fatto, il giorno in cui si è riposato in se stesso.
	- c. 16 Perché è buono e onnipotente, ha fatto tutte le opere sue molto buone. Perché è perfettamente felice in se stesso- sorgente di ogni bontà - si è riposato in se stesso da tutte le cose buone che aveva fatto.
	- c. 17 Se noi volessimo somigliare a Dio riposando anche noi in noi stessi dalle nostre opere, questa non sarebbe una buona somiglianza. Dobbiamo riposarci in un bene immutabile e questo bene immutabile è il nostro Creatore. Il nostro riposo sarà perfetto e senza orgoglio se, mentre egli si riposa dalle sue opere in se stesso, anche noi ci riposiamo da tutte le opere - non solo le nostre ma anche le sue - nella speranza di riposare in lui solo. E poiché noi riconosciamo come proveniente da lui tutto quello che facciamo di buono, è lui che si riposerà dalle sue opere, quando ci darà di riposare in lui. E una cosa grande il vivere per lui, ma è ancora più grande il riposare in lui.
	- c. 18 Per lui, il riposo non ha né mattino né sera, perché non ha né inizio né fine; ma per le sue opere create c`è un mattino e non c`è una sera: infatti la creatura comincia, per così dire, a volgersi verso il riposo del suo Creatore, ma non ha un punto d`arrivo, un termine alla sua perfezione. E così inizia il riposo di Dio, non per se stesso, ma per la perfezione delle cose che ha create, afflnché in lui cominci a riposare e ad avere il suo mattino quello che da lui è stato creato. Infatti la creatura, nel suo genere, è delimitata come da una sera: ma in Dio non può avere sera, perché non ci sarà mai nulla di più perfetto di questa perfezione.
	Nei giorni della creazione, ogni sera una creatura era compiuta. Ma quando la creazione fu completa, dopo la sera ci fu un mattino che non doveva iniziare la creazione di alcuna creatura, ma iniziò il riposo di tutta la creazione nel riposo del Creatore.
	Questo riposo di Dio non ha né inizio né fine; quello della creatura ha un inizio ma non ha una fine: è così che, nella creazione, il settimo giorno inizia col mattino ma non ha la sera.
	RUPERTO, In 4 Ev, PL 167, 1568-1570:
	- c. 29 La settima età si estende fino alla fine del mondo, fino al giorno della risurrezione universale. E` il segreto del mondo invisibile, ove le anime degli eletti, dopo aver deposto i loro corpi, si riposano in Dio in un sabato beato: tutte le anime che, nel corso delle sei età del mondo, hanno meritato d`entrare nello stesso riposo, sebbene in dimore diverse. Questo riposo si chiama Sabato - parola che vuol dire riposo - ed è effettivamente un riposo, perché gli eletti non compiono alcuna opera in esso ma, avendo ricevuto la ricompensa delle loro fatiche, celebrano una festa in un riposo beato. Si dice che il sabato legale sia stato dato al popolo della circoncisione come tipo di questo sabato celeste; e tutto ciò che la lettera della legge dice del sabato terreno, l`uomo spirituale deve intenderlo spiritualmente.
	La ragione per cui esistiamo e l`utilità del tempo presente sono finalizzati al compimento di opere buone; ma la durata eterna dell`altro secolo è riservata al riposo degli eletti e ha il privilegio della legge del sabato, che non ha né variazioni né mutamenti.
	In questo riposo, Dio è entrato per primo; la Scrittura ne rende testimonianza quando dice: E finì Dio al settimo giorno l`opera da lui creata; e si riposò al settimo giorno da tutto il lavoro che aveva fatto (Gen 2,2). L`apostolo aggiunge: Chi è entrato nel riposo di lui, anch`egli si riposa dalle opere proprie, come Dio dalle sue. AIfrettiamoci dunque ad entrare in quel riposo (Eb 4,10).
	- c. 30 In verità il Cristo, dopo la fatica della sua passione, si è riposato in questo riposo del settimo giorno; e, risuscitando dai morti, è entrato nell`ottavo giorno.
	Aggiungiamo che, dopo la fatica della sua passione e della sua morte, Dio si è riposato in questo sabato e l`ha fatto suo: perché Dio era nel Cristo. E poiché giustamente si dice, in virtù dell`unità della persona, che Dio ha sofferto quando il Cristo ha sofferto e si è speso fino alla morte, noi diciamo con stupore che Dio si è riposato quando l`anima del Cristo, liberata dal corpo per mezzo della croce, si è riposata: questa anima umana che il Verbo non ha mai lasciato, dopo averla assunta con l`incarnazione. Dunque Dio si è riposato dalle sue opere nel suo sabato, quando il Cristo Dio e uomo si è riposato, quanto all`anima, nel segreto della divinità, quanto al corpo, nel sepolcro della terra.
	Si è felici nel considerare questa disposizione di Dio che opera sei giorni nei sudori della passione e si riposa il settimo giorno, dopo aver deposto la carne. Secondo il racconto evangelico - e noi dobbiamo crederlo - il primo giorno, cioè la domenica, egli entrò nella città di Gerusalemme per andarvi a morire; il secondo e il terzo giorno, il mite Agnello sopportò persecuzioni continue da parte di crudeli persecutori; il quarto giorno fu tradito da un suo discepolo; il quinto, facendo testamento per i suoi figli, mise nelle loro mani l`eredità del suo corpo e del suo sangue; il sesto, egli compì la sua opera morendo in croce; il settimo si riposò nel sepolcro, e in questa età, che noi chiamiamo settima, egli riposò con gli spiriti dei beati fino all`indomani del sabato. Infine, risuscitando dai morti, è entrato nell`ottavo giorno, cioè nella gloria della immortalità e dell`incorruzione. E` dunque là che noi dobbiamo fissare lo sguardo, dicendo con l`apostolo: Chi è entrato nel riposo di lui, anch`egli si riposa dalle opere proprie, come Dio dalle sue (Eb 4,10). In realtà, con la sua fatica e il suo riposo Dio, cioè il nostro Signore Gesù Cristo, ci ha guadagnato il riposo; quindi dopo aver deposto la carne, noi pure possiamo riposare nel settimo giorno, nell`attesa che si compia la risurrezione della carne: allora noi regneremo nell`ottavo giorno.
	De Operibus Spiritus Sancti, S. C. 131, p. 245: Quando ilnuovo Adamo si addormentò, disse: Padre, nelle tue mani raccomando lo Spirito mio (Lc 23,46)... e come durante il sonno del vecchio Adamo una costola fu tolta dal suo fianco e fu formata una donna così, quando il nuovo Adamo si addormentò nella morte, dal suo costato aperto fu fatto uscire il sacramento del sangue e dell`acqua e fu formata la nuova Chiesa, affinché desse la vita a schiere innumerevoli di figli...
	De Op. Spir. Sancti, PL 167, 1817 ss.: Come per la creazione ci sono stati sei giorni nei quali Dio fece le sue opere grandiose (il cielo, la terra...), e, compiute queste si riposò nel settimo giorno, ci sono parimenti sei opere di misericordia che Dio chiede ai suoi eletti: Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere... (Mt 25,35); dopo quelle, essi entreranno con Dio in un medesimo e unico riposo.
	Come, per queste piccolissime opere, avranno lo stesso riposo con lui? Che modo è questo di valutare le cose?
	La carità di Dio è creatrice, ha trovato una soluzione giusta ed equa: Sì, io vi dico, tutte le volte che voi lo avete fatto a uno dei più piccoli, l`avete fatto a me (cfr. Mt 25,40).
	Concludiamo: là ove Dio si riposa a pieno diritto per aver fatto bene tutte le cose, l`uomo si riposerà per grazia, per aver fatto con amore quel po` di bene che poteva.
	BALDOVINO DI FORD, Tr. de sacr. alt., S. C. 94, p. 517 ss.: Mosè parla e dice: Il riposo del sabato sarà consacrato al Signore (cfr. Es 16,23). Il Signore ama il riposo, ama riposarsi in noi e che noi riposiamo in lui. Ma c`è un riposo del tempo futuro di cui è scritto: Sì dice lo Spirito, poiché muoiono per riposarsi dalle loro fatiche (Ap 14,13).
	.. Si giunge al riposo del tempo futuro attraverso i sei giomi in cui bisogna lavorare... Dopo questi sei giomi c`è il sabato: quando tutte le opere buone sono state compiute, c`è il riposo delle anime.
	MARTINO DI LEON, In Is, 57,2, PL 208, 906 c.: Riposi sul suo giaciglio (Is 57,2): Cristo riposi nella gloria paterna, ritornando al Padre per la via diritta, lui che ha camminato nella sua volontà. (Vedi i commenti sul salmo 40, 4).
	AIMONE, Homiliae de tempore, 66, PL 118, 419 c.: Creato l`uomo e completata l`opera della creazione il sesto giorno, il Creatore si riposò dalle sue opere il settimo giorno; volle che questo settimo giorno fosse chiamato sabato, e fu il giomo del riposo.
	Con un perfetto parallelismo, il Salvatore fu crocifisso il sesto giorno, portando a compimento il mistero della nuova creazione dell`uomo; e il sabato, riposando nella tomba, attendeva la risurrezione.
	LITURGIA MOZARABICA Cristo, Figlio di Dio, che hai consacrato il settimo giomo col tuo riposo quando, deposto nel sepolcro, hai osservato il riposo del sabato, dona al nostro cuore un riposo che ti sia gradito: fa` che in te troviamo il vero riposo dalle nostre opere e che in questo riposo del sabato non ci carichiamo di alcun peso di peccato. Con tutta la nostra fede, crediamo che sei risuscitato dal riposo del sepolcro: donaci di sperimentare la tua grande misericordia, quando tornerai dal cielo per il giudizio finale.
	AGOSTINO, Espos. sul Sal 61, al v. 4: Il Cristo e la Chiesa sono due in una sola carne, in una sola voce, in una sola passione. E quando l`iniquità sarà stata tolta di mezzo, saranno due in un solo riposo.
	EUSEBIO: Vedi pure il commento di Eusebio sul salmo 91.
SALMO 5
NT
7	Eb 6,20 Precursore per noi, entrò Gesù...
	Eb 9,12 Cristo entrò una volta per sempre
9	Rm 3,13 Citazione
11	Gv 1,14 Il Verbo... abitò tra noi
	Gv 14,23 Faremo dimora presso di lui
12	2Tm 4,8 E` pronta per me la corona della giustizia
PP
3	ORIGENE: Al mattino: Chi parla così, respinge le opere delle tenebre. Lasciandomi alle spalle le cose terrene e tutte le mie tribolazioni, io vedrò i beni del Signore. Ho visto i profeti, ho visto colui che è disceso dal cielo e lo vedrò risalire al cielo.
	EUSEBIO: Rendimento di grazie per quella eredità che è della Chiesa e dell`anima. Le primizie del giorno devono essere consacrate a Dio; I`anima non potrebbe farlo se, durante il riposo della notte, non avesse pensato a Dio.
	GREGORIO NISSENO, Tr. 2 in Ps, c. 11: Al mattino: purificazione dell`anima, vittoria della luce sulle tenebre.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Prevenire il sole per lodare Dio. E` così che contemplerò i misteri divini che tu hai preparato per quelli che ti amano; io otterrò misericordia e ti adorerò in spirito e verità.
4	CRISOSTOMO: Allusione ai falsi dei circondati di vizi.
6	EUSEBIO: Col termine abominazione si esprime una estrema repulsione per un terribile crimine.
7	ORIGENE: Entrerò nella tua casa con grande pietà, cioè nel tuo timore. Il Cristo è entrato come Figlio nella sua casa.
	GIROLAMO: Gli empi, per la loro empietà, escono dalla tua casa (cfr. Sal 1,4ss) e io, per la tua misericordia, vi entro.
8	ORIGENE, ATANASIO, CRISOSTOMO: Afferriamoci saldamente alla mano di Dio, perché i nostri nemici non si gettino su di noi. Origene riporta due lezioni: davanti a me la tua via e davanti a te la mia via. Nella tua giustizia, cioè nel Cristo.
	CRISOSTOMO: Rendi il mio cammino pieno di luce, fiducioso, sicuro, certo e diritto.
9	ORIGENE: I nemici, con le loro menzogne, mi impediscono di veder bene la tua via; tu, tracciala diritta davanti a me. So che tutto quello che mi promettono sulla loro strada, non è vero: tutto ciò che dicono, serve solo a scavarmi la fossa.
10	ORIGENE: E` un bene che il malvagio cada dall`alto dei suoi progetti e che in essi non riesca.
	AGOSTINO: Che le loro macchinazioni li mandino in perdizione.
11	EUSEBIO: Coloro che attendevano l`incarnazione del Signore, si sono rallegrati quando questa si è compiuta: questa speranza era viva presso i profeti e quelli che li ascoltavano. Per tutta l`eternità, essi vedranno la gloria del Verbo incarnato, pieno di grazia e di verità.
	BALDOVINO DI FORD, Tr. de sacr. alt., S. C. 93, p. 283: Giustificati per la fede, radicati nell`amore, noi dimoriamo con fiducia in colui che è divenuto per noi rifugio e forza, e che dimora in noi, così come è scritto: Gioiscano di te tutti quelli che in te sperano, in eterno esulteranno; tu porrai la tua dimora in loro.
12	ORIGENE: Dio stesso è la corona dei giusti e loro scudo.
	CRISOSTOMO: Tu circondi il giusto col tuo soccorso, che è protezione e gloria.
	GREGORIO NISSENO: Senso mistico: l`anima è decaduta dalla sua eredità (titolo del salmo). Quando ha trasgredito il comandamento di Dio, per lei è tramontato il sole. L`anima effonde dinanzi a Dio la sua preghiera, perché il mattino cacci di nuovo le tenebre, e per poter udire la parola beata: Venite, o benedetti dal Padre mio; possedete il regno che vi è stato preparato fin dalla fondazione del mondo (Mt 25,34).
SALMO 6
NT
4	Gv 12,27 Ora l`anima mia è turbata
7	2Cor 5,4 Noi che siamo nella tenda, sospiriamo sotto il peso...
9	Mt 7,23; Lc 13,27 Andate via da me, operatori d`iniquità
PP
2	GREGORIO NISSENO e ATANASIO: Il salmista attribuisce la causa del male alla infermità della natura: la mia volontà non è cattiva, ma sono stato generato nel peccato; e dalla infermità sono caduto nella malattia. Il Figlio di Dio è il medico.
	GREGORIO MAGNO: Per la caduta di Adamo, ho contratto una grave infermità.
6	CIRILLO ALESSANDRINO: Quando verrai? S`informa del tempo della venuta di Cristo.
4	GREGORIO MAGNO: Rispondimi, finché dura il tempo della misericordia.
5	ATANASIO: E` molto lunga la mia penitenza! Ho paura di morire prima di essere guarito: affrettati!
6	GREGORIO NISSENO, Tr. in Ps, c. 6: Come placherai la divinità? Con le mie lacrime!
	EUSEBIO: Una notte ho confessato il mio peccato, e ora faccio penitenza ogni notte. Benché il perdono mi sia promesso, so che piangerò il mio peccato per tutta la vita.
	EFREM: Davide peccò una notte, e pianse tutte le notti; è per questo che egli è beato. Beati quelli chepiangono!
	GREGORIO MAGNO: Io purifico la mia coscienza.
7	CIRILLO ALESSANDRINO: L` occhio era più limpido in Adamo, più illuminato dalla luce divina.
	GREGORIO MAGNO: Il peccato oscura l` occhio, cioè la coscienza dell`uomo (cfr. Mt 6,23).
8	GREGORIO NISSENO: Respingendo i suoi nemici, è il male che egli respinge.
	GREGORIO MAGNO cita 2Cor 6,14: Che comunanza c`è tra la luce e le tenebre?
8b	ORIGENE: Dio ascolta prima le lacrime, poi la preghiera.
	GREGORIO NISSENO: Dio ascolta la voce di colui che gli offre le sue lacrime.
9	GREGORIO NISSENO: Sa di essere esaudito: il Signore ha ascoltato la sua voce.
10	GREGORIO NISSENO: L`imprecazione: Via da me, voi tutti operatori di iniquità! (Lc 13,27), lascia presentire che la sua penitenza troverà grazia davanti a Dio. Per perseverare nel bene, egli prega: I miei nemici siano volti indietro. Si tratta dei suoi nemici spirituali.
	EFREM, Hymni, Lamy 2, 614:
	« L`uomo fatto di terra aprì la porta
	al dolore, alla malattia, alla morte.
	Il Figlio di Maria portò nel suo corpo
	la morte e il dolore, per annientarli ».
SALMO 7
NT
3	1Pt 5,8 Il diavolo vi gira attorno come un leone ruggente, cercando chi divorare
	Gv 8,46 Chi di voi mi convincerà di peccato?
4	1Pt 2,22 Egli non fece mai peccato e mai sul labbro di lui fu trovato inganno
8	Mt 25,31-32 Quando il Figliuolo dell`uomo verrà nella sua gloria con tutti gli Angeli, allora sederà sul trono della sua gloria. Tutte le genti saranno adunate innanzi a lui
10	Ap 2,23 Tutte le Chiese conosceranno ch`io sono colui che scruta i reni e i cuori
13	Ap 1,16 La spada a due tagli
15	1Gv 3,8 Chi commette il peccato è dal diavolo
PP
1	GREGORIO NISSENO, Tr. 2 in Ps, c. 10: All`inizio del salmo, il salmista conversa con Dio. Afferma che il male che gli viene fatto non trae origine da una sua colpa, ma dalla malvagità stessa dei suoi avversari.
	Diapsalma (v. 6): Ascolta Dio che sta per rivelargli il grande mistero della redenzione per mezzo della morte e della risurrezione: se Dio non viene in nostro aiuto, il nemico non sarà vinto. Ma bisogna che la morte preceda la risurrezione. Dunque il salmo annuncia la risurrezione del Signore e il mistero della sua passione. Il solo nemico della nostra natura è il male.
	- c. 11: Per natura, il nemico è uno solo, ma si moltiplica nei suoi mandatari e delegati.
	BASILIO lo confronta col salmo 117, 8: Meglio confidare nel Signore che confidare nell`uomo.
2	BALDOVINO DI FORD, Tr. de sacr. alt., S. C. 93, p. 161: Nessuna forza, nessuna sapienza umana può liberare l`uomo dalla morte, finché non venga chi lo redima e lo salvi. E per questo che ad Abele non bastava la sua innocenza, né a Noè la sua giustizia, né ad Abramo la sua fede, né a Mosè la sua mitezza, né a Giobbe la sua pazienza e, per concludere, a nessuno bastava la sua santità, per essere liberato dalla morte.
3	AGOSTINO: Se ho fatto questo: è riferito al peccato universale. E il Cristo che parla.
	GIROLAMO: Il Cristo, colui che non ha commesso peccato.
4	ORIGENE: Davide era già un uomo del Vangelo.
	EUSEBIO: Davide gareggia in generosità con Dio nel dimenticare le offese. Lo spirito gli aveva suggerito, in anticipo: Se voi perdonate agli uomini le loro mancanze, anche a voi le perdonerà il Padre vostro celeste (Mt 6,14).
	AGOSTINO: La pazienza di Davide profetizza la passione del Cristo.
	BEDA: L`anima perfetta dice al Cristo sofferente che vuole imitarlo.
	RUPERTO: Il Cristo prega nella sua passione.
5	AGOSTINO: Calpesti a terra la mia vita: il nemico è il serpente.
6	ORIGENE, BASILIO e altri vedono in questo versetto la risurrezione e l`ascensione.
	EUSEBIO: Il salmista esorta il Signore come si esorterebbe un generale.
6c	CRISOSTOMO spiega che la parola circondare deriva dal fatto che si acclamava con cori di danza attorno al vincitore.
	EUSEBIO: Non sarò solo a gioire per la tua salvezza, chiamerai le genti ed esse formeranno l`assemblea degli eletti. Tu, in mezzo a loro come un maestro di coro, offrirai al Padre l`inno della Chiesa, così come è detto nel salmo 21, 22: Racconterò il tuo nome ai miei fratelli, inneggerò a te in mezzo alla Chiesa.
8c	EUSEBIO, BASILIO, GIROLAMO interpretano semplicità.
9	BASILIO: Cessino d`agire il male e l`empio.
	CIRILLO ALESSANDRINO, In Ioan 2,1, PG 73, 224: Poiché il Cristo aveva scrutato il suo cuore, Natanaele lo riconobbe, perché sapeva che Dio solo scruta i reni e i cuori (cfr. Gv 1,45ss).
10b	CRISOSTOMO: E` la sua natura, è il suo modo di essere.
11b	GIROLAMO: Dio minaccia, per cercare di farci tornare a lui.
12	AGOSTINO: Non farà forse luccicare la sua spada?
13b	AGOSTINO: E` l`amore divino che ferisce.
14-16	ORIGENE: Il diavolo.
	EUSEBIO: Si tratta del traditore.
	ATANASIO: Il nemico della nostra vita.
15b	AGOSTINO: La trappola preparata dal diavolo per il Cristo.
16	GIROLAMO: Il serpente è schiacciato dal calcagno.
16b	AGOSTINO: Ridiviene schiavo.
17	AGOSTINO: Veramente, Signore, tu sei giusto: proteggi i giusti illuminandoli con la tua luce e perdoni ai peccatori, così che essi siano puniti non per la tua malevolenza ma per la loro malvagità. Questa è la confessione dei giusti, non dei peccatori: Padre, ti rendo lode, perché hai nascosto queste cose ai saggi... (Mt 11,25).
17b	CRISOSTOMO: Come Dio accettava i sacrifici senza aver bisogno di sacrifici, così gradisce i nostri inni, senza aver bisogno della nostra lode.
SALMO 8 
NT
2	Mt 21,15 I fanciulli gridavano nel tempio: Osanna al Figlio di David!
	Mt 11,25 Tu hai rivelato queste cose ai piccoli
4-6	Eb 2,6-9 Citazione
6	1Cor 15,27 Citazione
	Ef 1,22 Ha posto tutto sotto i suoi piedi, e lo ha costituito capo supremo alla Chiesa
	Fil 3,21 Gesù Cristo ha il potere di assoggettare a sé ogni cosa
PP
1	EUSEBIO: Dopo la venuta del Signore, il suo nome è stato ammirato: tutti i popoli l`hanno circondato.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Nei tempi antichi Dio si è fatto conoscere in Giuda, ora il nome di Dio è conosciuto in tutta la terra.
	GIROLAMO: La stessa cosa si può dire per l`incarnazione e la risurrezione: tutti ne hanno sentito parlare.
2	CRISOSTOMO: Ciò che gli apostoli non sapevano ancora, lo hanno cantato i bambini.
3b	EUSEBIO: La luna e le stelle sono poca cosa: l`uomo è molto di più, perché è immagine di Dio.
4BASILIO, De hominis structura, 2, S. C. 160, p. 227: Signore, che cosa è l`uomo, perché tu ti sia fatto conoscere da lui?
5	ORIGENE: Gloria e onore si riferiscono anzitutto al Cristo. L`uomo, creato nell`onore a immagine di Dio, non ha compreso (cfr. Sal 48,13). Ma dopo l`incarnazione, l`uomo fu coronato: In Gesù Cristo ci ha risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli (Ef 2,6).
	CRISOSTOMO: Adamo innocente fu onorato; e noi che abbiamo peccato lo siamo ancor più: siamo chiamati amici.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Si tratta del Cristo, coronato di gloria, in quanto uomo; dunque, noi tutti siamo coronati con lui.
	BALDOVINO DI FORD, Tr. de sacr. alt., S. C. 93 p. 97: All` origine della creazione, Dio aveva coronato l`uomo di gloria e di onore e l`aveva posto a capo delle opere delle sue mani. Egli aveva posto tutto sotto i suoi piedi, animali piccoli e grandi, e anche animali selvatici. Ma poi lo ha coperto di vergogna; e colui che era di poco inferiore agli angeli, si trova ora più in basso delle bestie selvagge.
SALMO 9
NT
1	Mt 11,25 Io ti rendo lode, o Padre...
8	At 17,31 Avendo egli stabilito il giorno in cui giudicherà il mondo...
12	Lc 11,50 Si chiederà conto del sangue...
PP
	CIRILLO ALESSANDRINO: Salmo sul mistero del Cristo nella pienezza dei tempi; è una rivelazione che lo Spirito Santo ha fatto ai profeti e che ha avuto il suo compimento, è il mistero nascosto di Col 1,26; è la sapienza che nessuno dei principi di questo secolo ha conosciuto (1Cor 2,8); è la chiamatadei gentili e il loro rendimento di grazie.
	- Il nemico (v. 3) è il diavolo: si dilegua quando si manifesta il volto di Dio, cioè il Figlio.
	- Ti sei assiso sul trono (v. 4): è un modo umano per dire che ha giudicato il mondo, che regna e che è potente.
	- Le spade del nemico (v. 6): potenza che è svanita per sempre.
	- Il misero (v. 9) è, in questo caso, l`umanità schiacciata dal diavolo dopo il peccato di Adamo.
	- Ma sperino in te, poiché tu solo veramente non li abbandoni. Annunciate le sue imprese (v. 11), cioè tutto il piano dell`incarnazione e della redenzione.
	- Quando Dio si è incarnato, ha chiesto conto del sangue (v. 12). I santi della antica alleanza invocano l`incarnazione, quanto ai gentili, essi non conoscevano Dio, ma la loro miseria gridava per loro come la voce del sangue di Abele.
	- Povertà e umiliazione dell`umanità sotto il dominio del peccato: soffre la morte e tutto il resto (vv. 13-14). E trovandosi in terra straniera, perché la sua patria è il cielo, non può cantare a Dio (cfr. Sal 136,4). Le porte della morte sono la morte stessa e il diavolo è l`inventore del peccato.
	- In salutari tuo (V): è il Cristo (v. 14). Il laccio nascosto è la trappola della morte che il diavolo tese al Cristo e che portò la liberazione a tutta l`umanità: Quando sarò innalzato da terra, trarrò tutto a me (Gv 12,32).
	- I miseri (v. 18) sono i pii d`Israele e i gentili.
	- L`uomo (v. 19): è il diavolo, nella sua debolezza radicale. Le nazioni siano giudicate da un giudizio pieno di misericordia, che le inviti alla conoscenza di Dio.
	- Conoscano le genti che sono uomini (v. 20), perché l`uomo nell`onore (Adamo) non ha compreso e si è messo nel rango delle bestie (cfr. Sal 48,12). La redenzione gli rende la sua dignità d`uomo.
1	ORIGENE: Chi ama con tutto il cuore, può confessare il suo amore con tutto il cuore. Raccontare tutte le meraviglie di Dio è proprio del Salvatore soltanto, che conosce i segreti di Dio.
	EUSEBIO cita Mt 11,25: Ti confesso o Padre... perché hai rivelato queste cose ai piccoli. Il Cristo esulta di gioia nel contemplare il Padre, e promette di raccontarci le sue meraviglie, quando avrà vinto la morte.
	CRISOSTOMO: Ci sono due generi di confessione: l`accusa dei propri peccati e il rendimento di grazie. Con tutto il mio cuore: un animo grato ringrazia anche nell`avversità.
2	ORIGENE: Il giusto benedice Dio sempre; il malvagio devia sempre dalla retta via.
3	ORIGENE: Davanti al volto di Dio, il diavolo o il peccatore spariscono. Origene, Eusebio, Atanasio, Agostino: La morte non sarà più; la morte è l`avversario.
	CRISOSTOMO: Avere un così grande Signore, è questa la mia brama.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Per coloro che hanno sentito narrare le meraviglie del Cristo, il Cristo è la gioia stessa, la causa della gioia. Ognuno può dire: Io gioisco in te.
4	GIROLAMO: Hai giudicato la mia causa e mi hai fatto vincere.
5	ORIGENE e AGOSTINO: ll loro nome hai cancellato: hai cambiato il loro nome, distruggendo il loro nome di peccatore e di empio.
	GIROLAMO: Tutti avranno ricevuto il nome nuovo.
7	AGOSTINO: E` il Cristo risuscitato che regna col Padre.
	BEDA: Nella sua passione ha conquistato il potere di giudicare.
8	CIRILLO ALESSANDRINO: Giudicherà, cioè governerà, come i giudici della Bibbia. E la sovranità del Cristo.
9	ORIGENE: Il misero è colui che, in questa vita, ha camminato nella via difficile: è la beatitudine della povertà.
10	AGOSTINO: Quando l`uomo cerca di dare un nome alla sua speranza, gli si manifesta la conoscenza del nome di Dio.
10b	CRISOSTOMO: Chi veramente cerca, lascia tutto il resto, e allora trova. Cercare Dio è volgere il nostro animo verso di lui e liberarci di tutto ciò che riguarda la terra.
11	ORIGENE: Quali sono i piani del Signore? L`opera messianica. Cita Ger 29,11: lo penso pensieri di pace.
12	ATANASIO: I miseri sono coloro che invocano Dio e lo pregano in ogni tempo.
	AGOSTINO: Interceda per noi colui che, per primo, si è fatto povero per noi (cfr. 2Cor 8,9).
13	AGOSTINO: Questo vale per tutte le membra di Cristo.
15	ORIGENE: Chiama genti quelli che restano nella incredulità, che rifiutano di credere.
18	ORIGENE: Il povero di spirito è umiliato e calpestato in questa vita: e questo può far credere che Dio lo dimentichi. Ma non per sempre!
19	ATANASIO: Sorgi! Invoca l`Incarnazione.
20	ORIGENE: Costituisci, Signore, un legislatore su di loro, conoscano le genti che sono uomini; infatti per gli animali non c`è legge. Questa è una invocazione del Messia.
	CRISOSTOMO: Riconoscano gli uomini che sono polvere, terra e cenere.
SALMO 9b
NT
7	Rm 3,14 Citazione
9	1Pt 5,8 Il diavolo, come un leone...
16	Ap 19,7 Dio regna
PP
	CIRILLO ALESSANDRINO:
	- Il profeta prega (v. 1) perché sia affrettata la redenzione, perché i malati hanno bisogno del medico.
	- Satana incendia l`umanità (v. 2). Lui, inventore del peccato, e gli altri principi di questo mondo, scandalizzano e trascinano gli uomini, soprattutto gli spiriti deboli.
	- Perché tutto riesce bene al peccatore (v. 3), egli sfida Dio (v. 4) come se volesse sopprimere le sue leggi.
	- Egli domina i suoi nemici, i giusti, nel senso che anch`essi non sono totalmente esenti dal peccato.
	- Ma il braccio di Satana, cioè la sua potenza contro di noi, è stato spezzato (v. 15).
	- E il desiderio dell`umanità è stato esaudito (v. 17). Infatti l`umanità attendeva il Salvatore e la conoscenza della verità, per seguirla.
	- L`uomo del v. 18 è il diavolo, come al salmo 9, 19.
1	ATANASIO: Il profeta chiede che si affretti il giorno della chiamata delle genti.
	GIROLAMO: Più il Signore tarda, più la Chiesa dilata il suo desiderio.
1b	CIRILLO ALESSANDRINO: E` in un mondo senza speranze che il Salvatore è venuto. Il diavolo è definito qui come l`inventore del peccato.
3	CIRILLO ALESSANDRINO: Il male non è più considerato come male: nessuno lo critica, anzi lo si loda e lo si benedice.
	CRISOSTOMO: C`è un primo inferno, ed è quello di credersi felici nell`infelicità.
4	ATANASIO: Accumula sul suo capo la collera di Dio, perché si fa beffa di lui.
	ORIGENE: In un certo senso, Satana domina su tutto. Cita Gb 1,7: Ho fatto il giro della terra. Il Cristo è l`unico su cui il diavolo non ha avuto alcun potere.
	AGOSTINO: Il perdere di vista il giudizio di Dio è la peggiore delle condanne. Al v. 5c cita 2Ts 2,4: S`innalza sopra tutto quello che è chiamato Dio.
11	EUSEBIO: I suoi pensieri fanno leva sul fatto che Dio non vede.
12	ATANASIO: Il salmista risveglia la misericordia di Dio.
	EUSEBIO: La mano è la potenza che giudica; quando essa rende a ciascuno il suo, si dice che essa s`innalza.
14	ORIGENE: Dio ha scelto le cose vili del mondo (1Cor 1,28). Dio si occupa dei poveri come se ve ne fosse uno solo al mondo.
	CRISOSTOMO: Come il compito del sole è quello di illuminare, il tuo è quello di soccorrere i poveri.
	AGOSTINO: Il povero ha disprezzato tutto perché tu sia la sua sola speranza. Orfano è colui per il quale il mondo è stato crocifisso e lui al mondo. Il Cristo insegna ai suoi discepoli a divenire orfani.
	BEDA: Difendi la sua causa, perché egli stesso non se ne occupa: si è fatto orfano per te.
15	ORIGENE: Non si troverà più il peccato, tutto sarà purificato.
17	AGOSTINO: Il desiderio dei miseri è il giorno del Signore!
	ATANASIO: Nel loro cuore erano disposti a sopportare tutto per quel giorno.
	RUPERTO considera il salmo 9 come un poema sapienziale: Che i malvagi siedano in alto in questo mondo e che i buoni siano schiacciati, è un misterioso giudizio di Dio; è un mistero nascosto ai malvagi, ma non ai buoni. Coloro che non lo comprendono, bestemmianoma la Chiesa senza macchia loda Dio con tutte le sue forze e gli dice: Ti confesserò con tutto il mio cuore! (Sal 9,1). In questo salmo, la Chiesa confessa che i giudizi del Figlio sono nascosti, e 5iriempie di stupore come se dicesse: O altezza della ricchezza e sapienza e scienza di Dio! (Rm 11,33).
	GREGORIO NISSENO, De hominis opificio, s. c. 6, p. 184: La parola	ebraica Adamo significa di terra; anche l`apostolo chiama l`uomo il terrestre (cfr. 1Cor 15,47). Tr. 2 in Ps, c. 11: L`ultimo versetto del salmo 9 allude al nemico, il diavolo.
SALMO 10
NT
2	Rm 8,35 Chi ci separerà dall`amore di Cristo?
3	Gv 8,12 Chi mi segue non camminerà nelle tenebre
5	Ap 4,2 Un trono stava nel cielo, e sul trono uno che sedeva
7	Mt 5,8 Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio
PP
2	ORIGENE, Pitra: Gli empi danno la caccia agli uomini di Dio.
	EUSEBIO: Chi ci separerà dall`amore di Cristo?
	GIROLAMO: Il giusto è invitato a fuggire per prudenza, ma è una prudenza folle. Il discorso dei consiglieri malvagi, che enumerano le ragioni di fuggire, giunge fino alla fine del v. 4.
4	ORIGENE, Pitra: Il giusto è il Signore. Impassibile sul suo trono celeste, vede tutto e concede al povero la grazia data da questo sguardo protettore e onnipresente. Le palpebre sono immagine della Provvidenza che giudica, disceme e scruta.
	CRISOSTOMO dà due interpretazioni: il giusto è l`uomo giusto; il giusto è Dio. Quanti confidano nella carne, non hanno più speranza di quanta ne abbia un passero nel deserto; ma io ho Dio. Che può fare il giusto? Può invocare Dio che è in cielo!
5	ATANASIO: Ma c`è il Signore, per venire in mio aiuto!
	CIRILLO ALESSANDRINO: Quando lo si guarda, Dio salva.
	EUSEBIO: Dio concede al povero questa grazia: che la potenza di Dio ( palpebre) lo protegga, guardandolo. Ma le sue palpebre scrutano, ed è bene che Dio scruti così il povero, perché non cada nel peccato.
	CRISOSTOMO: Come tu vedi, il soccorso è a portata di mano, Dio è presente ovunque. Suo compito principale è di provvedere a tutto, anche se nessuno gli chiede nulla. Anche i peccatori, se si afferrano a questa ancora che è la fiducia in Dio, sono invincibili.
	AGOSTINO: La Scrittura presenta i figli degli uomini ora tormentati, perché Dio chiude gli occhi affinché lo si cerchi, ora beati perché gli occhi di Dio sono aperti su di loro e li illuminano. Questi occhi di Dio, ora aperti ora chiusi sono, per così dire, le sue palpebre che scrutano i Figli degli uomini. E i figli degli uomini non sono affaticati ma esercitati dall`oscurità; non si inorgogliscono per la conoscenza di Dio ma da essa sono confermati.
5d	ORIGENE: Le palpebre di Dio sono la misericordia stessa: egli chiude gli occhi su molte miserie. Se non fosse così, il suo sguardo sugli uomini sarebbe intollerabile.
	EUSEBIO e altri: La pioggia di zolfo su Gomorra (Gen 19,24ss).
	CIRILLO ALESSANDRINO: La collera del giudice, come il vento sulla fiamma, ravviva il fuoco.
	BALDOVINO DI FORD, Tr. de sacr. alf., S. C. 94, p. 397: Fuoco, zolfo e vento di tempesta: il fuoco della cupidigia, lo zolfo della coscienza impura, la tempesta che li agita e rende il loro animo inquieto.
SALMO 11
NT
1	Lc 18,8 ...troverà ancora la fede sulla terra?
4	Gc 3,5 La lingua... si vanta di grandi cose
5	Rm 8,22 Tutta la creazione geme
PP
	ORIGENE: Quando non ci sono santi, la salvezza è più difficile da conseguire: si deifica la creatura, lasciando da parte il vero Dio. I filosofi, i poeti e gli storici si occupano soltanto di letteratura. Le nostre labbra... (v. 4): Le genti dicono: Abbiamo inventato un bel linguaggio.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Tra le genti, tutto è stravolto: la sapienza, i discorsi, il modo di vivere. La penuria di santità è tale che anche quanti avevano ricevuto la legge divina si lasciano trascinare al vizio. Tutti i mortali che sono sotto al cielo hanno bisogno che si tenda loro una mano: il Cristo è, infatti, l`attesa delle genti (cfr. Gen 49,10).
	CRISOSTOMO: E` un falso splendore!
2	GIROLAMO: Cose vane: sono i disegni che non possono portare a compimento. Fu così anche per Pietro: Sono pronto a morire per te (cfr. Mt 26,35).
3	CIRILLO ALESSANDRINO: La lingua che dice parole arroganti. Sono i giudei che hanno osato dire: Con quale autorità fai tu queste cose? (Mt 21,23).
4	CRISOSTOMO: Le tue labbra non ti appartengono ma sono del Signore. Sono tue? Ma temporaneamente tu le hai, come hai pure una casa, un campo. Il Cristo, per così dire, ti ha dato in uso le labbra: non per pronunciare parole orgogliose ma umili, per la lode e la benedizione.
4d	ORIGENE ed EUSEBIO: Chi è signore nostro? Queste sono le parole del faraone.
5	ORIGENE: Il gemito dei miseri: cita Rm 7,24; 2Cor 8,9; sal. 78,8: Ci siamo impoveriti all`estremo. Il v. 5c vuol dire: Io lo costituirò erede e lo renderò saldo, come Eb 1,2: Lo costituì erede di ogni cosa.
	EUSEBIO: Io sorgerò per la causa di coloro che hanno rinunciato a tutto e sono divenuti poveri di spirito per causa mia.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Io tenderò loro la mano.
	GIROLAMO: Ora sorgerò, ora mando mio Figlio e farò di lui il Salvatore delle genti.
	BEDA: Poveri sono coloro che portano nel corpo e nello spirito la pena del peccato originale, che bisogna espiare.
8	GIROLAMO: Attorno si aggirano gli empi, ma non possono entrare.
	BERNARDO, In Ps qui habitat, Sermo 12, 1, PL 183, 231-232: Questi sono i demoni: si aggirano sulla terra come in Gb 1,7.
	RUPERTO: La Chiesa primitiva attendeva il Cristo. Oggi la Chiesa sa che la salvezza universale si è compiuta, ma chiede che si compia per ciascuno in particolare. Non resta un santo: Adamo ha peccato, e tutti noi con lui. Qui il profeta confessa il peccato originale. Poi confessa i peccati attuali: verità trascurate, promesse violate... Ma Ora sorgerò! Siamo salvati e giustificati per la giustizia di uno solo: è di lui che si dice: Tu Signore ci custodirai.
SALMO 12
NT
2	Lc 12,6 Neppure uno solo di questi passeri è dimenticato davanti a Dio
3	AP 21,4 Non vi sarà più lutto
	Mt 13,25-28 Venne il suo nemico... un uomo nemico...
4	Lc 9,38 Maestro, ti supplico, volgi lo sguardo a mio figlio
4b	Lc 1,79 Per illuminare chi giace nelle tenebre...
	Gv 1,9 Illumina ogni uomo che viene nel mondo
	Ef 1,18 ... siano illuminati gli occhi del vostro cuore...
	Eb 6,4 Quelli che furono una volta illuminati...
	Ef 5,14 Risvegliati, o tu che dormi, e risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà
	1Ts 5,6 Non dormiamo come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri
5	Mt 16,18 Le porte dell`inferno non prevarranno
6c	Rm 8,32 Ci ha donato ogni cosa col Cristo
PP
1	CRISOSTOMO: E una grazia sperimentare l`abbandono da parte di Dio. Molti non lo sperimentano. Il salmista lo prova; non ne può più e leva il suo grido a Dio.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Chiama abbandono i ritardi di Dio.
1b	ORIGENE: Dio nasconde il volto, che gli angeli contemplano sempre, perché ci ricordiamo di lui. Dio cessa di nascondere il suo volto quando l`anima diventa capace di guardarlo. La maggior parte dei Padri afferma che il volto di Dio è il Cristo. La faccia o il volto esprimono la relazione tra il Padre e il Figlio o il Figlio e il Padre.
	CRISOSTOMO: Il salmista non domanda le cose della terra, ma solo la benevolenza divina.
2	EUSEBIO: Chi passa da un progetto all`altro è come chi si smarrisce nelle tenebre.
	ORIGENE: Ogni uomo comincia con l`accumulare una gran quantità di progetti nel suo animo; poi, alla fine, non gli resta che un solo disegno: il disegno di Dio, grazie al quale lo Spirito riposò sul germoglio di Iesse (Is 11,1s).
2b	CIRILLO ALESSANDRINO: Trattenuto lontano da Dio a causa del peccato, mi rinnovo con la penitenza. Essa genera in me un dolore quasi continuo che Simmaco esprime così: Ho dolori nel mio cuore, ogni giorno.
2c	CRISOSTOMO: Quando Dio è vicino, non conosciamo ostacoli; quando si allontana, tutte le difficoltà insorgono. Ma colui che provvede a tutto non si allontana che quando è rinnegato; questo abbandono è una specie di provvidenza, affinché i pigri riprendano slancio.3	ORIGENE: Tra tante calamità, se tu mi sottrai il tuo aiuto, la tristezza invaderà il mio animo e io mi addormenterò per la morte.
3b	CIRILLO ALESSANDRINO: lllumina i miei occhi perché vedano la verità, perché una morte spaventosa non segua al sonno dell`accidia.
	CRISOSTOMO: Che le tenebre non si diffondano nel mio animo, sviando il mio intelletto.
4	GIROLAMO: L`avversario direbbe: L`ho sedotto, ho prevalso su di lui!
	ORIGENE: Tutte le volte che pecchiamo, il diavolo dice: Ho prevalso su di lui! Come gli angeli gioiscono per un peccatore che fa penitenza, così i demoni danzano per chi pecca.
	CRISOSTOMO: Quanto a sé, il diavolo non è forte; ma, di fronte a me, è forte. Quando pecchiamo, è come se manifestassimo la sua potenza. Il salmista pensa che, di fronte a Dio, la falsa gloria del diavolo è intollerabile.
	ORIGENE e CRISOSTOMO: Se cado dalla speranza. (Lo stico seguente richiama il salmo 4, 8).
	GIROLAMO: Spero di essere confermato nella fede dalla tua misericordia.
	CRISOSTOMO: Ma che cosa hai fatto per essere esaudito? Risponderà: Nella tua misericordia ho sperato.
	CRISOSTOMO: Ciò che dà più gioia, è che la salvezza venga da Dio.
	- v. 5b: Ha chiesto con insistenza: si percepisce di più il dono, quando si domanda con forza. Sente con certezza che gli sarà dato e già ringrazia.
	ORIGENE: Nessun abbandono cancellerà mai questo beneficio.
	CRISOSTOMO: A ricordo di questo beneficio, offro a Dio questo cantico. Canterò sempre, porterò sempre nel mio animo la grandezza di questo beneficio. Prendi Davide come modello: spera nella misericordia del Signore, senza esitare, poi anche tu componi un cantico, a ricordo dei suoi benefici.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Il profeta canta già, ma canterà sempre meglio a mano a mano che avanzerà e quando la sua corsa sarà consumata (cfr. 2Tm 4,7).
SALMO 13
NT
1	Rm 3,23 Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio
	Rm 1,28 Iddio li ha abbandonati a una mente reproba
2	Mt 15,16 Siete anche voi privi d`intelletto?
	Rm 3,10-12 Citazione
3	Rm 3,13-18 Citazione
7	Eb 12,22 Vi siete accostati al monte Sion
PP
1	EUSEBIO: Questo salmo accusa tutti gli uomini: tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio (cfr. Rm 3,23).
	ILARIO: Mette a nudo il male: tutti ne sono colpiti nella città.
	ORIGENE: Come per un atto della volontà hanno detto: Non c`è Dio di conseguenza sono vissuti da atei, conducendo una vita corrotta.
	AGOSTINO osserva che i filosofi non hanno osato dire che Dio non esiste; ma chi non ragiona è accecato dalle sue passioni sfrenate.
	RUPERTO applica questo stico al rifiuto di accogliere il Cristo, essi hanno detto: Non è Dio (cfr. Mc 2,5ss).
1b	AGOSTINO cita Rm 1,28: E poiché non si diedero cura di conoscere Dio, li abbandonò Iddio a una mente reproba.
	GIROLAMO: Se avessero la conoscenza di Dio, non sarebbero corrotti.
1c	GIROLAMO intende eccetto uno, il Cristo.
2	GIROLAMO: Dio ci guarda, per darci la sua salvezza. La salvezza è il Cristo.
3	EUSEBIO: Tutti hanno deviato, anche il popolo eletto, e questo rende necessaria la venuta di Gesù nel mondo. Cita Is 50,2: Sono venuto e non c`era nessuno; ho chiamato, e non vi fu alcuno che desse ascolto.
4	EUSEBIO: Il salmista profetizza la conversione delle genti, quando esse avranno visto coi loro occhi. La forma interrogativa, per il salmista, è solo un modo di esprimersi. Cita Is 52,15: ... perché quelli che non avevano sentito parlare di lui lo vedranno, e saranno presi dal timore buono del Signore.
	GIROLAMO: Profetizza il castigo futuro.
4b	BEDA: E` il loro cibo abituale, come il pane quotidiano è il nutrimento naturale di cui non ci si stanca.
4c	GIROLAMO: Il vero Dio è l`unico che essi non invocano; ognuno invoca il Dio che si sceglie. Nei tempi messianici, ad esempio, i sommi sacerdoti scelgono i Romani come loro dei.
	BEDA: Se essi fanno il male e divorano il mio popolo, è perché non hanno mai invocato Dio.
5	BEDA: Il Signore abita nei giusti.
6	AGOSTINO: Questo consiglio è la venuta del Figlio di Dio per la redenzione del mondo. Con la sua venuta umile, voleva far sì che i chiamati ponessero la loro speranza in Dio solo, non nelle cose della terra.
	GIROLAMO: Il consiglio del povero è il disegno del Cristo che, essendo ricco, si è fatto povero per arricchirci (cfr. 2Cor 8,9).
	BEDA: E` il consiglio della disposizione antica, della riparazione nuova della felicità eterna. Avete voluto offuscare la venuta del Cristo perché il Signore era la sua sola speranza: questi non si presentava con la pompa dei potenti della terra.
7	ORIGENE e altri: Sotèrion è il Cristo. E` il nome dato, in modo tutto particolare, al Messia, quando Isaia annuncia la chiamata delle genti (Origene, Pitra: Riprende l`affermazione di Rm 1,24ss: Senza Dio, hanno compiuto crimini terribili).
	ILARIO: Dunque, si cerca un medico: Chi darà da Sion la Salvezza d`Israele? Salutare (V) è il nome del Messia promesso alle genti. Is 52,10: Tutti i confini della terra vedranno la salvezza del nostro Dio.
	GIROLAMO: Tutto questo salmo profetizza che la nostra redenzione verrà da Sion.
	AGOSTINO cita Is 49,20: Venga da Sion colui che toglierà l`iniquità da Giacobbe.
7d	ORIGENE: La schiavitù è il passaggio volontario dalla conoscenza alla ignoranza e da un agire retto a un comportamento malvagio.
	ILARIO: La schiavitù: sono proprio le genti che avevano detto: Non c`è Dio! Questa prigionia che è sotto il potere dei demoni, questa schiavitù è distrutta. Israele sarà colui che crede, colui che vede Dio con gli occhi del cuore. Abramo e Giacobbe saranno padri in grazia della elezione. Rallegriamoci perché sappiamo che per un solo peccatore che si converte - cioè per ciascuno di noi - il cielo è in festa.
	GIROLAMO: Siamo già riscattati dalla schiavitù del demonio, ma non ancora dalla schiavitù di questa vita.
7e	GIROLAMO: Nel salmo seguente, il Signore dirà chi è il vero Giacobbe e il vero Israele.
	BEDA considera i due nomi come profetici, in base alla loro etimologia ebraica: Giacobbe è colui che si impadronisce dell`eredità; Israele è colui che vede Dio.
SALMO 14
NT
1	Eb 9,11-12 ..attraverso un tabernacolo più grande e più perfetto... entrò una volta per sempre...
	Eb 12,22 Vi siete accostati al monte Sion
3	1Pt 2,22 Mai sul suo labbro fu trovato inganno
	Ap 14,4-5 Questi sono stati comperati... nella loro bocca non è stata trovata menzogna
4	Mt 4,11 Il diavolo si allontanò da lui
PP
1	ORIGENE: Cita il salmo 119, 5 per esprimere come l`uomo si senta in esilio, finché non raggiunge la santa montagna di Dio. La santa montagna è la conoscenza del Cristo; salire la santa montagna equivale a incorporarci al Cristo.
	EUSEBIO: L`uomo non riposerà nel luogo che gli è proprio, se non dopo essere uscito dalla carne.
	ILARIO: L`essere accolti presso Dio non è un`impresa qualsiasi. Prega quindi per sapere come fare.
1b	EUSEBIO: Il monte santo è la Gerusalemme celeste.
	ILARIO: Questo monte non è sulla terra: è il Cristo stesso. Cita s 2,2s: Negli ultimi giorni il monte sarà innalzato... ed essi diranno: Venite, saliamo al monte del Signore... ed Eb 12,22: Vi siete accostati al monte Sion. Salirvi è incorporarsi al Cristo.
2	ORIGENE: Si ritrova qui la parola di Dio ad Abramo: Cammina alla mia presenza e sii perfetto (Gen 17,3).
	ILARIO: Chi cammina senza macchia. Tutto comincia col battesimo. Le risposte sono prese dall`Antico e dal Nuovo Testamento, non c`è alcuna profezia né oscurità. Col suo cuore... con la sua lingua. Cita Rm 10,10: Col cuore si crede per la giustizia, e con la bocca si confessa per la salvezza.
	BERNARDO, Sermo 78, 4, PL 183, 1160-1161: Uno solo tra i figli degli uomini è entrato in questa vita senza peccato originale: l`Emmanuele. E per noi si è fatto maledizione (cfr. Gal 3,13).
4	ILARIO: L`umiltà è piena sicurezza: per noi il malfattoreè un nulla, è distrutto, morto.
	GIROLAMO: Il diavolo non conta nulla, perché è un transfuga.
	AGOSTINO: Quando il maligno non può nulla contro un uomo, si è raggiunta la perfezione.
4b	ILARIO: Chi onora Dio deve essere onorato da noi. Dobbiamo avere molta umiltà quando onoriamo coloro che temono Dio e altrettanta libertà nel considerare un nulla i malvagi.
5b	GIROLAMO ricorda i trenta denari (cfr. Mt 26,15).
5d	RUPERTO: Il salmista mostra chiaramente a quale discendenza di Giacobbe e a quale porzione d`Israele il salmo precedente promette la gioia eterna.
	ILARIO: Operando tutto questo si abita la tenda, si riposa sul monte: ... rimaniamo nella Chiesa per riposare infine nella gloria del corpo di Cristo.
SALMO 15
NT
8	At 2,25-28.31 Discorso di Pietro che cita i vv. 8-11 del salmo e li interpreta: Ha parlato profeticamente della resurrezione del Cristo
	Gv 8,16.29 Io non sono solo... chi mi ha mandato è con me e non mi ha lasciato solo
9b	Eb 4,10 Chi è entrato nel suo riposo... (vedere i commenti sul riposo riportati alla fine del salmo 4, p. 47).
10	At 13,35 Non permetterai che il tuo Santo veda la corruzione - ora, Davide ha visto la corruzione...
11	Eb 10,20 Il Cristo ci ha mostrato una via nuova
PP
1	ORIGENE: Il Cristo parla per bocca del profeta. Dice: Custodiscimi, come un uomo assalito dai suoi nemici.
	ATANASIO: Il Cristo parla della Chiesa che è la sua carne, a nome di tutto il genere umano.
	CIRILLO ALESSANDRINO: E` il salmo della giustificazione per la fede.
2	ORIGENE: Qualunque cosa noi offriamo a Dio, egli l`accetta, non perché ne abbia bisogno, ma per darci i beni celesti.
	GIROLAMO, I. H. (con Simmaco): bene mihi non est sine te.
	BEDA: Il Signore ci ispira questa preghiera per ottenere la pazienza e la costanza nell`obbedienza, affinché ci venga restituito, grazie all`obbedienza, ciò che i nostri progenitori avevano perso... Come nessuno può dire Gesù è Signore, se non nello Spirito Santo (1Cor 12,3), così solo chi si sottomette completamente a Dio può dire degnamente: Mio Signore sei tu.
3	ORIGENE: Il peccatore è colui che è fuori dalla terra di Dio, che non gli mostra le sue meraviglie.
	ATANASIO e CIRILLO ALESSANDRINO: La terra di Dio è la sua Chiesa.
4c	ORIGENE e ATANASIO: Io radunerò le genti, ma non accoglierò i loro sacrifici cruenti. Chiederò loro il sacrificio non cruento e la lode.
	AQUILA: Io vi introdurrò ai nuovi misteri e vi darò una vittima pacifica.
4d	ORIGENE e ATANASIO: Non li chiamerò più coi loro nomi da idolatri, li chiamerò eletti e santi.
	GIROLAMO: Non saranno più chiamati figli degli uomini ma figli di Dio. Non saranno più chiamati servi ma amici.
	AGOSTINO: Figli di Dio, per la mia pace (cfr. Ef 2,14ss).
5-7	ORIGENE: L`eredità della natura ragionevole è la contemplazione, l`eredità del Cristo è la conoscenza di Dio. Il Cristo dice come sommo sacerdote: Il Signore è la mia porzione. L`eredità del Cristo, quindi, è il Padre, e quelli che il Padre gli dà.
	Chi ha rinunciato a tutto in questo mondo, può dire: Il Signore è la porzione della mia eredità in eterno. Il Signore si fa pane dandoci i suoi insegnamenti e fortificando il cuore di colui che mangia; si fa calice nella misura in cui contempliamo la verità, e dà la gioia della conoscenza a chi beve con amore. La vera Vigna ci tende il calice e chi beve dice, con un rendimento di grazie: Hai dato gioia nel mio cuore (Sal 4,7).
	Pitra: Il Cristo parla così come uomo. Chiama la sua morte calice. Il Cristo, che rappresenta tutto il genere umano, chiede che l`uomo sia reintegrato nel possesso dei beni che aveva prima del peccato. Compiacendosi della sua eredità, dice Benedirò il Signore che mi ha fatto comprendere. L`uomo benedice il Signore quando s`introduce nella sua anima una certa conoscenza del Signore. I miei reni: i reni si accordano col cuore, come dice il salmo: Tu saggi reni e cuori, o Dio (Sal 7,9).
	AGOSTINO: L`intelligenza per vedere e per possedere l`eredità.
8	AGOSTINO: Il Cristo è venuto nel tempo, ma non ha mai distolto lo sguardo dall`Eterno: dopo aver compiuta la sua missione, ritorna là correndo.
8b	CIRILLO ALESSANDRINO: Alla destra del giusto c`è il Signore; alla destra del peccatore, il diavolo. Cita il salmo 108, 6: Il diavolo stia alla sua destra.
	GREGORIO MAGNO, Moralia, S. C. 32, p. 181: A proposito del martirio di Stefano: Lo stare in piedi alla destra è l`atteggiamento proprio di chi viene in aiuto.
9	ORIGENE: Gioisco nella speranza della risurrezione. Il Cristo è il primo la cui carne abbia dimorato nella speranza. Quale speranza? Non solo quella della risurrezione, ma anche quella di essere assunto in cielo.
	ILARIO: Il salmo 15 profetizza la passione e la risurrezione del Cristo, e lo dice chiaramente al v. 10: Tu non abbandonerai negli inferi l`anima mia né lascerai che il tuo santo veda la corruzione. Il v. 6: Per me infatti la mia eredità è magnifica, risponde al v. 8 del salmo 2: Ti darò in eredità le genti. v. 9: La mia carne...: una volta risuscitato e salito al cielo, è alla destra di Dio, pieno di gioia per la visione del suo volto.
11	ORIGENE, Pitra: E` proprio di chi ha camminato nelle vie della vita il gustare la dolcezza della destra di Dio, il trono della sapienza, il gustare la verità che è il Figlio unigenito. Il Verbo di Dio incarnato canta questo salmo come uomo. Ciò non esclude che egli sia Dio e che faccia conoscere le vie della vita.
	EUSEBIO: La via della vita va dalla morte alla risurrezione.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Il primo Adamo non conobbe le vie della vita.
	GREGORIO MAGNO, In Ps poenit. exp., 6, PL 79, 637: Primizia di quelli che dormono, primogenito tra i morti.
	CIRILLO e GIROLAMO: La destra del Padre è il Figlio.
SALMO 16
NT
4c	Gv 6,68 Tu solo hai parole di vita eterna
8	Mt 23,37... Ia gallina raduna i suoi pulcini sotto le ali
15	Ap 22,4 Vedranno la sua faccia
PP
1	EUSEBIO: Tutte le volte in cui il salmista parla della sua innocenza e della sua giustizia, è il Cristo che parla in lui.
	AGOSTINO, GIROLAMO, RUPERTO: E` la voce del Cristo nella sua passione e della Chiesa nella tribolazione.
	BEDA: La mia giustizia è quella del Cristo, che sana il peccato di Adamo.
1d	BEDA: Labbra ingannatrici: è detto di quanti non accordano la loro voce a quella del cuore.
2	ORIGENE: Il tuo volto: è il Cristo, a cui spetta il giudizio.
	AGOSTINO: Che io giudichi alla luce della conoscenza di te; che io non giudichi mai, se non secondo il tuo giudizio.
2b	ORIGENE: Che tutto il mondo sia sanato, che non vi resti niente di peccaminoso.
3	ORIGENE: La visita, in questo caso, non è un castigo.
4	GIROLAMO, I. H.: non invenisti cogitationes meas transire os meum: La mia bocca non ha tradito, compiendo la stessa opera di Adamo.
	AGOSTINO: Esca dalla mia bocca solo ciò che è per la tua lode e la tua gloria.
5	ATANASIO e AGOSTINO: I tuoi sentieri sono la via stretta.
	AGOSTINO: Rimangano i segni del passaggio del Cristo, impressi dai sacramenti e dalle Sante Scritture.
	BEDA: Che i segni della vita del Cristo non si perdano a causa dei suoi discepoli!
6	AGOSTINO e BEDA: ripeteranno che il grido è simbolo dell`intensità della preghiera: è una preghiera a cui non si può resistere. Agostino commenta il v. 6b: Dio ascolta con la presenza della sua Maestà.
7	BEDA: Non esistevano ancora, e tu li hai scelti; perduti per il peccato, li hai chiamati, ricreati e giustificati. Queste sono le tue promesse.
7b	AGOSTINO: Coloro che insorgono sono quelli che si ribellano a Dio.
8	BEDA: La pupilla dell`occhio è anzitutto il Cristo, che illumina ogni uomo che viene in questo mondo; in secondo luogo sono i santi, attraverso i quali la luce della verità si diffonde in tutto il corpo della Chiesa.
	AGOSTINO: E` la protezione del tuo amore e della tua misericordia.
10	ORIGENE: Orgoglio spirituale.ATANASIO: E` la prosperità piena di insolenza dei malvagi.
	GIROLAMO: Il loro cuore è ingrassato (cfr. Dt 32,15): il diletto si è ingrassato.
11a	AGOSTINO: Mi hanno accerchiato, sulla croce.
11b	EUSEBIO: Uno sguardo che vuole gettarmi a terra.
	ORIGENE, AGOSTINO, GIROLAMO: Sono gli atei.
	BEDA: Sono completamente annientati.
13	CIRILLO ALESSANDRINO: Non permettere che raggiungano il loro scopo.
	BEDA: Previenili: credevano di nuocermi, ma per una disposizione provvidenziale, questa sarà la loro salvezza. Falli inciampare: cioè, fa entrare le genti al loro posto.
	GIROLAMO: La tua spada: è il Cristo che compie il giudizio.
14c	ATANASIO: Gli empi si sfamino pure con cibi terreni, io sarò saziato da Dio.
	BEDA: Con la prima alleanza, li colmi di beni ma essi non li accolgono e non credono alle tue meraviglie. Li accoglieranno i loro figli: è come per gli uccelli che si riempiono il becco per portare il cibo ai loro piccoli.
15	ORIGENE: La sazietà piena e beata sarà nella visione svelata della gloria di Dio.
SALMO 17
NT
2c	Lc 1,69 Ha suscitato per noi il corno di salvezza
4-5	At 2,24 Iddio l`ha risuscitato, avendo sciolti i legami della morte
8	Mt 27,51 ...la terra tremò...
12	Mt 27,45; Mc 15,23; Lc 23,44 Le tenebre
29	Ef 2,14 Il muro dell`inimicizia
43	Lc 2,34 Segno di contraddizione
46	Ap 1,18 Sono vivente, nei secoli dei secoli
49	Rm 15,9 Citazione
PP
	EUSEBIO: E` un salmo messianico.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Secondo una interpretazione spirituale, quelli che credono nel Cristo gli offrono questo canto per averli liberati dai nemici, cioè dal principe di questo mondo, spogliato della sua tirannia. Il salmo è detto sia dai fedeli che dal Cristo, che si esprime con un parlare umano. Contiene la discesa dal cielo del Figlio unigenito, la sua ascensione, la sua vittoria sui demoni e la chiamata delle genti.
	ATANASIO: Riassume così il salmo: irruzione del nemico (il diavolo), discesa del Figlio unigenito e sua ascensione al cielo; chiamata delle genti.
	AGOSTINO: Tutto questo salmo si può applicare al Cristo e alla Chiesa.
1	ORIGENE: Ti amerò è il primo e il più grande dei comandamenti.
	ATANASIO: Avendo sperimentato i benefici del Signore, gli offre il dono più bello: l`amore.
	BALDOVINO DI FORD, Tr. de sacr. alt., S. C. 93, p. 281: Se qualcuno mi ama, custodirà la mia parola (Gv 14,23), cioè sarà perseverante nel custodirla. Solo chi persevera è degno di lode. E` per questo che il profeta dice: Ti amerò, Signore, cioè sarò perseverante nel mio amore per te. Da solo non posso farlo, ma sei tu la mia forza.
2	CIRILLO ALESSANDRINO: Tutti questi attributi sono per il Cristo vincitore. Solo Dio, che è immortale, poteva assumerci e sostenere noi che cadiamo. Sulla croce, si è fatto corno di salvezza per noi.
	GIROLAMO: Ha reso forte la nostra debolezza e ha fatto di noi un regno per Dio, suo Padre.
3	ORIGENE: Chi sopporta l`avversità con amarezza non pregherebbe così; il salmista la porta con un rendimento di grazie.
4-5	ORIGENE: Lo hanno sconvolto ma non lo hanno vinto.
6d	ORIGENE: E` quando siamo nell`afflizione che la nostra preghiera giunge certamente all`orecchio di Dio, come al luogo che le è proprio.
7	GIROLAMO: Qui comincia la descrizione dell`epifania del Sinai.
	RUPERTO, De Op. Spir. Sancti, S. C. 167, p. 147: Applica alla pentecoste questa teofania.
8	ORIGENE: Dio è un fuoco divorante (cfr. Dt 4,24).
9	CIRILLO ALESSANDRINO e altri: Piegò il cielo e discese: questo versetto si riferisce all`incarnazione.
	EFREM, Hymni, Lamy 1, 606-614:
	«Ha dato alla nube
	di servirgli da carro.
	E` il cocchiere invisibile,
	la cui volontà silenziosa
	conduce i cherubini».
11	ORIGENE: Nell`Antico Testamento, quando si rivela, Dio si nasconde nella nube. La tenda è anche la carne del Cristo.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Il mistero di Cristo si è circondato di tenebre, e i demoni vi sono rimasti impigliati; altrimenti, non avrebbero mai crocifisso il Signore della gloria (cfr. 1Cor 2,8).
	GREGORIO NAZIANZENO: Queste tenebre sono la nostra opacità: noi siamo pesanti di cuore. Pochi tra noi vedono qualcosa, e non vedono molto.
	RUPERTO, De Op. Spir. Sancti, S. C. 165, p. 241: C`è una grande differenza tra la rivelazione dei profeti e quella degli apostoli. Dei profeti si può dire, in verità: Acqua tenebrosa nelle nubi dell`aria, perché hanno scritto in modo oscuro. Ma agli apostoli la Verità ha detto: La vostra luce brilli nelle tenebre (cfr. Mt 5,16).
11-13	EFREM, Hymni, Lamy 1, 598:
	« La creatura, non avendo veli
	per coprirsi il volto,
	stese le tenebre per velo,
	- come Sem e Iafet il loro mantello
	per non vedere il Signore in croce.
	Quando rese lo spirito con un grande grido,
	il tempio risuonò, come risuona l`eco,
	le porte del tempio si aprirono
	come per un terremoto.
	Per l`amato, il velo del tempio si squarciò.
	Tutta la creazione si rivestì di lutto,
	si circondò di tenebre».
16-19	ORIGENE: Ha mandato dall`alto: è la redenzione. Non siamo liberati del tutto al presente, ma con l`aiuto di Dio sopportiamo generosamente.
	CIRILLO ALESSANDRINO: La Chiesa confessa che Gesù salvatore le è stato inviato dal cielo dal Padre, come un raggio emesso dal sole. Le grandi acque sono le potenze avverse.
20	ORIGENE: La mia giustizia: è quella del Cristo.
21b	BEDA: Non mi sono allontanato dal Signore per andare in una regione lontana, come Adamo.
23	ORIGENE: Immacolato è il Cristo.
24	ATANASIO: Le giustizie di Dio: ciò che è stato definito da una legge equa. Ad esempio: Se acquisti uno schiavo ebreo... (cfr. Dt 15,12).
26b	AGOSTINO: L`empio dice: La via del Signore non è retta (cfr. Ez 18,25).
	BEDA: Il perverso troverà che sei perverso.
28	ORIGENE: E` Dio che illumina l`occhio. Nell`uomo vi è una parte di tenebre, ma Dio le illumina, per il giusto. Quanti hanno la loro lampada illuminata da Dio sono immersi nella luce della verità e compiono tutte le loro azioni davanti a questa luce, per vederci chiaro; e allora, anche le tenebre sono illuminate.
	CIRILLO ALESSANDRINO, In Ioan 1, 8, PG 73, 112: Il salmista si rivolge al Verbo di Dio, che è la vera luce.
	BALDOVINO DI FORD, Tr. de sacr. alt., S. C. 93, p. 77: Il Nuovo Testamento, che è la verità, lo porremo davanti alla legge, che è la figura: ai raggi della vera luce, le tenebre delle figure diverranno meno spesse e presto saranno illuminate, secondo quanto è scritto: Tu illuminerai la mia lampada, Signore, o mio Dio, illuminerai la mia tenebra.
29b	ORIGENE, AGOSTINO, GIROLAMO, BEDA: E` il muro d`inimicizia eretto dal peccato (cfr. Ef 2,14).
30	ORIGENE E CIRILLO ALESSANDRINO: Il mio Dio... la sua via: è il Cristo.
31	ORIGENE: Il « chi » interrogativo introduce spesso un`idea di eccezionalità; è per questo che viene riferito al Figlio unigenito: chi è Dio, se non il Cristo?
32	CIRILLO ALESSANDRINO cita Lc 24,49: ... finché siate rivestiti di potenza dall`alto.
32b	EUSEBIO: Perché io sia a sua immagine, poiché il Cristo è l`immagine e la via (cfr. Col 3,10).
33b	AGOSTINO, GIROLAMO, BEDA: La mia conversione, il mio pensiero, la mia speranza, sono nei cieli.
34	ILARIO, In Ps 143, al v. 3: Arco di bronzo, le mie braccia: sono le braccia di Cristo in croce.
35	EUSEBIO: La salvezza è il Cristo.
	ATANASIO: La salvezza e tutta l`economia dell`incarnazione.
35c	GIROLAMO, I. H.: mansuetudo tua multiplicavit me.
	ATANASIO: Sono i precetti del Vangelo e della legge.
	AGOSTINO e BEDA: E` una correzione paterna.
36	ORIGENE: Sopporta facilmente la tribolazione chi ha il cuore dilatato dal Verbo.
	AGOSTINO: Hai accresciuto la mia carità che dava con gioia.
	GIROLAMO: Hai fatto largo... per la tua carità, che è insondabile.
	BEDA: La tristezza che deriva dalla tribolazione non li indurisce; gioiscono nella tribolazionee dilatano l`amore del loro cuore, pregando per i loro persecutori.
36b	AGOSTINO: E il Cristo che parla. Il mio cammino non è incerto, né le tracce che io lascio per quelli che mi seguiranno.
37-3	ORIGENE: Chi parla è colui che Dio ha fatto ministro della nuova alleanza, per distruggere ogni altezza che si erge contro Dio.
38	GIROLAMO: Questo può voler dire che cessano di commettere le loro iniquità. v. 38b: cadranno, forse per adorare forse per essere calpestati, come il nemico vinto.
	BEDA: Cadono come nemici: ciò significa che non sono più nemici.
40	AGOSTINO: Fà sì che si mettano al mio seguito.
	GIROLAMO: Vi sono due significati possibili: «piegare» o «camminare dietro di me». Anche agli altri versetti sui nemici, Girolamo dà un senso di conversione a Dio.
	BEDA: Li fai divenire miei imitatori.
43	ORIGENE: Il Cristo è segno di contraddizione, lui che Dio ha costituito a capo delle genti.
43b	BEDA: Perché mi siano sottomessi e divengano miei imitatori.
44	ORIGENE E CIRILLO ALESSANDRINO: Le genti.
	AGOSTINO: Il popolo dei gentili che non ho visitato con la mia presenza. Non mi ha visto con i suoi occhi, ma ha accolto i miei inviati, li ha ascoltati e ha obbedito.
	GIROLAMO: Non lo conosceva, quando serviva gli idoli.
	BEDA: Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto (Gv 20,2).
	GIROLAMO: E tuttavia non hanno visto i miei prodigi né la mia presenza. La fede viene dall`ascolto (Rm 10,17).
46	GIROLAMO: Colui che avevano sepolto, mettendo sigilli al suo sepolcro, vive e ormai non muore più!
	BEDA: Come il Padre, che vive, mi ha mandato... (Gv 6,57).
48c	GIROLAMO: L`uomo iniquo è il diavolo.
49	AGOSTINO: Lo farò conoscere ai lontani.
50	BALDOVINO DI FORD, Tr. de sacr. alt., S. C. 93, p. 181: La salvezza del mondo è stata predisposta e suddivisa in tre tempi: preparazione, compimento e attesa escatologica; in altri termini, la figura, la grazia e la gloria. Inizialmente, Dio Padre ha inviato la salvezza a Giacobbe nella promessa di un Salvatore; poi ha dato la salvezza ai re, cioè a tutti i giusti, con la venuta del Salvatore; infine ha portato a compimento il piano della salvezza con la risurrezione del Salvatore, esaltando le salvezze del suo re e facendo misericordia al suo Cristo, a Davide e alla sua discendenza in eterno.
SALMO 18
NT
4	Rm 10,18 Citazione
7b	Mt 11,25 Le hai rivelate ai piccoli
9b	2Cor 1,20 Tutte le promesse di Dio si sono compiute nel Cristo
	Ap 16,7; 19,2 Signore, veri e giusti sono i tuoi giudizi
11	1Cor 2,9 Ciò che l`occhio non vide
12	Lc 23,34 Non sanno quello che fanno
PP
	CIRILLO ALESSANDRINO: La creazione, grande e maestosa, grida la gloria del creatore e non la sua. La voce della creazione è la sua bellezza e il suo ordine perfetto: questa voce esercita un magistero per chi sa ascoltarla. Il salmo considera le tre leggi e le tre rivelazioni:
	Tre leggi
	1° La legge della natura ci fa conoscere il creatore, ci rende consapevoli del nostro posto e del nostro compito.
	2° La legge scritta, quella di Mosè.
	3° La legge spirituale.
	Tre rivelazioni
	1° La rivelazione cosmica, lo spettacolo della natura.
	2° La rivelazione mosaica, aiuto e supplemento.
	3° La predicazione del Vangelo.
1	ORIGENE: Non c`è nessuna scusa per gli increduli.
	GREGORIO NISSENO, Tr. 1 in Ps, c. 3: Davide ha compreso la musica del cielo e delle stelle, questo inno scandito dal movimento e dal riposo, ove il riposo risplende nel movimento, ove il movimento incessante brilla nell`immutabile. Questa è la musica vera e primordiale che precede le altre nell`armonia universale. Tutto il mondo è una musica di cui Dio è l`autore e l`esecutore.
	EUSEBIO: La debole natura dell`uomo, il suo pensiero incerto, non basterebbero a lodare Dio. Il cielo che sovrasta tutta la creazione loda Dio con le sue stesse opere.
	CIRILLO ALESSANDRINO, In Ioan 1, 10, PG 73, 177: La bellezza delle creature rivela, in qualche misura, la potenza del loro creatore: I cieli narrano la gloria di Dio. Parimenti, se pensiamo agli attributi dell`Unigenito, che è al di sopra di ogni creatura, ci apparirà sempre più glorioso, senza cessare di sfuggire al nostro sguardo.
2	AGOSTINO: Il giorno annuncia al giorno che il Verbo è, dal principio, in Dio.
2b	ATANASIO: Il giorno e la notte, nel loro alternarsi, si trasmettono l`annuncio.
	CIRILLO DI GERUSALEMME: Il giorno e la notte gridano che non vi è altro Dio.
5	ORIGENE: Nostro Signore è il sole di giustizia, nel quale il Padre dimora. Lo sposo è il Cristo.
	EUSEBIO: Il sole è considerato come un pedagogo che ci insegna a rendere gloria a Dio, perché lui obbedisce perfettamente alla legge del Signore.
5b	AGOSTINO: Il suo talamo è il seno della Vergine, ove il Verbo ha sposato l`umanità.
	RUPERTO, De Op. Spir. Sancti, S. C. 131, p. 97: Qual è questa camera nuziale donde esce lo sposo, se non il seno della Vergine senza macchia? Dobbiamo sapere che in un solo Cristo, nella sua stessa persona, lo Spirito Santo unisce la natura creata dell`uomo a Dio increato.
6b	AGOSTINO: Correndo la sua via: dal Padre al Padre.
	GIROLAMO: Dal Padre al Padre, la sua corsa si spiega nell`uniformità dell`eternità.
	BEDA: Dal Padre al Padre; e, di là, invia lo Spirito Santo.
6c	AGOSTINO e GIROLAMO: Il calore è il fuoco dello Spirito.
	AGOSTINO: Nessuno può scusarsi circa l`ombra della morte, perché essa stessa è stata penetrata dal calore del Verbo.
	GIROLAMO: Non vi è nessuno che non riceva nulla, nella spartizione delle grazie.
	BALDOVINO DI FORD, Tr. de sacr. alt., S. C. 94, p. 509: Il sole di giustizia riscalda i buoni e i cattivi: nessuno può sottrarsi al suo calore; ma per i buoni, esso è simbolo del fuoco dell`amore, anche quando sembra un fuoco di sdegno; per i malvagi, è il fuoco della collera e dell`ira.
7	ORIGENE: La legge di Mosè converte dalle cose terrene alle verità spirituali; la legge evangelica converte le genti alla Verità; per la sua immensa carità, non disprezza né il ladrone né l`adultera.
	CIRILLO ALESSANDRINO: La legge del Signore, la legge perfetta, è il Vangelo; la legge di Mosè non ha portato nessuno a perfezione.
	AGOSTINO: La legge del Signore non piega sotto a un giogo di schiavitù ma, per mezzo di essa, l`anima si volge spontaneamente all`imitazione di Dio.
7b	ORIGENE: La testimonianza del Signore è, forse, il supplizio della croce.
	ATANASIO: Occorre una testimonianza per istruire i semplici e renderli sapienti.
	AGOSTINO: La testimonianza fedele è quella del Cristo, il solo che conosce il Padre.
8	ATANASIO: Giustizia giustificante.
	EUSEBIO: Portano un frutto di gioia per coloro che vi aderiscono.
	BALDOVINO DI FORD, Tr. de sacr. alt., S. C. 94, p. 567: Il salmista parla di giustizie, perché sono così numerose che vi sono delle strade nel Cristo, per andare al Cristo. Tra i giusti, ci sono diversi ordini, diverse espressioni e generi di vita, diversi desideri e tendenze: nella sua bontà, il Cristo si comunica attraverso questa varietà.
8d	AGOSTINO: Non ha il velo delle osservanze carnali, illumina l`occhio dell`uomo interiore.
9	ORIGENE: Il timore casto è eterno e rende eterni quelli che ne sono pieni. Solo il timore del Signore è casto: il timore umano è condannato e si chiama timidezza.
	ATANASIO oppone il timore derivante dalla legge al timore casto.
	AGOSTINO: Non è il timore di perdere i beni temporali, perché per l`anima sarebbe un adulterio l`amarli. Ma la Chiesa teme tanto più di offendere lo sposo quanto più ardentemente lo ama; e questo amore, anche reso perfetto, non caccia il timore, anzi questo rimane per i secoli dei secoli.
9b	ORIGENE: Sono beatificanti in se stessi. La maggior parte dei Padri greci afferma che valgono per se stessi.
	AGOSTINO: Iustificata in idipsum: non destinati alle risse della divisione, ma per congregare in unità. Questo è in idipsum,questo è lo Spirito Santo.
11	GREGORIO NISSENO: Il titolo di servo di Dio è il culmine della perfezione, non vi è nulla al di sopra di questo.
	BEDA: Non voglio affrancarmi da solo, come Adamo.
11b	ORIGENE: Custodisce i desideri di Dio; non desidera niente altro.
	ATANASIO: Ciò che l`occhio non ha visto... (cfr. 1Cor 2,9).
	AGOSTINO: La ricompensa non è una cosa esteriore, non è un beneficio aggiunto; in verità, essa consiste nel custodire i precetti del Signore.
12	AGOSTINO: Non sanno quello che fanno (Lc 23,34).
	GIROLAMO: La legge non ha posto fine al peccato. L`uomo può essere liberato e illuminato solo dallo Spirito Santo.
12b	CIRILLO ALESSANDRINO: La legge purificava i corpi per mezzo di abluzioni, ma tu purificati interiormente col battesimo.
	AGOSTINO: Purificami dalle cupidigie che sono nascoste in me.
13	BEDA: Nel peccato di Adamo ci sono state queste due componenti: peccato del diavolo e peccato dell`uomo.
13b	EUSEBIO: Allora, a questa condizione, la mia preghiera ti piacerà.
13c	CIRILLO ALESSANDRINO: Il grande peccato è il peccato manifesto, opposto al peccato interiore.
	AGOSTINO: Il grande peccato è l`apostasia da Dio. E` generato dall`orgoglio. Apostasia è ribellione, defezione (cfr. Eccl 10,15). Espos. II: A causa di questo grande peccato di superbia, Dio è venuto a noi nell`umiltà. E` il grande peccato che ha fatto scendere dal cielo il medico e l`ha umiliato fino a fargli assumere la natura di schiavo.
14b	EUSEBIO: Ciò che è buono sta davanti allo sguardo di Dio, è da lui approvato e accolto. Perché il suo gemito sia sempre davanti a Dio, bisogna che il salmista sia puro da ogni colpa.
	AGOSTINO: Alla tua presenza, perché tu guardi solo la coscienza pura. Espos. II: L`anima pura vuole piacere nel segreto, là dove solo Dio vede.
	GIROLAMO: Alla tua presenza, perché Dio si ricorda dei suoi poveri.
	BEDA: Allora le mie parole ti piaceranno perché saranno umili, come pure i miei pensieri.
SALMO 19
NT
1b	At 3,6 Nel nome di Gesù Cristo alzati e cammina
	At 4,12 ... non c`è salvezza in alcun altro nome
6	At 4,10 ... Gesù Cristo che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti...
8	Lc 2,34 ... per la rovina e la risurrezione di molti...
PP
1	ORIGENE: Chi cammina per la via stretta del Vangelo deve soffrire molto: è nel giorno della tribolazione e per questo è esaudito. Auguriamoci d`essere in questo giorno della tribolazione.
	EUSEBIO: Il coro degli angeli e dei santi fa questa preghiera.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Lo sguardo dei santi è sempre rivolto verso Dio; non guardando che lui, è lui che invocano al primo turbamento. E` per questo che i santi considerano infelice, se non maledetto, chi pone la sua speranza nell`uomo.
	GIROLAMO: Il profeta, a nome della Chiesa, canta il Cristo. Ti esaudisca si riferisce al Cristo, re e sacerdote.
3	GIROLAMO: Il Cristo è re e sacerdote, ma anche vittima.
	BEDA: Il sacrificio della croce.
	RUPERTO: Ogni sofferenza del Cristo fu un sacrificio e l`olocausto fu la sua morte.
3b	GIROLAMO: Tutte le preghiere e i sacrifici degli uomini entrino nella tua preghiera e nel tuo sacrificio.
4	EUSEBIO: Da questo momento, tutto quello che segue è profetico. Dio ti darà tutto quello che hai domandato, porterà a compimento il tuo disegno: sappiamo che questo disegno è la salvezza del mondo.
	ATANASIO: Questo disegno è tutta l`economia della salvezza.
	GIROLAMO: Dio ti concederà secondo il tuo cuore: non accettare, Signore, che anche uno solo dei tuoi perisca!
	AGOSTINO: Secondo il tuo cuore, che conosceva in anticipo il frutto della tua passione: questo disegno è la salvezza di tutto il mondo.
5	ORIGENE, ATANASIO: In salutari tuo (V): nel Cristo.
	EUSEBIO: Esulteremo nella tua salvezza: ne gioiremo con te. Sappiamo che il Figlio di Davide sarà la salvezza del genere umano: ce lo ha rivelato lo Spirito Santo.
5b	ORIGENE: E` il sacrificio spirituale, che consiste nel confessare il nome di Dio.
	AGOSTINO: La confessione del tuo nome, non solo non ci farà perire ma ci farà crescere.
	GIROLAMO: E` nel tuo nome che la Chiesa si riunisce.
5c	GIROLAMO: Il Cristo ha chiesto: Glorificami con la gloria che avevo presso di te (Gv 17,5). Salva quelli che mi hai dato (cfr. Gv 17,17).
	AGOSTINO: Non sono solo le domande che tu hai fatto sulla terra ma anche quelle per le quali, in cielo, intercedi per noi.
6	GIROLAMO: Ora, cioè dopo aver ricevuto lo Spirito Santo, io so. 6c: La potenza del Cristo e della Chiesa.
7	EUSEBIO: I nemici saranno annientati, come faraone nel mar Rosso, mentre noi saremo protetti e istruiti dal nome del nostro Dio. E` questo nome che è la nostra arma e il nostro pedagogo.
	GIROLAMO: La Sacra Scrittura rimprovera sempre agli egiziani la fiducia nei loro carri e cavalli. Quanti altri credono alle loro forze o agli idoli! La nostra fede è nel Cristo.
8	ORIGENE: Le potenze nemiche cadranno quando sarà venuta la salvezza del Cristo.
	EUSEBIO: Il Cristo, che è la salvezza di Dio, farà fuggire le potenze avverse, mentre quanti riceveranno questa salvezza saranno rialzati dall`antica rovina. Cita la profezia di Simeone in Lc 2,34: E` posto per la rovina degli uni e la risurrezione degli altri.
9	AGOSTINO: Gesù, che nella sua passione ci ha dato un esempio di combattimento, offra pure i nostri sacrifici, come sommo sacerdote risorto dai morti e assiso nel cielo. E poiché ormai presenta la nostra offerta per noi, noi gli diciamo: Esaudiscici nel giorno in cui ti invochiamo.
SALMO 20
NT
2	Gv 17,24 Io voglio che dove sono io siano con me anche quelli che mi hai dato
3b	Ap 6,2 Gli fu data una corona, e uscì da vincitore e per vincere
4	1Gv 5,11 Questa vita è nel Figlio
5	Gv 12,28-29 Padre, glorificami
PP
1	ORIGENE: Il Cristo è potenza di Dio: in lui abbiamo la felicità.
	EUSEBIO: Il profeta Davide annuncia la vittoria completa di questo re, che sarà suo discendente.
	GIROLAMO: Il Cristo, re dei re e signore dei signori.
1b	EUSEBIO: La più grande gioia sarà nella contemplazione di Dio faccia a faccia. Nei vv. 2-6 il salmista enumera tutte le promesse fatte a Davide.
	GIROLAMO: Il desiderio del Cristo è che, come il Padre e lui sono uno, così anche noi siamo uno.
	BEDA: Il desiderio del Cristo: Voglio che, dove sono io, siano anche essi con me (Gv 17,24).
3	GIROLAMO: Da quando Melchisedek benedisse Abramo, tutte le volte che i patriarchi venivano benedetti, era il Cristo benedetto in loro.
	BEDA: Non è stato preceduto, come noi, dal fiele amaro del peccato di Adamo.
3b	ORIGENE: Dio è la corona del Cristo e il Cristo è la corona della creatura ragionevole.
	ATANASIO: Questa corona è la gloria dell`incarnazione; non è soltanto salvezza ma vita, gloria, splendore, gioia, speranza e misericordia che non viene mai meno.
	GIROLAMO: Questa corona è la Chiesa, raccolta da tutti i popoli.
4	ORIGENE: Il Cristo è la vita. E quando il re Ezechia chiedeva che gli fosse prolungata la vita, desiderava simbolicamente il Cristo.
	BEDA: La vita, non solo per sé, ma per tutti i suoi.
5	ORIGENE: La risurrezione aggiunge al Cristo una nuova gloria, secondo Gv 12,28: L`ho glorificato e lo glorificherò ancora. Il Cristo, come Dio, possedeva gloria e onore; quando si è incarnato, Dio lo ha sovraesaltato.
	GIROLAMO cita: Padre, glorificami con la gloria che avevo presso di te, prima che il mondo fosse (Gv 17,5).
6b	ORIGENE: Il « sigillo del re » che egli manda in anticipo a quanti lo attendono, come pegno della gioia futura.
	SIMMACO: Il volto del Padre è il Figlio: Chi vede me, vede il Padre (Gv 14,9).
	ATANASIO: Mette la sua speranza in te solo.
	EUSEBIO: La speranza del re è il suo diritto alle benedizioni di Dio.
8	ATANASIO: Come la mano di un cacciatore.
	EUSEBIO: Tu permetti ai nemici di perseguitare i tuoi, per allenarei tuoi atleti; ma il loro orgoglio non durerà a lungo: ben presto la tua mano li afferrerà, la tua destra raggiungerà quelli che stavano fuggendo.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Dio si lascia trovare come giudice dal peccatore e come Salvatore da chi confessa il proprio peccato.
	GIROLAMO: Per farli volgere di nuovo al bene, la bontà infinita di Dio vuole far volgere a lui (il Cristo) i suoi nemici.
8b	AGOSTINO: Invoca il giudizio finale.
9	EUSEBIO: Il tuo volto risplenderà nel giorno in cui manifesterai il tuo regno, cioè nel giorno del giudizio. Saranno fornace a se stessi (cfr. Is 50,1).
	AGOSTINO: Bruceranno interiormente per il giudizio della loro coscienza.
9d	GIROLAMO: Il fuoco brucerà i loro peccati: Sono venuto a portare il fuoco sulla terra... (Lc 12,50).
11b	AGOSTINO: Il disegno che hanno meditato è di annientare il Cristo.
	BEDA: Non c`è sapienza o prudenza che possa resistere al Signore (cfr. Pr 21,30).
12	ATANASIO: Li porrai di spalle, cioè vedranno Dio di spalle, affinché ritornino a lui, seguendolo con le loro opere. Quanti non hanno il cuore puro non possono vedere il suo volto: mostra loro le opere che fanno parte del suo seguito affinché, aderendo a lui per mezzo del creato, giungano a vedere il suo volto.
	ORIGENE: Giungano alla contemplazione del tuo volto.
	CIRILLO ALESSANDRINO, In Ioan. 2, 5, PG 73, 304 ss.: Gesù si allontana dai giudei che lo hanno perseguitato.
13	ATANASIO: Questo innalzati vuol dire: Venga il tuo regno, nella tua seconda venuta.
	AGOSTINO: Non hanno voluto riconoscerti nella tua umiltà: innalzati nella tua potenza, che hanno creduto debolezza.
SALMO 21
NT
1	Mt 27,46; Mc 15,34 Eli, Eli, lamma sabactani? Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
2Mt 27,50; Mc 15,37 Avendo gridato con gran voce...
5b	Rm 5,5 La speranza non delude
7-8	Mt 27,39 Scuotevano il capo: Tu che distruggi il tempio...
	Mt 27,42 Se e il re d`Israele...
	Mc 15,29-31 Tu che ricostruisci il tempio di Dio in tre giorni... salva te stesso, scendi dalla croce
	Lc 23,35 Ha salvato gli altri, salvi se stesso se è il Cristo!
13	1Pt 5,8 Il diavolo, come leone ruggente...
15b	Gv 19,28 Affinché si adempisse la Scrittura, disse: Ho sete
18	Mt 27,35 Dopo averlo crocifisso si divisero le sue vesti, tirando a sorte, affinché si adempisse la parola del profeta: Si sono divisi tra loro i miei abiti e hanno gettato la sorte sopra la mia veste (Mc 15,24; Lc 23,34; Gv 19,23-24)
22	Gv 17,6 Padre, ho manifestato il tuo nome agli uomini
	Eb 2,12 Li chiama fratelli, dicendo: Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli
25	Ef 1,6; 1,12; 1,14 ... a lode della gloria della sua grazia
28	1Cor 15,25 Bisogna ch`egli regni
29	Fil 2,10 Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi
30	Gal 2,20 Vivo, non più io...
31	Gv 1,13 Quelli che sono nati non da volontà di carne, ma da Dio
PP
	ORIGENE: E` la voce del Cristo crocifisso e l`esempio di ciò che accade anche a noi.
	EUSEBIO: E` il salmo della passione e della risurrezione- profetizza inoltre la fondazione della Chiesa, la chiamata di tutte ie genti e la nascita del popolo nuovo.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Il Cristo, come uomo, parla al Padre; intercede per il genere umano e si fa nostro avvocato.
	ATANASIO: Salmo della morte e della risurrezione del Cristo. Parla della risurrezione a partire dal v. 22.
	GREGORIO NAZIANZENO, Or 30, 5, PG 36, 110: Non è stato mai abbandonato: chi dunque lo costringeva a incarnarsi e a salire sulla croce? Ma il Cristo prende su di sé la nostra condizione: eravamo abbandonati e disprezzati ed egli ci ha riscattati, prendendo su di sé il nostro peccato.
	AGOSTINO: Voce del Cristo in croce e del nostro uomo vecchio crocifisso con lui. Espos. II: Il Verbo era sempre con Dio e, nello stesso tempo, pendeva dalla croce e diceva: Perché mi hai abbandonato? Portava su di sé la nostra infermità.
	GIROLAMO: E` la voce di Cristo in croce e dell`umanità che, in Adamo, è stata abbandonata.
1b	ORIGENE: I miei peccati aprono un abisso tra la mia angoscia e la mia salvezza.
	EUSEBIO: Il Signore porta i peccati del popolo e anche quello di Giuda. Cita Gv 1,36: Ecco l`agnello di Dio e 2Cor 5,21: Per noi (Dio) lo ha fatto peccato, affinché noi diventassimo in lui giustizia di Dio. Lui, l`oceano della benedizione, prende su di sé la maledizione che spettava a noi e paga il nostro debito.
2	AGOSTINO: Quando l`uomo si sente felice, il cristiano che è in lui lo abbandona; ma Dio mette il suo oro nella fornace e là, in luogo riparato, il fuoco opera. Talvolta Dio distoglie l`orecchio dal fedele che piange. Dio sa quello che fa.
3b	ORIGENE: Vuole insegnarci che il Signore è la lode stessa.
4	ATANASIO: I nostri Padri attendevano la mia luce; la loro speranza non è stata delusa.
6	EUSEBIO avvicina questo versetto a Is 41,14: Non temere, Giacobbe, povero vermiciattolo. Dicendo: Sono verme e non uomo, manifesta il carattere umiliante della sua passione.
	BALDOVINO DI FORD, Tr. de sacr. alt., S. C. 94, p. 505: Si possono considerare come una immagine dell`umiltà del Cristo queste parole di Isaia: Non temere, Giacobbe, povero vermiciattolo (41, 14). Nel salmo, il Cristo è chiamato verme perché è stato respinto.
6b	CIRILLO ALESSANDRINO: Disprezzo del popolo: come non riconoscere il Cristo crocifisso in questa profezia?
7b	GIROLAMO: Storcono la bocca.
9	EUSEBIO: In questo versetto si annuncia che la nascita del Cristo non è secondo l`ordine naturale.
	ATANASIO: Nato da donna.
	ORIGENE confronta la nascita del Cristo a quella di Giacobbe, di Geremia e di Giovanni Battista.
	GIROLAMO, I. H.: propugnator meus ex utero: ti prendi cura di me fin dal mio esistere nel seno materno.
12	EUSEBIO: Questi tori hanno un certo rapporto con quelli del salmo 67, 30: i tori guidano il gregge o il popolo.
	GIROLAMO: La tribolazione è vicina. Cita Mt 26,46: Ecco, colui che mi tradisce è vicino.
14	CIRILLO ALESSANDRINO: E` divenuto il mio cuore come cera...: è la compassione del maestro per le afflizioni dei suoi discepoli.
15	ATANASIO: Descrizione della sete del crocifisso.
15c	ATANASIO: Ha gustato la morte.
	ORIGENE: Il salmista non dice la morte ma la polvere della morte, perché il Cristo ha gustato la morte per breve tempo.
	GIOVANNI DAMASCENO, Hom. 27 in Sabb. S., PG 96, 628: Colui che aveva plasmato l`uomo dalla polvere è fatto scendere nella polvere della morte. La sua vita è tolta da questo mondo.
16-1	EUSEBIO cita Lc 24,39: Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io!
16c	RUPERTO, Vict. Verbi Dei, PL 169, 1486: Abramo aveva ricevuto la circoncisione come segno della discendenza che gli era stata promessa. Ma ora qui si moltiplicano i segni della giustificazione e della fede: al posto di una ferita, poiché ha consegnato la sua anima alla morte, vedrà una discendenza numerosa... giustificherà molti il mio Servitore, egli che ha portato i loro peccati (cfr. Is 53).
	Il Dio giusto non ha forse giustificati e salvati noi, i discendenti del Cristo, vedendo non più una ferita ma le cinque ferite del Giusto? Perché nel battesimo abbiamo ricevuto il segno della croce, simbolo della giustificazione e della fede, di cui la circoncisione era figura.
	BERNARDO, Sermo 61, 4, PL 183, 1072: Le aperture non mancano perch`egli possa diffondere la sua misericordia: hanno forato le sue mani e i suoi piedi, gli hanno aperto il costato con un colpo di lancia. Posso avvicinare le mie labbra e bere il miele dalla pietra, vedere e gustare quanto io non conoscevo: chi conosce, infatti, il pensiero del Signore? Ma si è fatto per me la chiave che apre, il chiodo che penetra, perché veda la volontà del Signore. Cosa vedo attraverso la ferita? Il chiodo grida e la ferita esclama che Dio è veramente nel Cristo e che Dio riconcilia a sé il mondo, in lui. La lancia ha trapassato la sua anima, è giunta vicina al cuore, perché il Cristo sappia compatirele mie infermità. Il segreto del cuore si svela per le piaghe della carne: il mistero dell`amore è completamente svelato.
	MARTINO DI LEON, Sermo 23 in Coena Domini, PL 208, 880: Davide attesta che i piedi e le mani del Figlio di Dio furono trafitti. Il Cantico dei Cantici dice: Le mie mani stillarono mirra (5, 5); lo dice soprattutto in riferimento ai fori dei chiodi.
	CASSIODORO: Il salmo dice hanno perforato. Come la terra arata produce frutto, così il Cristo trafitto ci dà il frutto della vita.
17	AGOSTINO: Si sono potute contare tutte le sue ossa: è la descrizione esatta di un corpo teso per la crocifissione.
	CASSIODORO: Perché il Signore ha scelto questo tipo di morte, lui che può deporre la sua vita quando vuole? La croce s`innalza in modo tale che la sua parte superiore si dirige verso il cielo, senza che la sua parte inferiore lasci la terra. Una volta piantata, essa tocca il soggiorno dei morti mentre con le sue braccia tese raggiunge tutte le parti del mondo. Stesa a terra, designa i quattro punti cardinali.
17b	ATANASIO: Mi hanno disprezzato.
18	GIULIANO Dl VEZELAY, Sermo 8, S. C. 192, p. 195 ss.: Giuseppe,
	amato dal padre più di tutti i suoi fratelli, restava in casa per la felicità del padre, mentre i fratelli pascolavano le greggi. Giuseppe rappresenta il Cristo, che il Padre ama in modo unico; ma colui ch`egli ama più di tutti, lo manda a soffrire per tutti. Il Padre lo riveste della tunica talare, cioè del nostro abito, del nostro corpo, nel quale fu trovato come uomo. Giuseppe è inviato ai suoi fratelli, Gesù ai giudei. Questi lo spogliano della tunica. Giuseppe è, per il Padre, « il figlio aggiunto » (cfr. Gen 30,24), perché fino alla fine del mondo noi tutti possiamo concorrere a costituire con lui la piena statura del corpo di Cristo.
	EFREM, Hvmni, Lamy 1, 688: La tunica non strappata è una sublime immagine della fede che gli apostoli seminarono nel mondo, conservandola nella sua integrità.
	GIOVANNI DAMASCENO, Hom. 24 in Sabb. S., PG 96, 624: Colui che aveva coperto con tuniche di pelle i progenitori del genere umano è posto nudo sulla croce, perché noi veniamo spogliati della nostra mortalità ed egli possa rivestirci dello splendore dell`incorruzione.
20	ORIGENE accosta questo versetto alla spada di Simeone.
20b	ATANASIO: La mia Unica: è l`anima del Cristo, che fu l`unica a non conoscere il peccato. E la mia Unica è ancora la Chiesa, senza macchia né ruga.
22	ORIGENE: Da questo momento il Cristo prega come se fosse già risuscitato e anche esaudito a favore dei fratelli, per i quali ha pregato.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Nome in questo caso sta al posto di gloria. Anche Gv 17,6: Ho manifestato il tuo nome agli uomini non vuol dire soltanto che Gesù afferma e rivela l`esistenza del Padre, ma che egli ci ha rivelato la sua bontà e la sua gloria. Ha detto infatti: Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia la vita eterna (Gv 3,16). Anche in un altro modo ci ha rivelato la gloria del Padre: tutti quelli che, illuminati dallo Spirito, hanno visto il Figlio nella sua dignità e onnipotenza, degne di Dio, hanno visto e conosciuto il Padre. Dice infatti: Chi vede me vede il Padre (Gv 14,9). Quando proclama: Inneggerò a te in mezzo alla assemblea (ecclesia): quale è questa Chiesa se non quella che il Figlio si è acquistata, santa e immacolata?
	ATANASIO: Questo equivale ad At 13,16: Uomini d`Israele e voi che temete Dio...
25	ATANASIO: Ti ho glorificato e ti glorificherò ancora (Gv 12,28).
	ORIGENE: La mia anima si gloria nel Signore (cfr. 1Cor 1,31).
	AGOSTINO: Non cerco la mia gloria: da te la mia lode.
	BEDA: Non cerco nessuna lode, se non la tua.
25b	ATANASIO: Nella Scrittura, voto e preghiera si equivalgono.
26	EUSEBIO: Questi poveri sono quelli della beatitudine (cfr. Mt 5,3). Vivranno i loro cuori, perché il cibo che dà è il suo corpo per la vita eterna (cfr. Gv 6,55). Il pane di Dio... dà la vita al mondo (Gv 6,33).
	ORIGENE: Annuncio dell`eucaristia.
	ATANASIO: Annuncio della chiamata delle genti. I poveri sono le genti.
	AGOSTINO e GIROLAMO: Annuncio del sacramento del suo corpo e del suo sangue che sazierà i poveri. Agostino: Il Signore è il tesoro dei poveri: la loro casa è vuota perché il loro cuore sia pieno.
27	ORIGENE: Dopo la conoscenza, l`oblio; dopo l`oblio, il ricordo. Non è un solo popolo che si ricorderà del suo Creatore, ma tutti i popoli che lo avevano dimenticato.
	EUSEBIO: Si ricorderanno del Signore.
	AGOSTINO: Ogni sofferanza del Cristo è il prezzo di qualche cosa: la lancia ha aperto il sacco d`oro che portava il Cristo per il nostro riscatto; squarciato il sacco, il prezzo si è sparso su tutta la terra (cfr. Gen 44,11s; Gv 19,34).
28b	EUSEBIO: E` sovrano sulle genti, mentre in passato, per ogni uomo contavano gli dèi del paese.
29	EUSEBIO e SIMMACO: Tutti quelli che scendono nella terra, pieghino le ginocchia davanti a lui: gli renderà culto la discendenza di colui che vive. Questa discendenza è la discendenza del Cristo.
30	ATANASIO: I fedeli del Cristo.
	AGOSTINO: La generazione della nuova alleanza.
	GIROLAMO: Ogni ginocchio si pieghi nel nome di Gesù (Fil 2,10).
31	ORIGENE: La generazione della Sapienza.
	EUSEBIO: Colui che nascerà dallo spirito d`adozione.
	ATANASIO: Quanti non sono generati dalla carne... ma da Dio.
	AGOSTINO: Gli evangelisti annunceranno la sua giustizia al popolo generato dalla fede.
	RUPERTO: Questo salmo deve essere riferito al Cristo che avanza per la vittoria, vittoria che coronerà la corsa della sua obbedienza.
	ORIGENE, In Matth., G. C. S. 38, p. 278 ss.: E` un grande mistero, un mistero grande e nascosto quello che il Cristo ci pone dinanzi quando grida a Dio: Perché mi hai abbandonato? Dobbiamo dunque scrutare in che senso il Cristo è stato abbandonato. Sappiamo che era in forma di Dio, lo vediamo scendere dal cielo e annientarsi col prendere la forma dello schiavo: in tutto questo vediamo la volontà di colui che lo ha mandato. Comprendiamo che, quanto alla forma del Dio invisibile e all`immagine del Padre, il Cristo fu abbandonato dal Padre quando assunse la forma di schiavo, per rivestirsi della natura umana e prendere su di sé le pene degli uomini fino alla morte. L`estremo abbandono fu quando lo crocifissero e posero sopra al suo capo, per derisione, la scritta che diceva: Gesù, re dei Giudei (Mt 27,37). Sperimentò ancora l`estremo abbandono quando lo crocifissero tra due ladroni e i passanti lo insultavano scuotendo la testa, mentre i principi dei sacerdoti e gli scribi dicevano: Non può salvare se stesso (Mt 27,42). Perfino i ladroni lo insultavano sulla croce. Si comprende come abbia detto: Perché mi hai abbandonato?, confrontando la gloria che aveva presso il Padre e l`ignominia che disprezzò per sopportare il supplizio della croce (Eb 12,2).
	CRISOSTOMO, Com. Vang. Mt 88, p. 352 ss.: Il Signore in croce fece una cosa ben più straordinaria di quella di scendere dalla croce: le tenebre che ricoprirono la terra non erano un`eclissi ma una manifestazione della collera divina. In passato non aveva egli fatto dei miracoli senza riuscire a vincere il loro disprezzo? Grida: Eli, Eli, lamma sabactani, perché lo vedano onorare il Padre fino all`ultimo respiro. Fino all`ultima ora, rende dunque testimonianza sua legge antica.
	AMBROGIO, Esp. del Vang. sec. Luca 10, 127 p. 483: Non arrossirò delle parole che il Cristo ha gridato a gran voce; infatti l`evangelista dice: Gesù gridò a gran voce: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? E l`uomo che ha gridato al momento della morte e della separazione da Dio. Poiché la divinità non ha alcuna comunione con la morte, la morte non poteva avvenire se la vita non si fosse ritratta: la Vita, che è Dio.
	LEONE MAGNO, Sermo 54 (LXVII), S. C. 74, p. 100 ss.: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? L`onnipotenza delPadre s`era forse ritirata da Gesù, mentre era appeso alla croce? No, la natura divina e la natura umana sono congiunte in una tale unità, che questa non può essere annientata dalla sofferenza né sciolta dalla morte. Conservando ogni natura ciò che le è proprio, Dio non ha abbandonato il suo corpo sofferente e la carne non ha reso Dio passibile di morte; la divinità era presente in colui che soffriva, non nella sofferenza.
	Gesù gridò a gran voce: Perché mi hai abbandonato? al fine di farci sapere che, in quel momento, non doveva essere difeso ma piuttosto abbandonato nelle mani dei malfattori, per divenire così il Salvatore del mondo e il redentore di tutti gli uomini: non per debolezza, ma per misericordia, non per mancanza d`aiuto ma per la sua decisione di morire. Come credere che abbia supplicato per la sua vita, lui che ha deposto la sua vita con potenza e che l`ha ripresa perché aveva il potere di farlo?
	Il Signore fu consegnato alla passione per la volontà del Padre ma anche per la sua: non solo il Padre lo abbandonò ma lui stesso, in una certa misura, si abbandonò, non con uno strappo violento ma volontariamente, ritirandosi dalla vita. Per una misteriosa disposizione, il Crocifisso trattenne la sua potenza. Colui che, con la sua passione, stava per distruggere la morte e l`autore della morte, come avrebbe salvato i peccatori se avesse resistito ai carnefici? Toccò in sorte ai giudei il credere Gesù abbandonato da Dio, vedendo ch`egli lasciava esercitare contro di sé il loro furore. Non conoscevano il mistero della sua ammirabile pazienza.
	CASSIODORO: In tutto il salmo, è il Cristo Signore che parla. Egli grida per l`abbandono del Padre; è abbandonato per prendere su di sé la passione, che è nel disegno divino; per ridare all`uomo la sua umiltà onnipotente.
	Dio mio, Dio mio... La ripetizione esprime la tenerezza del Figlio unigenito. Non c`è alcuna domanda nel perché, come se la morte prossima turbasse il Cristo al punto che egli si sentisse completamente smarrito. Tutte queste parole esprimono semplicemente la sua condizione umana. Non dobbiamo credere che la divinità sia stata assente nella passione: l`Impassibile ha sofferto a motivo del corpo passibile che aveva assunto. Ha gustato la morte, abbandonando ad essa il suo corpo, lui che è la Vita stessa e la risurrezione dei morti. Egli stesso soffriva e non soffriva, moriva e non moriva... E` per questo ch`egli usa la forma interrogativa quando dice di essere abbandonato. Perché veramente non avrebbe potuto essere consegnato in mani di peccatori senza un permesso dell`onnipotente maestà divina, e lui stesso lo dice nel Vangelo: Non avresti su di me alcun potere, se non ti fosse dato dall`alto (Gv 19,11).
	RABANO MAURO, In Mt, PL 107, 1142: Verso l`ora nona, Gesù gridò a gran voce: Eli Eli, lamma sabactani - Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? (Mt 27,46). Come avrebbe potuto essere abbandonato dal Padre, il Figlio di Dio? Il Figlio è Uno col Padre. Ma era la natura umana ad essere abbandonata, priva di Dio a causa del peccato. Il Figlio, che si è fatto nostro avvocato e difensore, piange la miseria di questa natura che ha assunta.
	Il Cristo ci insegna a piangere. Piangano dunque quelli che hanno peccato! Fino a tal punto ha pianto colui che non ha mai commesso peccato.
	PASCASIO RADBERTO, In Mt, PL 120, 956: Verso I ora nona Gesù gridò a gran vace: Eli, Eli, lamma sabactani - Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? (Mt 27,46).
	E` lo stesso Signore che camminava nel paradiso alla brezza vespertina e gridava: Adamo, dove sei? (Gen 3,9). Ma che egli mandi un grande grido sulla croce, non è cosa naturale per un morente. Cerchiamo dunque di scoprire in che senso questa voce del Cristo fu « una grande voce » (cfr. Mt 27,46): per l`intensità del suono o per un suo significato misterioso? Gridò, per lasciar questo esempio; ma io credo che questa voce sia la grande voce misteriosa che guarisce l`uomo interiore. Perché la voce del Cristo è sempre la grande voce, è così possente che, nell`ultimo giorno, i morti l`udranno (cfr. Gv 5,28). Questa voce ci riscatta con una duplice redenzione; e ogni volta che la Scrittura ricorda il grido di Gesù, il grido di Dio, il grido della Sapienza, bisogna sempre leggervi un mistero profondo e ineffabile.
	Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato? (volgiti verso di me non è autentico). Prego il lettore di non turbarsi se certi manoscritti hanno: Eloi, Eloi, lama asavtani. Oi è il dittongo greco che sta al posto della i. Si dice che lama asavtani in ebraico esprima collera; che il siriaco lemasabachtani esprima affetto; ma in greco, come in latino, queste parole devono interpretarsi come un ultimo onore, pieno di abbandono, che il Cristo rende al Padre. D`altra parte, se le opinioni divergono sul testo ebraico, non cerchiamo di cambiare il testo latino, per correggerlo, in base a parole così oscure e a noi sconosciute, dal momento che non siamo neppure capaci di comprendere il senso esatto di questi termini. Seguiamo dunque i traduttori latini che, concordemente, dicono: Perché mi hai abbandonato?
	Non ci meravigliamo per l`umiltà di questo grido, del lamento di chi è stato abbandonato, poiché riconosciamo qui la forma del servo e vediamo lo scandalo della croce. Cerchiamo piuttosto di comprendere bene: la morte del Cristo è in realtà abolizione della morte, l`annientamento delle potenze nemiche, certezza della vittoria e trionfo di chi combatte.
	Questa morte è conseguenza dell`infermità della carne, ma nel Cristo fu un atto di volontà, non una necessità. Per questo sono incline a pensare che « la grande voce » sia da attribuirsi al mistero più che ai sentimenti di colui che soffriva.Non è il caso di fuorviare il senso di un mistero così grande e di attribuire alla nostra inferma natura ciò che è volontà, sacramento potenza, certezza e vittoria.
	E` un segno di vittoria tanto il soffrire sulla croce quanto il proclamare la propria innocenza offrendosi spontaneamente; tanto il non venir meno di fronte alla condanna a morte quanto l`assidersi poi alla destra della potenza di Dio; tanto l`essere inchiodato sulla croce quanto il pregare per i suoi carnefici. E` un segno di trionfo il bere l`aceto e il pronunciare come parola efficace, sacramentale: Tutto è compiuto (Gv 19,30); l`essere annoverato tra i malfattori e il dare a uno di loro il paradiso; l`essere innalzato sul legno e far tremare la terra; l`essere appeso alla croce e l`oscurare il sole e il giorno; lo spogliare la sua anima del corpo e il richiamare le anime nei corpi, rendendo la vita ai morti.
	Dopo tutto questo, si oserebbe criticare che abbia detto: Dio mio Dio mio, perché mi hai abbandonato? I segni di benedizione sovrabbondano e si può forse pensare che egli avesse paura della morte? Il Cristo geme dunque perché Dio lo abbandona? Se così fosse, fratelli miei, credo che questa non sarebbe la voce del Cristo, « la grande voce » del Figlio del Dio Vivente. Proprio perché è la grande voce io credo che, con queste parole, egli ci manifesti un segno sacro, un mistero nascosto in Dio.
	Gesù ha detto: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? e non ha mentito. Non vediamo in queste parole qualcosa di banale: questa voce di lamento che sale dalla nostra condizione umana,
	dice qualcosa di vero. Tuttavia il Cristo non è diviso: il Verbo-Dio non è assente mentre l`uomo è in preda alla sofferenza. E se questa voce è « la grande voce », è proprio perché viene da Dio. Colui che era uguale a Dio, quando ha preso la forma di schiavo, ha abdicato a questa grandezza: si è svuotato, assumendo la natura di schiavo (Fil 2,7). Questo è avvenuto per una unica volontà: quella del Padre che lo manda e quella del Figlio che, spontaneamente, prende su di sé l`umanità.
	Si può dunque dire, in rapporto alla natura umana nella quale il Cristo è l`immagine del Dio invisibile, che questo stesso Cristo è abbandonato dal Padre quando la carne è consegnata alla morte. Nonostante tutto questo, non cessiamoperò di affermare che Dio non può morire.
	Non è quanto a sé che il Cristo è abbandonato - egli è sempre Uno col Padre - è a nome di noi tutti che il Cristo, Dio e uomo, sopporta tormenti fino alla morte e alla morte di croce, che era la più vergognosa.
	Non è stato abbandonato fino a non essere più Dio, con Dio e in Dio; ma è stato abbandonato in modo da abbassarsi fino alla croce, alla flagellazione e agli sputi.
	Ora si può comprendere cosa vuol dire: Perché mi hai abbandonato? Il Cristo confronta la gloria che aveva presso il Padre e l`ignominia che sopporta per noi e che egli domina.
	Non so, fratelli miei, se qualcuno può discernere, in questo mistero del pianto del Cristo, tutti i segni misteriosi che vi si trovano. Dalle sue parole dipendono la salvezza degli eletti e il giudizio dei reprobi. Nella sua persona, il Cristo presenta al Padre tutti i secoli: e dalla croce grida perché tutti comprendano che, a questo mistero del suo abbandono, è sospesa la redenzione del mondo.
	BEDA, In Lc, PL 92, 620: Il centurione, testimone di ciò che accadeva, glorificò Dio dicendo: Costui era certamente un uomo giusto! (Mc 15,38). E non solo il centurione ma anche i soldati che erano con lui, veduto il terremoto e le cose avvenute, temettero grandemente, dicendo: Veramente costui era Figlio di Dio! (Mt 27,54). Il centurione è simbolo della fede della Chiesa: la morte del Signore squarcia il velo dei misteri celesti e quindi la Chiesa confessa che Gesù è il giusto e il Figlio di Dio.
	RUPERTO DI DEUTZ, Vict. Verbi Dei, PL 169, 1481 ss.: Il leone ruggisce, chi non temerà? (Am 3,8). E` come un leone, profetizza Giacobbe (cfr. Gen 49,9) e come una leonessa. Come un leone sicuro della sua preda, perché aveva strappato i morti alla morte e teneva prigioniera la morte. Come una leonessa feroce custodisce i piccoli che sta per generare, egli già preparava, nel paradiso,
	la dimora per i figli che stava per generare nel suo sangue: il ladrone...
	RUPERTO DI DEUTZ, In Ionam, PL 168, 420: Che cosa ha gridato nella sua angoscia? Quanti erano presenti, lo udirono, egli gridò: Eli, Eli, lamma sabactani, cioè: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? (Mt 27,46). Quanto a ciò ch`egli ha gridato nelle profondità del soggiorno dei morti, nessun mortale ha potuto sentirlo; ma prima ancora che venisse in questo mondo, lo Spirito Santo aveva predetto ciò che avrebbe gridato; non solo: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? ma: Tu non abbandonerai I`anima mia all`inferno né lascerai che il tuo santo veda la corruzione (Sal 15,10).
	BERNARDO, De Verbis Isaiae sermo 5, 3 s., PL 183, 354: Oseremmo dire che il Figlio sia stato abbandonato dal Padre? Nessuno oserebbe affermarlo, se egli non avesse detto per primo: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? C`è stato, in quel momento, una specie di abbandono: sulla croce, nessun segno di potenza, nessuna manifestazione della maestà divina. Conosciamo il Cristo che nasce dal Padre, che riposa nel Padre, che regna col Padre, che è pellegrino lontano dal Padre, che parla a nome del Padre, che è sospeso in croce al di sotto del Padre, secondo le parole della Scrittura: il Padre è più grande di me (Gv 10,29), e che muore, per così dire, nell`assenza del Padre.
SALMO 22
NT
1	Gv 10 Il buon pastore
	Ap 7,17 L`agnello sarà il loro pastore e li guiderà alle fonti delle acque della vita
2	Gv 4,13 Non avrà più sete in eterno;
	Gv 6,35 non avrà più sete;
	Gv 7,37 se qualcuno ha sete...
3	Lc 15,4-5 La pecora perduta
PP
1	ORIGENE: Dio è chiamato re del vero iniziato e pastore della pecora rigenerata. La pecora non beve ancora il vino della vera vite, ma acquista forza nel bagno della nuova nascita (v. 2b) ove depone il fardello dei peccati (v. 3). E il Pastore escatologico. Cita Is 49,10; Ez 34,12; Zc 11,4 e la passione di Perpetua e Felicita.
	EUSEBIO: La condizione di pecora è intermedia tra quella dei giusti e quella dei peccatori. Quando l`uomo è giusto e la sua anima è rivestita di virtù che convengono all`immagine divina, diciamo che Dio è suo re. Le pecore sono nel vestibolo della conoscenza divina.
	ATANASIO: E` il salmo delle genti che gioiscono perché il Signore le ha condotte ai suoi pascoli: esse descrivono il banchetto mistico.
	CIRILLO ALESSANDRINO: I pagani sono divenuti i discepoli di Dio. Riconoscono il loro pastore, proclamano la loro unità con lui, esprimono la loro fierezza d`avere come pastore non un santo o lo stesso Mosè, ma il principe dei pastori, il maestro dei dottori, nel quale sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza. Nulla mancherà loro, perché il Cristo onnipotente dona con generosità.
	GIROLAMO cita Ezechiele: Io susciterò loro un pastore e il mio servo le pascolerà (cfr. 34,23).
	BEDA: Adamo ha distorto tutto e mi ha fatto smarrire; ma il Signore mi guida e io cammino sulla retta via. Se esteriormente mi manca qualcosa, è perché questa povertà mi è più utile.
2	ORIGENE: L`erba e l`acqua sono date affinché la pecora diventi abbastanza forte per prendere parte al banchetto mistico del v. 5.
	GREGORIO NISSENO: Anzitutto devi divenire una pecora del Buon Pastore: la catechesi ti guida verso i pascoli; poi devi essere sepolto con lui nella morte per mezzo del battesimo, ombra e immagine della morte. Infine egli prepara la mensa eucaristica, unge con l`olio dello Spirito e offre il vino che dona la sobria ebbrezza.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Il luogo verdeggiante è il paradiso donde siamo caduti e dove il Cristo ci riporta.
	GIROLAMO: Ha fissato la mia speranza nella beatitudine futura.
	BEDA: Mi ha fatto riposare: presuppone una comunità. (Su riposo, vedere la nota del Sal 4).
2b	EUSEBIO: E l`acqua di cui il Signore ha detto: Se qualcuno ha sete, venga a me e beva... dal suo ventre coleranno fiumi d`acqua viva... (Gv 7,37s); non avrà più sete in eterno (Gv 4,13). Nel bagno della rigenerazione, si depone il fardello dei peccati.
	ATANASIO e altri: E il battesimo.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Bisogna essere rigenerati da quest`acqua, per entrare nel regno dei cieli.
	BEDA: Le acque della vita nuova.
3	ORIGENE: La pecora si era allontanata dal gregge, o meglio era caduta lungo il cammino. Il Signore la riprende, la rigenera e la custodisce, per qualche tempo, al pascolo.
	ATANASIO: L`ha ricondotta dalla schiavitù del diavolo.
3b	ORIGENE: Il Cristo cammina in testa, come fa il pastore; traccia il sentiero perché le pecore non abbiano che da mettere i piedi nelle sue orme; più tardi, egli inviterà gli amici alla sua mensa. La giustizia è l`abitudine a compiere azioni giuste.
	EFREM, Hymni, Lamy 1, 52-55:
	« Ecco che un pastore somigliante a Mosè
	ha lavato le macchie dell`anima
	e ha segnato col suo olio
	gli agnelli del regno dei cieli.
	Le pecore gioiscono, vedendo avvicinarsi
	la mano di colui che battezza.
	Entrate, pecore, ricevete il vostro sigillo,
	unitevi al gregge ».
	AGOSTINO, GIROLAMO, BEDA: Sentieri di giustizia: la via stretta dei comandamenti.
3c	EUSEBIO: Se la pecora si perdesse, il suo nome sarebbe bestemmiato.
	GIROLAMO: Per amore del suo nome, non per i miei meriti.
4	ORIGENE: E` la morte del corpo. In questo passaggio il Signore cammina con lui.
	EUSEBIO: L`ombra di morte è l`immagine della morte. Si tratta della morte naturale, la quale non è che una immagine della vera morte, quella dell`anima. Chi crede nel Figlio di Dio non muore ma è passato dalla morte alla vita, e stima che ciò che egli attraversa è solo una immagine della morte.
	CIRILLO ALESSANDRINO E GREGORIO NISSENO: Il battesimo è immagine della morte.
	BEDA: Questa ombra di morte è forse l`ignoranza stessa in cui siamo immersi.
4c	EUSEBIO: Il peccato non si avvicina a colui che cammina con Dio.
	AGOSTINO e GIROLAMO: Tu abiti nel mio cuore. Girolamo cita: Ecco,
	io sono con voi flno alla fine del mondo (Mt 28,20).
4d	ATANASIO: La vergae il vincastro sono simboli del potere di insegnare. Altri intendono: la verga e il vincastro sono simbolo della correzione paterna. Dio colpisce con verga chi accoglie per figlio (Eb 12,6).
	ORIGENE: Si tratta di correzione, non di abbandono.
	GIROLAMO: Purificazione, non flagello.
5	ORIGENE: Agli amici, il Signore ha riservato la conoscenza dei misteri. Davanti a me: la tavola mi è mostrata in modo ben visibile, con cibo solido, quello dell`atleta, perché possa resistere valorosamenti a quelli che mi perseguitano.
	CIRILLO ALESSANDRINO e CIRILLO DI GERUSALEMME: E` la carne del Signore che ci rende forti contro i demoni.
	AMBROGIO: La mensa del Signore ci dona il perdono dei peccati.
	BALDOVINO DI FORD, Tr. de sacr. alt., S. C. 94, p. 381: La mensa del Signore è l`altare; qui il Cristo è mangiato nel sacramento, secondo quanto è scritto: Hai preparato davanti a me una mensa, in faccia ai miei oppressori.
5b	ORIGENE: Si direbbe ch`egli chieda di soffrire. E` un mistero. Le tribolazioni sono, infatti, i preparativi della tavola. Guarda in anticipo la mia mensa, cerca di non guardare altro e tu dirai: Gioisco delle mie tribolazioni, ne vorrei altre ancora.
5c	ORIGENE: A somiglianza del Cristo, che Dio ha unto con l`olio d`esultanza.
	GREGORIO NISSENO, GREGORIO NAZIANZENO, CIRILLO DI GERUSALEMME: L`unzione è la sfraghìs, il sigillo della consacrazione a Dio, analogo al marchio delle pecore che scoraggia il ladro che vuole rubarle.
	CIRILLO DI GERUSALEMME, Cat. 22, 7, p. 422: Ha unto d`olio il tuo capo. Porti così l`impronta di Dio, divieni la riproduzione del suo sigillo che è « santo al Signore ». (Allusione al diadema del grande sacerdote. Cfr. Es 28,36).
	ATANASIO: E` la gioia sacramentale.
	EUSEBIO: L`olio e il vino, perché non è solo pastore ma anche sposo.
	BEDA, come Origene: E` la gioia spirituale.
5d	ORIGENE: La Sapienza ha pigiato la vera vigna e tende la coppa a tutti.
	CIRILLO DI GERUSALEMME, Cat. 22, 1, pp. 419-420: E` il calice che Gesù prese nelle sue mani; dopo il rendimento di grazie disse: Questo è il mio sangue (Mt 26,28).
	GREGORIO NISSENO, CIPRIANO, AMBROGIO: Il calice è simbolo degli stati mistici.
	GIROLAMO: Mi hai inebriato col tuo mistico calice perché lasci cadere il ricordo dei piaceri della vita passata.
	BEDA: Il calice che produce l`estasi.
	BALDOVINO DI FORD, Tr. de sacr. alt., S. C. 94, p. 357: Il calice inebriante è il calice di benedizione che noi benediciamo (1Cor 10,16).
6	ORIGENE: Sappi che il Cristo stesso è questa misericordia vivente che ti insegue. Essa afferra quelli che non fuggono troppo, li custodisce e li fa abitare nella casa del Signore per sempre.
	EUSEBIO: Radicato sulla tua promessa, fissata la mia speranza in te, non verrò mai meno. E la tua promessa fa sì che la tua casa sia la mia dimora.
	BEDA: E` come se dicesse: La tua misericordia perseguiterà la mia vita finché non la trasformi nella tua vita.
6c-d	EUSEBIO: Nella luce che non tramonta.
	CIRILLO ALESSANDRINO: E` una figura come il riposo del sabato, per esprimere il riposo dei santi nell`eternità.
	GIROLAMO: Nei giorni senza fine.
	GREGORIO NAZIANZENO, Or. 30, 21, PG 36, 131: Ci conduce al pascolo, ci fa crescere con l`acqua di riposo, lotta per noi contro le bestie feroci, richiama gli smarriti, riconduce quelli che si sono perduti, cura i feriti, fortifica i deboli e, con la sua arte di pastore, ci raduna nell`ovile della vita eterna.
SALMO 23
NT
1	1Cor 10,26 Citazione
4	Mt 5,8 Beati i puri di cuore perché vedranno Dio
5	Mt 25,34 Venite, benedetti dal Padre mio
	Rm 5,19 Per l`obbedienza di uno i molti saranno costituiti giusti
7	Eb 6,20 Gesù è entrato come precursore
8	Gv 16,33 Io ho vinto il mondo
	Lc 11,21 Il forte armato
	Ap 1,8 Il principio e la fine... l`Onnipotente
PP
1	ORIGENE: Prima della venuta del Cristo, Dio non era conosciuto che in Giudea; dopo l`avvento del Cristo, tutta la terra è del Signore. Tutti abbiamo ricevuto dalla sua pienezza e quindi noi stessi siamo la pienezza del Signore.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Lo Spirito annuncia che, per la fede, tutto il mondo è entrato nella rete del Cristo.
	ATANASIO: Il salmista profetizza qui il regno universale del Figlio unigenito.
	GIROLAMO: Glorificato il Cristo, la Chiesa è formata dalla fede di tutte le genti.
2	EUSEBIO: Già da tempo, tutto sarebbe riprecipitato nel caos se la sapienza di Dio non fosse stata presente.
	GIROLAMO: Il Cristo ha stabilito la sua Chiesa al di sopra dei mutamenti del tempo; l`ha resa salda sulla certezza della fede.
	AGOSTINO: I fiumi e i torrenti possono avanzare precipitosamente, la Chiesa resterà sempre al di sopra dei flutti.
3	EUSEBIO: Il monte del Signore è il Verbo.
	CIRILLO ALESSANDRINO, In loan. 3, 4, P. G. 73, 465: Cita Gv 6,15: Fuggì solo sulla montagna. Lui, che era il primo tra i morti, salì solo la vera e grande montagna, secondo la parola del salmista: Chi salirà al monte del Signore?... il puro di cuore. Si ritirò sulla montagna, cioè salì al cielo; non rifiuta di regnare sui fedeli, ma differisce il tempo del regno più glorioso, fino a quando non ritornerà a noi dal cielo: discenderà rivestito della gloria del Padre, rivelato dalla maestà che conviene a Dio e della quale nessuno potrà dubitare.
4	GIROLAMO: Il monte del Signore è la Gerusalemme celeste.
	ORIGENE: Il cuore puro è simbolo della vita contemplativa; le mani innocenti, della vita attiva.
4b-c	GIROLAMO: Le cose che il Padre delle luci odia.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Che cosa deve fare colui che vuole salire sulla « montagna spirituale »? Lo Spirito Santo risponde e il salmista preannuncia, in una certa misura, il discorso della montagna del Cristo.
	AGOSTINO: C`è una sintonia tra la semplicità di Dio che non muta e la semplicità dell`uomo che non è doppio.
5	GIROLAMO: Venite, benedetti dal Padre mio (Mt 25,34).
	BALDOVINO DI FORD, Tr. de sacr. alt., S. C. 93, p. 129: Applica questo al Cristo: egli ha ricevuto la benedizione dal Signore e, come Dio, lui stesso ha benedetto la natura umana che aveva assunta. Non solo ha il potere di benedire se stesso ma può benedire anche tutti quelli che lo benediranno; quanti lo benedicono erediteranno la terra (cfr. Sal 36,22).
6	GIROLAMO: La Chiesa.
6b	ORIGENE: Non si può vedere il volto di Dio sulla terra: devi essere trasformato, rigettare tutto ciò che è umano; occorre che tu diventi angelo e anche Dio.
7	ORIGENE: Il Cristo vincitore entra alla testa di quelli che erano stati prigionieri e li dichiara vincitori con lui.
7-8	EUSEBIO: Il Figlio di Dio entra con tutti i suoi; gli angeli escono incontro a lui e lo acclamano.
8	CIRILLO ALESSANDRINO: Il mistero del Cristo non era conosciuto da tutte le potenze angeliche, ma solo da quegli angeli che servirono il Figlio unigenito, anche nella sua forma umana. Quando il Verbo, compiuta la sua opera sulla terra, risale al Padre con la carne che aveva assunta, queste potenze spirituali stupiscono dello spettacolo assolutamente inaudito. Lo Spirito dice loro: Alzate, principi, le vostre porte, perché entri il re della gloria! Gli angeli si domandano: Chi è dunque costui? Sembra un uomo di carne e lo si chiama re della gloria. Allora lo Spirito risponde: Dubitate ancora? Ascoltatemi, è lui il re della gloria!
	ATANASIO: Dialogo tra gli angeli.
	GIROLAMO: Dialogo tra angeli buoni e angeli cattivi.
8b	ORIGENE: Io ho vinto il mondo (Gv 16,33).
	GIROLAMO: Il forte, il potente, è colui che ha legato strettamente l`orgoglioso millantatore e l`ha spogliato. Riapritevi porte del cielo, voi ch`eravate state chiuse dopo la cacciata di Adamo!
	AMBROGIO, De vera fide, 4, 1, PL 16, 618-619: Gli angeli stessi furono stupefatti davanti al mistero. Il Cristo secondo la carne che poco prima una stretta tomba racchiudeva, risaliva dal soggiorno dei morti fino nel più alto dei cieli.Gli angeli esitarono.
	Il Signore ritornava vincitore; entrava nel suo tempio, carico di spoglie sconosciute. Angeli e arcangeli lo precedevano, ammirando il bottino fatto sulla morte. Sapevano che niente di corporeo può accedere a Dio e tuttavia vedevano il trofeo della croce sulla sua spalla: era come se le porte del cielo, che l`avevano visto uscire, non fossero più abbastanza grandi per riaccoglierlo. Non erano mai state a misura della sua grandezza, ma per il suo ingresso di vincitore occorreva una via più trionfale: davvero non aveva perso nulla ad annientarsi! Le porte eterne rimangono, ma si alzano: non è un uomo che entra, è il mondo intero, nella persona del Redentore di tutti. Vedendo dunque avanzare il Cristo, primo e solo vincitore della morte, gli angeli comandano ad altri angeli con un accento di stupore: Alzate, principi, le vostre porte, fatevi alzare porte eterne ed entrerà il re della gloria! Ma tra gli esseri celesti, alcuni erano stupefatti, si meravigliavano di questo corteo insolito e chiedevano: Chi è questo re della gloria? Altri, che erano presenti alla sua risurrezione o che sapevano già, rispondevano: E il Signore delle schiere! Il Signore potente in guerra. E di nuovo, le schiere angeliche del corteo trionfale rispondevano in co,o: Alzate, principi, le vostre porte! Fatevi alzare, porte eterne, ed entrerà il re della gloria!
10	GREGORIO NAZIANZENO, Or. 45, 25, PG 36, 658: Poiché sale al cielo, sali anche tu con lui, unendoti agli angeli che lo accompagnano e lo accolgono. Comanda alle porte che si alzino e si allarghino, per accogliere colui che la passione ha innalzato. Agli angeli che esitano - vedendo il suo corpo e le stigmate della passione che non aveva quando discese ma che ora porta con sé risalendo - e chiedono: Chi è questo re della gloria?, tu risponderai: il Signore forte e potente in tutto ciò che ha fatto sempre, nel combattimento che ha appena affrontato e in questo trofeo della natura umana. E se ti chiedono, come nel dialogo del profeta Isaia: Chi è colui che viene da Edom, cioè dalla terra? Egli non appartiene alla carne e al sangue: come mai le sue vesti sono rosse, simili a quelle di uno che pigia un tino traboccante? (cfr. Is 63,1ss). Allora tu mostrerai loro la veste del suo corpo, abbellita dagli ornamenti della passione e della divinità, che non ha mai brillato di tanto amore e di tanta bellezza.
SALMO 24
NT
3-4	Rm 5,5 La speranza non delude
4	Gv 14,6 Io sono la Via
5	Gv 16,13 Lo Spirito di verità vi dirà tutte le cose
5c	Eb 11,27 Rimase saldo, come se vedesse l`invisibile
6	Mt 15,32 Ho pietà della folla
10	Ap 15,3 Le tue vie sono vere, o re dei secoli
16	Lc 9,38 Ti prego, guarda mio figlio!
18	Lc 1,48 Ha guardato all`umiltà della sua serva
21b	Eb 11,27 Rimase saldo, come se vedesse l`invisibile
PP
1	CIRILLO ALESSANDRINO: Il salmo precedente parlava della chiamata delle genti, insegnava loro come andare verso la città celeste, annunciava che il Cristo sarebbe stato loro guida nel cammino, lui che è già salito al cielo come nostro precursore. Qui il salmista, a nome di tutti i chiamati, promette fedeltà a Dio.
	EUSEBIO: Distoglie il suo animo dalle cose terrene, lo solleva al di sopra di se stesso, lo dirige, lo tende e lo fissa più in alto, più vicino a Dio. Si è distolto dalle cose caduche e umane, si è offerto a Dio in sincerità di cuore. Mio Dio, confidando solo in te e non in me, ho preso la risoluzione di fare questa cosa grande: di disprezzare tutto ciò che è terrestre e di innalzarmi fino a te. Non permettere che sia precipitato a terra dall`alto di questa familiarità con te, che ho cercato.
1-2	BEDA: Padre, la mia anima è stata rigettata da te, in Adamo; ma non era la mia anima personale. Ora la innalzo a te e anzi, la tengo alzata verso di te da lungo tempo, per un desiderio spirituale. Non dovrò più arrossire, ora che spero in te e non in me. Non voglio essere dio a me stesso, ho scelto te per mio Dio.
	I miei nemici sono quelli che cercano di farmi disertare, come Adamo. Il v. 3 è una profezia.
4	ORIGENE: Stabiliscimi nel frutto dei tuoi atti, mostrami il tuo possesso.
	EUSEBIO: Non vuole scoraggiarsi per la decisione presa, né la vuole cambiare come quelli che disertano.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Quelli che seguivano le vie del diavolo cercano ora le vie del Signore. La via e la verità è il Cristo.
	AGOSTINO: Cacciato dal paradiso e pellegrino in terra straniera non posso ritornare da solo perché sbaglio strada. Per tutto il tempo di questa vita mortale, conto sulla tua misericordia, per il mio ritorno.
5	AGOSTINO: Alla tua verità perché, quanto a me, non so che mentire.
	GIROLAMO: Sono contorto.
5c	EUSEBIO: Ti ho atteso per tutto il tempo della mia vita.
	GIROLAMO: Sapevo che saresti venuto: ho resistito e resisterò per fede, fino a quando non mi chiamerai.
6	GIROLAMO: Ricordati delle tue compassioni: di quelle di cui ho già beneficiato e di quelle che tu prometti dall`inizio del mondo.
	AGOSTINO: Hai sottomesso l`uomo peccatore alla vanità, ma nella speranza; e hai moltiplicato per lui le tue consolazioni.
	BEDA: Non hai mai tollerato che qualcosa di necessario manchi all`uomo, anche se peccatore.
7	ORIGENE: L`uomo pecca per ignoranza, fino a che Dio non gli dona una certa conoscenza del suo peccato. Quando gli uomini si ricordano, risvegliano in sé le idee delle cose che hanno conosciuto; ma quando Dio si ricorda della creatura dotata di ragione, prende dimora in lei.
	EUSEBIO: Una volta purificato, l`uomo confessa a Dio le colpe del suo passato.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Spesso, nella Scrittura, la giovinezza è immagine di sbadataggine; quindi il figliuol prodigo è il più giovane (cfr. Lc 15,11ss).
	ATANASIO: Peccato della giovinezza: l`idolatria di Israele in Egitto.
	GIROLAMO: I peccati della mia giovinezza sono quelli che ho commesso quando ero ancora nella casa di mio padre Adamo, peccatore.
	BEDA: Fa` che i peccati della mia giovinezza siano come morti, per te.
8	EUSEBIO: Dio è così buono che ha cura dei malati più ancora che dei sani. Dona loro una legge che mostra loro le vie della penitenza. Dio indica ai peccatori una via, ne offre un`altra agli umili e un`altra ancora ai perfetti.
9	ORIGENE: Chi vuole conoscere le vie del Signore deve farsi piccolo.
	BEDA: Quelli che non si ribellano sotto la prova ma l`accettano, riprendono il loro cammino e sottomettono la loro volontà a quella di Dio.
10	EUSEBIO: Qualunque sia la via, la misericordia di Dio vi cammina innanzi a noi, con la verità come compagna. Le sue testimonianze sono in tutto ciò che Dio ci ha fatto conoscere nella Scrittura ispirata.
11	GIROLAMO: Il mio peccato è il peccato universale.
	BEDA: Dichiarando che il mio peccato è grande, faccio grande spazio alla tua misericordia.
12	EUSEBIO: Ascolti queste promesse, colui che sceglie la via dell`elezione! Può essere sovraccarico di prove nel combattimento per Dio, ma verrà un tempo in cui il suo animo abiterà tra i beni promessi: Ciò che l`occhio non ha visto... (1Cor 2,9).
	AGOSTINO: Si sceglie liberamente la via del Cristo.
	GIROLAMO: Come Mosè davanti al popolo: Oggi ho messo davanti a te la vita e la morte, la benedizione e la maledizione. Scegli dunque la vita, affinché tu viva (cfr. Dt 30,19).
13	BEDA: In bonis demorabitur (V): il Signore non lo prende come operaio a giornata, ma lo accoglie in casa.
14	EUSEBIO: La sua alleanza; cita Aquila: il suo segreto; Simmaco: la sua conversazione; Teodozione e la Quinta Editio: il suo mistero. Chi teme il Signore è dunque introdotto a una felicità tale che lo porta a condividere la sua vita, il suo segreto, il suo mistero.
	GIROLAMO: La legge antica, velata, diviene manifesta nel Cristo.
	BEDA: Nella misura in cui entrano sempre di più nell`alleanza, Dio si manifesta a loro sempre di più, anche faccia a faccia.
15	ORIGENE: Chi fa tutto ciò che può per conoscereDio, di lui si può dire che ha gli occhi della sua anima rivolti sempre al Signore.
	EUSEBIO: So che sono impotente a salvarmi, da solo, ma attendo la salvezza con certezza, perché il corso normale della vita è che il giusto abbia delle tribolazioni e poi ne sia liberato da Dio.
	AGOSTINO: Non ho neppure bisogno di guardare a terra, lui stesso libera il mio piede dal laccio.
16b	GIROLAMO: Il Cristo, il solo senza peccato, pur essendo ricco si è fatto povero.
	BEDA: Come un bambino che abbia solo sua madre e che ami questa in modo esclusivo, così io ti amo.
18	ATANASIO: Dobbiamo e umiliarci e alzare gli occhi verso Dio.
18b	AGOSTINO: Non si tratta più dei peccati della mia giovinezza ma di quelli fatti quando vivevo già nella fede, fatti per mia debolezza e per l`oscurità del cammino.
20	ORIGENE: Le virtù con le quali l`anima cerca la conoscenza di Dio ricevono tribolazioni, come caparra. La tribolazione genera la pazienza, poi la speranza (cfr. Rm 5,3s).
21b	AGOSTINO: Non mi sono allontanato per unirmi al malvagio. Ti ho atteso nel desiderio di questo ultimo giorno, in cui tu passerai al vaglio la tua messe.
	GIROLAMO E BEDA giocano sulla parola Israele: Liberi tutti coloro che prepari a contemplare il tuo volto.
	BEDA: Salmo del popolo schiavo in Babilonia.
	RUPERTO: Salmo della Chiesa penitente.
SALMO 25
NT
2	1Pt 1,7 La prova della vostra fede, molto più preziosa dell`oro che si prova col fuoco
2b	Ap 2,23 Io sono colui che scruta i reni e i cuori
	1Cor 3,13-15 Il fuoco metterà alla prova... sarà salvato come attraverso il fuoco
3b	2Gv 4 Camminano nella verità
5	Ap 2,9 La sinagoga del Satana
9	Mt 13,30 Estirpate prima la zizzania
11b	Lc 24,21 Speravamo fosse colui che doveva riscattare Israele
	Ap 5,9 Ci hai riscattati col tuo sangue
PP
1	EUSEBIO: La più bella virtù di Davide è un insieme di umiltà, di mitezza e di oblio delle offese.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Pensa a Dio rettamente e lo cerca con cuore semplice. A questi Dio si rivela, come si è rivelato al cieco nato.
	BEDA: Ho deciso e scelto di condurre nell`innocenza la mia vita terrena, che è l`ingresso a quella celeste.
1b	CIRILLO ALESSANDRINO: Non esiterò, non tornerò indietro.
	GIROLAMO: La sua forza è la fede.
2	EUSEBIO e BEDA: Non dice questo per vanagloria: chiede di essere purificato.
2b	ORIGENE: Il cuore è la parte razionale; i reni sono la sede della concupiscenza e dell`irascibilità.
	AGOSTINO: Saggia i miei reni e il mio cuore col fuoco del tuo Verbo e del tuo Spirito.
	GIROLAMO: Fa` che questo fuoco mi porti a conoscere la verità e mi ammonisca, ma non mi consumi.
3	ORIGENE: La tua misericordia, che conosco bene, mi aiuti a trovare gioia nella tua verità.
	EUSEBIO: Ho sempre davanti agli occhi la tua misericordia e cerco di esservi fedele.
6	CIRILLO DI GERUSALEMME, Cat. 23, 2, pp. 424-425: Le mani sono il simbolo dell`azione; lavandole, richiamiamo al pensiero la purezza delle azioni. Davide l`esprime dicendo: Laverò le mie mani...
	AGOSTINO e GIROLAMO: Purifico le mie opere con le mie lacrime.
6b	ORIGENE: L`altare è la contemplazione.
	AGOSTINO: Altare della terra e altare del cielo ove il nostro Sommo Sacerdote sta davanti a Dio.
	BEDA: Almeno con la speranza, mi avvicino a questo altare che è l`eternità immutabile e ove ti offri ogni giorno, come vittima accetta a Dio.
	BALDOVINO DI FORD, Tr. de sacr. alt., S. C. 94, p. 313: Non è lecito accostarsi all`altare del Signore senza essersi lavate le mani: Laverò tra gli innocenti le mie mani e girerò attorno al tuo altare, Signore. Odiare il proprio peccato, compiere opere buone, ecco la vera purezza delle mani.
7	EUSEBIO: Intorno al tuo tabernacolo, gli uomini odano la mia voce che ti canta, ascoltino il racconto di tutte le tue meraviglie e la tua storia ammirabile, dal tempo dei nostri Padri.
8	ORIGENE: Il luogo del Signore è la pace dell`anima.
9	BEDA: La più grande meraviglia di Dio è che, ad ogni istante, trasforma un empio in un uomo pio e un dannato in un eletto.
11	ORIGENE: Chi pronuncia queste parole, custodisce con amore la pace della sua anima.
12	GIROLAMO: La via diritta è il Cristo.
SALMO 26
NT
1	2Tm 1,10 ...per l`apparizione del Salvatore nostro Gesù Cristo
5	Col 3,3 La vostra vita è nascosta con Cristo in Dio
	1Cor 10,4 La pietra era il Cristo
8	Ap 22,4 Vedranno la sua faccia
9	Mt 27,46 Dio mio, perché mi hai abbandonato?
10	At 1,2 Fu assunto in cielo
12	Mc 14,57 Alcuni, alzatisi, attestarono il falso contro di lui
14	1Cor 16,13 Siate uomini, siate forti
PP
	EUSEBIO: Questo salmo richiama l`Esodo: la solitudine con Dio nel segreto del deserto, la roccia (e la roccia era il Cristo, 1Cor 10,4); e la preghiera di Mosè: Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, fa` che veda la tua faccia! (Es 33,1). Vedrà la faccia del Signore, non sulla terra ma nel paese dei viventi.
	CIRILLO ALESSANDRINO: E il popolo nuovo che parla, reso perfetto dalla fede in Cristo.
1	ORIGENE: L`anima che possiede la luce divina, comincia col contemplare il Salvatore; e allora, intrepida contro tutti, uomini o diavolo, combatte con Cristo al suo fianco.
	EUSEBIO: E` la confessione di chi non cammina nelle tenebre ma è illuminato da Dio.
	BEDA: Un tempo eravate tenebre, ma ora siete luce nel Signore (Ef 5,8).
2b	ORIGENE: Chi tocca un essere di carne che vedrà la salvezza di Dio, resta ferito da questo stesso contatto.
	BEDA: Mangino pure la mia carne! La mia anima non teme nulla e la mia carne risusciterà, anche se la divorano tutta quanta.
	RUPERTO: E` la figura retorica che si chiama esageratio criminis, come nel martirio di san Lorenzo: E` abbastanza arrostito, giralo ora e mangia!
2d	EUSEBIO: E` il Cristo che parla: Cadono ai miei piedi per adorarmi. Sono stato salvato e a loro ne è venuto del bene.
3b	ORIGENE: La cosa principale è che il cuore non tema. Alla carne è permesso di temere.
	AGOSTINO: Se trovi uno più forte di te, allora temi.
	GIROLAMO: Il Signore può far volgere contro di loro le loro frecce.
4	GIROLAMO: Una sola cosa ho chiesto: il Signore stesso!
4c	ORIGENE: La Chiesa di pietre vive.
	BEDA: Abito sotto la tenda, come un combattente, ma tutto il mio desiderio è teso ad abitare la casa, perché si ha veramente una dimora quando questa è per sempre.
4d	AGOSTINO: Tutti i giorni della mia vita: l`unico giorno, senza tramonto.
	BEDA: Ut videam voluntatem Domini (V): la volontà del Signore è che Dio sia tutto in tutti (cfr. Ef 1,23). Tutti i giorni della mia vita eterna, perché attualmente si potrebbe piuttosto dire: tutti i giorni della mia morte.
4e	ORIGENE: Ciò che a me importa più di tutto è che io veda.
	EUSEBIO: Bellezza e beatitudine sono nella casa di Dio, a causa delle tradizioni sacre che sono di origine divina e della bellezza delle parole del culto, nelle quali si trova Dio stesso.
	AGOSTINO: Contemplazione dell`Immutabile. Attualmente non contemplo, perché sono caduto.
	BEDA: Visitare è un verbo che esprime la tensione costante del desiderio e dello sguardo.
5	AGOSTINO: Perché non sia distolto dalla contemplazione di lui, protegge me, suo tempio.
	BEDA: I vv. 5 ss. sono una arringa che risponde alla obiezione: Come, tu sei un peccatore, osi chiedere di vedere Dio? Ma mi ha dato la caparra! Mi ha messo al riparo...
5c	EUSEBIO: Nel tempo della tentazione il Signore ci pone in uno stato di grazia, protetto dalla sua mano. Questi versetti richiamano la protezione del Signore su Israele, nel deserto.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Come aquila che protegge il suo nido (cfr. Dt 32,11).
	GIROLAMO: Nel segreto, dove abita con me.
5d	Tutti i PADRI: La roccia era il Cristo (1Cor 10,4).
	BEDA: Sulla roccia ha innalzato il mio spirito, anche se la carne segue con fatica.
6c	EUSEBIO: L`uomo di Dio non si inorgoglisce peressere così esaltato, ma si consacra ancor più al culto di Dio, come vittima di esultanza. E l`ultimo passo che conduce al volto di Dio, per gioire dei raggi della sua divinità, alla sua presenza.
	AGOSTINO: Offriamo la gioia che non si può descrivere.
	GIROLAMO: Quando si passano in rassegna le creature, si sa cosa si deve offrire a Dio: il sacrificio di lode.
	BEDA: Offro la gioia spirituale; e siccome sorpassa ogni espressione umana, non resta che gioire nell`intimo. Ogni altra opera cessa, non resta che la lode. Ho girato attorno: farò il giro delle creature, per la mia lode.
8	ORIGENE: Quando un uomo cerca il volto di Dio, vede la gloria di Dio svelata; e, divenuto uguale agli angeli, vede sempre il volto del Padre, che è nei cieli.
	AGOSTINO: Non voglio altra ricompensa che vedere il tuo volto. Voglio amarti gratuitamente, perché non trovo niente di più prezioso. Non voglio incontrare altro che te, perché tutto è delusione, per chi ama.
10	ORIGENE: Come Paolo genera, anche il diavolo genera. Beato colui che è abbandonato dal diavolo.
	EUSEBIO: Ho abbandonato tutto per piacere a te solo, mio Dio.
	GIROLAMO: Ho lasciato il mondo e, adottato da te, sono stato abbandonato dal mondo. Il padre e la madre sono il diavolo e Babilonia, che simbolizzano il peccato.
	AGOSTINO: Si fa bambino davanti a Dio.
	BEDA: Adamo ed Eva mi hanno lasciato orfano, con la loro prevaricazione.
11	EUSEBIO: Chiedo la legge nuova, non quella di Mosè.
	GIROLAMO: Possa io seguire la via regale e giungere alla terra promessa, senza deviare né a destra né a sinistra.
12	EUSEBIO: L`ingiustizia ha mentito a se stessa: l`ingiustizia si è rivelata menzognera. L`ingiustizia mente a se stessa quando la realtà non le cede e i falsi testimoni non prevalgono.
	AGOSTINO: L`ingiustizia si è compiaciuta del suo peccato.
	GIROLAMO: Preparano il loro supplizio.
	BEDA: Coloro che sono pronti a sedurmi, per farmi deviare.
SALMO 27
NT
1	Mt 27,46-50 Mandò un grande grido
3	Lc 13,27 Via da me, voi tutti operatori d`iniquità
4	Ap 9,20 Quelli che non si ravvidero delle opere delle loro mani
	Ap 22,12 A ciascuno in conformità del suo operato
5	Mt 16,18 Edificherò la mia Chiesa
9	Gv 10,11 Il buon pastore
PP
1	ORIGENE: Chi domanda cose terrene, non ha che una piccola voce; chi domanda cose celesti, grida, ma nella sua camera e a porte chiuse: è questo il gridare verso Dio.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Non sarebbe conveniente che i santi gridassero. Questo grido è la forza dello Spirito e la fede incrollabile.
	GIROLAMO: E` la voce del mediatore.
	BEDA: E` il Cristo tradito e risuscitato.
1b	ORIGENE: Dio ci parla con i pensieri santi che ci ispira e anche donandoci il nuovo senso di cui parla Salomone: senso che dà di ascoltare la Parola di Dio, di unirsi ad essa e di formare un tutt`uno con lei.
	EUSEBIO: Il dire: Dio mio, ci pone nella categoria delle persone ricordate da Ger 7,23.
1c	ORIGENE: L`anima viene meno appena la sapienza di Dio tace, appena essa cessa di dirle: Eccomi!
1f	ORIGENE: La fossa è il luogo dei prigionieri e di quanti hanno peccato perché prigionieri; ma il Cristo vuole riscattare anche loro: è venuto per annunciare la loro libertà.
	EUSEBIO: La Scrittura chiama fossa la dimora delle anime sotto terra; quando queste muoiono, vi cadono dentro, come l`acqua scende verso un lago.
	GIROLAMO: La fossa è il luogo ove dimorano i prigionieri. Se la divinità si fosse ritirata da lui (il Cristo), egli sarebbe stato miserabile come noi.
2	ORIGENE: Il tempio per eccellenza è il Cristo. Nel Cristo, Dio si riconcilia il mondo. Chiunque innalza il suo animo verso il Cristo l`innalza verso questo tempio, che è pure la sua gloria.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Lo stendere le mani è un gesto classico presso i cristiani, che formano così il venerabile segno della croce. Professano così che sono votati al Cristo e sono fieri della sua croce. Questo segno esprime la nostra partecipazione alla sua passione e che portiamo la nostra croce per seguirlo, come lui ci ha detto.
	AGOSTINO, GIROLAMO, BEDA: Levo le mie mani: è il Cristo in croce.
3c	ORIGENE: Il Cristo è andato in compagnia dei pubblicani e delle prostitute, ma non è andato con quanti donano una pace falsa.
4	ORIGENE: Siano corretti, affinché cessino di peccare.
5	ORIGENE E EUSEBIO: Non è permesso di ignorare le opere del Signore (cfr. Rm 1,18ss).
	ATANASIO: E` il rifiuto della Salvezza.
	GIROLAMO: Non hanno compreso i tuoi benefici; forse comprenderanno i castighi.
6	EUSEBIO: Dio ha dato all`anima, che lo supplicava, un segno, per mostrarle che è stata esaudita. Subito dopo, l`anima lo ringrazia: Benedetto il Signore.
7	EUSEBIO conosce le due lezioni: E` rifiorita la mia carne e ha gioito il mio cuore. Cita Aquila: Il mio cuore è stato glorificato: Simmaco: Fiorisci, o mio cuore; Teodozione: Il mio cuore è rifiorito; Quinta Editio: Il mio cuore è stato confermato. v. 7d: Con trasporto (ex voluntate mea V): richiama il salmo 53, 6 volontariamente ti offrirò sacrifici. Simmaco: Lo celebrerò con i miei cantici, Aquila: Lo confesserò nel mio cantico.
	GIROLAMO: E` rifiorita la mia carne: è la risurrezione del Cristo.
8	EUSEBIO: Il suo Cristo è, profeticamente, il Cristo e tutte le sue membra.
	ATANASIO: Chiama suo Cristo tutto il popolo che ha unto per il sacerdozio regale. Il Signore prepara la salvezza del suo popolo: è lui stesso l`unzione e il fine di questa unzione.
	GIROLAMO: Ogni battezzato viene pure chiamato « unto ».
9	EUSEBIO: Il salmo 2 ci dice qual è l`eredità del Cristo. Pascili evoca il pastore invincibile del salmo 2 e il buon pastore di Gv 10, che dà la vita per le sue pecore e resta con loro fino alla fine del mondo (cfr. Mt 28,20).
	ORIGENE: Lo Spirito di verità ci solleva al di sopra delle cose terrene.
	BEDA: Moltiplica la tua eredità (moltiplicazione e benedizione sono sempre congiunte, nella Scrittura), guidala nel tempo e sollevala fino alla gloria eterna.
SALMO 28
NT
1	Ap 21,26 Porteranno a lei la gloria e l`onore
	Ap 4,11 Sei degno di ricevere gloria e onore
3	At 7,2 Il Dio della gloria apparve a nostro padre Abramo
	Gv 12,28 L`ho glorificato e ancora lo glorificherò
	Mt 3,17; Mc 1,11; Lc 3,22 Questi è il mio Figlio diletto
PP
1	EUSEBIO: Annuncia la grazia del Vangelo che sarà diffusa tra tutte le genti.
	ORIGENE: Rendere onore a Dio è l`azione di grazie. Cita Ml 1,10.
	BEDA E RUPERTO: Dovete offrire voi stessi a Dio.
3	BASILIO: La voce del Signore si è fatta udire al Giordano: Questi è il mio Figlio diletto (Mt 17,5) e ancora quando ha detto: Andate e battezzate tutte le genti (cfr. Mt 28,19), per l`adozione a figli. Cita pure: ...fiumi d`acqua viva sgorgheranno dal suo seno (Gv 7,38).
	EUSEBIO: Voce del Signore sulle acque: alla creazione, al momento del diluvio e poi al mar Rosso.
	GIROLAMO: Come Basilio.
4	BASILIO: La magnificenza di Dio è la sua potenza grande e maestosa.
	GIROLAMO: Nella forza: Lazzaro, vieni fuori! (Gv 11,43).
7	BASILIO e GIROLAMO: Spezza la fiamma del fuoco: citano i tre fanciulli nella fornace (Dn 3,46ss).
8	AGOSTINO e GIROLAMO: Il deserto è simbolo dei gentili, un tempo terra sterile ma ora abitata da Dio.
	EUSEBIO: Annuncia la chiamata universale di tutti.
10	BASILIO: Il diluvio è simbolo del battesimo.
	GIROLAMO: E` l`abbondanza della grazia che lava i peccati.
11	GIROLAMO: Venite, benedetti dal Padre mio (Mt 25,3). Con la pace: il Cristo è la nostra pace (cfr. Ef 2,14).
SALMO 29
NT
3	At 2,31 La sua anima non è stata abbandonata nell`Ade
3b	Gv 5,21 Come il Padre risuscita i morti e dona la vita, così anche il Figlio darà la vita a chi vuole
5	Mt 27,57; Mc 15,42 (Sepoltura del Signore, la sera)
	Mc 16,2; Gv 20,1; Lc 24,1 (Mattino di Pasqua, risurrezione del Signore)
11	Lc 16,22ss (Il figliolprodigo)
	Gv 16,20 La vostra tristezza sarà cambiata in gioia
PP
1	ORIGENE: E` il Cristo che canta.
	BASILIO: Storia della salvezza.
	GIROLAMO: Questo salmo è la storia della caduta e della redenzione.
	AGOSTINO: E` la voce di tutto il corpo del Cristo (Espos. II).
2	BASILIO ed EUSEBIO: Beato chi conosce il suo male!
	GIROLAMO: L`inganno del nemico è scoperto e, alla fine, si dirà: O morte, dove è la tua morte? (1Cor 15,15).
3	EUSEBIO: Il salmista riceve la rivelazione della salvezza per mezzo del Cristo e della discesa del Cristo agli inferi: già salvato, ringrazia.
	BASILIO e altri: La fossa: prigioni sotterranee ove si mettono i prigionieri.
4-5	EUSEBIO: Dio non vuole la morte per gli uomini, ma la vita: Non voglio la morte del peccatore, ma che si converta e viva (Ez 33,11).
	BEDA: Dio si ricorda di voi, che lo avevate dimenticato.
	BALDOVINO DI FORD, Tr. de sacr. alt., S. C. 94, p. 331: In tutti i benefici accordati ai Padri, fin dai tempi antichi, Dio si ricorda della sua alleanza... così che anch`essi si sarebbero ricordati di questa alleanza, per confessare la memoria della sua santità.
	BASILIO: Dio vuole che tutti partecipino alla sua vita.
	GIROLAMO: Lo sdegno di Dio si esprime con la cacciata di Adamo.
5c	AGOSTINO: La sera è simbolo della caduta e della cacciata di Adamo. Povera stirpe umana, resterai a lungo nel pianto!... Il Signore, sepolto la sera, esce dal sepolcro al mattino; allora si alza per i fedeli la luce, che si era nascosta per i peccatori.
	GIROLAMO: Adamo si nascose nel paradiso di sera. La sera è figura di questa vita di lacrime nella quale gemiamo tutti, da Adamo in poi, ed è anche figura della morte del Cristo. Il mattino è la risurrezione del Cristo, la risurrezione delle anime e il mattino eterno della consumazione dei secoli.
	BALDOVINO DI FORD: I discepoli, tristi per la morte del Cristo, sono stati ripieni di gioia quando hanno visto il Signore risorto, così come è scritto: La sera albergherà il pianto e al mattino l`esultanza.
6	EUSEBIO: Nella mia prosperità avevo detto... Hai distolto il volto da me: non hai fatto niente altro, non mi hai assalito, travolto, mi hai soltanto lasciato, a causa della mia superbia. Mi hai lasciato vuoto io, opera delle tue mani: sono caduto nel peccato e nelle mani del nemico.
	ATANASIO: E` sufficiente che tu distolga il tuo volto, perché io cada. Poiché non posso stare in piedi senza il tuo aiuto, fa` che compiendo la tua volontà la mia anima sia ornata da te di bellezza. E quanto sperava Adamo, prima della sua caduta.
7	CIRILLO ALESSANDRINO: La natura che tu avevi creato così bella è stata ferita dal peccato. In loan 2, 5, PG 73, 304 ss.: Il Figlio è la volontà del Padre, la sua benevolenza, egli porta a compimento l`opera del Padre conferendo la salvezza a quanti credono in lui.
	BASILIO: Solo la natura divina e beata è bellezza; ma chi la contempla, ne riceve un riflesso che fa risplendere il suo volto, come fu per Mosè. Se Dio distoglie la sua faccia, tutto è perduto: forza e bellezza. Preghiamo perché brilli sempre su di noi il volto di Dio, e allora saremo pii e buoni.
	GIROLAMO: Nella tua benevolenza: è Adamo nella sua bellezza e forza. Hai distolto il tuo volto: è la caduta di Adamo.
8	EUSEBIO cita Simmaco: Nella mia sventura ho detto, è parallelo a nella mia prosperità ho detto.
	AGOSTINO: In paradiso, lodavi nella gioia: ora, gemi e piangi!
9	EUSEBIO: Quale vantaggio nel mio sangue? Può forse procurare qualcosa di buono agli uomini? Ma ci sarà un altro sangue che porterà agli uomini un immenso beneficio, quando il tuo Agnello verrà per espiare il peccato del mondo: il suo sangue riscatterà dal male quanti otterranno la salvezza per mezzo di lui; scenderà anche tra coloro che sono nel soggiorno dei morti: allora la polvere degli uomini ti confesserà e annuncerà la tua verità.
11	BASILIO: Mi hai tolto tutto e mi hai dato la veste nuziale,
	mi hai ammesso al banchetto delle nozze, e mi hai trasformato di gloria in gloria.
	AGOSTINO: Espos. sul Sal 146, al v. 2: Conscidisti saccum meum (V): Una parte della città celeste era caduta nel peccato ed era divenuta pellegrina sulla terra: Dio ha guardato con misericordia questa porzione pellegrina e ha ricercato quelli che non lo cercavano. A questi prigionieri, ha mandato suo Figlio, come redentore: Porta con te un « sacco », porta laggiù il prezzo del riscatto dei prigionieri (cfr. Gen 43,12). Ha dunque rivestito la mortalità della nostra carne e, in questo sacco, aveva il sangue da versare per riscattarci.
	Serm. 329, PL 38,1454 D: Sulla croce fece uno scambio grandioso: è là che fu sciolto il sacco del nostro riscatto (cfr. Gen 44,11). Quando la lancia del soldato aprì il costato di Gesù ne uscì fuori il riscatto di tutto il mondo.
	Serm. 336, PL 38, 1473 D: Il suo sacco era la somiglianza della carne del peccato che conteneva il riscatto. Questo sacco fu lacerato nella passione. In che senso il Figlio dice al Padre: Hai lacerato il mio sacco? Dice così perché il Padre non risparmiò il proprio figlio (Rm 8,32). Il sacco fu appeso alla croce e l`empio ne gioì; la lancia del persecutore squarciò il sacco e il nostro Redentore sparse il prezzo del riscatto.
	RUPERTO DI DEUTZ: De Op. Spir. Sancti, S. C. 131, p. 159: Dopo che questo sacco pieno dell`oro di Dio, cioè ripieno della pienezza dello Spirito Santo, è stato lacerato dal supplizio della passione...
	BERNARDO: Sermo 1, 2 in Epiphania Domini, PL 182, 142-143: Apparve la benignità... (Tt 2,11). Ecco che Dio Padre lo ha inviato sulla terra come un sacco pieno della sua misericordia: un sacco che doveva essere squarciato nella Passione, perché si spargesse il nostro riscatto, il sacco è piccolo, ma è pieno: un bambino ci è stato dato e in lui abita tutta la pienezza della divinità.
	BALDOVINO DI FORD, Tr. de sacr. alt., S. C. 93, p. 193: Quando il Cristo dice: Ormai non berrò più del frutto della vite... (Mt 26,29) è come se dicesse: Fino ad ora ho bevuto le tristezze della condizione umana; ma ora è giunta la fine della tristezza, ormai non berrò più questa coppa amara, ma il vino d`allegrezza nel regno del Padre mio, allorché cambierà il mio lutto in gioia. E voi che berrete il mio calice, sarete tristi con me, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
12	ATANASIO: Era necessario che mi rendessi la mia gloria, perché possa celebrarti.
	AGOSTINO: La mia condizione umiliata geme davanti a te; la mia gloria ti canterà.
SALMO 30
NT
5	Lc 23,46 Padre, nelle tue mani affido il mio spirito
6	Lc 1,48 Ha guardato all`umiltà della sua serva
	Fil 2,19 Spero nel Signore Gesù
10c	2Cor 8,9 Essendo ricco si è fatto povero
11	Lc 23,25.49 Si facevan beffe di lui..I suoi amici stavano in lontananza
13	Mt 26,4 Tennero consiglio per prendere Gesù con inganno
20	Lc 2,34 Sarà un segno di contraddizione
22	Eb 5,7 Gettò un forte gridofu esaudito
23	Mt 22,37 Amerai il Signore tuo Dio
24	1Cor 16,13 Vegliate, siate uomini, siate forti
PP
1	EUSEBIO: Da quanto ho già visto, so che mi salverai. In questa vita, fino all`ultimo giorno sarò circondato da nemici, ma poiché la mia speranza è in te, non sarò mai confuso.
	CIRILLO ALESSANDRINO: A causa del peccato, sono stato ricoperto di
	confuslone.
2	GIROLAMO: Piega verso di me il tuo orecchio. Il Verbo si è inchinato fino al punto di scrivere i nostri peccati sulla sabbia (cfr. Gv 8,6).
	CIRILLO ALESSANDRINO: Nutre quelli che pensano e fanno ciò che piace ai suoi occhi, con perseveranza.
	AGOSTINO: Li nutre col cibo degli angeli.
	BEDA: Li nutre con la sua sapienza.
5	AMBROGIO, Esp. del Vang. sec. Luca 10, 126, p. 483: Nelle tue mani, Signore, affido il mio spirito (Lc 23,46). Consideriamo questo mistero: rimette il suo spirito nelle mani del Padre, lui che riposa nel seno del Padre, perché solo il Padre ha il Figlio: Io sono nel Padre e il Padre è in me (Gv14,10). Il suo spirito si affida al Padre e nello stesso tempo illumina le regioni inferiori, perché tutto il mondo sia salvato.
	BEDA, In Lc, PL 92, 620: Padre, nelle tue mani affido il mio spirito (Lc 23,46). Invocando il Padre, dichiara che è Figlio di Dio; affidandogli il suo spirito, non ci fa pensare a un venir meno della sua forza ma alla sua fiducia nel Padre e alla potenza del Padre. Gode nel rendere gloria al Padre suo.
	RUPERTO, De Op. Spir. Sancti, S. C. 131, p. 245: Allora il nuovo Adamo si addormentò; e addormentandosi disse: Padre, nelle tue mani affido il mio spirito (Lc 23,46). Quando parlava così, era certo che avrebbe ricevuto di nuovo il suo deposito, accresciuto del centuplo per la sua obbedienza. Poiché ha consegnato il suo spirito, ha acquistato lo Spirito Santo Paraclito per tutti i figli che ha rigenerato.
8	ORIGENE: Nell`angustia dice di essere stato posto in luogo spazioso. E` la libertà spirituale.
	BEDA, In Lc, PL 92, 620: Quando affida il suo spirito al Padre, lo fa con cuore fiducioso e con labbra che celebrano la speranza della risurrezione: Non abbandonerai negli inferi l`anima mia (Sal 15,10).
11	EUSEBIO, CIRILLO ALESSANDRINO, AGOSTINO, GIROLAMO: E` il Cristo abbandonato dai suoi. I suoi familiari dicevano che era pazzo.
12	GIOVANNI DAMASCENO, Hom. 22 in Sabb. S., PG 96, 620: Colui che aveva dato ad Adamo il soffio vitale, è deposto nella tomba senza vita, senza soffio vitale. Colui che aveva condannato l`uomo a ritornare polvere, è computato tra quelli che, sulla terra, sono destinati all`oblio.
15	CIRILLO ALESSANDRINO: Mia sorte sono i beni della terra promessa.
16	CIRILLO ALESSANDRINO e EUSEBIO: Quando Dio si manifesta, le tenebre si dileguano.
	ATANASIO: Il volto di Dio salva il giusto e manda in perdizione l`empio.
19c	CIRILLO ALESSANDRINO: La speranza fissata in Dio attira la salvezza.
20	ORIGENE: Il segreto del tuo volto è la conoscenza della verità.
21c	ORIGENE: Quando è spiritualmente libera, l`anima è una città fortificata.
	ATANASIO: Mi ha circondato con un muro di difesa.
	CIRILLO ALESSANDRINO: La gloria di Dio appare più grande, per causa mia, perché ha mostrato che la sua misericordia è ammirabile, proteggendomi più di quanto non lo sia una città fortificata. La città fortificata, è il Figlio che nasconde i fedeli sotto la sua tenda e li fa sfuggire al tumulto e alla contraddizione delle lingue. Ed è anche la Chiesa: le porte dell`inferno non prevarranno contro di essa.
	GIROLAMO: La città fortificata è Gerusalemme: è in lei che il Cristo ha operato la salvezza nel centro della terra.
22	GIROLAMO: Avevo detto: sono stato rigettato. E` Adamo dopo il peccato, cacciato lontano dalla faccia di Dio, e noi tutti con lui. Nella mia estasi: è la vertigine che prende al pensiero di quello che era il paradiso, l`intimità con Dio, e al vedere dove siamo caduti. Per questo... poiché mi trovo in questa terribile situazione, di poter fare la differenza tra la condizione anteriore e posteriore al peccato, tu ascolti la voce che ti prega alla luce della fede e addolcisci l`infelicità.
	BALDOVINO DI FORD, Tr. de sacr. alt., S. C. 93, p. 93: Guarda in quale decadenza sei stato gettato, lontano dalla vista di Dio.
23	EUSEBIO: Non vuole essere il solo ad essere salvato e incita tutti ad amare Dio.
SALMO 31
NT
1-2	Rm 4,6 ...beatitudine di colui a cui Dio imputa la giustizia senza le opere
2b	Ap 14,5 La menzogna non fu trovata sulla loro bocca
	1Pt 2,22 Mai sul labbro di lui fu trovato inganno
3a	Gen 3,10 ...ho avuto paura e mi sono nascosto
5b	Gen 3,10 ...ho avuto paura e mi sono nascosto
6	2Cor 6,2 Il tempo favorevole, il giorno della salvezza
	Ef 1,10 La pienezza dei tempi
PP
2	EUSEBIO e CIRILLO ALESSANDRINO: Davide, istruito dallo Spirito Santo, proclama beati quanti riceveranno il perdono dei loro peccati nelle acque del battesimo.
3	GREGORIO MAGNO: Il peccato ha un suo grido, il grido che sale da Sodoma (cfr. Gen 18,20).
	RUPERTO DI DEUTZ, , S. C. 131, p. 229: Cita Gen 3,9: Il Signore Dio chiamò Adamo e gli disse: Dove sei? Ma allora, alla chiamata di Dio, l`uomo non rispose (segue un parallelo sul Cristo, l`uomo nuovo che risponde per noi).
4	AGOSTINO, Espos. II: Dio rende pesante la sua mano sull`orgoglioso, perché si umilii. Dio è forte tanto per appesantire la sua mano e umiliare quanto per sollevare dolcemente chi è caduto a terra. La piaga è quella della cattiva coscienza (Espos. 1). Mi è stata data una percezione dolorosa: ho scoperto la mia piaga.
5c	AGOSTINO: Ho detto si contrappone al ho taciuto del v. 3.
5d	AGOSTINO: Non l`ha ancora confessato con la bocca, ma l`ha confessato col cuore e Dio lo ha già perdonato.
6	EUSEBIO: Ogni santo ti pregherà perché gli siano risparmiate le acque del diluvio.
	AGOSTINO: Il tempo della salvezza è quando si manifesterà la grazia del Cristo. Le acque del diluvio sono le grandi acque apocalittiche. La fine verrà improvvisamente, come ai giorni di Noè.
	GREGORIO MAGNO: Il Cristo è l` unico che non ha bisogno di offrire prima il sacrificio per i propri peccati (cfr. Eb 7,27). Il tempo favorevole è la pienezza dei tempi (cfr. 2Cor 6,2).
7	CIRILLO ALESSANDRINO: Per la salvezza del Cristo abbiamo deposto l`angoscia della maledizione antica e abbiamo ritrovato il sorriso e la gioia.
	AGOSTINO: Gioisco nella speranza e gemo per la realtà presente.
8	EUSEBIO e ATANASIO: La risposta di Dio. Chi promette è colui che ha detto: Io sono la via (Gv 14,6). L`occhio di Dio diffonde una luce che illumina lo spirito e gli mostra la via della terra promessa.
	CIRILLO ALESSANDRINO: A chi chiede di essere liberato, Dio risponde promettendo la sapienza e una via che porta direttamente alla beatitudine: Farò sì che, illuminato dai miei raggi, veda la via che devi percorrere (cfr. Pr 4,11).
	AGOSTINO: La risposta di Dio: ti metterò su questa via, renderò sicuri i tuoi passi, perché non ti smarrisca; ti darò intelligenza perché, conoscendomi, possa sempre gioire nella speranza. Terrò fissi i miei occhi su di te, perché tu non mi abbandoni. Con gli occhi alzati verso il cielo, non temere per il tuo cammino sulla terra! Gli occhi di Dio ti custodiscono.
	GIROLAMO: Rimani nell`amore della mia luce.
	GREGORIO MAGNO: Risposta di Dio che non solo perdona il peccato, ma provvede all`avvenire: Terrò fissi su di te i miei occhi, come nel salmo 33, 15: basta lo sguardo del Signore per proteggere. In via hac qua gradieris (V): questa espressione indica un cammino progressivo.
9	CIRILLO ALESSANDRINO: Sottometti al tuo giogo anche quelli che non lo vogliono; non lasciarli liberi perché non precipitino nell`inferno ma poni la tua mano su di loro, e riportali sulla via della salvezza.
	ILARIO: L`uomo comprende la parola, il cavallo e il mulo capiscono solo con la frusta. Le sventure per l`empio sono le frustate del Signore che prepara la salvezza dei peccatori.
	AGOSTINO: Non si avvicinano: per avvicinarsi, dovrebbero umiliarsi. Occorrono molte battiture per correggere gli empi: forzali!
	GIROLAMO: Non si sono ancora sottomessi.
	GREGORIO MAGNO cita Is 28,19: Solo l`afflizione darà intelligenza all`udito: le sventure aiutano a far capire. Si è attirati verso Dio tanto più in fretta quanto più non si ha niente a cui aggrapparci in questo mondo.
11	EUSEBIO: Il salmista vuole condividere la sua gioia con tutti gli uomini.
	GIROLAMO: Gioite nella speranza della vita eterna, anche se siete nella prova.
	AGOSTINO: Giusti non per i vostri meriti, ma perché siete giustificati. Retti di cuore: finché il tuo cuore è doppio, non può aderire a Dio. Il cuore retto aderisce sempre a Dio perché dice: Il Signore ha dato... ha tolto (Gb 20,21).
	GREGORIO MAGNO: Chi si gloria, si glorii nel Signore (2Cor 10,17).
SALMO 32
NT
3	Ap 5,9; Ap 14,3 Cantavano un canto nuovo
6	Gv 1,1.3 Il Verbo era Dio... tutto è stato fattoper mezzo di lui
11	1Cor 2,7 La sapienza di Dio... che Dio preordinò prima di tutti i secoli
PP
1	GREGORIO NISSENO Tr. 2 in Ps, c. 8: Esultate nel Signore, applaudite colui che, dal cielo, viene sulla terra. E` lui che regge il mondo, che ha tratto dal nulla tutto ciò che esiste e mantiene in vita tutte le cose; infatti il suo comando è la sostanza stessa delle cose: egli disse e le cose furono; egli comandò e furono create (v. 9). Egli benedice il popolo che confida nel suo nome: questo popolo siamo noi, poiché ogni nostra speranza di salvezza è nel nome di Gesù Cristo e noi siamo chiamati cristiani per la nostra fede in Cristo. Dalla dimora che si è preparata ha guardato. La sua abitazione, la dimora che egli abita, è il seno del Padre, nel quale abita da sempre (cfr. Gv 1,1). Da questa dimora eterna è disceso, ha assunto la natura umana, è divenuto Figlio dell`uomo, lui che ha plasmato i cuori degli uomini uno ad uno: dunque è nella sua eredità che è disceso il vasaio della natura umana; ed è proprio nella sua casa che i suoi non lo hanno accolto.
	Il cavallo fallace, il gigante che non si può salvare, sono figura della legge carnale e di ogni comprensione materiale dei precetti, che il salmista esprime in figura. Ma, guardando verso colui che libera le nostre anime dalla morte col cibo celeste di cui il salmista ha detto: Ecco gli occhi del Signore su quelli che lo temono, su quelli che sperano nella sua misericordia, per liberare dalla morte le anime loro e nutrirli in tempo di fame (vv. 18-19), noi proclamiamo: l`anima nostra sopporta, e attende il Signore (v. 20) che ci guarda dall`alto del cielo e diciamo: Ho atteso, tanto atteso il Signore (Sal 39,1).
	ORIGENE: Gioite nella Sapienza.
	BASILIO: Rallegratevi d`avere un tale Signore.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Esultate nella contemplazione del Signore.
1b	BASILIO: Perché ci sia possibile lodare il Signore, apriamo il nostro cuore alla rettitudine poiché il Signore nostro è retto. Se non ci comportiamo in questo modo, potrebbe dirci: Perché tu racconti i miei decreti? (Sal 49,16).
	AGOSTINO: Solo se si è retti, cioè se si è in sintonia con Dio, lo si può lodare con totalità; altrimenti, lo lodiamo per le circostanze favorevoli e non lo lodiamo per le altre. Dunque facciamo sì che la nostra volontà coincida sempre con quella di Dio. Quando Dio dà e quando Dio riprende ciò che ci ha dato, canta sempre: Il Signore ha dato... il Signore ha tolto (Gb 20,21).
2	CIRILLO ALESSANDRINO: Offriamo a Dio il sacrificio di lode, con uno spirito ben disposto e un animo gioioso. E` quanto esprimono qui, in modo poetico, la cetra o il Salterio.
3	ORIGENE: Un canto nuovo è un canto rinnovato, come anche l`uomo interiore è rinnovato.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Un canto nuovo è la vita nuova.
	EUSEBIO: E` l`esultanza mistica.
	BASILIO: Per cantare a Dio, occorre uno spirito rinnovato. Colui che si protende sempre in avanti, come S. Paolo, è sempre nuovo.
	ATANASIO: Un canto nuovo: chiaramente, la legge di Mosè è giunta al suo termine.
	GIROLAMO: La vita nuova è vita di risurrezione.
	AGOSTINO: Uomo nuovo, alleanza nuova, canto nuovo.
3b	BASILIO: Il grido di vittoria.
	AGOSTINO: Il cuore goda senza parole, e l`ampiezza immensa dei gaudi non abbia il limite delle sillabe.
4-5	BASILIO: Si prende cura del più piccolo passero... è venuto non per giudicare il mondo ma per salvarlo (cfr. Gv 3,17).
	EUSEBIO: Parola e fedeltà: contemplazione (v. 4), misericordia e giudizio: vita pratica (v. 5).
	ATANASIO: La terra non potrebbe sussistere, se non fosse piena della sua misericordia.
6	ORIGENE, EUSEBIO, BASILIO, ATANASIO, GIROLAMO: Questo versetto esprime la Trinità.
7	BASILIO: Il mar Rosso, davanti agli ebrei che fuggivano dall`Egitto.
	RUPERTO: Riunisce nell`unità della fede tutti i popoli che gli procuravano amarezza (senso spirituale).
7b	ORIGENE: Il computo degli abissi è nei tesori di Dio.
	BASILIO: Abissi sono tutti i giudizi di Dio che non comprendiamo.
8	ATANASIO e CIRILLO ALESSANDRINO: Tutta la terra abbandoni gli idoli e adori Dio!
8b	ORIGENE: Questa scossa è il passaggio dalla ignoranza e dalla malizia alla conoscenza e a un agire retto.
	GIROLAMO: Si convertano!
9	GREGORIO NISSENO, Tr. 2 in Ps, c. 8: Disse: è il Verbo.
	ATANASIO: Al v. 9a si allude alla creazione della natura ragionevole e al v. 9b alla nuova creatura in Cristo.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Prima creazione, poi seconda creazione che è la rigenerazione per mezzo del Cristo.
	EUSEBIO: Dio crea il mondo e chiede che lo si onori.
10	EUSEBIO: Il Signore incoraggia i suoi servi di fronte alle minacce: egli saprà sventare i progetti dei malvagi.
11	AGOSTINO: Il consiglio del Signore rimane in eterno: Dio ci ha conosciuto e predestinato prima della creazione del mondo (cfr. Ef 1,3s)
11b	EUSEBIO: Di generazione in generazione Dio trova dei fedeli che custodiscono la sua parola.
12	EUSEBIO: Questo popolo benedetto comprende ora anche le genti.
13	EUSEBIO: Guardando ovunque e scegliendo, Dio si è formato un popolo.
	AGOSTINO: E` uno sguardo di misericordia.
	GIROLAMO: Guarda per fare misericordia a tutti, perché il suo sguardo non è mai privo di misericordia.
14	GREGORIO NISSENO, Tr. 2 in Ps, c. 8: Dalla dimora, cioè dal seno del Padre.
	ATANASIO: Il cielo è descritto come la dimora di Dio.
15	GREGORIO NISSENO, Tr. 2 in Ps, c. 8: Ha plasmato i loro cuori, cioè è venuto tra i suoi (Gv 1,11).
	EUSEBIO: Ha plasmato a uno a uno i loro cuori, perché ha cura degli uomini a sua immagine.
16	EUSEBIO: Nuovamente Dio incoraggia i suoi: non devono temere né la potenza armata né il potere politico.
	GREGORIO NISSENO: L`immagine del cavallo è un artificio, è una figura che esprime lo scacco del compimento carnale della legge.
18	CIRILLO ALESSANDRINO: L`introduzione ecco annuncia una cosa vera e sperimentata, che viene proclamata con solennità.
	EUSEBIO: In tempo di persecuzione, quando non si parla più di Dio, il solo sguardo di Dio nutre le anime e le educa per mezzo di una potenza misteriosa.
	BASILIO: I nostri occhi verso il Signore (Sal 122,2), come per attirare il suo sguardo su di noi, sperando nella sua misericordia.
19	ORIGENE: Libera dalla morte con le sue opere e nutre con la conoscenza.
	GREGORIO NISSENO: In contrapposizione alla falsa sicurezza del cavallo, Dio libera dalla morte le nostre anime, con un cibo celeste.
	GIROLAMO: Non soffriranno la fame della Parola (cfr. Am 8,11).
	AGOSTINO: L`alimento della verità eterna.
20	BASILIO: Pazientiamo non solo per necessità, ma con tutta la gioia del Signore. Sopportiamo l`avversità con tutto il nostro animo.
	ATANASIO: Considerano un onore la loro fiducia in Dio e la loro attesa di Dio.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Si deve pazientare per amore di Dio e non rifiutare la fatica.
	GIROLAMO: Tutto ciò che ci manda, ci piace.
22b	AGOSTINO: Quale diritto abbiamo alla sua misericordia? Quello di avere sperato in lui.
SALMO 33
NT
2b	Mt 5,4 Beati i miti
5	Gv 1,9 .. illumina ogni uomo che viene nel mondo
	Ef 5,14 Il Cristo t`illuminerà
	Eb 6,4 Una volta illuminati...
6	Mt 27,46.50 (e sinottici) Gesù gridò a gran voce... rese lo spirito
7	Eb 1,14 Gli spiriti al servizio di Dio sono inviati per amore di quelli che devono ereditare la salvezza
8	1Pt 2,3 Se avete gustato quanto è dolce il Signore
10	Lc 1,53 ...rimanda i ricchi a mani vuote
12-16	1Pt 3,10-12 Citazione
14b	Eb 12,14 Cercate la pace con tutti
18	Mt 5,3 Beati i poveri di spirito
20	Gv 19,36 Affinché si compisse la Scrittura: Nessun osso gli sarà spezzato.
22	Ap 5,9 Ci hai riscattato per Dio
PP
1	ORIGENE: E` il Cristo che parla.
	EUSEBIO: Davide ha deciso di offrire la lode delle sue labbra al posto degli olocausti.
	BASILIO: Nella prosperità e nell`avversità, lode a Dio! Il pensierodi Dio, una volta scolpito in lui, dimora in lui e può essere chiamato lode continua.
	AGOSTINO e GIROLAMO: L`umile benedice il Signore in ogni tempo.
2	ORIGENE: Nel Signore, cioè nella Sapienza.
	ATANASIO: Non vuole cantare da solo la sua lode, invita tutti quelli che, come lui, beneficiano della misericordia del Signore.
	BASILIO: Beati i miti! (Mt 5,4).
3	CIRILLO DI GERUSALEMME, Cat. 6, 2, p. 117: Immaginate che tutte le creature, tutta la Chiesa presente e futura si riuniscano: ebbene, non potrebbero ancora cantare degnamente il loro pastore.
	CIRILLO ALESSANDRINO e ATANASIO: C`è la consapevolezza della propria insufficienza a lodare Dio.
	AGOSTINO: Non vuole essere solo ad amare Dio. Volete che si condivida con voi l`amore per un attore o uno sportivo e non esortate i vostri fratelli ad amare Dio! Trascinate dietro a voi quanti potete, trascinateli verso l`amore! In idipsum (V): Agostino intende: in unum; Girolamo, I. H.: pariter; Beda: Tendant ad concordiam unitatis sicut Corpus Christi integrum.
4	BASILIO: Il termine exezètisa ha un significato più ampio del semplice cercare.
	BEDA: Cercare escludendo tutto il resto.
5	ORIGENE: Ci accostiamo con una vita retta e siamo illuminati dalla conoscenza spirituale.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Chiama quelli che sono seduti nelle tenebre e nell`ombra della morte (cfr. Is 9,2).
	AGOSTINO: Sarete illuminati con una luce che non può venire meno. Anche nel momento in cui era deriso dai soldati il Cristo era pur sempre la vera luce che illumina ogni uomo che viene nel mondo (cfr. Gv 1,9).
6	BASILIO: Questo povero è il Cristo che si è fatto povero per noi; e tutti quelli che, dopo di lui, si sono fatti poveri per Dio.
	GIROLAMO: Questo povero è il Cristo.
7	ORIGENE: La garanzia è assoluta, sebbene angelo sia al singolare.
	AGOSTINO: L`angelo è il nostro Signore Gesù Cristo in persona.
	GIROLAMO: E` certo che, quanti temono Dio, sono custoditi dagli angeli.
8	ORIGENE: Il Signore si gusta per mezzo della fede, si assapora comprendendolo.
	BASILIO: Non sarete subito saziati: in questa vita potrete gustare i Signore e nell`altra sarete saziati.
	EUSEBIO: Sulla terra abbiamo parte al pane della vita; in cielo i beati ne usano con pienezza e perfettamente.
	ATANASIO: Gustate il vero pane venuto dal cielo, che dà la vita al mondo.
	GIROLAMO, AGOSTINO, BEDA: Annuncio dell` eucarestia.
8b	EUSEBIO: Beato l`uomo che resiste grazie alla sua speranza fissa in Dio.
	BEDA: Per sperare in Dio, bisogna abituarsi a gustare la verità.
11	CIRILLO ALESSANDRINO: E` un invito alle genti.
	GIROLAMO: E` il Cristo che chiama.
12b	CIRILLO ALESSANDRINO: Ciò che non è salito nel cuore dell` uomo (1Cor 2,9).
	AGOSTINO: Non cercare giorni felici quaggiù ma in un`altra terra.
14b	BASILIO: Il Cristo è la nostra pace (cfr. Ef 2,14).
	GIROLAMO: Il Cristo è la nostra pace (cfr. Ef 2,14). Seguirlo fino alla fine vuol dire seguirlo fino alla croce (cfr. Fil 2,8).
	AGOSTINO: Il Cristo è la nostra pace. Il Signore non ci ha promesso a pace sulla terra; abbraccerai questa pace quando sarai risorto come lui.
15	CIRILLO ALESSANDRINO e GIROLAMO: Il Signore ci guarda come un buon padre guarda i suoi figli.
16	GIROLAMO: Volto: in questo caso è un volto pieno di sdegno. Perde il ricordo del peccato, cioè sradica il peccato e pianta le radici della sua benevolenza.
18	CIRILLO ALESSANDRINO cita Ger 23,23: Sono un Dio vicino.
	GIROLAMO cita il salmo 90, 15: Con lui sarò nella tribolazione.
	AGOSTINO: Il Signore è al di sopra di tutto: se tu ti innalzi, non lo raggiungi; se ti abbassi, si china verso di te.
19	GIROLAMO: Chi non soffre non è un giusto.
	BALDOVINO DI FORD, Tr. de sacr. alt., S. C. 93, p. 191: Dio manda molte prove a tutti i giusti perché molte sono le tribolazioni dei giusti. Col pungiglione della prova, Dio li custodisce nella umiltà o mette alla prova la loro pazienza.
20	AGOSTINO: Neppure uno delle sue ossa sarà spezzato: è il Cristo sulla croce.
	BALDOVINO DI FORD, Tr. de sacr. alt., S. C. 94, p. 459: Le ossa non spezzate sono figura della divinità di Cristo che non ha potuto soffrire, la forza della sua potenza che lo ha fatto risuscitare dai morti, la forza della sua pazienza nella quale ha aderito alla verità fino alla morte.
21	ORIGENE: In questo caso non si tratta della morte eterna.
	ATANASIO: Si tratta della morte etema.
	BALDOVINO DI FORD, Tr. de sacr. alt., S. C. 93, p. 233: La morte spaventosa dei peccatori è un modo per pagare il castigo meritato, ma non elimina la loro ingratitudine; invece la morte preziosa dei santi è come un rendimento di grazie per la morte del Cristo e qualcosa che assomiglia a uno scambio, poiché il Cristo è buono e si accontenta della rassomiglianza più piccola con la sua morte.
21b	AGOSTINO, GIROLAMO, BEDA: Questo giusto è il Cristo.
22	GIROLAMO: Ci riscatta ogni giorno dalla morte seconda e resterà con noi fino alla consumazione dei secoli.
SALMO 34
NT
4	Gv 18,4 Chi cercate?
7	Gv 15,25 Mi hanno odiato senza ragione
11	Mc 14,57 Alcuni, alzatisi, attestarono il falso contro di lui
15	Mt 26,3 I principi dei sacerdoti si riunirono
15b	Mt 20,19 Consegneranno il Figlio dell`uomo per essere flagellato
	Gv 19,1 Pilato prese Gesù e lo fece flagellare
16	Mt 16,1 Gli domandarono un segno dal cielo per tentarlo
	Mt 19,3 Per tentarlo gli domandarono: E` lecito mandar via la propria moglie per qualunque motivo?
	Lc 23,35 Salvi se stesso, se è il Cristo
16b	At 7,54 I giudei digrignavano i denti contro Stefano
PP
1	CIRILLO ALESSANDRINO: E` il Cristo perseguitato dai giudei.
	EUSEBIO: Il misero e il povero è il Cristo (cfr. v. 10).
	GIROLAMO: E` la voce del Cristo nella sua passione e nelle avversità che colpiscono la Chiesa.
	BEDA: Tutto il salmo è preghiera del Cristo, a volte per sé, a volte per le sue membra.
	RUPERTO: Il Cristo in croce affida i persecutori al giudizio del Padre.
3c	EUSEBIO: Dì all`anima mia: Sono io la tua salvezza: è una parola efficace che opera ciò che dice.
	BEDA: Anche se un angelo o un uomo vengono in mio aiuto, io dirò sempre: E` Dio la mia salvezza! Anche se trovo su questa terra una qualche consolazione, essa resta per me un luogo di sosta, non una casa ove abito.
4	ORIGENE: Prendano coscienza per convertirsi.
	EUSEBIO interpreta così la parola apostrafeíesan: molti di quelli che lo hanno crocifisso, lo hanno poi accolto, in un secondo tempo (cfr. Gv 1,12). La maledizione profetica è per il diavolo.
	AGOSTINO e GIROLAMO: Conversione dei peccatori che vogliono veramente convertirsi. Quanto agli altri, sono come polvere (cfr. Sal 1,4).
5b	ORIGENE: Le schiere angeliche fanno parte della forza di Dio.
	GIROLAMO: Si tratta di un angelo malvagio: il Signore li ha in suo potere.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Dio manda il suo angelo contro di loro, come ha fatto contro gli egiziani.
6-7	GIROLAMO: Privi della luce divina, scivolino ad ogni passo. Supervacue (V): senza riuscire a nulla.
8	ORIGENE: Davano la caccia all`uomo ma saranno presi e dati alla morte. I tempi alludono al tempo escatologico.
	AGOSTINO: Siccome eravamo destinati a vivere tra uomini malvagi, il Cristo ha voluto che tra i dodici vi fosse un malvagio; e ci ha insegnato il modo di sopportarlo.
8b	ORIGENE: Questo laccio è soprattutto l`inganno del diavolo che è fallito. L`anima mia si delizierà della sua salvezza, cioè della risurrezione (v. 9).
10	ATANASIO: E` il Cristo che parla.
	EUSEBIO: Il povero e misero è il Cristo.
	AGOSTINO E GIROLAMO: Il povero è il Cristo.
11b	ORIGENE: Inizialmente, l`uomo non era incline al male ma, tentato, scelse la conoscenza del male (cfr. Gen 3,1ss).
	EUSEBIO: Non avevo mai conosciuto il male. Se avessi risposto alle loro domande, sarei divenuto come loro.
13	EUSEBIO: Tutto questoè proprio del Salvatore, nella sua umanità. E` il Cristo che parla, che soffre per noi, ferito a causa dei nostri peccati (cfr. Is 53,5). Dopo le profezie di sventura, manifesta la sua mitezza: Sono come un padre che piange per la perdita dei figli. Quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come la gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali (Lc 13,34).
	AGOSTINO: Ci insegna quello che dobbiamo fare nella tribolazione: non dobbiamo cercare come rispondere ai malvagi ma come pregare Dio. Il cilicio è la carne del peccato.
	GIROLAMO: v. 12 Io do loro la vita ed essi mi danno in cambio la morte. v. 13a Il cilicio è la carne del peccato. v. 13b Il digiuno: si avvicinò al fico, perché aveva fame e alla fontana, perché aveva sete (cfr. Mt 21,18s; Gv 4,6).
13b	BEDA: Non ha trovato nessuno in cui riposare, all`infuori del ladrone.
	EUSEBIO: L`empietà è tanto grande che trattiene la preghiera, per così dire, e non la lascia giungere fino al Padre: allora ritorna nel seno del Cristo. Se avessero lasciato la loro empietà, la preghiera del Salvatore per loro sarebbe salita direttamente al Padre.
	CIRILLO ALESSANDRINO: La mia preghiera non è valsa per loro ma è valsa per me.
	AGOSTINO: L`umanità in me interroga la divinità. E il Cristo che parla.
15-16	EUSEBIO, Aquila, Simmaco: Si è fatto debole fino alla morte.
	GIROLAMO e AGOSTINO: Il Cristo non conosce il peccato e i peccatori: Non vi conosco (Mt 7,23).
17	EUSEBIO: Il Cristo si stupisce della longanimità del Padre. Reintegra la mia anima equivale a glorificami con la gloria che avevo presso di te (Gv 17,5). Vi sono molte analogie tra questo salmo e il salmo 21: i leoni, la promessa di glorificare Dio in mezzo al popolo e in mezzo alla grande assemblea.
17c	ATANASIO cita Ger 12,8: La mia eredità è divenuta come un leone della foresta.
18	CIRILLO DI GERUSALEMME, Cat. 18, 24, p. 392: La parola Chiesa vuol dire convocazione e riunione di tutti gli uomini, come ha detto il Signore in Lv 8,3: Riunisci tutta la comunità.
20	EUSEBIO: Maestro, sappiamo che insegni la via di Dio in verità: è lecito o no pagare il tributo a Cesare? (Mt 22,16s). E hanno gridato dicendo: Crocifiggilo! (Mc 15,13). E davanti alla sua passione: I nostri occhi hanno visto (v. 21).
	ORIGENE cita Gen 3,5: cioè l`insidia del diavolo che lusinga l`uomo: sarete come dei.
21	EUSEBIO: Nella passione lo videro come un agnello condotto al macello.
	ATANASIO: Parlano come persone che hanno raggiunto finalmente il loro scopo, davanti alla croce di Cristo.
	GIROLAMO: Ora si capisce bene che i suoi miracoli non erano nulla!
	AGOSTINO: Il Signore inchiodato sulla croce non aveva perso la sua forza ma mostrava la sua sapienza. Per lui non sarebbe stata grande cosa scendere dalla croce, ma avrebbe reso troppo onore a quanti lo insultavano. Una volta risorto, doveva mostrarsi ai suoi, non ai nemici: perché la sua risurrezione è il grande mistero della vita nuova e la vita nuova la fa conoscere agli amici, non ai nemici (Ruperto sviluppa questo tema in De Op. Spir. Sancti, S. C. 131, p. 283).
22	AGOSTINO: Non startene in silenzio: invoca il giudizio, come nel salmo 49, 3.
23	EUSEBIO: Il Signore ha rivolto al Padre tutti questi lamenti durante la sua passione, perché noi capissimo che si era fatto vero uomo.
25	ATANASIO: L`abbiamo inghiottito: il mondo vuole inghiottirti; al contrario, inghiotti tu il mondo!
26	ORIGENE: Gli uni rivestono il Cristo: Vi siete rivestiti di Cristo nel battesimo (Gal 3,27); gli altri rivestono vergogna e terrore nel Satana.
	EUSEBIO: Le maledizioni si sono realizzate per i colpevoli. Ma tutti quelli che lo hanno accolto (Gv 1,12) ricevono le benedizioni dei vv. 27-28.
27	CIRILLO ALESSANDRINO: La giustizia è il Cristo.
	EUSEBIO: Quelli che vogliono la mia giustizia sono quelli che amano la sua divinità. Dicano sempre: Sia magnificato il Signore e saranno così trascinati dietro a lui nella vita eterna. Anche il salmo 2, 12 dice: Beati tutti quelli che confidano in lui.
	ORIGENE: Dicano sempre: Sia magnificato il Signore, il che equivale ad augurare loro la vita etema. Girolamo: il servo è il Cristo.
28	EUSEBIO: Canterò la tua giustizia, perché hai chiamato non un solo popolo ma tutte le nazioni; è un giorno solo ma è un giorno infinito perché il dimorare con te è il giorno etemo.
	AGOSTINO: Tutto ciò che fai, fallo bene e così avrai lodato Dio. Per la purezza delle tue opere, preparati a lodare Dio nel giorno eterno.
SALMO 35
NT
1	Gv 13,27 Dopo quel boccone, Satana entrò in lui
	Rm 3,18 Citazione
3	Mt 13,15 Il cuore di questo popolo è diventato insensibile; hanno chiuso i loro occhi a,qinché non vedano con gli occhi e non ascoltino con gli orecchi e non intendano col cuore, e non si convertano ed io non li risani
4c	Mt 5,29 Se il tuo occhio ti scandalizza... gettalo via da te
6c	Rm 1,14 Sono debitore ai savi e agli stolti
7b	MT 23,37 Quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli sotto le mie ali
8-9	Gv 4,14 L`acqua che io gli darò diverrà in lui una fonte d`acqua che zampilla in vita eterna
	Gv 1,4 La Vita era la luce degli uomini
	Ap 22,1 Mi mostrò il fiume d`acqua viva
12	Ef 6,11 Per poter resistere alle insidie del diavolo
	1Cor 10,12 Chi pensa di stare in piedi, stia attento a non cadere
PP
	EUSEBIO presenta questa traccia del salmo:
	- Il destino dell`uomo: il salmista comincia col descrivere l`empio, nel momento in cui sceglie il male, con una scelta lucida e definitiva. Fa la sua rovina e caccia il timore di Dio che gli farebbe scoprire e odiare la sua iniquità (vv. 1-2). Privo d`intelligenza, vive sempre inquieto, anche di notte (vv. 3-4).
	- Perché Dio sopporta questo? Il salmista risponde: a causa della sua grande misericordia. Eusebio completa citando Rm 2,4: Disprezzi tu le ricchezze della sua benignità, della sua pazienza e della sua lentezza ad adirarsi? (v. 5).
	- Questa grande misericordia porta a sperare che Dio salvi uomini e bestie: le bestie sono figura degli uomini che conducono una vita di poco superiore a quella degli animali. Ma se si ricordasse solo la misericordia, questo sarebbe un invito al peccato: quando la misericordia e la pazienza di Dio non hanno ottenuto nulla, il peccatore si ritrova davanti la verità e la giustizia di Dio. Subisce il giudizio (v. 6) la cui conclusione è data nella fine del salmo.
	- Il profeta chiama figli degli uomini quelli che non vivono come le bestie. Per loro, quale meravigliosa misericordia! La fine del salmo 32 chiedeva a Dio che la sua misericordia rispondesse alla nostra grande speranza. Questa speranza è esaudita: Signore, al torrente delle tue delizie li abbevererai; è lo stesso fiume impetuoso che rallegra la città di Dio nel salmo 45, 4. Questo torrente di delizie è il Cristo, sorgente della vita (vv. 7-10).
	- Gli empi cercano di farci cadere e di spingerci con violenza lontano da te, nelle tenebre esteriori: non permettere che anch`io sia cacciato in questo luogo, donde non si può ritornare (vv. 11-12).
	AMBROGIO: Sintesi.
	1° Il salmista descrive l`empio (vv. 1-2).
	2° Poi descrive l`iniquità di cui l`empio si gloria (vv. 3-4).
	3° Espone il mistero della conoscenza divina.
	4° Preghiera: La tua misericordia scenda su di noi che ti conosciamo; la tua giustizia (giustificante) si stenda anche su quelli che non ti conoscono ma hanno il cuore puro. La tua misericordia, simile a una madre che veglia, non ci lasci cadere nel peccato durante il sonno (v. 11), perché cadremmo e saremmo cacciati, come Adamo.
1	CIRILLO ALESSANDRINO: Il trasgressore dice in se stesso di peccare, non c`è timore di Dio davanti ai suoi occhi: abbandona tutte le leggi divine e vorrebbe che neppure esistessero. Cita Gb 21,14: Allontanati da me, non voglio conoscere le tue vie.
	ATANASIO: Ha deciso di peccare e allontana da sé, volontariamente, il timore di Dio accogliendo poi, volontariamente, il male. Non pensache Dio odia il peccato.
	AMBROGIO: Pecca contro se stesso. E che dice? Porrò il mio trono verso Aquilone.
	GIROLAMO: Si può dire sia che pecca contro se stesso sia che ha deciso di peccare.
	AGOSTINO: Volontà che ha scelto il male.
2	EUSEBIO: Ha ingannato se stesso: ha compreso che s`ingannava e ha distolto gli occhi.
	GIROLAMO: In conspectu eius (V): davanti a Dio.
	AGOSTINO: Davanti a Dio.
	AMBROGIO: Si mente a se stessi quando si mente a proprio danno.
	BEDA: Agisce in modo perverso, contro se stesso, per non comprendere.
	RUPERTO: Chi pecca sapendo di peccare, non ha scuse per la sua colpa fatta davanti a Dio. Ma per chi confessa il suo peccato e fa penitenza, la misericordia di Dio è alta fino al cielo.
2b	CIRILLO ALESSANDRINO E ATANASIO: Se avesse il timore di Dio, vedrebbe la sua iniquità e la odierebbe.
	AGOSTINO: Se fossi sincero, avresti già scoperto e odiato la tua iniquità. Invece di odiarla, la difendi.
3	CIRILLO ALESSANDRINO: E` il rifiuto della verità.
	AMBROGIO: E la volontà di peccare.
	GIROLAMO: Sono parole ingannatrici e menzognere, come quelle di Giuda: Salve, Maestro! (Mt 26,49).
	GIROLAMO: Ha smesso di pensare.
4	CIRILLO ALESSANDRINO: fa notare che il trasgressore è esattamente l`opposto del giusto del salmo 1, 1.
	AMBROGIO: Sul suo giaciglio: proprio là dove il profeta c`invita a pentirci dei nostri peccati. E l`opposto del salmo 4, 4.
	AGOSTINO E GIROLAMO: Nel segreto del cuore.
4b	AMBROGIO: Sosta: è l`opposto del salmo 1, 1.
5	EUSEBIO: Il salmista descrive la pazienza incommensurabile di Dio: è grazie alla sua misericordia che gli empi son conservati in vita e gioiscono.
	AMBROGIO: L`uomo stanco per i suoi combattimenti si volge verso il cielo e supplica: Chi mi libererà da questo corpo di morte? (Rm 7,24).
	AGOSTINO: La tua misericordia è celeste.
	GIROLAMO: Misericordia e verità sono il Cristo.
	BEDA: L`empio vuole peccare, ma tu, Signore, non abbandonarlo per la tua misericordia!
	RUPERTO: La tua misericordia è alta come il cielo.
6c	EUSEBIO: Hai moltiplicato la tua misericordia, estendendola alle bestie e agli empi.
	CIRILLO ALESSANDRINO E ATANASIO: Gli uomini sono i giudei istruiti dalla legge. Le bestie sono i gentili nella loro ignoranza. Tutti saranno salvati; ecco perché il profeta dice: I tuoi giudizi come un grande abisso. Atanasio: Chiama tutti alla salvezza, giusti e peccatori.
	GIROLAMO cita San Paolo: Sono debitore ai savi e agli stolti (Rm 1,14).
	AGOSTINO: Salverai anche quelli che ti chiedono una salvezza solo terrestre. Gli ebrei chiedevano a Dio il genere di beni ch`egli dà agli animali.
7	GIROLAMO I. H.: quam pretiosa est misericordia tua. E` il prezzo del tuo sangue.
7b	CIRILLO ALESSANDRINO: Negli anni trascorsi sulla terra da Gesù, la misericordia di Dio si è talmente accumulata che tutti gli uomini si trovano ora sotto le sue ali.
	GIROLAMO, I. H.: in umbra alarum tuarum sperabunt: l`ombra delle tue ali è la croce.
	BERNARDO, Sermo 11, 7, PL 183, 827: Come hai moltiplicato la tua misericordia. In sei giorni ha creato tutto, il mondo e l`uomo; ma per ben 30 anni ha faticato per la tua salvezza. Oh, come ha sofferto! Ha conosciuto le necessità della carne e le tentazioni del nemico; le ha prese su di sé per mezzo dell`ignominia della croce e ha voluto anche questo epilogo, l`orrore della morte. Sì, perché così doveva fare: è in questo modo che hai moltiplicato la tua misericordia, o Dio.
8	EUSEBIO e altri: La casa di Dio è la Chiesa.
	GIROLAMO: La pinguedine è l`unzione di grazia dello Spirito.
8b	EUSEBIO E ATANASIO: Il torrente è il Cristo.
	CIRILLO DI GERUSALEMME, Cat. 17, 19, p. 360: ... ebbri d`una sobria ebbrezza che uccide il peccato e vivifica il cuore, ebbri d`aver bevuto il vino della vigna mistica che dice: lo sono la vite e voi i tralci (Gv 15,5).
	AMBROGIO: E` il torrente del paradiso (cfr. Gen 2,10).
	GIROLAMO: Il torrente è lo Spirito Santo.
	BALDOVINO DI FORD, Tr. de sacr. alt., S. C. 93, p. 183: L`opera della nostra salvezza è la volontà del Padre; di questa, il Cristo in croce ha detto: Ho sete (Gv 19,28). Dirigendo lo sguardo verso il compimento di questa sua opera, dice: Ormai non berrò più del frutto della vite fino al giorno della mia glorificazione, quando lo berrò con voi... poiché anche voi berrete con me (cfr. Mt 26,29); vi abbevererò al torrente delle mie delizie.
9	ORIGENE, EUSEBIO, ATANASIO, AMBROGIO, AGOSTINO: Sorgente della vita è il Cristo, che è a un tempo torrente e luce.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Il Figlio è luce da luce.
	GREGORIO NAZIANZENO, Or. 31, 3, PG 36, 135: Nella luce dello Spirito Santo vediamo e annunciamo la luce che è in Cristo, il quale procede dalla luce che è il Padre.
	GIROLAMO: Il battesimo e la dottrina.
	EFREM, Hymni, Lamy 1, 110:
	« Il battesimo è la sorgente della vita
	che il Figlio ha aperto sulla terra.
	Dal suo costato è scaturita l`onda purificante:
	Venite, voi tutti che avete sete! » (Cfr. Is 55,1).
10	AMBROGIO: E` il mistero della conoscenza di Dio per quelli che appartengono al popolo dell`Alleanza; la giustificazione è per i retti di cuore, anche per quelli che non conoscono ancora Dio, come Zaccheo e la Maddalena.
	BEDA: I retti di cuore sono quelli che non vogliono allontanare il loro cuore dal tuo, ma piuttosto renderlo puro come il tuo.
11	ORIGENE: Secondo lui, il piede e la mano sono i pensieri che ci distolgono dal riposo in Dio.
	EUSEBIO: La mano dell`empio potrebbe distogliermi da te.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Questo piede e questa mano esprimono lo stravolgimento operato dal peccato.
	AGOSTINO: Il piede e la mano del Satana. Cita Deut 13, 4 e Prov 7, 21.
	GREGORIO NISSENO, Tr. 2 in Ps, c. 6: Vi fu un tempo in cui tutta la creatura dotata di ragione formava un solo coro, proteso verso l`unico corifero. La danza si muoveva e procedeva verso la vittoria conquistata per mezzo del precetto, per mezzo dell`obbedienza, verso l`armonia, verso la sinfonia. Ma sorse il peccato, disintegrò il coro divino, scivolando sotto i piedi dei nostri progenitori che vivevano tra gli angeli: fu un inganno che li fece cadere. Con questa caduta, la comunione s`infranse. Perché l`uomo riconquisti i cori angelici, è posta questa condizione: che il nemico sia vinto. (Cfr. anche In Cant. 4, PG 44, 841 B: il padre delle potenze nemiche è chiamato inventore del male).
	E nel salmo 9b Cirillo Alessandrino lo definisce inventore del peccato.
12	CIRILLO ALESSANDRINO: Sono caduti a causa del peccato di orgoglio e ribellione.
	AMBROGIO: Che io non sia orgoglioso al fine di non cadere; che io non cada, per non essere cacciato, come Adamo.
	AGOSTINO: E` a causa dell`orgoglio che sono caduti.
	BEDA: E` là che sono caduti i primi peccatori, il diavolo e l`uomo cacciati dal paradiso.
12b	EUSEBIO: Il salmo termina con un ricordo dell`empio citato all`inizio. Riporta la traduzione di Simmaco: Non trascinarmi là ove sono caduti.
	BEDA: Non sono potuti restare al loro posto: il diavolo nel paradiso celeste e l`uomo nel paradiso terrestre.
	BERNARDO, Sermo 85, 6 PL 183, 1190: Non vuoi essere gettato a terra? Evita l`orgoglio. A causa di questo sono caduti il diavolo e gli angeli. Non sono potuti restare in piedi... forse è per quello che ha voluto sedersi verso Aquilone (cfr. Is 14,13). Comm. al salmo 90 Serm. 11, 4, pp. 166-167: Bernardo riferisce ugualmente questo versetto a Lucifero. De grad. humil. 9, 24-25, PG 182, 955-956: Se un piede pigro non è capace di salire i diversi stadi della verità, è tuttavia più tollerabile di colui che non può rimanere nella verità, come dice la Scrittura: Sono stati cacciati fuori e non potranno reggersi. Colui che è chiamato re di tutti i figli dell`orgoglio, non è potuto restare nella verità: Vedevo Satana precipitare dal cielo (Lc 10,18).
SALMO 36
NT
3b	Gv 10,9 Troveràpascoli
6	Mt 13,43 I giusti risplenderanno come il sole
7b	2Tm 3,13 Andranno di male in peggio
10	Ap 12,8 Non si trovò più posto per loro nel cielo (il posto del dragone e dei suoi angeli)
11	Mt 5,5 Beati i miti, perché erediteranno la terra
12b	At 7,54 Digrignarono i denti contro di lui (martirio di Stefano)
22	Mt 25,34 Venite benedetti dal Padre mio, ricevete il regno preparato per voi
26	Mt 25,21-23; Lc 19,17-23 (Il buon servitore fa fruttare il denaro del suo padrone)
PP
	EUSEBIO: stabilisce un legame dottrinale tra questo salmo e il precedente. Il salmo 35 insisteva sulla infinita misericordia di Dio che sopporta il peccatore per un certo tempo; il salmo 36 invita il giusto ad essere paziente come Dio. Cita 1Cor 10,22: Vogliamo noi provocare il Signore a gelosia? Siamo noi più forti di lui? Lo zelo o volontà d`ottenere ciò che di buono si vede negli altri, è cosa buona in sé; ma vi è uno zelo amaro, l`invidia, che è dolore davanti alla felicità altrui. Lo zelo è talvolta buono e talvolta cattivo, ma l`invidia è sempre cattiva. - Imita la vita mite del giusto, invece di invidiare quello che hanno gli altri. Produci frutti di giustizia, come la pecora del buon Pastore. Di` a te stesso: Il Signore mi pascola e niente mi mancherà (Sal 22,1 (v. 3).
	- Allora troverai la tua gioia nel Signore e lui stesso, che ti attende, troverà la sua gioia in te, perché desidera infinitamente che tu ti doni a lui (vv. 4-6).
	- Il salmista ripete ciò che raccomanda: non essere geloso perché quelli che ripongono la loro gioia nei beni della terra saranno sterminati, mentre quelli che sperano in Dio erediteranno la terra promessa (vv. 7-9). Il salmista sa bene che la terra promessa da Dio è un`altra terra: è la vita nuova. Promette l`abbondanza della pace a colui che sta per adirarsi a causa della prosperità degli empi (v. 11).
	- A che serve questa abbondanza per loro? I potenti non sono mai sazi. Vale più il poco del giusto, cioè quanto basta per un giomo solo, perché si sazierà della grazia divina (v. 16).
	- L`empio dissipa e perde tutto (in senso spirituale): sulla terra riceve i benefici di Dio e la conoscenza della sua giustizia, e non rende niente in cambio, cioè non conforma la sua vita a tale conoscenza e non è utile a nessuno. Invece il bene spirituale del giusto si diffonde intorno a lui (vv. 21-22). I vv. 25-26 esprimono lo stesso concetto: Tutto il giorno il giusto fa misericordia e presta. Il Vangelo ci dice che riceverà il centuplo di tutto quello che avrà prestato (cfr. Mt 19,29).
	- Se la vita del giusto è così armoniosa e feconda, è perché Dio la dirige, la sostiene e la illumina (vv. 23-24); ho visto questo in tutto il corso della mia lunga vita.
	- Quindi non pensare più ai peccatori ma osserva i giusti, custodisci la tua pace e avrai un futuro di gloria.
1	ORIGENE: I malvagi gareggiano nel male.
	EUSEBIO: riporta le interpretazioni di: Aquila: non gareggiare con loro Simmaco: non discutere con loro; Quinta editio: non irritarti per loro. Non invidiare, non crederli felici e non desiderare di condividere la loro sorte.
	GIROLAMO: Non avere niente a che fare con loro, non imitarli, non misurarti con loro. Occupati solo di Dio.
1b	ORIGENE: Non lasciarti provocare.
	EFREM: Il maligno che ci spinge a fare il male, ci affascina con le sue seduzioni e fa di tutto per portarci a dimenticare il timore di Dio.
2	AGOSTINO: Non scegliere di prosperare sulla terra; piuttosto, da filo d`erba diventa un albero (Vedere le note sull`albero al salmo 1).
3	EUSEBIO: Spera nel Signore: questa è la via diritta e regale.
	AGOSTINO: Venuta la sera, avrai il tuo salario: è fedele chi ti lla preso a lavorare nella sua vigna.
3b	ORIGENE: Coltiva il tuo animo, cioè semina nello Spirito.
	EUSEBIO: Ti pascerai: come una pecora fedele e tranquilla.
	AMBROGIO: Coltiva il tuo spirito, rendi il cento per uno. Produci i frutti dello Spirito che sono la gioia, la pace...
4	ORIGENE: Chi si applica con ogni cura a comprendere la Sacra Scrittura è non solo nutrito ma saziato.
	EUSEBIO: Esaudirà le richieste del tuo cuore e ti darà anche quanto non è salito nel cuore dell`uomo (cfr. 1Cor 2,9).
5	GIROLAMO, I. H.: volve super Dominum viam tuam.
6	ORIGENE: Dio vede la giustizia del cuore. Quando rivelerà il segreto dei cuori, chi brillerà della sua giustizia, avrà un giudizio pieno di luce.
	GIROLAMO: E` lo splendore pieno della sua grazia che rivela davanti agli angeli.
7	EUSEBIO E CIRILLO ALESSANDRINO conoscono le due lezioni: sii sottomesso e taci.
	EUSEBIO: Spera in silenzio le promesse.
	ORIGENE: E` una adesione volontaria della natura spirituale alla conoscenza di Dio.
	GIROLAMO, I. H.: tace Domino.
7b	ORIGENE interpreta il versetto chi ha successo nella propria via alla luce di 2Tm 3,13 e commenta: E colui che progredisce nel male. Non eccitiamo la collera del Signore dicendo: I malvagi sono i più felici.
	EUSEBIO: Non dire che sono fortunati; non desiderare di essere come loro.
	AMBROGIO rimanda al salmo 72, 13: Dunque invano ho custodito giusto il mio cuore!
	AGOSTINO: L`altro prospera nella sua via; tu ti affatichi nella via di Dio. Non permettere che la tua fede si turbi: quaggiù, devi essere trattato come il tuo Maestro.
8	GIROLAMO: Non lottare, arriveresti a compiere azioni malvagie.
	ORIGENE: Cessa dall`ira: nessuno giunge a farlo in pienezza, neppure i perfetti.
8b	ATANASIO: Non emulare, finiresti col compiere il male.
9	ORIGENE: Non lasciarti affascinare dalla loro prosperità: attendi la fine e vedrai la loro rovina.
9c	ORIGENE: Il nostro cielo e la nostra terra sono chiamati così per indicare il vero cielo e la vera terra.
	EUSEBIO: La terra è la Gerusalemme celeste.
	GIROLAMO: La terra è quella della promessa, è la vita eterna che erediteranno i miti e gli umili.
10	ORIGENE: Più non sussisterà il peccatore; o non esiste più, o non è più peccatore.
	AMBROGIO: In questo caso il peccatore è il diavolo.
10b	ORIGENE: Il luogo del peccatore è ciò che passa.
11	ORIGENE: Qui la terra è la Sapienza. Abbondanza della pace: è l`imperturbabilità dell`anima che deriva dalla vera conoscenza del reale. La pace piena sarà per il giorno del Cristo.
11b	EUSEBIO: Chi si delizia in Dio, possiede la pace in pienezza.
	CIRILLO ALESSANDRINO: E` la pienezza della pace, nella vita futura.
	GIROLAMO: Il Cristo, che è la nostra pace (cfr. Ef 2,14).
12	EUSEBIO: Il peccatore non sopporta il giusto perché la sua vita è, per lui, una condanna: non può sopportarne neppure la vista (cfr. Sap 2,15) e lo spia per farlo cadere.
	AMBROGIO: E` la collera del diavolo e dei peccatori contro il giusto.
	AGOSTINO: Ci sono due generi di uomini in questa vita: i giusti, coronati nei cieli per la loro umiltà e i peccatori, schiacciati negli abissi per la loro superbia. Gli uni e gli altri si sopportano a fatica. I giusti vorrebbero guadagnare i peccatori alla vera vita, ma i peccatori vorrebbero togliere ai giusti anche la vita presente.
13b	GIROLAMO: Il suo giorno è il giorno dell`ira del giudizio.
14	GIROLAMO: La spada sono le parole che lusingano per uccidere con la morte dell`anima.
15	EUSEBIO: Dio ride dei progetti dei malvagi (cfr. Sal 2,1) perché invano tramano le loro macchinazioni. Ma quando il malvagio sfodera la spada, Dio non ride più: rivolge la spada contro di lui.
16	ORIGENE: Il poco del giusto è la conoscenza spirituale.
	GIROLAMO: Il poco che ha il giusto è la fede.
16b	ORIGENE: Le grandi ricchezze degli empi sono la sapienza mondana.
17b	ORIGENE: E` la grazia spirituale che vi confennerà (cfr. Rm 1,11).
18-1	ORIGENE: Non solo li conferma nella loro vita ma conosce anche i loro giorni futuri e l`eredità che prepara loro: questa eredità è la conoscenza di Dio che ha la creatura spirituale. La loro porzione di lacrime in questo mondo non fa loro torto, al contrarioli esercita nella pazienza. Camminano sulla via stretta, ma non saranno confusi nel tempo cattivo (quello del giudizio), il tempo in cui Dio farà scendere la collera sui peccatori. Mentre i peccatori muoiono per denutrizione dello spirito e sono privati del pane disceso dal cielo, i giusti si saziano di Dio.
19b	GIROLAMO: I giorni di fame sono i giorni in cui si avrà fame della Parola (cfr. Am 8,11).
21	EUSEBIO: Il peccatore ha udito le parole di salvezza; non ha dato in cambio ciò che avrebbe dovuto dare, cioè le opere buone.
	GIROLAMO: Il peccatore non fa fruttare il talento del Vangelo.
	Al contrario, il giusto cerca di salvare l`anima del fratello oltre che la propria.
21b	EUSEBIO: Il giusto è arricchito da Dio e dà le sue ricchezze a quelli che ne sono privi.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Il giusto dona ai buoni e ai malvagi, come fa il Padre celeste.
	AGOSTINO: Se tu non hai niente da dare, la buona volontà non può restare oziosa. I poveri prestano ad altri poveri di buon grado, portando frutto.
23b	AMBROGIO: Dio si compiace della via del giusto.
	GIROLAMO: Dio vuole che il giusto vada a lui che è la Via, la Verità e la Vita (Gv 14,6).
24b	GIROLAMO: Se cade..., il Signore ha subito pietà di lui.
25	CASSIODORO, In Ps 128, al v. 1: Fa riferimento a questo versetto e parla d`Israele che, dalla giovinezza alla vecchiaia, non è mai stato abbandonato da Dio.
	AGOSTINO: Sono stato giovane: è il Cristo.
	GIROLAMO, I. H.: puer fui siquidem senui: sono giovane per l`innocenza e vecchio per la forza divina; partecipo agli altri la mia sa pienza: Non ho visto un giusto abbandonato.
25b	ORIGENE: I giusti sono abbandonati per uno spazio di tempo, per essere messi alla prova.
25c	AGOSTINO: Il pane è la parola di Dio.
26	EUSEBIO: Il servitore buono e fedele fa fruttare il denaro del suo padrone.
30	CIRILLO ALESSANDRINO, ATANASIO, EUSEBIO: E` una esortazione a imitare il giusto, è un richiamo al salmo 1.
32	EUSEBIO: Il peccatore, da parte sua, invidia il giusto e vuole farlo cadere; è la replica dell`inizio del salmo: Non emulare i malvagi.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Il peccatore è il dragone apostata (cfr. Ap 12,3).
36	AMBROGIO: L`empio non c`era più; è l`esatta contrapposizione del
	Verbo che era presso Dio (Gv 1,1) e di lo sono Colui che sono (Es 3,14).
36b	EUSEBIO: Non era più là né da nessun`altra parte; non lascia neppure traccia di sé.
37b	CIRILLO ALESSANDRINO: L`uomo di pace ha una eredità; lascia qualcosa dietro di sé. Questa promessa si contrappone al posto vuoto lasciato dall`empio (cfr. vv. 10 e 36).
	SIMMACO: L`uomo di pace ha un futuro di gloria.
	ATANASIO: Avrà una eredità.
	GIROLAMO, I. H.: quia erit ad extremum viro pax.
	AGOSTINO: Non credere che, alla fine di questa sua vita, l`uomo finisca nel nulla: c`è un`altra vita dopo questa. Chi crede in me, benché sia morto, vivrà (Gv 11,25).
SALMO 37
NT
1	Ef 2,3 Anche noi eravamo, per natura, figli d`ira come gli altri
3	Mt 9,12; Mc 2,17; Lc 5,31 Sono i malati che hanno bisogno del medico
4b	Mt 11,30 ...il mio peso è leggero
6	Mt 11,28 Venite a me, voi che siete oppressi...
	Mt 5,5 Beati quelli che piangono
11	Lc 23,49 I suoi conoscenti si fermarono a distanza
	Mt 26,56 Tutti fuggirono
	Gv 7,5 Neppure i suoi fratelli credevano in lui
12	Mt 26,60; Mc 14,56 (Menzogne dei falsi testimoni)
13	Mt 27,13 Non senti...?
17	Gv 19,1 Allora Pilato prese Gesù e lo flagellò
18	1Cor 15,3 Il Cristo è morto per i nostri peccati (cfr. 2Cor 5,21)
20	At 3,15 Avete ucciso l`autore della vita
PP
1	RUPERTO: Il Cristo prega per quanti riconoscono il loro peccato; parla in prima persona, ma è di loro che parla. Ha compassione di quelli che sono nell`ignoranza e peccano, come uno che è stato tentato su tutto, tranne il peccato (cfr. Eb 4,15).
	ORIGENE, Pitra: Come nel salmo 6, 1 fa appello al medico, non al
	giudice.
	EUSEBIO: Signore, correggimi con parole di salvezza e fa` che non sia riservato per il giorno dell`ira.
	AMBROGIO: Vuole essere istruito mediante la dottrina, non punito nell`ira.
	GIROLAMO: Dal v. 12 in poi, questo salmo si applica al Cristo.
1b	EUSEBIO: Rifiuta gli angeli malvagi del salmo 77, 49.
	AMBROGIO: L`ira si compie per mezzo degli angeli malvagi.
2	ORIGENE: Le frecce del Signore non l`hanno raggiunto invano.
	EUSEBIO: Le frecce della sua collera bevono il mio sangue (Gb 6,4).
	CIRILLO ALESSANDRINO E ATANASIO: Le potenze vendicatrici.
	AGOSTINO: Ciò che fu castigo per il primo uomo è, per noi, la nostra natura.
	BEDA: Frecce sono tutte le miserie umane contratte da Adamo, perché siamo figli d`ira, per natura (cfr. Ef 2,3).
2b	EUSEBIO: La mano del Signore mi ha toccato (Gb 19,21).
3	EUSEBIO E GIROLAMO intendono l`espressione a facie (V) nel senso
	di: a causa di.
	ATANASIO: Il peccato è la causa dell`infermità.
	AGOSTINO: Voce del Cristo, caricato dei nostri peccati.
4b	ATANASIO: Il pesante fardello dei miei peccati mi spezza per il dolore. La pesantezza esprime il movimento della coscienza verso la disperazione.
	AMBROGIO: Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi consolerò (Mt 11,28).
5	ORIGENE: Ha il senso del peccato.
6	AGOSTINO: Per piegarti, Dio non ha bisogno che del peso dei tuoi peccati.
6b	ORIGENE: Beati quelli che piangono (Mt 5,5).
8b	ATANASIO: Quando castighi la mia coscienza, vedo così bene il mio male che il mio cuore prorompe in gemiti.
9	CIRILLO ALESSANDRINO: Gemo davanti a te solo, non davanti agli uomini. Tu conosci ciò che desidero e sai che non è il mio piacere.
10c	ORIGENE: La luce dei miei occhi: è la contemplazione di Dio che svanisce durante la tentazione.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Il mio cuore è turbato e il mio spirito si è ottenebrato.
12	CIRILLO ALESSANDRINO: Il Cristo ha sofferto questo per noi.
13-14	AMBROGIO: Maledetto, non malediceva (Is 53,9), per tener lontana, con l`attenzione della mente, la voce di colui che parlava.
15	AMBROGIO: La tua grazia ci fa più beati della nostra innocenza.
16	CIRILLO ALESSANDRINO: Ciò che non vuole, è che il nemico lo vinca e poi bestemmi Dio. 16b: Questo stico spiega il sovvertimento del maligno. Anche Girolamo lo commenta: In Ps 29, ai vv. 1-3, PL 26, 957-58.
17	ATANASIO: Si offre ai flagelli.
	AGOSTINO: Sono nato per questa passione. Il mio dolore non viene dalla flagellazione ma dal peccato; non dal rimedio ma dalla ferita.
18	ATANASIO: Accuso me stesso.
	GIROLAMO: E` stato fatto maledizione per noi (cfr. Gal 3,13).
18b	CIRILLO ALESSANDRINO: Ho riflettuto a lungo sul mio peccato.
	AMBROGIO: Il servo che si offre per essere punito, placa la collera del padrone.
	GIROLAMO: Sono triste per il mio peccato.
19	ATANASIO: I miei nemici vivono; egli invece è stato reciso dalla terra dei viventi (Is 53,8). Sono per loro come un morto.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Vivono, quindi possono fare quello che vog]iono contro di me. In Ioan. 2, 3, PG 73, 292-93: I giudei, proprio quando avrebbero dovuto rendere onore al Signore e riconoscere con animo grato i suoi benefici, lo consegnano ai tormenti e alla crocefissione, come dice il v. 20: Mi rendono male per bene.
20	AGOSTINO: Gioiscono per la felicità del mondo, ove io soffro e gemo.
20b	GIROLAMO: Il bene che il Cristo seguiva era la volontà del Padre.
21	AGOSTINO: Il Cristo trasfigura in sé la persona del primo uomo che in una certa misura, viene deposto. Il nostro uomo vecchio è inchiodato sulla croce con lui (cfr. Col 2,13s).
22	EUSEBIO: La fine del salmo mostra il salmista vinto dai nemici, almeno per un certo tempo. Non gli resta che una sola speranza: la liberazione divina. Questo salmo è in stretto rapporto col seguente.
SALMO 38
NT
1	Gc 1,26 Se non tiene a freno la lingua, la sua religione è vana
6-11	Gc 4,15 La vostra vita è unfumo che appare per un momento e poi svanisce
9	Mc 14,61; Lc 23,9 Gesù non risponde mai nulla
12	1Pt 2,11 Vi esorto, come stranieri e pellegrini
	Eb 11,13...confessando di essere forestieri e pellegrini sulla terra
PP
1	EUSEBIO: Questo salmo è in rapporto col precedente. Il profeta, assalito dal peccato, così come ha descritto nel salmo 37, dichiara: Ho posto alla mia bocca una custodia.
	AMBROGIO: Questo salmo è legato al precedente.
1d	AMBROGIO E GIROLAMO: L`empio è il diavolo. Se Eva avesse taciuto, avremmo vinto.
2	CIRILLO ALESSANDRINO: Come avrebbe peccato il salmista, se avesse aperto la bocca? Ascoltiamo la sapienza di Pietro: Non rendete male per male, né maledizione per maledizione (1Pt 3,9). E san Paolo dice: Insultati, benediciamo (1Cor 4,12). Del Salvatore, Pietro ha detto: Maledetto, non malediceva (1Pt 2,23). L`espressione del salmista è un eufemismo per dire: Mi sono astenuto dal maledire (è un eufemismo analogo a quello della moglie di Giobbe: Benedici Iddio e muori (Gb 2,9).
	EUSEBIO sembra adottare l`interpretazione di Simmaco: Ho taciuto perché non ero nel bene ma nel male, cioè avevo peccato. Cita Gen 4,7: Hai peccato... taci! La mia sofferenza si è rinnovata: è la piaga viva nella coscienza.
	ATANASIO: Oltraggiato, non rendo l`offesa perché mi ricordo del mio peccato.
	AMBROGIO: Una coscienza tranquilla non ha bisogno di difendersi con parole.
	GIROLAMO: Taccio sul bene che è in me.
3	EUSEBIO E ATANASIO: I rimorsi della coscienza.
	AMBROGIO: E` il fuoco che il Cristo è venuto a portare sulla terra (cfr. Lc 12,49).
3b	ORIGENE E CIRILLO ALESSANDRINO: La collera.
4	ORIGENE: Fammi conoscere, Signore, il mio termine: la natura spirituale ha, come fine, la conoscenza della Trinità Santa.
	EUSEBIO: Ho fatto la mia confessione: fammi conoscere ciò che mi accadrà.
	CIRILLO ALESSANDRINO: il salmista continua la descrizione della sua lotta interiore: provato a lungo dalla sofferenza, parla timidamente e sottovoce (anche altri Padri traducono con « sottovoce » l`espressione in lingua mea V). Fammi conoscere il mio termine, cioè fammi comprendere che non sono niente davanti a te che sei eterno. La sua meditazione continua su questo argomento della fragilità e miseria dell`uomo.
	AMBROGIO E GIROLAMO: Il mio termine: è tutta l`umanità che chiede quando il Cristo consegnerà il regno al Padre (cfr. 1Cor 15,24).
5	SIMMACO: In luogo di come nulla, « un palmo ».
6	ORIGENE: In immagine passa l`uomo: quella di Dio o quella della bestia.
	CIRILLO ALESSANDRINO E ATANASIO: Passa in immagine e non in verità. Quaggiù non abbiamo una vera vita, ma una specie d`immagine di vita. Cirillo Alessandrino aggiunge: E` proprio invano che si tormenta l`uomo!
	AMBROGIO: Sotto la legge, si viveva in figura; col Vangelo, viviamo in immagine; in cielo, vivremo in verità, perché lo vedremo faccia a faccia (cfr. 1Cor 13,12).
7	CIRILLO ALESSANDRINO: Conoscendo le creature per quello che sono, ripone la sua speranza nel Cristo. In questo caso, il Signore è il Cristo. Intende ypomonè nel senso di « pazienza «. (La Vulgata traduce expectatio mea). (cfr. Sal 39,1).
8ORIGENE: Dio consegna i suoi all`obbrobrio, per una confessione più luminosa.
9	CIRILLO ALESSANDRINO: Continuo a restare in silenzio. Non ho parlato che a Dio.
9b	CIRILLO ALESSANDRINO: Tu mi hai creato e tu sai che sono infermo: sono sufficientemente castigato dalla mia infermità.
	AMBROGIO: Sei tu che hai voluto l`obbrobrio per me.
	AGOSTINO: Sei tu che mi hai creato.
10	EUSEBIO: Come discepolo ingenuo aveva detta: Sono pronto ai flagelli (Sal 37,17). Ma quando i colpi lo lacerano dice: Io sono venuto meno.
	ATANASIO: Sotto la mano di Dio che punisce il peccatore non può che venir meno.
12d	EUSEBIO: Si confessa pellegrino. Sa che c`è un`altra vita di beatitudine, ed è quella che domanda. Beato colui che, sull`esempio dei Padri e dei profeti, vive in questo mondo come se non ne facesse parte, da straniero.
	GIROLAMO: Tutti siamo pellegrini, lontani dal Signore.
	AMBROGIO: Se perdoni, non sarai più straniero ma cittadino. Ef 2,19: Non siete più forestieri ma domestici di Dio.
	EFREM: Quaggiù siamo pellegrini; sforziamoci dunque di ritornare alla nostra città e alla nostra patria, carichi di ricchezze.
13	ORIGENE E ATANASIO: E più non sia: non sarò più peccatore; col tuo perdono, sarò trasformato.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Non chiede subito la beatitudine, ma una breve tregua.
	AGOSTINO: Ha paura d`andare nel luogo dove non si è. Vuole andare dove è l`Essere sovrano.
SALMO 39
NT
1	Lc 2,25 Aspettava la consolazione d`Israele
	Mt 11,3 Dobbiamo aspettarne un altro?
	Mc 15,43 Aspettava il regno di Dio
	At 1,4 Comandò d`aspettare la promessa del Padre
	Rm 8,19 L`attesa di tutta la creazione...
2	1Cor 10,4 La pietra era il Cristo
3	Ap 14,3 Cantavano un canto nuovo
6-8	Eb 10,5-10 (Pone sulla bocca del Cristo le parole del salmo)
9	Mc 1,21 Entrò nella sinagoga e si mise a insegnare
12	2Cor 5,21 Colui che non conosceva il peccato, Dio lo ha fatto peccato per noi
17	2Cor 8,9 Essendo ricco, si è fatto povero
PP
	CIRILLO ALESSANDRINO: Secondo diversi punti di vista, questo salmo è detto:
	- dalla persona stessa del Signore che annuncia la sua incarnazione e la redenzione mentre svela agli uomini il mistero di Dio;
	- dal popolo di Dio dell`Antico Testamento, che confessa le sue sventure e i suoi errori;
	- dall`uomo in generale e da tutta l`umanità, destinata ad abbracciare la fede del Cristo. Questa triplice considerazione a proposito di chi dice il salmo: se Israele, o il Cristo, o tutta l`umantà, vale per un buon numero di salmi.
	- Ho atteso, tanto atteso il Signore (v. 1). Il Salvatore, gettando la sua rete sulla terra, vi ha raccolto tutti i suoi abitanti: Israele, per primo, poi tutte le nazioni. Di due popoli ha fatto un uomo nuovo nella pace, riconciliando ambedue in un corpo al Padre (cfr. Ef 2,16). Ho tanto atteso: è tutta l`umanità che attendeva. E` del Cristo che Mosè ha scritto (cfr. Gv 5,46); e Simeone ha profetizzato: I miei occhi hanno visto il tuo Salvatore che tu hai preparato... per essere luce delle nazioni e gloria d`Israele (Lc 2,30ss); anche la povera samaritana l`ha confessato chiaramente: Sappiamo che il Messia, cioè il Cristo verrà; quando sarà venuto, ci farà conoscere ogni cosa (Gv 4,25).
	- Si è volto a me (v. 1). Sì, Dio, il Signore, si è manifestato a noi e ci ha tirato fuori dalla nostra miseria. Dalla corruzione ci ha fatto passare all`incorruttibilità, in lui; ha riplasmato la natura dell`uomo per renderle l`integrità nella quale l`aveva creata.
	- Sulla roccia: è il Cristo, posto dal Padre come fondamento di Sion, pietra scelta, sulla quale siamo tutti costruiti per divenire una dimora spirituale, un tempio santo, perché Dio vi abiti nello Spirito (cfr. Ef 2,21s). Ci ha insegnato a raddrizzare le nostre vie (v. 2).
	- Il canto nuovo (v. 3) è quello del Cristo, che sostituirà quello di Mosè: canteremo le meraviglie del Cristo (cfr. v. 5). Molti verranno e crederanno e porranno la loro fiducia nel Signore. Di bocca in bocca, la verità di quelli che credono si comunicherà a quelli che non credono ancora e che gareggeranno, da questo momento, nel timore di Dio. Vedranno quelli che erano ciechi, come dice Is 42,16: Condurrò i ciechi per la strada che mai avevano conosciuta. Poiché il Cristo è stato inviato dal Padre per aprire gli occhi ai ciechi (cfr. Lc 4,19).
	- Beato l`uomo, la cui speranza è il nome del Signore (v. 4): questa beatitudine è la nostra, di tutti noi che portiamo il nome glorioso di cristiani.
	- Le meraviglie sono quelle del Cristo Salvatore. Il cantarle, corrisponde al canto nuovo del v. 3. Sorpassano le meraviglie della fuga dall`Egitto, delle vittorie di Giosuè, ecc. Di fronte alla salvezza concessa un tempo a un uomo (Abramo), o a un popolo (Israele), sta ora la salvezzaportata a tutte le nazioni; di fronte al culto secondo la legge che si accordava alla debolezza d`Israele, sta ora la grazia del Cristo, che ci ha introdotti al culto spirituale. I ciechi hanno ricevuto la luce, gli zoppi camminano speditamente (cfr. Lc 7,22), la morte è stata distrutta e l`immortalità risplende. E` ben giusto dire: Quante meraviglie!
	- I tuoi pensieri su di noi: è tutta l`economia dell`incarnazione fino all`assunzione della nostra carne e del nostro sangue (cfr. Eb 2,14s). Gli stichi 5c-d annunciano ciò che dirà Giovanni: Se si volesse scrivere tutte le cose fatte da Gesù, il mondo intero non potrebbe contenere i libri che si dovrebbero scrivere (21, 25). Ora conosciamo in parte e in parte profetizziamo (1Cor 13,9); le nostre facoltà sono insufficienti per narrare il Cristo: qualsiasi cosa diciamo, il più resta da dire.
	- Sacrificio e oblazione non hai voluto (v. 6): il profeta ispirato ci presenta il Figlio unigenito che ha preso la forma di schiavo per noi: Mi hai formato un corpo... Allora ho detto: Ecco vengo. Mi offro come vittima immacolata e pongo fine ai riti che non possono cancellare il peccato. Il Vangelo dice in parallelo questo versetto: Sono sceso dal cielo per fare la volontà di colui che mi ha mandato (Gv 6,38). Queste parole sono sufficienti perché tutto il salmo possa essere detto in nome di Cristo.
	- In testa al libro (v. 7): qui il profeta chiama testa l`insieme delle Scritture, così come Ezechiele chiama testa del libro tutta la sua profezia (Ez 2,9: kefalís biblìou; V: involutus liber). Fin dalla Genesi il Cristo è l`in testa al libro; cfr. Eb 10,5ss: Entrando nel mondo, dice: Sacrificio e oblazione non hai voluto ma mi hai formato un corpo.
	- Per anticipazione, il profeta vedeva e conosceva la grande Assemblea: vi era ammesso, gli era del tutto familiare. La voce del profeta risuona attraverso tutti gli apostoli ed evangelisti, riempie la terra, si diffonde tra le moltitudini riunite dal Cristo e che sanno che il Cristo è venuto. D`altronde si può dire che il Cristo stesso pronuncia questa parola, perché tutti gli apostoli possono dire come san Paolo: Il Cristo parla in me (2Cor 13,3). Annuncia la giustizia del Padre, migliore di quella dell`antica alleanza.
1	EFREM: Chi è paziente, grazie alla pazienza possiede la speranza, e può gridare con fiducia al Signore: Ho atteso, atteso il Signore e ha esaudito la mia supplica.
	AMBROGIO: Tutto questo salmo è detto in nome del Cristo. Annuncia la nuova alleanza.
	GIROLAMO: Attendevo la venuta del Signore: è venuto per mezzo del Vangelo.
2	ORIGENE: Sventura e melma del pantano sono la malizia e l`ignoranza.
	AGOSTINO: La fossa della sventura è il peccato.
2c	TUTTI: La roccia era il Cristo (cfr. 1Cor 10,4).
	BALDOVINO DI FORD: La roccia era il Cristo; è di questa roccia che è scritto: Ha posto i miei piedi sulla roccia.
1-2	RUPERTO: De Op. Spir. Sancti, S. C. 131, P. 245: La fede cristiana lo sa bene: tutta la Chiesa degli eletti dei tempi antichi, costituitasi progressivamente dall`inizio del mondo e in attesa della redenzione nel soggiorno dei morti, fu purificata, rigenerata e unita al suo sposo per l`acqua e il sangue che uscirono dal costato di Cristo. Da allora, tutti quelli che sono battezzati, in tutte le nazioni, sono generati come figli dello sposo e della sposa.
	- S. C. 131, P. 251: I patriarchi e i profeti, l`ultimo dei quali Giovanni, stava per essere ucciso, avevano annunciato nella loro vita il mistero di Gesù e la redenzione. Una volta morti, non li ignoravano, anzi attendevano ardentemente che si compissero.
	- S. C. 131, P. 263: Quando fu creato il vecchio mondo, la Sapienza disse: Sia la luce e la luce fu, e la Sapienza separò la luce dalle tenebre (Gen 1,3ss). Invece, all`inizio della nuova creazione, essa portò la luce fino agli inferi, per far vedere Dio, vera luce, a tutti quelli che l`attendevano seduti nelle tenebre, ma che erano stati scelti fin dalla creazione del mondo. Anzi, per trasferirli dalla regione delle tenebre alla patria della luce eterna, perché divenissero essi stessi luce, vedendo la vera luce, nella sua essenza (cfr. 1Gv 3,2); perché fossero luce separata dalle tenebre dell`inferno e perché noi, che viviamo, fossimo luce separata dalle tenebre di questo mondo, secondo le parole dell`apostolo: Eravate un tempo tenebre ma ora siete luce nel Signore (Ef 5,8). Perché il Cristo ha portato la luce anche ai viventi, dicendo loro dopo la sua risurrezione: Ricevete lo Spirito Santo, coloro ai quali rimetterete i peccati, saranno loro rimessi (Gv 20,22s). Compì così ciò che aveva promesso agli apostoli quando diceva: Voi siete la luce del mondo (Mt 5,14).
	- S. C. 131, P. 279: In tre giorni, la morte del Cristo ha distrutto i peccati di tre epoche del mondo, ha liberato, in una volta sola, tutti quelli che erano venuti prima della legge, tutti quelli che erano sotto la legge e tutti quelli che sarebbero venuti nel tempo della grazia. E per esprimere questa rapidità che lo Spirito Santo comandava al profeta: Mettigli nome: Presto saccheggia, rapido depreda! (Is 8,3). Infatti, si affrettò a strappare all`inferno le sue spoglie, cioè a farne uscire tutti gli eletti, alla sua destra di vincitore. Poiché, perché avrebbe dovuto tardare a liberarli, o quale difficoltà poteva avere a separarli? Egli era il sole e quelli che cercava erano come specchi. La loro fede era uno specchio, pronta a riflettere i raggi del sole, quando l`avessero scorto; fino a quel momento, la loro luce non aveva brillato perché tra essa e il sole si ergeva il muro dell`inimicizia, il peccato originale. Ma il Cristo, morendo nella carne, aveva abbattuto e distrutto questo muro (cfr. Ef 2,14s), che copriva con la sua ombra funesta gli specchi delle anime, in attesa del vero sole.
	Ora che il muro era distrutto e che il vero sole scendeva agli inferi, perché avrebbero tardato a brillare queste anime degli eletti, questi ricettacoli di luce? Appena discese verso di loro il sole l`anima del Cristo vittorioso, splendente della luce divina del Verbo onnipotente che era in lei, esse furono piene di luce.
	- S. C. 131, p. 235 ss.: Giobbe gridava a Dio: Rispondimi! Perché mi nascondi il tuo volto? Quando questa supplica era solo sulla bocca dei santi dell`Antico Testamento, almeno un ostacolo si ergeva: il peccato originale, e questo faceva ritardare le parole di misericordia sulle labbra del giudice. Ma ecco che il Cristo si è offerto per tutti, grazie a una meravigliosa sostituzione, perché erano veramente suoi tutti questi eletti che l`avevano atteso dall`origine del mondo, e ai quali Dio nascondeva il suo volto dietro al muro dell`iniquità.
2	ORIGENE, Pitra: Quelli che vogliono vedere nella Scrittura solo il senso letterale, possono dirmi quale vantaggio c`è a stare in piedi su una roccia materiale e perché dovrei rendere grazie? Noi invece affermiamo che, chi pronuncia queste parole, è stato costituito in una perfezione indiscutibile e indefettibile, dalla Verità. Ma che cosa è questa roccia? Impariamolo da san Paolo: La roccia era il Cristo (cfr. 1Cor 10,4): questa roccia è la stabilità di tutte le cose, pietra scelta e posta a fondamento di Sion da Dio; su di essa noi tutti siamo edificati in dimora spirituale, in tempio santo, in dimora di Dio nello Spirito (cfr. 1Pt 2,4ss). Non solo siamo stati solidamente costruiti sulla pietra della fede cristiana, ma ci è stato insegnato a camminare rettamente, perché non seguissimo sentieri tortuosi, come in passato; siamo stati tirati fuori dal fango.
3	EUSEBIO: E il Signore che, mediante la nuova vita, ha messo sulla sua bocca il canto nuovo. Questo canto nuovo è in rapporto con il sacrificio nuovo.
	ATANASIO: Il canto nuovo è la legge del Vangelo.
	AMBROGIO: Il canto nuovo è la nuova alleanza.
	(La maggior parte dei Padri latini identifica il canto nuovo con la nuova alleanza e l`uomo nuovo).
3c	ATANASIO: La predicazione riempirà il mondo di un gran numero di credenti.
	BEDA:Il frutto della redenzione è che essi vedano.
4	AGOSTINO: Lodi Dio? Cammini sulla via retta. Discuti con lui? Hai smarrito la via.
5	EUSEBIO: Chi ha fatto l`esperienza di Dio invita tutti a fare altrettanto.
	BEDA: Chi è stato suo consigliere? (Rm 11,34).
6	ORIGENE: Qui il salmista richiama il sacrificio spirituale.
7	ORIGENE, Comm. al Vang. di Giovanni, 5, pp. 281-82: Possiamo chiamare l`insieme delle Sacre Scritture « il libro » e tutti gli altri una dispersione di libri. Non è un libro solo della Scrittura che parla del Cristo: si parla di lui nel Pentateuco, in ognuno dei profeti nei Salmi (cfr. Lc 24,44) e complessivamente in tutte le Scritture come il Salvatore stesso afferma quando ci rimanda ad esse: Scrutate le Scritture perché pensate di trovare in quelle la vita eterna e sono proprio quelle che testimoniano di me! (Gv 5,39). Se dunque ci rinvia alle Scritture in quanto gli rendono testimonianza, non è per rapportarci a un testo o a un altro, bensì a tutte le Scritture, perché tutte parlano di lui.
	Nel rotolo del libro sta scritto di me: Chi interpretasse nel rotolo del libro come riferito a uno solo degli scritti sacri che parlano del Cristo, dovrà poi spiegarci per quale ragione sceglie un libro piuttosto che un altro. E se si pensasse che questa parola del Signore ci rimandi in modo preciso al libro dei Salmi, rispondo che avrebbe dovuto dire allora: In questo libro è scritto di me. In verità, è di tutte le Scritture nel loro insieme ch`egli dice: nel rotolo, perché la parola che ci è stata rivelata su di lui è un tutto unico.
	GIROLAMO E AMBROGIO: Nel rotolo del libro (in capite libri V): In principio (Gen 1,1).
	RABANO MAURO, In ep. ad Hebr., PL 112, 780: I segni della promessa sono tolti perché si manifesta la Verità promessa. Per questo il salmo dice: Sacrificio e oblazione non hai voluto ma mi hai formato un corpo. Questo è detto in riferimento alla persona del Cristo che ha assunto il nostro corpo mortale per avere la materia da offrire per noi. Allora disse: Ecco vengo; questo fu il tempo in cui i segni scomparvero e venne la Verità. Dove sono i sacrifici del popolo ebraico? Sono passati, non esistono più nella Chiesa del Cristo, perché è venuto colui che i sacrifici prefiguravano. E` di lui che si parla in capite libri: ma quale libro? Il Salterio, ove è detto: Beato l`uomo che non è andato nel consiglio degli empi (Sal 1,1).
8	TOMMASO D`AQUINO, Inno Pange Lingua: « Se volente natus ad hoc » (nato per questo, volontariamente).
17	GIROLAMO: Io sono povero e misero. E` il Cristo. Essendo ricco si è fatto povero (2Cor 8,9).
	EFREM, Hymni, Lamy 2, 14:
	« Ha vissuto sulla terra per trenta anni
	il Povero e l`Umile ».
SALMO 40
NT
1	2Cor 8,9 Essendo ricco si è fatto povero, per arricchire noi con la sua povertà
2	Gv 5,21 Il Padre risuscita i morti e dona loro la vita
3	Eb 4,15 Abbiamo un sommo sacerdote che sa compatire
4b	Lc 15,18-21 Ho peccato contro te (Il figliol prodigo)
5	Mt 21,38 Ecco l`erede, uccidiamolo
9	Mc 14,18 Uno di voi che mangia con me mi tradirà
	Gv 13,18 Bisogna che si compia la Scrittura: Chi mangia il pane con me
10	Gv 5,22 Il Padre ha rimesso ogni giudizio nelle mani del Figlio
13	Lc 1,68 Benedetto il Signore, Dio d`Israele
PP
	CIRILLO ALESSANDRINO:
	- Poiché il Cristo ha detto nel Vangelo: Bisogna che si compia la Scrittura: chi mangia il pane con me... (Gv 13,18), questo salmo si addice a lui solo. Quindi l`inizio del salmo vuol dire: Beati quelli che pongono la loro fede nel Cristo (v. 1). E lui il Povero che, essendo ricco, si è fatto povero per arricchire noi (2Cor 8,9).
	- Il Signore lo custodisca: è la ricompensa per quanti si affidano al Cristo. Dio ricompenserà pure quanti fanno l`elemosina ai poveri (v. 2).
	- Dal v. 4 in poi è il Cristo che parla: Ho peccato. Il Salvatore non lo può dire che assumendo i nostri peccati, come primogenito della nostra natura. Essendo stato fatto maledizione (cfr. Gal 3,13), ha bisogno di misericordia.
	- I nemici vogliono fare scomparire anche il suo nome. Al contrario, la Chiesa dice allo sposo nel salmo 44, 17: Ricorderanno il tuo nome in ogni generazione.
	- Complotti di Giuda e dei giudei (v. 6).
	- Una accusa iniqua: è il « crofiggilo « dei giudei (cfr. Mc 15,13). Forse chi dorme potrà mai risorgere? Pensavano che la morte l`avrebbe tolto di mezzo, come uno qualsiasi di noi (v. 8).
	- Abbi pietà di me, e fammi risorgere (v. 10): queste parole convengono al Cristo umiliato, che ha assunto la natura umana. Chiede misericordia, perché doveva adempiere ogni giustizia: poiché si è fatto uomo, non rifiuta l`umiltà dell`umanità; inoltre, chiedeva il perdono e la risurrezione più per noi che per lui, per noi che avevamo bisogno di entrambi: quando il peccato entrò nel mondo, vi entrò anche la morte che è sua figlia, e quando il peccato fu cacciato dal mondo, anche la morte fu scacciata assieme a lui. La morte è distrutta con la risurrezione del Cristo, per il quale e nel quale la natura umana rifiorisce nella incorruzione.
	- Da questo so che mi vuoi bene (v. 11). Nel Cristo, abbiamo acquisito un diritto di figli verso il Padre, per essere, da questo momento, amati da lui.
	- Non godrà il mio nemico su di me: il diavolo, nemico del genere umano, ha introdotto la morte nel mondo per mezzo del peccato, ma cesserà di gioire quando vedrà la natura umana cambiata, rivestita d`immortalità, trasformata nella sua bellezza primitiva.
	EUSEBIO: Beato colui che ha intelligenza del povero. Bisogna riferire queste due parole profetiche alla sola persona del Salvatore e dire: Beato colui che può comprendere che il Cristo si è fatto povero per noi, come dice 2Cor 8,9: Essendo ricco si è fatto povero per arricchire noi con la sua povertà. E ancora: Essendo in forma di Dio, svuotò se stesso prendendo forma di schiavo (Fil 2,7). Il Povero e il Misero lo troviamo anche nel Vangelo: Avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete... ero straniero... nudo... infermo... prigioniero (Mt 25,35ss). Sì, beato chi ha questa intelligenza del Povero e del Misero. Questa beatitudine è rivolta tanto ai ricchi che soccorrono i poveri quanto ai poveri di spirito (cfr. Mt 5,3).
	GREGORIO NISSENO, Tr. 2 in Ps, c. 12: Come nel salmo 1, si tratta di una beatitudine; ma, in questo caso, non si dice di volgere le spalle al male: la beatitudine è la conoscenza del bene; il bene è il Figlio di Dio che per noi si è fatto povero, da ricco quale era (cfr. 2Cor 8,9). Questo versetto attira l`attenzione sulla povertà dell`incarnazione che il Vangelo ci ha descritto: proclama beato chi conosce e comprende rettamente la povertà del Cristo.
	Chi si è fatto povero assumendo la forma di servo è benedetto, grazie alla sua natura divina.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Beato chi comprende questa povertà che il Cristo ha assunto, lui che era ricco.
	ATANASIO: Il povero è il Cristo che si è fatto povero per noi.
	AMBROGIO: Questo povero è il Cristo. Colui che, nel salmo precedente diceva: Ecco, io vengo, ora viene e soffre.
	GIROLAMO: Beato chi conosce il Cristo nella sua incarnazione, per la quale si è fatto povero.
	BEDA: Il Cristo era ricco presso il Padre ed è povero presso gli uomini. E` il povero per eccellenza. E` tanto povero da farsi pane.
	RUPERTO: Il povero è il Cristo nell`umiltà della sua passione: vi è un rapporto tra la fine del salmo precedente e l`inizio di questo. Il salmista stabilisce un contrasto tra la miseria e la condanna di quanti si scandalizzeranno per causa sua e la beatitudine di quelli che crederanno in lui, come vero Dio e vero uomo.
1b	EUSEBIO: Il giorno cattivo è il giorno del giudizio. Il Cristo dirà loro: Venite, benedetti dal Padre mio (Mt 25,34).
2	GIROLAMO: Li trasferirà dalla morte alla vita.
3	ORIGENE: Il letto del dolore del Cristo è il suo corpo umiliato. Pitra: Rivolterà il suo giaciglio liberandolo dall`infemmità.
	GREGORIO NISSENO, In Cant.6, PG 44, 891: Il Verbo discende ricoperto d`ombra, sul letto di questa vita.
	ILARIO, In Ps 131, al v. 3: Così interpreta: è il cambiamento e il passaggio dal letto regale del cielo al giaciglio doloroso della croce. Questo salmo ce lo testimonia perché annuncia, nella persona del Cristo, tutto il mistero della passione. Tutto il suo giaciglio hai rivoltato nella sua malattia: quando, per volontà del Padre, il Figlio, che è Dio, si è fatto uomo; quando, da onnipotente è divenuto debole; quando lui, che è la fonte della vita, è morto; quando lui, che è il Giudice eterno di tutti i secoli, è stato condannato al supplizio della croce, allora il suo letto regale è stato rivoltato nella sua malattia. Nel salmo 131, 2 ss., Davide giura di non ritornare al luogo del suo riposo beato ed eterno, prima d`aver trovato una dimora per Dio.
	AMBROGIO ci offre tre interpretazioni: Hai scambiato tutta l`infermità umana con l`infermità del Cristo; lo hai fatto passare da uno stato a un altro; hai capovolto la situazione.
	GIROLAMO E AGOSTINO: Letto e giaciglio sono espressione dell`infermità della carne.
4	ORIGENE, Pitra: Guarisci l`anima mia, perché contro di te ho peccato. E` il Salvatore che dice questo, avendo preso su di sé i nostri peccati. Il Cristo è morto per noi, divenuto maledizione per causa nostra (cfr. Gal 3,13).
	ATANASIO: E` il Cristo che parla. Chi ha sofferto per gli uomini dice che i loro peccati sono i suoi.
6	CIRILLO ALESSANDRINO: Si tratta di Giuda, il traditore.
	GIROLAMO: Le accuse false lanciate contro il Cristo.
	ATANASIO intende epí tò autò nel senso di allo stesso modo; cioè con menzogna e tradimento. (Invece la maggior parte dei Padri intendono « insieme »).
8b	GIROLAMO cita Ger 8,4: Chi cade, forse non si rialza?
9	EUSEBIO: Giuda ha mangiato col Signore non solo il pane comune ma anche questo pane che nutre l`anima e di cui il Salvatore ha detto: Sono il pane disceso dal cielo e che dà la vita al mondo (Gv 6,33).
	CIRILLO ALESSANDRINO: L`uomo della mia pace è Giuda. Ha ordito contro di me un grande inganno: è l`azione dolosa di chi corre e fa lo sgambetto al rivale.
	AMBROGIO: I miei pani: è l`eucarestia. L`atto di soppiantare rivela l`inganno. Al tradimento, Giuda aggiunge l`insolenza del bacio, cosa che Adamo non aveva fatto.
10	ATANASIO: Il Cristo parla al Padre in modo umano, a motivo del suo stato d`umiliazione.
	CIRILLO ALESSANDRINO: E` il Cristo stesso la misericordia di Dio; ma, per compiere ogni giustizia (cfr. Mt 3,15), chiede misericordia.
11	ATANASIO: Da questo so che tu mi vuoi: il Padre vuole il Cristo e vuole l`umanità della quale il diavolo è nemico.
12	EUSEBIO: A proposito della semplicità dell`agnello che non apre la bocca, Pietro ci dice: Maledetto, non malediceva (1Pt 2,23).
	GIROLAMO: La più grande innocenza è il Giusto che muore per gli
	empi.
13	CIRILLO ALESSANDRINO: Cominciamo a benedirti quaggiù e continueremo a farlo in cielo, quando avranno fine le cose relative e provvisorie.
	AGOSTINO:
	- Beato colui che ha intelligenza del povero e del misero! Credete in lui! Comprendete chi è questo Povero e questo Misero: Egli si è fatto povero mentre era ricco, affinché voi diveniate ricchi con la sua povertà (2Cor 8,9). Perché si è fatto povero, lo si disprezza? Ma cerca di comprendere questo Povero e Misero per diventare ricco con la sua povertà. Che cosa significa avere intelligenza del Misero e del Povero?
	Riconosci che il Cristo stesso è questo Povero e Misero, lui che ha detto nel salmo 39, 17: Io sono povero e misero: il Signore avrà cura di me. Ma che significa avere intelligenza del Misero e del Povero? Che egli stesso si è annientato, assúmendo la forma di servo, divenuto simile agli uomini, e trovato nel sembiante simile a un uomo (Fil 2,7). Ricco presso il Padre e povero presso di noi, ricco in cielo, povero in terra, ricco come Dio, povero come uomo. Sei turbato vedendo questo uomo, la sua morte, la sua croce? Apriti dunque al mistero del Povero e del Misero! Comprendi che, dove tu vedi la debolezza, si nasconde la divinità. E` ricco perché questa è la sua natura, è povero perché questa è la tua natura. Ma la sua povertà è la nostra ricchezza, la sua stoltezza è la nostra sapienza e la sua condizione mortale è la nostra immortalità (cfr. 1Cor 1,30).
	- Osserva dunque che cosa significa essere povero per lui, non misurarlo con la povertà degli altri. Egli che si è fatto povero, è venuto a colmare la povertà degli altri. Per questo dilata la tua fede: accogli il Povero, se non vuoi restare povero.
	- Verrà il giorno della sventura, il giorno del giudizio; che tu lo voglia o no, verrà: sarà terribile se non avrai capito il Povero e il Misero. Intendi dunque il Misero e il Povero, cioè abbi l`intelligenza del Cristo! Discerni le ricchezze che sono nascoste in lui che tu vedi povero. Sì, in lui infatti sono nascosti tutti i tesori della scienza e della sapienza (Col 2,3).
	- Beato colui che ha intelligenza del povero e del misero! Guarda così i poveri, gli affamati, i pellegrini, gli esuli, gli ignudi, i malati, coloro che sono chiusi in carcere. Cerca di capire anche quei poveri perché, se li comprendi, hai l`intelligenza del Cristo che ha detto: Ho avuto fame, ho avuto sete, ero nudo, esule, malato (cfr. Mt 25,35). Allora, nel giorno della sventura, il Signore ti libererà.
	- Constata quale è la tua felicità: Nel giorno cattivo il Signore lo libererà. Il profeta desidera il bene per l`uomo che ha intelligenza del Misero e del Povero. Questo desiderio è una promessa: Il Signore... Io faccia vivere! Si tratta della vita futura. Colui che ha risuscitato Cristo dai morti, vivificherà anche i vostri corpi mortali grazie allo Spirito di lui che abita in voi (Rm 8,11). E affinché coloro che comprendono il Misero e il Povero non credano che saranno sicuramente accolti in cielo ma trascurati in terra, il profeta aggiunge: Lo renda beato sulla terra.
	- Non lo consegni nelle mani del nemico. Questo nemico è il diavolo. Non credere che il tuo nemico sia il vicino che ha avuto una lite con te al mercato! Il tuo nemico è colui del quale il Signore ha detto: L`uomo nemico ha fatto questo (Mt 13,28).
	- Il Signore lo aiuti sul letto del suo dolore. Il letto del dolore è l`infermità della carne. Perché dunque, se il Signore ci assiste, soffriamo tante sciagure in questa vita, tanti scandali, tante fatiche, tante inquietudini della carne e del secolo? Il salmista si rivolge a Dio e ci riporta questo salutare consiglio: Tutto il suo giaciglio hai rivoltato nella sua malattia. Per giaciglio s`intende qualcosa di terreno. Ogni anima debole cerca per sé, in questa vita, qualcosa di terreno ove riposare; poiché le è duro sopportare di continuo la tensione verso Dio, cerca qualcosa in terra ove riposare. Non parlo di desideri cattivi ma di cose che amano le persone oneste: l`uomo onesto trova riposo per il suo spirito nella casa, nella famiglia, nella sposa, nei figli, nell`utensile che si è costruito da solo, nell`albero che innesta; gli uomini onesti si riposano in queste cose. Ma Dio vuole che noi nutriamo amore solo per la vita eterna; mescola l`amarezza in queste gioie innocenti e sconvolge la nostra povera sosta. Facendoci gustare l`amarezza in queste cose innocenti ci insegna ad amare le cose più grandi, afflnché il viandante che va verso la patria non preferisca l`albergo alla sua casa.
	- Perché? Perché Dio flagella ogni figlio che accoglie (Eb 12,6). Dopo il primo peccato, Dio ha condannato l`uomo a mangiare il pane col sudore della sua fronte (cfr. Gen 3,19). L`uomo deve riconoscere che, per colpa dei suoi peccati, patisce queste correzioni con le quali Dio sconvolge il nostro riposo. Dica allora il versetto seguente: Pietà di me, Signore, guarisci l`anima mia perché contro di te ho peccato. Direbbe questo il Cristo? Il Cristo, nostro capo, che è senza peccato? Il Cristo che ha pagato ciò che non aveva rubato (cfr. Sal 68,4), luiil solo tra i morti libero? (Sal 87,4). Non avendo infatti commesso peccato, non è schiavo del peccato. E` dunque lui che parla? Sì, è lui che, per le sue membra, dice: Contro di te ho peccato, perché la voce delle sue membra è la sua voce e la voce del nostro capo è la nostra. Eravamo in lui quando disse: L`anima mia è triste fino alla morte. Non temeva certo la morte colui che era venuto a morire; né rifiutava di morire, colui che aveva il potere di deporre la sua vita e il potere di riprenderla di nuovo; ma parlavano le membra nel capo, e parlava il capo per conto delle membra. Troviamo dunque in lui la nostra voce quando dice: Guarisci l`anima mia perché contro di te ho peccato. In lui eravamo quando disse: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Lontano dalla mia salvezza il debito dei miei delitti (Sal 21,1). Quale peccato aveva su di sé, se non il nostro, che è stato crocefisso insieme con lui?
	- Forse chi dorme potrà mai risorgere? Credete di averlo ucciso ma dorme, lui che ha detto in un altro salmo: Mi sono coricato e addormentato, mi sono destato (Sal 3,5). Ha dormito perché lo ha voluto, lui che ha il potere di deporre la sua vita (cfr. Gv 12,18). I giudei possono sospenderlo alla croce, inchiodare la sua carne, trafiggerla con una lancia: Forse chi dorme potrà mai risorgere? Ha dormito perché era la realtà di cui Adamo era figura; Adamo dormiva quando Eva fu tratta dal suo fianco: Adamo è figura di Cristo, Eva è figura della Chiesa; per questo è chiamata madre dei viventi. Quando fu creata Eva? Mentre Adamo dormiva. Quando sono sgorgati dal costato di Cristo i sacramenti della Chiesa? Quando Egli dormiva sulla croce.
	- So che mi vuoi bene: i giudei hanno creduto di aver soddisfatta la loro volontà malvagia. Deridevano il Cristo crocefisso, scuotevano la testa: Se è Figlio di Dio, discenda dalla croce! (Mt 27,40). Non discese, lui che poteva; non dimostrava la potenza ma insegnava la pazienza. Se infatti fosse disceso dalla croce, sarebbe sembrato cedere a coloro che lo insultavano perché non poteva tollerare tali ingiurie; più che mai è rimasto sulla croce di fronte a coloro che lo insultavano, saldo mentre essi scuotevano la testa. Ha fatto cose ben più grandi di quelle che non ha voluto fare quando i giudei lo provocavano: è segno di potenza molto maggiore risorgere dal sepolcro anziché discendere dalla croce. Mosè e i profeti avevano scritto di lui: Come pecora è stato condotto al macello, e come agnello senza voce di fronte al tosatore, egli non ha aperto la sua bocca; ma per le sue ferite siamo stati risanati (Is 53,7.4).
	- Mi hai accolto per la mia innocenza. Lui, immacolato ed estraneo al peccato, ha pagato senza aver contratto nessun debito, è stato flagellato senza aver commesso alcuna colpa. Mi hai confermato davanti a te in eterno. Reso debole per breve tempo, il tempo vissuto sulla terra, è confermato per l`eternità: Gloria a lui! Benedetto il Signore Dio d`Israele! Il Dio d`Israele, il Dio di Giacobbe, il nostro Dio è Lui!
	EFREM, Hymni, Lamy 1, 672:
	« Nel sepolcro Giuseppe depose la Sentinella addormentata
	che, durante il suo sonno, spogliò l`inferno.
	Guai alla morte: colui che veglia, ha sventato la sua vigilanza.
	Si è addormentato, per spogliarla senza fracasso ».
SALMO 41
NT
2b	Ap 22,4 Vedranno la sua faccia e il suo nome sarà sulle loro fronti
5-6	Mt 26,38; Mc 14,34 La mia anima è triste fino alla morte
	Gv 12,27 Ora l`anima mia è turbata
9	Mt 27,46 Dio mio, perché mi hai abbandonato?
11	Mt 27,43 Ha confidato in Dio, se Dio lo ama, lo liberi adesso!
PP
	CIRILLO ALESSANDRINO: excursus sul salmo.
	E` l`Israele penitente che canta questo salmo: Quando ci farai tornare? Quando ritornerò? L`olivo rigettato vorrebbe ritrovare la sua linfa. Ha sete d`accostarsi a Dio per mezzo della fede nel Cristo. Il Cristo che hanno ucciso lo chiamano il Dio della mia vita! (v. 8d). Le lacrime (v. 3) sono le calamità che si sono rovesciate sul popolo ebreo, dopo la morte del Signore. Alcuni ridono delle sofferenze di questo popolo. Gioisce al pensiero della beatitudine futura (v. 4): la tenda meravigliosa è il tempio di Dio sulla terra, fatto a imitazione di quello del cielo. E gli angeli di Dio che gioiscono per un peccatore che fa penitenza, l`accoglieranno come una moltitudine in festa. Poiché è fissato il tempo in cui tutto Israele sarà salvato, perché sei tutta triste, anima mia? Verrà un tempo in cui la chiamata alla fede nel Cristo sarà anche per noi, e noi entreremo in questa esultanza con tutti gli altri. Verrà un tempo in cui riprenderemo a confessare Dio, confessando il Cristo. E` la Salvezza del mio volto: mi renderà la mia bellezza (v. 5). Sei triste, anima mia, perché pensi alle meraviglie passate, al Giordano. Ora non mi resta che la speranza. (Il Giordano evoca il battesimo) (v. 6). Il v. 8 ricorda le promesse di Dio per mezzo dei profeti e il loro adempimento nella notte. Il giorno e la notte sono immagine delle promesse e delle tribolazioni. E` nella tribolazione che l`uomo fa salire a Dio la sua risposta alle promesse. La preghiera al Dio della mia vita: è una consacrazione d`Israele, la cui vita è ormai promessa a Dio. Dove è questo Dio che aveva promesso di salvarti? (v. 11). Perché sei tutta triste anima mia! Spera in Dio: è proprio di chi soffre il ripetere parole di speranza e parole di disperazione. Israele prigioniero, che riconosce il suo peccato, piange per le sue calamità e incoraggia il suo animo a tener fissa la speranza in Dio.
1	EUSEBIO: Il profeta fa sue le sventure del popolo giudaico.
	GREGORIO NISSENO, Tr. 1 in Ps, c. 5: Il primo libro del Salterio ci distoglie dalla menzogna e dalla vanità perché cerchiamo Dio, perché impariamo a gustarlo e a desiderarlo. Nel secondo libro la buona abitudine, come una sete, ci attira verso il bene. Per questo il libro si apre con un paragone sull`animale che è quasi un simbolo della sete: il cervo. Chi ha cominciato a gustare Dio (Libro I) desidera la sua presenza e la sua comunione più di quanto il cervo non desideri le sorgenti di acqua viva: trovandole, questi beve a sazietà. Non è come per la sete naturale: la sorgente divina che penetra nell`uomo trascina verso Dio chiunque ne abbia bevuto, e gli comunica parte della sua forza.
	Tr. 2, c. 12: Le sorgenti d`acqua viva sono la stessa natura divina. Il salmista dice che la sua anima è triste perché soffre del più piccolo ritardo frapposto a questa perfetta comunione con la natura divina, a cui aspira. Spera in Dio, perché la speranza ci promette il vero riposo in Dio.
1b	AGOSTINO: L`anima mia anela: è il desiderio del battesimo. Di che ho sete? Ho sete nel mio pellegrinaggio, ho sete nella mia corsa. Sarò saziato all`arrivo.
	RUPERTO: Coloro che hanno capito il povero del salmo precedente dicono: Come la cerva anela...
2	CRISOSTOMO: La sete esprime l`amore, la perseveranza dell`amore, la sua impazienza. Il profeta sa che vedrà Dio, una volta uscito da questo mondo, ma non può attendere e dice: Quando? L`anima che è veramente presa dall`amore divino non si interessa a ciò che è sulla terra. Quindi teniamo fisso lo sguardo a ciò che ci attende lassù e non guardiamo alle cose che sono sulla terra. Se non avessimo né scienza, né libro, né tempo disponibile per parlare a Dio, questo versetto del salmo basterebbe. E` la sintesi di tutta la filosofia.
3	EUSEBIO: Di fronte alla calamità del suo popolo, il profeta rifiuta di mangiare il pane e non fa che piangere.
	ORIGENE: Niente nutre quanto queste lacrime, che nutrono l`anima.
	AGOSTINO: Dalla preghiera del salmista sale la fiamma del desiderio: le lacrime mi sono divenute pane giorno e notte. Piangi per il desiderio: queste lacrime e questo pane sono il pegno del Dio che attendi. Verrà, seguirà al pane delle lacrime e sarà tuo cibo per l`eternità lui, il Verbo di Dio, il pane degli angeli.
3b	CIRILLO ALESSANDRINO: E` l`ingiuria rivolta all`olivo tagliato.
	AGOSTINO: Quanti corrono dietro agliidoli, ci possono mostrare il loro dio, mentre noi non possiamo mostrare loro il nostro: non perché non abbiamo nessun Dio da mostrare, ma perché essi non hanno gli occhi per vederlo.
4b	ORIGENE: La tenda è simbolo di pellegrinaggio.
	CRISOSTOMO, EUSEBIO, ATANASIO, CIRILLO ALESSANDRINO: Al futuro, perché si riferisce alla Gerusalemme celeste.
	AGOSTINO: C`è una tenda sulla terra: è la Chiesa in cammino; in seno ad essa, non sarò errabondo finché giungerò alla casa di Dio. Con voce di esultanza e di confessione, al suono di gente in festa: l`eco di questa festa giunge alle orecchie della cerva e la trascina verso le sorgenti d`acqua viva.
	ATANASIO: Dal momento che ci è riservata una eternità di felicità, perché sei triste?
	AGOSTINO: Poiché non vi sono ancora giunto, temo.
	BERNARDO: Perché sei triste, anima mia? Se il Signore si degnasse di effondere su di me l`unzione della sua misericordia, stenderebbe la mia anima come una pelle: allora potrei offrirgli non un grande cenacolo, ma almeno un luogo ove posare il capo.
6	AGOSTINO: Rivolta verso l`Immutabile, l`anima mia riprende, è ricreata; rivolta verso di me, si turba: sono certo della giustizia di Dio, non della mia! Dunque, non restare chiuso in te stesso.
7	EUSEBIO: Ricorda il passaggio del Giordano, quando le acque si accumulavano a monte... Ma, per me, non compi prodigi: tutte le tue onde sopra di me sono passate.
8	ORIGENE: Di giorno e di notte canto la tua misericordia. Il più delle volte non ci rendiamo neppur conto che la misericordia di Dio è veramente misericordia.
	GREGORIO MAGNO, Moralia, S. C. 32, p. 128: La misericordia di Dio ci è inviata di giorno: è riconosciuta e accolta in tempo di pace. Si rivela la notte perché, il dono ricevuto nella pace, si manifesta nelle tribolazioni.
9	CIRILLO ALESSANDRINO: E` proprio del popolo che fa penitenza il dire: Perché mi hai dimenticato?
	EUSEBIO: Il Signore potrebbe rispondere: Quante volte ho voluto radunare i tuoi figli! (cfr. Mt 23,37).
	AGOSTINO, sintesi.
	Questo ceno che mangia le sue lacrime come pane, trascinato dal desiderio verso le sorgenti d`acqua (cioè verso la dolcezza spirituale di Dio), effonde su di sé la sua anima per andare al di là e toccare ciò che è al di sopra. Cammina sotto la tenda fino alla casa di Dio, condotto dall`eco della gioia spirituale (cfr. 1Pt 1,5s), che l`aiuta a disprezzare tutto ciò che è terreno. Ma è ancora uomo, sbattuto dalle tempeste di questo mondo. Rivolge a sé il suo sguardo e confronta la tristezza della sua vita con ciò che ha intravisto. Si turba: Perché mi turbi? Perché non sono ancora lassù. Ma ora ho qualcosa da rispondere a quanti mi domandano: Dov`è il tuo Dio? Ho udito l`Immutabile: Non dubitare del tuo Dio!
SALMO 42
NT
3	Gv 1,9-14 La vera luce che illumina ogni uomo...
	Eb 9,12 E` entrato una volta per tutte nel santuario
5	Mt 26,38; Mc 14,34 La mia anima è triste fino alla morte
PP
1	ORIGENE: Per dire: Difendi la mia causa da gente non santa, è necessario aver rinunciato a farsi giustizia e aver abbandonato la propria causa alla giustizia divina.
	EUSEBIO: Questo salmo è strettamente legato al precedente: i profeti prendono su di sé la calamità del popolo. Come Elia, dicono: Sono rimasto solo e cercano di togliermi la vita (1 Re 19,14).
	ATANASIO: Il tema è lo stesso del salmo precedente: Israele entrerà nella salvezza del Cristo; sarà lui a condurlo alla sua santa montagna, cioè in paradiso.
2	AGOSTINO: Il frumento del Cristo è mescolato alla zizzania. Perché mi hai respinto? A causa del peccato.
3	ORIGENE: La luce e la verità sono il Cristo.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Ancora un poco e colui che deve venire, verrà (cfr. Ab 2,3). Le genti invocano la venuta del Cristo. La parola verità è la più idonea per le genti che scoprono la vanità degli idoli. In Ioan. 1, 2, PG 73, 37: Il salmista pensava che il genere umano poteva essere salvato solo con la venuta del Figlio di Dio; quindi pregava: Manda la tua luce e la tua verità! Qual è questa luce e questa verità? Il Figlio ci dice: Io sono la luce (Gv 8,12) e Io sono la verità (Gv 14,6. Il termine « mandare » conviene alle missioni divine.
	AGOSTINO: Il Cristo è luce, verità e vita (cfr. Gv 14,6).
3c	ORIGENE: Il monte santo: è Gerusalemme, i tabernacoli: è il tempio.
	EUSEBIO: Sono lo stesso tabernacolo e lo stesso monte del salmo precedente.
4	ORIGENE: Il pontefice eterno vi è entrato e tutti noi rivestiamo l`uomo nuovo.
	GREGORIO NISSENO: Il Dio che rallegra la mia giovinezza: questo rinnovamento è la rigenerazione operata dal mistero della salvezza, che è la vita nuova.
5	AGOSTINO: Confessa il tuo peccato, spera nella misericordia; e sia la tua giustizia colui che ha preso su di sé i tuoi peccati.
SALMO 43
NT
4	Eb 1,14 Gli angeli sono spiriti mandati a servire per amore di coloro che devono ereditare la salvezza
12	Rm 7,14 Venduto e soggetto al peccato
21	Rm 8,27 Colui che scruta i cuori...
22	Rm 8,36 Citazione
	1Cor 15,31 Muoio ogni giorno
	2Cor 4,11 Siamo ogni giorno esposti a,la morte per Gesù
23-25	Mt 8,25 Si svegliarono dicendo: Signore... (citato da Ruperto a proposito di questo versetto del salmo: In Ionam, PL 168, 406 A)
PP
1	ORIGENE: Questo salmo è cantato in nome dell`Israele della diaspora.
	EUSEBIO raccomanda di osservare bene la dualità: si tratta dei peccati del popolo e della riparazione degli stessi da parte dei profeti e dei giusti.
	ATANASIO: E` lo stesso tema del salmo precedente: chiedono di essere innestati o reinnestati.
	CIRILLO ALESSANDRINO: E` la supplica da parte dei profeti.
	CRISOSTOMO: Parla dei Maccabei.
1b	EUSEBIO: I nostri padri ci hanno annunciato, ma ora vediamo tutto il contrario.
2b	CIRILLO ALESSANDRINO: E` la vigna feconda d`Israele che tu hai trapiantata in Egitto. E anche noi, le genti, siamo stati innestati su Israele.
3	ORIGENE E GIROLAMO: Beati i miti, perché erediteranno la terra (Mt 5,5): non è per mezzo della spada che la conquisteranno.
3c	CIRILLO ALESSANDRINO: La tua destra è il Figlio. L`illuminazione del tuo volto: è lo Spirito Santo. In loan. 1, 3, PG 73, 43-46 chiama illuminazione la rivelazione di Dio che è fatta dal Figlio, per mezzo dello Spirito Santo.
4	ORIGENE: Dio comanda agli spiriti inviati a servire per amore di coloro che devono ereditare la salvezza (Eb 1,14).
4b	CIRILLO ALESSANDRINO: Tu comandi, cioè prometti. Le promesse fatte ad Abramo e quelle del salmo 90, 11: Comanderà ai suoi angeli.
	CRISOSTOMO: Sei tu che ordini e comandi la salvezza di Giacobbe.
	BALDOVINO DI FORD, Tr. de sacr. alt., S. C. 93, p. 181: Dio ha inviato la salvezza a Giacobbe con la promessa di un Salvatore, poi ha portato la salvezza ai re, cioè a tutti i giusti, con la venuta del Salvatore; infine ha portato a compimento il piano della salvezza con la risurrezione del Salvatore.
5b	ORIGENE: Basta pronunciare il nome di Dio.
8	ORIGENE: I beati sono lodati in Dio, per la loro vita.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Saremo glorificati.
	SIMMACO, AMBROGIO, GIROLAMO: Loderemo.
8b	CRISOSTOMO: La vittoria è stata riportata, a noi resta da ringraziare. Non abbiamo né una grande città né un grande paese, ma abbiamo il vero Dio. Ci gloriamo in te non solo quando ci aiuti, ma anche quando sembra che tu ci abbandoni.
9	CIRILLO ALESSANDRINO: I profeti prendono su di sé i peccati del popolo.
	SIMMACO: Parlano a nome del popolo.
10	ORIGENE: I nostri nemici ci catturano a causa delle passioni e dell`ignoranza.
	SIMMACO: Fai di noi gli ultimi degli ultimi.
11b	AMBROGIO: Anche Satana vaglia la sua aia (cfr. Lc 22,31s): ha chiesto di ventilarci come il grano.
12	ORIGENE: Venduti al peccato.
	CRISOSTOMO, SIMMACO, AMBROGIO: Lo hai venduto a un prezzo basso, vile, come segno del disprezzo che hai per noi.
	ATANASIO E CIRILLO ALESSANDRINO: Una piccola truppa è stata sufficienteper vincerci. Infatti non c`era folla alla loro acclamazione.
	GIROLAMO: Senza prezzo, perché il sangue del Cristo non era ancora stato sparso.
13	ATANASIO: Le beffe che i giudei hanno inflitto al Cristo, le subiscono a loro volta.
14	CIRILLO ALESSANDRINO: Siamo citati come esempio di rovina e le genti dicono: Purché non ci accada quanto è accaduto a Israele!
16	CRISOSTOMO E SIMMACO: Bestemmia.
17	EUSEBIO E ATANASIO: Come Aronne un tempo prendeva l`incensiere per purificare il popolo e arrestare lo sterminio, ora il coro dei profeti offre il sacrificio rituale per il popolo. Prendono su di sé tutto: il peccato e l`espiazione. Non ignoravano che erano membra di un corpo.
18b	Le molteplici lezioni portano i commentatori a interpretazioni molto diverse.
19	ORIGENE E ATANASIO: Ci hai umiliato in una terra straniera che non permette il culto divino.
	AQUILA: In una terra che tu non abiti.
20-2	EUSEBIO: Tu sai tutto, tu sai se ti sottraiamo la nostra fiducia per darla a un altro! E perché noi viviamo da figli che tutto il giorno siamo condannati a morte. San Paolo dice: Io muoio ogni giorno (1Cor 15,31). Abbiamo dunque il diritto di risvegliarti, come se tu dormissi. Anche se i peccati del popolo ti allontanano, accogli le nostre buone opere per tutti gli uomini.
	ATANASIO: I profeti, come portano il peccato del popolo, così lo fanno beneficiare della loro penitenza.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Ti offriamo un sacrificio per il popolo e soffriamo la morte del nostro spirito.
	GIROLAMO: Hai detto bene: Vi mando come agnelli in mezzo ai lupi (Lc 10,3).
23b	ATANASIO: Non respingere per sempre vuol dire: Fa che non siano esclusi dalla vita che il Cristo dona.
24	EUSEBIO: Distogli il volto dai peccati del popolo per non vedere il suo obbrobrio, ma perché lo distogli da noi? E poiché siamo maltrattati in questo modo per aver agito da figli, perché dimentichi la nostra afflizione? Essi ottengono qui di vincere la loro causa, e nel salmo seguente cantano il loro rendimento di grazie.
26b	CIRILLO ALESSANDRINO: Non per riguardo vostro io agirò, ma per riguardo al mio nome (Ez 36,22).
SALMO 44
NT
2c	Lc 4,22 Ammiravano le parole di grazia che uscivano dalla sua bocca
2d	At 3,26 Dio l`ha inviato a benedirvi
3	Ef 6,17 La spada dello Spirito che è la parola di Dio
	Ap 1,16 Una spada usciva dalla sua bocca
	Mt 10,34 Sono venuto a portare la spada
6-7	Eb 1,8-9 Citazione
7	Lc 4,18 Per questo mi ha unto
	At 4,27 ... contro il Figlio che tu hai unto
	At 10,38 Dio l`ha unto di Spirito Santo
	Rm 8,29 Primogenito fra molti fratelli
11	Ef 5,25 Come il Cristo ha amato la Chiesa... gloriosa, santa, immacolata
PP
1	CIRILLO ALESSANDRINO: Questo salmo canta il mistero del Cristo nel quale si uniscono i giudei e i gentili. All`inizio, il Padre « proferisce » il Figlio, cioè genera il Figlio.
	ATANASIO: E` il Padre che parla del Figlio, il suo Verbo.
	EUSEBIO: Il v. 1, coi suoi tre stichi, introduce il salmo. Poi si entra in argomento e ci si rivolge al Diletto. E` il coro dei profeti che parla, come nei salmi precedenti: celebrano la risposta divina.
	CRISOSTOMO: La parola buona (verbum bonum V) è il Figlio unigenito di Dio.
	GREGORIO NAZIANZENO: Verbum bonum: questo Verbo è il Figlio unigenito di Dio, generato dal cuore del Padre.
	AGOSTINO: Il Padre, che solo è buono, genera il Verbo buono. Io dico: racconto la nascita del Verbo che viene dal cuore del Padre.
	GIROLAMO: E` il Padre che parla: genera il Verbo.
1b	CIRILLO ALESSANDRINO: Io dico al re le mie opere: il Padre ammaestra il Figlio, il quale dice: Le mie parole non sono mie ma del Padre che mi ha mandato (cfr. Gv 14,24); e: Il Padre mi ha fatto conoscere ciò che devo dire e fare (cfr. Gv 8,28).
1c	EUSEBIO E CRISOSTOMO: Quando è lo Spirito che muove il nostro spirito, questi non ha bisogno di fermarsi, per riflettere.
	AGOSTINO: Nulla è veloce quanto Dio.
2	EUSEBIO: Non ha bellezza alcuna né splendore (Is 53,2).
	BASILIO fa lo stesso confronto: E` senza bellezza, è più debole dei figli degli uomini.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Ora parla il coro dei profeti. Applaudono il Verbo di Dio.
	ARNOBIO IL GIOVANE: Il Verbo uscito dal seno del Padre apparirà sfolgorante di bellezza e si porrà alla testa dei figli degli uomini.
2c	EUSEBIO: Mosè e Noè hanno ricevuto una porzione di grazia; ma Maria, che fu serva dell`incarnazione, è piena di grazia; e tutta la grazia del Padre è effusa sulle labbra del Figlio.
	CRISOSTOMO: Labbra che effondono la grazia: è il Cristo maestro.
2d	CIRILLO ALESSANDRINO: Dio ti ha benedetto. Siamo stati maledetti in Adamo, ma benedetti in Cristo.
	CRISOSTOMO: In lui, la maledizione del paradiso si è cambiata in benedizione. Fatto maledizione per noi (cfr. Gal 3,13), ha guadagnato in questo modo la benedizione per tutti gli uomini. Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto (Gv 1,16).
	RUPERTO, De Op. Spir. Sancti, S. C. 131, p. 101: Nel segreto del seno verginale, Dio compie le nozze del Figlio: nozze molto più belle e più beate di quelle d`Adamo.
	Lo sposo avanza dalla stanza nuziale (cfr. Sal 18,5). Quale è questa stanza nuziale donde viene lo sposo, se non il seno benedetto della Vergine immacolata? Qui, lo Spirito Santo non distingue l`uomo e la donna, ma unisce nella persona del Cristo la natura umana creata al Dio increato, al Verbo di Dio.
	E li benedisse (Gen 1,28). Dio ha benedetto anche lui, questo uomo nuovo nel quale si univano le due nature! L`ha consacrato con un olio di benedizione; ha pure effuso sulle sue labbra la grazia di ogni benedizione: E` stata effusa la grazia sulle tue labbra, per questo Dio ti ha benedetto in eterno.
	Perché Dio aveva benedetto Adamo ed Eva? Perché crescessero e si moltiplicassero; è quanto dice la Sacra Scrittura: Crescete e moltiplicatevi (Gen 1,28). Ma la benedizione antica, che non può mai venir meno perché divina, fu usata dall`uomo cosi male che sarebbe stato meglio per noi non nascere e, per il genere umano, non crescere e moltiplicarsi, se l`autore della benedizione non avesse ripreso tutto in mano sua raddoppiando la benedizione. E l`uomo Dio? Perché fu benedetto? Perché ricevette l`unzione più dei suoi compagni?
	Per crescere e per moltiplicarsi! Perché crescesse, nella sua persona, colui che fu reso per poco inferiore agli angeli; perché s`innalzasse fino alla destra della maestà divina nei cieli e perché tutte le cose gli fossero sottomesse; perché si moltiplicasse nei figli divenuti fratelli e coeredi, figli di Dio, figli d`adozione: ecco perché Dio lo ha benedetto con una nuova benedizione che nessuno oserebbe più rendere vana. E` una benedizione regale e sacerdotale perché sotto la nuova economia, tutti quelli che sono cresciuti e che hanno riempito la terra sono re e sacerdoti. Rendono grazie e proclamano: Hai fatto di noi un regno e sacerdoti per il nostro Dio, e regneremo sulla terra! (Ap 5,10).
3	ORIGENE: Questa spada separa l`anima dal peccato e lo spirito dalla ignoranza. Crea un uomo nuovo.
	AGOSTINO: Sono venuto a portare la spada (Mt 10,34).
4	ATANASIO: Poiché menziona la mitezza dopo aver ricordato le armi, ci mostra che il regno del Cristo è spirituale.
	ARNOBIO IL GIOVANE: La verità è il Padre, la mitezza è il Figlio, la giustizia è lo Spirito Santo.
	Vidi un cavallo bianco. Chi lo montava aveva un arco: gli fu data una corona e uscì da vincitore e per vincere (Ap 6,2).
4c	ORIGENE E CIRILLO ALESSANDRINO: La tua destra è il Verbo.
5	CRISOSTOMO: Il Verbo è la freccia che, scendendo dal cielo, tocca il cuore e, da nemico, lo rende amico. Le genti ribelli sono allora riconciliate, ammaestrate e inserite nel disegno di salvezza.
	BASILIO: La sposa dice bene: E` l`amore che mi ha ferito (cfr. Ct 2,8).
	CIRILLO ALESSANDRINO: Le frecce raggiungono il cuore dei nemici: di Satana, per mandarlo in perdizione e degli altri, per convertirli.6	EUSEBIO: Dunque è bello, pieno di grazia, benedetto, vittorioso. Ora diciamo: è Dio!
	CRISOSTOMO: Il suo regno non avrà fine (Lc 1,33). Cita Is 9,5s: La scrittura presenta tutti i suoi titoli e attributi.
7	ORIGENE: Solo il Cristo è stato unto con la scienza della unità.
	BASILIO: Gli altri hanno ricevuto una parte di Spirito, ma tu l`hai in pienezza.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Unto con l`olio dell`esultanza che è la grazia dello Spirito Santo, per la nostra gioia eterna.
	CIRILLO DI GERUSALEMME, Cat. 21, 2, p. 415: Il Cristo non è stato unto materialmente dagli uomini; ma il Padre, costituendolo Salvatore del mondo intero, l`ha unto di Spirito Santo come dice Pietro: Gesù di Nazaret, che Dio ha unto di Spirito Santo (At 10,38). E il profeta Davide gridava: Ti ha unto, o Dio, il tuo Dio, con olio di esultanza più dei tuoi compagni. Fu unto con l`olio della gioia spirituale, cioè di Spirito Santo, che è la fonte della esultanza spirituale.
	TEODORETO: Primogenito tra molti fratelli (Rm 8,29).
	AGOSTINO: La pietra unta da Giacobbe era figura del Cristo.
	GIROLAMO: E` la gioia della risurrezione, dell`ascensione e del regno.
	RUPERTO, In 4 Ev., PL 167, 1547: E` stato unto con olio di esultanza più di tutti i santi, ai quali ha dato di aver parte con lui; poiché è Figlio di Dio per natura, ha dato loro di essere figli di Dio per grazia.
	BERNARDO, Sermo 17, 5-6, PL 183, 857: (Parlando dell`unzione dello Spirito Santo): Non credi che questo Lucifero - che sorgeva al mattino, ma non nella verità - prima di essere cambiato in tenebra abbia invidiato al genere umano l`olio dell`unzione e abbia mormorato tra sé: Perché questo spreco? (cfr. Mc 14,4). Non affermo che lo Spirito Santo ci abbia rivelato questo; ma può essere accaduto che l`angelo perfetto in bellezza e pieno di sapienza abbia saputo, in anticipo, che sarebbero stati creati degli uomini e che essi pure sarebbero entrati nella gloria. Se ha saputo questo, indubbiamente lo ha visto attraverso il Verbo di Dio: allora ha provato un`invidia amara e ha cercato di averli come sudditi, trovando disonorevole averli come compagni. Degli infermi - disse tra sé - delle nature inferiori! Non è bene che diventino dei cittadini, con pari gloria. Forse che la Scrittura non ci rivela questa macchinazione empia quando dice che ha voluto innalzarsi e sedere in cattedra? Perché parlare di cattedra equivale a parlare di magistero: Salirò sulla montagna più alta e m`assiderò nella regione dell`Aquilone! (cfr. Is 14,13s). Sarebbe stato simile all`Altissimo: come l`Altissimo regna sui cherubini e su tutte le creature angeliche anche Lucifero si sarebbe seduto in alto, spadroneggiando tutto ii genere umano. Che Dio ci risparmi! Il diavolo, sul suo giaciglio, ha meditato l`iniquità; ebbene, l`iniquità menta a se stessa! (cfr. Sal 26,12). Noi non conosciamo altro giudice che colui che ci ha creati. Non è il diavolo ma il Signore che giudicherà l`universo. E` lui il nostro Dio per i secoli dei secoli, è lui il nostro pastore per l`eternità.
	Dunque, il diavolo ha concepito il dolore in pieno cielo, ha generato l`iniquità, figlia della malizia, madre della morte e di tutte le miserie: per l`invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo (Sap 2,24). La superbia è l`inizio di ogni peccato.
	Ora, che ha guadagnato? Niente, perché sei tu Signore che sei in noi, è il tuo nome che è invocato sopra di noi; e il popolo che ti sei acquistato, la Chiesa dei riscattati grida: Il tuo nome è olio effuso (Ct 1,2). Quando sono cacciato dal paradiso, tu effondi questo nome salvifico dietro di me e su di me, perché dopo la collera ti ricordi della misericordia.
	Ma a Satana è stato concesso di regnare su tutti i figli della superbia ed è divenuto principe delle tenebre affinché la superbia stessa lavori per il regno dell`umiltà, forgiando con la sua potenza temporale ed effimera migliaia di re umili, grandissimi, eterni. Beato giudizio! Questo orgoglioso diventa l`artefice degli umili: senza saperlo, cesella con arte le loro corone immortali, perché li attacca tutti e soccombe davanti a tutti. Qualunque cosa faccia, non potrà impedire al Signore di giudicare i popoli, ovunque e sempre: il Signore salverà i figli dei miseri e umilierà il calunniatore (Sal 71,4). Sempre e dovunque il Signore difenderà i suoi, respingerà i malvagi, allontanerà la verga dei peccatori che si stende sui giusti; e, per finire, spezzerà le armi e incendierà gli scudi.
	BALDOVINO DI FORD, Tr. de sacr. alt., S. C. 93, p. 247: Il Padre lo ha separato dagli altri, contrassegnandolo col sigillo proprio di una santità unica: lo ha unto con olio di esultanza più dei suoi compagni.
8	GREGORIO NISSENO, In Cant. 3, PG 44, 822 ss.: La sposa del Cantico porta un sacchetto di mirra, che è il Signore stesso, di cui effonde il profumo.
	CRISOSTOMO: Anche dai suoi abiti usciva una potenza di guarigione, dice il Vangelo (cfr. Lc 8,46).
	BASILIO E CRISOSTOMO: I profumi ricordano la sepoltura.
	CIRILLO ALESSANDRINO: I profumi elencati sono quelli che servivano per ungere gli oggetti sacri dell`antica legge.
	TEODORETO: Le vesti sono simbolo del corpo del Cristo.
8b	ORIGENE: I palazzi sono le Chiese che il Cristo ha fondato.
9c	ORIGENE: E` la Chiesa, come Gerusalemme celeste.
	EUSEBIO: E` la Chiesa riunita da tutte le estremità della terra che dispiega il suo abito variamente adornato.
	CRISOSTOMO: La regina è per sempre alla tua destra. E` resa stabile, confermata come tua sposa per l`eternità.
	BASILIO: La Chiesa.
	CIRILLO ALESSANDRINO: La regina è la sposa del Cristo.
10	CRISOSTOMO: Ascolta l`insegnamento, guarda i miracoli, dimentica il paganesimo.
	BASILIO: Ascolta l`insegnamento e contempla.
	GIROLAMO: Ascolta, cioè credi.
10b	ORIGENE: Come Abramo e come dice anche il rito del battesimo: Rinuncio a Satana. Chi appartiene veramente al Cristo, senza commistione col mondo, è questa sposa.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Eravamo figli d ira ma diciamo: Rinuncio a Satana.
	TEODORETO: La parola dimentica dimostra che si tratta dei pagani; perché, quanto ai giudei, essi dovevano onorare e imitare i loro padri.
	CASSIANO, De tribus abrenuntiationibus, S. C. 42, p. 145: In realtà, abbiamo due padri: dobbiamo abbandonare l`uno per seguire l`altro.
	RUPERTO, De Op. Spir. Sancti, S. C. 131, p. 243: Ma ecco un altro padre per la nostra stirpe umana!
11	ORIGENE: Ecco la ricompensa della rinuncia.
	CIRILLO ALESSANDRINO: La bellezza della sposa è l` immagine di Dio.
12	ATANASIO: Tiro è il simbolo di tutte le genti.
	CRISOSTOMO: Tutti sono sottomessi al re, anche Tiro, simbolo del diavolo. 12b: La Chiesa sarà onorata da tutti.
14	ORIGENE: La sapienza multiforme di Dio.
	EUSEBIO: La varietà delle lingue.
	BASILIO: Tutta la dottrina cristiana.
	TEODORETO: Tutti i doni dello Spirito .
	GIROLAMO: Tutti i popoli pagani.
14b	EUSEBIO: Gli angeli presentano a Dio le anime che giungono al cielo.
	ATANASIO cita 1Ts 4,17: Saremo rapiti nelle nuvole per muovere incontro al Signore; e ancora: Vi ho fidanzati al Cristo come vergine senza macchia (2Cor 11,2).
	ORIGENE E CIRILLO ALESSANDRINO: Gli apostoli succederanno ai patriarchi.
	EUSEBIO: Coloro che saranno rigenerati dalla vita nuova saranno pontefici e dottori.
	CIRILLO ALESSANDRINO, In Ps 40 al v. 6: Fa notare che i nemici del Cristo dicono: Quando morirà e perirà il suo nome? e che la Chiesa dice, invece: Ricorderò il tuo nome in ogni generazione.
	RUPERTO: Epitalamio nel quale Dio Padre glorifica il Figlio, gli prepara una sposa e invita questa ad ascoltarlo.
	PASCASIO RADBERTO, In Ps 44, PL 120, 993-1060 (Riassunto):
	- Ha proferito il mio cuore la parola buona (verbum bonum V). Dal mio cuore è uscito il Verbo buono. Un tempo non si sapeva chi era questo Verbo, lo sapevano solo quelli che ricevevano un`illuminazione per credere alle realtà future. Ma per noi tutto è dispiegato,tutto è compiuto, non resta nulla d`incerto e riceviamo questo salmo dal cuore del Padre, come pegno delle nozze che il re ha fatto a suo Figlio (cfr. Mt 22,2). Il Padre lascia sfuggire dal suo cuore l`annuncio dell`incarnazione e della venuta dello Spirito Santo (la mia lingua); infatti lo Spirito è sceso a noi sotto forma di lingue di fuoco, alla Pentecoste.
	- Ha proferito il mio cuore equivale a Dal seno... ti ho generato (Sal 109,3). Dio si serve di espressioni umane per dire che il Verbo non è stato tratto dal nulla, come le creature, ma è nato dal Padre.
	- Il Padre invia all`umanità uno sposo pieno di grazia: L`abbiamo contemplato... pieno di grazia (Gv 1,14). Splendente di bellezza: bello, nella forma di schiavo che ha assunto per la nostra redenzione. Questo annientamento non fu un mutamento della sua divinità ma una assunzione misericordiosa dell`umanità; è come uomo che il Cristo è il più bello dei figli dell`uomo: chi infatti oserebbe confrontare la bellezza di Dio a quella degli uomini? La sua umanità sfolgorò anche sulla croce, anche sotto i colpi dei flagelli. La grazia è diffusa in lui in quanto uomo; gli altri uomini hanno la grazia secondo la misura del dono di Cristo (Ef 4,7), ma lui ha avuto in sé la pienezza della grazia la pienezza dei doni dello Spirito (cfr. At 10,38). Quanto a noi, è dalla sua pienezza che riceviamo tutto. L`espressione più dei figli degli uomini deve intendersi riferita sia a: è stata effusa la grazia sulle tue labbra, sia a: ti ha benedetto Dio.
	- Il salmo continua a descrivere questo sposo pieno di grazia: E` un guerriero potente e cinto di spada, per custodire nella pace quanto possiede (cfr. Lc 11,21). La sua bellezza fa avanzare il suo regno attraverso il mondo intero; la sua verità e la sua giustizia sono qualità essenziali per un re; la sua mitezza permette che giustizia e verità siano custodite nella pace. La precisione delle sue frecce gli attira i cuori: Non ardeva il nostro cuore in noi, mentre ci parlava per la via? (Lc 24,32). I profumi sono simbolo delle virtù.
	- Presentato lo sposo nella sua bellezza, nella sua gloria, nel suo valore di guerriero e nelle sue virtù, viene ora presentata la sposa allo sposo. Il Padre si rivolge al Figlio e gli descrive la bellezza di colei che sarà la sposa e la regina: questa bellezza assomiglia a quella dello sposo, perché la sposa ama il re. Nella prima parte, il salmo parlava del trono del Salvatore e ora mostra la sposa alla destra di questo trono, al posto d`onore. La penna del profeta - la lingua del Padre - si effonde nelle lodi della sposa, che è amata e festeggiata a causa dello sposo. E` ornata del diadema, perché è sposa di un re. La descrizione del suo abito è in parallelo a quella dei profumi dello sposo. Sta in piedi perché anche lei è armata e deve combattere virilmente. E` ancora il tempo della lotta.
	- Ascolta, figlia... ascolta tutto ciò che i profeti hanno detto di queste nozze, e osserva come tutto si è compiuto, questo sposo promesso da così lungo tempo è venuto! Piega il tuo orecchio, cioè sii umile, per poter comprendere. Dimentica la casa di tuo padre, perché sei rigenerata dallo Spirito; dimentica il canto delle sirene, perché angusta è la via che conduce alla vita (Mt 7,14). Non credere che ti venga destinato uno sposo qualsiasi: E` il tuo re, adoralo.
	- Se consumi le nozze, questo grande re amerà la tua bellezza, bellezza che è opera sua. Infatti non ti ha trovata così: eri sfigurata (cfr. Ez 16) quando l`intruso, cioè il diavolo, ti aveva tra le sue mani. Ma il re, il Figlio di Dio, ti ha riplasmato a sua immagine e somiglianza.
	- In parallelo alle conquiste dello sposo guerriero stanno gli omaggi dei potenti che vengono a rendere omaggio alla sposa: imploreranno il tuo volto, perché il volto della Chiesa riflette la bellezza dello sposo.
	- Per quanto gloriosa sia la Chiesa all`esterno, è ancor più bella all`interno, là ove abita il Cristo, ove la Sapienza divina riversa fiumi di luce: lì regna la carità perfetta, per rendere la sposa bella all`esterno e farle portare frutto.
	- I frutti della sposa: Ti sono nati dei figli. Genererai figli che, da discepoli, diverranno maestri: fino alla fine del mondo, la Chiesa darà allo sposo apostoli e dottori che diffonderanno il suo regno.
	- Ricorderanno il tuo nome in ogni generazione! Cambia la persona che parla: la sposa si vede elevata a un rango così sublime e arricchita di così grandi doni che, volta verso lo sposo, gli parla e gli promette di rendere onore al suo nome di generazione in generazione, cioè per i secoli dei secoli. E` quanto vediamo ogni giorno: a ogni cristiano la Chiesa impone il nome del Cristo, nel quale sono benedette tutte le famiglie dei popoli. Lode benedetta che la sposa rende allo sposo! E benedetti quelli che, in ogni momento, sono votati alla lode del Cristo!
	- In eterno. questa azione di grazie, questa lode, questa confessione di oggi sarà in realtà la vita eterna. Cominciamo qui quello che faremo per tutta l`eternità.
	RUPERTO, Vict. Verbi Dei, PL 169, 1457:
	- Voce del Padre: Ha proferito il mio cuore la parola buona.
	- Voce del profeta: Tu sei splendente di bellezza più dei figli degli uomini! Quale gioia, quale ardore per ripetere e narrare ininterrottamente questa bellezza del Salvatore, pieno di grazia, potente, cinto della spada, che avanza e regna per la verità, la mitezza e la giustizia, mentre i popoli cadono ai suoi piedi. Colpiti dalle sue frecce di salvezza, piangono le loro colpe di nemici del re: cadono a terra per adorarlo! Il Padre gli ha detto tutte le sue opere perché egli le compia, lui, l`inviato uguale al Padre.
SALMO 45
NT
2c	Mt 17,19; Direte a questa montagna: gettati in mare
4	Ap 22,1 Mi mostrò un fiume d`acqua viva, che usciva dal trono di Dio e dell`Agnello
5	Ap 1,13 Simile a un figlio d`uomo
7	Mt 28,20 Sono con voi fino alla fine del mondo
	Rm 8,31 Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?
10	Gv 3,14 E` necessario che il Figlio dell`uomo sia innalzato
PP
1	GREGORIO NISSENO, Tr. 2 in Ps, c. 12: Canto di vittoria che annuncia, in enigma, l`epifania del Signore nella carne: fragore del mare, sconvolgimento della terra, turbamento dei popoli ma il Signore delle schiere è con noi, e ha posto tra noi il suo tabernacolo santo. De hominis opificio, S. C. 6, p. 90: Dio vuole che la gioia delle meraviglie del creato sospinga l`uomo alla ricerca del Creatore.
	EUSEBIO: Questo salmo profetizza l`annuncio del Vangelo: ecco ciò che sconvolge il mondo! (cfr. At 27).
	ATANASIO: Parabola sulla chiamata delle genti.
2	CIRILLO ALESSANDRINO: Se siamo dalla parte di Dio, non abbiamo nulla da temere.
	AMBROGIO: Se sei con noi, chi sarà contro di noi? E al v. 2b: I monti che si trasferiscono nel cuore del mare sono poca cosa, dice il Vangelo.
	AGOSTINO: Dite a questa montagna: Gettati in mare... (Mt 17,19).
3	EUSEBIO: Le acque del mare sono simbolo delle potenze infernali, sconvolte dalla venuta del Signore e dai suoi miracoli.
	ATANASIO: La predicazione del Vangelo ha sconvolto le genti.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Le acque sono simbolo della moltitudine delle genti.
4	ORIGENE: I doni dello Spirito.
	EUSEBIO, In Ps 79, 13: riferisce il salmo al battesimo.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Farò deviare il fiume di pace (Is 66,12). E` deviato perché il Cristo è venuto in primo luogo per i giudei, ma le genti sono subentrate al loro posto.
	CRISOSTOMO: La Provvidenza di Dio è come un fiume le cui braccia giungono ovunque.
	CIRILLO DI GERUSALEMME, Cat. 11, 20, p. 203: La sorgente del fiume di giustizia, dell`Unigenito, è il Padre che l`ha generato.
	AMBROGIO: Il fiume è simbolo dell`acqua e del sangue sgorgati dal costato trafitto del Signore. E` quello il fiume dell`Eden che si diffonde in tutta la terra, lava i peccati, irriga la città di Dio e ogni anima.
	GIROLAMO: Il battesimo è lo Spirito Santo.
	RUFINO: L`effusione dello Spirito e i fiumi d`acquaviva (cfr. Gv 7,38).
	AGOSTINO: Fiumi d`acqua viva... disse questo detlo Spirito che dovevano ricevere (Gv 7,38).
	BERNARDO: Talvolta gustiamo quaggiù una goccia di questa gioia; discende da Gerusalemme e dal fiume i cui flutti rallegrano la città di Dio.
	RUPERTO, In Apoc., PL 169, 1206:
	- Mi mostrò un fiume puro d`acqua viva, chiaro come cristallo, che procedeva dal trono di Dio e dell`Agnello, in mezzo alla piazza della città. Di qua e di là del fiume c`era l`albero della vita, che fa dodici frutti, rendendo il suo frutto per ciascun mese; e le fronde dell`albero sono per la guarigione delle genti (Ap 22,1s).
	- Alla fine del libro, il profeta mostra le ricchezze inestimabili e le delizie indicibili della città gloriosa: beni che l`occhio non ha visto, di cui l`orecchio non ha sentito parlare e che non sono mai saliti nel cuore dell`uomo (cfr. 1Cor 2,9).
	- Questo fiume è la sovrabbondanza di gioia e di pace descritti dal salmista: Gli impeti del fiume rallegrano la città di Dio; e ancora: Saranno inebriati dalla pinguedine della tua casa, e al torrente delle tue delizie li abbevererai (Sal 35,8). Isaia consolava così i figli di Gerusalemme: Ecco, io rivolgo verso di lei la pace, come un fiume, e la gloria delle genti come un torrente traboccante (66, 12).
	- Questo fiume è il Signore stesso, è lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo è questo fiume di pace, questo torrente di gloria, questa onda di gioia, questo fluire della beatitudine, questa sovrabbondanza che trabocca dalla casa di Dio. E` infatti l`amore stesso dello sposo e della sposa nella città gloriosa.
	- Tutta la felicità di questa vita e di questa città, che altro potrebbe essere se non questo amore?
	- Di questo amore vivono tutti i santi angeli e tutte le anime di tutti i santi. Ecco perché il profeta, dopo aver detto: Mi mostrò il fiume, aggiunge il fiume d`acqua viva (Ap 22,1).
	- Come il Vangelo dice che lo Spirito Santo procede dal Padre (Gv 15,26), il profeta esprime la stessa verità dicendo che il fiume sgorga dal trono di Dio e dell`Agnello. E questo è quanto professiamo nella fede cattolica: lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio.
	- Questo fiume ha cominciato a fluire in noi dal momento in cui Gesù è stato glorificato; ma non vediamo ancora e non possiamo vedere in questa vita, ciò che compie in noi. Nella città beata apparirà il frutto di questa venuta dello Spirito, ed ecco perché il profeta aggiunge: Di qua e di là del fiume c`era l`albero della vita (Ap 22,2), che è il Cristo.
	- Il trono di Dio e il trono dell`Agnello sono in questa città: i suoi servi l`adorano e sono essi stessi il trono e la dimora del Re dei Re, del Signore dei Signori. Col Padre e lo Spirito Santo, abita nei loro cuori. Vedono il suo volto, il suo nome è sulle loro fronti, il rendimento di grazie e la lode senza fine sono tutta la loro delizia.
4b	ATANASIO E CIRILLO ALESSANDRINO: La Chiesa.
5	ATANASIO: In mezzo alla Chiesa.
	CRISOSTOMO: Ecco che io sono con voi... (Mt 28,20).
	RUFINO: La città è la Chiesa: per la concordia dei suoi membri e perché è una città fortificata.
5b	CIRILLO ALESSANDRINO: tò pròs proí (al mattino): è l`ora della risurrezione del Cristo. E` questa risurrezione che ci salva.
	CRISOSTOMO: Al mattino: il Signore non si farà attendere.
	TEODORETO: Al mattino, cioè subito e con prontezza.
	AMBROGIO: Diluculo (V): La risurrezione avvenuta all`alba ci procura tutti i doni celesti. Il Cristo è morto la sera perché, secondo la legge, l`agnello è ucciso la sera. Altra lezione: col suo volto: lo sguardo di Dio è la nostra salvezza. Durante la passione, al Cristo bastò guardare Pietro per salvarlo.
6	ORIGENE e la maggior parte degli altri padri: si sono piegati i regni, per adorare il Cristo.
6b	EUSEBIO: Sono i cambiamenti operati dalla predicazione del Vangelo.
	ATANASIO: E` il grido di Cristo sulla croce.
	CRISOSTOMO: Uno squillo di tromba gli è bastato per prendere la Città di Gerico (cfr. Gs 6).
	AMBROGIO: Venite a me, voi che siete affaticati (Mt 11,28); tutti sono venuti sotto il suo giogo. E ogni giorno il Signore fa risuonare questa voce nel cuore degli uomini, chiamandoli uno ad uno.
7	CRISOSTOMO: Parlate di eserciti barbari? Ma guardate le schiere del cielo!
	BASILIO: Il Signore con noi è l`Emmanuele.
	AGOSTINO: Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi? (Rm 8,31).
	RUFINO: Il Signore delle schiere è con noi: l`incarnazione.
7b	EUSEBIO E ATANASIO: Il Dio di Giacobbe: è un`allusione alla lotta con l`angelo (cfr. Gen 32,24ss). Dio si era già mostrato a Giacobbe in forma umana.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Profezia dell`Emmanuele: Trovato in forma d`uomo (Fil 2,7).
	TEODORETO: Giacobbe è qui menzionato a motivo della profezia: Fino a che venga colui che deve venire... l`attesa delle genti (Gen 49,10).
	AGOSTINO: Fatti piccolo, simile a uno che i genitori possono sollevare e prendere tra le braccia; ma Dio, ti prende solo come fa una madre? No, ti prende per l`eternità.
8-9	ORIGENE ED EUSEBIO: Il Cristo è nato durante la pace romana.
	GIROLAMO: Il Cristo invita la Chiesa alla fede.
	RUFINO: La Chiesa chiama e dice: Andiamo, dimentichiamo ciò che è dietro a noi e cerchiamo di vedere i suoi segni con gli occhi del cuore. Quali segni? Di due popoli, ne ha fatto uno solo.
10	ORIGENE: E` necessario avere del tempo per conoscere il Signore. In Ex. hom., S. C. 17, p. 230: Quando Mosè alzava le mani, Israele era il più forte. Alzare le proprie mani vuol dire indirizzare a Dio tutte le nostre azioni. Se volete vincere, sollevate le vostre mani, le vostre azioni verso Dio: e, come dice l`Apostolo: Pregate senza stancarvi mai (1Ts 5,17). La vostra vita sia veramente in cielo.
	EUSEBIO: Il demonio non può sopportare il tempo della contemplazione. A Mosè, che chiede di poter andare ad adorare Dio nel deserto, il faraone risponde: Fannulloni! (cfr. Es 5,17). E ordina che venga raddoppiato il lavoro agli israeliti.
	ATANASIO: Non si può conoscere Dio senza rigettare le preoccupazioni terrestri.
	CRISOSTOMO: I miracoli di Dio non bastano per conoscerlo, occorre anche un animo filiale e riconoscente; così il sole non basta per vedere se l`occhio non è puro.
	BASILIO: Per conoscere Dio, bisogna distogliersi da ciò che non è lui.
	GREGORIO NISSENO, De Vita Moysis, S. C. 1, p. 61: Occorrono lunghi periodi passati nel raccoglimento, per poterci avvicinare a Colui che è (cfr. Es 3,14).
	Mosè, presso il roveto ardente, comprende che niente di quanto cade sotto i sensi è veramente, e ancor meno ciò che l`intelligenza comprende. Solo l`Essere trascendente è: l`Essere da cui dipende tutto l`universo, che basta a se stesso e che è il solo desiderabile. E` lui l`Essere e, se lo si conosce, si conosce la Verità. Mosè si è avvicinato a questo Essere e ora ogni uomo può accostarlo se, come Mosè, si distoglie dalle cose terrestri e cerca la luce che viene dal roveto ardente.
	La Verginità, CN 4, p. 70 ss.: Per la nostra debolezza dobbiamo condurre la ragione come per mano verso l`invisibile. Chi purifica l`occhio della sua anima diviene capace di vedere, va oltre la materia, portatrice di bellezza, e si serve di ciò che vede come di una scala per giungere al bello intellegibile.
	I nostri sensi non sono stati educati a discernere il bello. E` per questo che gli uomini non hanno più zelo per il bene. Ognuno segue i propri desideri: ricchezze, onori, potenza o piacere... Ma c`è una via sulla quale troveremo il bello: purificando la nostra anima dalle passioni, eleviamoci alle altezze che i sensi non raggiungono. Invece di fermarci alla bellezza creata, lasciamoci condurre da questa fino al desiderio della Bellezza di cui i cieli narrano la gloria: arriveremo così alla comprensione della maestà che si innalza al di sopra dei cieli.
	Come raggiungere le cose celesti se ci si preoccupa troppo di quelle che sono sulla terra? Chi si allontana non solo dal male, maanche dalle preoccupazioni terrene, troverà il solo oggetto degno d`essere desiderato. Accostando il bello, parteciperà alla vera luce. Vedrà colui che è il Bello per natura, il Bene e il Puro: vedrà il Dio di tutti gli esseri.
	AGOSTINO, Sermo 364, PL 39, 1639: In questa vita siamo pellegrini e, per la fede, aspiriamo verso una patria sconosciuta. Ma perché chiamarla sconosciuta, quando siamo suoi cittadini? Il viaggio è lungo e noi l`abbiamo dimenticata. Il Cristo, il re di questa città, è venuto verso noi pellegrini: la sua divinità, assumendo un corpo, si è fatta Via per noi, così che camminiamo attraverso l`uomo-Cristo e dimoriamo nel Cristo-Dio. Come spiegarlo di più, fratelli miei? E` un segreto: l`occhio non l`ha visto, l`orecchio non l`ha inteso e non è salito nel cuore dell`uomo (cfr. 1Cor 2,9). Ci sono cose che si possono conoscere senza giungere a spiegarle; ma quelle che non conosco? Anch`io, come voi e con voi, cammino per fede.
	E non solo io ma anche l`apostolo confessa che non ha ancora raggiunto il traguardo e dice: Dimenticando quel che mi è dietro le spalle, e slanciandomi alle cose davanti, corro verso la meta per raggiungere il premio della superna vocazione di Dio in Cristo Gesù (Fil 3,13s).
	AMBROGIO: Lasciate le occupazioni terrene, preoccupatevi di conoscere Dio.
	RUFINO: Al v. 8 eravamo invitati a scorgere i suoi segni, ora invece a vedere lui stesso. State fermi, e sappiate che io sono Dio: riposatevi dalle cose terrene e allontanate il tumulto dalle vostre anime. E per Dio che bisogna fermarsi; la negligenza può farci fermare per il diavolo e non per Dio, come dice Geremia in Lam 1,7: I nemici la rimirarono e hanno riso dei suoi sabati. I demoni ridono dei nostri sabati quando vedono che ci occupiamo di cose vane.
	BERNARDO, In Assumptione B. Mariae Virginis, Sermo 3, 7, PL 183 424-25: Lasciate ogni occupazione e sappiate che io sono Dio: Maria ha scelto la parte buona (Lc 10,42).
10b	BASILIO: Qui il Signore parla chiaramente della sua passione: Quando sarò innalzato da terra attirerò tutti a me (Gv 12,32). E` necessario che il Figlio dell`uomo sia innalzato (Gv 3,14).
11	CRISOSTOMO: Dio è sempre con noi.
	BASILIO: Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? (Rm 8,31).
	AMBROGIO: Ecco che io sono con voi... fino alla fine del mondo (Mt 28,20): è l`Emmanuele.
SALMO 46
NT
5	Mc 16,19 Fu assunto
	Lc 24,51 Fu portato su nel cielo
	At 1,9 Fu elevato
	Ef 4,9 E` salito
7	1Cor 14,15 Salmeggerò con lo spirito ma salmeggerò anche con la mente
	Ef 1,17 Vi dia lo Spirito di sapienza
	Ef 4,23 Rinnovati nello spirito della vostra mente
	Col 3,16 ...con cantici spirituali
	Col 1,9; 1,28 In ogni sapienza
	Col 3,16 In ogni sapienza, ammaestratevi con cantici spirituali
8	Mc 16,19 E assiso alla destra di Dio
	Mt 25,31 Allora sederà sopra il trono della sua gloria
	Ap 5,1 Vidi nella mano destra di colui che sedeva sul trono...
	Ap 5,13 E udii ogni creatura...
	Ap 6,16 Nascondeteci dall`ira dell`Agnello...
	Ap 7,4.9 I 144000 segnati e la grande folla
	Ap 19,6 Il Signore nostro Dio ha preso possesso del suo regno
	Ap 21,5 Ecco, faccio nuove tutte le cose
9	Mt 8,11 Molti verranno da Oriente e da Occidente e sederanno a mensa con Abramo
PP
1	ORIGENE: Vi fu un tempo in cui il Signore era Signore e re solo di un piccolo popolo; è re di tutta la terra, da quando regna sulle genti; verrà un tempo in cui sarà tutto in tutti (cfr. 1Cor 15,28).
	GREGORIO NISSENO, Tr. 2 in Ps, c. 12: Questo salmo profetizza l`ascensione del Signore. Deve essere accostato a Ef 4,9: Può salire solo colui che è disceso.
	EUSEBIO: Questo salmo è insieme un epitalamio e un canto di vittoria. Può essere applicato al Signore vincitore che si unisce alla Chiesa.
	ATANASIO: E` un canto di vittoria per il Signore.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Questo salmo è un cantico trionfale: la causa della gioia è che il Cristo si è fatto conoscere su tutta la terra.
	CRISOSTOMO: Battete le mani, gesto che esprime una gioia suprema.
	ARNOBIO IL GIOVANE: Alla afflizione del cielo e della terra per il diavolo scagliato su di loro, corrisponde lo scoppio di gioia per la venuta del Signore.
	AGOSTINO: La gioia dello stupore.
2b	ORIGENE: E` re di tutta la terra da quando regna sulle genti.
	AGOSTINO: Ha pagato un prezzo sufficiente per tutta la terra.
3	EUSEBIO: I vv. 3 e 4 sembrano posti sulla bocca degli apostoli.
	DIDIMO D`ALESSANDRIA: Ha sottoposto i popoli agli apostoli e ha messo le genti sotto i loro piedi.
4	ORIGENE: Non saremmo stati capaci di scegliere la nostra eredità: il Signore l`ha scelta per noi. 4b: la bellezza di Giacobbe è la scienza di Dio.
	ATANASIO: E` la visione di Giacobbe, quella della profezia sulle genti: Sarà l`attesa delle nazioni (Gen 49,10). La fierezza o la gloria di Giacobbe è che tutte le genti guardino alla sua discendenza, al suo seme. Il Cristo ha amato questa eredità e ha dato la vita per lei.
	CIRILLO ALESSANDRINO: La bellezza di Giacobbe è il popolo delle genti, siamo noi.
	RUFINO: Il Signore ha amato in Giacobbe questa bellezza donata dalla grazia. E` così che si è scelta la Chiesa, senza macchia né ruga: l`ha presa contaminata e l`ha resa bella (cfr. Ez 16).
5	CIRILLO ALESSANDRINO: Nella seconda parte del salmo, lo Spirito annuncia alle potenze angeliche che vedranno salire al cielo l`uomo innalzato al di sopra di ogni attesa (cfr. Ef 3,10), perché sia rivelata ai principati la sapienza di Dio, ch`egli ha portato a compimento nel Cristo. Questi sale perché prima è disceso (cfr. Ef 4,9).
	CIRILLO Dl GERUSALEMME, Cat. 14, 24, p. 287: Applica al Cristo questo versetto del salmo.
	CRISOSTOMO: Tra le acclamazioni di vittoria.
	TEODORETO: Tutto il trionfo del Cristo .
	RUFINO: In jubilo (V): è uno stupore gioioso che non puo essere espresso a parole. Prorompe quando il Signore ascende al cielo.
6	ATANASIO cita Gc 5,13: Qualcuno tra voi è d`animo lieto? Salmeggi.
	BERNARDO, Sermo 7, 4, PL 183, 809: Abbiamo il compito di lodare Dio assieme agli angeli; diciamo loro: Salmeggiate al nostro Dio, salmeggiate! E sentiamo che rispondono: Salmeggiate al nostro re, salmeggiate!
7b	ORIGENE: Salmeggiate per mezzo dello spirito (esortazione a comprendere). E nel commento al salmo 64, 2: Salmeggiamo secondo lo spirito.
	EUSEBIO: Salmeggiate sapendo che regna sulle genti, entrando nel mistero della chiamata delle genti.
	ATANASIO: Con intelligenza più che con le cetre.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Con l`intelligenza che è propria dei santi, perché conoscano il mistero del Cristo. Cita il salmo 106, 43: Chi è sapiente così da custodire queste cose? Con intelligenza del mistero di Cristo, mistero pieno di sapienza.
	CRISOSTOMO: Quando avrete conosciuto tutte le imprese del Signore, allora canterete con intelligenza.
	TEODORETO: Lo spirito è risvegliato da ciò che ascolta.
	RUFINO: Salmeggiare con intelligenza è agire rettamente e, per queste opere rette, voler piacere a Dio solo. La ripetizione di salmeggiate infonde gioia.
	GIROLAMO: Comprendete il significato spirituale di ciò che voi cantate, parola per parola, cioè la regalità universale del Cristo e la chiamata di tutte le genti.
	BENEDETTO, Regola, 19, p. 66, cita: Servite il Signore con timore (Sal 2,11); salmeggiate con intelligenza; davanti agli angeli salmeggerò a te (Sal 137,1). Conclude: Salmeggiamo in modo che la nostra mente si accordi con la nostra voce.
	RUPERTO Dl DEUTZ, In Ex., PL 167, 645 A: Salmeggiare con lo spirito è ritenere a memoria l`opera di Dio e farne oggetto unico del nostro canto. Salmeggiare con la mente è presentire interiormente il mistero nel fatto esteriore.
	BERNARDO, Sermo 7, 5, PL 183, 809: Se, assieme all`apostolo, canti per mezzo dello spirito, anche tu conoscerai la verità della parola di Gesù: Le mie parole sono spirito e vita (Gv 6,64).
8	GIROLAMO: La sua eredità.RUFINO: Sono le genti sulle quali, un tempo, il diavolo regnava.
9	GIROLAMO: Gli apostoli. Cita il salmo 44, 16b.
	RUFINO: Si tratta dei re che un tempo si riunivano contro Dio (cfr. Sal 2,2).
SALMO 47
NT
1	Ap 3,12 Il nome della città del mio Dio...
2	Mt 5,35 E` la città del gran re
4	Ap 16,14 ...vanno dai re di tutta la terra per radunarli
12	Ap 21,12 (Descrizione della città)
14c	Ap 7,17 L`Agnello li guiderà
PP
1	GREGORIO NISSENO, Tr. 2 in Ps, c. 12: Questo salmo riguarda il Cristo e la Chiesa. La città divina e la montagna ben salda sono parole del Nuovo Testamento. L`Aquilone, terra fredda e sempre oscura, è simbolo della potenza nemica. Il paese che era quello di Aquilone diviene la città di Dio, il palazzo del re ove Dio si fa conoscere. I re sono quelli che abitano la città e l`ammirano perché l`assemblea riunita in essa non è una assemblea di schiavi ma di re. Quanti vi abitavano in precedenza, gli indegni abitanti di Aquilone, sono stati turbati e terrorizzati. Tutto è stato fatto per mezzo del soffio violento (v. 7): è la stessa espressione usata per la Pentecoste (cfr. At 2,2).
1b	EUSEBIO: Di questa città, che è la Chiesa, è detto: Porrò in mezzo a voi la mia dimora... camminerò in mezzo a voi (Lv 26,11s).
	AGOSTINO: E` la città posta sul monte di Mt 5,14.
	RUFINO: La città è la Chiesa.
2	ORIGENE: Il monte è il Cristo.
	EUSEBIO cita Eb 12,22:Vi siete accostati al monte Sion e alla città del Dio vivente. Il monte è il Verbo di Dio.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Il monte è il Cristo che è l`esultanza di tutta la terra. Cita il salmo 31, 7: O mia esultanza, riscattami e Mt 5,14: La città posta sul monte.
	RUFINO: Il monte è il Cristo.
	GIROLAMO: Il Cristo ha abitato la terra che, prima della sua venuta, era soggetta al peccato e ha riversato in essa la sua gioia.
2b	CRISOSTOMO: E` là che il Cristo è stato crocifisso e da là sono partiti gli apostoli: La parola del Signore uscirà da Gerusalemme (Is 2,3).
	AMBROGIO: La venuta del Signore ha diffuso la gioia nel mondo intero. La coscienza dell`uomo si sente assolta dalle sue colpe e ne gioisce.
	RUFINO: La gioia di tutta la terra è la gioia del peccatore che si sente perdonato.
2c	ORIGENE: L`Aquilone delle genti è la nuova Sion.
	EUSEBIO: Aquilone: sono le genti.
	CIRILLO ALESSANDRINO: La legge di Mosè prescrive che l`agnello sia ucciso sul lato nord dell`altare, presagio del fatto che il Cristo si volgerà verso il mondo del nord, per rivelargli il suo mistero.
	CRISOSTOMO: Aquilone è ricordato perché è da là che venivano gli attacchi e le guerre: donde veniva il dolore, viene ora la gioia.
	AMBROGIO: La città di Dio si raccoglie da tutte le regioni, compreso l`Aquilone dei peccatori. Cita Ct 4,16: Levati, o Aquilone.
	AGOSTINO: L`Aquilone è la terra lontana donde ritorna il figliuol prodigo. Il Cristo ha vinto il forte armato (cfr. Lc 11,21), le mura si sono ricongiunte e la regione dell`Aquilone fa parte della città del gran re.
	GIROLAMO: Al monte, che è il Cristo, si accostano due popoli: il popolo ebreo e l`Aquilone delle genti.
	RUFINO: L`Aquilone è simbolo delle genti intorpidite nel freddo dell`incredulità. Tutti s`incontrano alla pietra angolare (Mt 21,42).
	ARNOBIO IL GIOVANE: Betlemme, la città del gran re, è a nord di Sion.
	BEDA: Aquilone è la regione lontana ove la carità si è raffreddata. Satana aveva lì il suo trono.
	RUPERTO: La città di Dio si costruisce con la riunione di due mura: Sion e l`Aquilone delle genti, che è il regno del Satana.
3	GREGORIO NISSENO: Dio si fa conoscere nella sua dimora, che è la Chiesa cristiana.
	EUSEBIO: In tutto il suo regno, che è la Chiesa, Dio si è fatto conoscere venendo in aiuto alla sua casa.
	CRISOSTOMO: Dio si è fatto conoscere, difendendo la sua città.
3b	AGOSTINO: Dio si è fatto conoscere soccorrendo questa città, come un medico soccorre un malato.
	RUFINO: Cosa sarebbe questa città, se egli non la soccorresse?
4	ATANASIO: I re che si sono riuniti contro il Vangelo sono presi da timore e turbati davanti ai miracoli di Dio.
6	RUFINO: Doglie come di partoriente, perché sono dolori fecondi. Cita Gv 16,21: La donna, quando partorisce, prova dolori, perché è giunta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dei suoi dolori, per la gioia che è nato al mondo un uomo.
7	GREGORIO NISSENO: Con soffio violento: E` lo Spirito Santo, come in At 2,2.
	CRISOSTOMO: Basta un soffio di vento: Dio vince facilmente.
7b	EUSEBIO: Il loro naufragio è simbolico della sparizione del paganesimo.
	ATANASIO: Le navi di Tarsis sono simbolo della potenza del mondo.
	RUFINO: Tarsis è Cartagine. La flotta di Tarsis è simbolo della superbia delle genti.
8	ORIGENE E AMBROGIO: L`abbiamo udito parlare fuori dalla città, poi l`abbiamo visto nella città.
	GREGORIO NISSENO: E un dialogo ove ci si esorta a vicenda.
	ATANASIO: Tutto ciò che crediamo per fede, l`abbiamo visto realizzato nella città di Dio, cioè nella Chiesa.
	CIRILLO ALESSANDRINO mette questo versetto sulla bocca dei nemici convertiti: nella Chiesa, hanno visto realizzata la promessa.
	TEODORETO: L`evento ci mostra che era giusta la profezia sulla conversione delle genti.
	AGOSTINO: Ciò che abbiamo udito dai profeti, l`abbiamo visto compiuto nel Vangelo. Citerà ancora questo versetto nella Espos. sul Sal 140,3 interpretandolo così: abbiamo visto la passione del Cristo, che era stata predetta.
	GREGORIO MAGNO, In Ps poenit. exp. 6, PL 79, 632: Abbiamo udito: è la fede su questa terra. Abbiamo visto: nella visione del cielo.
	RUFINO: Cosa abbiamo visto e udito? Che Dio ha fondato la Chiesa per l`eternità.
	BERNARDO, Sermo 28, 5, PL 183, 923: La fede sulla terra (abbiamo udito: la fede è dall`udito, Rm 10,17), precede necessariamente la visione beata nella città celeste.
9	ORIGENE: In mezzo al tuo popolo abbiamo ricevuto il tuo nome all`avvento del Cristo.
	CIRILLO ALESSANDRINO: E` un inno d`azione di grazie di tutti quelli che hanno ricevuto la salvezza.
	TEODORETO: Abbiamo ricevuto la tua misericordia, come l`avevi promessa.
	RUFINO: La misericordia è il Cristo.
	ATANASIO: Siamo divenuti tempio di Dio in tutta la terra.
	AMBROGIO: Il tempio è il Cristo. Dio si è riconciliato il mondo nel Cristo.
10	TEODORETO: I falsi dèi non hanno una potenza corrispondente al loro nome; ma quanto a te, le tue opere sono pari al tuo nome.
	BEDA considera questo versetto come un augurio.
10c	CRISOSTOMO: E` una giustizia giustificante.
	ORIGENE E AMBROGIO: La tua destra è il Cristo. Dalla sua pienezza, noi tutti abbiamo ricevuto (Gv 1,16).
	CIRILLO ALESSANDRINO: Questa destra, che è il Cristo, ha giustificato gli uomini e li ha resi santi e immacolati, per offrirli al Padre.
11	CIRILLO ALESSANDRINO: E` la profezia del ritorno di Israele alla fine dei tempi.
12	ORIGENE: Quanti hanno compreso Sion, ne fanno il giro e l`abbracciano. Salgono sulle sue torri e, da lassù, indicano la via a quanti non sanno ancora salirvi.
	EUSEBIO: Fatene il giro, per proteggerla.
	ATANASIO: Siate come un muro per Sion (la Chiesa).
	CIRILLO ALESSANDRINO: Siate difensori della Chiesa con le vostre virtù.
	TEODORETO: E` un invito ai capi della Chiesa affinché veglino su di lei.
	RUFINO: Abbracciatela con la carità.
	ARNOBIO IL GIOVANE: Voi tutti, figli della Chiesa, circondate vostra madre. (Commenti diversi secondo la lezione contate le sue torri e l`altra raccontate dalle sue torri. Origene e Ambrogio raccontano da lassù).
13	ORIGENE: Passate in rassegna i suoi palazzi, che sono le contemplazioni.
	ATANASIO: Dividetevi le sue case (distribuite domus eius V): gli apostoli si sono suddivisi il mondo da evangelizzare.
	CRISOSTOMO: Osservate attentamente, per raccontarlo alla generazione futura, per essere buoni dottoriper gli altri. E` così che dobbiamo studiare la Gerusalemme celeste.
	AMBROGIO: Distribuite domus eius (V): Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore (Gv 14,2); date a ciascuno, secondo le sue possibilità, i misteri sublimi.
14	ATANASIO: Annunciate che è lui il nostro Dio, ora e sempre.
	TEODORETO: Ogni generazione deve trasmettere a quella che viene che il Signore è nostro Dio e nostro pastore per l`eternità.
	RUFINO: Siamo la generazione nuova della vita nuova.
SALMO 48
NT
2b	2Cor 8,9 Essendo ricco, si è fatto povero (Cassiodoro e Tommaso d`Aquino citano questo versetto come spiegazione del salmo)
6	Lc 18,9 Alcuni, dentro di sé, confidavano d`essere giusti
7	Mt 16,26 Cosa darà un uomo in cambio della sua anima?
	Mt 27,6 ...il prezzo del sangue
	1Cor 6,20 Siete stati comperati a caro prezzo
	Rm 3,25 Dio l`ha prestabilito mezzo di propiziazione, per via della fede nel suo sangue
10b	Lc 12,20 Quanto hai preparato, di chi sarà?
14	Gc 5,3 Le vostre carni saranno divorate
15	Ap 5,9 Col tuo sangue ci hai comperati a Dio
	Mt 18,11; Lc 19,10 Il Figlio dell`uomo è venuto per cercare e per salvare ciò ch`era perito
PP
	ORIGENE, CIRILLO ALESSANDRINO, TEODORETO, CASSIODORO, AMBROGIO, ARNOBIO IL GIOVANE: E` il Cristo che parla.
	CIRILLO ALESSANDRINO E ATANASIO: Annuncio e preparazione del giudizio.
1	GREGORO NISSENO, Tr. 2 in Ps, c. 12: Convoca tutti gli abitanti del mondo.
	CIRILLO ALESSANDRINO: La prima legge non sapeva che balbettare, con un linguaggio incerto, ciò che piace a Dio; ma il Cristo insegna a tutti le cose necessarie. La legge ammaestrò il solo Israele ma il Cristo ha teso le reti della sua mitezza e vi ha catturato il mondo intero.
	CRISOSTOMO: Il profeta sta per dire cose grandi. Non è per nulla ch`egli convoca tutta la terra: sta per annunciare qualcosa che è degno di una così grande assemblea. E` già come un apostolo che evangelizza il mondo intero.
	BASILIO: Chi è questo predicatore che convoca tutta la terra? Lo Spirito Santo.
	TEODORETO: Prima del Cristo, i profeti si rivolgevano al popolo ebraico. Con la venuta del Cristo, tutte le genti sono ammaestrate.
	AMBROGIO: E` il Salvatore che si rivolge a tutta la terra. Gli uomini sono sotto l`azione del veleno del serpente, ma sta per dare loro la medicina. Una donna fu guarita per la potenza di guarigione che usciva da lui: ora egli chiama tutte le genti alla fonte della sapienza.
1b	AMBROGIO: Il mondo (oikouméne): la terra è veramente abitata, poiché è venuto il Cristo!
2b	CASSIODORO: E` del Cristo Signore che è detto: il ricco e il misero insieme. Ricco, perché Dio; povero, perché uomo. Come dice l`apostolo: essendo ricco si è fatto povero (2Cor 8,9).
	TOMMASO D`AQUINO, Comm. su 2 Cor 8, 9, p. 507 ss.: Il ricco e il misero insieme: prendendo su di sé tutte le nostre pene, il Cristo si è fatto povero di cose temporali come dice Lc 9,58: Il Figlio dell`uomo non ha dove posare il capo e Lam 3,19: Ricordati della mia miseria. Paolo dice: Da ricco che era; dice era perché non sembri che il Cristo abbia perso le sue ricchezze spirituali infinite. Il salmo esprime questo dicendo il ricco e il misero insieme: infatti il Cristo era ricco di beni spirituali e povero di beni materiali. Paolo aggiunge che il Cristo ha voluto farsi povero per arricchire noi con la sua povertà: perché la sua povertà di beni temporali ci rendesse ricchi di beni spirituali. E questo mediante l`esempio e il mistero (sacramento). L`esempio: perché se il Cristo ha amato la povertà, dobbiamo anche noi amarla, seguendo le sue orme; con l`amare la povertà temporale, diventiamo infatti ricchi spiritualmente. Il sacramento: perché tutto ciò che Cristo ha fatto o ha sofferto, l`ha fatto e sofferto per noi: soffrendo la morte, ci ha liberati dalla morte eterna, e soffrendo la povertà delle cose temporali ci ha arricchito di beni spirituali.
3	AMBROGIO: E` la sapienza che egli distribuisce. Dunque, ne ha per tutti.
	GREGORIO NISSENO, Tr. 2 in Ps, c. 12: Colui che parla ha prima piegato l`orecchio verso colui che gli dice tutto quello che deve fare (cfr. GV 6,38).
	CRISOSTOMO: Piego l`orecchio verso Dio; anch`io sono un uditore più che un dottore; non dico nulla da me stesso.
	BASILIO: Ascolto lo Spirito Santo.
	TEODORETO: La mia sapienza l`ho appresa ascoltando il Signore.
4b	CRISOSTOMO: E` un discorso pieno di enigmi, come nel salmo 77, 2: parla di cose nascoste fin dalla creazione del mondo. E` divinamente ispirato.
	AGOSTINO: Enigma. Ora vediamo attraverso uno specchio, in enigma (1Cor 13,12).
5	ESICHIO DI GERUSALEMME E CASSIODORO: Il giorno cattivo è la passione del Signore.
	EFREM: Per ciascuno verrà il giorno e l`ora in cui si lascerà tutto e si dovrà partire soli, nudi, senza alcun aiuto, alcun protettore e alcuna compagnia.
5b	CRISOSTOMO: Il giorno cattivo è il giorno del giudizio. L`iniquità del calcagno è il peccato: è questo il problema del salmo. Cita Eb 12,1: Il peccato che ci avvolge ovunque.
	ORIGENE ED EUSEBIO: L iniquità del calcagno risale ad Adamo.
	AMBROGIO: Adamo fu morso dal serpente nel tallone: è una eredità che si deve sempre temere. Siamo zoppi: è per questo che il Signore ha lavato i piedi ai discepoli. L`iniquità del calcagno è l`empietà di Adamo e non la mia: è il Cristo che parla.
	RUFINO: L`iniquità del calcagno è la fine dell`empietà, l`empietà finale. Sarà condannato non chi è vissuto male ma chi muore male.
	GIROLAMO: L`iniquità del calcagno è il peccato originale.
	BEDA: L`iniquità del calcagno è la ribellione.
6	RUFINO: Se hai molte ricchezze ma queste non sono per te motivo di vanto, sei povero. Qualcuno non ha nulla ma desidera possedere e si gonfia: Dio lo annovera tra i ricchi che vengono riprovati.
	AGOSTINO: L`iniquità del calcagno spia coloro che confidano nelle loro forze.
	BALDOVINO DI FORD, Tr. de sacr. alt., S. C. 93, p. 167: Non è riscattato dal Cristo colui che si separa volontariamente dalla comunione alla grazia data a tutti così come è scritto: C`è chi confida nella propria potenza e si vanta dell`abbondanza delle proprie ricchezze. Un fratello non redime, redimerà un uomo?
	BEDA: Il salmista chiama ricco colui che ha delle ricchezze e se ne vanta o, se non ne ha, desidera averne per farsene un piedistallo. Al contrario, sono poveri quelli che non ne possiedono e non si preoccupano di possedere o, se possiedono, si comportano come se non possedessero. Perché Dio non si occupa delle riserve ma guarda la coscienza; e così, molte persone che non sono ricche di beni materiali sono pericolosamente ricche nel loro cuore; e molte persone che sono ricche di beni materiali, sono salutarmente povere nel loro cuore.
7	AMBROGIO: Il Cristo parla: Io sono Colui che redime!
	AGOSTINO: C`è un solo fratello che può riscattarci: il Cristo.
	ARNOBIO IL GIOVANE: Vi redimerà l`Uomo per eccellenza, Gesù Cristo.
7b	BASILIO cita Rm 3,25: Dio ha prestabilito Gesù mezzo di propiziazione, per via della fede nel suo sangue.
	CRISOSTOMO: Dio è il solo giudice che non si può comperare con doni!
	AMBROGIO: Non pagheremo ciascuno il nostro debito, il Cristo l`ha pagato per tutti.
	RUFINO: Il Cristo, di cui Giuseppe è stato figura, riscatta i suoi fratelli.
8	CRISOSTOMO: Un solo prezzo, il sangue del Figlio unigenito; infatti né la terra né il mare basterebbero a riscattare un`anima.
	AGOSTINO: L`elemosina è il solo mezzo per pagare a Dio il prezzo della propria anima.
9	ORIGENE: Questi sapienti sono gli stessi di 1Cor 1,19: Farò perire la sapienza dei savi.
	ATANASIO E BASILIO, come Origene.
11c	CRISOSTOMO: Lascia dietro a te il ricordo di una vita santa piuttosto che dare il nome a una terra, a palazzi, a terme.
	AMBROGIO cita Lc 10,20: Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli.
	AGOSTINO: A che serve un monumento in marmo?
	ARNOBIO IL GIOVANE: La tomba èla sola casa nella quale si sta a lungo.
12	CRISOSTOMO: Era stato dato all`uomo di regnare sulla creazione, ma è caduto per il peccato.
	TEODORETO: L`uomo non comprende dove sta la sua dignità: abbraccia la materia e cade.
	ARNOBIO IL GIOVANE: Il suo onore era di essere stato fatto a immagine di Dio; ora assomiglia alle bestie.
	BALDOVINO DI FORD (sui vv. 12 e 20), Tr. de sacr. alt., S. C. 93, p. 93: I sacrifici cruenti della legge simboleggiavano la caduta dell`uomo, la pena della sua caduta, la grazia della sua liberazione. Aveva meritato la morte, la legge tuttavia gli comandava di offrire un animale, che sarebbe stato il prezzo del suo riscatto. Giustamente fu considerato alla pari di una pecora da macello (cfr. Sal 43,11); la sua follia l`aveva reso simile a una bestia, e più degno di morte della bestia uccisa al suo posto.
	O uomo creato a immagine di Dio, comprendi fino a che punto sei stato deprezzato? Sei valutato al prezzo di un capro o di un montone. Ma se getti lo sguardo verso la tua dignità originaria, il tuo prezzo non sarà più un capro o un montone ma il Figlio unigenito di Dio, perché l`immagine di Dio sia riplasmata in te da questo stesso Figlio che è l`immagine del Dio invisibile.
13	CRISOSTOMO: Il denaro e il piacere sono la pietra d`inciampo che li fa cadere.
14	EUSEBIO, ATANASIO, AMBROGIO: Hanno rifiutato il buon pastore, li pascerà la morte.
	BASILIO: La morte regnò sul mondo fino alla venuta del vero pastore.
14c	ORIGENE, EUSEBIO, ATANASIO: Al mattino: è il mattino della risurrezione, il giorno eterno. C`è opposizione tra il mattino degli eletti e il non vedrà la luce (cfr. v. 19) dei dannati.
15b	CRISOSTOMO: Allora ti vedrò faccia a faccia!
	BASILIO: Profezia della discesa del Cristo agli inferi, donde riscatterà i prigionieri.
16	CRISOSTOMO: Come temere il presente quando il futuro è descritto in modo così chiaro?
18	LA MAGGIOR PARTE DEI PADRI LEGGE IN QUESTO VERSETTO L`ADULAZIONE DEL POPOLO VERSO I POTENTI DELLA TERRA
19	AMBROGIO: Loro padre è il diavolo (cfr. Gv 8,44).
	BEDA: I loro padri non sono né Abramo né Giacobbe ma Caino...
	BASILIO: Saranno gettati nelle tenebre esteriori (Mt 8,12).
20	GREGORIO NISSENO, Tr. 2 in Ps, c. 12: L`uomo non comprende quale è il suo vero onore. Invece di prepararsi un posto nella Gerusalemme celeste, ammassa tesori sulla terra, si rende simile alle bestie con le sue cupidigie. Gli uomini si allontanano dal buon pastore e si consegnano alla morte perché li pascoli.
	BERNARDO, Comm. al Sal 90, Serm. 7, 1, pp. 161-63: Perché il profeta si lamenta e rimprovera l`uomo di essere simile a una bestia insensata mentre altrove sembra dire a Dio quasi con compiacimento: Sono divenuto un giumento davanti a te. E io sono sempre con te (Sal 72,22s)?
	Una certa somiglianza alle bestie da soma è consigliata all`uomo: dobbiamo imitare la loro pazienza, non tanto la loro mancanza d`intelligenza. Non ci sarebbe nulla da rimpiangere se il profeta dicesse: l`uomo, sotto il peso impostogli da Dio, non si è ribellato e si è comportato come un animale domestico. E chi non invidierà l`asinello che il Signore si è degnato di cavalcare?
SALMO 49
NT
1-4-5	Mt 24,31; Mc 13,27; Gv 11,52 Raduneranno gli eletti... Per raccogliere i figli di Dio
2	Mt 24,30 (e sinottici);
	Ap 1,7 Il Figlio dell`uomo che viene sulle nubi
6	At 17,31 Giudicherà il mondo con giustizia (cfr. Rm 2,16; 1Cor 5,13; 2Tm 4,1; 1Pt 4,5; Ap 19,11)
7	Gv 5,32ss Vi è un altro che rende testimonianza
	At 15,8 Dio, che conosce i cuori, ha reso loro testimonianza
14	Eb 13,15 Offriamo sempre a Dio sacrifici di lode, cioè il frutto delle labbra confessanti il suo nome
	Mt 5,33 Mantieni al Signore i tuoi giuramenti
16-17	Mt 15,3 Perché trasgredite i comandamenti di Dio?
	Mt 19,17; Gv 14,15 Custodite i comandamenti... custodite i miei comandamenti
	1Cor 7,19 ...l`osservanza dei precetti
	2Pt 2,21 Meglio era per loro non aver conosciuto la via della giustizia, che dopo averla conosciuta rivolgersi indietro dal santo comandamento che era stato loro dato
	1Gv 2,3 Se osserviamo i suoi comandamenti...
	Ap 12,17 Quelli che osservano i comandamenti di Dio
18	Rm 2,21 Tu che predichi di non rubare, rubi?
	Mt 12,39; Mc 8,38 Generazione malvagia e adultera
23	Lc 2,26 ...prima d`aver visto il Cristo del Signore
	Lc 2,30 I miei occhi hanno visto il tuo Salvatore
	Lc 3,6 Ogni carne vedrà il Salvatore di Dio
PP
1	ORIGENE, CIRILLO ALESSANDRINO, TEODORETO vedono in questo salmo le due venute del Cristo;
	EUSEBIO, ATANASIO, CRISOSTOMO ed EFREM vi vedono piuttosto la sua seconda venuta.
	RUFINO: Il Dio degli dèi, il Signore: è il nostro Signore Gesù Cristo.
	CIRILLO ALESSANDRINO: E la chiamata universale delle genti.
	RUFINO: Andate, predicate il Vangelo a tutta la creazione (Mc 16,15)
2	ATANASIO: La seconda venuta del Cristo avverrà dalla Gerusalemme celeste.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Il Cristo, assumendo la nostra natura, ha deposto la sua bellezza. Ora, dalla Gerusalemme celeste s`irradia la gloria del Cristo, e noi non lo conosciamo più nella sua carne inferma ma nella sua divinità (cfr. 2Cor 5,16).
	CRISOSTOMO: Bellezza del tempio e del culto nell`Antico Testamento, bellezza della croce e del Vangelo nel Nuovo.
	TEODORETO: Da Sion, ove ha sofferto la morte di croce. Cita il salmo 44, 2: Sei splendente di bellezza più dei figli degli uomini.
	GIROLAMO: Ogni occhio lo vedrà (Ap 1,7).
	AGOSTINO cita Lc 24,47: Nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme.
	RUFINO: Splendore di bellezza: è il più bello dei figli degli uomini.
3	GIROLAMO: Alla sua prima venuta, in un certo senso ha taciuto, perché è venuto nell`umiltà. Ma tace in quanto giudice, non tace come legislatore.
	RUFINO: Nel suo primo avvento ha taciuto, cioè si è nascosto nella debolezza della carne. Ritornerà nella gloria, e non tacerà.
	ARNOBIO IL GIOVANE: Oggi vengo per salvare, ma in quel giorno verrò per giudicare.
3b	ORIGENE cita Lc 12,49: Sono venuto a portare il fuoco sulla terra: applica tutto questo alla sua prima venuta e alla sua venuta finale.
	EUSEBIO: Come Origene.
	CIRILLO DI GERUSALEMME, Cat. 15, 21 pp. 309-10: Un fiume di fuoco sgorgherà e giudicherà gli uomini (cfr. Dn 7,10).
	ATANASIO: Il Cristo battezza nello Spirito e nel fuoco, la colonna di fuoco degli israeliti era simbolo della luce del Cristo e così anche il fiume di fuoco di Dn 7,10.
	CIRILLO ALESSANDRINO enumera la colonna di fuoco dell`Esodo, la luce del Cristo, il fuoco che il Cristo è venuto a portare sulla terra, il fuoco dello Spirito Santo, il battesimo nel sangue e nel fuoco; cita inoltre Ml 3, 1: Mando il mio angelo... è come il fuoco di chi fonde i metalli.
	TEODORETO cita Dn 7,10: Un fiume di fuoco usciva dalla sua presenza.
4	ORIGENE: Anche Mosè, nel suo cantico, invoca come testimoni il cielo e la terra.
	TEODORETO: Mosè, per promulgare la legge, ha preso come testimoni il cielo e la terra. Qui Dio fa lo stesso, per promulgare la legge nuova.
4b	ORIGENE: Dio separa quelli che gli appartengono per consegnarli al cielo, e per abbandonare gli altri alla terra.
	EUSEBIO: Il Signore separa le sue pecore (cfr. Mt 25,32s).
	RUFINO: Venite benedetti dal Padre mio (Mt 25,34).
5	EUSEBIO cita Mt 24,31: Manderà i suoi angeli... ed essi raccoglieranno i suoi eletti dai quattro venti.
	ATANASIO: Queste parole sono rivolte, per così dire, agli angeli.
	IPPOLITO, In oblatione, S. C. 11, p. 52: «In unum congregans...«.
	TEODORETO vede qui i santi sacerdoti: Aronne, Mosè, Eleazaro e Finees ai quali Dio sta per dire ciò che bisogna fare, ora, per rendergli culto.
	GIROLAMO sottolinea il parallelismo con Mt 24,31 (gli eletti radunati dai quattro venti): è quindi lo stesso Signore che dispone l`Antico e il Nuovo Testamento.5b	ORIGENE: Quanti osservano l`alleanza non con sacrifici cruenti ma con sacrifici spirituali.
	GIROLAMO intende sui sacrifici nel senso di: al di sopra dei sacrifici, cioè a un livello più elevato.
	RUFINO: Stabilire l`alleanza sul sacrificio è offrire se stessi in sacrificio al Signore. I sacrifici dell`antica legge erano l`ombra del futuro; ora essi sono aboliti e il sacerdozio secondo l`ordine di Melchisedek è annunciato in tutto il mondo.
6	GIROLAMO: La sua giustizia sono i suoi precetti.
	BEDA propone due interpretazioni: E` una giustizia giustificante; è il grande giorno del giudizio finale.
6b	ATANASIO: Il Cristo, al quale il Padre ha rimesso ogni giudizio (cfr. Gv 5,22).
7	ATANASIO: Sono lo stesso Dio di Mosè. A quel tempo, chiedevo sacrifici, perché erano utili in quella economia; ma ora offrimi la lode, il canto, il frutto delle labbra che confessa il mio nome (cfr. Eb 13,15).
	RUFINO: Israele è il nome dell`elezione.
8	ATANASIO: Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici: me ne offri. Ma non limitare la tua giustizia a quelli.
9	ORIGENE: I sacrifici cruenti sono abrogati: uno spirito spezzato è sacrificio gradito a Dio (cfr. Sal 50,17).
	GIROLAMO: Il sangue del vero Agnello è stato sparso per i peccati del mio popolo.
	AGOSTINO sottolinea il parallelismo col salmo 50.
13	AGOSTINO consiglia di adempiere la parola di Mt 25,35: Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare.
14	CRISOSTOMO: Nel sacrificio di lode bisogna comprendere anche Mt 5,16: Vedendo le vostre opere buone, gli uomini diano gloria al Padre vostro che è nei cieli e Rm 12,1: Offrite i vostri corpi come ostia vivente, accetta a Dio.
	RUFINO: Il tuo altare sia la tua coscienza, il tuo fuoco sia l`amore divino.
14b	AGOSTINO: Rispondiamo con le parole del salmo 55, 12: Sono in me, o Dio, i voti di lode che ti renderò.
	ARNOBIO IL GlOVANE: Adempi alle promesse battesimali e invocami nel tempo della prova.
15	CRISOSTOMO: Dio vuole stabilire con noi una familiarità e amicizia che dà, chiede e riceve.
16	ORIGENE cita Mc 7,6: Questo popolo mi onora con le labbra; Rm 2,21: Tu che insegni agli altri, non insegni a te stesso? Mt 5,19: Chi li metterà in pratica e li insegnerà, sarà chiamato grande nel regno dei cieli.
	TEODORETO: I vv. 16-17 sono riferiti a quanti predicano e non fanno.
	RUFINO: La mia alleanza con la tua bocca. Il corpo del Cristo e il calice della nuova alleanza.
17b	ORIGENE: Gli ebrei si sono gettati dietro le spalle gli insegnamenti del Cristo, si sono affiancati a Giuda che era ladro e hanno denigrato il loro fratello, il popolo dei gentili. E così Dio ha cessato di parlare loro.
20	CIRILLO ALESSANDRINO: E` il complotto del sinedrio contro il Cristo.
21	GREGORIO NAZIANZENO, Or. 16, 8, PG 35, 943: Temiamo che Dio ci metta davanti le nostre cattive azioni: allora non potremo neppure dire che le nostre sofferenze sono immeritate.
	CIRILLO DI GERUSALEMME, Cat. 15, 21, pp. 309-10: Questo salmo annuncia la seconda venuta del Cristo. Nella sua prima venuta, ha taciuto durante la passione, quando veniva giudicato.
	TEODORETO: Io attendo il tuo pentimento e tu abusi della mia pazienza.
21c	BERNARDO, Sermo 82, 6, PL 183, 1180: Un`anima che vede come essa è, non può immaginare che Dio le rassomigli; vede troppo la sua difformità e grida: Chi è come te Signore? (Es 15,11). Ma all`anima peccatrice e orgogliosa Dio dice: Ti accuserò e ti rinfaccerò tutto.
22	CRISOSTOMO: Ora il culto dei sacrifici è sostituito dai precetti evangelici. Vuole correggerli col timore, non vuole condannarli.
	TEODORETO: Prima che la morte non vi rapisca come un leone che si getta sulla preda.
23	GREGORIO NAZIANZENO, Or. 45, 23, PG 36, 655: Offriamo a Dio non più giovani tori con corna che cominciano a spuntare, ma offriamo a Dio, sull`altare del cielo, il sacrificio di lode. Penetriamo prima all`interno del velo, osserviamo il Santo dei Santi e offriamo noi stessi a Dio. Ogni giorno, offriamo a Dio il nostro essere e tutte le nostre azioni.
	GIROLAMO, I. H.: qui immolat confessionem: cita Mt 10,32: Chi mi avrà confessato davanti agli uomini, anch`io lo confesserò davanti al Padre mio.
	ATANASIO: Il sacrificio di lode è la via della salvezza preparata da Dio.
	AGOSTINO: Salutare (V) è il Cristo.
	RUPERTO osserva che in questo salmo il profeta passa dal primo avvento del Cristo a quello finale, per ben sette volte.
SALMO 50
NT
2	Gv 13,8 Se non ti lavo, non avrai parte con me
	Ap 1,5 Ci ha lavati dai nostri peccati
	Ap 22,14 Hanno lavato le loro vesti nel sangue dell`Agnello
4	Rm 3,4 Citazione
6	Gv 18,37 Sono venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità
7	Eb 9,19.22 Asperse tutto il popolo... senza spargimento di sangue non si dà perdono
	Eb 10,22 Avendo purificati i cuori da ogni cattiva coscienza e lavato il corpo con acqua pura
10	Mt 5,8 Beati i puri di cuore
12	Rm 8,14 Quanti sono guidati dallo Spirito di Dio...
	Rm 8,4 Camminate secondo lo Spirito
14	Lc 1,64 La bocca di Zaccaria si aprì e profetizzò
PP
	GREGORIO MAGNO (Introduzione al salmo 50; Davide parla per tutti gli uomini): Un potente che è stato ferito, sente che sta per morire e giace nudo, con le piaghe sanguinanti. Con tutte le sue forze, invoca la venuta del medico. La ferita dell`anima è il peccato: O povero ferito, riconosci il tuo medico! Mostragli le piaghe del tuo peccato. Fagli sentire il gemito del tuo cuore, perché a lui non sono nascosti i nostri segreti pensieri. Muovilo a compassione con le tue lacrime, la tua insistenza, anche importuna! Che egli oda i tuoi sospiri, che il tuo dolore giunga fino a lui, perch`egli possa dirti infine: Il Signore ha perdonato il tuo peccato (2Sam 12,13). Grida con Davide: Pietà di me, o Dio, secondo la tua grande misericordia! Ciò equivale a dire: Sto morendo per una terribile ferita, nessun medico può guarirmi tranne l`unico medico che è Onnipotente. Per il medico onnipotente, nessun male è inguaribile e ridona la salute con una sola parola. Dispererei per la mia ferita se non sperassi nell`Onnipotente.
	Signore Gesù, degnati di avvicinarti a me, spinto dalla misericordia (cfr. Lc 10,30ss). Sono disceso da Gerusalemme a Gerico, dal cielo alla terra, dalla vita all`infermità: caduto nelle mani degli angeli delle tenebre, questi mi hanno tolto l`abito della grazia spirituale, e mi hanno lasciato mezzo morto, coperto di piaghe. Rendimi la speranza di guarire; se non curi le piaghe dei miei peccati, diverranno più gravi, per la disperazione. Curami con l`olio del perdono e col vino della compunzione. E se vuoi mettermi sulla tua cavalcatura, avrai sollevato un povero. Tu che hai portato il nostro peccato, che hai pagato il nostro debito, se mi conduci nell`albergo della tua Chiesa, mi nutrirai del tuo corpo e e del tuo sangue e mi guarirai. Fin tanto che io resto in questa carne corruttibile, ho bisogno che tu mi custodisca. Ascoltami, buon samaritano, ascolta me che sono nudo e ferito, che gemo e ti chiamo. Grido con Davide: Pietà di me, o Dio, secondo la tua grande misericordia!
1	ORIGENE: Ha pietà della natura colui che ha plasmato questa natura e sa che essa è debole: questa è la misericordia. Quando Dio giustifica, chi potrà condannare? (cfr. Rm 8,31).
	EUSEBIO: Alla grande ferita dell`anima corrisponde la grande misericordia di Dio.
	ATANASIO: Al grande peccato corrisponde la grande misericordia.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Chiede che si riversi su di lui l`infinita misericordia divina.
	TEODORETO: Chi ha commesso un grande peccato ha bisogno d`incontrare una grande misericordia.
	GIROLAMO E AGOSTINO: Confessando un grande peccato, chiede una grande misericordia.
	GREGORIO MAGNO: Chieda una piccola misericordia chi ha peccato per inavvertenza.
	AIMONE: Il profeta parla giustamente della tua grande misericordia perché vede, nello Spirito Santo, che il Figlio si consegnerà alla morte perla redenzione del genere umano. Risparmiami, ma non risparmiare il mio peccato: Cancella il mio delitto.
	ANSELMO: Abbi pietà, perché questo è il tempo della misericordia e nel tuo Vangelo hai detto che non sei venuto per giudicare il mondo ma per salvarlo. La tua misericordia è molto più grande della mia miseria. La moltitudine delle tue compassioni: tante volte hai salvato i nostri padri, il tuo popolo, anche quando questo si mostrava ingrato e mormorava. Cancella il mio delitto tu che cancelli il nome degli empi e hai cancellato il mio chirografo (cfr. Col 2,14).
	CIRILLO ALESSANDRINO: Il profeta intravede Cristo perché è il Cristo la grande misericordia.
2	CIRILLO ALESSANDRINO ED EUSEBIO: Sempre più lavami: dopo le purificazioni secondo la legge, il battesimo.
	ANSELMO: Nel « catino » della tua carne (allusione alla lavanda dei piedi) (cfr. Gv 13,5): hai versato l`acqua della grazia divina per lavarci dai nostri peccati. O umile maestà, che ti sei abbassata fino a lavare i piedi dei tuoi discepoli, lavami perché abbia parte con te in eterno. Dì all`anima mia: Lo voglio, sii guarita (cfr. Mt 8,3).
3	GREGORIO NISSENO, Tr. 2 in Ps, c. 13: La penitenza è il modo migliore per resistere al male.
	TEODORETO: Natan ha già detto a David che il suo peccato è stato perdonato, ma: ...il mio peccato davanti a me è sempre.
	GIROLAMO: Se tu poni i tuoi peccati davanti a te, Dio non li porrà davanti a sé.
	ANSELMO: Parzialmente mi conosco, non come mi conosci tu, non come sono da te conosciuto: il mio cuore resta incomprensibile anche a me stesso, ma tu scruti gli abissi.
4	ATANASIO: La più grande ingiustizia è contro Dio.
	CIRILLO ALESSANDRINO cita Gb 34,18: Empio chi dice al re: hai peccato. Dunque solo Dio può dire questo a Davide. Perciò: Contro te solo ho peccato.
	TEODORETO: Il suo più grande peccato è contro Dio.
	GIROLAMO E AGOSTINO: Perché sei l`unico senza peccato.
	GREGORIO MAGNO: Dio solo può far vendetta del peccato perché è il solo senza peccato.
	ARNOBIO IL GIOVANE: In primo luogo, il peccato è contro Dio, poi contro le leggi del mondo.
4c	I PADRI GRECI danno questa interpretazione: Perdonami, per confermare la verità della tua promessa.
	I PADRI LATINI dicono: Ho peccato, quindi il tuo giudizio è giusto.
	GREGORIO MAGNO: dà le due interpretazioni.
5	EUSEBIO: Sono stato concepito incline al peccato, nella mia carne mortale.
	GIROLAMO, AGOSTINO, ARNOBIO IL GIOVANE, RUPERTO: E` il peccato originale.
	ANSELMO: Sono stato concepito in questo peccato originale, unico e singolare, secondo il quale tutti hanno peccato in Adamo, come nella pasta da cui tutti dovevano essere tratti. Ma tu hai distrutto questo peccato originale nel quale sono stato concepito.
5b	CIRILLO ALESSANDRINO: A causa d`Eva, cadiamo sotto la schiavitù del peccato fin dal seno materno; e la nascita di ognuno di noi è sotto la maledizione.
	AGOSTINO: Gli uomini sono concepiti nell`iniquità, non perché sia peccato l`unione coniugale, ma perché ciò che si compie, si compie dalla carne soggetta alla pena. La pena infatti della carne è la morte. Questa opera casta non ha colpa nel coniuge, ma l`origine del peccato trae seco la debita pena.
	GREGORIO MAGNO: Come Agostino.
	ANSELMO: Questa opera fu senza colpa presso mio padre e mia madre che ti temevano, Signore; ma l`origine peccatrice si porta dietro, nei figli, la pena dovuta al peccato. Legge della mia generazione è la legge del peccato.
6	EUSEBIO: Dico questo perché ami la verità: eccola!
	ATANASIO: Tu che sei la verità, che ami la verità, e vuoi che viviamo nella verità, ci purificherai dal peccato antico.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Dio vuole una vita sincera, conforme alla giustizia. Agire diversamente, è mentire a Dio.
	ANSELMO: Sei venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità (cfr. Gv 18,37).
6b	CIRILLO ALESSANDRINO: Sono i tesori dello Spirito che saranno rivelati, e lo spirito profetico.
	TEODORETO: Il dono della profezia.
7	ATANASIO: Mosè ha fatto l`aspersione dell`issopo con del sangue; un sangue ben più prezioso ci riscatta: il salmista invoca la redenzione per mezzo del sangue del Cristo.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Il sangue prezioso del Cristo.
	TEODORETO: E figura della croce e del sangue del Cristo . Richiama il salmo 67, 14: Splenderanno come neve sul Selmon.
	RUPERTO: Purificazione per la fede umile nella passione del Cristo.
	BRUNO D`ASTI: L`issopo è citato al posto del sangue, perché l`aspersione del sangue dell`agnello immolato si faceva con l`issopo. Allora mi aspergerai con issopo vuol dire giustificami per il sangue del Figlio tuo. Il profeta cita solo l`issopo e non il sangue ma, secondo il precetto del Signore, era l`aspersione del sangue che si faceva con l`issopo, e il versetto non può avere altro significato. L`aspersione si faceva col sangue d`un agnello immolato che prefigurava l`Agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo: Ci ha lavati dai nostri peccati nel suo sangue, dice l`apostolo (Ap 1,5). Non conosciamo niente che sia più bianco della neve, ma il profeta dice: più bianco della neve per farci conoscere l`inesprimibile gloria dei santi.
	GIROLAMO: Più bianco della neve, per il battesimo.
8	ATANASIO: La gioia della risurrezione.
	CIRILLO ALESSANDRINO: L`esultanza dell`ultimo giorno.
	GREGORIO MAGNO: Annuncio della risurrezione.
	BEDA: L`amico dello sposo, che ascolta la voce dello sposo.
	GIULIANO DI VEZELAY, Sermo 4, S. C. 192, p. 116: Possa io udire il beato invito: Venite, benedetti dal Padre mio! (Mt 25,34).
	ANSELMO: Fa` che io oda il tuo grido gioioso: Venite benedetti dal Padre mio, ricevete il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo! (Mt 25,34). Mentre attendo, ascolto in silenzio ciò che dice in me lo Spirito Santo... in me dice: Pace! Fa` che io oda, nel silenzio, questa voce: se non è la tua, o sposo invisibile della mia anima, chi altri potrebbe essere? Come l`amico dello sposo, fa` che non mi disperda in discorsi, ma esulti di gioia per la voce dello sposo. Allora la mia anima, che è come neve congelata sulla montagna dell`orgoglio, si scioglierà al calore della tua parola che è fuoco e diverrà una valle d`umiltà.
8b	ORIGENE, ATANASIO, CIRILLO ALESSANDRINO: Profezia della risurrezione.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Non guardare ai miei peccati, guarda al mio pianto.
10	ATANASIO E TEODORETO: La vita nuova.
	GIROLAMO: Un cuore puro, per vederti: Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio (Mt 5,8).
11	TEODORETO: Il tuo volto è la mia guida.
	GIROLAMO E ANSELMO: Lontano dal tuo volto: come Caino.
11b	ATANASIO: Lo spirito profetico.
	CIRILLO ALESSANDRINO: Dio disse prima del diluvio:Il mio Spirito non resterà sempre nell`uomo (Gen 6,3). Ma questo Spirito, che era stato dato al momento della creazione, Gesù lo ha reso quando ha alitato sugli apostoli dicendo: Ricevete lo Spirito Santo (Gv 20,22).
	GIROLAMO vede la Trinità, in questi versetti.
	GREGORIO MAGNO: Pecca contro lo Spirito Santo chi non crede alla remissione dei peccati (Gen 4,13: La mia iniquità è troppo grande...) Davide chiede di essere preservato dalla disperazione.
12	ORIGENE: Alle creature ragionevoli è dovuta in qualche modo, e dunque resa, la gioia della salvezza di Dio.
	ATANASIO: toù soteríou sou: è la venuta del Signore.
	CIRILLO ALESSANDRINO: I doni originari concessi al primo uomo. Col Cristo, la tristezza è stata distrutta e la pena del peccato rimessa. Siamo stati infatti confermati dallo Spirito sovrano: Quanti sonoguidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio (Rm 8,14); e ancora si legge in 1Cor 1,30: Camminate secondo lo Spirito.
	TEODORETO: Davide ha perduto la gioia di Dio.
	GREGORIO MAGNO: La gioia del discendente che attendo: il Cristo.
12b	ORIGENE: Chi è stato confermato nello Spirito sovrano non servirà più al peccato.
	CIRILLO DI GERUSALEMME,

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